Roma, 23/06/2008
Alle lavoratrici e lavoratori dell’Avvocatura dello Stato
LORO SEDI
Oggetto: Osservazioni alla proposta di parte pubblica di nuovi profili professionali.
Nell’incontro dello scorso 18 giugno abbiamo già prospettato all’Amministrazione alcune nostre prime valutazione critiche, che riguardano l’impianto della proposta di parte pubblica e che di seguito vi riportiamo.
1) Da sempre sosteniamo, con forza e convinzione, che nell’ambito dell’Avvocatura devono essere riconosciute le tre diverse tipologie di professionalità che vi operano, riconducibili ai settori di attività “amministrativo-contabile”, “informatica” e “giuridico-legale”, sulla cui base si sono peraltro svolte le stesse procedure di riqualificazione interna. Nella proposta di parte pubblica, manca proprio il settore di attività giuridico-legale, che poi, se vogliamo, è quello che caratterizza l’attività dell’Avvocatura dello stato, e che compare soltanto nella terza area, direttamente da F3 (forse per istituire “collaboratori” professionali tanto esperti da sostituirsi, o quasi, ai procuratori e avvocati…). L’Amministrazione intende, di fatto, far confluire questo settore di attività (e con esso i profili che operano al suo interno) nell’ambito amministrativo-contabile; ciò sulla base di una asserita interpretazione del CCNL (istituzione di nuovi profili) che rischierebbe di portare alla paralisi l’attività istituzionale, specie nelle sedi periferiche; per parte nostra, riteniamo che tale interpretazione non sia corretta, poiché non tiene conto del nuovo meccanismo introdotto dal CCNL sulla determinazione dei contingenti di area e di profilo; crediamo inoltre inaccettabile appiattire professionalità tanto diverse (il ragioniere e l’assistente legale, per esempio) con la conseguenza – peraltro – di consentire all’Amministrazione (soprattutto, qui sì, nelle sedi periferiche!!) di utilizzare indifferentemente ed anche contemporaneamente uno stesso lavoratore sia nell’attività amministrativa, sia in quella legale!
2) Riteniamo che lo sviluppo economico all’interno delle aree non sia stato indicato (o comunque in modo insufficiente); questo è invece un elemento necessario.
3) Occorre che per ciascun profilo sia individuato il corrispondente processo lavorativo (cioè l’attività da svolgere); in modo sintetico, ma tale da consentire, in seconda battuta, di individuare razionalmente i contingenti numerici necessari (per area, per profilo e per sede).
4) In via generale, occorre sempre tenere ben distinte e diversificate le attribuzioni dei profili all’interno dell’area seconda rispetto a quelli dell’area terza.
5) Occorre prevedere il progressivo riassorbimento del personale di area prima (ex area A) alla posizione iniziale dell’area successiva.
Un paio di osservazioni in dettaglio:
– per quanto riguarda la terza area, unico punto di accesso da prevedere è in F1, e non anche in F3 (esperto);
– rispetto alla seconda area, settore di attività informatica, la posizione iniziale può essere attualmente individuata anche in F2 (assistente informatico).
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Detto questo, ancora una volta vogliamo insistere sulla centralità dell’obbiettivo di definire nuovi profili professionali, e ciò per vari ordini di motivi:
– per restituire dignità e professionalità ai lavoratori, che in Avvocatura ancora sono fermi di fatto ai profili della legge 312/80, senza mai aver ottenuto uno specifico mansionario;
– perché rappresentano il presupposto indispensabile per attuare la scorrimento economico all’interno delle aree, per cui il tempo perso equivale a soldi persi;
– infine, dovendo tale scorrimento essere finanziato con le risorse del FUA, notoriamente ben povero, prima facciamo, prima possiamo decidere l’utilizzo del Fua stesso, comprendendo anche quanto di fatto ci permette di realizzare.
Pertanto, riteniamo che la proposta di parte pubblica, pur con tutti i limiti che mostra, ed in quanto, appunto, proposta, modificabile in sede di contrattazione integrativa, sia un’opportunità da cogliere assolutamente, sulla quale intendiamo lavorare, aperti, come sempre, al contributo di tutti; senza per questo sottrarci al nostro impegno di rappresentanti sindacali, che deve essere anche di informazione, chiarimento e guida soprattutto su materie nuove come questa. Per fare questo dobbiamo a volte dilungarci un po’… speriamo di non annoiarvi troppo.
LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE FP CGIL
(Claudio Coltorti) (Vincenzo Malatesta) (Roberta Proietti)
FP CGIL CISL FPS UIL PA SINPREF
Sindacati nazionali degli impiegati, dei funzionari e dei dirigenti del Ministero dell’Interno
COMUNICATO STAMPA
· Per garantire fondamentali diritti di cittadinanza a tutti
· Per una gestione dell’immigrazione efficace, nel rispetto della dignità dei migranti
· Per una sicurezza civile e partecipata, vicina ai cittadini
ERA NECESSARIO colmare le carenze di personale delle prefetture, in media del 20% (ma spesso al nord sforano il 50%), INVECE si pensa di risparmiare – sulla pelle dei cittadini – chiudendo 40 prefetture, e rafforzando l’immagine dell’Interno come “Ministero di Polizia”,
SI DOVEVANO costituire gli sportelli per l’immigrazione, con trasparenza sulle responsabilità e adeguate risorse umane, INVECE al personale insufficiente delle prefetture si sono aggiunti lavoratori precari “interinali”, guardie di finanza, ancora altri precari del Formez … Soluzioni improvvisate e pasticciate, che non garantiscono affatto il risultato che si vuole raggiungere,
SI DOVEVANO recuperare forze di polizia per il controllo del territorio, INVECE si continuano a riempire gli uffici – e lo stesso Ministero – con agenti, funzionari, e anche dirigenti della Polizia, sottratti a funzioni operative.
MINISTRO AMATO, non c’è alcuna inversione di rotta rispetto ai disastri del governo di centrodestra, ma siamo ancora in tempo per evitare che si faccia peggio, iniziando quel necessario confronto col sindacato che il Governo ribadisce, ma in questo Ministero ancora non parte!!!
NO ALLA DISTRUZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVILE !!!
NO AL MINISTERO DI POLIZIA !!!
SI AL MINISTERO DELLE GARANZIE E DELLE LIBERTA’ DEI CITTADINI
Roma, 25 settembre 2006
Copia della richiesta di incontro al Ministero economia e finanze in merito al trasferimento del personale dalle Commissioni Mediche di verifica all’INPS.
Di seguito un comunicato del Coordinamento MEF in merito alla quota del 30% sulla “cartolarizzazione” ed in merito all’emendamento approvato dal Senato sugli Uffici periferici del Ministero economia e finanze.
Vincenzo Di Biasi
“ipotesi di accordo del 28.11.2007” – contratto integrativo di amministrazione dirigenza area I.
Nell’incontro a Palazzo Chigi che si è svolto nel pomeriggio, la CGIL non ha sottoscritto l’Accordo proposto dal Governo sul Contratto dei dipendenti dei comparti Ministeri, Enti Pubblici non economici e delle Agenzie Fiscali.
Il Governo non ha modificato le proposte già avanzate ed oggetto degli scioperi e delle manifestazioni in calendario per il 3, 7 e 14 novembre.
Roma, 30 ottobre 2008
Di seguito, in allegato, la risposta dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Ministero della Giustizia Organizzazione Giudiziaria alla nota del nostro Segretario Generale nella quale si risponde che ‘nulla osta’ allo svolgimento del referendum.
Con questa nota potrete richiedere più facilmente ai vostri referenti sui posti di lavoro gli elenchi del personale, un luogo idoneo allo svolgimento delle operazioni e svolgere le votazioni ufficialmente.
Roma, 2 febbraio 2009
Nicoletta Grieco
FP CGIL UILPA RdB P.I. FLP
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
Sig. Ministro,
l’altissima adesione allo sciopero del 5 febbraio ha dimostrato che i lavoratori della giustizia hanno bocciato l’ipotesi di Accordo sul Contratto Integrativo dell’Organizzazione Giudiziaria firmato dall’Amministrazione e dalla minoranza delle OO.SS.
Come anticipato al Capo Dipartimento durante l’incontro informale tenutosi in esito alla manifestazione di Roma le chiediamo formalmente di ritirare l’accordo e riaprire la trattativa ripartendo dalla proposta unitaria, rappresentativa della maggioranza del personale, presentata all’Amministrazione dalle scriventi OO.SS e basata sul DPEF 2010/13 da voi emanato.
La strada delle riforme non può essere percorsa senza rispettare le aspettative e le esigenze di tutto il personale e con un ordinamento professionale firmato in spregio delle regole della democrazia.
Le chiediamo di convocarci al più presto per discutere della questione.
Roma, 8/01/2010
FPCGIL UILPA RdB P.I. FLP
(Grieco) (Pilla) (Todisco) (Piazza)
Roma, 6/11/2007
Alle lavoratrici e ai lavoratori
della Giustizia
Il 31 ottobre 2007 si è svolta un’importante iniziativa della FP CGIL a sostegno della seguente piattaforma:
Riqualificazione e riorganizzazione del lavoro, per il riconoscimento professionale ed economico del personale della giustizia
Per la valorizzazione del lavoro pubblico e una nuova politica degli organici
Contro le esternalizzazioni per la stabilizzazione del precariato nella giustizia e la reinternalizzazione di tutti i servizi.
L’assemblea dei delegati tenutasi al mattino ha espresso, dal coro degli interventi, la necessità di proseguire l’impegno sui luoghi di lavoro per un serio cambiamento nell’organizzazione del lavoro che risponda alle attese di miglioramento e dia nuove prospettive alle relazioni sindacali, anche attraverso ulteriori iniziative volte a dare centralità ai problemi della giustizia, per la difesa di un primario servizio pubblico a tutela di diritti di cittadinanza.
La consapevolezza delle ragioni di questo impegno, ha sottolineato il responsabile nazionale per il ministero giustizia Cosimo Arnone, ci ha guidato nella resistenza ai tentativi messi in campo dal precedente governo di centro destra di ridurre il peso della contrattazione collettiva e di far avanzare processi di privatizzazione in questa amministrazione.
Con la firma del protocollo d’intesa del 9 novembre 2006 si è aperta una fase di inversione di tendenza che ha portato alla presentazione di un DDL che, per la prima volta dopo anni, prevede investimenti e risorse per i lavoratori e per una riforma dell’organizzazione del lavoro; inoltre il nuovo CCNL, con la clausola di salvaguardia introdotta dall’art.10 comma 4, rispetto alle procedure già concordate e programmate, e con la previsione della ricomposizione dei lavori, offre nuovi strumenti per dare corso alle progressioni professionali .
Questi argomenti sono stati ripresi nelle conclusioni del segretario nazionale Alfredo Garzi che ha sottolineato l’elemento di differenza del programma per le prossime elezioni rsu della FP CGIL, concentrato nelle parole “per noi e per gli altri” .
Dimostrare che il nostro lavoro è utile per gli altri, per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, è lo strumento più efficace di risposta agli attacchi rivolti a più riprese contro il lavoro pubblico.
In questo senso il DDL 2873 sull’ufficio per il processo e la riorganizzazione del personale giudiziario costituisce una opportunità perché prevede un intervento sul lavoro per una riforma della giustizia più vicina alle attese dei cittadini e perché introduce segnali concreti di riqualificazione della spesa, stabilendo che parte delle quote recuperate vadano ad alimentare un sistema di autofinanziamento del FUA destinato alla contrattazione integrativa. E’ singolare dunque che dai banchi dell’opposizione alcuni parlamentari abbiano presentato oggi disegni di legge quando avrebbero potuto farlo nella precedente legislatura, ovvero quando erano al governo. E’ inoltre da rimarcare che questa opposizione ha contrastato in commissione giustizia la sede deliberante impedendo l’approvazione in tempi celeri del DDL presentato dal governo, rivelando il chiaro disinteresse a contribuire a processi di riforma.
A questa iniziativa unitaria messa in campo per il pomeriggio del 31 ottobre seguiranno altre iniziative volte a dare visibilità alle ragioni dei diritti dei lavoratori della giustizia.
La manifestazione svoltasi a Piazza Montecitorio nel pomeriggio ha dato un segnale alle forze parlamentari affinché si assumano le proprie responsabilità nella accelerazione dei tempi di esame e di approvazione del DDL 2873, e ha richiamato il governo agli impegni sottoscritti con il protocollo d’intesa del 09/11/2006.
Alla manifestazione è intervenuto il Sottosegretario Li Gotti che ha illustrato lo stato dell’iter del DDL: entro pochi giorni si definisce la fase di presentazione degli emendamenti, fra questi interessano quelli agli artt. 5 e 14 che prevedono l’utilizzazione dell’intera copertura finanziaria per la riqualificazione; subito dopo è prevista la conclusione dei lavori in commissione giustizia, la chiusura della sessione di bilancio e l’esame in aula alla Camera nelle prime settimane di novembre.
Abbiamo chiesto di accentuare l’impegno del governo per un presidio dei tempi di approvazione, nonché rappresentato la necessità di dare risposte celeri al grave disagio dei lavoratori giudiziari per le condizioni di lavoro e lo stato attuale di precarietà di organici e mezzi; inoltre abbiamo ribadito, come già fatto con una nota, la nostra richiesta di conoscere i tempi di definizione dei lavori per la formazione delle graduatorie degli interpelli in attuazione dell’accordo sulla mobilità del 27 marzo 2007, in rispetto dei principi di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione :su questo punto il Sottosegretario ha assunto l’impegno di fare a breve un comunicato.
La FPCGIL si impegna a seguitare nel prossimo futuro il lavoro a sostegno del progetto di riorganizzazione e di progressione professionale del personale della giustizia.
Per delegazione trattante nazionale
Organizzazione Giudiziaria Ministero Giustizia
FP CGIL
Paola Morga
La FPCGIL Medici, insieme alle altre OO.SS della medicina convenzionata che hanno proclamato lo stato di agitazione, è stata convocata lunedì 18 febbraio dal Ministero del Lavoro a Roma per la conciliazione con il Ministero della Salute, la Sisac e le Regioni.
“E’ ora che il Governo approvi l’atto di indirizzo per la medicina generale – hanno dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici e Nicola Preiti, coordinatore per la medicina generale della FPCGIL Medici – e che la Sisac, con le Regioni, avvii il rinnovo di tutte le convenzioni.”
“E’ inaccettabile la mancata apertura del tavolo di trattativa per la medicina convenzionata con il Ssn” – hanno detto i sindacalisti – “quando tutti gli altri contratti della sanità pubblica sono già in fase di avvio.”
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELLA
GIUSTIZIA
Come da noi sostenuto in alcune lettere all’Amministrazione della Giustizia è stato chiarito nella circolare 8/2008 a firma del Ministro Brunetta al punto 2 commi 2.2 e 2.3 che i permessi ex lege 104 sono stabiliti per legge e vanno conteggiati come 3 gg di permessi mensili, a prescindere dall’orario di lavoro, e che il conteggio ad ore è una clausola di maggior favore per il lavoratore stabilita dal contratto nazionale che offre una ulteriore possibilità di fruizione di tali permessi.
Auspichiamo un pronto adeguamento alla norma dell’Amministrazione della giustizia.
Roma, 8/09/08
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO DI FIRENZE DEL 3.11.2009.
I lavoratori degli uffici giudiziari di Firenze che hanno partecipato alle assemblee organizzate dalla FP CGIL, considerata la situazione generale del paese (licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, crollo del potere di acquisto), rivendicano la centralità della questione del lavoro e denunciano la condizione di estrema mancanza di risorse, personale, beni strumentali nel ministero della giustizia.
L’attacco alle retribuzioni, alle condizioni di vita, di lavoro e di salute, la mancanza delle manutenzioni e degli aggiornamenti degli applicativi informatici (Sistema di Cognizione Penale, SIAMM, SICID, ecc.) si sommano con l’assenza delle riqualificazioni delle persone, da 10 anni ferme su questioni che solo il governo può decidere.
Negli uffici giudiziari occorrono dotazioni organiche rispettose dei carichi di lavoro, perché tutte le riforme di questi anni non possono essere a “costo zero” e perché sono indispensabili per sostenere le attività giurisdizionali dei magistrati, ai quali va tutto l’appoggio e la solidarietà dei lavoratori giudiziari.
I lavoratori degli uffici giudiziari di Firenze invitano alla più ampia unità fra le Organizzazioni Sindacali e proclamano il sostegno alle mobilitazioni contro il decreto attuativo della legge 15/09 e per contratti collettivi nazionali e integrativi che tengano conto del reale costo della vita.
Su queste basi rivendicano l’applicazione del CCNL vigente per la distribuzione del FUA 2009 e per la ricomposizione dei profili professionali, in grado di garantire la qualità delle prestazioni nell’ambito giudiziario.
Denunciano i ritardi nell’approntamento dei nuovi locali giudiziari di Via di Novoli e rivendicano la effettiva utilizzazione degli spazi del Nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze per un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini.
(approvato all’unanimità)