Roma, 17/04/09
Al Sottosegretario di Stato
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento
Dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Birritteri
Sono passate più di due settimane dalla riunione sul fua 2008 e non abbiamo più avuto vostre notizie.
Dobbiamo purtroppo stigmatizzare il comportamento dell’amministrazione che, ad oggi, si è totalmente disinteressata della questione, ha apposto la sua firma in calce ad un accordo nullo, e non ha più riconvocato le OO.SS per trovare un accordo nell’interesse dei lavoratori.
Noi siamo disposti a discutere, a rivedere l’accordo e a trovare una mediazione, nel rispetto delle regole contrattuali, che possa tutelare veramente i diritti dei lavoratori.
Chiediamo all’Amministrazione di fare il proprio lavoro e di convocarci con un atteggiamento di disponibilità ad una seria discussione nell’interesse dei lavoratori.
Inoltre, a nostro avviso, alla luce degli ultimi accadimenti si può discutere nella revisione dell’accordo di una eventuale somma da destinare ai lavoratori degli uffici giudiziari abruzzesi.
Facciamo inoltre presente che le confederazioni CGIL–CISL–UIL hanno predisposto un conto corrente per la raccolta fondi da inviare alle popolazioni colpite dal recente sisma.
In particolare è stata lanciata la proposta di donare da parte dei lavoratori che vogliano contribuire l’equivalente di un’ora di lavoro da trattenere sulla busta paga.
Preghiamo pertanto le SS.VV. di voler predisporre quanto necessario per effettuare tale operazione e di indicare le modalità con cui l’Amministrazione la renderà possibile con relativa comunicazione ai lavoratori. La somma donata sarà destinata al conto corrente “CGIL CISL UIL terremoto Abruzzo 2009″ presso UGF Banca, filiale di Roma, codice IBAN IT23WW031270511CC57001200.
Cogliamo l’occasione per ribadire, essendo a conoscenza del vostro sopralluogo di ieri nelle zone terremotate, la necessità di un incontro urgente, come già da noi richiesto nella nota al Ministro e dello scorso 10/04/09 a voi inviata per conoscenza, per discutere della situazione degli uffici giudiziari abruzzesi, della loro riapertura e delle tutele dei lavoratori coinvolti.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro,
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
FP CGIL UIL PA FLP RDB CUB
PRESIDIO SOTTO LA RAI DI V.LE MAZZINI
IL Dr. Paglia riceve i rappresentanti dei lavoratori giudiziari
Ottima riuscita della manifestazione che si è svolta ieri a Roma a V.le Mazzini: i lavoratori della giustizia, oscurati dalle reti nazionali durante lo sciopero del 5 febbraio, hanno portato la loro voce direttamente sotto la sede della RAI, distribuendo ai cittadini ed ai giornalisti un opuscolo sul malfunzionamento della giustizia.
Lo stesso opuscolo è stato consegnato ufficialmente dai rappresentanti nazionali delle OO.SS. FPCGIL, RdB, UILPA e FLP al Direttore delle Relazioni Esterne, Dr. Guido Paglia, che ha espresso comprensione per la situazione drammatica in cui versano gli uffici giudiziari di tutta Italia.
Il Dr. Paglia, dopo aver ascoltato le ragioni dei lavoratori, si è anche impegnato a segnalare la notizia della protesta ed il contenuto dell’opuscolo ai direttori delle testate nonché a dar voce alle ragioni dei lavoratori giudiziari in una trasmissione televisiva.
La riuscita delle iniziative in varie città italiane conferma che la nostra protesta è giusta: continueremo pertanto nella lotta fino a che la voce dei lavoratori non verrà ascoltata, per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.
Roma, 24 febbraio 2010
Il 9 marzo 2010 le lavoratrici ed i lavoratori della Giustizia di Napoli, si sono riuniti in un “presidio-assemblea” con le loro rappresentanze sindacali nella “Piazza Coperta” del “Nuovo Palazzo di Giustizia”, per esprimere netto dissenso nei confronti dei provvedimenti del governo che tendono a devastare il sistema giudiziario italiano. Ultimo atto di questa sciagurata politica ha rappresentato la stipula dell’accordo con alcune OO.SS. minoritarie sul piano della rappresentatività che, con la riduzione di ben 7903 cancellieri e 1678 ufficiali giudiziari, impedirà ulteriormente il funzionamento della già deficitaria macchina giudiziaria. Nell’incontro svoltosi in mattinata con i vertici della Magistratura napoletana, hanno manifestato la loro ferma determinazione a continuare la lotta, ribadendo il convinto sostegno a tutte le successive iniziative che, a livello nazionale, la Fp CGIL, la UIL Pa, la RDB e la FLP vorranno intraprendere.
Tanto nella consapevolezza che solo riaffermando il diritto costituzionale ad una giustizia qualitativamente efficace, sarà possibile tutelare le fasce più deboli del paese e dunque garantire a tutti l’esigibilità dei diritti di cittadinanza.
Napoli, 9 Marzo 2010
Roma, 1 ottobre 2010
Al Direttore Generale degli
Archivi Notarili
Cons. Antonio Oricchio
E’ giunta notizia a questa O.S di alcune convocazioni relative al Fondo Unico di Amministrazione contrarie agli accordi stipulati.
Infatti alcuni Dirigenti stanno convocando le rsu di uffici non dirigenziali presso le Sovrintendenze; si rammenta che il C.I. del 29/07/2010 non apporta alcuna innovazione rispetto al precedente, anzi ricalca la stessa dicitura, e che ad oggi non è intervenuto alcun accordo sostitutivo sulla mappatura delle RSU, dunque deve considerarsi tuttora vigente l’accordo stipulato nel 2007.
Tali convocazioni si configurano come atti unilaterali da parte dei dirigenti e vanno contro ogni logica e buon senso; infatti l’Amministrazione, nel convocare ad esempio rappresentanti della Sicilia nella sede di Napoli dovrebbe farsi carico di spese gravose ed inutili.
Pertanto, riservandoci eventuali azioni legali a tutela, le chiediamo di richiamare i dirigenti all’immediato rispetto dell’accordo sulla mappatura delle RSU del 2007 e a redigere le convocazioni come è stato fatto sino ad oggi.
La coordinatrice nazionale
FPCGIL O. G. e Archivi Notarili
Nicoletta Grieco
CGIL–UIL-CISAL-RdB dell’INPS hanno avviato ieri le procedure per l’indizione di uno sciopero di quattro ore di tutti i lavoratori dell’ente. Da circa due mesi le quattro organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra perché lamentano uno scarso coinvolgimento nel processo di riorganizzazione dell’ente previdenziale e il mancato pagamento del saldo del premio di produttività del 2009.
“Finalmente il contratto integrativo è tornato indietro dai ministeri vigilanti – affermano i responsabili nazionali delle quattro organizzazioni sindacali che, di recente, sono arrivati ad occupare gli uffici della direzione generale dell’INPS – ma abbiamo avuto l’amara sorpresa di trovare un taglio di 12,6 milioni di euro al Fondo di ente, che inciderà negativamente sui premi di produttività dei lavoratori. Anche gli sviluppi professionali previsti per il 2009 sono stati decimati”.
“Si pretende efficienza e aumento di produttività – proseguono gli esponenti sindacali di CGIL–UIL-CISAL-RdB – ma il governo taglia le risorse perché vuole risparmiare su incentivi e organici”.
“Oggi andremo alla trattativa con l’amministrazione forti della grande partecipazione alla manifestazione del 1° ottobre davanti gli uffici della direzione generale – concludono i delegati nazionali delle quattro organizzazioni sindacali dell’INPS – Chiediamo che l’attuazione della riorganizzazione, sulla quale manteniamo una posizione critica, passi tuttavia per il confronto sindacale e sia legata ad un processo di riconoscimento della crescita professionale dei lavoratori, ai quali è richiesta l’assunzione di più rilevanti responsabilità e maggiori competenze. Se non troveremo ascolto, si andrà allo sciopero”.
Roma, 21 ottobre 2010
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’ACI
Una serie di attenzioni esterne hanno riguardato il nostro Ente negli ultimi mesi, dall’inchiesta apparsa su “Il mondo”a giugno, all’articolo sul quotidiano “la Repubblica” dei primi di luglio fino all’ultima puntata di “REPORT” che ci ha catapultato sotto i riflettori più che mai perché il potere della televisione,come è noto, è di gran lunga superiore a qualunque altro mezzo di diffusione dell’informazione.
Le OO. SS. dell’Aci già prima dell’estate avevano chiesto e ottenuto un incontro con i vertici dell’Ente durante il quale fu espressa la volontà di conoscere non solo come si volesse rispondere a quel tipo di inchieste giornalistiche ma soprattutto quale tipo di azioni si intendesse intraprendere per evitare di esporsi ad esse. Inoltre fin da allora, essendo in corso attacchi concreti sotto varie forme all’Aci, alle sue competenze e al ruolo del Pubblico Registro Automobilistico, fu richiesto quale fosse la strategia dell’Ente di fronte a tutto ciò.
La risposta fornita dal Segretario Generale e dallo stesso Presidente fu che si sarebbe prestata la massima attenzione e vigilanza nel rintuzzare e nel difendere le proprie competenze e capacità, spesso messe in discussione da soggetti del tutto ignari del ruolo reale dell’Ente in generale e della funzione del Pubblico Registro in particolare.
In quella occasione la FP CGIL ACI sottolineò, come forse i tempi fossero maturi per un reale cambiamento di passo, per una modifica sostanziale dello schema di gioco in difesa, finora utilizzato.
Consapevoli del fatto che le azioni considerate vincenti in un ormai lontano passato mostravano di fatto la loro inadeguatezza nel presente.
In quel momento il Segretario generale e il Presidente convennero sul fatto che bisognava tenersi pronti per il rilancio, che il momento opportuno andava preparato con cura ma presto sarebbe giunto e non ci avrebbe trovato impreparati. Le proposte IN GRADO DI METTERCI AL RIPARO DEFINITIVAMENTE non solo erano esistenti ma praticamente PRONTE e una volta condivise e messe a punto, avrebbero potuto essere lanciate.
Tutto ciò solo un paio di mesi fa.
Il primo incontro, sollecitato dalle OO SS. dopo l’estate è stato quello del 14 ottobre scorso durante il quale è stato presentato il bilancio di previsione 2011 (che ammonta a circa -16milioni) e il raffronto fra le previsioni del 2010(pari a circa -19milioni) e lo stato attuale dei conti, che evidenzia in pratica un disavanzo di circa 34 milioni di euro. La “narrazione” (il documento non era ancora disponibile) delle cifre del bilancio già di per sé piuttosto preoccupante non è stata mitigata dall’analisi condotta dal Segretario Generale.
Egli ha dichiarato infatti che per ridurre il deficit si dovrà procedere ad una razionalizzazione sul fronte delle spese (sostanzialmente un taglio del 10% sulle spese di funzionamento per ogni singolo centro di costo a discrezione del Dirigente).
Ma che, pur non mettendo in discussione gli stanziamenti per i progetti in corso (in particolare le implementazioni informatiche necessarie a gestire la “novità” della targa personale) nulla è possibile tentare sul fronte delle entrate.
L’unico strumento, secondo il Segretario generale, per aumentare le entrate avrebbe potuto essere l’adeguamento delle tariffe,ferme da anni, degli emolumenti, ma tale soluzione, seppur legittima, appare poco percorribile in tempi di ristrettezze economiche.
E dunque la tanto attesa inversione di marcia, il rilancio strategico di Aci nel mondo dei servizi pubblici a tutela dell’automobilista e del cittadino che si muove?
Attraverso quale assetto e con quale strategia l’Aci vuole provare a risalire la china in quei settori di rilevanza pubblica, quali lo studio della mobilità sostenibile, della educazione alla sicurezza, che pure costituiscono tradizionalmente il suo interesse istituzionale e per cui dispone di professionalità più che adeguate al suo interno?
Probabilmente ancora si dovrà attendere il momento propizio.
Nel frattempo e al di là delle spiegazioni tecniche e della presenza di alcune contingenze non ripetibili verificatesi nel corso dell’esercizio 2010 rimane comunque preoccupante la situazione di un bilancio che al suo interno rivela senza dubbio delle problematiche di carattere strutturale sulle quali non è più il caso di soprassedere.
Il presidente stesso ha dichiarato di voler approfondire e di valutare che cosa nelle pieghe di un tale disavanzo strutturale possa nascondersi.
Il vulnus più grave è a nostro parere da ritrovarsi nell’intreccio spesso opaco di interessi fra il mondo degli Automobile Club federati e l’Aci come anche fra l’Aci e le società collegate e controllate.
Durante la riunione del 14 scorso il presidente ha dichiarato di voler mettere la lente di ingrandimento su alcuni di questi aspetti.
In particolare, si è soffermato sul ruolo di “governance” delle società collegate e ha assicurato di aver iniziato un serio e progressivo lavoro per creare le condizioni ( attraverso la creazione di una apposita società) per un efficace controllo analogo sulle società collegate che devono essere realmente strumentali all’Aci.
A questo scopo ha anche affermato di voler verificare se i contratti con esse (in particolare con Aci informatica) prevedono tariffe realmente convenienti per l’Aci o se il mercato offra migliori opportunità.
Forti perplessità ha suscitato la rivelazione che le poche società in attivo (per es. Aci informatica) non distribuiscono gli utili sotto forma di dividendi agli azionisti(ACI) ma li reinvestono al proprio interno.
La FP CGIL nel corso della riunione del 14 ottobre ha infine accennato all’altro aspetto denso di ombre, quello legato al mondo degli Automobile Club, ai rapporti fra Aci e Federazione e relativi organi.
Ma sia il Segretario generale che il Presidente hanno ritenuto di soprassedere sull’argomento perché non all’ordine del giorno, accennando in quel frangente alla puntata di “REPORT”sul tema prevista di lì a pochi giorni. Così ci si è ripromessi un aggiornamento a breve.
…E ora che la puntata è andata in onda, al di là delle fin troppo intuibili strumentalizzazioni, si è aperto il sipario su l’universo parallelo a cui facevamo riferimento proprio nella riunione del 14 ottobre, quella miriade di intrecci di interessi nascosta nei rapporti con gli AA. CC . e con i vari consigli direttivi,un assetto sempre più auto referenziale e inadeguato, ma che purtroppo ha il potere di trascinare in basso l’immagine di tutto l’Ente.
Cosa c’entra il servizio pubblico di qualità che tutti i dipendenti di Aci offrono ogni giorno ai cittadini con quel mondo parallelo che si è mostrato nel servizio di “REPORT”?
Di fronte a tutto questo le lavoratrici e i lavoratori dell’Aci si sono sentiti smarriti e offesi.
Riteniamo che l’unica azione che possa veramente risanare la ferita inferta alla dignità di tutti i dipendenti onesti e orgogliosi del proprio ruolo sia una concreta opera di trasparenza.
Dotarsi di un codice deontologico che sia degno di questo nome, che preveda le necessarie incompatibilità e vigilare scrupolosamente sul rispetto dello stesso!
E’sempre più urgente invertire la tendenza adottando comportamenti conseguenti.
Solo fatti concreti di fronte a tanta vergogna !
Il presidente nella lettera che ha inviato a tutti i dipendenti ha espresso l’intenzione di procedere su questa strada, di adoperarsi perché modalità di gestione così superficiali e inadeguate non siano più possibili.
Attendiamo i risultati di un intervento risolutivo che ponga definitivamente al riparo la parte sana dell’Aci. Siamo convinti che più di una azione vada esperita dalla Presidenza per ricostituire la fiducia che tutti i dipendenti hanno riposto nella qualità dell’opera al servizio del cittadino che costantemente viene offerta nei nostri uffici e che potrebbe essere ancora più ricca di contenuti semplicemente valorizzando le molte professionalità già presenti all’interno dell’Ente senza cadere in una rete, in un groviglio di relazioni e di interessi che favoriscono pochi trascinando però in basso l’immagine di tutti.
Da parte nostra la massima disponibilità a partecipare in modo propulsivo al raggiungimento di tale obiettivo.
Roma 21 ottobre 2010
Derna Figliuolo
FP CGIL ACI
I sindacati del settore pubblico continuano ad operare in un contesto contrattuale estremamente difficile. Tagli alle retribuzioni e congelamento dei salari sono stati imposti in vari paesi. I tagli alla spesa pubblica si traducono in esuberi e blocchi delle assunzioni, con conseguenti pressioni sui lavoratori ancora occupati affinché mantengano i servizi nonostante gli attacchi alle rispettive condizioni salariali e di lavoro. Il consulente della CES Ronald Janssen presenterà una panoramica più ampia sulla crisi a livello intersettoriale.
Nell’ambito della conferenza è prevista una sessione specificamente dedicata alla contrattazione collettiva nei servizi pubblici. I partecipanti saranno informati circa i risultati di un progetto di ricerca incentrato sugli effetti dei tagli e delle riforme salariali in molti dei paesi maggiormente colpiti dalla crisi.
Gruppi di lavoro
Nel pomeriggio della prima giornata e nella mattinata del secondo giorno della conferenza saranno organizzati in parallelo tre gruppi di lavoro. Gli argomenti attualmente previsti, con brevi presentazioni introduttive a cura dei ricercatori delle affiliate FSESP, sono:
· Colmare il divario di genere.
· Salari equi nelle utilities – Primi risultati di un progetto di ricerca multinazionale.
· Bassi salari e arretrati – Interventi dei sindacati per innalzare i minimi salariali e affrontare il problema degli arretrati, in particolare nei paesi dell’Europa orientale.
· Sviluppo sostenibile – Le questioni ambientali possono essere trattate nell’ambito della contrattazione collettiva?
· Cambiamento demografico – Politiche per una forza lavoro che invecchia.
· Posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità – Meno flessibilità e più sicurezza?
Grazie alle due sessioni di workshop, l’edizione di quest’anno della conferenza consentirà di offrire ai presenti una scelta più ampia di dibattiti cui partecipare.
Le ultime due sessioni dell’evento includono una relazione delle tre conferenze regionali in materia di contrattazione collettiva tenutesi quest’anno a Copenaghen, Madrid e Bratislava, nonché un dibattito conclusivo sulle nostre priorità di intervento per il 2011 in
materia di contrattazione collettiva.
Alla scorsa edizione della conferenza hanno partecipato oltre 140 delegati di 30 paesi e ci auguriamo che l’edizione di quest’anno possa richiamare un numero altrettanto cospicuo di partecipanti, così da permettere un ampio confronto su come intervenire a fronte della crisi.
DIFENDIAMO IL DIRITTO DI VOTO DEI LAVORATORI PUBBLICI
DIFENDIAMO LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO
ACCORDI SEPARATI NEL PUBBLICO IMPIEGO, CISL E UIL,
LA CGIL ABBANDONA IL TAVOLO.
L’ACCORDO SIGLATO STAMATTINA DA CISL E UIL PER I LAVORATORI PUBBLICI, CI RIPORTA INDIETRO NEL TEMPO.
– NESSUN ACCENNO AL RINNOVO DELLE R.S.U.,
– ESCLUSIONE DAL TAVOLO, DELLA FPCGIL SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO TRA I DIPENDENTI PUBBLICI
– BLOCCO DELLA CONTRATTAZIONE
– BLOCCO DEI SALARI PER IL TRIENNIO
– NUOVI “PREMI” CHE ESCLUDONO A PRIORI IL 25% DEI LAVORATORI CON RISORSE AGGIUNTIVE -SE CI SARANNO!!!!!!!
– APPLICAZIONE DELLA RIFORMA BRUNETTA SULLA PERFORMANCE NELLA SUA GENERALITA’ E ALLA STIPULA DEI NUOVI CONTRATTI NAZIONALI PIENA APPLICAZIONE.
Alla DIFESA, la stessa Amministrazione confusa nell’applicare una direttiva ministeriale non conforme neanche alla norma, continua a distribuire schede individuali.
I lavoratori civili della Difesa si preparano ad una mobilitazione per rivendicare all’interno del Ministero la DIGNITA’ DI LAVORATORI sottoposti a continue ristrutturazioni e riorganizzazioni, che “SULLA CARTA” PROMUOVONO L’EFFICIENZA MA POI “IN PRATICA” NULLA DI FATTO.
NESSUN INVESTIMENTO – NESSUN RILANCIO DELL’UNICO BALUARDO DI INDUSTRIA PUBBLICA DOVE GLI EX OPERAI E LE ALTRE PROFESSIONALITA’ CONTINUANO A LAVORARE IN ENORMI DIFFICOLTA’.
La FP CGIL DIFESA, nei prossimi giorni dara’ indicazioni delle iniziative che si intendono adottare per contrastare una Riforma che noncurante delle differenti realtà lavorative, proclama l’efficienza e produttività dividendo i LAVORATORI e non investendo nel servizio pubblico.
Alleghiamo il volantino che le sigle sindacali unitariamente hanno prodotto nel territorio tarantino in una giornata che, al contrario delegittima una UNITARIETA’ SINDACALE faticosamente raggiunta nel Pubblico Impiego e nelle Confederazioni, delegittimando di fatto il RUOLO STESSO DEL SINDACATO come rappresentante dei lavoratori.
Roma, 4 febbraio 2011
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI INTESA DEL 4 FEBBRAIO 2011.
1. Nell’ambito dell’intesa per l’applicazione dell’accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009 relativa ai comparti contrattuali del settore pubblico siglata in data 30 aprile 2009, e con riferimento a quanto previsto dal decreto legislativo 150/2009, confermando il comune obiettivo di una ripresa della crescita economica fondata sull’aumento della produttività e dell’occupazione, cui il settore pubblico contribuisce soprattutto con la qualità e quantità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese, con il presente accordo le parti, in attesa della stipulazione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro, convengono sulla necessità di realizzare un sistema di relazioni sindacali che persegua condizioni di produttività ed efficienza del pubblico impiego tali da consentire il rafforzamento del sistema produttivo, il miglioramento delle condizioni lavorative e della qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché la crescita della competenza professionale.
2. Le parti convengono che le retribuzioni complessive, comprensive Della parte accessoria, conseguite dai lavoratori nel corso del 2010, non devono diminuire, per effetto dell’applicazione dell’art. 19 del d.lgs. 150/09. Sono fatti salvi gli effetti del decreto’interministeriale n. 3 del 14.01.2011
3. A tale scopo per l’applicazione dell’art. 19, comma 1 del d.lgs.150/2009 potranno essere utilizzate esclusivamente le risorse aggiuntive Derivanti dall’applicazione del comma 17 dell’art. 61 del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 133/2008 (c.d. dividendo dell’efficienza).
4. Al fine di valorizzare le esperienze e i risultati in via di conseguimento, in termini di miglioramento degli indicatori di performance delle amministrazioni, saranno costituite in sede nazionale, apposite commissioni paritetiche con il compito di monitorare e analizzare i risultati prodotti
5. Il Governo si impegna a definire entro 15 giorni dalla data di sottoscrizione del presente accordo, secondo le procedure previste dal decreto legislativo 165/2001, un atto di indirizzo all’ARAN per la stipulazione di un accordo quadro che regoli il sistema di relazioni sindacali previsto dal decreto legislativo 165/2001, alla luce della Riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009, firmata il 30 aprile 2009 per i comparti del pubblico impiego, e dal decreto legislativo 150/2009.
Sintesi riunione coordinamento ministero della giustizia – giudiziari
Toscana del 1.2.2011.
Lettere inviate per sollecitare l’attuazione del contratto integrativo e comunicato unitario
Roma, 2 maggio 2007
AL MINISTERO DELLA DIFESA
Gabinetto del Ministro
e, p.c. SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA
On.le Marco VERZASCHI
Oggetto: Bozza di DM concernente la revoca dell’affidamento in gestione all’Agenzia Industrie Difesa (Agenzia Industrie Difesa) dell’Arsenale La Maddalena.
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Rif. a) prot. n°. APC/14270/11-12-5 del 30/3/2007
b) prot. n°. APC/18528/11-12-5 del 26/4/2007
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Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in esito a quanto rappresentato con la nota in riferimento a), e sollecitato con la nota in riferimento b), precisano quanto segue:
1. È ben nota la posizione di CGIL CISL UIL che, fin dal tempo in cui l’Arsenale della Maddalena transitò alla gestione dell’Agenzia Industrie Difesa, rivendicarono l’avvio di un confronto finalizzato alla condivisione di un piano industriale tale da garantire da un canto il mantenimento dei livelli occupazionali sul territorio e dall’altro la migliore tutela delle professionalità civili impiegate in tale Unità Produttiva.
2. Sono altresì noti i solleciti in tal senso rivolti dalle scriventi, in più occasioni, sia ai livelli dirigenziali dell’A.I.D. che ai più alti referenti politici del nostro Dicastero.
3. Oggi, a fronte di una serie di iniziative politiche, conosciute spesso solo tramite gli organi di pubblica informazione, non possiamo che prendere atto della irreversibilità di scelte ormai consolidate. Dalla lettura degli atti sottoscritti fra Ministero Difesa e Regione Sardegna, si evince che tutto sembra previsto e definito ad eccezione di un unico aspetto, forse da qualcuno ritenuto pressoché marginale: il futuro del personale civile interessato.
4. Per tutto quanto sopra, non si capisce quale “avviso” o “parere” possa essere richiesto alle scriventi se non per mere esigenze burocratiche di codesto U.G.;
5. Pertanto, nel riconfermare l’esigenza di confronto sull’argomento, le scriventi OO.SS. non possono che esprimere parere critico e di totale dissenso non solo sulla bozza di DM ma, più in generale, sull’intera vicenda relativa all’Arsenale della Maddalena.
Distinti saluti
CGIL FP CISL FP UIL PA
Manca Caffarata Colombi
“SOLIDARIETA’ DI CASTA”
Con grande sorpresa questa mattina, al ritorno dal giro di assemblee che ci ha visto discutere con il personale delle sedi INPS, abbiamo trovato nella nostra posta elettronica 2 e-mail provenienti dalla segreteria del Presidente e inviate a tutto il personale della DG.
La sorpresa è dovuta al fatto che in tutti questi anni il Presidente non si era mai premurato di scrivere alle OO.SS. e tanto meno al personale.
La sorpresa si è tramutata in stupore dopo avere letto il contenuto delle e mail inviateci.
In una il C.d.A. con un o.d.g. esprime piena solidarietà al Direttore comunicazione e relazioni esterne, che è attualmente al centro di una vertenza con la rsu di Direzione generale, sottolineando, inoltre, che tutta la Tecnostruttura dell’Istituto ha sempre agito con il massimo impegno per il raggiungimento degli obiettivi strategici e operativi definiti dal C.d.A.
Nella seconda e mail, e qui lo stupore diventa sconcerto, i Direttori Centrali e Coordinatori Generali esprimono piena solidarietà e manifestano il loro totale sostegno al suddetto Direttore Centrale.
E qui le domande sorgono spontanee
Perché il C.d.A. ,i Direttori Centrali e i Coordinatori Generali sentono il dovere di intervenire a sostegno di “una di loro” in una vertenza che la vede contrapposta alle OO.SS. aziendali e alla RSU di DG? E i colleghi che cercano tutela dalla RSU e dalle OO.SS. non sono forse anch’essi “uno di noi” ovvero non facciamo tutti parte della grande famiglia INPS?
La solidarietà è un nobile sentimento ma certo non funziona se a senso unico, se diventa “SOLIDARIETA’ DI CASTA”.
Dov’è la solidarietà nei confronti delle colleghe e colleghi che quotidianamente mandano avanti l’Istituto tra mille difficoltà? Con programmi sempre più inefficaci, con nuovi servizi da garantire (vedi invalidità civile, durc, etc.), con il continuo ed inesorabile calo del personale, con una formazione sempre più distante dai reali bisogni formativi dei colleghi.
E soprattutto, chi conosce i fantomatici obiettivi strategici e operativi definiti dal C.d.A???
I colleghi delle sedi sono lasciati in balia dell’emergenza del momento, i Direttori delle Sedi hanno perso qualsiasi contatto con il centro, e il più delle volte agiscono senza alcuna indicazione.
Il ritorno al clima di serena collaborazione, desiderato dai Direttori Centrali, nella loro lettera di solidarietà noi lo auspichiamo, cosi come ci auspichiamo che la solidarietà si estenda a tutte le lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto e che non si fermi al “nobile sentimento” ma si trasformi anche in direttive in organizzazione in strategia e in corrette stabili relazioni sindacali a tutti i livelli.
Auspichiamo che torni ad essere prioritario il bene dell’Istituto e il suo ruolo all’interno del sistema Paese ed è questo il preciso dovere dei nostri vertici.
In questa fase gli unici che sembrano avere a cuore le sorti dell’INPS sono le colleghe ed i colleghi che quotidianamente mettono la loro passione e il loro senso del dovere al servizio della collettività.
Roma, 16 novembre 2007
p. Il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Daniele Nola