Circolare 119/30.05.07 – Interpelli ai sensi dell’accordo sulla mobilità interna del personale sottoscritto il 27 marzo 2007.
Informazione preventiva alle OO.SS. ai sensi dell’art. 7 del C.I. del 5.04.2000.
DICHIARAZIONE STAMPA
DEL SEGRETARIO NAZIONALE
DELLA FP CGIL ALFREDO GARZI
Il DDL sull’Istituzione dell’Ufficio per il Processo e progressione professionale del personale della giustizia va nella direzione indicata dal Capo dello Stato nelle sue recenti dichiarazioni di fronte al CSM.
Il DDL, una volta emendato in sede parlamentare coerentemente con il protocollo d’intesa firmato con le OO.SS lo scorso novembre, garantirà migliori condizioni di lavoro e renderà effettivo il diritto alla giustizia per i cittadini.
Roma, 7 giugno 2007
Roma, 10 novembre 2006
Ai lavoratori e alle lavoratrici del Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria
Si è conclusa nella serata di ieri la riunione per definire il protocollo d’intesa utile per far ripartire la riqualificazione professionale e istituire quale nuova unità organizzativa l’ufficio per il processo.
Il protocollo d’intesa rappresenta una grande novità perché inverte una tendenza ormai storica nel Ministero della Giustizia.
In primo luogo il processo di riforma proposto è indissolubilmente legato alla progressione professionale dei lavoratori e delle lavoratrici, in secondo luogo propone un percorso e gli strumenti per raggiungere gli obiettivi fissati che sono coerenti con la contrattualizzazione del rapporto di lavoro e con le necessità materiali dell’efficienza e dell’efficacia del servizio che deve essere reso. Dopo molti anni per la prima volta l’amministrazione torna ad investire risorse economiche al servizio di un progetto organizzativo e della riqualificazione professionale.
In estrema sintesi il documento firmato dalla grande maggioranza delle organizzazioni sindacali contiene:
1) l’impegno delle parti a rendere possibile la progressione professionale per tutto il personale dell’organizzazione giudiziaria;
2) l’impegno dell’amministrazione a presentare entro 90 giorni un disegno di legge chiedendo la sede referente o il percorso preferenziale, che modifichi le dotazioni organiche per renderle coerenti col progetto organizzativo e di progressione professionale, a reperire le risorse per i passaggi di area e per la nuova struttura organizzativa,
3) la regolamentazione dell’attività dei tirocinanti legali;
4) la introduzione di modifiche alla normativa che rendano più snelle alcune procedure e conferiscano ai lavoratori della giustizia nuove attività .
Le parti infine si impegnano a continuare la trattativa sul piano contrattuale per:
a) definire i profili professionali e le procedure semplificate e accelerate per la progressione professionale con la garanzia della permanenza nella sede di lavoro;
b) reperire nuove risorse per il fondo di amministrazione;
c) controllare l’iter legislativo e organizzativo allo scopo di rendere contestuali le procedure di riqualificazione del personale.
Giudichiamo quindi molto favorevolmente questo protocollo perché tiene insieme i diritti di cittadinanza con quelli dei lavoratori che rendono il servizio e valorizza il lavoro pubblico insieme alla professionalità dei lavoratori pubblici.
Su questa base dovrà svolgersi la consultazione fra tutti i lavoratori e le lavoratrici di tutti gli uffici giudiziari.
p. la FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Nota della Dipartimento sulla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale
Roma, 1 febbraio 2008
Al Sottosegretario di Stato
Luigi Li Gotti
Al Capo Dipartimento
Claudio Castelli
Alla Direttore Generale del
Personale e della Formazione
Carolina Fontecchia
Abbiamo appreso da alcuni casi che l’Amministrazione ancora una volta dimostra una certa originalità nell’interpretare le leggi e gli accordi. Si tratta della procedura utilizzata nella concessione dell’applicazione temporanea ex art. 42 bis, sulla quale da molto tempo chiediamo, inascoltati, un incontro.
Quando una lavoratrice o un lavoratore fa domanda viene ‘automaticamente’ trasferito, in presenza dei requisiti necessari, nel luogo dove il coniuge ha la sua attività lavorativa, senza tenere conto né della residenza del nucleo familiare né della preferenza espressa dal lavoratore.
Citiamo una caso esemplare: un lavoratrice ufficiale giudiziario B3, il cui nucleo familiare risiede ad Agrigento, e quindi anche il minore di tre anni, viene trasferita da Acqui Terme a Caltanissetta, anche se ha indicato come prima preferenza la sede di Agrigento, perché lì è la sede dell’ufficio del marito, che però svolge un’attività su tutto il territorio regionale e risiede comunque ad Agrigento.
La norma recita che il lavoratore può essere trasferito in una ‘sede di servizio ubicata nella stessa provincia o regione nella quale l’altro genitore esercita la propria attività’, e non nello stesso luogo dove ha l’ufficio il marito.
D’altronde il legislatore ha voluto tutelare il nucleo familiare e dare la possibilità ad un genitore di stare più vicino al minore di tre anni, interpretandola così fantasiosamente si raggiunge lo scopo di creare difficoltà rendendo, qualora il coniuge al quale ci si ricongiunge sia un pendolare, pendolare anche l’altro coniuge.
E nel caso che il coniuge al quale ricongiungersi sia un commesso viaggiatore o un camionista, dove trasferiamo l’altro coniuge?
In questi casi si dovrebbe considerare il bene che la norma ha voluto tutelare, ovvero la famiglia, e non agire in maniera così miope, anche in considerazione del fatto che la norma non stabilisce affatto quanto messo in atto in questi casi dall’Amministrazione indicando il concetto molto più ampio ‘di stessa provincia o regione’.
Vi abbiamo mandato il 29/01 scorso una richiesta di incontro su molte questioni, tra cui la presente, ci aspettiamo una risposta e una pronta convocazione.
Per la Delegazione Nazionale Trattante
Organizzazione Giudiziaria FPCGIL
Nicoletta Grieco
CGIL FP CISL FP UIL PA
COORDINAMENTI NAZIONALI INPDAP
INDENNITA’ EX ART. 32 CCNL 98-01
RAGGIUNTO L’ACCORDO
A TUTTO IL PERSONALE
Dopo una lunga e complessa trattativa, nel corso dell’incontro tra Amministrazione e OO.SS. del 3 giugno u.s., è stato finalmente raggiunto, in attuazione dell’ art. 12, c. 6, del CCIE 2007, l’accordo sull’art. 32 del CCNL 1998-2001.
Come è noto, l’art. 32 del CCNL 1998-2001 prevede che le risorse che compongono il Fondo di Ente per i trattamenti accessori siano tra l’altro utilizzate per compensare l’esercizio di compiti che comportano specifiche responsabilità, rischi, disagi, gravose articolazioni dell’orario di lavoro.
L’accordo sottoscritto, frutto di un’intensa azione negoziale sia interna alle OO.SS. Confederali che nel rapporto tra CGIL CISL UIL ed Amministrazione, consente di indicare, sulla base delle risorse economiche disponibili, un primo elenco di funzioni indennizzabili e lascia inalterata la possibilità di individuare, con la contrattazione integrativa 2008, in sintonia con le conclusioni dell’apposita Commissione Paritetica, ulteriori figure cui corrispondere l’indennità ex art. 32.
Il nuovo sistema di compensi da erogare ai sensi del citato art. 32 vedrà come destinatari, oltre al personale che svolge funzioni di autista, già titolare di detta indennità, anche:
– i dipendenti con responsabilità amministrativo-contabile connessa alla verifica contabile; se in capo a soggetti titolari di posizione organizzativa quest’ultima è prevalente;
– i dipendenti del centro elettronico nazionale che, comunque, garantiscono la relativa funzionalità a tempo pieno per tutto l’arco settimanale;
– il personale sia centrale che periferico impegnato nella rappresentanza diretta dell’Istituto nei giudizi innanzi alla Corte dei Conti e alla Direzione Provinciale del Lavoro; – il personale economo – cassiere con maneggio di valori;
– i geometri che svolgono attività di direzione lavori, collaudi, RUP e sottoscrivono atti depositati presso l’Agenzia del Territorio.
In linea con quanto previsto dal Memorandum sul lavoro pubblico e la riorganizzazione delle PP.AA. che, come più volte ricordato, pone l’accento sull’esigenza di rafforzare il rapporto con l’utenza, si è altresì convenuto di indicare, tra i compiti e le funzioni indennizzabili, anche quelli svolti, presso le Sedi Provinciali dell’Istituto, dai lavoratori che operano all’interno dell’Area Rapporto con gli Utenti.
In particolare, l’intesa raggiunta prevede che l’indennità ex art. 32 venga corrisposta sia al personale inserito in maniera fissa e continuativa, secondo quanto previsto dalla circolare n. 28/2004, nell’Area Rapporto con gli Utenti, sia, in misura proporzionale all’effettivo apporto lavorativo, agli operatori adibiti a rotazione alle funzioni di relazione con il pubblico.
Ciò consentirà, da un lato, di compensare questi lavoratori per l’esercizio di un compito indiscutibilmente caratterizzato da condizioni di disagio e, dall’altro, così come previsto dal nuovo CCNL in merito al soddisfacimento dell’utenza, di stimolare l’avvio di un percorso atto a condurre alla costituzione dell’URP nelle Sedi in cui questo non è stato istituito e a rendere ancor più efficienti e funzionali gli URP già esistenti.
L’indennità ex art. 32, attribuita con decorrenza 1° settembre 2007, ammonterà ad € 600,00 annui lordi. I dipendenti con responsabilità amministrativa contabile percepiranno un importo pari a € 1859,28 annui lordi.
Al fine di evitare che la contrattazione in sede locale produca effetti non in linea con i contenuti dell’accordo sottoscritto, le parti hanno altresì convenuto sull’esigenza che l’Amministrazione predisponga ed invii ai Dirigenti di tutte le Strutture interessate una dettagliata nota operativa recante l’interpretazione autentica dei diversi punti dell’intesa.
L’accordo raggiunto è senz’altro soddisfacente in quanto, non solo tiene conto dell’attuale assetto organizzativo dell’Istituto, ma lascia anche aperte, nell’ottica evolutiva prevista dal CCNL 2006-2009, tutte le possibilità di futuro sviluppo del sistema indennitario; sviluppo che, secondo il principio della dinamicità dell’Ordinamento dei Servizi, dovrà accompagnare le future scelte di natura organizzativa, anche legate al rilascio dei nuovi applicativi.
Roma, 4 giugno 2008
CGIL FP CISL FP UIL PA
Camillo Linguella Francesco Nicastro Pasquale Crisalli
Roma, 1 agosto 2008
Agli iscritti e ai simpatizzanti FP CGIL
Coni Servizi e Federazioni Sportive Nazionali
Si è svolta l’ultima riunione prima della pausa estiva con la Coni Servizi, tale riunione ha avuto come ordine del giorno una serie di comunicazioni in ordine all’ispezione dei carabinieri che ha dato origine all’atto di prescrizione contro la intermediazione irregolare di manodopera.
La società ci ha informato che la prescrizione dei carabinieri su richiesta di tutte le FSN e della Coni Servizi è stata prorogata di sei mesi e pertanto scadrà il 25 dicembre 2008, siamo stati quindi informati della posizione ufficiale della parte datoriale che chiederà al sindacato una modifica al contratto per accorciare le scadenze previste nell’articolo 30 per il passaggio volontario alle FSN.
Abbiamo ribadito la nostra posizione contraria a modifiche contrattuali e su questo punto ci sarà di discutere alla ripresa autunnale .
In merito al passaggio volontario alle FSN siamo stati informati sull’esito della prima scadenza. Detratti i dipendenti in servizio presso le leghe che sono 56 e i dieci della federazione tiro a segno le persone interessate erano 674 quelle che hanno deciso per il passaggio in aspettativa sono risultate 323, in considerazione del periodo estivo e delle olimpiadi abbiamo chiesto che gli incentivi economici previsti alla prima scadenza siano ripetuti anche per la seconda con l’allungamento dei tempi per presentare la domanda, su tale proposta la società non si è espressa.
Infine si è discusso dell’indizione delle elezioni per le RSU.
Tale argomento è per noi molto importante perchè riteniamo che una rappresentanza dei lavoratori debba essere presente nei posti di lavoro per contrattare insieme alle OO.SS. territoriali e firmatarie del contratto le materie a quelle sedi delegate. Il contratto stabilisce i modi e i tempi per l’indizione delle elezioni RSU e noi siamo intenzionati a rispettare quelle scadenze.
per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
N.B.
Questa comunicazione è rivolta a iscritti e simpatizzanti e ha carattere interno, in essa non si parla di altri sindacati partecipanti alla riunione,anche se molte delle posizioni espresse in questa nota sono state unitarie.
Roma, 16 ottobre 2008
Al Sottosegretario di Stato
Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Luigi Giuseppe Birritteri
Facciamo seguito alla nostra nota del 4 marzo scorso alla quale non è stato dato alcun riscontro riguardante l’assistenza e l’utilizzo di sistemi di management da remoto.
Abbiamo preso visione di una nota della DGSIA che chiede l’autorizzazione a tutti gli uffici giudiziari per l’installazione di strumenti di system management per l’assistenza alle postazioni di lavoro.
Ciò comporta un servizio da remoto curato da società esterne all’amministrazione che entrerebbero nei sistemi informatici della giustizia con conseguente rischio per i dati sensibili gestiti nel nostro Ministero.
Crediamo a questo punto necessario un incontro urgente per discutere di una questione per la quale il CCNL prevede il coinvolgimento delle OO.SS e per conoscere quali garanzie di sicurezza verranno fornite dalle società interessate.
Torniamo a ribadire la necessità della reinternalizzazione del servizio di assistenza Atu, denunciando le condizioni di lavoro precarie in cui da anni operano i collaboratori esterni.
La coordinatrice nazionale
FP CGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
COMUNICATO STAMPA
di Nicoletta Grieco
COORDINATRICE NAZIONALE
FP CGIL ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA
Finalmente, dopo otto mesi, il Ministro Alfano ha convocato le OO.SS.: un atto dovuto nei confronti dei lavoratori della giustizia arrivato tardivamente e a seguito di numerose sollecitazioni da parte nostra.
Tuttavia per non smentire la sua stessa Amministrazione, che lo scorso dicembre aveva convocato le OO.SS il giorno prima dello sciopero generale della CGIL, ha pensato bene di emanare l’agognata convocazione per il giorno 11 p.v, ovvero a cavallo tra due importanti iniziative della FPCGIL, pubblicizzate con ampio anticipo: il referendum sui rinnovi contrattuali 2008/09 del 9 e 10/02/09 e lo sciopero generale della FPCGIL insieme alla FIOMCGIL del 13/02/09.
Una pura casualità o un atto intenzionale per cercare di intralciare le iniziative della CGIL e confermare i comportamenti tenuti dal suo Governo sino ad oggi?
Roma, 5/02/09
La Fp cgil ritiene che le assemblee della magistratura fissate per il prossimo 29 ottobre siano un importante appuntamento per discutere di democrazia e per mettere in luce cosa serve veramente per migliorare il servizio della giustizia.
Le azioni fatte sino ad oggi dal governo, come abbiamo più volte denunciato, vanno nella direzione totalmente opposta all’efficienza, in quanto dimostrano una politica di tagli indiscriminati al personale ed alle risorse e l’assenza di un serio progetto di riforma.
Pertanto parteciperemo alle assemblee, aperte agli avvocati ed al personale amministrativo, per ribadire i principi contenuti nel ‘Patto per la giustizia e per cittadini’ e che consistono in una proposta concreta e condivisa da tutti gli operatori.
Il Governo sino ad oggi ha ritenuto di ignorare tale proposta perché evidentemente la sua ansia riformatrice non ha come obiettivo il miglioramento del servizio giustizia.
Roma, 26/10/09
FP CGIL UIL PA FLP RDBCUB
L’ACCORDO DEL 15 DICEMBRE SAREBBE FERMO ALLA FUNZIONE PUBBLICA: L’AMMINISTRAZIONE TACE
Voci insistenti affermano che l’accordo del 15 dicembre, già rimandato indietro dall’Aran, sarebbe stato bloccato dalla Funzione Pubblica.
Ciò significa che l’Amministrazione è incapace di fare anche ciò che le riesce meglio, ovvero andare contro i lavoratori, e che alcuni proclami delle OO.SS firmatarie sull’imminenza della sua entrata in vigore sono del tutto infondati: la strada giusta da perseguire era quella indicata da noi con la proposta unitaria.
A questo punto riteniamo che si debba tornare al tavolo della trattativa per tutto ciò che concerne il FUA 2009 e che le nostre proposte siano ad oggi ancora valide così come le azioni messe in campo per ottenere quanto spetta ai lavoratori della giustizia: il giusto riconoscimento professionale e investimenti adeguati per migliorare le condizioni di lavoro.
Essere in piazza il 24 aprile a Roma è ancora più importante, per rivendicare i nostri diritti e per difendere la giustizia: per la giustizia e per i diritti di chi ci lavora.
Roma, 8 aprile 2010