Comunicato

RIA EX INSEGNANTI

 

Oggi 18 marzo si è tenuta la commissione tecnica retributiva sulla questione della ria ex insegnanti.
L’Amministrazione ci ha ribadito nella sostanza quello che aveva già scritto sul documento che vi alleghiamo.

In pratica che, con riferimento al riassorbimento dell’assegno ad personam nella parte concernente la ria, per la presenza di sentenze nonché per la risposta inviata dal mef che si pronuncia in senso negativo rispetto alle istanze da noi presentate (estrapolazione della ria dall’assegno e non riassorbibilità della stessa), l’Amministrazione si vede costretta a procedere al recupero del presunto indebito.

Tutte le OOSS hanno manifestato la loro viva contrarietà a questa interpretazione anche in considerazione del fatto che nessuna delle sentenze di Cassazione a cui si fa riferimento prende in esame la questione specifica della ria.

Abbiamo inoltre chiesto, di nuovo, che ci venga fornita tutta la documentazione e il carteggio intercorso tra l’Inps, il Dipartimento della Funzione Pubblica e il Mef.

A questa specifica richiesta ci è stato risposto che entro ventiquattro ore ci faranno sapere se sarà possibile avere la documentazione citata!

Considerato lo stallo della situazione abbiamo considerato chiusa la fase tecnica che ci ha visti impegnati nel tentativo di trovare una soluzione e che, l’Amministrazione ha vanificato con iniziative unilaterali e quanto meno discutibili.

Infatti abbiamo potuto apprendere che tutti sono d’accordo nel considerare il diritto al mantenimento della ria degli ex insegnanti ma che, in fase iniziale per l’impossibilità materiale di evidenziarla per mancanza di informazioni da parte del Miur, e successivamente per il sovrapporsi della decisione del Mef, a questo punto sarebbe impossibile procedere.

Ci chiediamo per quale motivo l’Amministrazione abbia sentito l’esigenza di rivolgersi al Dipartimento della Funzione Pubblica per avere un parere? Si continua nell’atteggiamento del “lavarsene le mani” per quanto riguarda la politica del personale.

Abbiamo quindi ravvisato la necessità di procedere in fase politica di discussione alla presenza, se necessario, anche del Direttore generale e del Presidente.

Stante l’attuale situazione quindi chiederemo da subito un incontro urgente all’Amministrazione dalla quale pretenderemo una risposta chiara.

Resta inteso che, appena possibile, vi daremo la più puntuale informazione.

Roma, 18 marzo 2009 

p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

 
 
 

Lettera al Direttore Generale degli Archivi Notarili

 

 
Roma, 18 maggio 2009
 
Al Direttore Generale degli Archivi Notarili
Cons. Antonio Oricchio

In considerazione della recente emissione della pianta organica degli Archivi Notarili riteniamo che nulla osti al perfezionamento dell’accordo sulla riqualificazione professionale sottoscritto a suo tempo dalle OO.SS.

Le chiediamo pertanto di tener fede a tale accordo e di avviare le procedure di riqualificazione concordate a suo tempo.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro.

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
e Archivi Notarili

Nicoletta Grieco

 

 

Richiesta incontro Direttore Generale Archivi

 
Roma, 21/07/09
 
Al Direttore Generale degli Archivi Notarili
Cons. Antonio Oricchio

Gentile Dr. Oricchio,
a seguito della nostra conversazione di venerdì 17 luglio Le chiediamo una convocazione ufficiale per discutere dell’avvio delle procedure di riqualificazione concordate e non ancora completate.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro.
Distinti saluti,

La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
e Archivi Notarili
Nicoletta Grieco

 

Le esternazioni sulla giustizia del Ministro Brunetta. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Nello stile consueto di crociata ‘antitutti’ il Ministro Brunetta torna ad attaccare i magistrati e il CSM, nella migliore tradizione del suo governo.
E, nello stile consueto, blatera di soluzioni organizzative, controllo della produttività e organizzazione del lavoro.

Peccato che il Ministro Brunetta ometta che negli uffici giudiziari manca il personale e che la carenza di organico è così grave che in alcuni uffici del nord si è arrivati a mandare in udienza i carabinieri in pensione; peccato che Brunetta, nei suoi show con il Ministro Alfano in giro per l’Italia, abbia millantato inesistenti rivoluzioni informatiche, omettendo che i fondi necessari all’informatizzazione sono stati ridotti drasticamente dalle leggi del suo Governo e che non ci sono soldi per portare avanti i progetti già avviati; peccato che il Ministro Brunetta parli a vanvera delle presenze del personale al Tribunale di Roma nelle ore pomeridiane quando non ci sono fondi sufficienti per lo straordinario e mancano fisicamente le persone per farlo.

Se il Ministro vuole trovare delle soluzioni vere si legga il ‘Patto per la giustizia e per i cittadini’ firmato da tutti coloro che operano quotidianamente negli uffici giudiziari: magistrati, avvocati, dirigenti e personale amministrativo.

E vada veramente a far visita ai Tribunali, anche ‘a sorpresa’ come dice lui: infatti il Ministro non può non ricordare che i lavoratori della giustizia di tutta Italia da più di un anno lo hanno formalmente invitato proponendogli provocatoriamente una giornata da lavoratore della giustizia, ma lui non ha mai accettato l’invito.
Basta con le campagne mediatiche strillate e strumentali, è tempo di dire la verità e la verità è che i tagli ed i mancati investimenti nascondono una volontà precisa del Ministro Brunetta e del suo governo di non far funzionare la giustizia in questo paese.

Roma, 29 settembre 2009

Circolare

  
Decreto Interdirigenziale del Ministero della Giustizia, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze datato 1/10/2009: adeguamento indennità di trasferta spettante agli ufficiali giudiziari
 
 

 
 

 
 

  
ASSEMBLEA DEI LAVORATORI UFFICI GIUDIZIARI DI TRENTO
 

I lavoratori degli Uffici giudiziari di Trento, riuniti in assemblea oggi 10 dicembre 2009:

– Respingono con fermezza la proposta di Ordinamento Professionale dell’Amministrazione Giudiziaria in quanto sbagliata per i lavoratori che verrebbero mortificati e dequalificati, nonché per il servizio che verrebbe danneggiato da un ordinamento che, invece di guardare ad un progetto futuro, riporta l’Amministrazione indietro di 10 anni. Tale proposta, combinata con il taglio degli organici, renderà per l’utenza il servizio meno efficiente attraverso un ordinamento involuto che separa le funzioni delle figure professionali anziché accorparle, assegna competenze superiori senza riconoscimenti giuridici ed economici (Operatori giudiziari “B2”).

– Denunciano le condizioni di lavoro degli uffici giudiziari di Trento che soffrono per gravi carenze di organico.

– In merito alla riforma del cd. ‘processo breve’, per garantire una effettiva accelerazione dei tempi di processi ritengono necessari investimenti adeguati per il giusto riconoscimento professionale dei lavoratori, per nuove assunzioni e per la modernizzazione del sistema.
Nelle condizioni in cui si trovano oggi gli uffici giudiziari nessuna riforma potrebbe garantire la riduzione dei tempi dei processi per i cittadini.

– Respingono con sdegno l’impianto della legge Brunetta in quanto non finalizzato al miglioramento del servizio ma ad una punizione e mortificazione dei lavoratori pubblici e del servizio pubblico. Respingono inoltre qualsiasi progetto che possa condurre ad una privatizzazione dei servizi pubblici.

– Rivendicano un rinnovo contrattuale che garantisca il potere di acquisto dei lavoratori e chiedono al Governo di stanziare fondi adeguati nella legge finanziaria.

– Chiedono ai Capi degli Uffici Giudiziari di respingere la proposta dell’Amministrazione e di farsi portavoce delle difficili condizioni di lavoro degli uffici.
 
– Danno mandato alle OO.SS. FPCGIL, UILPA-UIDAG, FLP che unitariamente hanno avviato una mobilitazione, di seguitare nelle iniziative di contrasto al disegno dell’Amministrazione per ottenere la ricomposizione dei profili professionali e la riqualificazione del personale della giustizia così come previsto dalla clausola di salvaguardia dell’art. 10 comma 4 del CCNL 2006/2009, che consente di portare a termine le procedure già concordate con il protocollo d’intesa del novembre 2006.

Trento, 10 dicembre 2009

 
 

 

L'informatizzazione al Ministero della Giustizia tra blocchi del sistema e disservizi. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario nazionale FP CGIL

Nonostante le dichiarazioni stampa sull’informatizzazione e la digitalizzazione della giustizia il sistema informatico del Ministero non funziona e crea danni al lavoro dei magistrati e dei loro collaboratori: a causa di un guasto la scorsa settimana centinaia di computer del Palazzo di Giustizia di Trapani sono andati in tilt con la conseguente perdita di dati ed il blocco del sistema per alcuni giorni.

A smentire i proclami sulla modernizzazione del sistema giustizia ecco l’ennesimo guasto che in poco tempo è riuscito a paralizzare un intero palazzo di giustizia.
 
Da tempo chiediamo che sull’informatica si facciano investimenti adeguati e che si reinternalizzi il servizio di assistenza tecnica: sulla sicurezza del servizio da remoto dato in appalto a Telecom Italia, per il quale hanno perso il lavoro centinaia di tecnici che lavoravano da anni negli uffici giudiziari, non abbiamo avuto alcuna risposta ufficiale dall’Amministrazione.

E’ arrivato il momento che il Ministro la smetta di fare annunci ad effetto sulle riforme e incominci ad occuparsi seriamente dei problemi degli uffici giudiziari e del loro funzionamento.

Roma, 27 aprile 2010

Comunicato

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Sembra essere diventato lo sport nazionale all’Inps.

Il Presidente nell’incontro con tutte le OO.SS. dell’Emilia Romagna, ha affermato che i responsabili dell’andamento della riorganizzazione sono i dirigenti dell’Istituto.
A questo punto, visto che parliamo di persone che di INPS qualcosa dovrebbero conoscere, non abbiamo alcun dubbio sul fatto che si rendano conto che l’attuale fase della sperimentazione, e le problematiche emerse, consigliano un ulteriore periodo di verifica e l’immediata apertura di un osservatorio nazionale sulla fase pilota.
Sul territorio stanno emergendo chiaramente le problematiche di una riorganizzazione che, nonostante gli accordi sottoscritti dicano altro, non è né condivisa né partecipata da tutti i lavoratori.
E mentre 20 sedi stanno sperimentando nella più completa confusione e con un management, regionale e provinciale, non sempre in grado di gestire questa complessa fase, le altre sedi sono sull’orlo del collasso.
Carenza di personale e aumento dei carichi di lavoro stanno creando una situazione esplosiva.
Le lavoratrici e i lavoratori lavorano sotto stress non possono fare formazione e la pressione dei cittadini, sempre più numerosi, ai nostri sportelli fa si che mentre la nuova organizzazione ancora non funziona, e non si sa bene se funzionerà, la vecchia organizzazione sta crollando.
In questo scenario diventa fondamentale mantenere aperto il confronto con l’Amministrazione e spingerlo verso un ripristino di corrette relazioni sindacali ad ogni livello di confronto.
Ed è questo che è emerso nella trattativa di ieri sulle aree metropolitane.
L’argomento all’o.d.g. ha subito un rinvio ad una prossima data e si è discusso della possibilità della creazione di un osservatorio sia sulla fase sperimentale sia sulla riorganizzazione delle aree metropolitane (chiesti a più riprese dalla nostra organizzazione).

Abbiamo ribadito ancora una volta che se sulla riorganizzazione non ci sarà piena condivisione e partecipazione dei lavoratori dell’INPS, per quanto ci riguarda, non ha più alcun senso mantenere la firma su accordi legati alla riorganizzazione.
Firma motivata proprio dal fatto che in quegli accordi stessi era previsto il confronto ad ogni livello.

Nel corso della riunione ci è stato anche rappresentato che l’annosa faccenda dell’adeguamento dei buoni pasto e in dirittura d’arrivo.
L’importo dovrebbe essere di 12 euro, cifra che per quanto ci riguarda è insufficiente, tenuto conto di uno scenario, rispetto al rinnovo contrattuale, che vede il Governo non impegnare alcuna risorsa e che quindi, molto probabilmente, il rinnovo contrattuale non adeguerà le nostre retribuzioni al costo della vita.

Per quanto riguarda il CCNI e quanto previsto in esso, siamo ancora in attesa della risposta dei ministeri vigilanti.

Vi ricordiamo che Scorrimento graduatorie, ex insegnati, area informatica e vigilanza, rivisitazione modalità affidamento posizioni organizzative, sono tutti argomenti sui quali Amministrazione e OO.SS. si sono impegnata a discutere una volta certificato il CCNI 2009.
Per quanto concerne lo scorrimento delle graduatorie l’Amministrazione, nella riunione di ieri, si è resa disponibile ad aprire, nel frattempo, un tavolo tecnico.

Lo scenario non è dei migliori, occorre ritornare ad un livello unitario partendo da dove l’avevamo lasciato, ovvero al 30 ottobre 2008.
E’ evidente che la situazione che ora viviamo all’INPS, di mancato rispetto delle regole e tentativi sempre più frequenti di gestione autoritaria, sono il frutto marcio di una politica sul pubblico impiego che ha le sue origini nel protocollo d’intesa, non sottoscritto dalla CGIL, del 30/10/2008.
Da allora la deriva è stata veloce è violenta. Il 112 la riforma del modello contrattuale e la legge di riforma “brunetta” della pubblica amministrazione sono la cornice dentro la quale si muovono le Amministrazioni la cornice di un quadro dentro il quale lavoratrici e lavoratori sono figure statiche e soggetto alla discrezionalità del capetto di turno.
E’ questo sistema che va smontato non è solo una questione, seppur importante, di soldi, è soprattutto una battaglia civile di riconquista della dignità del lavoratore pubblico.

Roma, 30 aprile 2010
 
p. il Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

P.S.:
LA FP CGIL, in relazione alle dichiarazioni che il Presidente Mastrapasqua avrebbe rilasciato nel corso di un incontro con le OO.SS. dell’Emilia Romagna, circa il coinvolgimento di alcuni soggetti, anche sindacali, che a fronte della “voce grossa” contro le esternalizzazioni, di fatto avrebbero interessi con le ditte esterne ha invitato il presidente a fare i nomi delle eventuali OO.SS. coinvolte.
In caso contrario la FP CGIL adira le vie legali querelandolo per diffamazione

 
 

 

Lettera al Presidente Inps

 
Roma, 30 aprile 2010

Al Presidente INPS
Dott. Antonio Mastrapasqua

La scrivente organizzazione sindacale, in riferimento alle sue dichiarazioni, circa le esternalizzazioni dell’informatica che, vedrebbero coinvolti “soggetti, anche sindacali” che avrebbero interessi “in ballo” con le ditte esterne, la invita a fare i nomi degli eventuali soggetti e organizzazioni sindacali coinvolte.

In caso contrario la FP CGIL si vedrà costretta ad adire le vie legali e querelarla per diffamazione.

Distinti saluti

Segretario Nazionale FP CGIL
Antonio Crispi
 
p. il coordinamento nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi

Documenti dai territori

FP CGIL COORDINAMENTO UMBRIA  

Carissimi colleghi e colleghe, ancora una volta il pubblico impiego viene mortificato da questo governo, in un recente passato, con la scusa dei fannulloni, trasmettendo un messaggio ai cittadini che non corrisponde a verita’ ed offendendo la dignita’ di tutti i lavoratori; infatti, si e’ cercato di identificare il sistema pubblico con il lavoratore pubblico e quindi, in realta’, l’odio contro il sistema pubblico, perche’ e’ un sistema inefficiente, perche’ costa troppo, perche’ fa pagare le tasse, trasferendo l’odio dei cittadini verso il lavoratore pubblico considerandolo fannullone e responsabile delle inefficienze della pubblica amministrazione, usando piu’ volte un linguaggio rozzo ed elementare contro gli stessi dipendenti, tutto questo allo scopo di tagliare risorse e personale.

Ma, tutto questo non e’ stato sufficiente, allora oggi dobbiamo ancora una volta subire un altro provvedimento che blocchera’ le retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici per quattro anni, affermando, il governo stesso, che non opera riduzioni, a differenza di altri paese della comunita’ Europea che li hanno ridotti, dimenticandosi che le retribuzioni dei dipendenti pubblici italiani sono i piu’ bassi d’Europa e che un ulteriore taglio avrebbe fatto sprofondare nella povertà, in aggiunta di quelle già esistenti, centinaia di altre famiglie,
riducendo i consumi ulteriormente.

I sacrifici li abbiamo gia’ fatti ormai da decenni e li stiamo facendo tutt’oggi, e per il futuro saranno ancora piu’ grandi visto che con legge Brunetta gli organici al 30/06/2010 dovranno essere ridotti del 10%.

La manovra di questo governo di 24 miliardi di euro in due anni non e’equa, si parla di riduzione di retribuzioni dei dirigenti pubblici e alti funzionari dello Stato del 5% con una retribuzione da 90.000 euro a 150.000 euro e oltre del 10%, ebbene cari colleghi e colleghe questo non è un sacrificio per chi ha una retribuzione cosi’ alta, questo e’ undovere, per un paese che sta’ attraversando una crisi; e poi non si capisce perche’ solo i dirigenti pubblici e non quelli privati, le retribuzioni milionarie erogate ai dirigenti privati di tante industrie non fanno parte della ricchezza di questo paese?

Si sente anche dire che non si aumenteranno le tasse e non si metteranno le mani in tasca ai cittadini ed anche qui viene un profondo senso di amarezza perche’ sappiamo tutti che metteranno le mani e altro, perche’ i tagli ai Comuni e alle Regioni, faranno automaticamente aumentare le tasse o in alternativa, tagliare i servizi , nessuna misura e’ stata presa per quanto riguarda le pensioni milionarie.

Tutto questo e’ ingiusto, pensare che abbiamo rappresentanti politici che con imprenditori fanno aumentare i prezzi degli appalti per poi farsi regali milionari e’ davvero triste e questo fa pensare subito, come si puo’ essere rappresentati da tali personaggi; quale prospettiva potremo dare ai nostri figli con un sistema tale.

Questa politica non e’ in grado di governare una Nazione, preferiremmo tutti che le sorti del nostro paese siano affidate a persone semplici, oneste, persone che sentono di appartenere con dignita’ e responsabilita’ a questa repubblica.

Non siamo noi dipendenti pubblici con uno stipendio medio basso a risolvere questa crisi, una crisi che la CGIL denuncia ormai da 2 anni, ma che il Governo nell’indifferenza generale ha coperto con una coltre di rassicurazioni e bugie fino a pochi giorni, affermando che in europa l’Italia stava meglio di tutti. Oggi il Governo scopre che siamo in una situazione critica al punto di dover scaricare con violenza sui redditi medi la risoluzione dei loro errori, ebbene le misure che potevano essere prese in tempo oggi risulteranno difficili da raggiungere e mi riferisco alla lotta all’evasione fiscale che ammonta secondo statistiche ad oltre cento miliardi di euro, con lo scudo fiscale sono rientrati 95 miliardi di euro con una tassazione al 5% mentre, dipendenti e pensionati pagano la crisi e i disoccupati continuano a non trovare nessuna possibilita’ di inserimento nel mondo del lavoro.

I consumi con questo sistema non aumenteranno e continueremo a pagare duramente se non si cambia metodo.

Sono state prese misure anche sulle pensioni di invalidita’ e oggi per avere diritto a un assegno di invalidita’ si e’ passati dal 75% all’85% e tutto questo solo per far pagare, anche alle persone con gravi problemi di salute, le storture del passato.

Sulle pensioni i soggetti che a decorrere dall’anno 2011 maturano il diritto all’accesso al pensionamento il trattamento pensionistico sara’ erogato dopo 1 anno.

Siamo un paese diviso nella politica e nel sindacato e questo ci rende tutti piu’ deboli mentre, e’ in questi momenti che ci vuole unita’, invece si continua a fare accordi di nascosto tra questo Governo, Cisl e UIl, escludendo parti importanti di questo paese e si continua a fare decreti legge senza riconoscere il Parlamento come Organo Sovrano. Di conseguenza i provvedimenti non vengono discussi, nemmeno in momenti dove ci sarebbe bisogno della collaborazione di tutti, annullando di fatto la democrazia di questo Paese.

La politica ha un costo enorme e non conosce nè crisi nè cassa integrazione ed è ora di cambiare dando un messaggio di correttezza e responsabilita’ ed è in questi momenti che si dimostra di essere veri politici e di avere dignita’.

La democrazia conquistata con le lotte dei nostri padri e delle nostre madri, oggi c’e’ solo sulla carta ma, non nei comportamenti; l’informazione è il cuore della nostra democrazia, e lo stato ha il dovere di farla funzionare per informare i cittadini e non di offuscarla e gli uomini politici e tutti coloro che svolgono incarichi pubblici devono accettare tutto questo, perche’ quando si amministrano soldi che appartengono a tutti i cittadini essi devono sapere
come questi vengono spesi, se ogni persona che ha un ruolo pubblico lo fa con onesta’; sicuramente non ha nulla da temere.

l’art. 2 della Costituzione recita (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita’, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta’ politica, economica e sociale).

l’art. 1 dello Statuto del Lavoratori Legge 300/1970 recita Liberta’ di opinioni: i lavoratori,senza distinzione di opinioni poltiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghidove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Cosituzione e delle norme della presente legge.

Per quanto riguarda le questioni interne dell’INPDAP naturalmente ci si scontra con una riforma che ignora completamente il lavoro mi riferisco alla legge 133/2008 e 150/2009 e lascia tutti i dipendenti caricarsi di lavori aggiuntivi al fine di dare una corretta e puntuale prestazione agli iscritti.

Con la nuova normativa sulla contrattazione, di fatto si elimina la contrattazione integrativa sull’organizzazione del lavoro e, per questa via, il potere d ‘intervento delle RSU, che invece va difeso e riconquistato.
Le suddette leggi non sono state concepite per migliorare il lavoro ma, soltanto per punire i lavoratori, piuttosto che motivarli per lavorare meglio per il bene della collettivita’.

Abbiamo un nuovo sistema informativo che oggi e’ ancora incompleto e che pertanto le inefficienze e la poca conoscenza dello stesso dato i tempi ridotti che hanno accompagnato la messa in opera dello stesso si aggiungono ai carichi di lavoro dei dipendenti mettendo a forte rischio il pianificato se non si chiede una rivisitazione dell’attivita’ dello stesso pianificato.

Pertanto e’ opportuno che l’amministrazione affronti seriamente una stagione di formazione piu’ seria di quanto lo sia stata fino a questo momento.

Sicuramente ci sara bisogno di rivedere i carichi di lavoro anche in considerazione della territorializzazione delle funzioni prevista dalle ultime circolari INPDAP del 2009 per quanto riguarda le direzioni regionali che saranno chiamate ad una maggiore autonomia sui centri di costo di secondo livello che comportera’ una attivita’ sul territorio piu’ approfondita che misuri la dotazione organica, il numero dei lavoratori per sede, in base al bacino d’utenza.

Per concludere tutto va nella solita direzione: far pagare ai lavoratori, ai pensionati, ai piu’ deboli e cittadini onesti la crisi, per questi motivi la CGIL INPDAP esprime profonda contrarieta’ a questa manovra che non risolve i problemi strutturali di questo paese, ma li aggrava.

COORDINATORE REGIONALE CGIL INPDAP
(Circelli Rocco)

 
 
 

 

 
 

Lettera al Capo Dipartimento e al Direttore Generale

 

Roma, 26 gennaio 2011
 
 
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri

Al Direttore Generale del Personale e della formazione
Dr. Calogero Roberto Piscitello

La situazione relativa alla revoca del part-time a 36 lavoratrici/ri al Tribunale Firenze ha creato disagio e un forte contrasto con la Dirigenza che si sta traducendo in azioni dimostrative da parte dei lavoratori.
Nonostante ciò la dirigenza, pur avendo perso delle cause in Tribunale in relazione a questioni relative allo svolgimento delle assemblee sindacali, si accanisce limitando il diritto di assemblea del personale proprio mentre i lavoratori protestano contro i suoi discutibili provvedimenti, dimostrando ancora una volta una rigidità che non aiuta il buon funzionamento del sistema e crea situazioni di conflitto con il personale e le Organizzazioni sindacali.
Vi preghiamo di intervenire tempestivamente per riportare un clima sereno al Tribunale di Firenze.

Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco


 
 
 

 
 

Richiesta di incontro urgente

 
 

Roma, 8 giugno 2011
 
On.le GIUSEPPE COSSIGA
Sottosegretario di Stato alla Difesa

e , per conoscenza, a:

GABINETTO DEL MINISTRO
c.a. Vice Capo di Gabinetto
D.ssa Antonietta FAVA

ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE
c.a. sig. Presidente

Direttore Generale per il Personale Civile
D.ssa PRETI Enrica

Onorevole Sottosegretario,
questa Organizzazione Sindacale a seguito della riunione da lei presieduta in data 21 febbraio 2011, avente ad oggetto le procedure di applicazione del sistema di valutazione del personale a seguito della Direttiva emanata dal Ministro della Difesa, chiede alla S.V. come già espresso in sede di confronto, quali siano state le risposte fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica, sulle perplessità di applicazione della Direttiva presso il Ministero della Difesa, peraltro espresse dallo stesso Presidente dell’O.I.V.
Risulta a questa Organizzazione che in vari Enti del Ministero, la Dirigenza Militare/Civile, stia procedendo alla consegna e alla redazione di schede individuali concernenti il sistema di valutazione individuale della “performance” del personale civile, nonostante nel corso della riunione sopra citata siano emerse particolari difficoltà di applicazione, in considerazione delle specificità lavorative del personale dipendente.
Questa Organizzazione Sindacale chiede un urgente incontro, al fine di dirimere le perplessità emerse anche sull’equiparazione dei “valutatori” che, risulta a questa Organizzazione sindacale, vengano individuati prendendo a riferimento la tabella di equiparazione di cui al D.M. 18.4.2002, che a nostro avviso è del tutto inapplicabile ai fini di una valutazione del personale.
Si resta in attesa di un urgente sollecito riscontro.
Distinti Saluti

 
FPCGILDIFESA
Noemi Manca

 
 
 

 
 

Comunicato unitario

 
 

F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS

 
 
 
Alle Lavoratrici e lavoratori dell’INPDAP

CGIL CISAL e USB dell’INPS esprimono la loro piena solidarietà alle lavoratrici e lavoratori dell’INPDAP che il giorno 16 giugno saranno riuniti in assemblea nazionale a Roma.
E’ questo un periodo difficile, gli attacchi alla cosa pubblica e in particolar modo ai servizi ai cittadini, stanno trasformando il nostro Paese in un paese dove tutele, garanzie e assistenza saranno solo ad appannaggio dei pochi che potranno permetterseli.

E’ vostro e nostro compito, come cittadini, e come lavoratori degli enti che gestiscono lo stato sociale di questo paese, frenare l’attuale deriva e rilanciare il nostro ruolo nel sistema Paese.

IL blocco del CCNL, norme che impediscono lo sviluppo professionale dei lavoratori, tagli lineari che non tengono conto delle specifiche peculiarità delle singole amministrazioni ledono la nostra dignità di lavoratori pubblici e mettono seriamente a rischio i servizi ai cittadini da noi erogati.

CGIL CISAL e USB dell’INPS sono partecipi alle lotte dei loro “colleghi” dell’INPDAP, lotte che sono anche le nostre e che ci vedranno impegnati sul vostro stesso o.d.g. in un’assemblea nazionale INPS il giorno 22 giugno 2011.

Roma, 14 giugno 2011

F.P. CGIL INPS FILP FIALP-CISAL USB PI INPS
O. Ciarrocchi A. Giambelli L. Romagnoli

 
 
 
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