Accordo Piano Formativo Coni Servizi Spa
Roma, 4 aprile 2016
Come
precedentemente comunicato, nel corso della riunione tenutasi in data 17 marzo
u.s. Coni
Servizi
S.p.a. ha presentato alle OO.SS. un piano formativo aziendale che interesserà i
dipendenti
della
Società.
Il
piano si compone di tre azioni formative, in parte diversificate in funzione
dei destinatari (Quadri,
Segretari
Regionali ed altri impiegati delle Aree A-B-C).
Coni
Servizi S.p.a. ha proposto alle OO.SS. di sottoscrivere un accordo di
condivisione del Piano
Formativo;
accordo in assenza del quale non sarebbe possibile accedere alle risorse
previste dal
Fondo
Interprofessionale per la formazione continua”Fondimpresa” cui Coni Servizi
S.p.a.
aderisce.
Nell’ottica
di un rilancio e di un ampliamento dell’attività formativa rivolta ai
lavoratori, le
scriventi
OO.SS. hanno ritenuto opportuno sottoscrivere l’accordo.
Trattandosi
di un accordo specificatamente aziendale, peraltro legato all’adesione ad uno
specifico
Fondo
Interprofessionale, lo stesso, come dovrebbe essere noto anche a chi si sarebbe
accontentato
di generiche
rassicurazioni di impegno, non può direttamente trovare applicazione nei
confronti dei
dipendenti
delle Federazioni Sportive Nazionali; Federazioni che dovranno a loro volta
procedere
alla
stipula di specifici accordi aziendali. Le scriventi OO.SS. hanno pertanto
inviato a ciascuna
delle
FSN l’allegata richiesta affinché anch’esse si adoperino per intraprendere, nei
confronti del
proprio
personale, analoghi interventi formativi.
FP
CGIL CISL FP UIL PA FIALP CISAL
D. Nola A. Bruni P. Liberati D. Carola
Come è noto, dal 1 marzo c.a. i
Dirigenti Informatici sono stati, con provvedimento del Direttore Generale
della DGSIA, messi ” a disposizione” fino a quando non verrà espletato un
interpello che assegnerà le posizioni dirigenziali. Nel frattempo lo stesso
Direttore ha attribuito funzioni di ” coordinamento” a funzionari di terza area
laddove tali funzioni non sono ben definite e anche discutibili dal punto di
vista contrattuale ( l’ultimo provvedimento è del 30 marzo scorso).
Giova ribadire che i Dirigenti
Informatici sono in possesso di una importante professionalità e che hanno
svolto la loro attività, presso il Ministero della Giustizia, con grande
competenza. Tali professionalità sono state mortificate da una gestione poco
accorta e occorre rivalutarle con provvedimenti immediati come un interpello
che miri alla loro ricollocazione nelle posizioni dirigenziali della DGSIA, dei
CISIA e per i perdenti posto, negli uffici dei Distretti. E’ sicuramente
mortificante per questi Dirigenti essere lasciati nell’insicurezza e
nell’inattività.
Pertanto avevamo già chiesto un
incontro urgente con una ns. nota del 3 marzo scorso finora disattesa.
Torniamo,quindi, a reiterare la
nostra richiesta, in via di estrema urgenza, vista l’importanza dell’argomento
di cui trattasi.
Fiduciosi rimaniamo in attesa.
A Roma in corso d’Italia 25
dalle ore 10
Roma, 4 aprile 2016
“Il futuro del
sistema delle Camere di commercio”. Sarà
questo il tema al centro dell’iniziativa, promossa
dalla Cgil, in programma domani a Roma
presso la sede nazionale del sindacato in corso
d’Italia 25 a partire dalle ore 10. Con
questa iniziativa “la Cgil – spiega – si propone di
discutere la situazione e le prospettive di un
sistema importante per lo sviluppo industriale a
livello territoriale, quale è quello delle Camere di
Commercio Industria, Artigianato, Agricoltura”. Una
realtà della Pubblica amministrazione che vede
circa diecimila addetti, pubblici e privati,
coinvolti nel sistema camerale, fatto anche di
società partecipate direttamente ed indirettamente.
I provvedimenti già presi dal
governo, e quelli in via di definizione, secondo il
sindacato guidato da Susanna Camusso, “vanno a
incidere sulla presenza territoriale delle Camere di
Commercio e del suo sistema organizzativo, sulle
risorse ad esse destinate, sui livelli dei servizi
per le imprese creando una situazione di incertezza
per il futuro di tanti lavoratori, di una parte
qualificata della pubblica amministrazione e delle
imprese ad essa collegata”.
Questi quindi i temi al centro
dell’iniziativa di domani, presieduta dal
responsabile dei Settori Pubblici, Michele
Gentile, e che vedrà un’introduzione affidata
al segretario nazionale della Fp Cgil, Federico
Bozzanca. Interverranno poi: Cesare
Damiano (presidente commissione Lavoro della
Camera dei Deputati), Marco Da Villa
(commissione Attività produttive della Camera dei
Deputati), Lara Ricciatti (commissione
Attività produttive Camera dei Deputati) e Giorgio
Pagliari (commissione Affari costituzionali
del Senato della Repubblica). Parteciperanno,
inoltre, e interverranno, delegati e strutture di
categoria coinvolti nel sistema delle Camere di
commercio. Le conclusioni saranno affidate al
segretario confederale della Cgil, Fabrizio
Solari.
04.04.2016 – Le necessità logistiche dei corsi di ingresso 77° e 78°, obbligano l’Amministrazione a dover fare una nuova ricognizione.
La Fp Cgil VVF in fase di discussione, aveva già chiesto di contemplare il personale appartenete al 75° corso ma ciò non è stato fatto. Ora, evidentemente, è indispensabile e l’Amministrazione ci invia l’appunto. Quello che ci sembra strano è l’ennesima apertura al personale che già ha partecipato in qualità di tutor al 76° corso e non solo. E’ chiaro che per scardinare i meccanismi clientelari non basta solo il sindacato. In allegato l’appunto dell’Amministrazione con la speranza che a breve ci venga inviata la ricognizione così da poter pubblicare anche quella e dare la possibilità a tutti di prenderne visione.
04.04.2016 – Pubblichiamo la nota della DCF che individua le modalità per l’aggiornamento degli attuali Istruttori TAS. Nel merito, condividendo la necessità di dover rimettere mano al pacchetto formativo, consentendo così un ammodernamento delle procedure nonché l’utilizzo del software GIS, cogliamo l’occasione per ribadire che il termine “istruttore esperto” è da ritenersi ormai obsoleto e quindi sbagliato. Più volte la Fp Cgil VVF ha condiviso con l’Amministrazione la necessità di individuare modalità di comunicazione tali da consentire l’allineamento con le ultime circolari emanate, SAF CRA e Elisoccorso ad esempio. Evidentemente il termine formatore non piace lasciando intendere che “esperto” fa gola a qualcuno.
Roma, 4 aprile 2016
In data 31 marzo scorso si è svolta la seconda
riunione del tavolo tecnico costituito sulla ripartizione degli incentivi di
cui all’art. 14 del d.l. n. 145/2013, nonché per condividere criteri e
procedure per l’implementazione del gruppo INFO-DGAI.
In merito al primo degli argomenti trattati, si è anzitutto convenuto sulla
necessità di utilizzare lo strumento delle linee di indirizzo da trasmettere
agli Uffici, così da garantire maggiori margini di intervento alla
contrattazione decentrata.
Si è quindi passati alla discussione delle diverse proposte presentate
dalle OO.SS. (elenco dei beni strumentali acquistabili, individuazione di
limiti percentuali per le diverse attività incentivate, possibile creazione
nell’intranet di una banca dati degli accordi decentrati), concordando
sulla necessità di avere una bozza di testo conclusiva, su cui aggiornare il
confronto al più presto.
Relativamente al secondo punto all’ordine del giorno, l’Amministrazione ha
presentato una prima possibile bozza di interpello e si è ragionato, in
particolare, sull’individuazione delle competenze associate.
A tale proposito, queste OO.SS. hanno rimarcato la necessità di specificare
le attività che dovranno essere svolte dal gruppo info-DGAI al fine di
verificare la eventuale necessità di un coinvolgimento del personale con
profilo informatico.
Riteniamo infatti che sia giunta l’ora di ridare ruolo e dignità ai vari
profili specialistici (amministrativi – informatici – ispettori) presenti nel
nostro Ministero, anche nell’ottica di un loro futuro maggiore coinvolgimento
nelle Agenzie.
La discussione sarà aggiornata comprendendo le professionalità coinvolte,
per definire le specifiche attività che dovranno essere svolte.
Su ambedue i temi, l’Amministrazione
convocherà a breve un nuovo incontro.
FP CGIL CISL
FP UILPA
Matteo Ariano Paolo Bonomo Angelo Vignocchi
Roma, 1 aprile 2016
L’Ufficio Relazioni Sindacali del
Corpo Forestale dello Stato ha comunicato in data
odierna che il 5 aprile p.v. si
terrà il Consiglio di Amministrazione del Corpo, da Lei presieduto.
Gli argomenti da trattare sono
molteplici e rilevanti, tuttavia dobbiamo lamentare
l’estromissione dall’ordine del
giorno di tutti gli scrutini del personale del ruolo agenti –
assistenti, sovrintendenti ed
ispettori, per le vacanze al 31 dicembre 2015.
Per il personale dei
ruoli tecnici, giustamente, sono
stati programmati tutti gli scrutini al 31.12.2015.
Il mancato inserimento di quegli
scrutini sembra derivi da un preciso input della S.V.
visto che la competente Divisione
13^ ha già trasmesso tutti i fascicoli alla Segreteria del
Consiglio di Amministrazione. In
questa delicata fase di cambiamento, i ritardi nello
svolgimento degli scrutini creano
diffuso malcontento tra il personale.
L’ultimo punto all’ordine del giorno
è l’attribuzione delle funzioni dirigenziali.
C’è sicuramente da risolvere la
delicata questione dei Capi Servizio, soprattutto il
servizio per la gestione delle
risorse umane. Si coglie l’occasione per ribadire l’opportunità che
tale funzione dirigenziale,
soprattutto in previsione della paventata delicatissima fase di
trasferimento del personale, sia
attribuita effettivamente e non ad interim, quale unico incarico,
ad un dirigente superiore di
spiccata cultura giuridica.
Si rammenta come in passato, per
aggirare le prerogative del Presidente e dei
Consiglieri il Capo del Corpo ha
fatto ripetutamente ricorso dell’istituto della reggenza –
ampiamente ed inesorabilmente
censurato dalla giustizia amministrativa – ed agli incarichi di
sovrintendere ad altri uffici
dirigenziali. Riteniamo che questa prassi contenga il potenziale
rischio di condizionare la funzione
specifica dirigenziale e di lasciare il campo aperto per
soddisfare eventuali esigenze di
tipo clientelare.
Alla luce di quanto sopra esposto,
le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono a
Lei, quale Presidente del Consiglio
di Amministrazione, di inserire all’ordine del giorno della
seduta del Consiglio di
Amministrazione del 5 aprile p.v. anche gli scrutini al 31.12.2015 del
personale c.d. “in
divisa”, nonché di farsi garante affinché naufraghi miseramente qualsiasi
forma di bieca caccia alla streghe o
di eventuali favoritismi spudorati, favorendo
esclusivamente scelte volte
all’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, che solo
l’esperienza maturata nello
specifico settore e l’anzianità di servizio nel ruolo possono
garantire.
f.to Moroni – f.to Scipio – f.to
Laganà
f.to
Mannone – f.to
Fabrizi – f.to
Cattoi
Roma, 1
aprile 2016
In allegato il documento che abbiamo predisposto come nostre osservazioni allo
schema di decreto contenente i criteri del bando per l’assunzione dei 500
funzionari di area terza. Abbiamo tentato una sintesi delle varie osservazioni
che ci sono pervenute tentando di offrire soluzioni percorribili alla luce
della normativa che ne ha autorizzato l’emanazione ed in particolare rispetto
ai controversi criteri di accesso dall’esterno. Non abbiamo potuto inserire
richieste che, ancorché legittime, si ponevano fuori dalla norma autorizzativa,
come ad esempio la richiesta di inserire nel bando profili non previsti dalla
norma in legge di stabilità.
Specificato
questo ci pare opportuno evidenziare che il bando parte già monco per dei
limiti evidenti legati alla sua unicità ed eccezionalità normativa. Quindi non
potrà soddisfare, se non in minima parte, le legittime aspettative di tutti
coloro che hanno ben giustificati motivi per avere un posto di lavoro o un
miglioramento della propria condizione professionale. L’altra cosa che vogliamo
specificare è che questa materia non è oggetto di confronto tra le parti ma
l’Amministrazione ha solo un obbligo informativo. Quindi può anche avvenire che
tutte le nostre osservazioni non vengano recepite e che si riproponga lo schema
originario.
Restano
in piedi pertanto tutte le vertenze occupazionali, sia quelle che riguardano i
lavoratori interni che i cittadini in cerca di occupazione. Vertenza che avrà
come suo prossimo momento qualificante la grande manifestazione nazionale di
Emergenza Cultura prevista per il 7 maggio p.v., nella quale il lavoro nei beni
culturali sarà uno dei temi dominanti e per la quale vi chiediamo sin d’ora la
massima partecipazione dei lavoratori.
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni
Dopo la pubblicazione sul sito
ufficiale del MLePS. è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n. 74 del 30 marzo 2016 il decreto (n.94343) del Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il
Ministero dell’economia e delle finanze, in cui si
comunica la nuova denominazione e l’adeguamento del fondo di
solidarietà residuale che era stato istituito con analogo decreto
(n.79141) il 7 febbraio 2014.
Si può considerare completato l’iter previsto nel titolo II del
D.Lgs n. 148 del 14 settembre 2015, relativo ai Fondi di
Solidarietà.
Entra quindi in vigore l’obbligo di adesione e della conseguente
contribuzione, ordinaria e/o addizionale, da parte di tutte le
aziende e lavoratori così come definito dall’art.10 del Decreto
Interministeriale istitutivo. Ricordiamo che i contributi a
carico dei datori di lavoro (2/3) e dei lavoratori (1/3 del
totale) sono dello 0,65% per aziende sopra i quindici
dipoendenti e dello 0,45% per quelle che hanno tra più di cinque
e quindici dipendenti.
I datori di lavoro che occupano mediamente, alla data del 1°
gennaio 2016, da più di 5 a 15 dipendenti nel semestre precedente,
compresi gli apprendisti, potranno a decorrere dal 1° luglio 2016,
richiedere le prestazioni previste quali quelle dell’Assegno di
Solidarietà, art. 6 e Assegno Ordinario, art. 7.
I trattamenti di integrazione salariale erogati dal Fondo di
Integrazione Salariale saranno autorizzati dalla struttura
territoriale INPS competente per l’unità produttiva.
Roma,1 aprile 2016
Oggi abbiamo avuto la prima riunione con l’Amministrazione sul FUA 2015, riunione che giunge a ben tre mesi dall’ultima.
L’Amministrazione ci ha illustrato la proposta sulla ripartizione FUA che ricalca sostanzialmente quella del 2014 e ci ha chiesto osservazioni. Noi abbiamo per il momento posto la questione del recupero delle risorse non assegnate correttamente sul FUA 2014 a determinate regioni (Sardegna, Toscana e Campania, per quel che ci risulta) ed abbiamo chiesto di
rivedere la parte relativa alla valutazione nella procedura di garanzia per il valutato. Ovvero prevedere regole chiare per non trovarci più in casi, come quello che sta succedendo in Campania, dove il Direttore Regionale continua peraltro bellamente ad ignorare le relazioni sindacali, di lavoratori valutati che ritengono non congrua la valutazione e a cui viene rifiutata una qualunque possibilità di rappresentare le proprie ragioni. La consistenza del FUA 2015 è pari a 8.963.660 euro e i criteri di ripartizione e di erogazione saranno identici a quelli del 2014. Pertanto, prendendo a riferimento l’accordo FUA 2014, valuteremo volentieri osservazioni e richieste di integrazione e modifica provenienti dai posti di lavoro. Contiamo di chiudere l’accordo entro questo mese e, sempre in questo mese avviare il confronto sul FUA 2016 e sulla definizione dei criteri per il nuovo accordo sulle progressioni economiche.
A margine della riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione chiarimenti sui seguenti punti:
criteri di nomina dei revisori dei conti:
abbiamo fortemente protestato per la mancata informazione richiesta sui criteri che hanno uniformato queste nomine. Anche in questo caso abbiamo scontato un comportamento incomprensibilmente dilatorio dell’Amministrazione e che ha portato
all’attuale situazione di emanazione del relativo decreto, alla faccia della trasparenza. Il Direttore generale si è impegnato ulteriormente ad una riunione informativa ma certo è inaccettabile che a fronte di un problema così sentito dai lavoratori si debba registrare un atteggiamento così poco attento e trasparente;
mobilità del personale: abbiamo sollecitato la ripresa immediata del confronto finalizzato a rendere trasparenti e comprensibili le modalità di trasferimento dei lavoratori sulla base delle istanze che avanzano. Anche in questo caso abbiamo denunciato l’estrema discrezionalità dell’Amministrazione, citando casi concreti che ci sono stati segnalati e chiedendo una verifica specifica sul tavolo nazionale;
piano assunzionale 2016, mobilità dagli enti soprannumerari e condizione dell’organico:
abbiamo chiesto notizie sull’andamento delle istanze di mobilità con riferimento alle disponibilità presenti sul relativo portale della Funzione Pubblica: allo stato non risultano grandi richieste di assegnazione nei ruoli del MIUR, come peraltro era prevedibile vista l’offerta in Enti più allettanti dal punto di vista del trattamento economico e normativo. Abbiamo sottolineato che, a far data dal primo settembre prossimo venturo, verranno meno anche le risorse assegnate dei distaccati dal comparto scuola, poiché non risulta allo stato alcun atto normativo che ne proroghi la permanenza che peraltro deve essere finanziata dal bilancio del Ministero per un costo superiore ai 40 milioni di euro. Il risultato sarà che a quella data ci saranno circa 1000 unità in meno in servizio negli Uffici amministrativi del MIUR. Abbiamo registrato la totale assenza della
parte politica rispetto alle necessità, ormai drammatiche, dei nostri Uffici. Nessun provvedimento è stato assunto per avere la possibilità di scorrimento della graduatorie degli idonei esterni ai pubblici concorsi, né tantomeno per prorogarne la validità oltre il 31 dicembre prossimo. Abbiamo sottolineato che in queste condizioni ed in assenza di iniziative politiche nessun fficio sarà in grado di assicurare il rispetto delle prossime ed impegnative scadenze connesse agli adempimenti di legge per la scuola. E che non saranno più accettate deroghe alle gestioni dei rapporti di lavoro in tema di lavoro straordinario non retribuito, ferie non concesse e violazioni varie delle norme contrattuali: nessuno può continuare a pensare che la cosiddetta Buona Scuola passi tramite lo sfruttamento dei lavoratori.
Pertanto abbiamo chiesto un incontro urgente al Ministro rappresentando l’intenzione, peraltro unitaria, di avviare in concomitanza con le prossime scadenza una fase di mobilitazione nazionale finalizzata al rispetto dei diritti, all’occupazione ed alla qualificazione dei servizi che si rendono ai cittadini. Ci pensassero bene.
FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni