Passaggi a CS e a CR – 2013-14-15

 

0703.2016 – Sono trascorsi circa 4 mesi dalla pubblicazione dei bandi di concorso a CR e a CS. Da allora, ingiustificatamente, l’Amministrazione non ha dato alcuna informazione relativamente alla valutazione dei titoli presentati e alla conseguente pubblicazione delle graduatorie. La partenza dei corsi che davamo per scontati per il mese di Marzo, se si continua di questo passo, slitteranno al mese di Maggio.  Il personale che ha presentato domanda ai bandi 2013-14-15 e in attesa del passaggio di qualifica ormai da troppo tempo, chiede notizie.
In allegato la nota che abbiamo inviato all’Amministrazione.

 
 

Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile

Dott.
Francesco Antonio MUSOLINO
 

e, p.c. Al Vice Capo
Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott.
Ing. Gioacchino GIOMI
 

Al Responsabile dell’Ufficio III: Relazioni
Sindacali

Dott.
Darco PELLOS

 

Oggetto: Concorsi per Capo Reparto e Capo Squadra
decorrenze 2013 – 2014 e 2015.

 

 

Egregio Capo Dipartimento,

nonostante le continue richieste e
sollecitazioni, attivate per le vie brevi, per avere notizie inerenti lo stato
delle procedure dei passaggi di qualifica di cui all’oggetto, ad oggi, non siamo
stati messi nelle condizioni di avere notizie al riguardo.

Era nelle intenzioni
dell’Amministrazione, ma soprattutto della scrivente O.S., portare a termine le
procedure in questione ed i relativi corsi di formazione entro la fine del 2016
per arrivare, finalmente, a regime nelle dotazioni organiche del personale
qualificato.

Dato il protrarsi dell’iter
dei concorsi siamo a chiedere, con la presente, l’urgente convocazione di una
specifica riunione per avere un quadro dettagliato della situazione e conoscere
i motivi che stanno ritardando, a nostro avviso immotivatamente, le procedure
in oggetto.

In attesa di un sollecito
riscontro si porgono distinti saluti.

 

 

 

Coordinatore
Nazionale
FP
CGIL VVF
Danilo
ZULIANI

 

 

Corpo Forestale: Invito cerimonia cittaducale

INVITO ALLA CERIMONIA DI GIURAMENTO DEL 39° CORSO A.V.I. FIUME BREMBO che si terrà l’8 marzo 2016 a Cittaducale

Richiesta performance organizzative

Sistema di misurazione e valutazione della performance individuale del personale civile delle aree funzionali – richiesta performance organizzative

 

Agenzia delle Entrate – Stato di agitazione Milano

Milano, 4 marzo 2016

Le OO.SS. Territoriali FP Cgil
– Cisl FP – UilPA – Salfi – FLP – USB, sulla base del mandato ricevuto dalle
assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori della DP I e della DP II Milano,
riuniti in assemblea rispettivamente il 26 e il 22 febbraio

DICHIARANO

LO STATO DI AGITAZIONE
DEL PERSONALE DELLA DIREZIONE PROVINCIALE I e II DI MILANO

Le crescenti difficoltà con
le quali il personale sta operando ormai da tempo, il preoccupante e perdurante
stato di incertezza sul loro futuro, il senso di responsabilità con cui ha
colmato ricorrenti lacune organizzative e cercato di dare attuazione a norme
bizantine, i carichi di lavoro che rendono gli Uffici delle due DP milanesi
assimilabili più a una catena di montaggio che ad un Ufficio pubblico, la
martellante campagna politica e mediatica che sembra mirare alla demonizzazione
ed allo smantellamento dell’Agenzia.

Sono situazioni più volte
riportate in modo ampio in documenti approvati dalle lavoratrici e dai
lavoratori a partire dall’ottobre 2014, recentemente ripresi in due ordini del
giorno del novembre 2015 e del febbraio 2016, posti sia all’attenzione della
Direzione dell’Agenzia ad ogni livello, nazionale regionale e territoriale che
della Prefettura che degli organi di stampa ma che hanno avuto come risposta
non solo l’indifferenza ma addirittura un peggioramento della condizioni
retributive, di sicurezza e di benessere lavorativo.

Le lavoratrici e i lavoratori
ritenendo ormai colma la misura hanno dato mandato alle OO.SS. territoriali di
mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per ottenere
le risposte più volte sollecitate, e in particolare:


tempi e risorse certe per il pagamento del salario di produttività 2013 e per
la chiusura della procedura del bando sulle progressioni economiche;


tempi e risorse certe per il pagamento del salario di produttività degli anni
successivi a partire dal 2014, respingendo con forza la proposta di DPCM che
dimostra una scarsa conoscenza della realtà operativa degli Uffici dell’Agenzia
e, ancor più, del lavoro dei propri dipendenti;


attivazione di una nuova procedura per le progressioni economiche;


ridefinizione dell’organizzazione del front office, la cui attività sta
diventando insostenibile, insicura oltre che scarsamente remunerata, senza
sottacere la più volte denunciata disomogeneità nella gestione del servizio ai
contribuenti e delle indicazioni operative tra gli uffici;


dotare gli Uffici dell’Agenzia di un organico adeguato in tutte le aree
funzionali, a partire dall’assunzione in tempi brevi di tutti i tirocinanti che
risulteranno idonei, considerato l’enorme carico di lavoro rispetto alla
cronica carenza di personale


chiarezza su tutti gli obiettivi assegnati agli Uffici. La vaghezza riscontrata
sulle priorità di alcune lavorazioni, come quelle delle Voluntary Disclosure, e
la contestuale necessità di assicurare tutto il “resto”, soprattutto quando si
tratta di elementi che se non analizzati vanno in prescrizione, portano ad
un’unica possibile conclusione: il budget è sottostimato non per le singole
voci ma come dato complessivo. La logica conseguenza è la necessità di
ridefinire i carichi di lavoro o budget di ogni ufficio e di ogni sua
articolazione


il riconoscimento quale obiettivo incentivante legato alle lavorazioni delle
Voluntary disclosure in considerazione dell’elevato numero di istanze da
trattare, del personale addetto e del rispetto ai tempi previsti di ultimazione
delle attività;


chiarezza e trasparenza nei percorsi formativi essenziali al fine di mettere il
personale in condizione di svolgere al meglio la propria attività;

 attuazione anche in
Lombardia, come nel resto dell’Italia, degli istituti, normativi e
contrattuali, miranti benessere del personale, a partire dalla conciliazione
tempi di vita – tempi di lavoro, quali congedi parentali, part time,

 

permessi
per allattamento e visite mediche, telelavoro, mobilità funzionale e logistica;


corretta rilevazione del rischio “stress lavoro correlato”, ai sensi dell’art.
28 D.Lgs. 81/2008, e predisposizione di idonee misure organizzative nei diversi
processi operativi, volte alla eliminazione/riduzione dello stesso;


un impegno reale a tutela della sicurezza nel proprio lavoro, in riferimento
sia alle condizioni ambientali e di salubrità dei posti di lavoro, sia alla
sicurezza operativa del personale sia agli aspetti connessi a una professione
ormai socialmente a rischio;

 tutela del rischio
professionale chiarendo una volta per tutte il tema delle responsabilità a cui
si è sottoposti, e non solo per danno erariale: alcuni dei nostri colleghi sono
stati denunciati dai contribuenti, colpevoli di aver svolto il proprio dovere.

In questo contesto appoggiano
tutte le iniziative messe in campo, a ogni livello, dalle OO.SS. per ottenere
il rinnovo di un contratto vero, perché le somme indicate nella legge di
stabilità sono una presa in giro offensiva dei lavoratori della Pubblica
Amministrazione.

Le OO.SS. Territoriali FP Cgil
– Cisl FP – UilPA – Salfi – FLP – USB, in assenza di una risposta ai problemi
posti entro il prossimo 18 marzo, attiveranno tutte le iniziative di
mobilitazione che riterranno opportune.

FP CGIL    CISL FP    UIL PA       SALFI           FLP           USB

Romito      Di Mauro     Barbieri   Sgroi -Polito Cocozzello  Anastasi

 

Ministero della Difesa: lettera a SMD – il NOIPA continua a non funzionare

Roma, 7 Marzo 2016

 

Seguitano a pervenire
alla scrivente O.S. ripetute segnalazioni rispetto al trattamento economico dei

dipendenti civili del
Ministero della Difesa, in particolare degli Enti periferici.

A tutt’oggi, stando a
quanto ci risulta, notevoli sono i problemi legati alle modalità di dialogo con
il

CUSE di Roma afferenti
le variazioni delle buste paga dei dipendenti. A seguito dell’invio di
correzioni e

variazioni da parte dell’Ente
periferico infatti – spesso sollecitate via mail e telefono – al fine di
ottenere le

disposizioni del caso,
le risposte sono parziali oppure assenti. Di più, eventuali errori vengono
accertati

direttamente sui
cedolini da parte dei dipendenti (quando riescono ad accorgersene) perché l’ufficio

periferico addetto al
Trattamento Economico non ha la possibilità di controllare il flusso di dati di
ritorno dal

CUSE.

E’ noto, infatti, che
gli enti periferici non hanno alcuna possibilità di verificare l’esattezza
delle

variazioni effettuate,
poiché risulta alla scrivente O.S. che il predetto organismo si è sempre
rifiutato di

inviare un riepilogo
mensile delle variazioni inserite, anche in solo formato pdf. Deve, quindi,
essere il

dipendente ad accorgersi
delle eventuali variazioni intervenute come – ad esempio – nei recenti casi in
cui ai

dipendenti collocati a
riposo nel mese di dicembre non sono state chiuse le partite stipendiali.
Pensionati

che ora, oltre ad aver
percepito emolumenti non spettanti, ed essere quindi costretti a doverli
restituire

all’erario, avranno pure
una certificazione fiscale errata. Il che costringerà l’amministrazione di
appartenenza

a dover sanare il
problema producendo la documentazione necessaria per il relativo conguaglio
attraverso il

modello 730. Oppure, per fare un
altro esempio, la inaccettabile lentezza prodotta per ottenere il rimborso

delle indebite
trattenute eseguite per malattia (trattenute eseguite su assenze tutelate), a
causa della quale i

lavoratori debbono poi
attendere anni per recuperare i propri soldi. Al contrario, invece, per
eventuali

trattenute a debito,
la celerità di riscossione diventa encomiabile. Ma cosa accadrebbe nel caso
in cui il

dipendente non dovesse
accorgersi degli errori? Nei fatti e ad oggi non esiste alcun controllo
affidabile a

tutela dei dipendenti,
oltre che della stessa amministrazione. Tema che dovrebbe interrogare prima di
tutto

l’agire con
responsabilità di codesti uffici, a parere della scrivente O.S.

Alle sopracitate
questioni non risolte, si aggiunge poi anche l’applicazione da parte del CUSE
di

Roma dei contenuti del
punto 12.1 della circolare di Persociv – prot. n. C-3/651144 del 20/12/2012,
avente

ad oggetto il rapporto
di lavoro a tempo parziale. Circolare già presente in rete da tre anni. Per quale
ragione,

viene da chiedersi,
questa decisione viene assunta oggi?

Nel testo si dispone
che, per il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale, configurazione

verticale – con periodi
di totale astensione dalla prestazione lavorativa non uniformemente distribuita
nel

corso dell’anno – la
retribuzione sarà così corrisposta: “… il dipendente dovrà percepire
per intero la

retribuzione nei periodi
di attività lavorativa a tempo pieno, mentre nei periodi di non lavoro, non

percepirà alcuna
retribuzione con periodi di totale astensione dalla prestazione lavorativa non

uniformemente distribuita nel corso dell’anno …“.

Di seguito si elencano
le conseguenze afferenti l’applicazione della circolare:
Mancato pagamento delle ritenute per le addizionali comunali e
regionali;
Mancato pagamento di eventuali rate mensili per prestiti,
cessioni, pignoramenti, riscatti, alimenti a

favore dei figli, ecc… ;
La mancata possibilità di rateizzazione del pagamento di un 730 a
debito;
Nessuna garanzia da parte del CUSE sulla corresponsione dell’assegno
nucleo familiare (che spetta

per intero, nonostante
il contratto di lavoro part time);
L’ inevitabile conguaglio a debito per errato calcolo Irpef e
relative detrazioni mensili, nel caso i

periodi di sospensione
non ricoprano l’intero mese;
Sospensione della ritenuta sindacale;

Per i problemi elencati,
risulta che gli Enti periferici hanno sempre preferito “spalmare”

proporzionalmente il
costo del part-time su 12 mesi. Pratica avallata, tra l’altro, da ispezioni
amministrative.

Quindi, diventa davvero
insolitamente oscuro il motivo posta alla base della decisione del predetto
CUSE.

Quelle fino ad ora
elencate ed illustrate sono solo alcune delle criticità e delle problematiche
che

permangono tuttora
irrisolte, danneggiando e creando problemi al solo personale civile della
Difesa.

Per il personale
militare, invece, tali disservizi non sono affatto riscontrabili. Difatti, nel
recente

passaggio dei dipendenti
militari a NoiPa, è stata dedicata loro una lunga e meticolosa preparazione che
ha

prodotto:

1. Una piattaforma (stipendi web) – creata ad hoc per l’inserimento
delle variazioni mensili da trasferire

sul sistema NoiPa – (che
il personale civile può utilizzare una volta l’anno, e solo per le variazioni a

conguaglio) sulla quale
è presente un file riepilogativo dei cedolini a partire dal mese di gennaio

2016. La stessa cosa,
più volte sollecitata, sarebbe ritenuta impossibile da attuare anche per il

personale civile;

2. Una serie di puntuali istruzioni per agevolare il personale militare
ad accreditarsi, a ricevere e

conservare e utilizzare
il PIN ed effettuare variazioni sul sistema del MEF.

In ogni evidenza, questa
situazione determina una incomprensibile e inaccettabile disparità di

trattamento a danno dei
lavoratori civili della Difesa, dipendenti dello stesso Ministero. Da diverso
tempo

stiamo invano
evidenziando la problematica presso tutti i livelli di responsabilità del
Dicastero, ma ad oggi

nessun intervento
concreto è stato posto in essere per darvi soluzione. Basti pensare che negli
Enti

periferici non esiste un
calendario annuale con i termini per l’invio delle variazioni. Ovviamente,
questo

comporta la mancata
programmazione e verifica di diversi adempimenti.

In ragione delle
argomentazioni testé esposte, si chiede quindi di prevedere la possibilità per
il

personale addetto al
Trattamento Economico delle amministrazioni periferiche – similmente a quanto
già

avviene per il personale
delle amministrazioni dell’area centrale – di essere accreditato sul sistema
NoiPA in

qualità di operatore.

E’ immaginabile che la
somma delle problematiche esposte, in questa sede solo parzialmente

richiamate, se non
tempestivamente risolte dall’amministrazione investita possano trovare piena

legittimazione,
soluzione e soddisfazione in sede giudiziaria.

Si chiede, quindi, di
individuare quanto prima – ognuno per la propria parte di responsabilità – i

provvedimenti ritenuti
idonei a risolvere tempestivamente le questioni avanzate, e si resta in attesa
di

cortese urgente
riscontro, in assenza del quale saremo costretti a rivolgersi alle autorità
competenti.

 

 


Il Coordinatore
Nazionale Fp Cgil

Ministero Difesa

                           
Francesco Quinti

 

Mobilità di personale in uscita dalla c.c. di Caltanissetta

Problematiche mobilità personale Polizia Penitenziaria.

 

NEWS

Il Governo ha convocato i sindacati medici il 9 marzo per discutere della vertenza salute

Il Governo ha convocato i sindacati medici il 9 marzo per discutere della vertenza salute alle ore 10 a Palazzo Chigi. L’invito è firmato dal Sottosegretario Claudio De Vincenti ed è indirizzato anche al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed al Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

Corso base applicativi per produttività

 
 

04.03.2016 – L’Amministrazione ha intenzione di indire un corso base su applicativi per produttività tipo MS Office e Libre Office nel periodo 11/15 aprile 2016, presso l’ISA. Per consentire una informazione capillare, pubblichiamo la nota a firma del Direttore Centrale per la Formazione .

 

 

Nota unitaria assemblea Napoli.

 
 
 
 

04.03.2016 – Mercoledì 2 marzo 2016, presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli, si è svolta un’Assemblea di tutto il personale indetta da CGIL, CISL, UIL e Confsal su richiesta dei lavoratori partenopei, alla quale hanno partecipato i Segretari Nazionali di CGIL, CISL, UIL, Confsal, USB e Conapo.
Nonostante il solito disturbatore di turno, evidente
in tutti i filmati che circolano in rete, che artatamente ha promosso un
inutile tentativo di mistificazione della realtà, i lavoratori di Napoli, da
sempre attenti alle problematiche del Corpo, non hanno inteso subire il cosiddetto
“pacco” ma hanno confezionato a questo signore un bel “contropacco”.  
Lavoratori preparati ed attenti, non più disinformati
e pertanto non più facili prede di chi crede, a costo di figuracce, di essere
il più forte dei predatori.
Sono
infatti emersi platealmente i limiti comportamentali di chi rappresenta una
Organizzazione sindacale che mira a demonizzare le altre solo per fare iscritti
ma che, nella sostanza, pur esistendo da quasi vent’anni, nessun beneficio
ancora ha portato ai lavoratori e al Corpo.

 

 

Richiesta unitaria di incontro al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell'Interno.

 
 
 

04.03.2016 – Il processo di riforma avviato dalla Legge
124/2015 (c.d. Legge Madia) che, nel quadro di un complessivo riordino del
pubblico impiego, ha previsto per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la
revisione delle norme inerenti le funzioni ed i compiti del personale
permanente e volontario (D.L.gs n. 139/2006) e l’ordinamento del personale
(D.Lgs n. 217/2005), sta destando non poche preoccupazioni tra i lavoratori, attenti,
in questo momento storico, alla propria tutela, alla difesa delle proprie condizioni
di salute, al riconoscimento e valorizzazione della specifica attività che
viene svolta a tutela dei cittadini, altamente professionale ma fortemente a
rischio oltreché usurante. 

Chi rischia
la propria vita in caso di pericolo e durante gli interventi di soccorso alla
popolazione si trova solo e senza le necessarie e dovute tutele di fronte
all’insorgenza -sempre più ampia- di malattie professionali, quali tumori e
malattie cardiovascolari, o ad infortuni lavorativi. 

I Vigili del fuoco chiedono
che il Governo assuma l’impegno morale ed istituzionale di riservare anche a
loro la stessa attenzione che rivolge a tutti gli altri Corpi in divisa, quale
riconoscimento della specificità lavorativa prevista dall’art.19 della legge
n.183 del 2010. Tra tutti i Corpi in divisa dello Stato, infatti, i Vigili del
Fuoco risultano, al momento, i più penalizzati sotto l’aspetto previdenziale e
retributivo.  

Parlare di revisione
dell’Ordinamento del personale sostanzialmente a costo zero, e parlare di
indennità, come quella notturna e festiva ferma a 1,04 euro l’ora dal 1990, è
davvero non più giustificabile.

Proprio al fine di
rappresentare meglio quanto appena brevemente illustrato, CGILCISL e UIL del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco chiedono un incontro nel
quale si impegnano ad illustrare anche delle soluzioni percorribili
nell’interesse collettivo.

 

 

Lavoro Autonomo e Lavoro Agile – La discussione in Senato

Il testo governativo, di cui alla nostra
nota dello scorso 16 febbraio, è stato inviato, in sede
referente alla XI° Commissione del Senato, come atto
n.2233 Misure
per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure
volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei
luoghi del lavoro subordinato. 

Nel corso della prima seduta, il 25 febbraio, la
Commissione ha deciso di unificare la discussione con il DDL
n. 2229 Adattamento negoziale delle modalità di
lavoro agile nella quarta rivoluzione industriale presentato da Sacconi e altri, e che oggi rendiamo
accessibile.

Nel corso della successiva riunione, il 1 marzo, il presidente
della Commissione ha comunicato che avranno luogo audizioni dei
rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali e dei
lavoratori autonomi, di ACTA, CoLAP, ADAPT, ADEPP e del comitato
unitario professioni.
E’ stato anche precisato, che sarà segnalato ai soggetti che
verranno ascoltati l’utilità di evidenziare le buone prassi a
loro note in materia di lavoro agile.

Sarà nostra cura prestare la dovuta attenzione alle varie fasi
del dibattito parlamentare.

 

Corte dei Conti: Comunicato unitario spendibilità buoni pasto elettronici e tabella riepilogativa sedi

Comunicato unitario e tabella riepilogativa contenente i dati forniti dai Rappresentanti sindacali CGIL, CISL e UIL in seno alle RSU di tutti le sedi regionali della Corte.

 
 
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