Il
Consiglio dei Ministri nella riunione del 28 gennaio u.s., ha
approvato il disegno di legge avente come titolo “Misure per la
tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a
favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del
lavoro subordinato”.
In
attesa
di svolgere i necessari approfondimenti su tutto l’articolato,
dopo l’approdo del testo in Parlamento e l’avvio della
discussione nelle Commissioni (si dovrebbe iniziare dal Senato),
ci
sembra opportuno segnalare almeno tre aspetti, riferiti al titolo
II
(“lavoro agile”).
Il
primo
riguarda la mancanza a un riferimento convincente sull’orario
di lavoro che non sia il semplice richiamo ai limiti di durata
massima (giornaliero e settimanale) fissati dalla legge e dai
contratti.
Il
secondo
sta nell’applicabilità del lavoro agile per i rapporti di
lavoro alla dipendenze di tutte le amministrazioni pubbliche. Una
questione di non secondaria importanza anche per le implicazioni
che
può portare all’organizzazione del lavoro, agli organici, etc.
Da
ultimo
la possibilità, assegnata ai contratti collettivi (come
sempre da intendersi come nazionali o aziendali: alla pari) di
poter
inserire ulteriori “previsioni”per la gestione del lavoro agile,
che nascerebbe, comunque, da una sottoscrizione di accordi
individuali tra azienda/datore di lavoro e singolo lavoratore.
La
matura dello strumento adottato (Disegno di Legge), sembra
lasciare
aperta qualche prospettiva alla possibilità che il dibattito
parlamentare possa introdurre al testo delle
modifiche, che a noi sembrano assolutamente necessarie, anche in
coerenza con quanto contenuto nella Carta dei diritti universali
del
lavoro, il nuovo statuto di tutte le lavoratrici e di tutti i
lavoratori, proposto dalla Cgil, e in questo periodo oggetto di
una
campagna diffusa di informazione e di consultazione dentro e fuori
i
luoghi di lavoro.
I
precedenti, anche recenti, del comportamento del Governo quando ha
adottato disegni di legge aventi per oggetto materie inerenti il
lavoro non lasciano però spazio a grandi speranze, e anche per
questo non
dobbiamo sottovalutare l’importanza e la pericolosità di queste
norme (non è il telelavoro per gli autonomi come affermato qualche
commentatore giornalistico).
Sara’
nostra cura seguire l’iter e informarVi sugli sviluppi.
Di seguito il link dove troverete un filmato breve, opportunamente
costruito dai compagni pugliesi, che contiene le istruzioni su come
votare (e per chi votare) al Consiglio Superiore.
Vi invitiamo
pertanto alla capillare diffusione tra i lavoratori insieme al
comunicato stampa uscito appena adesso, che denuncia il vergognoso
tentativo di mettere il bavaglio ai lavoratori messo in atto dal
Soprintendente archeologico di Roma. Vi preghiamo al riguardo di
segnalarci tempestivamente se sono in atto disposizioni analoghe in
altri uffici
FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni
Comunicato Stampa di Rossana Dettori
Segretaria Generale Fp Cgil
“Dibattito su Art 18 per oscurare diritto
al rinnovo e mancanza risorse in Stabilità”
Roma, 8 dicembre 2015
“È in atto un balletto su
Jobs Act e lavoro pubblico che ha un solo chiaro scopo, quello di
oscurare il tema del rinnovo dei contratti pubblici e delle risorse del
tutto insufficienti previste nella legge di Stabilità”. Ad affermarlo è
la segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, in merito al
rapporto Jobs Act e pubblici e i prossimi decreti sul tema.
Un
balletto, precisa la dirigente sindacale, “che ci ha stufato e che torna
ciclicamente. Non possiamo non notare, infatti, una strana coincidenza:
la riapertura di questo non dibattito a poche ore dalla manifestazione
del 28 novembre scorso per rivendicare il sacrosanto diritto al rinnovo
di contratti scaduti da oltre sei anni. Questo è il tema che ci
interessa e che dovrebbe interessare tutti, specie perché è il contratto
il luogo dove dirimere, a partire dalla disciplina del licenziamento,
le vicende che riguardano il lavoro pubblico”.
“Vogliamo il
contratto – continua la segretaria generale della Fp Cgil -, così come
vorremmo conoscere il contenuto dei decreti di attuazione del
provvedimento sula Pa di cui tutti parlano ma che nessuno conosce. La
ministra Madia ha, di fatti, in questi mesi dimostrato scarsa coerenza
tra le parole e i fatti, basta ricordare, per citarne alcuni, i passi
indietro sulla staffetta generazionale, sullo sblocco del turn over,
sulle vane promesse ai vincitori e idonei di concorso”.
Infine,
precisa, “sul Jobs Act la nostra posizione è chiara: pubblico e privato
hanno norme molto diverse ma, per quanto ci riguarda, noi riteniamo che
sia previsto per tutti il reintegro nei confronti di un licenziamento
illegittimo, sia per quanto riguarda il pubblico che il privato. Ma non
ci faremmo distrarre da questo balletto: noi vogliamo il contratto e
continueremo la mobilitazione, soprattutto nei confronti di una legge di
stabilità inadeguata e insufficiente sulle risorse”, conclude Dettori.
Comunicato Stampa di Salvatore Chiaramonte
Segretario Nazionale Fp Cgil
Roma, 3 febbraio 2016
Vietato per i lavoratori dei beni culturali di
Roma avere rapporti con i media. Il diktat arriva, con ordine di
servizio, dal Soprintendente per il Colosseo e l’Area archeologica di
Roma, Francesco Prosperetti. A darne notizia è la Fp Cgil Nazionale.
“Abbiamo
appreso che il Soprintendente Prosperetti ha vietato ai lavoratori di
avere rapporti con i media, giustificando tale disposizione con le
previsioni contenute nel Codice Etico”, spiega il segretario nazionale
della categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil,
Salvatore Chiaramonte, aggiungendo che: “Quest’ultimo dispone
effettivamente che le comunicazioni ai media, relativamente alle
attività istituzionali, debbano essere preventivamente autorizzate dal
dirigente. Inquieta però l’utilizzo, a pretesto per l’ordine di
servizio, in riferimento alle forti proteste dei lavoratori che negli
ultimi giorni hanno contestato l’ultima controriforma del Ministro
Franceschini”.
“Ci chiediamo, infatti, – prosegue Chiaramonte –
quali possano essere gli effetti della disposizione sull’esercizio
effettivo della libertà di espressione che, in questo caso, è stata
esercitata non certo sull’attività istituzionale ma su un atto del
governo, giudicato errato, che intende per l’ennesima volta
riorganizzare un settore tanto delicato e importante. Insomma una
disposizione vergognosa e pericolosa, che squalifica chi l’ha emanata e
chi l’ha ispirata (i famosi corridoi del Collegio Romano) e che la dice
lunga sulla coscienza democratica di chi ci governa”. Infine, conclude
il segretario nazionale Fp Cgil, “assicuriamo a Soprintendente e Governo
che non ci faremo di certo intimidire da chi teme il dissenso
democratico e si sottrae al confronto con i lavoratori, con i cittadini e
con la quasi totalità delle associazioni, degli intellettuali e
addirittura del mondo accademico internazionale, che hanno bocciato
senza appello una riforma esiziale per la tutela del nostro patrimonio
culturale”.
È
stato sottoscritto l’accordo per la quantificazione,
la ripartizione e regolazione delle risorse FUA 2015
da destinarsi all”incentivazione, alle posizioni organizzative
ed alle progressioni economiche.
Quest’ultime
dovrebbero avere decorrenza 1 gennaio 2016 riservando una quota nella
misura di € 13.000.000,00 di euro che garantirebbe una buona
percentuale di personale, mentre per finanziare la creazione delle
posizioni organizzative verranno accantonati 1.500.000,00 di euro che
corrispondono potenzialmente a circa 600 unità.
CGIL,
CISL e UIL si augurano che vengano completati al più presto tutti
gli adempimenti necessari alla definizione degli accordi per i
relativi bandi, per i quali comunque l’Amministrazione si è
impegnata per definire e chiudere il tutto entro 2 mesi, affinché il
personale possa finalmente godere di una gratificazione professionale
ed economica attesa ormai da troppo tempo.
Abbiamo
oltretutto avuto rassicurazioni che l’eventuale formazione
e-learning, potrà essere utilizzato come criterio per la
riqualificazione nel momento in cui lo stessa sarà garantita in
ugual misura a tutto il personale, e che in ogni caso non sarà
finanziata con le risorse del FUA.
Non
potendo utilizzare la norma contrattuale che prevede il passaggio
dall’area I all’area II per blocchi normativi e comunque non
prevista per le altre aree, verrà innalzata la scala parametrale del
FUA per la posizione apicale della prima area per compensare la
mancata partecipazione alle procedure di riqualificazione.
Infine,
l’Amministrazione ci ha fornito alcune informazioni riguardo il
prossimo pagamento, tra Aprile e Maggio, del Contributo Unificato
Tributario ormai alla firma del Capo Dipartimento, sulle assunzioni
dei 179 nuovi funzionari che verrà definita nell’arco di un paio
di mesi, sulle stabilizzazioni del personale in comando presso le CTP
e le CTR, che comunque potrà avvenire solo dopo che si saranno
concluse le procedure di mobilità che riguardano le Province e la
Croce Rossa, e sulla situazione logistica degli uffici centrali del
MEF, che vedrà, per esigenze di riduzione di spesa, una prossima
risistemazione di alcuni settori, alcuni dei quali verranno allocati
anche presso il palazzo di via XX Settembre, con modi e tempi ancora
da definire.
Roma,
02 febbraio 2016
FP
CGIL CISL FP UILPA MEF
Ipotesi di accordo di ripartizione del FUA anno 2015, sottoscritto in data 2 febbraio 2016
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI
OGGI
Si è svolto in
data odierna il programmato incontro sulla mobilità del personale dell’amministrane
penitenziaria conseguente alla riforma organizzativa del ministero della
giustizia con particolare riferimento al passaggio dell’esecuzione penale
esterna al nuovo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
All’esito
dell’incontro sono stati sottoscritti un accordo ed una dichiarazione di
intenti i quali, fermo restando il passaggio nei ruoli del Dipartimento per
la Giustizia Minorile e di Comunità di tutti coloro che attualmente sono
effettivi presso gli UEPE, prevedono:
A) Il transito negli uffici
dell’esecuzione penale esterna e, quindi, nei ruoli del Dipartimento per la
Giustizia Minorile e di Comunità, fino alla concorrenza del contingente
spettante a quest’ultimo dipartimento, di ulteriori unità di personale
appartenenti in particolare ai profili di funzionario contabile, funzionario
dell’organizzazione e delle relazioni, di contabile, di assistente
amministrativo e di ausiliario, mediante interpello straordinario;
B) Nell’ambito di
quest’ultimo, l’attribuzione di un punteggio ulteriore per coloro che già
operano in posizione di distacco presso la sede UEPE oggetto dell’interpello;
C) La permanenza in posizione di
distacco, fino alla successiva stabilizzazione, del personale di area seconda,
già distaccato presso l’UEPE, che, all’esito delle procedure di interpello,
dovesse risultare in eccedenza rispetto al numero dei posti messi a interpello;
D) Analoga permanenza sarà
prevista per i distaccati di area seconda dal DGMC al DAP;
E) La precedenza in graduatoria,
rispetto al personale proveniente dal territorio di altri provveditorati, del
personale distaccato o assegnato nell’ambito del territorio di competenza del
provveditorato in cui si trova la sede UEPE richiesta;
F) Il completamento in via
prioritaria rispetto all’interpello straordinario di cui in premessa della
procedura di stabilizzazione del personale distaccato del DAP;
G) La
garanzia per il personale delle strutture penitenziarie soppresse di rimanere
nella città sede di servizio.
La posizione
dei distaccati dagli UEPE presso le strutture dell’amministrazione
penitenziaria sarà garantita.
Le parti,
infine, hanno concordato che il personale non appartenente al profilo di
funzionario di servizio sociale, assegnato alla Direzione Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna e ai PRAP – uffici UEPE, può optare per la
permanenza nei ruoli del DAP.
Pubblichiamo
copia dell’accordo e dell’intesa sottoscritti.
Roma, 2
febbraio 2016
FP CGIL CISL FP UIL PA
Lina Lamonica Eugenio Marra Domenico Amoroso
Roma, 3 febbraio 2016
Al Capo del Dipartimento A.P.
Pres. Santi Consolo
e, p.c. Al Vice Capo del Dipartimento A.P.
Dot. Massimo De Pascalis
Al Direttore generale
del Personale e delle Risorse
Dot. Pietro Buffa
Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dot.ssa Pierina Conte
R o m a
Oggetto: mobilità del personale di Polizia Penitenziaria verso
le sedi extra moenia.
Egregio Presidente,
sono anni che la FP CGIL chiede di definire le piante organiche
del personale di Polizia Penitenziaria delle sedi “extra moenia” e di procedere
ad un piano di razionalizzazione delle risorse umane a disposizione di codesta
amministrazione.
La carenza di organico che affligge il Corpo di Polizia Penitenziaria
è ulteriormente aggravata dalla cattiva gestione del personale messa in atto
dal D.A.P. negli anni passati. Abbiamo più volte evidenziato che a fronte di
una mobilità ordinaria verso gli istituti penitenziari, gestita con procedure
chiare e trasparenti, se ne registrava un’altra verso le sedi “extra moenia”,
gestita unilateralmente dall’amministrazione, con procedure ignote e priva di
controllo e di regole chiare.
Questa scellerata gestione del personale ha portato ad una
situazione paradossale in cui negli istituti penitenziari, dove i poliziotti
rischiano la vita e subiscono aggressioni ogni giorno, si registra una forte
carenza di organico, mentre nelle sedi “extra moenia” si registra un esubero di
personale.
Ovviamente questo è potuto accadere poiché nelle sedi “extra
moenia” non è definita una pianta organica del personale di Polizia
Penitenziaria e la mobilità è stata gestita con assegnazioni temporanee, che
misteriosamente si trasformano in definitive, e non con regolari interpelli.
Ulteriore danno al personale che lavora negli istituti
penitenziari è causato dal fatto che i poliziotti che vengono distaccati nelle
sedi “extra moenia” risultano ancora nelle dotazioni organiche dei suddetti
istituti. Questo non fa altro che celare la reale carenza di organico dei
penitenziari ed impedire una corretta distribuzione delle risorse umane con la
mobilità ordinaria.
Per porre fino a questo scempio la FP CGIL Le chiede, ancora una
volta, di definire le dotazioni organiche delle sedi “extra moenia” e di
regolamentare l’accesso verso quelle sedi con interpelli a cui tutti possano
partecipare, evitando quindi che vi possa essere assegnato personale in
esubero.
Si resta in attesa di un cortese celere riscontro.
FP CGIL NAZIONALE
Massimiliano Prestini
03.02.2016 – Pubblichiamo la circolare 2/2016 emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali che, a seguito dell’introduzione SIPEC, riporta alcune modifiche da attuare nella procedura per l’erogazione buoni pasto.
Roma,02/02/2016
al MIUR
Sig. Capo Dipartimento
Dr.ssa Sabrina Bono
SEDE
Oggetto: Trasmissione
documenti USR Lazio – USR Veneto – problematiche relative all’assegnazione FUA
2014 Regioni Toscana e Sardegna – buoni pasto –
avvio confronto FUA 2015 e sui criteri di attuazione del pre accordo
sulle progressioni economiche.
Gentile Capo Dipartimento,
Le invio due documenti provenienti dagli Ambiti Territoriali
di Roma e Treviso che denunciano l’insostenibilità della situazione
organizzativa, nel primo caso relativa alla distribuzione dei carichi di lavoro
in un settore cruciale dell’Ufficio e nel secondo a seguito di una sottrazione
di una unità di personale che, come lei sa, produce in questa disgraziata
situazione di carenza degli organici effetti molto deleteri, anche in
considerazione della complessità delle procedure e della ricorrenza di scadenze
finalizzate agli obblighi istituzionali di codesta Amministrazione.
In disparte a questo le continuiamo a segnalare la generale
criticità delle relazioni sindacali a livello territoriale, con una negazione costante ad un confronto
costruttivo che in passato ha sempre contribuito a risolvere, nei limiti del
possibile, le problematiche di funzionamento dei servizi.
Avendo da subito apprezzato la sua chiarezza e la
disponibilità al confronto con le parti sociali, mi corre l’obbligo di
segnalarle che, in assenza di misure concrete volte ad integrare gli organici, e di dette misure
non si vede traccia in nessuno dei recenti provvedimenti governativi, la scrivente
O.S. si vedrà costretta ad attivare forme di mobilitazione e di denuncia
all’opinione pubblica, nonché a richiedere ai lavoratori di astenersi da
prestazioni straordinarie che non danno diritto a retribuzione e prolungamento
orari oltre il limite massimo previsto dalla vigente normativa. Per tale motivo
le chiediamo se sono stati avviati provvedimenti che quanto meno rinviino la
scadenza delle graduatorie dei concorsi esterni al 2018 e come codesta
Amministrazione pensa di intervenire per evitare il sicuro impasse
organizzativo che produrrà il permanere di detta inaccettabile situazione.
Inoltre le devo segnalare che, da segnalazioni pervenute,
risultano degli errori nella distribuzione delle quote FUA 2014 nelle Regioni
Sardegna, Toscana e Molise, come peraltro rilevato a livello locale dalle
OO.SS. territoriali, nel senso che risultano attribuite quote pro-capite in
numero inferiore rispetto al numero di addetti effettivamente presenti.
Verificata l’impossibilità di provvedere nell’ambito della ripartizione FUA
2014, per evidenti motivi, le chiediamo di provvedere alla reintegrazione delle
quote mancanti nell’ambito della ripartizione FUA 2015.
Per quel che riguarda l’erogazione dei buoni pasto ci
risulta che la recente convenzione provvisoria attivata da Consip S.p.a. con la
EP GROUP sta comportando la quasi impossibilità di spesa dei buoni pasti
accreditati in quanto non risultano sul territorio in generale attivate
convenzioni con gli esercenti da parte di questa società. Con la conseguenza
della non spendibilità degli stessi buoni pasto. Invitiamo al riguardo ad una
opportuna verifica al fine di evitare ulteriori danni al personale.
Infine restiamo in attesa della ripresa del confronto sul
FUA 2015, sui criteri di attuazione del pre-accordo sulle progressioni
economiche nonché sui criteri di conferimento degli incarichi di revisorato
come da impegno assunto dal dr. Grieco nell’ultima riunione del tavolo
nazionale.
Nel restare in attesa di un suo cortese cenno di riscontro
le invio distinti saluti
FP CGIL
Claudio Meloni
Dirigenti Professionisti
Medici e non solo.
Per
i suoi dipendenti la casa di vetro del Presidente ha i vetri
oscurati.
Il primo febbraio si è
svolto l’incontro per la definizione dei contratti integrativi 2014
di Dirigenti, Professionisti e Medici.
In premessa la FP CGIL ha
sollecitato l’Amministrazione a convocare da subito le OO.SS. sul
nuovo modello
organizzativo
e sul CCNI
2015 per
le aree A, B e C.
Abbiamo ribadito, una volta
per tutte, che senza il coinvolgimento fattivo dei lavoratori
qualsiasi riorganizzazione è destinata a fallire.
Inoltre, occorre prevedere
immediatamente un incontro specifico sugli ispettori
di vigilanza
e su come gestire la delicata e, soprattutto, confusa fase attuale.
Sugli
argomenti oggetto dell’incontro:
CCNI
Personale Dirigenza
La
FP CGIL ha manifestato la disponibilità alla sottoscrizione
dell’integrativo 2014 per il personale dirigente in caso di
applicazione dell’Accordo di programma 2014-2016, sottoscritto
dalle parti sindacali e datoriali il 16/09/2014.
I
vertici di questa Amministrazione continuano a evitare un confronto
che porti a definire con trasparenza
e oggettività
come i Dirigenti fanno carriera all’interno dell’Istituto.
Continua
a mancare il collegamento tra
valutazione,
raggiungimento obiettivi e affidamento degli incarichi, ad oggi,
infatti, la carriera di un dirigente non ci sembra affatto
determinata dal lavoro svolto o perlomeno ci sfuggono alcuni
meccanismi.
Occorre,
invece, immediatamente definire quali possano essere i percorsi di
carriera della dirigenza e in che modo la valutazione e il
conseguimento degli obiettivi vadano ad incidere su di essa.
Togliere
i dirigenti da un giogo che rischia d’esser fatto di clientela e
discrezionalità e valutarli solo ed esclusivamente per il lavoro
svolto.
Ed
ancora, se i lavoratori di una sede si vedono decurtato l’incentivo
per il mancato raggiungimento degli obiettivi è poi possibile che il
direttore di quella sede venga promosso?
Se
ciò accade o è sbagliato il “sistema carriere” dell’Istituto
oppure è inadeguato il sistema di misurazione della produttività e
della qualità.
Per
la FP CGIL sono sbagliati entrambi e, di certo, se l’Amministrazione
promuove il direttore della sede, ai lavoratori di quella stessa
sede non deve essere tolto nemmeno un centesimo.
La
FP CGIL ha inoltre chiesto che le venga fornita l’informativa
prevista dalla legge
anticorruzione
( L. 190/2012) sui criteri idonei a consentire la rotazione dei
dirigenti e del personale con funzioni di responsabilità, operanti
nelle aree a più elevato rischio corruzione.
CCNI
Personale Professionista
L’Amministrazione,
quanto ai Professionisti, ha pressoché riproposto la bozza già
presentata nello scorso mese di novembre, con modifiche marginali,
senza affrontare i temi che erano stati sollevati dalla FP CGIL e da
altre sigle sindacali.
Per
questo motivo la FP CGIL ha rifiutato di sottoscrivere il contratto,
inaccettabile per diversi motivi.
Sistema
di valutazione dell’attività dei professionisti.
Sebbene
in occasione del tavolo tecnico sul nuovo Regolamento Onorari
l’Amministrazione avesse condiviso che i parametri utilizzati per
la valutazione dei professionisti misurassero attività
estranee al contenuto dell’attività professionale
e di competenza semmai del personale amministrativo, nessuna
disponibilità è stata mostrata dall’Amministrazione in merito
alla revisione di detto sistema.
Nella
stessa sede l’Amministrazione si era altresì impegnata a convocare
un tavolo
tecnico per la revisione delle procedure informatiche,
dalle quali vengono estratti, peraltro, i dati per la misurazione
delle performance. Sono procedure farraginose, di difficile gestione
sia per il professionista che per il funzionario, e dall’architettura
che ne rende complicato l’aggiornamento, in relazione tanto all’
evoluzione delle norme processuali quanto all’inserimento di nuove
tipologie di contenzioso.
Anche
in questo caso, ad oltre un anno dall’assunzione di tali impegni
nulla si è verificato. Viene quindi riproposto, tale e quale (e lo
sarà anche nel CCNI 2015), un sistema
di valutazione del tutto inidoneo alla valutazione dell’attività
professionale, basato integralmente sull’aggiornamento delle
procedure informatiche ma che non rileva invece i carichi di lavoro,
ossia la consistenza quantitativa o qualitativa degli incarichi
svolti, in violazione dei principi ormai codificati dall’art. 9 l.
114/2014.
Incarichi
extracontratto.
La
FP
CGIL
ribadisce la sua contrarietà alla nuova figura del professionista
distaccato presso gli Uffici di supporto agli Organi in funzione di
staff, al
quale si vuole garantire la conservazione del trattamento economico
accessorio in godimento al momento del trasferimento presso detti
uffici.
E’
una previsione che non
trova riscontro né nel contratto né nell’ordinamento dell’ente
e che comporta
la lesione dell’autonomia del professionista
oltre che
delle prerogative dei coordinatori generali,
responsabili dell’unità di indirizzo.
Ancora,
la FP
CGIL
resta contraria al vero e proprio proliferare, di anno in anno, di
incarichi “organizzativi” in favore dei professionisti ed in
particolare degli Avvocati, retribuiti a carico del Fondo (vicari,
referenti organizzativi, professionisti distaccati presso altri
uffici, referenti dell’ufficio, ecc.). Incarichi anch’essi non
previsti dal contratto collettivo nazionale,
il cui
contenuto non risulta definito in alcun atto ufficiale dell’Istituto
e dei quali sono del tutto ignote
le modalità ed i criteri di affidamento.
In
assenza di un contenuto definito di detti incarichi e di obiettivi
specifici e differenziati, la maggiorazione della retribuzione di
risultato riconosciuta risulta del tutto sganciata dalla verifica del
raggiungimento dello stesso.
Anche
a tale riguardo non solo l’Amministrazione
non ha mostrato alcuna disponibilità alla introduzione di regole
volte a garantire la trasparenza nell’affidamento degli incarichi,
ma anzi ha mostrato di voler proseguire sulla vecchia strada
introducendo nuove figure nel CCNI 2014 ed altre ancora nel CCNI
2015.
Clausola
di salvaguardia.
Incomprensibile
la modifica,
rispetto al CCNI 2013, delle clausole di salvaguardia di cui all’art.
9 del CCNI relative agli istituti contrattuali propri del personale
degli enti soppressi.
Poiché
l’integrazione è avvenuta solo a metà 2015, non si intende il
significato di tali modifiche per il 2014. La FP
CGIL
auspica e verificherà che ciò non preluda ad ulteriori operazioni a
danno di tali lavoratori.
Per
la cronaca, ad
oggi nessuna determinazione l’Amministrazione ha comunicato in
merito alla richiesta di restituzione ai legali delle somme
trattenute sulle spese compensate (25%) e sulle spese recuperate a
carico delle controparti (12,5%) in attuazione dell’art. 1 comma
457 della legge di stabilità 2014, abrogato dall’art. 9 D.L.
90/2014;
richiesta formulata dalla FP
CGIL già
nello scorso mese di aprile.
E’
trascorso ormai un anno da quando l’Inail ha restituito tali somme
ai suoi avvocati ed ha smesso di operare la trattenuta, come a suo
tempo denunciato
dalla FP CGIL.
Anche
qui: la
mano che prende è velocissima, la mano che restituisce molto meno.
Possiamo almeno allineare le due velocità?
CCNI
Personale Medico
La
FP CGIL ha sottoscritto l’ipotesi di integrativo 2014 per il
personale dell’area medica che, di fatto, ricalca quasi
completamente quello del 2013.
Roma, 02/02/2016
IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Roma, 2 febbraio 2016
Alla Ministra della Pubblica
Amministrazione
ed Innovazione
Marianna Madia
e p.c.
Alla Dr.ssa Maria BARILLA’
Dipartimento della Funzione Pubblica
Ufficio per l’organizzazione, il reclutamento,
le condizioni di lavoro ed il contenzioso nelle
pubbliche amministrazioni
OGGETTO: innovazioni
legge 208/15. Croce Rossa italiana.
Come è noto, con l’art. 1, comma 397, della legge n. 208 del
28/12/2015 (legge di stabilità 2016), il legislatore ha introdotto diverse
modifiche/integrazioni al testo del D.Lgs n. 178/2012. Di particolare rilievo
appaiono le novità introdotte in tema di mobilità dei lavoratori CRI verso le
altre PP.AA.
La norma in questione introduce nuove procedure per gli autisti
soccorritori, estende la possibilità di presentare domanda anche per i ruoli
degli enti locali e del SSN a tutti i lavoratori, così come è già per i
lavoratori delle province, e introduce novità anche relative al trattamento
economico da mantenere nelle amministrazioni di destinazione.
A questo punto è necessario ed urgente conoscere gli intendimenti
di codesto Ministero per adattare le procedure alle nuove norme e stabilire una
tempistica certa per l’intera procedura.
Pertanto con l’obiettivo di avere piena contezza circa gli effetti
che tali novità avranno in particolare a produrre sui processi di mobilità che
interesseranno i medesimi lavoratori della CRI, le scriventi chiedono che il
tema delle modalità applicative del sopra citato art. 1, comma 397, della legge
n. 208/2015 sia al centro di un’apposita riunione da convocare nel più breve
tempo possibile per assicurare le giuste soluzioni per tutti i lavoratori della
CRI.
Rimanendo in attesa di
sollecito riscontro, porgono distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore
Chiaramonte Paolo Bonomo Gerardo Romano