Coordinamento
Nazionale Corpo Forestale dello Stato
Il cartello sindacale CFS ed in
particolare quello Toscano avevano organizzato due proteste a Pontassieve per
il 27 dicembre e il 9 gennaio
Nella prima data avremmo volantinato e fatto girare 5 uomini (e donne)
sandwich per informare i cittadini delle scelte ambientali del loro illustre
compaesano. Assurdamente la Questura ci ha dato prescrizioni tali che di fatto
hanno impedito l’iniziativa: divieto di utilizzo degli uomini sandwich e
volantinaggio statico in una piazzetta defilata nella periferia del paese.
Alla luce dell’apertura del governo e del rinvio della presentazione dei
decreti, vista la totale inutilità della manifestazione nel rispetto delle
prescrizioni date ai sensi del TULPS si è deciso di non svolgerla.
Il 9 gennaio invece era a buon punto l’organizzazione di un “cammino per la
natura” 18 Km aperti a forestali, simpatizzanti e ambientalisti da Firenze a
Pontassieve con volantinaggi rispettivamente in Piazza della Signoria e nella
Piazza del Comune.
Il cartello sindacale ha deciso ai voti la sospensione dell’iniziativa.
Questa sigla non condivide la scelta ma vi si adegua ritenendo prevalente
l’interesse comune della partecipazione al Cartello che riunisce i sindacati
forestali per questa battaglia comune.
Segue il testo del comunicato stampa
Corpo
forestale: i sindacati sospendono iniziative di protesta in attesa di ulteriore
confronto
“Prendiamo
atto del rinvio della pubblicazione del decreto legislativo sulla
riorganizzazione delle funzioni di polizia e nelle more della ripresa del
confronto, sospendiamo per il momento tutte le iniziativa di protesta
programmate, a partire da quella odierna a Pontassieve”.
Questa la
dichiarazione di Marco Moroni, Danilo Scipio, Andrea Laganà, Francesca Fabrizi
e Maurizio Cattoi, leader dei principali sindacati del CFS.
“Nell’auspicio
che tale rinvio consenta una più profonda riflessione sul futuro del Cfs,
chiediamo nuovamente al Presidente del Consiglio di convocare le rappresentanze
del personale per discutere nel merito i provvedimenti che riguardano il nostro
futuro, evitando una militarizzazione forzata che presterebbe il fianco a
costosi e lunghi ricorsi amministrativi. La nostra proposta, presentata nei
giorni scorsi, è sul tavolo e può essere sicuramente una valida alternativa da
perseguire”.
“Ovviamente, concludono i sindacati, le nostre iniziative sono solo
sospese, ma non esiteremo a riprenderle qualora il Governo non intenda
ascoltarci e voglia nonostante tutto confermare il malaugurato intento di
militarizzare la Forestale e la sicurezza ambientale”
Roma, 28 dicembre 2015
La Coordinatrice Nazionale Fp Cgil
Corpo Forestale dello Stato
Francesca Fabrizi
Nella giornata del 23 dicembre abbiamo
sottoscritto un importante pre accordo sulle progressioni economiche per il
personale del MIUR. L’accordo ha un impatto importante nei numeri e nel relativo
impegno economico (più del 60% del personale effettivamente presente al primo
ottobre 2015 e quasi 4 milioni di euro di risorse FUA da impiegare).
L’accordo ha visto una serie di riunioni
propedeutiche dove il problema più serio è stato quello di parametrare
percentualmente il numero dei passaggi per ciascuna posizione economica. Il
risultato è stato quello di stemperare richieste eccessive provenienti dalla
controparte, in particolare per quel che riguarda il passaggio in terza area da
F1 a F2, dove la percentuale è stata alla fine incrementata fino al 70% della
copertura dell’organico, rispetto al’80% della richiesta iniziale. Altro punto
che ha trovato tutti concordi è stato quello di dare la copertura dei passaggi
al 100% in prima area e nella prima posizione della terza area, i restanti
passaggi sono distribuiti con un criterio quasi uniforme tra le restanti
posizioni. Un risultato che complessivamente riteniamo soddisfacente,
considerando che impegna i 4/5 dell’importo FUA relativo alle risorse fisse, ma
che ancora va perfezionato dal confronto
sui criteri che dovranno portare all’emanazione del bando, che farà
parte del confronto del 2016. L’accordo ancora non ce lo hanno trasmesso, sarà
nostra cura inoltrarvelo non appena ci perverrà dall’amministrazione.
Sottoscritto definitivamente il FUA 2014
Sempre nella giornata del 23 dicembre abbiamo
finalmente sottoscritto definitivamente l’accordo sul FUA 2015, accordo che vi
abbiamo già trasmesso e che adesso è nelle condizioni di essere posto in liquidazione
tramite i passaggi di contrattazione decentrata prevista. Non abbiamo invece
potuto iniziare la discussione sul FUA 2015 per mancanza di tempo, discussione
che è rinviata alle prossime riunioni del tavolo nazionale.
Trasformazione dei part time.
Su questo delicato punto abbiamo chiesto lumi
all’Amministrazione e la situazione ci è stata descritta nel modo seguente:
l’Amministrazione è in attesa di un parere IGOP
che ci è stato annunciato come imminente, parere che giudica molto importante
al fine di procedere. L’inghippo interpretativo è quello che vorrebbe
considerare anche queste trasformazioni vincolate dalle autorizzazioni che
precedono i programmi assunzionali. In realtà si sconta anche in questo caso
una rigidità interpretativa da parte degli organi di controllo: il CCNL prevede
il diritto alla trasformazione in presenza di
una unica condizione, vale a dire la disponibilità di posto in organico.
Ad essa va aggiunto che, essendo il part time in assunzione previsto
nell’ambito della programmazione periodica occupazionale, l’altra condizione è
che esistano risorse occupazionali sufficienti a coprire la spesa per la
trasformazione. Il Miur ha entrambe queste condizioni e noi ci sentiamo di
condividere pubblicamente l’orientamento dell’Amministrazione nella persona del
dr. Greco, che ritiene tali condizioni utili a procedere alla trasformazione
dei rapporti di lavoro. Ci aspettiamo pertanto una pronta risoluzione di questa
problematica e invitiamo la nostra controparte a procedere con coraggio e determinazione.
Non può essere tollerato, alla luce delle gravissime carenze in organico, che
si neghi un diritto a lavoratori costretti
ad un part time e poi chiamati a fare lavoro supplementare non
retribuibile. Ci hanno segnalato casi in cui si sono chieste 600 ore annue di
lavoro supplementare, fuori da ogni regola e senza alcun diritto di questi
lavoratori a percepire la relativa retribuzione. Quindi si trovi una soluzione,
magari il Ministro batta un colpo.
Piano occupazionale.
Poche novità sul piano occupazionale: gli
emendamenti presentati in legge di stabilità sono stati cassati e non ci sono
all’orizzonte altre soluzioni per far fronte alla vera e propria emergenza
occupazionale esistente nell’organico MIUR. Ormai siamo sotto le 4000 presenze
a fronte di un organico di quasi 6 mila e certo è assordante il silenzio che
accompagna questa problematica, sicuramente meno interessante delle polemiche
sulla cosiddetta “Buona scuola”. La verità è che il Ministero non ha alcuna
soluzione nel cassetto e la situazione dei suoi uffici amministrativi sembra
lasciare del tutto indifferente la parte politica. Eppure una soluzione, sia
pur parziale, è a portata di mano: basta avere gli strumenti per scorrere le
graduatorie vigenti di idonei esterni. Graduatorie che sembrano dimenticate,
come pure la legge 125 del 2013 che aveva aperto uno spiraglio significativo.
Nella riunione del 23 abbiamo riproposto con forza la questione e ribadito la
nostra proposta: rinvio della scadenza delle graduatorie al 31 dicembre 2018 e
utilizzo delle risorse occupazionali disponibili sulla base delle percentuali
del turn over per finanziare queste assunzioni. Non ci pare di cogliere in
queste proposte chissà quale difficoltà: ci pare invece di cogliere una certa
indifferenza da parte degli Uffici di direzione politica del Ministero. Un
Ministro assente e un Ufficio di Gabinetto avulso dalle tematiche del
funzionamento dei servizi amministrativi. Ma l’occasione è a portata di mano ed
è il decreto Milleproroghe appena emanato dal Governo: abbiamo chiesto un atto
significativo e verificheremo con attenzione la discussione parlamentare in
sede di conversione con l’obiettivo di inserire in quel provvedimento una norma
ad hoc che consenta l’utilizzo di queste graduatorie.
BUON 2016!
Concludiamo inviando a voi ed alle vostre
famiglie i nostri migliori auguri per un sereno
2016.
Per noi ci riserviamo gli auguri di buon lavoro:
ne avremo bisogno di sicuro!
Roma, 28 dicembre 2015
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
In allegato la circolare ministeriale n. 0048217 del 24.12.2015, relativa a quanto in oggetto indicato.
FP CGIL NAZIONALE DAP
Massimiliano Prestini
28.12.2015 – Benemerenze Dipartimento Protezione Civile
28.12.2015 – Medici Servizio Sanitario – Conferimento degli incarichi
Per opportuna conoscenza si allega il documento come da oggetto riportato – protocollo n.129 del 23 dicembre 2015
28.12.2015 –
Facendo seguito alle nostra nota del 30.11.2015 e alla successiva riunione del 22.12.2015 pubblichiamo in allegato la nota della Direzione Centrale per le risorse finanziarie che da indicazioni in merito.
Il giorno 23/12/2015 si e’ svolto l’incontro
tra la Dirigenza Cri e le OO.SS. Nella prima parte si è discusso degli
emendamenti passati in legge di stabilità, dai quali sono emerse importanti
novità per i lavoratori civili e per i militari: oltre alla parte che
stabilisce l’assegno ad personam per i militari, si evidenzia la norma per gli
autisti soccorritori che possono essere assunti anche in soprannumero presso il
SSN e la seconda, a nostro avviso importantissima, ovvero l’estensione agli
enti locali ed al SSN della mobilità per tutto il personale. Infatti la norma di fatto equipara a tutti
gli effetti i lavoratori della Cri ai provinciali superando le gravissime
discriminazioni del DM Madia sulla mobilità. Ha certamente contribuito a far
varare la norma il ricorso presentato dalla FPCGIL ed un gruppo di lavoratori
contro il DM Madia la cui pretesa principale è proprio l’estensione della
mobilità a tutti i comparti.
Abbiamo espresso la nostra parziale
soddisfazione ed abbiamo chiesto alla controparte di farsi parte attiva con il
Dipartimento della Funzione Pubblica per aprire un tavolo per modificare ai
sensi della nuova norma le regole della mobilità ed avviarla al più presto, in
maniera da garantire livelli occupazionali e salariali per tutti i lavoratori.
Da parte nostra manderemo una nota di sollecito alla Funzione Pubblica.
Nella seconda parte della riunione la Dirigenza
ci ha comunicato i vari step di attuazione del 178 dal 1° gennaio relativamente
all’utilizzo del personale. Il costo del personale sarà in capo all’Ente
Strumentale mentre le attività saranno gestite dall’Associazione che potrà
continuare temporaneamente ad utilizzare il personale nei progetti.
Da gennaio sarà necessario attivare gli
incontri con i Ministeri vigilanti per definire, rispetto ai compiti
attualmente svolti, lo Statuto dell’Ente strumentale e i criteri per l’utilizzo
provvisorio del personale, che sarà oggetto anche di una ordinanza
presidenziale.
Quando la Funzione Pubblica correggerà le
procedure ai sensi della norma, presumibilmente nei primi mesi del 2016,
dopo la consegna della password, sarà possibile per i lavoratori accedere
al portale della funzione pubblica per consultare i posti disponibili nelle
pubbliche amministrazioni.
Una ulteriore possibilità data dall’emendamento
è quella che stabilisce “previa convenzioni tra le parti, per il personale
Cri di prestare temporaneamente la propria attività presso altre pubbliche
amministrazioni”. Ciò permetterà che nelle more della definizione della
mobilità sarà possibile per le Pubbliche Amministrazioni utilizzare il
personale della Cri per garantire fini di interesse pubblico .
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
I
coordinatori della CRI FPCGIL
Lorena
Guidi e Pietro Cocco
Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa
Prefetture, salve le 23 sedi a rischio
Cgil Cisl Uil: “Risultato raggiunto con mobilitazione:
il governo si impegna ufficialmente a ritirare decreto”
Roma, 4 dicembre 2015
“Risultato raggiunto, grazie alla mobilitazione
dei lavoratori e dei cittadini: il Governo si impegna formalmente a
ritirare lo schema di Dpr che prevedeva la soppressione delle 23
prefetture”. Ad annunciarlo le federazioni del pubblico impiego di Cgil
Cisl e Uil in seguito alla nota ufficiale giunta questa mattina dal
Ministero dell’Interno.
“Grazie alla grande mobilitazione dei
lavoratori, il Governo farà marcia indietro su un provvedimento
sbagliato che rischiava di cancellare presidi essenziali di sicurezza,
legalità e tutela sociale in tanti territori”, commentano con
soddisfazione Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa impegnate da mesi a difesa dei
cittadini e dei 1.300 lavoratori dei 23 uffici territoriali del governo
che l’esecutivo minacciava di chiudere: Teramo, Chieti, Vibo Valentia,
Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona,
Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna,
Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno. “Intere comunità locali
avrebbero visto lo Stato arretrare, proprio nel momento di maggior
bisogno, rischiando di rimanere scoperte di fronte alle emergenze e agli
allarmi legati alla minaccia terroristica e alle esigenze di
integrazione e coesione sociale connesse ai flussi migratori”.
“Nei
fatti il Governo si è impegnato a presentare un emendamento alla legge
di Stabilità per modificare la norma (contenuta nella legge sulla
spending review di Monti) che impone la riduzione delle prefetture. E il
Ministero dell’interno ritirerà lo schema di Dpr con l’elenco delle 23
sedi da sopprimere”, spiegano Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa che a fronte
degli impegni messi nero su bianco dall’esecutivo hanno revocato la
manifestazione nazionale prevista per l’11 dicembre prossimo.
“Ora
verificheremo che il governo dia attuazione a quanto comunicato
ufficialmente”, concludono le tre sigle. “E ci batteremo per una
riorganizzazione seria degli uffici territoriali: per garantire più
sicurezza e più protezione servono investimenti, innovazione e
valorizzazione delle professionalità”.
Nella riunione di ieri purtroppo le evidenti
divisioni sul fronte sindacale non hanno consentito il raggiungimento del
risultato che ci eravamo prefissi. Nessun pre accordo sulle progressioni e una
divisione sul tavolo che è parsa in tutto e per tutto ripercorrere quelle
antiche, fatte di polemiche artificiali e strumentali.
Sia chiaro: nessuno vuole mettere in dubbio la
legittimità di altre posizioni sindacali, chiuse a riccio a difesa
dell’esistente e pertanto del tutto non condivise da parte nostra. Francamente
non ci è piaciuto il clima, nel senso che noi non abbiamo certo capito quali
fossero le proposte portate avanti da UIL e FLP, anzi ci è parso che la si
volesse buttare in caciara, nel polverone. Come sapete non è nostro costume
fare polemiche con gli altri sindacati, ma certo le posizioni espresse ieri
hanno messo fortemente in discussione un rapporto unitario che sembrava essersi
consolidato nel corso di questi anni difficili e ha riportato alla luce
divisioni passate che credevamo sepolte.
Ma la questione è troppo delicata per poterci
passare sopra: noi abbiamo chiesto un accordo che consentirebbe la progressione
economica per 12.050 lavoratori, ovvero circa il 70% del personale attualmente
in servizio. Per fare questo la strada è stretta e comporta necessariamente la
revisione dei due progetti nazionali.
Ci è stato detto che occorre consultare i
lavoratori: ebbene noi abbiamo lanciato la proposta di un referendum e siamo
pronti. Il problema è che ieri non si è deciso nulla, anzi si è ributtata la
palla dall’altra parte pretendendo che qualcuno reperisse risorse fresche di
cui non si vede traccia. Anzi, basta leggere la legge di stabilità appena
approvata dal Parlamento per comprendere che casomai il problema è come tenerci
stretta l’attuale disponibilità economica, su cui si prevedono tagli ulteriori.
Pertanto l’impressione è che ieri si è lavorato per non avere nessun accordo, e
l’accordo che noi avevamo proposto era di fissare l’importo dei 23 milioni di
euro come tetto e subito dopo andare al referendum tra i lavoratori. Quindi
nessun impegno vincolante ma solo un accordo di prospettiva e una consultazione
democratica tra i lavoratori.
Insomma si è persa una opportunità e la si è
persa nel modo peggiore. Adesso vedremo nel 2016, ma certo la partita non parte
con i migliori auspici e le divisioni
nel fronte sindacale non aiutano. Ma noi perseguiremo con tenacia il nostro
obiettivo: ci siamo impegnati su questo con i lavoratori e siamo abituati a
mantenere i nostri impegni.
Sempre ieri abbiamo sottoscritto finalmente
l’accordo, che vi alleghiamo, che dà l’avvio alla fase di mobilità
volontaria: ci pare un buon accordo nell’equilibrio tra i punteggi, nella
salvaguardia delle prerogative sindacali e in riferimento ai pochi provvedimenti emessi in modo legittimo
relativi agli spostamenti del personale effettuati nella fase transitoria.
Naturalmente occorrerà tutta la nostra attenzione nella gestione di questa
delicatissima fase, sia a livello nazionale che territoriale.
Sul decreto relativo ai passaggi orizzontali
abbiamo chiesto chiarimenti in ordine a molte situazioni anomale che ci sono
state segnalate. Vi invitiamo pertanto ad inviarci le vostre segnalazioni che
saranno da noi trasmesse alla DG Organizzazione per una verifica, così come
abbiamo chiesto una verifica puntuale dei titoli presentati. Vedremo.
Trovati i colpevoli dello sfascio del Ministero.
Abbiamo letto con un certo sconcerto le
dichiarazioni del Soprintendente Prosperetti su vari giornali, che finalmente ci svela quali sono i veri
colpevoli della crisi del Ministero. Ovvero i funzionari archeologi della
Soprintendenza romana, fino a poco tempo fa indicati come esempio per il mondo
intero e adesso ridotti ad una banda di incapaci. Dichiarazioni che la dicono
lunga su quanto sta avvenendo. Stiamo parlando di una amministrazione che non
ha avuto nulla da ridire al “professor” Pietro Ichino che sul suo blog delira
accostando i terroristi dell’IS ai lavoratori del Colosseo e adesso non ha
alcuna remora ad accusare pubblicamente i suoi lavoratori più qualificati.
Complimenti al Soprintendente Prosperetti: lo conoscevamo come mente critica e
lo scopriamo ogni giorno di più pasdaran della valorizzazione in salsa
franceschiniana. Come si dice cambiare idea è legittimo ma certo accusare
pubblicamente i propri lavoratori no. Non si fa, è veramente un colpo basso. Ci
spieghi invece il Soprintendente come verrà gestito il circuito di ristorazione
che ha in mente di attuare: a naso non ci pare che ci saranno grassi profitti
per il Ministero e sempre a naso ci pare invece manna per i privati.
Roma, 23 dicembre 2015
Claudio Meloni
FP CGIL Mibact