Piano di mobilità a domanda del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria collegato alle assegnazioni del 170° corso di Formazione –
Si trasmette la circolare ministeriale GDAP-0395498 del 24.11.2015 relativa a quanto
in oggetto indicato.
Care colleghe e cari colleghi,
nell’incontro
tenutosi
il
17
novembre
l’Amministrazione
ha
illustrato
alle
organizzazioni
sindacali la sua proposta
in
merito
al
processo
di
riorganizzazione
dell’Agenzia
e alla
gestione degli
esuberi
di personale
non più
necessario in Direzione centrale a seguito del trasferimento
di funzioni operative alle Direzioni regionali.
Il dott. Ronza ha relazionato come il
ruolo
che
l’innovazione
e
le
tecnologie
hanno
rivestito
finora
in
Agenzia del Demanio è stato molto rilevante. Ne ha elencato
forme ed entità. Il sistema aziendale è stato
magnificato in ogni aspetto come una struttura quasi perfetta,
che ciò nonostante si accinge ad affrontare un
mutamento imponente e che nel migliore dei casi potrà ridurre
una
cinquantina
degli
oltre
cento
trasferimenti
“fisici”
inizialmente preventivati.
La proposta illustrata dal dott. Ronza prevede:
che sia istituito il lavoro da remoto (a distanza), qualificato come
“smart
working”
e che in tale ambito:
le funzioni in capo alle Direzioni regionali relative alla gestione
dei veicoli confiscati, delle gare,
del ciclo passivo, della gestione delle imposte e delle
tasse e dei fondi immobiliari siano svolte, a
distanza dai colleghi oggetto di esubero presso la Direzione
centrale, spostando il solo centro di
costo sulle singole Direzioni regionali;
i colleghi di Direzione regionale attualmente impegnati nelle
mansioni sopra elencate siano
impiegati in altre attività dirette di gestione
immobiliare.
il trasferimento
“fisico”
di
circa 40
-50 risorse con profilo tecnico (ingegneri, architetti e
geometri) in capo alle
Direzioni regionali ( 1° step su base volontaria, 2° step
trasferimento coattivo).
Poiché
non
è
facile
perfezionare
ciò
che
viene
definito
come
condotto
a
perfezione,
ci
permettiamo
comunque
di
sottolineare
che
il
mutamento
annunciato
sia
sì
imponente
ma, a
parte
una
presentazione
con
slide
sullo
smart
working
completa
e
rispondente
alla
letteratura
sul
tema,
l’intervento
del
Direttore
Risorse
lascia
intendere
che
nei
fatti
molto
resti
pressoché
come
prima
(ved.
progetti
speciali).
Non
si
tratta
di
una
tenue
differenza,
ma
di
una
differenza
che
attiene
ai
principi
che
stanno
alla
base
della
creazione
di
un
valido
modello
di
smart
working:
attivare
e
promuovere
un
tangibile
cambiamento
culturale
per
liberare
vantaggi
tanto
per
l’Agenzia
quanto
per
le
sue
persone,
allo
scopo
di
incrementare
la
produttività
del
lavoro
e
agevolare
la
conciliazione
dei
tempi
di
vita
e
di
lavoro.
Conoscere
questo
nuovo
modello
organizzativo
significa
anche
prevedere
che
non
è
del
tutto
esente
da
rischi:
per
garantirne
la
riuscita
sarà
necessario
supportarne
la
comprensione
e
superarne
le
diffidenze
attraverso
interventi
formativi
e
processi
di
mentoring,
diretti
anche
al
management.
Altrettanto
importante
sarà
prevedere
già
nel
testo
di
accordo,
in
caso
di
future
valutazioni
negative
del
modello
–
comunque
definito
“sperimentale”-
clausole
di
garanzia
e
salvaguardia
al
trasferimento
“fisico”
per
il
personale
coinvolto
della
Direzione
centrale.
Non
vi
è
alcun
dubbio
che
l’articolazione
di
una
proposta
seria
e
realmente
innovativa
di
smart
working
possa
rappresentare
un
vero
cambiamento,
a
patto
che
sia
rivolta
a
tutto
il
personale
e
comprenda
al
suo
interno
forme
di
garanzia
e
stabilità
per
tutti
coloro
direttamente
o
indirettamente
coinvolti
nel
progetto.
Il 30 settembre, si è tenuta la riunione del gruppo nazionale FP
Dipendenze.
Ai
nostri lavori hanno partecipato i compagni Stefano Cecconi e Giuseppe Bortone,
della CGIL Nazionale.
Durante
la riunione è stata espressa una prima valutazione riguardo la Relazione annuale al Parlamento 2015, che,
pur dicendo ben poco, e producendo una serie di dati non sempre originali,
afferma, nelle premesse, che “il mutare degli scenari nell’ambito delle
dipendenze…..costringe i sistemi di prevenzione, cura riabilitazione del
pubblico e del privato a studiare nuovi paradigmi e nuovi scenari di
intervento”. Sulla relazione è stato chiesto a tutti i compagni del gruppo di
esprimersi con proprie valutazioni di merito, da condividere, al fine di
produrre un documento di categoria. Infatti si ritiene che da quella
affermazione si possa partire per sostenere la nostra posizione, che trova fondamento, a partire dal modello
dei quattro pilastri (prevenzione, terapia, riduzione del danno, lotta al
narcotraffico), proprio nelle pratiche di riduzione del danno, e nella
depenalizzazione dell’uso personale, che può condizionare in maniera positiva
l’organizzazione e le pratiche dei servizi, che non si troveranno a dover
intervenire, nella maggioranza dei casi, su mandato dei tribunali o delle
prefetture.
Si
è poi affrontato il tema della Conferenza governativa sulle droghe, che
dovrebbe tenersi nei primi mesi del prossimo anno, alla quale la Funzione
Pubblica, insieme alla Confederazione,
intende partecipare attivamente, con un contributo di merito, frutto del
confronto all’interno del gruppo degli operatori. A questo proposito, è già
stato prodotto il documento “Droghe, diritti del lavoro e tutela della salute”,
che vi allego nuovamente. Anche questo documento deve essere considerato un
contenitore, su cui intervenire, per integrarlo con il punto di vista peculiare
degli operatori. Già durante la discussione sono emersi alcuni problemi
fondamentali, che lì devono trovare spazio: il tema dell’integrazione
sociosanitaria, dei livelli essenziali di assistenza sia sanitaria che
sociosanitaria (a compimento della L. 328/00), fondamentali, oltre che a
garanzia del diritto alla cura, anche
per la definizione delle professioni sanitarie e sociosanitarie necessarie a
garantirli. Importante è poi come tutto questo viene declinato nella
piattaforma di rinnovo contrattuale, e quale contributo specifico il gruppo può
dare alla costruzione delle piattaforme stesse.
In
preparazione della Conferenza governativa, il 20 e 21 novembre prossimi si
terrà, presso la Camera del Lavoro di Milano, una assemblea nazionale, organizzata
da Forum Droghe con CGIL e FP CGIL, alla quale riteniamo sia indispensabile la
presenza degli operatori, la loro
partecipazione attiva ai gruppi di lavoro previsti, che dovrebbero riguardare i
consumi e i servizi, le riforme legislative, l’autoregolazione dei consumi.
Pensiamo
ad una presenza qualificata a Milano, perché dobbiamo costruire una posizione
culturalmente e contrattualmente forte rispetto alla Conferenza. Gli operatori
sono chiamati a mettere in campo i loro saperi, spesso legati all’esperienza,
che hanno permesso ai servizi di sopravvivere,
ma soprattutto di sperimentare attività e stili di lavoro innovativi.
In
collaborazione con la Confederazione, con
la quale già stiamo lavorando all’interno del Forum Droghe: si è pensato anche di organizzare uno (o più) eventi
formativi: sull’evoluzione dei consumi e i nuovi modelli di intervento, sui
test antidroga ai lavoratori, sull’evoluzione del contesto normativo nazionale
ed internazionale, ai quali gli operatori possano partecipare portando i loro
saperi e le loro esperienze.
Attendiamo
quindi, tutti i vostri contributi:, a seguito dei quali potranno concretizzarsi
sia gli eventi formativi che la partecipazione alla Assemblea di Milano, sulla
quale forniremo informazioni più dettagliate nei prossimi giorni. Pensiamo
anche alla costruzione di un sito dedicato “Verso la Conferenza”, per il quale
è già stato predisposto il logo che trovate di seguito.
Dopo una lunga giornata di
trattative ieri siamo giunti al sospirato accordo sui passaggi orizzontali.
L’accordo che vi alleghiamo in copia comprende anche i posti disponibili nelle
varie regioni e una clausola di scorrimento in caso di posti mancanti. Il fatto
positivo è che l’Amministrazione ha abbandonato la posizione antistorica che
voleva mantenere una riserva di posti per l’esterno e questo consente, ad
eccezione di tre Regioni (Campania, Lazio e Toscana), il passaggio del 100% del
personale. Nelle Regioni ove è presente una ridondanza di domande rispetto ai
posti disponibili i lavoratori avranno la possibilità di scorrimento
progressivo sulla base dei criteri individuati nell’accordo, ovvero l’anzianità
di domanda e la certificazione del periodo complessivo di svolgimento delle
mansioni sulla base del peso percentuale assegnato a ciascun criterio.
L’accordo è positivo
perché, oltre a corrispondere a
legittime quanto antiche aspettative del personale, ci consente di affrontare e chiudere la
partita della mobilità volontaria, delicatissima in rapporto alla necessità
di chiudere questa fase caotica e
ingovernabile che stiamo vivendo. La prossima settimana abbiamo la nuova
convocazione, dove affronteremo e speriamo di chiudere sia l’accordo sulla mobilità
volontaria che la questione del rinnovo della rappresentanza del personale nel
Consiglio Superiore.
Con la chiusura delle
emergenze post riforma potremo peraltro tornare a discutere delle questioni più
strettamente legate alla contrattazione integrativa, a partire da un nuovo accordo sulle
progressioni economiche.
Sempre ieri il DG Musei ci
ha illustrato una informativa relativa alla vicenda oscura della nomina dei
funzionari direttori. Che per noi, malgrado gli sforzi lodevoli del Dr.
Soragni, rimane tale. Per quello che ci riguarda abbiamo ribadito la necessità
che tale processo, ancora monco in considerazione del fatto che almeno il 30%
delle direzioni non è stato assegnato,
venga messo in piena trasparenza e al riguardo non aiuta certo il
diniego di accesso agli atti che abbiamo registrato in una comunicazione ai
Poli Regionali a firma dello stesso dr. Soragni.
Al riguardo il problema non è, a nostro avviso, l’applicazione della legge
241/90, ma il diritto di informazione alle parti sindacali sulle procedure
seguite. Noi ribadiamo che la modalità selettiva e la natura pubblica degli
atti non incidono sui dati sensibili, in quanto atti pubblici e le nostre
richieste sono indirizzate a conoscere i criteri di valutazione e di scelta
adottati dai Direttori dei Poli Regionali e le corrispondenti scelte adottate
dalla Direzione Generale, non certo le storie personali dei candidati.
Sulla questione comunque
ritorneremo con un approfondimento non appena la DG Musei ci farà avere la
relazione che ha illustrato ieri, come si è impegnato a fare lo stesso
Direttore Generale.
In allegato il protocollo
di intesa sottoscritto ieri, mancante purtroppo dell’allegato con i posti
disponibili in ciascuna regione, che
ancora non ci è pervenuto dall’Amministrazione e che vi invieremo non appena disponibile.
Roma, 19 novembre 2015
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
Ad integrazione del comunicato del 20 novembre u.s. vi inviamo i
prospetti relativi alle carenze individuate nei profili su base
regionale e propedeutici all’attivazione dei passaggi orizzontali
sulla base dell’accordo raggiunto, nonchè l’informativa fornita
dal DG Musei sulle modalità di attribuzione e lo stato dell’arte
degli incarichi di direzione dei Musei.
Roma, 23 novembre 2015
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT
I sindacati della Polizia
Penitenziaria SAPPE, OSAPP, SINAPPE, USPP, CISL, CGIL e CNPP, in rappresentanza
della quasi totalità del Corpo di Polizia Penitenziaria, nel condividere le
proteste delle organizzazioni sindacali del Corpo Forestale dello Stato in
merito alla nefasta possibilità di accorpamento all’Arma dei Carabinieri
delineata dal governo, esprimono tutta la solidarietà dei poliziotti
penitenziari nei confronti dei colleghi forestali.
La loro preoccupazione è
la nostra, ed è condivisibile poiché il paventato rischio di militarizzazione
di una forza di polizia ad ordinamento civile ci coinvolge tutti, vieppiù come cittadini
di un Paese che, in assoluta ed incomprensibile controtendenza rispetto
all’U.E., sceglie di invertire il percorso di democratizzazione delle forze di
sicurezza e difesa da tempo avviato dagli altri stati membri.
Riteniamo, peraltro, la
via intrapresa del tutto impraticabile sia dal punto di vista tecnico-giuridico
che, soprattutto, per gli impedimenti conseguenti l’osservanza dei trattati e
delle disposizioni europee in materia, da cui evidentemente l’Italia non può
prescindere.
Siamo pronti fin d’ora a
seguire e sostenere la loro vertenza, qualora il Governo intenda comunque
proseguire nell’irragionevole progetto di accorpamento all’Arma.
Una vera e reale riforma
del sistema della sicurezza e dell’ordine pubblico nazionale passa attraverso
la razionalizzazione delle burocrazie, il superamento delle duplicazioni dei
servizi e il ridimensionamento concreto della dirigenza di vertice, piuttosto
che attraverso la imposta militarizzazione del personale civile che, nella
migliore delle ipotesi, otterrà come unico risultato l’indebolimento
dell’apparato di sicurezza contro le ecomafie e reati ambientali e
agroalimentari.
Roma,
23 Novembre 2015
SAPPE OSAPP SINAPPE USPP FNS CISL CNPP FP CGIL
Capece Beneduci
Santini Moretti Mannone Di Carlo Prestini
Di seguito la comunicazione della Amministrazione sull’adeguamento
dell’indennità di trasferta per gli ufficiali giudiziari.
FPCGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
23.11.2015 – Nota al Direttore Regionale – Amianto In allegato la nota inviata all’amministrazione a firma della Segreteria Regionale di FP CGIL e del Coordinatore Regionale VVF inerente la questione amianto e screening medici
23.11.2015 – In attesa della distribuzione annuale dei turnari, ritenendo di far cosa gradita ai visitatori del nostro sito, pubblichiamo il file PDF del Turnario 2016.
Comunicato Stampa delle Federazioni
dei Settori e Servizi pubblici di Cgil Cisl Uil Confsal Gilda
“Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini”
12 novembre 2015
“Retribuzione, innovazione,
professionalità, qualità e produttività per i cittadini” i lavoratori di
tutti i servizi pubblici del paese saranno in piazza insieme alle
federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere
al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto
vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare
voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale.
Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, oltre 20 sigle in
rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici
locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato
sociale, manifesteranno sabato 28 novembre in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia
di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica,
dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia
nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi.
“Manderemo
un messaggio forte a questo Governo: se davvero vuol cambiare il paese
non può lasciare i settori e servizi pubblici a un destino di abbandono.
Scuola, salute, conoscenza, sicurezza, prevenzione, welfare,
integrazione, sostegno alle persone e alle imprese: servono investimenti
in ricerca, innovazione e competenze per rimettere in moto la più
grande azienda del paese. Solo attraverso il contratto, e non con le
imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento: vogliamo
risposte sulle risorse per i contratti e liberare dai vincoli la
contrattazione decentrata, la sola via per migliorare l’organizzazione
del lavoro e la qualità dei servizi pubblici, nell’interesse generale di
lavoratori e cittadini”.
I sindacati puntano il dito contro
l’aumento “mancia” previsto da una legge di Stabilità “che per i
lavoratori pubblici opera scelte sbagliate, così come i provvedimenti
del governo sulla scuola e sulla Pa: tante norme e poca attenzione al
lavoro di chi ogni giorno, con impegno e fatica, è in prima linea per
dare un buon servizio alle comunità. Zero considerazione, zero
formazione, zero partecipazione e zero contratti. Il tutto senza
risposte né per i precari né per l’occupazione, viste le nuove
intollerabili misure che bloccano il turn over”.
Per i sindacati
“il contratto da rinnovare subito è un diritto delle lavoratrici e dei
lavoratori, come la garanzia di servizi nuovi, avanzati e veloci lo è
dei cittadini. La sola via è riaprire la contrattazione, per questo
saremo in piazza a Roma il 28 novembre. E non ci fermeremo finchè non
avremo le risposte che i lavoratori e il Paese si aspettano e meritano”.