Comunicato stampa Fp Cgil Medici
Roma 3 ottobre 2015
La Fp Cgil Medici esprime piena solidarietà a Medici senza frontiere, e
grande tristezza per gli operatori sanitari colpiti mentre lavoravano
nell’ospedale di Kunduz in Afghanistan, così come per i pazienti e
tutti i cittadini coinvolti.
Ancora più indignazione nasce dalla denuncia di Msf del proseguimento per
mezz’ora dei bombardamenti anche dopo la segnalazione alle forze
armate Usa e afgane.
Facciano sentire la propria voce il Governo italiano e l’Europa affinché
siano individuate le responsabilità e ed episodi simili non si
ripetano mai più. Colpire chi cura è senza scuse in qualsiasi parte
del mondo accada.
02.10.2015 – Dirigenti – Fondo di rischio, posizione e risultato – Anno 2013.
02.10.2015 – Indennità specialistiche – Sospensione procedura.
13.10.2015 – Convocazione – Fondo di Amministrazione.
Comunicato Stampa di Massimo Cozza
Segretario Nazionale Fp Cgil Medici
“Insieme ai cittadini, condividiamo posizione Fnomceo”
Roma, 23 settembre 2015
“La Fp Cgil Medici da sempre impegnata, con
tutta la Cgil, a denunciare i numerosi tagli alla sanità portati avanti
dai diversi governi, da Berlusconi a Renzi, non ultimo il decreto sulle
‘prestazioni inappropriate’, è pronta alla mobilitazione unitaria con i
cittadini, a difesa del Servizio sanitario nazionale”. È quanto si legge
in una nota della categoria che aggiunge: “Condividiamo la discesa in
campo della Fnomceo, la federazione nazionale degli ordini dei medici
chirurghi e degli odontoiatri, per porre fine alla politica di
definanziamento del Servizio sanitario con il razionamento e la costante
riduzione delle risorse”.
La Fp Medici, spiega il segretario
nazionale Massimo Cozza, “si riconosce nelle richieste, già patrimonio
del nostro impegno sindacale, dell’apertura immediata dei tavoli
contrattuali per il rinnovo dei contratti e delle convenzioni, e di una
rapida approvazione della legge sulla responsabilità professionale in
sanità”. Così come, aggiunge, “condividiamo il giudizio negativo sulla
deriva aziendalistica centrata sui conti a danno dell’assistenza e della
professionalità dei medici e degli operatori del Servizio sanitario,
così come sulla revisione del Titolo V della Costituzione che ha portato
con una frammentazione regionale ad inaccettabili diseguaglianze”.
Per
la formazione la Fp Cgil Medici “condivide la necessità di rivedere i
curricula di studio universitari e delle scuole di specializzazione,
così come l’opportunità di una corrispondenza tra capacità didattica e
numero degli accessi, ma portando avanti una battaglia per più
investimenti e risorse al fine di garantire il diritto allo studio ed
alla specializzazione. Condivide altresì la centralità della tutela
della persona e la necessità di un corretto ed equilibrato
multiprofessionalismo in sanità, dove si devono implementare le
competenze e valorizzare le diverse professionalità nella chiarezza
delle responsabilità sia delle funzioni assistenziali (infermiere) sia
dei singoli atti diagnostici e terapeutici (le diverse professionalità
sanitarie) nell’ambito dell’unitarietà del percorso clinico
diagnostico-terapeutico (medico)”. Infine, conclude Cozza, “a fronte
degli annunci di Renzi e Padoan sui tagli alla sanità, camuffati come
mancati aumenti o risparmi, siamo pronti alla mobilitazione unitaria che
deve essere la più estesa possibile a tutti i principali attori del
mondo della sanità, a partire dai cittadini”.
Come è ormai noto, la legge 190/2014
dispone che le pensioni anticipate, con decorrenza dal 1° gennaio 2015 e fino
al 31 dicembre 2017, non sono soggette a penalizzazioni anche se liquidate
prima del compimento del 62° anno.
Questa
esclusione determina una modifica sui termini di pagamenti dei trattamenti di fine
servizio e fine rapporto dei dipendenti pubblici interessati da risoluzioni
unilaterali del rapporto di lavoro. Per questo personale, i
termini di pagamento dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto
possono variare in ragione della data di maturazione del diritto a pensione,
della decorrenza della pensione e della circostanza che alla stessa
pensione siano applicate le penalizzazioni.
Fino al 18 agosto 2014, le
risoluzioni unilaterali del rapporto di lavoro avevano come unico presupposto
il diritto alla pensione anticipata (con 40 anni di contribuzione, con
le regole antecedenti all’art. 24 del DL 201/2011) a prescindere dall’eventuale
applicazione delle riduzioni percentuali.
Per queste cessazioni dal servizio,
il termine di pagamento è stato di 105 giorni ovvero 6 mesi ovvero 12
mesi a seconda della data di maturazione del diritto a pensione. Dal 19 agosto
2014 – ai sensi dell’art. 1, comma 5, della legge 11 agosto 2014 n. 114 – ai
fini dell’esercizio della risoluzione unilaterale era stata prevista
l’ulteriore condizione del raggiungimento dell’età anagrafica ovvero di
un’anzianità contributiva tale da evitare le riduzioni percentuali alla
pensione.
Conseguentemente, per le cessazioni
dal servizio derivanti da atti unilaterali del datore di lavoro
trova applicazione il termine generale di 24 mesi, per il pagamento dei Tfs e
dei Tfr, invece dei termini di 105 giorni ovvero di 6 o 12 mesi.
Dopo la modifica introdotta dal
comma 113 in esame, che ha eliminato le
riduzioni percentuali per le pensioni con decorrenza dal 2015 e con
il requisito di anzianità contributiva maturato in ogni caso entro il
2017, la risoluzione unilaterale è sottoposta alla sola condizione
connessa “alle esigenze organizzative e ai criteri di
scelta applicati e senza pregiudizio per
la funzionale erogazione dei
servizi” .
Termini dei Tfr e dei Tfs dei
lavoratori iscritti alle gestioni del fine servizio dell’Inps in caso di
pensione determinata esclusivamente con il metodo di calcolo retributivo
L’articolo 1, commi 707 e 708,
ha modificato, integrandolo, l’art. 24, comma 2, del decreto-legge 6
dicembre 2011, n. 201. Le disposizioni in esame prevedono che
l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che
sarebbe stato liquidato con il metodo retributivo, antecedenti
all’entrata in vigore dell’articolo 24 della citata riforma Monti
Fornero.
Per effetto di quanto sopra, la
pensione di chi ha maturato 18 anni di anzianità contributiva al 31
dicembre 1995 va determinata con il calcolo misto: retributivo per
le anzianità maturate fino al 31 dicembre 2011; contributivo per le anzianità
maturate a partire dal 1° gennaio 2012. A determinate condizioni, la misura
della pensione calcolata con il metodo misto può essere
superiore a quella determinata con il metodo retributivo.
Tenendo conto di questa circostanza,
il legislatore ha stabilito che per i destinatari del metodo di calcolo
misto in base alla riforma Monti Fornero, il trattamento debba essere liquidato
con il metodo di calcolo che determina l’importo di minor favore. Il
comma 708 dispone che il limite si applica dal 2015 anche alle
pensioni decorrenti dal 2 gennaio 2012.
Nell’ipotesi in cui la pensione venga
liquidata con il metodo di calcolo retributivo, il predetto comma 708 precisa
che resta in ogni caso fermo il termine di pagamento di 24 mesi dei
trattamenti di fine servizio e Tfr.
Roma, 02 ottobre 2015
A tutte le lavoratrici e a
tutti i lavoratori
A distanza di oltre venti giorni dall’ultimo
incontro con l’Amministrazione, CGIL CISL e UIL sollecitano la ripresa delle
trattative sul C.C.N.I. 2015 e la definizione di tutta una serie di questioni
ancora in sospeso e di fondamentale importanza per le lavoratrici ed i
lavoratori dell’Istituto e per il buon andamento delle attività:
·sottoscrizione definitiva del C.C.N.I. 2014, che sembrerebbe aver concluso l’iter di
certificazione presso i Ministeri vigilanti, e relativa erogazione dei saldi,
compreso il TEP secondo i valori decorrenti dal 1° dicembre 2014;
·emanazione dei bandi per le selezioni all’interno
delle aree come da verbale di intesa del 22.06.2015;
·ridefinizione dei sistemi di misurazione della
produttività;
·assetti organizzativi della direzione generale e
delle sedi territoriali;
·politiche assunzionali ed in particolare i passaggi
di area per il personale A e B approfittando per le relative autorizzazioni
(il passaggio di Area è considerata nuova assunzione), in quest’ultimo caso,
dei vincoli di legge all’assorbimento di esuberi di personale di altre
Amministrazioni Pubbliche. Le sedi sono al collasso ed i cittadini premono
sempre di più. Non basta lo spot di “La
mia pensione” per rilanciare l’immagine dell’Istituto: occorrono fatti
concreti, risorse fresche ed il
riconoscimento delle professionalità maturate all’interno dell’Ente;
·stabilizzazione dei comandati che hanno
conseguito nel tempo una professionalità tale per cui il loro apporto è
diventato imprescindibile: ad oggi sono circa 300 ed il contingente risulta
ampiamente assorbibile nell’attuale dotazione organica dell’Istituto;
·formazione;
·ricognizione delle procedure informatiche che
troppo spesso, non solo risultano
inefficienti, ma rallentano notevolmente l’erogazione dei servizi con
inutili duplicazioni;
·chiusura
del C.C.N.I. 2015 ed avvio immediato del confronto sul C.C.N.I. 2016 alla luce
del nuovo modello di servizio, professionale ed organizzativo più volte annunciato,
ma mai visto e formalizzato.
FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO
Legge 244/2012 – Provvedimenti di riorganizzazione e riordino della’area tecnica industriale della M.M.
02.10.2015 – Lazio – Roma – Avvio del Numero Unico di Emergenza – NUE 112 – Nota unitaria.