Visto di congruità – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.

15.06.2015 – Visto di congruità – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.

 

 

 

News

 
Non si accettano furbizie
 

COMUNICATO     

 

Il Sole 24 Ore dell’altro giorno ha pubblicato
una versione del decreto enti locali, con all’interno un articolo, il 5, tutto
dedicato al Ministero. Un articolo che invece risulterebbe opportunamente
espunto nella sua versione definitiva, con una decisione saggia quanto tardiva.
La previsione normativa è quella da far sobbalzare sulla sedia: passaggio degli
Archivi storici, e Istituti culturali con immobili e dotazioni annesse al
MIBACT e trasferimento del relativo personale nei ruoli del Ministero, anche in
soprannumero, con tanto di pagamento a valere sul budget assunzionale del
Ministero nei limiti di 2,5 milioni di euro. Ovvero sessanta-settanta
dipendenti complessivi, una goccia nel mare degli esuberi delle Province, e un
patrimonio da tutelare ancora da definire nella dimensione, che la norma rinvia
ad un passaggio successivo. Naturalmente tutto a carico del MIBACT. Insomma,
per effetto dei processi di ristrutturazione definiti nella famosa cabina di
regia alla Funzione Pubblica, prevale l’idea che se una amministrazione assorbe
competenze ex Province ed il relativo personale se lo deve pagare come fosse
una acquisizione societaria. In cambio il MIBACT avrebbe ottenuto la bellezza
di 100 funzionari da assumere e qui viene il bello: la procedura prevista
sarebbe una selezione internazionale ed il profilo professionale, istituito
direttamente dal decreto, sarebbe quello di Direttore di Museo.  Insomma si farebbe un bando internazionale
per assumere funzionari in un profilo inesistente ed i cui contenuti sono
talmente oscuri al punto da poter definire i 100 i Guardiani della rivoluzione,
ovvero un nucleo ideologizzato di giovani funzionari da adibire in una
competenza che normalmente non può essere la sola distintiva di una prestazione
professionale ma il frutto di un percorso professionale e formativo. Quindi non
certamente un profilo che può essere posto come inquadramento iniziale. Il
tutto con buona pace delle professionalità interne, verso le quali si dimostra
pochissima fiducia, e pescando sul mercato internazionale del lavoro, a
dispetto delle decine di migliaia di laureati italiani a spasso.

Tutto questo nel mezzo di un confronto
delicatissimo sugli organici, con un intervento a piedi uniti sul sistema
ordinamentale professionale, che è materia di confronto.

Adesso, per fortuna, la norma sembra ritirata,
ma questo non basta certo a tranquillizzarci, anzi. Perchè quella norma è
rivelatrice di una tendenza, diremmo ideologica, che mal s’acconcia con la
dichiarata disponibilità al dialogo e certo dà una immagine della riforma assai
preoccupante circa le intenzioni del Ministro.

Queste sono furbizie inaccettabili, noi ci
stiamo impegnando in un confronto dalle modalità costruttive, ma non ce l’ha
certo prescritto il medico: il confronto si fa se si mantengono i patti,
altrimenti ognuno gioca la sua partita e ne vedremo delle belle.  E a questo punto diventa essenziale conoscere
ufficialmente il piano assunzionale del Ministero, che non deve essere un
segreto di stato buono per i vari agenti sindacali all’Avana a caccia di
notizie da corridoio. Lo ribadiamo: il Ministro si deve assumere le sue
responsabilità: noi abbiamo chiesto più volte un incontro, che lui
evidentemente non vuole concedere, per discutere di occupazione e di crescita
professionale. Non si vuole calendarizzare ed il motivo ci pare evidente: mani
libere su assunzioni spot, da vendere ai media come il giusto corollario della
grande riforma. Non funziona così. La questione occupazionale e   quella  
professionale

sono un problema che incide sulla carne viva dei
lavoratori e dei cittadini che il lavoro lo stanno faticosamente cercando. Non
materia di spot pubblicitario.  
Roma, 15 giugno 2015 

FPCGIL MIBACT
Claudio
Meloni

 
 
 
 
 
 

Bologna – Sistema di videosorveglianza.

15.06.2015 – Bologna – Sistema di videosorveglianza.

 

 

 

News

 
Problematiche UNEP; richiesta unitaria di urgente intervento
 

Roma, 15 giugno 2015      

 

 

                                                  

                                   
                                                               Al
Capo Dipartimento della O.G.

                     
                                                               Presidente
Mario Barbuto

 

Oggetto: Problematiche UNEP; richiesta unitaria di urgente
intervento

 

 

Il DL 132/14 convertito in Legge 162/14 introduce
significative innovazioni sotto il profilo delle funzioni e del sistema
retributivo del personale UNEP.

Il D.L. 179/12 convertito in Legge 221/12, che implementa la
notifica a mezzo PEC, ha significativamente ridotto il numero delle
notificazioni, spostando il baricentro del carico di lavoro degli uffici verso
le esecuzioni (aumentate a causa della crisi economica). Queste premesse
normative e fattuali rendono ormai ineludibile un aggiornamento del quadro
contrattuale anche del personale UNEP, per consentire agli uffici di rispondere
con efficacia alle esigenze di servizio.

Tale ridisegnazione si deve inquadrare nell’ambito delle
processo di riqualificazione del personale e deve mirare alla ricomposizione
dei profili professionali.

Nelle more, ad ogni modo, si rende indispensabile ed urgente
un intervento per consentire agli uffici di lavorare con la massima efficienza
ed equità, salvaguardando nel contempo i diritti dei lavoratori

Per questi motivi le scriventi OOSS chiedono la sospensione
della Circolare n. 230 ottobre 2012 a firma dell’allora Capo Dipartimento
che  ha dato poi origine al successivo
parere del Direttore Generale Dr.ssa Fargnoli.

Ciò per non ingenerare ulteriore confusione e problematiche
negli uffici NEP e permettere l’adozione del modello organizzativo adeguato ai
processi di riforma per

garantire l’efficienza del servizio.

Restano in attesa di solleciti
riscontri

 

 

CGIL FP                CISL FP                   UILPA

Grieco                  Marra                    Amoroso

 
 
 
 
 
 

 

News

 
Incontro del 9 giugno 2015
 

 

 

DIAMOCI UNA MOSSA

 

 


Ripartizione
stanziamento interventi di natura assistenziale e sociale per l’anno 2014″.

 

L’accordo ricalca quanto già discusso
nel corso della riunione tecnica del 26 gennaio c.a. Rispetto alle borse di
studio, la novità più rilevante  riguarda
l’ultimo anno di scuola media superiore. Gli anni passati per poter accedere al
beneficio era necessaria l’iscrizione ai corsi di studi universitari. Questo
“paletto” escludeva  coloro che, pur
possedendo di fatto  il merito
scolastico, venivano penalizzati nel caso in cui non avessero proseguito il
percorso degli studi.

Il “paletto” è stato rimosso per i bandi
di futura pubblicazione.

E’ stato, inoltre, innalzato il
requisito di merito previsto per le scuole superiori dal 6.50 al 7. 
Riguardo a tale modifica avevamo già espresso
la nostra contrarietà in sede tecnica visto che, in un momento di congiuntura
economica sfavorevole, era necessario allargare il più possibile l’accesso al
beneficio il cui conseguimento, lo ricordiamo, è sempre condizionato anche dalla
fascia Isee del richiedente, oltre che dal merito scolastico.

 

 Accordo
cambio di profilo

 

 Abbiamo
chiesto ed ottenuto che
all’interno dell’accordo del cambio di profilo venisse inserita la clausola che
entro la fine di giugno le parti si impegnano a rivedersi per definire nuovi
cambi di profilo relativamente ad istanze in itinere e ad eventuali ulteriori
richieste.

 

 

 

 Passaggi
economici all’interno delle aree

 

 Nel corso della riunione la delegazione
trattante Inps ha presentato una nuova bozza di accordo rispetto a quello che
aveva precedentemente inviato alle OO.SS.

Nel nuovo testo sparisce la valutazione
della performance individuale, che dava 30 punti.

Il coefficiente di merito individuale
diventa requisito d’ammissione.

Sarebbero esclusi infatti, dalle
procedure di selezione, i colleghi che abbiano riportato nel biennio 2013/2014
un coefficiente individuale di merito inferiore a 1.

 

Abbiamo, inoltre, chiesto che si proceda
velocemente a predisporre bandi e selezioni con  criteri 
chiari e poco arzigogolati.

Dobbiamo fare in modo che le selezioni
siano rapide e efficaci e che non diano spazio a interpretazioni che potrebbero
far scaturire una pesante fase ricorsiva che rischierebbe di rallentare, se non
addirittura bloccare, l’intero processo.

 

Abbiamo chiesto di predisporre un
criterio oggettivo ai fini della formazione della graduatoria: potrebbe essere
nazionale o anche regionale, l’importante è che garantisca un’omogeneità su
tutto il territorio e tra il centro e la periferia.

 

Altro punto è considerare l’anzianità
tenendo conto dei periodi a tempo determinato.

Nelle ultime selezioni, ad esempio, i
colleghi CFL non si videro
riconoscere il periodo in formazione lavoro. Non deve accadere di nuovo.

 

 E poi c’è chi non può comunque passare:
quelle lavoratrici e quei lavoratori che, a causa del blocco dei contratti e
dell’attuale normativa, non possono accedere all’area successiva e nemmeno
partecipare alle progressioni economiche in quanto apicali della propria. Parliamo
degli A3 e dei B3.

Per questi colleghi va prevista, nel
CCNI 2015, una soluzione seria e percorribile lontana da demagogie e populismi.

 

    Ottimizzatori – Interpelli – Posizioni Organizzative – Modello
Organizzativo

 

 Abbiamo sottoscritto, con Uil e USB, il
verbale d’intesa in materia di posizioni organizzative che stabilisce la
cessazione dal 1 luglio 2015 del compenso per particolari compiti del personale
ex titolare di posizione organizzativa (INPS,INPDAP e ENPALS) nonché la
procedura dell’interpello per ricoprire le posizioni organizzative vacanti”.

 

 L’amministrazione ritiene conclusa la
fase di integrazione.

 

Ricordiamo che il verbale di intesa in
materia di posizioni organizzative sottoscritto il 25/7/2013 prevedeva che:

 

 

“…nelle more di definizione del CCNI 2013,
ai funzionari ex INPDAP ed ex ENPALS per i quali, a seguito dei processi di
riorganizzazione e/o integrazione, sia cessata o cessi la titolarità della
p.o., a partire dalla cessazione della stessa, verrà riconosciuta una indennità
commisurata all’importo già percepito in qualità di responsabile di posizione
organizzativa, per compensare
l’impegno e l’esercizio di compiti di ottimizzazione del passaggio di conoscenze e competenze nell’istituto incorporante”

 

In un successivo verbale di intesa del
29/11/2013 le parti convenivano di :

 

“-confermare
e dare continuità, nelle more del
completamento del processo di integrazione, allo svolgimento dei compiti di
ottimizzazione del passaggio di
conoscenze e competenze di cui al verbale del 25/7/2013”

 

“-
di prorogare, di norma, nelle more del completamento del processo
di integrazione, tutti gli incarichi di posizione organizzativa in essere.”

 

 

A questo punto, per quanto ci riguarda,
visto che la fase di integrazione è ritenuta conclusa e preso atto di quanto
previsto negli accordi sottoscritti, con
il 31/12/2015 basta con le proroghe.

 

Niente interpello, nuove regole,
trasparenza e oggettività nell’affidamento degli incarichi, direttive chiare
nell’atto di conferimento dell’incarico, valutazione annuale dell’incarico,
opportunità per tutti di mettersi in gioco e una valutazione della dirigenza
che tenga conto anche delle scelte fatte rispetto ai titolari di posizione
organizzativa.

 

Non basta il verbale sottoscritto sui
criteri di affidamento, occorre andare oltre e trovare un sistema che premi il
merito e la professionalità  e
responsabilizzi ancora di più la dirigenza rispetto alle scelte organizzative.

 

Ma
prima ancora dobbiamo e vogliamo parlare di modello organizzativo.

Le
posizioni organizzative devono derivare dal modello e non, come avviene ora,
condizionarlo.

 

 Quante posizioni organizzative servono?
Dove? E retribuite come?

 

A tale proposito è emblematica la storia
degli ottimizzatori:

hanno terminato  la fase di integrazione e passaggio
competenze?

 

Se Si
è giusto dare fine al ruolo

Se NO
è evidente come qualcosa non abbia funzionato  nell’attuale organizzazione,  ovvero quel ruolo non è certo un ruolo da
ottimizzatore ma può essere considerato una vera e propria posizione organizzativa
visto il peso e la tipicità del lavoro che non hanno consentito , a 3 anni
dall’avvio della fase di integrazione, il passaggio delle competenze. Tutto
questo va verificato insieme ai lavoratori e con l’unico obiettivo di
un’organizzazione del lavoro che migliori i servizi al cittadino.

 

 Da subito occorre partire e risolvere questioni in piedi da troppo
tempo

 

 

 

 Informatica

 

 Va definita immediatamente
l’integrazione. L’informatica è uno snodo fondamentale nel percorso verso il
nuovo ente ed occorre presidiare con capillare attenzione tutte le attività e
tutti i processi  in atto, investendo i
lavoratori presenti della necessaria responsabilità.

 
 Chiediamo da subito le selezioni per
idoneità a Capo Progetto Informatico, aperte a tutti gli informatici, siano
essi provenienti da enti disciolti o neo assunti.

Riteniamo tale figura strategica, poiché
  consente di garantire che ciò che viene
realizzato all’interno della DCSIT, fondamentale per il buon andamento delle
attività produttive nelle sedi, sia costantemente indirizzato e monitorato da
chi opera all’interno dell’Istituto.

 

 

 Direzione Generale

 

 Incomprensibile l’esclusione delle
direzioni centrali di supporto nell’ultimo bando di attribuzione delle
posizioni organizzative. Se si ha idea di riorganizzare le strutture centrali
ci venga fornito immediatamente il modello che si vuole attuare e su quello
discutiamo.

Nel frattempo va portato a termine il
percorso definito con la RSU di DG e razionalizzato l’uso di turni e
straordinari.

 

 

 
 Restano da risolvere, inoltre, ancora,
la questione dei tecnici
(periti/geometri) che svolgono attività con notevoli responsabilità civili
e penali e dei  colleghi addetti al contenzioso invalidità civile e penale.

Un ruolo delicato e di elevata
responsabilità, con carichi di lavoro che in alcune sedi sono diventati
insostenibili.

 

Ribadiamo quanto già espresso più volte:
 non può l’amministrazione  creare una figura “di mezzo” , riconoscendola
solo attraverso una maggiorazione incentivante.

O esiste questa figura o non esiste. E
se esiste e ha delle responsabilità individuabili e con riflessi all’esterno va
trovata una soluzione che vada oltre la maggiorazione incentivante.

 
 Cosi come va definito una volta per
tutte il ruolo degli amministrativi pubblicisti/giornalisti che svolgono tale
attività in Direzione Generale.

 

Per la FP CGIL va immediatamente aperta
la stagione del confronto sul nuovo modello organizzativo bisogna confrontarsi
e lavorare per definire nuovi modelli e nuove prospettive, riconoscendo
professionalità e merito avendo come unico obiettivo il  miglioramento dei servizi resi al Cittadino.

    Roma 15/6/2015                  

                       Il
Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS  
                                              Oreste Ciarrocchi

 
 
 
 
 
 

Organizzazione ed indicazioni operative: Elisoccorso, SAF, Rischio Acquatico, SMZT

16.06.2015 – in allegato la convocazione relativa all’oggetto.

 

 

EPSU Firefighters network meeting – Hannover 11- 12 giugno 2015.

15.06.2015 –  

EPSU FIREFIGHTERS NETWORK MEETING

HANNOVER 11 – 12 GIUGNO 2015

RELAZIONE

Nelle giornate del 11 e 12 giugno si è
svolto, nella città tedesca di Hannover, l’annuale meeting della rete europea
dei Vigili del Fuoco.

Nel corso della riunione sono stati trattati
i diversi argomenti attualmente in discussione nella rete.

In particolare ci si è soffermati sul
prossimo appuntamento, che si terrà in dicembre a Parigi, sui cambiamenti
climatici, la riduzione dei rischi nei disastri e la protezione civile.

A tale proposito si è partiti dalla
Conferenza delle Nazioni Unite, tenuta a Sendai (Giappone) nel marzo di
quest’anno, e le cui conclusioni sono state argomento di discussione per la
redazione di un documento dell’EPSU su tale materia.

Abbiamo poi iniziato i lavori per la
predisposizione di un questionario relativo allo stato dei Vigili del Fuoco in
Europa e che prende in considerazione tutti gli aspetti della nostra attività,
dalla salute, alle assunzioni, al volontariato, ecc..

E’ stata prodotta una prima bozza che verrà
ulteriormente elaborata e, successivamente alla sua approvazione, distribuita
su tutto il territorio europeo; la successiva raccolta ed analisi dei dati
produrrà un documento per lo studio dell’attuale situazione del servizio di
soccorso in Europa.

Abbiamo poi affrontato il problema della
salute e sicurezza degli operatori del soccorso con particolare riguardo alle
malattie professionali.

Da questo studio è apparsa in tutta la sua
evidenza l’incidenza del rischio di contrarre neoplasie nel nostro mestiere.

L’inalazione, l’ingestione o il semplice accostamento alla
pelle di tutti i materiali, polveri o aerosol con i quali veniamo giornalmente
in contatto nel nostro lavoro, sono causa, sempre più spesso, di danni
irreparabili per la salute dei Vigili del Fuoco.

Gli stessi indumenti protettivi, se non
accuratamente trattati, sono veicolo di contagio.

Uno studio effettuato in Belgio sui
Dispositivi di Protezione Individuale ha prodotto questo risultato: un D.P.I.
non trattato rilascia, nell’arco di 8 ore, una quantità delle sostanze tossiche
con le quali è stato contaminato durante un intervento pari al 40%.

Cioè se si
indossano D.P.I. non decontaminati, nell’arco della giornata o del turno
successivo, pur senza effettuare interventi, si continuano ad assorbire, per
inalazione o per contatto, il 40% delle sostanze tossiche assorbite dai
materiali in uso (guanti, giaccone, casco, ecc.) nel corso dell’intervento o
degli interventi precedenti.

In molti paesi del nord Europa i mezzi sono
dotati di appositi vani nei quali stivare, prima di risalire sul mezzo stesso,
i D.P.I. o gli indumenti contaminati, per evitare l’inquinamento anche dello
stesso.

Altro argomento trattato, sempre in campo
sanitario, è stato quello dello stress correlato all’attività di operatore del
soccorso.

Anche su questo argomento gli studi effettuati hanno prodotto
risultati significativamente preoccupanti per l’attività dei Vigili del Fuoco.

 

Il meeting è stato programmato ad Hannover
anche per la concomitanza con INTERCHUTZ (International Exhibition for
Rescue, Fire Prevention, Disaster Relief, Safety and Security
), la mostra che si tiene ogni 5 anni e che rappresenta il
massimo della tecnologia e dell’innovazione nel campo del soccorso.

Nella mattinata del 12 giugno, all’interno della mostra presso
lo stand di ver.di (il sindacato
tedesco assimilabile alla C.G.I.L.) si è tenuto un dibattito tra uno degli
esponenti dell’Amministrazione tedesca che hanno partecipato alla Conferenza di
Sendai ed i rappresentati dei sindacati dei Vigili del Fuoco europei.

Nel dibattito sono apparse evidenti le
differenti opinioni tra la posizione del sindacato, che ho già esposto nella
relazione del Giappone
, e quella dei governi e delle organizzazioni che hanno
partecipato a tale alto consesso.

 

 

Danilo Zuliani.


 

News

 
Comunicato su proposta fabbisogno organico
 

 

Arriva la proposta di dotazione organica

 

 

 

 

Ieri ci è stata consegnata la prima ipotesi di
ripartizione dell’organico per gli Uffici. Proposta che vi consegnamo per una
valutazione specifica dell’impatto sui singoli territori, con le seguenti
avvertenze:

–  l’ipotesi è ancora parziale, nel senso che non comprende la
dimensione organica delle Direzioni Generali e degli Istituti Centrali. Inoltre
vanno scorporati i dati relativi agli Archivi, alle Soprintendenze
Archivistiche, alle SBEAP e alle Biblioteche;

–   non tenete conto delle differenze tra personale presente e
personale previsto in quanto, in particolare nelle Regioni più complesse,
occorre tener conto delle soppressioni di Uffici, degli accorpamenti e delle
istituzioni dei nuovi Uffici. Per quanto riguarda il dato di sintesi per
ciascuna regione lo abbiamo chiesto e siamo in attesa di riceverlo per
trasmetterlo: solo da quello è possibile quantificare le carenze e le eventuali
eccedenze;

–   vanno individuate le criticità specifiche nella distribuzione del
fabbisogno professionale, ovvero i dati che determinano, a livello regionale,
eventuali esuberi nei singoli profili professionali;

–   laddove si riscontrano queste criticità, oltre a segnalarcele,
vanno individuate anche possibili soluzioni concernenti prioritariamente la
riallocazione dei lavoratori  nelle
stesse città ove prestano servizio;

–   i dati sul personale effettivo sono, per dichiarazione stessa
dell’amministrazione, verosimili ma non certi. Vi preghiamo al riguardo di
effettuare una verifica.

 

Ricevuta questa informativa si è concordato di
procedere al confronto tramite l’istituzione di una commissione
tecnico-paritetica che avrà il compito di monitorare la proposta, correggerla e
integrarla, nonché trovare delle soluzioni alle situazioni di particolare
criticità. La commissione ha altresì il compito di definire le modalità dei
passaggi orizzontali, con particolare riferimento alle tre Regioni sulle quali
sono state dichiarate delle criticità nei numeri (Campania, Lazio e Campania).
Ribadiamo che non risultano invece problemi nelle altre Regioni, per le quali
la copertura assicurata dei passaggi è al 100%, come da dichiarazioni
dell’amministrazione. I lavori della Commissione si dovranno concludere entro
il 5 luglio e saranno intervallati da riunioni di verifica del tavolo di
contrattazione nazionale. Successivamente sarà emanato il DM sugli organici.

È stata inoltre prevista una Commissione tecnica
paritaria che dovrà in breve tempo definire i criteri del bando di mobilità
volontaria di prossima emanazione. Criteri che dovranno definire in modo
oggettivo le precedenze da attribuire in caso di istanze superiori al numero
dei posti di funzione per i quali si chiede l’assegnazione. Anche i risultati
di questo lavoro saranno verificati dal tavolo nazionale.

Per quello che ci riguarda chiediamo che tutte
le osservazioni che pervengono dai singoli territori siano canalizzate, tramite
i coordinamenti regionali o le Segreterie Regionali FP CGIL , al Coordinamento
Nazionale.

Pertanto ci attendono tre settimane di intenso e
delicato  lavoro, che può avere risultati
se c’è la fattiva collaborazione di tutti.

 

 

Arrivano i 318 scorrimenti delle progressioni
economiche

 

Finalmente si sono sbloccati i fondi per
l’assegnazione dei residui posti alle progressioni sulla base dell’accordo del
dicembre scorso. Quindi si procederà all’assegnazione dei posti sulla base
della tabella allegata a quell’accordo che opportunamente vi ritrasmettiamo.
Resta aperta la questione della pubblicazione integrale della graduatoria,
sulla quale l’amministrazione, che prima ha seguito il metodo, da noi più volte
criticato, dei valutati-non valutati, adesso ci dice che non è possibile
pubblicarla in quanto non valutati. 

In ogni caso tutta la partita delle progressioni
sarà ripresa subito dopo la verifica definitiva degli stanziamenti FUA che
faremo a settembre ed in quella sede si stabilirà come procedere per attivare
nuove progressioni per il personale rimasto escluso da queste. Una questione
vertenziale che noi riteniamo assai importante e che abbisognerà di tutta la
nostra attenzione.

 

Comandati scuola: ancora nessuna certezza

 

Sulla vicenda dei comandati non c’è nessuna
novità significativa se non una Circolare MIUR, a firma del Ministro, che
interpreta in modo certamente azzardato la norma in finanziaria, lasciando
aperto uno spiraglio per il rinnovo comando. Noi certamente consigliamo di
avanzare istanza nei modi e nelle forme previste da quella Circolare, ma
riteniamo questo del tutto insufficiente e ci è parso di capire invece che
l’amministrazione intenda risolvere la questione solo facendo riferimento a
questo. Non siamo d’accordo e riteniamo che comunque il MIBACT debba avere una
norma specifica di salvaguardia. Insisteremo su questo punto e intanto vi
trasmettiamo la Circolare in questione.

 

Reggia di Caserta e dintorni

 

In relazione alle polemiche mediatiche che hanno
avvolto la Reggia per una assemblea indetta dai colleghi della UIL e
dell’UGL  vogliamo precisare quanto
segue:

è del tutto evidente che la modalità di
indizione di una assemblea il giorno di apertura gratuita si è rivelata, come
dovrebbe insegnare l’esperienza, del tutto controproducente nei confronti dei
lavoratori stessi, esposti al pubblico ludibrio mediatico con le solite
complicità politiche. Quindi è chiaro che noi non sosteniamo iniziative che poi
hanno come unico effetto di criminalizzare i nostri lavoratori e  bene hanno fatto le sigle sindacali che, pur
condividendo i motivi alla base dell’assemblea, non hanno aderito.

Ci pare poi che, come al solito, si
sottovalutino i motivi che generano proteste e conflittualità tra i lavoratori,
in questo caso il degrado che avvolge la Reggia con una proliferazione di
venditori abusivi, comportamenti illegali, 
e nessuna regolamentazione da parte di chi istituzionalmente dovrebbe
garantire il rispetto della legalità. Ma questo paradossalmente non ha appeal
mediatico, sembra un fatto normale. Invece richiama le responsabilità non solo
ministeriali, ma di tutto il mondo che circonda la Reggia, a partire dalle
istituzioni locali per finire alla Prefettura ed alle istituzioni ospitate
all’interno del complesso vanvitelliano. E, anche in questo caso, bene hanno
fatto i lavoratori a rilevarlo in una lettera inviata al  Ministro.

Sempre in tema di legalità vi trasmettiamo anche
il comunicato stampa della Federazione FP CGIL di Napoli e della Campania che
denuncia l’ennesimo furto perpetrato ai danni del patrimonio, che viene
giustamente posto in diretto rapporto con le responsabilità politiche di chi
ha, con le politiche scellerate di tagli, determinato l’abbassamento drammatico
delle condizioni di sicurezza e di tutela del patrimonio stesso. La legalità
non si esaurisce nella propaganda anticorruzione e non bastano i piani
conseguenti se poi non si costruiscono modelli organizzativi conseguenti, in
termini di investimenti di risorse e fortemente orientati alla cultura delle regole.
Perchè anche la legalità non è a costo zero, se lo ricordasse la politica.

 

 

Roma, 12 giugno 2015

 Claudio
Meloni

FP CGIL
NAZIONALE
 MIBACT

 
 
 
 
 
 

news

Le Risorse per le politiche Sociali

Lo scorso 3 giugno la segreteria della
Conferenza delle Regioni ha pubblicato le tabelle allegate che
offrono un quadro molto esauriente delle risorse stanziate per le
politiche sociali dal 2004 ad oggi, con l’indicazione della quota
per Regioni e Province autonomie.
Le tabelle sono così organizzate

Fondo nazionale per le politiche
sociali
Fondo per la non autosufficienze
Fondo nazionale per le politiche
della famiglia
Fondo nazionale per le politiche
giovanili
Fondo pari opportunità
Fondo nazionale per l’accoglienza
dei minori non accompagnati
Altri fondi per le politiche
sociali

Subito prima di questa ultima tabella è
presente una, particolarmente interessante, dal titolo “Fondi
Politiche Sociali”, che permette di cogliere con grande evidenza
come gli stanziamenti siano andati progressivamente diminuendo nel
corso degli anni. Sono presi
in esame quelli dal 2008 al 2015, che sono quelli che hanno visto
perdere peso al Fondo nazionale per le Politiche Sociali, a favore
della diffusione di Fondi specifici per singole esigenze.
Una scelta quest’ultima, che, con quasi dieci anni di esperienza, 
non possiamo che giudicare in maniera negativa.
Le politiche sociali non possono vivere di interventi settoriali,
scollegati tra loro, e, soprattutto, hanno bisogno che venga
definito quali sono i livelli essenziali di offerta validi in
tutto il paese.
Questo elelmento di criticità non può essere superato dalle
cifreanche importanti (vedi il bonus-bebè)  presenti
nell’ultima tabella (Altri fondi…), dato che si tratta, per la
gran parte di “impegni di spesa” e non di stanziamenti effettivi.

 

Reggio Calabria – Proclamazione sciopero personale operativo Comando Provinciale VV.F.

12.06.2015 – In allegato la nota relativa all’oggetto.

 

 

Puglia – Utilizzo autovetture di servizio presso C.M.O. TA/BA

12.06.2015 – In allegato la nota relativa all’oggetto.

 

 

Pa: Cgil Cisl Uil, a Torino 10 giugno presidio a congresso mondiale Camere Commercio


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Mobilitazione al Lingotto per dire no a tagli
su lavoro e servizi, sì a riorganizzazione


Roma, 10 giugno 2015

Contro i tagli indiscriminati che mettono a rischio lavoro e servizi e per una riorganizzazione del sistema camerale che valorizzi le competenze che servono allo sviluppo, Fp Cgil Fp Cisl Uil Fpl del Piemonte organizzeranno il 10 giugno un presidio a Torino nei pressi del Lingotto in occasione del Congresso Mondiale delle Camere di Commercio. Dal 10 al 12 giugno, infatti, si terrà nel capoluogo piemontese il nono congresso mondiale delle Camere di Commercio, un appuntamento che si svolge ogni due anni e che raccoglie i rappresentanti degli enti camerali da tutto il mondo.
Per i sindacati e per le Rsu, il presidio è un’occasione per rimettere al centro temi e problemi come “il taglio del diritto annuale e la difficile e precaria situazione in cui si trovano le Camere di Commercio nel nostro Paese, soprattutto in conseguenza dei provvedimenti del governo, che rischiano di soffocare l’esistenza stessa di questi Enti così importanti per il servizio che offrono all’economia del Paese, specie nel clima di crisi prolungata che stiamo attraversando, ponendo 10.000 lavoratori e lavoratrici in un’allarmante situazione di incertezza sulle proprie prospettive lavorative e di vita.”.

Per questi motivi Fp Cgil Fp Cisl Uil Fpl piemontesi hanno previsto nel giorno della inaugurazione un presidio di sensibilizzazione nei pressi dell’ingresso del Lingotto di Torino, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, “per evidenziare la gravità delle ripercussioni occupazionali ed economiche delle scelte del Governo. Ma anche per rappresentare le ragioni di una mobilitazione che vede lavoratori e sindacati impegnati da mesi nel chiedere al Parlamento e al Governo di intervenire, in occasione dell’esame del ddL di riordino della Pa, in modo particolare su tre nodi: la sostenibilità del sistema, attraverso la ridefinizione della misura del contributo camerale, apportando una modifica al testo di legge all’esame della Camera che riveda l’attuale limite da raggiungere nel 2017, pari al 50% del contributo percepito nel 2014, insufficiente per garantire al sistema imprenditoriale italiano
adeguati servizi e ad assicurare agli oltre 10.000 addetti gli attuali livelli occupazionali; l’individuazione di criteri chiari per la definizione della presenza sul territorio delle camere di commercio rispetto alle attuali 105; la tutela dei livelli occupazionali alla quale il ddL riserva un profilo marginale”, concludono.

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