Comunicato stampa di Massimo Cozza,
Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
Roma, 30 luglio 2014
“Deve esserci una differenza genetica, o di altra natura, tale da giustificare età di pensionamento differenti per dirigenti medici e dirigenti di struttura complessa, altrimenti detti primari. Perché questi ultimi possono essere mandati in pensione d’ufficio solo dopo i 68 anni, mentre gli altri dirigenti medici dopo i 65 e il resto del personale sanitario dopo i 62? Da una nostra analisi dei dati del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato, risultano almeno 1000 i primari che in seguito a questo emendamento potranno rimanere al lavoro fino ai 68 anni”. Con queste parole Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici, commenta l’approvazione in Commissione Affari costituzionali di un emendamento all’art.1 comma 5 del Dl 90, la cosiddetta riforma della Pubblica Amministrazione che oggi giunge al voto della Camera dei Deputati.
“Questo vuol dire che ad altri 1000 medici verrà negato un percorso di crescita professionale. Se poi si proietta in questo scenario la media anagrafica dei medici pubblici italiani, già oltre i 53 anni, il risultato è agli antipodi di quello promesso da Renzi e Madia. Si produrrà un paradossale invecchiamento del personale medico, senza per altro prevedere che eventuali risorse liberate con i pensionamenti d’ufficio siano utilizzate per assunzioni di giovani medici. Immaginiamo – conclude Cozza – che la staffetta generazionale sbandierata dalla Ministra Marianna Madia a questo punto sia stata rimandata, se non definitivamente messa nel cassetto”.
Si è svolto sabato 22 ottobre il coordinamento nazionale dei precari del Ministero dell’interno nel quale sono stati affrontati i temi relativi ad eventuali azioni legali dando la disponibiltà degli uffici legali sul territorio a valutare le singole posizioni dei lavoratori., utilizzando la strada dell’azione legale anche come elemento di pressione nei confronti del governo e del ministero al fine di ottenere una risposta favorevole per il mantenimento in servizio dei lavoratori.
E’ stato ribadito, peraltro, che la volontà dei lavoratori e della FP–CGIL è quella di procedere all’avvio di un percorso di stabilizzazione attraverso il mantenimento in servizio e non quello di addivenire ad un risarcimento economico che significherebbe la chiusura del rapporto di lavoro.
Per tale motivo la discussione nell’ambito del coordinamento ha evidenziato la necessità di continuare con l’azione politico-sindacale, ritenendo questa la strada principale per arrivare ad una proroga del contratto.
Si è deciso, quindi:
– di avviare da subito assemblee ed iniziative territoriali coinvolgendo direttamente i posti di lavoro e la cittadinanza attraverso le associazioni, la confederazione, le sigle sindacali della Polizia di Stato;
– di definire un calendario di iniziative visibili a carattere regionale;
– di convocare un’assemblea nazionale a Roma, con all’ordine del giorno la valutazione di uteriori iniziative compreso la proclamazione dello sciopero.
Si invitano i territori a dare avvio alle iniziative secondo modalità e tempi che si ritengono più opportuni, tenendo, peraltro, presente la ristrettezza dei tempi.
Nel dare disponibilità a partecipare alle iniziative che verrano adottate, si invitano i territori a dare comunicazione a questo centro nazionale delle date in cui si svolgeranno le iniziative stesse.
Si invitano tutte le strutture a dare il massimo sostegno.
Roma, 25 ottobre 2011
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Antonio Crispi
Roma, 24 luglio 2014
Nel pomeriggio di ieri, nell’ambito delle riunioni informative relative al progetto di riordino di Forza Armata, si è svolto il programmato incontro presso lo S.M.A. nel corso del quale ci sono stati illustrati gli argomenti all’ordine del giorno…
30.07.2014 – Agrigento: Nota unitaria sulla mobilità interna per Lampedusa.
Stabilizzazione lavoratori a tempo determinato e piano assunzionale
Grande partecipazione alle assemblee indette da CGIL CISL e UIL
Numerosi i lavoratori che, su tutto il territorio nazionale, hanno preso parte alla GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE del 28/7 u.s. proclamata da Cgil, Cisl e Uil per:
● portare all’attenzione dell’Amministrazione il comprensibile e legittimo stato di preoccupazione di tutti quei lavoratori che, in servizio presso le Sedi attestatesi, a consuntivo 2013, su valori relativi agli obiettivi di qualità inferiori a 100, si sono visti corrispondere, con il cedolino di luglio, nonostante l’impegno profuso e a quasi sette mesi dalla chiusura del 2013, un ulteriore acconto sull’incentivazione speciale di ammontare anche considerevolmente ridotto rispetto a quello erogato in caso di pieno raggiungimento dei medesimi obiettivi. Il problema, come evidenziato dagli stessi lavoratori nel corso delle assemblee di ieri, andrà al più presto affrontato e condotto a soluzione in sede di tavolo nazionale sulla base dei giustificativi prodotti dai Direttori di Sede e dai Direttori Regionali;
● dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori ex Inpdap, nei confronti dei quali si è unilateralmente deciso di procedere a recuperi sulle quote di incentivo loro erogate in conto 2012 a causa di una non corretta imputazione a bilancio dei trattamenti accessori corrisposti al personale in comando; lavoratrici e lavoratori che, nel corso delle assemblee, ci hanno con forza invitato a dare ulteriore corso alle già avviate azioni volte a verificare la sussistenza dei presupposti per procedere ad eventuali ricorsi;
● discutere con le lavoratrici ed i lavoratori dell’Istituto il contenuto dell’ipotesi di CCNI 2013 e dell’Accordo di Programma 2014-2016, unitariamente sottoscritti alla fine dello scorso mese di maggio. Un Accordo, quest’ultimo, che vede nelle progressioni interne alle aree e tra le aree, nell’avvio di interventi di riqualificazione della spesa volti all’acquisizione di risorse aggiuntive da destinare al finanziamento della contrattazione integrativa, nella revisione degli attuali sistemi di pianificazione/misurazione degli obiettivi e dell’impianto complessivo delle posizioni organizzative, nella previsione di un graduale percorso di armonizzazione delle retribuzioni -cui si è dato avvio con l’ipotesi di CCNI 2013- i suoi principali punti di forza. Un Accordo che, aprendo una prospettiva sul triennio 2014-2016, persegue l’obiettivo di collegare al processo di progressiva attuazione del Piano Industriale dell’Ente, varato all’inizio dello scorso mese di aprile, lo sviluppo di un nuovo percorso di valorizzazione delle professionalità interne.
Roma, 30 luglio 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
30.07.2014 – Regolamento dotazioni organiche.
30.07.2014 – Firenze: Presidio Vigili del Fuoco Barberino di Mugello.
In allegato, la bozza di DDL sulla riforma delle Amministrazioni Pubbliche con le modifiche del Governo al 14/07 (al netto degli emendamenti presentati), che cambia in parte la posizione sul Corpo forestale dello Stato (rispetto alla precedente versione del 10/07), prevista sempre all’art. 7, nel testo di seguito riportato:
CAPO II – ORGANIZZAZIONE
Art.7
(Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato)
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per modificare la disciplina della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali. I decreti legislativi sono adottati nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) con riferimento all’amministrazione centrale e a quella periferica: riduzione degli uffici e del personale destinati ad attività strumentali e correlativo rafforzamento degli uffici che erogano prestazioni ai cittadini e alle imprese; possibilità di gestione unitaria dei servizi strumentali, attraverso la costituzione di uffici comuni e previa l’eventuale collocazione delle sedi in edifici comuni o contigui; razionalizzazione delle funzioni di polizia al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali; riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, con riorganizzazione di quelle del Corpo forestale dello Stato e eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti.
Rimane fermo il fatto che si tratta di un disegno di legge che deve essere approvato e che prevede un successivo iter parlamentare per la definizione (entro 12 mesi) dei decreti legislativi di attuazione delle misure di cui sopra. Chiederemo direttamente conto di quanto sopra al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali in occasione dell’incontro previsto per il 29/07/2014.
In riferimento all’incontro con il Ministro Martina di ieri 29 luglio, e sugli esiti dello stesso, alleghiamo, per opportuna conoscenza:
– Comunicato sindacale FP CGIL CFS del 30/07/2014
– Comunicato Stampa congiunto del 29/07/2014
CGIL MIUR INFORMA
Oggi entra in vigore il DPCM di organizzazione del Ministero. Da oggi, quindi, decadono dall’incarico tutti i Direttori Generali e il 24 c.m. è scaduto il termine per la presentazione delle domande per il conferimento dei posti di funzione dirigenziale generale che sono tutti da attribuire.
Da oggi decorrono anche i 60 giorni entro i quali devono essere predisposti i Decreti Ministeriali di organizzazione (uno per l’Amministrazione centrale e uno per ogni Direzione Regionale).
Il DPCM prevede che dei contenuti della bozza di ogni DM sia data informativa alle OO.SS. regionali e che poi su tutti i DM ci sia una ulteriore informativa al tavolo nazionale.
A tale proposito, se non è ancora stato convocato l’incontro è necessario che le strutture Regionali sollecitino le Direzioni affinché avvenga in modo da discutere di tale problematica e delle competenze assegnate agli uffici.
In alcune delle regioni in cui invece c’è già stata l’informativa alle OO.SS. i Direttori pro tempore hanno proposto l’accorpamento in unico ambito territoriale di più uffici, attualmente riconosciuti come uffici dirigenziali di seconda fascia e sede di RSU.
E’ evidente la nostra contrarietà a tale scelta che di fatto prefigurerebbe un netto arretramento delle funzioni pubbliche dal territorio con quello che ciò significherebbe in termini di servizio alle utenze. Né può essere considerata sufficiente la manifestazione di buona volontà dell’Amministrazione quale garanzia che gli uffici accorpati mantengano le sedi attuali.
A tale proposito ricordiamo che già da tempo gli uffici periferici del MIUR non sono uffici provinciali, ma uffici dirigenziali di seconda fascia dipendenti dalle Direzioni Regionali e che sarebbe quindi estremamente discrezionale mantenere una sede territoriale non più prevista dal nuovo regolamento.
Inoltre, il numero di uffici assegnati alle singole Direzioni Regionali presenta evidenti squilibri tra regione e regione, come abbiamo più volte sostenuto nei vari incontri.
Come FP CGIL abbiamo chiesto che la riduzione riguardi esclusivamente le Direzioni Regionali e che siano mantenuti tutti gli ambiti territoriali, cosa peraltro condivisa anche dalla precedente parte politica con cui abbiamo discusso il testo del DPCM.
Su questa posizione, peraltro espressa con CISL FP e UIL PA nelle Osservazioni e nelle note unitarie presentate sul testo del provvedimento oggi in vigore, ci confronteremo con l’Amministrazione quando ci convocherà su tutti i Decreti di organizzazione, prima della firma da parte del Ministro.
Ciò anche perché sia la definizione del Titolo V della Costituzione sulla individuazione delle competenze di Stato e Regioni, sia la nuova organizzazione dello Stato sul territorio in corso di definizione coinvolgeranno tutte le Amministrazioni e quindi nuovamente anche il MIUR e, pertanto, è auspicabile, considerata anche la mole di lavoro dei nostri uffici e i continui cambiamenti avvenuti fino ad ora, non avviare una operazione che sarebbe per l’ennesima volta confusa e transitoria.
Roma, 29 luglio 2014
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni