Il Parlamento europeo ha chiesto misure più efficaci per combattere la disoccupazione tra i giovani, tra cui standard minimi comuni per l’apprendistato e salari dignitosi, in una risoluzione approvata giovedì 17 giugno 2014.
Nel documento chiede che il finanziamento UE dei programmi relativi all’occupazione sia aumentato nei futuri bilanci annuali.
Una crescita economica sostenibile è impossibile senza ridurre le disuguaglianze, si afferma nel testo approvato con 502 voti favorevoli, 112 contrari e 22 astensioni. I deputati sottolineano che la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli senza precedenti, con una media UE del 23% e picchi di oltre il 50% in alcuni Stati membri. In totale, 5,3 milioni di cittadini europei sotto i 25 anni sono disoccupati.
La Commissione europea dovrebbe monitorare attentamente l’attuazione della “Garanzia giovani”, lanciata lo scorso anno e proporre standard minimi UE su qualità dei tirocini, livelli salariali e accesso ai servizi per l’impiego. I finanziamenti comunitari per la Garanzia giovani, attualmente di 6 miliardi di euro, devono essere aumentati, aggiungono i deputati.
Secondo le Federazioni Sindacali Europee (ETUF), tra cui l’EPSU, si tratta di un importante passo in avanti, su una strada ancora lunga da percorrere, che deve sopratutto superare gli effetti nefasti delle politiche di austerità sul mercato del lavoro, la spesa pubblica e la crescita economica e sociale.
Sono elementi positivi, per l’ETUF, la richiesta che “la riduzione della disoccupazione giovanile sia dichiarataun obiettivo a sé stante nel quadro del semestre europeo” e la proposta di “un quadro normativo europeo che preveda l’introduzione dinorme minime per l’attuazione delle garanzie per i giovani, tra cuila qualità dei tirocini, una retribuzione dignitosa per i giovani el’accesso ai servizi per l’occupazione”
Punti negativi, in particolare per l’ETUF, sono alcuni elementi inseriti nella risoluzione, che mostrano alcune preoccupazioni sulle capacità del Parlamento europeo di fornire una soluzione al problema della occupazione giovanile. Si continua a pensare che la flessibilità per i giovani sia ancora una risposta, così come l’idea di spostare sulle famiglie il peso della disoccupazione giovanile (“sistema di sostegno efficace per i giovani che affrontano la disoccupazione, la povertà e l’esclusione sociale”). Sono soluzioni destinate al fallimento e che aumenteranno il disagio sociale.
Si è tenuto in tarda mattinata, presso Palazzo Vidoni, il tanto atteso tavolo istituzionale sulla questione Croce Rossa convocato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, a cui hanno partecipato le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Cisal, la delegazione di parte pubblica e i rappresentati della Funzione Pubblica, dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, della Difesa, della Salute e della Conferenza Unificata in seno al Comitato Paritetico Stato-Regioni-Enti locali.
E’ stato un incontro importante, un significativo passo in avanti in una vertenza che potrebbe mettere a rischio retribuzioni e posti di lavoro, ridimensionando i servizi di emergenza e soccorso.
Vertenza, nei riguardi della quale, i rappresentanti del Governo hanno condiviso la necessità di garantire un tavolo permanente su tutti gli aspetti della questione, e non solo sulla mobilità del personale, al fine di ricercare gli strumenti di tutela necessari per difendere i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori.
Si avvia così, con l’incontro di oggi, un percorso partecipato sull’attuazione delle disposizioni contenute nel d. lgs. n. 178 del 2012 per assicurare la tutela dei lavoratori attraverso il confronto con le rappresentanze sindacali.
Cgil, Cisl, Uil e Cisal, in questa prima fase del processo, hanno preteso il rispetto degli impegni assunti dalla Presidenza della Cri in data 27 febbraio 2014 chiedendo anzitutto informazioni sulla dotazione organica e sulla programmazione dei fabbisogni del personale e ribadendo la irrinunciabile necessità di creazione di norme di raccordo tra vecchio e nuovo CCNL, sollecitando una proposta scritta della delegazione trattante di parte pubblica, che garantisca le tutele riconosciute ai lavoratori in tema di mantenimento del posto di lavoro, dei livelli retributivi e diritti previdenziali.
Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno altresì invitato la delegazione della CRI a sospendere gli effetti del diritto di opzione esercitato dai lavoratori entro il 30 giugno 2014, per effetto del Decreto Interministeriale del 4 giugno 2014, fino alla conclusione delle attività di partecipazione al Tavolo.
La Cri ha accolto tale richiesta impegnandosi a predisporre una circolare da trasmettere alle proprie strutture periferiche in cui si dia atto della sospensione. Pertanto l’opzione non produrrà effetti finché non saranno definiti compiutamente e in maniera condivisa tutti i termini della questione.
I rappresentanti del Governo hanno formalizzato l’intenzione di procedere ad una simulazione degli impatti della normativa di riordino sul personale e sulle attività riconvocando il tavolo di accompagnamento per il mese di settembre.
Entro tale termine, la Cri si è impegnata a predisporre una prima ipotesi di rideterminazione della dotazione organica ed un piano dei fabbisogni del personale legato ai fabbisogni dei servizi dell’Ente-Associazione e compatibilmente con le disponibilità finanziarie e di bilancio.
Cgil, Cisl, Uil e Cisal vigileranno sugli impegni assunti dall’Amministrazione al fine di tutelare gli operatori della Cri ed i livelli dei servizi fondamentali per i cittadini e le comunità locali.
Roma, 17 luglio 2014
FP CGIL CISL FP UIL PA FIALP-CISAL
S. Chiaramonte P.Bonomo G.Romano D. Velardi
18.07.2014 – Proproga trasferimenti temporanei personale residente
18.07.2014 – Risorse accessorie – Evidenti disparità di trattamento
18.07.2014 – Sistema automatico di rilevazione delle presenze
18.07.2014 – Richiami Vigili Volontari
18.07.2014 – Presidio VVF Lago Trasimeno e attività di soccorso per rimozione imenotteri
La FP CGIL chiede al Vice Capo del Dap di sospendere gli effetti della nuova circolare sull’indennità di presenza per i servizi esterni.
Accettate tutte le proposte avanzate dalla FP CGIL e si chiude con cinque mesi di anticipo rispetto allo scorso anno.
FP CGIL TARANTO – Comunicato