Aifa, EllaOne senza test e ricetta. Buona notizia per le donne e per una medicina laica

 
Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil
e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici

 
Roma, 26 marzo 2015

La decisione dell’Aifa di eliminare per la pillola EllaOne l’obbligo del test di gravidanza e della ricetta, con esclusione delle minorenni, così come richiesto dal nostro sindacato, è una buona notizia per le donne e per una visione laica e non ideologica della scienza medica anche in Italia, e non solo in Europa.

Le donne potranno decidere autonomamente di prendere la pillola dei cinque giorni dopo senza dover aspettare di ottenere la ricetta e senza fare il test di gravidanza, scongiurano il rischio di una diminuzione della sua efficacia con il passare del tempo. Così come in Europa, in Italia la pillola non è stata considerata un agente abortigeno e i suoi effetti collaterali sono stati equiparati a quelli di altri farmaci da banco.

Dopo il parere oscurantista del Consiglio Superiore di Sanità, con la decisione dell’Aifa, in linea con il pronunciamento dell’Agenzia del Farmaco Europea, si afferma una visione laica della medicina e il riconoscimento all’autodeterminazione consapevole delle donne.
 

EllaOne. Fp-Cgil e Medici: Aifa e Lorenzin riaffermino l'autodeterminazione delle donne

 
Comunicato stampa Fp-Cgil, Fp-Cgil Medici

Roma, 11 marzo 2015
 
Nel parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità (CSS) si afferma che per la EllaOne, la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo, è sempre obbligatoria la ricetta e il test in caso di sospetta gravidanza. Riteniamo che tale orientamento, se confermato dall’AIFA, lederebbe il diritto alla libera autodeterminazione delle donne e affermerebbe una visione più ideologica che scientifica.

Un approccio oscurantista in contrasto con quanto già approvato in Europa sia dal punto di vista politico, a gennaio 2015 con la Commissione Europea, che dal punto di vista medico, con il pronunciamento dell’Agenzia del farmaco europea (EMA).

Adesso l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) assuma le sue decisioni per l’effettiva commercializzazione, non sulla base del parere non vincolante del CSS, ma “in scienza e coscienza” e in modo laico. Il Ministro della Salute Lorenzin intervenga per riportare il nostro Paese in Europa.
 
 

Audizione della delegazione CGIL in Commissione 12° (Igiene e Sanità), Senato della Repubblica su D.D.L. Senato n. 2224 "Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario"

Roma,
17 marzo 2016

Lunedì
15 marzo u.s. una delegazione della CGIL nazionale, composta da rappresentanti
della Confederazione e di alcune categorie, tra le quali la nostra, è stata
audita dalla Commissione 12° (Igiene e Sanità) del Senato della Repubblica,
nell’ambito dell’esame del D.D.L. Senato n. 2224 “Disposizioni in
materia di responsabilità professionale del personale sanitario”,
già approvato alla camera il 28/01/2016.

Il provvedimento è molto atteso
nel mondo della sanità e del socio sanitario perché affronta aspetti di grande
attualità per i diritti dei cittadini e dei lavoratori.

Come ricorderete, per prima, la nostra categoria, il 8 febbraio u.s.
aveva già sollevato l’attenzione delle istituzioni e dei mass media su alcuni
aspetti particolarmente problematici del testo in esame, tra i quali ricordiamo
l’introduzione dell’obbligo assicurativo e la divisione delle categorie di
lavoratori in tema di rivalsa.

Si era, parallelamente, deciso
di proseguire l’azione politica su questi aspetti, unitamente alla
Confederazione e alle altre categorie interessate.

Al termine dell’audizione,
abbiamo depositato una memoria scritta che vi alleghiamo, unitamente al testo
del DDL e al comunicato stampa già diffuso il 8 febbraio.

La Segretaria Nazionale FP CGIL


             Cecilia Taranto

 
 

Sanità, Cgil Cisl Uil: no a spaccature tra professioni sanitarie


Comunicato Stampa Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl

No spaccature e steccati tra le professioni sanitarie
Per fare innovazione organizzativa e contrattuale
serve un tavolo con tutte le professioni

Roma,
2 marzo 2016

È ormai da quasi un decennio che siamo mobilitati per
rappresentare ai Governi che si sono succeduti le grandi fragilità del
servizio sanitario pubblico. Un servizio che è in graduale dismissione
per colpa di politiche sbagliate, prime fra tutte la costante
diminuzione di risorse i blocchi del turn-over e della contrattazione.

Da
Prodi a Renzi passando per Berlusconi, abbiamo organizzato decine di
iniziative nazionali e locali che hanno portato in piazza centinaia di
migliaia di lavoratori appartenenti alle diverse anime del pubblico
impiego, in particolare tra i professionisti e gli operatori della
sanità. I risultati delle ultime elezioni delle RSU, eccellente in
termini di partecipazione al voto e di consenso per i sindacati
confederali, sono la migliore testimonianza del coinvolgimento che siamo
riusciti a creare. Un coinvolgimento trasversale, al di là di steccati e
barriere sia ideologiche che professionali.

È
su questa esperienza di condivisione ampia di proposte e obiettivi che
si fonda la nostra visione globale del percorso, non solo organizzativo
ma anche contrattuale, che deve portare a una riorganizzazione
innovativa del settore sanitario e al rilancio dei suoi servizi. E siamo
i primi ad essere sorpresi che qualcuno pensi ora di metterlo in
discussione. La definizione dei nuovi comparti e aree dirigenziali deve
rappresentare l’unità del sistema professionale ed organizzativo del
servizio sanitario nazionale, riconoscendo strumenti contrattuali in
grado di valorizzare le specificità di tutte le professioni sanitarie,
tecniche, amministrative e professionali nei diversi ambiti lavorativi
ospedale, territorio, servizi di emergenza, di continuità assistenziale,
distretti, strutture protette ecc.. in una convergenza che permetta di
riconoscere le diverse competenze professionali che concorrono alla
risposta di salute per il cittadino. Anche per questo il rinnovo del
Contratto Nazionale di lavoro non è più rinviabile.

Non
si tratta di una forzatura. Un progetto serio di modernizzazione del
servizio sanitario nazionale richiede innovazione organizzativa, ma non
solo: vanno utilizzati tutti gli strumenti, anche quelli contrattuali,
per declinare nelle diverse realtà modelli organizzativi più avanzati e
per valorizzare le competenze dei professionisti e degli operatori nei
nuovi percorsi di cura e assistenza.Sarà
un cammino di evoluzione complesso, impegnativo e pieno di difficoltà,
ma proprio per questo siamo convinti che le centinaia di migliaia di
lavoratori del servizio sanitario nazionale debbano marciare uniti,
senza spaccature ideologiche né steccati tra una professione e l’altra.

 

Sanità:Tavolo tecnico professioni infermieristiche

Roma, 13 aprile 2016

In relazione alla sua nota del 16/03/2016, relativa
all’istituzione di un tavolo tecnico sulla professione infermieristica aperto
anche alle organizzazioni sindacali, Le esprimiamo la
necessità, già più volte dichiarata, di un incontro politico propedeutico al
tavolo tecnico. Riteniamo che in mancanza della necessaria condivisione di
scelte politiche e di indirizzo, anche sulla base delle precedenti esperienze,
risulterebbe complicato il raggiungimento degli obiettivi posti.

Ciò nonostante, In ordine alla specifica richiesta di
indicare i nominativi di un rappresentante titolare e di uno supplente, ciascuna
delle scriventi organizzazioni provvederà al più presto a trasmettere le
proprie designazioni.

Cogliamo l’occasione per segnalarle che rimangono prive
di riscontro da parte del Suo dicastero, molte nostre richieste di incontro su
specifiche tematiche. Ci sono, infatti, ancora importanti problemi da
affrontare, sui quali abbiamo chiesto di aprire un confronto con il Ministero.

Ad esempio il ritardo accumulato sui percorsi di
implementazione delle competenze, ancora fermi nonostante le previsioni contenute
all’art. 22 del Patto per la salute 2014-2016 e al comma 566 dell’art. 1 della legge
di stabilità 2015. Quest’ultimo, in particolare, aveva previsto, attraverso
Accordi Stato-Regioni e previa concertazione anche con le rappresentanze
sindacali, la definizione dei ruoli, delle competenze, delle relazioni
professionali e delle responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni
e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche
della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi
complementari. A tal proposito, confermiamo la nostra richiesta di non
disperdere il prezioso lavoro già svolto, recuperando gli accordi già avviati per
le professioni infermieristiche e per i TSRM e portandoli a definitiva approvazione,
come richiesto anche dalla Conferenza delle regioni e province autonome.

Vorremmo aprire con il suo Dicastero anche una
discussione sulla mancata attivazione dell’Osservatorio, o cabina di regia,
prevista nel 2014 che doveva rappresentare nelle intenzioni un unico tavolo di
confronto con le organizzazioni sindacali, sul quale discutere tematiche
fondamentali per il settore sanitario quali l’organizzazione del lavoro,
l’evoluzione professionale, il monitoraggio e la verifica e la promozione delle
innovazioni. Non ultimo vorremmo affrontare la grave carenza di personale causata
dal prolungato blocco del turn-over, confermato anche nel 2016, che ha inciso
sugli standard di erogazione dei LEA producendo, nell’ambito del sistema
sanitario nazionale, grandi disparità nelle cure tra le diverse regioni.

In ultimo, abbiamo chiesto al Ministro un incontro
unitario per discutere le nostre proposte sul contratto unico pubblico/privato,
reiterata ultimamente in occasione del varo delle nostre piattaforme sulla
sanità privata e il terzo settore. Una visione innovativa di organizzazione del
lavoro e dei processi per filiera che vorremmo presentare al Ministro.

Auspicando che Lei possa
condividere le nostre richieste, restiamo in attesa di un riscontro.

FP CGIL
Cecilia Taranto

CISL FP
Daniela Volpato

UIL FPL
Giovanni Torluccio

 

Sanità – comunicato unitario tavolo tecnico professioni infermieristiche

Professioni
Infermieristiche – Cgil Cisl Uil lasciano la riunione al Ministero della
Salute: non è possibile continuare solo con i tavoli tecnici

Così i
Segretari Nazionali di FP Cgil, Cisl FP, Uil FPL che stamattina hanno
rappresentato i motivi per cui non parteciperanno ai lavori del tavolo tecnico
sulle professioni infermieristiche se il ministero non darà un segnale concreto
della volontà di mettere fine allo stallo di numerose importanti questioni, a
partire dalla bozza di accordo per l’Implementazione delle competenze
infermieristiche.

I sindacati
confederali hanno anche contestato la scelta ministeriale di dare vita a due
tavoli, uno per i medici e uno per le professioni infermieristiche, che
rappresenta un arretramento rispetto a quella della cabina di regia, condivisa
e sancita nella Conferenza Stato Regioni.

“In questo
modo si torna ad una logica di separazione tra le professioni, di compartimenti
stagni, anacronistica rispetto a quanto accade ogni giorno nelle realtà
sanitarie e che non giova a nessuno. Ciò di cui c’è bisogno è un approccio di
sistema, basato sul principio della sinergia tra le professioni così come è
stato sancito nell’atto istitutivo della cabina di regia che, però, dal 2014
non è mai stata riunita. Se non si sciolgono i nodi politici, – proseguono i
sindacalisti, se non si fa chiarezza sull’assetto complessivo che si vuole dare
al sistema aprire nuovi tavoli tecnici porterà solo a nuove incompiute, che
alimentano le aspettative degli operatori destinate  poi ad essere regolarmente deluse.”

In ogni caso
non è possibile avviare un nuovo tavolo tecnico sulle professioni
infermieristiche senza tenere conto, a monte, del lavoro già fatto in questo
campo a partire dal 2011 – hanno dichiarato Cgil Cisl Uil –  che hanno chiesto nuovamente l’invio
immediato della bozza di accordo sull’implementazione delle competenze
infermieristiche alla Conferenza delle Regioni.

“Dopo anni
di confronto e di dibattito – prodeguono Cgil Cisl Uil –  è arrivato il momento di fare un passo avanti
rispetto ai tavoli tecnici, che poi possono anche proseguire su temi di
dettaglio. E’ il momento di dare un segnale, di assumersi la responsabilità di
fare delle scelte, quelle che servono al sistema.

Non è
possibile restare in mezzo al guado per non scontentare nessuno. Sono troppe in
Sanità le questioni in stallo da anni. Questioni su cui c’è stata condivisione
tra Ministero della Salute, Regioni, Rappresentanze Sindacali e Professionali
ma che sono ferme perché si è consentito ad una parte di esercitare il potere
di veto.

A partire
proprio dalla bozza di accordo sull’implementazione delle competenze
infermieristiche, che è stata condivisa e sottoscritta non una ma due volte.
Proprio a dimostrazione della disponibilità delle parti a cercare le sintesi
necessarie a coinvolgere l’intero mondo delle professioni sanitarie. Ma certo
non sono accettabili sintesi che svuotino di senso e contenuto il testo
dell’accordo.

Se la logica
che si cerca di far passare fosse quella di dare un colpo al cerchio ed uno
alla botte, sarebbe grave. Perché oggi più che mai il tema non è quello di
“accontentare” questa o quella componente professionale, ma quello di fare le
scelte necessarie per continuare ad assicurare ai cittadini una sanità di
qualità, universale, equa e realmente accessibile”.

Nel
confermare, quindi, la propria piena disponibilità ad un confronto che metta in
primo piano i bisogni dei cittadini e del sistema e le competenze ed i modelli
organizzativi necessari a darvi risposta, Cgil Cisl Uil hanno ribadito che non
parteciperanno ai lavori fino a che gli stessi non saranno inquadrati in un
contesto complessivo e chiaro di obiettivi e di percorso.

 

Roma, 25
maggio 2016

 

Sanità privata – Nota unitaria Fondazione Don Gnocchi

Facendo seguito
alla nota unitaria dello scorso 26 luglio, vi informiamo che in data odierna
abbiamo sottoscritto l’allegato verbale con la Fondazione Don Gnocchi,
confermando i punti fondamentali per il proseguimento della trattativa.
In particolare:

1) il reinserimento di Fondazione nell’ambito del contratto
nazionale sanità privata, ed il conseguente abbandono della scelta unilaterale
dell’Azienda;

2) avvio entro il mese di settembre dei tavoli per il rinnovo
dei CC.CC.NN.LL. sulla base delle nostre piattaforme finalizzate  alla definizione di contratti unici di
settore.

Su questa base saranno, al momento della sottoscrizione del protocollo,
definite, tra le altre, le seguenti materie:

1) transazione relativa al periodo di applicazione unilaterale
del CCNL ARIS/RSA;

2) regolamentazione dei tempi di vestizione.

Questo risultato, ottenuto anche grazie alla mobilitazione e al sostegno
dei lavoratori e delle lavoratrici, è dunque estremamente significativo perché
afferma, senza ambiguità e in assoluta trasparenza, il riconoscimento di quanto
condiviso nell’assemblea dei delegati il 19/02/2016 a Milano.

L’intesa raggiunta, inoltre, impegna tutti nella fase successiva per la
definizione del protocollo e per l’avvio dei rinnovi contrattuali.

L’impegno, l’attenzione e il sostegno alla vertenza dovranno proseguire
nei prossimi mesi.

        

FP CGIL
   
Cecilia Taranto

     
CISL FP

Daniela
Volpato

        
UIL FPL

Giovanni
Torluccio
  

Roma – Richiesta pagamento Straordinari.

 
 

03.03.2017 – Roma – Richiesta pagamento Straordinari.

I ritardi organizzativi del Comando sono all’origine del grave ritardo del pagamento di tutte le voci accessorie della retribuzione (servizi di vigilanza – eventi emergenziali- straordinari) fermi ad agosto 2016.

La Fp Cgil di Roma sollecita lo sblocco immediato del pagamento di tutte le competenze arretrate, che stanno determinando un danno economico serio per i lavoratori, in assenza del quale preavvisa fin d’ora, l’avvio della procedura di messa in mora del Comando .

 

 

Liguria – Dichiarazione dello stato di agitazione per il servizio mensa.

 
 

03.03.2017 – Liguria – Dichiarazione dello stato di agitazione per il servizio mensa.

La necessità di perseguire obiettivi di contenimento delle spesa pubblica, a nostro avviso, non sempre migliora i servizi, in questo caso, infatti, ne compromette il loro regolare svolgimento.

Ci teniamo a precisare che durante la fruizione del pasto, il personale non si trova in pausa lavorativa, e, difatti, la stessa viene immediatamente interrotta in caso di una chiamata urgente di soccorso, o differita nel caso in cui la squadra sia fuori sede per intervento.

La FP CGIL VVF  è fortemente contraria alla monetizzazione della mensa di servizio attraverso l’introduzione del buono pasto elettronico, in quanto si ritiene il pasto un diritto indispensabile per i lavoratori, soprattutto, per coloro che svolgono turni di lavoro come i Vigili del Fuoco.

Premesso quanto sopra, la FP CGIL VVF, ritenendo che gli atti fino ad oggi prodotti dall’Amministrazione sull’argomento determinano una modifica di diritti sanciti con ricadute in termini di incidenza negativa sulla salute dei lavoratori, proclama lo stato di agitazione del personale dei Vigili del Fuoco della Regione, ai sensi della legge 146/90 e s.m.i., chiedendo agli Uffici in indirizzo, per quanto di competenza, di convocare entro i termini stabiliti l’immediato avvio delle procedure previste per il raffreddamento dei conflitti.

 

 

Giustizia Ammnistrativa: accordo Fondo 2015 Dirigenza

 

 

8 marzo 2017

L’8 marzo è una
giornata di lotta utile per fare il punto sul tema della contrattazione sociale,
della dignità della persona, dei diritti sul lavoro, ma solamente se si coglie
il vero significato e si da la giusta importanza a questo momento.

Nei settori del
lavoro pubblico le donne sono portatrici di valori sociali e di sicurezza,
anche per questo i diritti e le tutele delle donne vanno salvaguardati e
tutelati.
La Confederazione ci ricorda come “La precarietà, il lavoro povero,
la disparità salariale in continuo aumento, penalizza le donne nell’arco
dell’intera vita, fino alla disparità pensionistica. Cambiare la società,
migliorarla, ridurre le disuguaglianze di genere, è oggi una priorità, che
riguarda tutti, uomini e donne”.
Il rinnovo dei nostri contratti, tanto nei
settori pubblici quanto in quelli privati, deve essere una occasione di
avanzamento dei diritti e del quadro normativo attuale.

Con la convinzione
che questa è una occasione utile per incontrare le lavoratrici e i lavoratori
dei nostri settori, invitiamo le strutture a farsi promotrici di assemblee nei
luoghi di lavoro, o a partecipare alle tante manifestazioni di mobilitazione
organizzate a livello territoriale confederale. 
Con l’occasione vi
anticipiamo che la nostra Categoria, in coordinamento con altre Categorie della
CGIL, sta preparando una iniziativa nazionale che vedrà quali protagoniste le
donne, nel centenario di avvenimenti che le hanno viste protagoniste nelle
conquiste dei loro diritti e per la democrazia, in questo momento storico
durante il quale la violenza è in aumento e alcuni diritti che sembravano
acquisiti per sempre sono di nuovo messi in discussione.
La presenza delle
donne nel settore dei lavori pubblici, preponderante numericamente su quella
degli uomini, la necessità di politiche contrattuali mirate, specifiche, con un
maggiore interesse al benessere lavorativo e al soddisfacimento di bisogni più
specificamente femminili ci vede impegnati come FP CGIL, da sempre e in questa
fase di rinnovo contrattuale in particolare.

 

 Resp.
Politiche di Genere                               Segreteria
FP Cgil

       Lara
Verbigrazia                                          Concetta Basile

Eventi

Roma 10 maggio 2013 – Conferenza Nazionale delle donne FPCGIL

 
 

Presiede
Cecilia Taranto Segretaria Nazionale FPCGIL

“SANTA SANGRE” monologo teatrale di e
con Maria Antonia Fama
Relazione introduttiva
Maria Concetta Basile Segretaria Nazionale FPCGIL
Contributi di
Francesca De Rugeriis, coordinatrice Gruppo di Lavoro sulla contrattazione;
Daniela Livi, coordinatrice Gruppo di Lavoro sull’organizzazione.
Chiusura sessione lavori Vera Lamonica Segretaria Nazionale CGIL
Conclude
Rossana Dettori Segretaria Generale FPCGIL 

Roma Teatro Dé Servi Via del Mortaro, 22 – Ore 9.30

 
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