COMUNICATO UNITARIO
Si è svolta oggi, 28 ottobre c.a., la prevista riunione con l’amministrazione sulle modalità di pagamento della percentuale sui crediti recuperati dall’erario.
L’Amministrazione ha sottoposto all’attenzione delle OO.SS. un prospetto di dati dal quale si evince una rilevante flessione dei crediti recuperati dall’erario negli anni 2011-2012 e i primi due bimestri del 2013, con un disavanzo di circa 5.000.000,00 di euro, disavanzo del quale solo oggi le OO.SS. sono state messe a conoscenza.
Le Organizzazioni Confederali CGIL–CISL–UIL hanno condiviso con l’amministrazione la opportunità di istituire con urgenza un tavolo tecnico, formato anche dalle rappresentanze sindacali, per verificare il dato del “riscosso” fornito da Equitalia Servizi e da Equitalia Giustizia. Nel frattempo, per dare un segno di discontinuità, si è convenuto di procedere al pagamento della percentuale sull’effettivo riscosso con riserva di rivedere condizioni e modalità di pagamento dell’emolumento-percentuale all’esito dei lavori del tavolo tecnico.
La parte pubblica, sul punto, si è riservato di riconvocare la riunione a breve per la sottoscrizione di una intesa.
E’ stata inoltre sollecitata per l’ennesima volta una pronta attuazione della norma sul “cedolino unico” per gli Ufficiali Giudiziari ed i Funzionari: su questo punto la parte pubblica ha preso un preciso l’impegno a realizzare il passaggio delle competenze stipendiali al MEF nel più breve tempo possibile.
Infine è stato segnalato che ad oggi in moltissimi uffici è preclusa al personale NEP la possibilità di iscriversi al fondo di previdenza integrativo Sirio a causa della mancata iscrizione di questi lavoratori al Portale “Noi P.A.”. Per tale motivo è stato ufficialmente richiesto alla parte pubblica di porre in essere quanto necessario per risolvere il problema.
Vi terremo informati sugli sviluppi delle questioni oggi discusse.
FPCGIL CISL FP UIL–PA
Grieco/D’Orazio Marra Turco/Attisani
Al Presidente del Senato della Repubblica
Pres. Sen. Piero Grasso
Alla Presidente della Camera dei Deputati
Pres. On. Laura Boldrini
Al Presidente il Consiglio dei Ministri
On. Enrico Letta
Da lunedì 28 ottobre gli operatori del Comparto sicurezza della Funzione Pubblica CGIL e del Sindacato Lavoratori di Polizia per la CGIL stanno dando vita ad un presidio in piazza Montecitorio per esprimere pubblicamente il profondo disagio e malessere vissuto dall’intera categoria.
Difatti, malgrado le reiterate espressioni di comprensione, considerazione e ringraziamento manifestate in più di un’occasione ufficiale dalle istituzioni del Paese ai lavoratori in divisa per la complessa, disagiata e rischiosa opera prestata al servizio dello Stato, ci troviamo nuovamente dinanzi all’imposizione di nuovi pesantissimi tagli lineari e ulteriori penalizzazioni a carico delle amministrazioni interessate e del personale rappresentato ma, anche, all’assenza di una strategia complessiva di fondo in grado di garantire la piena funzionalità del sistema di sicurezza del Paese, ovvero di uno di quegli architravi cardine su cui poggia la nostra repubblica democratica per assicurare la protezione sociale, lo sviluppo e il rilancio dell’economia del Paese.
Constatiamo che ad oggi nessuno sforzo e nessuna concreta azione è stata ancora messa in campo dall’esecutivo per discutere della specificità di quei lavoratori con le organizzazioni sindacali, specie in questo particolare momento politico e sociale, e per tale ragione siamo e saremo fino a giovedì prossimo in presidio avanti a Montecitorio, pur continuando la nostra attività di mobilitazione sull’intero territorio nazionale.
Continuiamo a credere, però, che solo l’avvio di un sereno confronto tra le parti possa consentire di delineare le ragioni che caratterizzano il profondo disagio vissuto da coloro che rappresentiamo e discutere delle soluzioni eventualmente praticabili, ed è proprio con questo auspicio che oggi le scriventi sono a chiedere un incontro urgente delle rappresentanze sindacali del Comparto sicurezza con le SS.LL.
Cordiali saluti.
Per la Funzione Pubblica CGIL Naz. Per il SILP per la CGIL
Fabrizio Fratini Daniele Tissone
A seguito della nostra richiesta, avanzata con nota del 3 ottobre u.s., ieri pomeriggio con il Ragioniere generale dello Stato si è tenuta una riunione, nel corso della quale si è aperto il confronto sulla riorganizzazione degli Uffici centrali e periferici del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riferita in particolare a “l’articolazione delle Ragionerie territoriali dello Stato” (art. 18 DPCM 67 del 27 febbraio 2013).
In premessa, il Ragioniere generale dello Stato, dr. Daniele Franco, ha evidenziato come i lavori dei due gruppi, all’uopo costituiti, siano ancora in fase di analisi e come non abbiano formulato alcuna proposta sui temi sopra accennati.
In particolare ci ha rappresentato come siano ancora in campo una serie di riflessioni sull’articolazione degli uffici territoriali e come si stia procedendo all’individuazione di eventuali margini di manovra per la realizzazione di più strette connessioni tra i tre settori principali del Dipartimento della Ragioneria (IGF, RTS, UCB). Infine, per noi elemento non trascurabile, come sia volontà dell’Amministrazione giungere ad eventuali, specifici cambiamenti in modo possibilmente condiviso.
Per parte nostra, abbiamo chiesto al Ragioniere generale dello Stato e complessivamente alla Delegazione trattante dell’Amministrazione di porre la maggiore attenzione possibile ai lavoratori del Mef che continuano ad operare, fornendo i servizi dovuti, pur essendo in carenza numerica ed ancora in attesa di un riassetto delle funzioni operative.
In proposito abbiamo sollecitato la stabilizzazione dei comandati, già presenti all’interno dei vari dipartimenti, in particolare presso le Commissioni tributarie, ovvero all’attivazione di mobilità di personale proveniente da altre amministrazioni, stante il perdurante blocco di nuove assunzioni.
Abbiamo inoltre chiesto notizie circa l’emanazione del decreto relativo al cosiddetto comma 165, sottolineando come, pur non essendo stretta competenza della Ragioneria, si attendano informazioni anche rispetto ai proventi del contributo unificato. Riguardo al comma 165 l’Amministrazione si è impegnata ad una specifica riunione da tenere entro il mese di novembre. Infine, abbiamo sollecitato informazioni circa il protocollo d’intesa sottoscritto a luglio 2013, con l’obiettivo di reperire risorse da aggiungere al salario accessorio Mef.
Più complessivamente abbiamo manifestato il nostro dissenso rispetto ad una legge di stabilità che continua a penalizzare i dipendenti pubblici, rinnovando il blocco del rinnovo del CCNL e mantenendo una spending review che riduce il miglioramento della qualità dei servizi e la valorizzazione dei lavoratori pubblici ad una mera riduzione numerica sia di questi ultimi che dei necessari presidi dello Stato sul territorio nazionale.
In tale contesto si collocano le diffuse proclamazioni di stato d’agitazione, nonché l’indizione dello sciopero generale.
Ci attendiamo anche al Mef, assieme a tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Ministero, concreti segnali di riorganizzazione e di attenzione alle strutture sia centrali sia periferiche, con nessuna disponibilità a politiche che si dovessero concretizzare in ciechi tagli lineari.
Pur raccogliendo l’invito fatto dal Ragioniere generale per addivenire ad un confronto guidato possibilmente dalla condivisione, attendiamo prime risposte nel corso di un incontro che si è impegnato ad effettuare entro il mese di dicembre p.v.
Queste le risultanze della riunione di ieri da noi richiesta ed ottenuta. Vi informeremo tempestivamente di qualsiasi prossimo sviluppo.
Roma, 29 ottobre 2013
FP CGIL CISL FP UILPA
Daniele Nola Paolo Bonomo Andrea G. Bordini
COMUNICATO
Oggi pomeriggio si è svolto un incontro al il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sul nuovo assetto organizzativo del Ministero alla presenza -non preannunciata- del Ministro, prof. Enrico Giovannini.
Abbiamo osservato, che l’ultima bozza di schema organizzativo, pervenutaci solo venerdì scorso, ha apportato solo lievi ma non sostanziali modifiche ai precedenti documenti senza tener conto delle osservazioni già rappresentate dalle organizzazioni sindacali.
In particolare, abbiamo rappresentato come permanga un forte squilibrio organizzativo tra la struttura centrale e le strutture territoriali, con prevedibili gravi ripercussioni sugli importanti servizi offerti alle imprese e ai cittadini, delineando, con l’abolizione del livello di coordinamento regionale e la soppressione di 11 direzioni territoriali, un arretramento dal territorio con addirittura, a nostro avviso un impatto nullo, se non negativo, in termini di risparmi.
FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno quindi annunciato che presenteranno a breve una proposta organica che ridefinisca il ruolo, le funzioni e gli assetti organizzativi del Ministero, chiedendo, altresì di aprire tavoli di confronto su importanti aspetti connessi alla valorizzazione e ottimizzazione delle professionalità. E’ necessaria una vera riorganizzazione che dia risposte agli utenti e ai lavoratori e che non sia solo l’ennesima operazione di numeri e caselle da riempire che servono esclusivamente a rispondere alle logiche dettate dai tagli lineari .
Abbiamo rimarcato, inoltre, l’esigenza di attivare una cabina di regia del governo che coordini e orienti in modo coerente i vari processi organizzativi delle amministrazioni centrali e la presenza dello Stato sul territorio.
Il Ministro ha evidenziato la necessità di varare il DPCM di organizzazione del Ministero entro fine anno e che il nuovo schema dovrà muoversi necessariamente all’interno dei vincoli e degli assetti posti dalle normative vigenti. Di fatto, pertanto, ha confermato l’orientamento sin qui assunto, sul quale tutte le OO.SS. hanno ribadito il proprio giudizio fortemente critico.
FP CGIL, CISL FP e UIL PA, preso atto di quanto emerso dal dibattito e ribadendo il giudizio negativo espresso, ritenendo che il nuovo disegno organizzativo, piuttosto che un mero adempimento normativo e numerico, debba essere l’occasione per identificare la direzione di marcia e il ruolo che si intende dare all’Amministrazione, delineeranno una proposta organica che sia coerente con le osservazioni presentate al tavolo e con l’obiettivo di rafforzare il ruolo del Ministero e le professionalità che vi operano ai vari livelli, a partire da quelli territoriali, a sostegno della quale saranno assunte le necessarie iniziative sindacali al centro ed in periferia.
Vi terremo aggiornati degli sviluppi.
Roma, 28 ottobre 2013
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte |
CISL FP
Paolo Bonomo |
UIL PA
Sandro Colombi |
29.10.2013 – Perugia: Trasferimenti ingiustificati del personale.
SIT-IN MONTECITORIO 28-31 Ottobre 2013
I recenti provvedimenti adottati dal governo nel d.l. 101, e la legge di stabilità, rendono ancora più difficile e complicata la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente, con grandi sacrifici, con professionalità e abnegazione, hanno garantito e stanno garantendo un servizio fondamentale per i cittadini.
Abbiamo quindi avviato un percorso di mobilitazione che prevede il coinvolgimento del personale dei Corpi di Polizia, cominciando da un sit-in permanente davanti a Piazza Montecitorio dal 28 al 31 ottobre p.v.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni, le forze politiche, la cittadinanza, e di riconquistare un tavolo di confronto in tempi brevi.
Allegato alla presente trasmettiamo anche il volantino.
Sicurezza: Legge di stabilità, inferto colpo mortale al sistema di sicurezza del Paese.
Dal 28 al 31 ottobre sit-in degli operatori dei tre Corpi di Polizia a Montecitorio. Roma, 28 ottobre 2013 “Malgrado le reiterate espressioni di alta considerazione e ringraziamento manifestate in più di un’occasione ufficiale dalle istituzioni ai lavoratori in divisa, per la complessa, disagiata e assai rischiosa opera prestata al servizio dello Stato, e a dispetto della specificità lavorativa che è stata loro riconosciuta per legge dal Parlamento nel 2010, sono ormai 5 anni che ai poliziotti viene negato il diritto al rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, bloccate le indennità accessorie e funzionali e gli automatismi stipendiali maturati per le progressioni di carriera ottenute, bloccato il turn over del personale, il riordino delle funzioni e delle carriere, l’avvio della previdenza complementare”. Questo il contenuto di una nota congiunta di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Fp Cgil, e Daniele Tissone, Segretario Generale Silp-per la Cgil, in merito al primo sit-in effettuato oggi in Piazza Montecitorio dalle due organizzazioni sindacali. “Lo avevamo preannunciato – continuano i due sindacalisti – di seguito all’unica occasione in cui ci è stato concesso di rappresentare al governo le ragioni della forte insoddisfazione manifestata dagli operatori della sicurezza per la feroce messa in discussione dei propri diritti e delle precarie condizioni di lavoro in cui sono obbligati a lavorare, causa gli ulteriori tagli lineari operati dall’attuale esecutivo anche con la legge di stabilità 2014 sui capitoli di bilancio delle amministrazioni interessate”. “Scelte irresponsabili – aggiungono Fratini e Tissone – che renderanno se possibile ancora meno efficace la risposta dello Stato ai bisogni di sicurezza della cittadinanza e del sistema di micro/macro imprese di un Paese che paradossalmente, pur ambendo al rilancio del suo sviluppo economico, continua a disinvestire sulla sicurezza, colpendo pesantemente gli operatori interessati, depotenziandone l’aspetto funzionale, professionale e motivazionale, puntando invece sul rifinanziamento delle pattuglie dei militari, che nulla di strutturale danno alla sicurezza”. “Il Governo Letta è chiamato ad assumersi la responsabilità di quanto sta provocando sul versante della sicurezza di fronte all’opinione pubblica. Da oggi con il sit-in a piazza Montecitorio, che manterremo fino al prossimo 31 ottobre, e poi in tutti i luoghi di lavoro della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato, saranno attivate iniziative di protesta e mobilitazione territoriale – concludono i due segretari – che permarranno fino a quando il Governo e il capo dell’esecutivo non ci daranno le risposte che la situazione esige”. —
28.10.2013 – Risorse derivanti dalla transazione con le Soc. Aeroportuali – Convocazione
Durante l’incontro odierno Il Segretario Generale ha riconfermato l’impegno di tutelare i lavoratori dell’Ente dalla perdita economica subita, così come richiesto dalle OO.SS. .
Ha prospettato, inoltre, la possibilità che il problema venga superato positivamente nelle prossime ore da un mutamento del quadro normativo.
Durante l’incontro odierno Il Segretario Generale ha riconfermato l’impegno di tutelare i lavoratori dell’Ente dalla perdita economica subita, così come richiesto dalle OO.SS. .
Ha prospettato, inoltre, la possibilità che il problema venga superato positivamente nelle prossime ore da un mutamento del quadro normativo.
Per questa ragione le parti hanno convenuto di aggiornarsi alla prossima settimana, con i Vertici dell’amministrazione, per meglio delineare la destinazione delle risorse a favore del personale che, comunque, ad oggi, risultano presenti nel bilancio di previsione 2014.
A normativa vigente e’ utile ricordare che non può essere incrementato il Fondo unico di Amministrazione attraverso il quale vengono erogati tutti i trattamenti accessori compresi progetti, indennità, produttività salvo eventuali e futuribili piani triennali di risparmio.
Le OO.SS. ribadiscono che non accetteranno proposte che non siano destinate in eguale misura a tutto il personale.
D. FP CGIL ACI FP CISL ACI UILPA ACI ACP
Figliuolo M. Semprini S. Pagani
Vi inviamo la nota unitaria trasmessa all’Amministrazione, contenente alcune richieste preventive alla riunione del 30 ottobre. Richieste molto importanti poiché allo stato non abbiamo alcun riscontro alla nota inviata sulla decurtazione del FUA operato illegittimamente dal MEF e non ci risulta alcuna presa di posizione della Dirigenza MIBACT circa un taglio ingiustificato di circa 750 euro per ogni lavoratore.
La questione, si ricorda, è la seguente:
una norma del 2010 determina il limite massimo contabile del fondo la somma degli importi che hanno contribuito a costituire il fondo in quell’anno. Che, nel Mibac, ha corrisposto alla cifra di 74 milioni di euro, circa. Il MEF invece abbassa da quell’importo, decurtando la quota che le parti hanno destinato alle progressioni economiche, pari a 12.900.000 euro circa, e rideterminando quell’importo a 61 milioni di euro circa. Che, nel caso in cui passasse questa sottrazione, sarebbe il limite massimo contabile del fondo da qui all’eternità, visto che il disegno di legge stabilità rende strutturale e permanente questo limite, inizialmente pensato fino al 2015.
Le conseguenze di questo sarebbero non solo il taglio di due milioni di euro nell’immediato, ma anche l’impossibilità di recupero di tutte le somme contrattualmente destinate ad incrementare il fondo, tra cui anche le quote destinate alle progressioni economiche. Ricordiamo che allo stato abbiamo, da calcoli fatti dall’Amministrazione, ben 11 milioni di euro di somme che possono essere riversate nel FUA. Quindi i lavoratori subirebbero un danno economico assai rilevante, con una ulteriore perdita salariale pari a 750 euro medie annuali pro-capite, che si va ad assommare a tutti i tagli inenarrabili di questi anni bui.
In questo caso senza alcuna ragione e senza che alcuno si sia degnato di dare chiarimenti ad una nota da noi unitariamente inviata e che noi riteniamo assai motivata dal punto di vista tecnico giuridico.
Notiamo peraltro che la dichiarazione solenne del Presidente Letta di non effettuare più tagli alla cultura non riguarda evidentemente i lavoratori della cultura, gli unici soggetti che in questi magnifici provvedimenti governativi subiscono tagli gravi e reali.
Queste sono le ragioni che ci hanno impedito sinora di sottoscrivere l’accordo sui progetti locali, unitamente al fatto che ci stavano propinando le pagelline individuali, adesso pudicamente nascoste dietro la formuletta delle “vigenti forme contrattuali”, vero capolavoro lessical burocratico.
Con buona pace di qualche sindacatino che già si è affrettato a mettere in giro la voce che noi questi soldi dei progetti locali li avremmo persi, indovinate per colpa di chi?
Queste associazioni di scapigliati rivoluzionari magari erano pure pronti a firmare le pagelline, pur di non perdere i soldi. Erano persino pronti a rimetterci 13 milioni di euro pur di non perdere i soldi.
Ai lavoratori i commenti.
Per quello che ci riguarda la questione della tenuta contabile del fondo è la condizione di garanzia delle tenuta dei salari dei lavoratori e per questo ci batteremo sino in fondo, a partire dalla riunione di mercoledì che dovrà anche verificare lo stato dei pagamenti ai lavoratori, compresi quelli che stanno maturando nel secondo semestre 2013, per i quali comincia la consueta battaglia con il MEF per ottenere gli stanziamenti.
Nei prossimi giorni saranno costituiti i tavoli politici sugli organici e sulle relazioni sindacali, e vedremo quale sarà la concreta volontà di affrontare nodi spinosi. Nei giorni scorsi abbiamo avuto una audizione con la Commissione sulla riorganizzazione, alla quale abbiamo esposto le nostre idee sulla riorganizzazione dei cicli produttivi e sulla crisi del lavoro nel Ministero. Ci auguriamo vivamente che la relazione tenga nel dovuto conto quanto abbiamo rappresentato circa l’impossibilità di attuare politiche serie di riforma se non si interviene con un serio progetto sugli organici.
Per noi è stata una utilissima occasione per confrontare punti di vista diversi, anche di parte sindacale, e per tale motivo ne abbiamo colto l’opportunità.
Ma i luoghi dirimenti restano quelli del confronto negoziale e certo non si può dire che iniziare da 13 milioni di euro di tagli ingiustificati sia un modo accettabile per iniziare a confrontarsi.
Roma, 28 ottobre 2013
FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni