Tra Autonomia Differenziata e Presidenzialismo. Per un’altra idea di Repubblica fondata sul Lavoro e la Coesione Sociale. L’iniziativa promossa il 20 gennaio 2023 dalla Cgil Nazionale, l’intervento della segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino.


Rivedi l’iniziativa integrale.

 

 

In riferimento alle criticità emerse nella concessione dell’indennità dei 550 euro erogata dal fondo per il sostegno dei lavoratori con contratto part time verticale ciclico, siamo a confermare che sono in corso delle utili interlocuzioni con l’INPS per cercare di risolvere il problema direttamente da parte dell’Istituto mediante definizione di procedure di riesame dallo stesso direttamente prodotte.

Abbiamo espresso per il tramite della nostra Confederazione la nostra forte preoccupazione rispetto alle criticità che stanno emergendo che vedono mediamente più del 50% di domande respinte con percentuali diverse a seconda dei territori interessati. Un dato preoccupante di cui si è messa a conoscenza l’INPS nella sua gravità soprattutto se questo dato viene messo in correlazione alla limitatezza dei fondi che ricordiamo sono 30 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio n.224 del 2022 e al criterio cronologico nella concessione ed erogazione delle indennità di 550 euro a persona.

Abbiamo inoltre rimarcato due necessità nelle, fino ad ora, fattive interlocuzioni con l’Istituto:
– La prima che il riesame della domanda e l’intreccio dei codici Uniemens possa essere fatto celermente e direttamente dall’INPS senza domanda da parte dell’ interessato;
– La secondo ben più importante che questa procedura di riesame non comprometta il diritto del lavoratore a percepire l’indennità visto il criterio cronologico previsto e la limitazione dei fondi ad oggi destinata a tale erogazione.

Abbiamo anche convenuto con il patronato INCA di aspettare sino alla fine di Gennaio 2023 per vedere se l’INPS emetterà dei provvedimenti risolutivi in tal senso ed in caso contrario si avvierà il percorso di tutela individuale non escludendo l’intervento legale.

Stefano Sabato
Area SSEAP/Sanità FP Cgil Nazionale

In data 18 gennaio 2023 presso la sede di Confcooperative, a Roma, è proseguito il confronto per il rinnovo del CCNL Cooperative Sociali tra le Centrali Cooperative e le OO.SS. FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, Fisascat CISL e UILTUCS.

Il confronto ha avuto luogo tra le delegazioni trattanti e si è incentrato sulla rivisitazione dell’art. 1 del vigente CCNL, ovvero sulla sfera di applicazione. Detto argomento era stato convenuto durante la riunione precedente a fronte della richiesta datoriale di ampliare la stessa, rendendola più aderente alla normativa vigente. Nello specifico, le associazioni datoriali hanno evidenziato, nel corso della riunione, l’esigenza di confrontarsi in merito a funzioni e classificazione del personale, riservandosi di presentare una bozza di testo sul suddetto art. 1 nella riunione che si terrà, sempre tra le delegazioni trattanti il prossimo primo febbraio.

Le OO.SS. congiuntamente hanno, dal canto loro, ribadito l’urgenza di dare risposte al settore mediante un rapido e costruttivo confronto sottolineando l’esigenza di valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto anche in considerazione della difficile fase del paese alle prese con la crisi energetica e inflattiva. A tal fine, dal punto di vista del metodo si è convenuto di istituire delle commissioni tecniche per analizzare declaratorie e funzioni in ordine ai profili professionali in tre ambiti prioritari: sanità, istruzione/formazione e cooperazione di tipo B, segnatamente all’inserimento lavorativo. Le risultanze di questo lavoro di analisi saranno poi discusse nell’incontro in plenaria del 21/02/23.

In ultimo le parti hanno condiviso l’esigenza di uscire tempestivamente con un avviso comune relativo alla revisione del codice degli appalti che presenta criticità legate al settore. Il prossimo incontro si terrà il 1° febbraio prossimo.

FP CGIL
Michele Vannini
CISL FP
Franco Berardi
FISASCAT CISL
Aurora Blanca
UIL FPL
Domenico Proietti
UILTuCS
Paolo Proietti

Il primo dopo firma accordo Funzioni Locali, ora risorse e assunzioni

“Abbiamo appreso della firma dell’ipotesi di contratto decentrato della Camera di commercio di Cosenza, il primo contratto decentrato sottoscritto dopo la firma del contratto nazionale delle Funzioni Locali. Il testo è apprezzabile non solo per i contenuti ma per aver colto la sfida del rinnovamento organizzativo e di valorizzazione del personale”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale, nel sottolineare: “Restano però in campo le rivendicazioni legate alla necessità di approvare uno straordinario piano di assunzioni che, come Fp Cgil, abbiamo stimato in 1 milione e 200 mila nuovi ingressi, per poter garantire non solo la qualità dei servizi ma, in molti casi, la sopravvivenza degli stessi”.

La legge di Bilancio, fa sapere il sindacato, “non ha stanziato le risorse economiche per il rinnovo del contratto già scaduto a fronte di un’inflazione galoppante a cui gli stipendi delle lavoratrici e lavoratori non riescono a far fronte. È necessario che vengano eliminati i tetti alla contrattazione decentrata integrativa se si vogliono garantire reali riconoscimenti economici e di carriera. Il contratto 19/21 mette a disposizione un nuovo sistema di classificazione, dopo vent’anni, ripristina la possibilità di percorsi di carriera all’interno delle Amministrazioni e riconsegna alla contrattazione decentrata il ruolo cancellato dalla riforma Brunetta nel 2009”.

Secondo la Fp Cgil “per rendere possibile il completo dispiegamento di queste opportunità servono risorse e norme che rendano possibile sbloccare le assunzioni e aumentare la retribuzione e gli strumenti di valorizzazione del personale. Riteniamo quindi importante l’iniziativa di oggi promossa dalla Camera di commercio di Cosenza che analizza opportunità e innovazioni derivanti dalla nuova disciplina contrattuale. È un’iniziativa meritoria a cui diamo grande attenzione anche per il livello degli interlocutori amministrativi”, conclude.

“Un giorno importante perché, con l’accordo siglato a Roma presso la sede nazionale dell’Aris, viene riconosciuto il lavoro quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori che, ogni giorno, si occupano di assistenza, educazione, riabilitazione, recupero e valorizzazione delle potenzialità delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali”.

Barbara Francavilla, segretaria nazionale Fp Cgil

Lo scrivono, in una nota congiunta, le delegazioni sindacali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus, commentando l’intesa raggiunta sull’applicazione del Ccnl Aiop Aris per i dipendenti dell’Ente.

“Nel dettaglio – proseguono – l’intesa raggiunta comporterà numerosi vantaggi sul piano economico e normativo per tutti i lavoratori. Oltre al ritorno alle 36 ore di lavoro per tutto il personale, è stato ottenuto per le lavoratrici e i lavoratori assunti a partire dal 1° gennaio 2020 anche un graduale avvicinamento ai nuovi valori che avverrà, con vari step, nel corso del 2023, in attesa dell’applicazione definitiva, a partire dal 1° gennaio 2024, dei nuovi tabellari a regime.

“È stata prevista, ad eccezione del personale assunto dal 1° gennaio 2020 che beneficerà già dei graduali incrementi, una quota una-tantum”, specificano nella nota.

Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro

“Un accordo davvero innovativo che dimostra l’importanza di avere relazioni sindacali partecipate e obiettivi condivisi, mettendo al centro il lavoro delle donne e degli uomini che operano ogni giorno per la salute e il benessere delle persone più fragili”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fondazione Lega del Filo d’Oro.

Garantire la salute psicofisica delle persone è un dovere dello Stato che i governi negli ultimi 20 anni stanno eludendo. Come Fp Cgil ci siamo mobilitati in questi mesi sia per garantire assunzioni, contratti e adeguati finanziamenti per il Fondo sanitario nazionale, sia per contrastare la dismissione degli investimenti pubblici sul benessere psicologico che è parte fondamentale del sistema salute. Continueremo la nostra mobilitazione e sosteniamo la denuncia dei Direttori dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm)”. Così la Funzione Pubblica Cgil, in rappresentanza di operatori e cittadini, sostiene la lettera appello per chiedere ‘iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei Dsm, sempre più sfilacciata’, firmata da 91 direttori dei Dipartimenti di salute mentale e rivolta, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Accogliamo la ‘sofferta’ sollecitazione dei Direttori dei Dsm – sottolinea la Fp Cgil – e ne condividiamo le motivazioni etiche e culturali. Il governo non può ignorare l’allarme lanciato negli ultimi anni dagli studenti e dalle loro famiglie che, attanagliati dall’instabilità sociale ed economica, aggravate dalla pandemia, chiedono a gran voce il potenziamento dei servizi pubblici per la tutela della salute psichica. Le risposte sino ad ora adottate con le politiche dei bonus sono parziali, transitorie e non vanno incontro alle esigenze strutturali dei Dipartimenti, al contrario distraggono risorse dal pubblico verso il privato”.

Per la Fp Cgil, “così come sottolineato nella lettera dei Direttori, serve un piano straordinario di assunzioni per articolare risposte di salute di prossimità, a partire dalle scuole e dalle università, dai luoghi dove la gente vive e lavora. Sono necessarie risorse economiche e di personale per la presa in carico, la prevenzione, la cura e la riabilitazione della cittadinanza. I servizi di salute mentale sono un patrimonio che abbiamo conquistato come bene primario del paese, smantellarlo significherebbe minare la spina dorsale delle nostre comunità. Ragioni per le quali continueremo la nostra mobilitazione e sosteniamo con forza la denuncia dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale”, conclude.

Mobilitazione prosegue, ministro evita confronto con sindacati

Le risorse stanziate in manovra non sono l’indennità di vacanza contrattuale ma solo un una tantum e con un’inflazione a due cifre è un’offesa per milioni di lavoratori dire che non ci sono margini per adeguare i salari dei dipendenti pubblici”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, replica alle affermazioni del ministro della Pa, Paolo Zangrillo, ieri in audizione al Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero, relative al miliardo stanziato in manovra ‘per la vacanza contrattuale’ e al fatto che ‘non c’è stata possibilità di spostare risorse’ per i rinnovi contrattuali relativi al triennio 2022-2024.

Il ministro Zangrillo, osserva la dirigente sindacale, “sta dicendo ai sanitari, agli educatori, alla polizia locale, ai vigili del fuoco, ai dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti previdenziali, agli assistenti sociali, ai lavoratori delle autonomie locali, che guadagnano in un anno quello che il ministro guadagna in due mesi, che il lavoro deve ancora una volta pagare il prezzo di una crisi che il governo non riesce ad affrontare. Provi chi governa a vivere con lo stipendio di un lavoratore dei servizi pubblici e poi vediamo se la risposta sarà ‘non ci sono risorse’”.

“Noi andremo avanti – aggiunge Sorrentino – con la mobilitazione anche perché il ministro Zangrillo sta evitando il confronto con le organizzazioni sindacali. Un mese fa abbiamo presentato il Piano straordinario per l’occupazione, denunciando l’emergenza reale delle pubbliche amministrazioni, e il ministro ci rispose a suon di dichiarazioni che non era questione di numeri, rincorrendoci poi fino ad annunciare 175 mila assunzioni da programmare nel 2023. Bene, avevamo ragione, ma riguardano solo lo stato. Per assumere in sanità, negli enti locali e nel resto delle pubbliche amministrazioni centrali servono tre cose: più risorse alle amministrazioni, cancellare il tetto e i limiti di spesa su assunzioni e salario accessorio, stipendi adeguati. Tre punti sui quali non abbiamo risposte dal governo, la mobilitazione va avanti”, conclude.

COMUNICATO STAMPA INTERSINDACALE – 3 GENNAIO 2023

RINNOVO CONTRATTO 2019-2021 DEI MEDICI, VETERINARI, DIRIGENTI SANITARI. POSITIVA LA DISPONIBILITÀ ARAN: ORA FARE PRESTO E BENE.

“Apprendiamo positivamente dal Presidente ARAN Antonio Naddeo – dichiara l’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria – che sarebbe prossima l’apertura del negoziato per il rinnovo del CCNL 2019/2021 dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari del SSN”.

“Le Organizzazioni sindacali sono pronte, affinchè i medici e i sanitari dipendenti del SSN, che continuano con il loro lavoro a sorreggere la Sanità Pubblica con un contratto scaduto ormai da 4 anni e stipendi falcidiati dall’inflazione, possano finalmente vedere un adeguamento non solo economico di una professione che si avvia lentamente alla destrutturazione”.

“Auspichiamo pertanto che il Ministro della salute Orazio Schillaci riesca, come promesso, a presentare l’atto d’indirizzo in Consiglio dei Ministri, prima dell’incontro con l’Intersindacale di categoria programmato per il 25 gennaio presso il Ministero della Salute, e che Governo e Regioni diano finalmente il via al rinnovo contrattuale in tempi brevissimi, al fine di non danneggiare ulteriormente e definitivamente l’attrattività del lavoro negli ospedali. La demolizione della Sanità Pubblica è vicina. Occorre fermarla. E il contratto è il primo passo”.

ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO – CIMOP – FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI

Lettera a Nordio e Tuccillo: ‘Agire subito, istituti in emergenza’

“Un immediato confronto con i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità per individuare le misure di urgenza che devono essere messe in campo ora per consentire la messa in sicurezza degli istituti, per tutelare il personale tutto, oggi stremato e demotivato, e per consentire così una adeguata risposta istituzionale alle istanze di recupero sociale che devono essere garantire ai minori in carcere”. Così il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, in un lettera indirizzata al guardasigilli, Carlo Nordio, e al Capo del dipartimento giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, in merito ai fatti registrati nel carcere Beccaria di Milano.

Nella lettera di Oliverio sono diverse le criticità rilevate, ed evidenziate dalla Fp Cgil nel corso degli anni, che vanno dalla carenza di dirigenti penitenziari alle difficoltà che investono il Dipartimento di giustizia minorile e di comunità, in termini di risorse e di occupazione, fino alle questioni che investono la Polizia Penitenziaria. Secondo il dirigente sindacale, infatti, “è indispensabile agire subito con soluzioni ‘creative e coraggiose’ che tengano conto dell’emergenza che registriamo sia negli istituti minorili che negli istituti per adulti prevedendo un intervento finanziario che ad oggi, pur se richiesto, è stato ignorato da questo Governo nella legge di Bilancio in corso di approvazione”, conclude Oliverio.

Dopo aver preso visione dei contratti individuali sottoscritti dalle colleghe e dai colleghi a seguito del passaggio dalla seconda alla terza area funzionale, lamentammo con l’Agenzia l’assenza di indicazioni in merito al mantenimento, a titolo di assegno ad personam, dell’eventuale trattamento economico di maggior favore in godimento per effetto del precedente inquadramento in seconda area.
Sottolineammo come tale scelta, trattandosi di una procedura finalizzata a valorizzare l’esperienza e la professionalità maturata all’interno dell’Ente, manifestasse profili di incoerenza rispetto alla normativa contrattuale vigente.
A distanza di quasi due mesi dai nostri rilievi l’Agenzia, inizialmente restia, ha oggi informato la FP CGIL dell’avvenuto accoglimento della nostra rivendicazione.
Avevamo ragione!
Vigileremo affinché il conguaglio sia accreditato puntualmente e per questa ragione vi invitiamo a prendere contatto con i delegati della vostra sede o con le strutture FP CGIL in tutto il territorio per ogni necessità di verifica delle buste paga e dell’estratto contributivo.

Si è tenuto nella mattinata odierna l’incontro tra la delegazione trattante di Federcasa e le OOSS nazionali di categoria, in merito alla ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL. L’incontro, si è svolto nel rispetto di quanto concordato nell’Accordo sottoscritto in data 4 ottobre 2022 relativo al triennio 2019/2021, con l’intento di riaprire il Tavolo di confronto in relazione al triennio 2022/2024.

La parte datoriale ha riferito di aver esaurito il mandato, relativo appunto all’accordo, soltanto economico, per la tornata contrattuale ormai chiusa, comunicando nel contempo che per la metà del prossimo mese di gennaio è prevista la nomina da parte del Direttivo Federcasa della nuova delegazione trattante.

Le Organizzazioni Sindacali, che all’inizio del corrente mese hanno presentato unitariamente a Federcasa la Piattaforma per l’avvio delle procedure di rinnovo relative al triennio 2022/24, hanno richiesto di calendarizzare a breve degli incontri specifici finalizzati all’adeguamento normativo del dettato contrattuale, sottolineando anche la necessità di un rinnovo economico che tenga conto della perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il cui incremento non potrà prescindere dall’inflazione reale.

Al termine dell’incontro, Federcasa si è impegnata a riconvocare le parti, così come concordato al tavolo, entro la prima settimana di febbraio 2023.

p. la FP CGIL Nazionale
Paolo Camardella Alessandro Purificato

Il 20 dicembre, dopo una lunga trattativa, caratterizzata anche da diversi episodi di tensione tra le parti, si è raggiunta l’intesa sul rinnovo del CCNL Federculture 2019/2021 che interessa circa diecimila lavoratrici e lavoratori sul territorio nazionale. Il rinnovo economico prevede l’incremento del tabellare del 3,5% sul livello ex C1 a cui si aggiungerà l’1% da destinare all’introduzione di un fondo sanitario per il personale.

Entro il mese di febbraio sarà corrisposta l’una tantum di 500 euro – riparametrata sui vari livelli – per il periodo 1 gennaio 2019-30 novembre 2021, a cui si aggiungeranno gli arretrati (da corrispondere entro aprile) relativi al periodo 1 dicembre 2021 – dicembre 2022.

Viene ripristinato ed incrementato l’accantonamento per il fondo della valorizzazione del personale ex art. 64 ter che consentirà, in sede di trattativa decentrata, di condividere con le Organizzazioni Sindacali, progetti di sviluppo e crescita professionale.

Sono stati respinti i tentativi di parte datoriale di aumento delle quote di flessibilità – che avrebbero inevitabilmente implementato il precariato nei posti di lavoro – ed introdotte le clausole di maggior tutela del personale in caso di cambi appalto ripristinando la centralità del confronto con il sindacato.

Il rinnovo del Contratto è stato inoltre l’occasione per la Fp Cgil di chiarire in maniera definitiva le giuste interpretazioni sui temi delle ferie per il personale in turno, l’introduzione del riposo domenicale per il personale impegnato anche nei festivi e, dopo anni di battaglie in molte aziende da parte di questa Organizzazione, finalmente si è sancito il diritto alla corresponsione delle maggiorazioni anche in caso di prestazioni con accantonamento in banca ore.

Non tutti gli argomenti sono stati esauriti in questi mesi di confronto, ma è utile ricordare che la chiusura di contratto 2019-2021, nonostante il tentativo ripetuto di Federculture di saltare completamente un triennio economico, costituisce una solida base per richiedere, già dai prossimi mesi la riapertura della discussione per le annualità 2022-2024.

Nei prossimi giorni nei vari territori e posti di lavoro saranno organizzate le assemblee per il confronto con le lavoratrici ed i lavoratori e per illustrare più ampiamente il testo sottoscritto.

p.il Comparto Funzioni Locali Fp Cgil Nazionale
Valeria Giunta

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