Roma, 28 giugno 2013
Al Presidente INPS
Dott. Antonio Mastrapasqua
Al Direttore Generale INPS
Dott. Mauro Nori
Oggetto: sollecito incontro con Segreterie Nazionali su Piano di organizzazione dell’INPS.
Appare sempre più urgente alle scriventi OO.SS. riaprire il confronto generale con codesta Amministrazione sui lineamenti principali, sugli obiettivi e sugli strumenti di un piano di organizzazione e rilancio dell’Istituto che – a partire dai processi di integrazione già in atto o programmati – metta le parti sociali in condizioni di conoscere, discutere e contribuire a tale rilancio.
Come a più riprese comunicato, è forte l’insoddisfazione delle scriventi OO.SS. circa il metodo di gestione delle relazioni sindacali finora utilizzato, ben presto rivelatosi episodico e frammentario.
FP CGIL, CISL FP, UIL PA sono sempre più convinte che anche le emergenze economiche e finanziarie (principalmente derivanti da scelte del governo) possano essere meglio affrontate avendo presente e condividendo il piano di organizzazione e rilancio dell’Ente.
A tale proposito, per meglio definire l’ordine del giorno dell’incontro e con l’obiettivo di attribuire il massimo di concretezza e di operatività alla discussione, le scriventi indicano, sin da ora, alcuni punti ritenuti prioritari:
– prospettive future di riassetto organizzativo e funzionale dell’INPS, sia a livello centrale che territoriale, in sinergia con le amministrazioni del governo locale;
– piano di sviluppo del personale, in termini di valorizzazione delle professionalità, di gestione della spending review e delle conseguenti posizioni di soprannumerarietà, di riorganizzazione della dirigenza di 1^ e di 2^ fascia e delle relative competenze;
– dimensione e gestione della dotazione patrimoniale, con particolare riferimento alle politiche di dismissione e di messa a reddito;
– politiche di reinternalizzazione e di eliminazione di sprechi e diseconomie;
– piani rivolti all’innovazione delle procedure e all’integrazione dei sistemi produttivi propri di Inps, ex Inpdap ed ex Enpals;
– percorsi di omogeneizzazione degli istituti contrattuali, sia economici che normativi, a partire dai sistemi incentivanti e dalla gestione dell’ordinamento professionale.
Naturalmente, i titoli sopra indicati non vogliono essere esaustivi delle materie su cui rilanciare con urgenza il confronto, essendo libere le parti di definire un’agenda stringata ed efficace, in grado di restituire alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto una prospettiva di rilancio della previdenza e ai cittadini certezze di qualità dei servizi offerti; servizi che continuano a rivestire un ruolo centrale nell’ambito del welfare pubblico.
FP CGILChiaramonte
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CISL FPNardella
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UIL PAPonti
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28.06.2013 – Carenza di fondi e coordinamento attività antincendio boschiva.
La Direzione Generale di persociv, alla quale avevamo chiesto nel corso del primo incontro sul FUA 2013, il perché del ritardo nel pagamento del FUA 2012 e la risposta un po’ ambigua, data ad una sigla sindacale , attribuendo le cause del ritardo al cedolino unico, ha fornito una risposta univoca in una forma anch’essa anomala .che si allega in copia.
Sarà nostra cura nel corso dell’incontro imminente con il Sottosegretario chiedere notizie in merito.
Roma, 28 giugno 2013
FPCGIL DIFESA
Noemi MANCA
Ai lavoratori della Giustizia
DAP, DOG, DGM
Loro Sedi
In premessa va evidenziato che per la stabilizzazione dei lavoratori in posizione di distacco, come previsto dall’accordo siglato si farà riferimento alle piante organiche di sede definite nell’anno 2004 e ancora indenni dagli avvenuti tagli alle risorse che di fatto incideranno notevolmente nella loro prossima ridefinizione, comportando una riduzione numerica di personale nelle specifiche sedi di servizio.
Ciò per evidenziare che il riferimento a dette piante organiche potrà garantire ad una buona parte di lavoratori la stabilizzazione della sede visto, altresì, che l’amministrazione sta provvedendo alla loro aggiornata riformulazione.
La dotazione organica nazionale ad oggi, senza che sia stata ancora applicato l’ultimo provvedimento normativo in materia di spending review dal quale il penitenziario non è stato escluso, è in grande sofferenza e a poco sono valsi i continui e pressanti interventi volti a chiederne l’esclusione in considerazione della peculiarità e della delicatezza del contesto che a causa della endemica carenza di organico rischia di vanificare il suo mandato istituzionale.
Nel corso degli anni nell’amministrazione penitenziaria si è fatto gran uso del cosiddetto “distacco”
( istituto non contemplato contrattualmente) motivato e disciplinato dalla norma pattizia (accordo nazionale di mobilità interna del personale del 2009 art. 14) piuttosto che da norma di legge
( esempio art.42 bis DL 151/2001).
Questione a parte, però, anche se integrante, rappresenta la mobilità temporanea ai sensi dell’art. 42 bis del DL151/2001 che ne sancisce normativamente la temporaneità , fino ai tre anni del bambino, ma non ne sancisce l’obbligatorietà motivo che ne ostacola non solo la concessione ma anche la proroga oltre i tre anni soprattutto se la stessa comporta all’amministrazione nocumento in termini di scopertura di sede o riduzione di organico. Motivazioni quest’ultime che nell’amministrazione penitenziaria sono molto frequenti vista la grave carenza di personale.
La reiterata richiesta di proroga anche “sine die” dei distacchi, ha di fatto annullato l’aspetto di temporaneità insito nel “distacco” e prevista dall’accordo motivo per il quale le sedi , soprattutto, quelle del nord si sono trovate nel tempo sguarnite di personale.
I processi di riqualificazione, prima quelli all’interno delle aree e successivamente quelli riguardanti il passaggio da un area all’altra, hanno consentito nel 2002 e successivamente nel 2008 di stabilizzare il personale che in posizione di distacco vi aveva partecipato.
Nel 2009, dopo anni dall’espletamento dei concorsi pubblici banditi per alcune professionalità, sono state avviate le procedure di assunzione di nuovo personale afferente alle professionalità di educatori , contabili, collaboratori amministrativi, procedure che hanno avviato un importante processo di mobilità con le modalità previste dall’accordo nazionale , ovvero l’ interpello, che ha consentito a molti lavoratori, con esclusione della professionalità di servizio sociale in quanto non vi erano nuove assunzioni, dopo anni , di raggiungere la sede di aspirazione.
Già lo scorso anno, in considerazione delle rimostranze dei provveditori regionali, dei dirigenti di istituto penitenziario e di UEPE nonché dei lavoratori stessi, che lamentavano una grave carenza di personale, l’amministrazione aveva avanzato l’intenzione di far rientrare tutti i distaccati nelle sedi di appartenenza. Intenzioni espresse anche questa volta rappresentando a sostegno che la situazione si é ulteriormente aggravata e che un provvedimento in tal senso sarebbe stato giustificato dai recenti provvedimenti normativi in materia di emergenza carceri e misure deflattive della pena nonché dalla costruzione di nuovi padiglioni carcerari piuttosto che dall’istituzione dei
circuiti carcerari che prevedono ovviamente la presenza di personale, contabili, tecnico amministrativo e professionalità del trattamento intra ed extramurario.
Ovviamente l’accordo siglato non è quello presentato dall’amministrazione, perché siamo stati in grado di apporvi numerose modifiche, né tanto meno é per noi esaltante in quanto avremmo preferito poter tutelare la mobilità dei lavoratori tramite interpelli trasparenti e costanti; tuttavia abbiamo ritenuto necessario porre rimedio ad una situazione che è stata creata dall’inerzia dell’amministrazione che non ha bandito interpelli come avrebbe dovuto e per evitare che venissero inopinatamente revocati i distacchi di quelle persone che oramai da tempo avevano stabilito la loro residenza in un luogo diverso da quello di assegnazione;
Inoltre l’accordo è la sintesi di un confronto tra le OO.SS. firmatarie al quale abbiamo contribuito proprio in considerazione della peculiarità delle condizioni dettate e della specificità del contesto lavorativo cercando di tutelare e garantire a più lavoratori con procedure trasparenti la possibilità di poter essere assegnati definitivamente nella sede ove sono distaccati.
Va comunque precisato che dalle procedure previste dall’accordo, che rappresenta una norma transitoria all’accordo nazionale e pertanto di valenza non permanente, sono esclusi quei lavoratori per i quali non sussistono i criteri previsti dall’accordo nazionale in materia di mobilità ovvero in primis i cinque anni di servizio.
Infine, riguardo l’applicazione della mobilità ai sensi dell’art. 42 bis del DL 151/2001 e la sua prevista temporaneità, abbiamo impegnato l’amministrazione ad aprire un confronto specifico rappresentando il diritto alla tutela della genitorialità e alla tutela del bambino di età inferiore ai tre anni, confronto che si terrà dopo la pausa estiva.
Roma, 28 giugno 2013
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Ieri abbiamo spedito unitariamente un telegramma al Presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca.
Le questioni sono semplici e contemporaneamente decisive:
1) il tentativo da parte di CRI di sottrarre la parte variabile del fondo alla contrattazione;
2) la bozza di statuto della nuova associazione nel quale si parlerebbe del nuovo contratto di lavoro;
3) la stabilizzazione dei lavoratori precari.
Se non riceveremo presto una convocazione proclameremo lo stato di agitazione.
Roma, 28 giugno 2013
FP CGIL NAZIONALE CRI
Cosimo Arnone
TELEGRAMMA
Roma, 27 giugno 2013
Avv. Francesco Rocca
Presidente CRI
Via Toscana, 12
00187 Roma
Le scriventi OO.SS. esprimono sconcerto per i continui rinvii delle trattative per il fondo di Ente. Considerano tali reiterati rinvii lesivi degli interessi dei lavoratori e delle prerogative sindacali. Chiedono un urgente incontro sulla composizione del fondo di Ente, sullo Statuto provvisorio della nuova CRI e sulla stabilizzazione del personale precario.
In mancanza di riscontro, sarà dichiarato lo stato di agitazione.
FP CGIL CISL FP UIL PA CISAL FIALP
Convegno tenuto il 24 aprile 2013 h 9-17 a Venezia presso l’Auditorium Santa Margherita,
organizzato da Cafoscari Interculturale gruppo di studentesse del master “Lavoro, cittadinanza sociale e intercultura” dell’Università Ca’ Foscari. Il Master è stato istituito 15anni fa, singolare nel panorama universitario italiano.
In questi anni, più di 500 studenti, italiani e stranieri, hanno frequentato i corsi.
La Professoressa Anna Furlan tutor del master, ha introdotto i lavori della mattinata e ringraziato la Funzione Pubblica Nazionale della presenza, citando brevemente anche l’idea del nostro progetto sulle donne migranti .
Hanno portato un loro contributo: I. Padoan, Università Ca’Foscari; T. Agostini, Comune di Venezia; Rappresentanti UDU, Docenti della Università Ca’ Foscari e alcune associazioni tra le quali Centro Shinui di Bergamo; Associazione Assomoldave Roma, Rete Italiana Donne Immigrate, Centro Donna Multiculturale Venezia. Erano presenti diverse altre associazioni tra le quale Acli.
Il tema del convegno”(IN)Visibili Donne migranti e lavoro di cura” è stato affrontato in tutti i suoi aspetti: Istituzionale, giuridico, economico, sociologico, psicologico.
Anche grazie ad alcune suggestive testimonianze dirette, trasmesse in audio, si è fotografata la condizione delle donne migranti nel nostro paese e sono emersi dei concetti interessanti.
Il primo, espresso dal prof. Pietro Basso, è che la spinta alla emigrazione e’ una spinta di trasformazione sociale, quindi non un fenomeno transitorio. Una spinta che cambierà pian piano i nostri paesi e le nostre città. Una spinta che non si può reprimere.
E proprio per questo il docente dice che non si possono più usare i termini straniero ed extracomunitario ma anche migrante che indica una situazione in svolgimento, transitoria. Bisognerebbe utilizzare il termine immigrato-immigrata
Concetto simile, ma da un punto divista esclusivamente linguistico è stato espresso dalla professoressa Giuliana Giusti che insegna linguistica.
Il secondo concetto conferma di fatto quanto si è già detto anche in altre occasioni: per sostenere e promuovere la presenza femminile a tutti i livelli non bastano regole e/o quote si deve lavorare sulla sicurezza della donna, promuovere competenza ad alto livello e capability (vale per tutte le donne, immigrate e non)
I lavori si sono conclusi intorno alle 17.
Roma, 7 maggio 2013
Nadia Pagano
Dipartimento Internazionale
28.06.2013 – Invio nota Avvicendamento SAF Emilia
In data 26.06.2103, nell’ambito della riunione avente per oggetto il Piano aziendale triennale dell’Agenzia delle Dogane, le scriventi OO.SS., CGIL – CISL – UIL – SALFI, hanno comunicato all’Amministrazione le perplessità riguardo al fatto che nel piano delle assunzioni per il 2013 siano previste 150 unità in entrata di 3^ Area dalla mobilità intercompartimentale senza nessun accenno invece alla possibilità di scorrimento di graduatoria dell’ultima procedura di passaggio dalla 2^ alla 3^.
Questa operazione avrebbe penalizzato le colleghe e i colleghi idonei alla procedura suddetta sia perché non avrebbero avuto adeguate risposte alle proprie aspettative di carriera e sia perché nel 2013 si sarebbe coperta parte della vacanza di dotazione organica di 3^ Area precludendo di fatto in futuro la possibilità di effettuare un possibile scorrimento della graduatoria in essere .
Pertanto abbiamo ribadito all’Amministrazione la necessità di procedere allo scorrimento della graduatoria dell’ultima procedura di passaggio dalla 2^ alla 3^ Area condividendo u percorso che le OO.SS. hanno già intrapreso per espletare le possibili modifiche normative necessarie al raggiungimento dell’obbiettivo e nel contempo, affinché questa operazione possa avvenire tranquillamente, di rivedere la prevista procedura di mobilità intercompartimentale del 2013 limitandola solo alla 2^ Area.
Al riguardo l’Amministrazione, dopo una pausa per valutare la proposta, ha comunicato che non è assolutamente contraria alla possibilità di procedere ad uno scorrimento della graduatoria dei passaggi dalla 2^ alla 3^ Area ritenendola una scelta prioritaria anche rispetto alla mobilità intercompartimentale, ribadendo però che l’attuale contesto normativo non permette una soluzione immediata e quindi una attivazione automatica di detta procedura.
Nel contempo, nel prendere atto di quanto asserito dalle OO.SS., valuterà come modificare il piano del personale limitando per il 2013 l’accesso di personale da altre Amministrazioni alle sole unità di 2^ Area prevedendo quindi una carenza organica a fine anno nella 3^ Area pari a circa 500 unità.
Riteniamo tale risultato un passo avanti assolutamente positivo che da un lato lascia a disposizione per il 2013 l’intera vacanza organica nella 3^ Area e dall’altra ci dà la possibilità seguire un percorso che porti alle modifiche normative necessarie per dare adeguate risposte alle aspettative dei colleghi interni idonei alla procedura di passaggio dalla 2^ alla 3^ Area.
Roma, 27 giugno 2013
FP CGIL CISL FP UIL PA SALFI
Iervolino Silveri Rizzo Fici
28.06.2013 – Concorso Capo Reparto 2008 – Scelta sede.
28.06.2013 – Consulenze – Collaborazioni esterne conferite dal Corpo Nazionale VV.F. nell’anno 2011.
28.06.2013 – Decreto n. 399 del 27 giugno 2013 di approvazione della graduatoria finale del concorso a Capo reparto del CNVVF, decorrenza 1.1.2007.