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Incontro sindacati medici e della dirigenza del Ssn con il Ministro Lorenzin

 
Oggi si è svolto il primo incontro dei sindacati medici e della dirigenza del Ssn con il Ministro della Salute Lorenzin, nel quale unitariamente abbiamo chiesto finanziamenti adeguati per il Ssn, la garanzia dei Lea anche di natura organizzativa (ad esempio quanti medici devono esserci in quella specifica unità operativa), un sostegno per l’apertura dei tavoli contrattuali, una risposta al precariato, una revisione della politica formativa  e una legge esaustiva sulla responsabilità professionale.
La Lorenzin ha detto di comprendere la sofferenza dei medici e che il primo obbiettivo del Governo è il lavoro. Ha affermato di non ritenere possibile che possano esserci ulteriori tagli al fondo sanitario e soprattutto tagli lineari. Ha poi affermato che la spending review in sanità è stata eccessivamente ambiziosa e che “adesso dobbiamo darci una calmata”.
Ha affermato che soprattutto in tempi di crisi il socio-sanitario è un settore strategico ed uno strumento che può anche creare occupazione.
Ha quindi detto che con il nuovo Patto per la Salute bisogna affrontare gli sprechi e che ci sono ancora margini di ottimizzazione e di efficientamento con una governance del sistema. Ha poi indicato come ambiti di intervento la digitalizzazione dei processi informatici, a partire dalla ricetta elettronica, che potrebbe portare circa 7 miliardi di risparmio, e l’organizzazione dei pasti in ospedale, delle lavanderie e delle pulizie.
Ha poi affermato chiaramente che le risorse recuperate devono essere riutilizzate nel fondo sanitario. Per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi ha detto che bisogna deospedalizzare e portare avanti la medicina del territorio.
Ha poi affrontato il tema della responsabilità professionale impegnandosi a portare avanti nuove norme, riconoscendo che la medicina difensiva costa tanto e che bisogna differenziare il dolo dalla colpa. Su  questo punto ha detto che c’è un grande consenso parlamentare e che ci presenterà una bozza di un testo.
Infine ha riferito di aver chiesto al Ministro Carrozza l’istituzione di un tavolo per la formazione medica che affronti le diverse tematiche mediche a partire dagli specializzandi.
In conclusione la Ministra ha detto senz’altro parole condivisibili e impegnative ma aspettiamo il Governo alla prova dei fatti.

Trattamento di missione.

13.06.2013 – Trattamento di missione.

 

 

 
 
Comunicato congiunto dell'incontro del 11-6-2013 e proposta sindacale del CCNI ANSF – Accordo fua 2012
 

Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria

Di seguito il comunicato congiunto sull’incontro che si è tenuto ieri all’ANSF e la proposta sindacale del CCNI ANSF. 
Si allega anche l’accordo FUA 2012 e la programmazione
 
FP CGIL
Giuseppe Palumbo
 

 
 
 
 

 
 
 
 

Informativa apparecchiature di sollevamento

13.06.2013 – Informativa apparecchiature di sollevamento

 

 

Parma: Comunicato stampa diatriba tra il Sindaco e i dipendenti

 La scelta fatta ieri, 12 giugno, dal Sindaco di Parma e dalla sua Giunta Comunale, di provvedere unilateralmente con atto proprio, alla definizione del fondo dei dipendenti comunali per l’anno 2013, ed alla distribuzione delle risorse, la dice lunga sulla volontà tanto proclamata di confronto/mediazione e soprattutto trasparenza del Comune di Parma. Non a caso, nel medesimo giorno in cui il Sindaco decide di muoversi autonomamente (unico tra i capoluoghi di provincia in Regione), la Commissione Nazionale di Garanzia per gli scioperi invia un cartellino giallo al Comune di Parma, che lo scorso 3 giugno non si era presentato in Prefettura per l’esperimento del tentativo di conciliazione tra le parti, che avrebbe permesso di evitare lo sciopero della Polizia Municipale.
 
Il Sindaco infatti spiegava (con una missiva indirizzata al Prefetto) che l’organizzazione del lavoro è materia sottratta alla contrattazione collettiva e di esclusiva competenza dirigenziale.
 
Purtroppo per Lui, non è di questo parere il Presidente delle Commissione di Garanzia Nazionale per gli scioperi, che si spinge a scrivere che, se il fatto si dovesse ripetere, si vedrebbe costretto a sanzionare a norma di legge l’Amministrazione comunale.
 
La volontà del Sindaco di perseverare in un atteggiamento di conflitto e di non volere attribuire il giusto riconoscimento alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali e delle RSU elette dai lavoratori è un dato oggettivo, che si sostanzia di un retorica stantia: nel momento in cui non si sa come motivare certe scelte si afferma che “i sindacati fanno politica”.
 
Il primo cittadino è stato legittimamente eletto dai parmigiani, ma questo non toglie che si debba confrontare con le organizzazioni sindacali e la RSU del Comune di Parma, e non per questo si debba sentire svilito o sminuito nel proprio ruolo, visto che è la legge che lo prevede. Il confronto viene definito in base alla legge sulla rappresentanza. In questa trattativa, a proposito di rappresentanza, non una della proposte fatte nell’ultimo incontro con la delegazione trattante di parte pubblica è stata accolta.
 
La strumentalità di questa Amministrazione sta nel fatto che per quei lavoratori che si ritengono utili, si trovano soluzioni anche di natura economica cospicue, talvolta anche al limite della legittimità, mentre per altri probabilmente non degni della stessa considerazione non ci sono le risorse. Correndo quindi il rischio di dover togliere il sorriso al Sindaco Pizzarotti, il problema della vertenza del Comune di Parma nei confronti dei dipendenti, non è tanto di avere più risorse, ma di avere certezze sui tempi, sui modi e sulla trasparenza nell’erogazione delle stesse.
 
L’atto unilaterale non risolve la questione, ma inasprisce gli animi e rende il Comune un luogo di malessere dove si lavora con insoddisfazione. Un tempo esisteva il Comune Amico, oggi invece sembra che ci sia un’Amministrazione nemica di tutti coloro che lavorano in Municipio.
 
FP CGIL, FP CISL, UIL FPL, DICCAP SULPM e RSU, dopo l’assemblea di tutti i lavoratori del Comune di Parma indetta per domani, venerdì 14 giugno, decideranno tutte le azioni da mettere in campo, ivi compreso un nuovo tentativo di conciliazione, questa volta con la speranza che l’Amministrazione non si sottragga al confronto e dimostri il rispetto dovuto per le istituzioni e le leggi di questo Paese, evitando di creare un danno economico al Comune che si potrebbe trovare altrimenti nelle condizioni di pagare una sanzione alla Commissione Nazionale di Garanzia per gli scioperi.
 
Tutto ciò con l’auspicio, come espresso Sauro Salati (FP CGIL) Annalisa Albertazzi (FP CISL), Carla Schiappa (UIL FPL) e Salvatore Mistretta (DICCAP SULPM), che i prossimi quattro anni di Giunta Pizzarotti non siano deludenti come questo.


 

 
 
Accordo in matetria di mobilità a domanda e Accordo sul cambio di profilo
 

Accordi sottoscritti anche della cgil su cambi profilo e mobilita’ nazionale. Nell’ accordo sulla mobilita’ nazionale, come richiesto dalla Cgil, la convivenza, viene considerata senza discriminazione di genere.

Seguira’ comunicato.
 
 
 
 

 

Il coordinatore nazionale fp cgil inps

Oreste Ciarrocchi

 
 
 
 

 
 
IL MINISTRO, LA SOPRINTENDENTE E LA REGGIA
 

  
 COMUNICATO – 13 giugno 2013
 

Abbiamo letto con un certo interesse l’intervista che la Soprintendente David ha rilasciato al Mattino, a seguito della visita “privata” che il Ministro ha fatto alla splendida Reggia di Caserta.
La situazione di questo importantissimo monumento è ormai è sotto gli occhi di tutta l’opinione pubblica: una storia lunga ormai di denunce pubbliche e di inchieste giornalistiche ne hanno certificato lo stato di degrado. Se ciò non bastasse ci sono i numeri a chiarire i termini della questione nel 1998 la Reggia era il terzo sito italiano più visitato con 1.076.000  visitatori, nel 2011 vi sono stati 570.000 visitatori e la posizione nella classifica dei siti più visitati registra un mediocre ottavo posto. Basterebbe questo dato da solo a far riflettere. Noi, per la verità, abbiamo tentato di avviare un confronto pubblico coinvolgendo le autorità locali e la dirigenza del MIBAC. Con un risultato assai deludente: la Soprintendente risentita per le critiche ricevute, le autorità locali in passeggera passerella. Lo abbiamo fatto consapevoli della necessità di avviare una riflessione a tutto tondo sulle concause che hanno determinato il progressivo declino di uno dei siti italiani più importanti. Nonché allo scopo di proporre un patto territoriale per lo sviluppo incentrato proprio sulla capacità di puntare sull’attrattività culturale del sito, coinvolgendo associazioni, cittadini, istituzioni in un progetto che aggredisca i fattori di degrado che si registrano all’interno ed all’esterno della Reggia. Di questo obiettivo  ne siamo ancora fermamente convinti, anche se, in quell’occasione e successivamente, abbiamo registrato, da parte dei soggetti interessati, una sorta di scarica barile che in questi giorni è deflagrato nelle polemiche astiose che hanno visto protagonista il Sindaco e, naturalmente, la Soprintendente.  La quale in questa intervista non fa altro che difendere a spada tratta il suo operato individuando le corporazioni che sono il freno ai suoi grandiosi progetti di rilancio. Tra queste corporazioni ci annovera di diritto, citando il fronte sindacale dissenziente come una “inedita alleanza CGIL UGL“, e magnificando il consenso del restante 90% di dipendenti entusiasti del suo stile di direzione.
Noi vogliamo rassicurare la dirigente: il patto non è inedito,  tant’è  che entrambe le organizzazioni sindacali aderiscono allo stato di agitazione nazionale proclamato contro il degrado progressivo che purtroppo si registra nella gestione dell’intero patrimonio culturale. Di converso ci pare irrispettoso verso le altre organizzazioni sindacali, visto che ne prefigura una alleanza, altrettanto “inedita”, con la naturale controparte.
La Soprintendente con l’elmetto non si ferma qui, e nell’articolo non si fa scrupolo di attaccare i lavoratori, privilegiati e protetti dal Ministero centrale di fronte ai suoi tentativi di sanzioni disciplinari. Il pretesto sono i parcheggi interni utilizzati pervicacemente dal personale interno (forse solo dal 10% di infedeli?) che rappresentano il potere corporativo così audacemente denunciato dalla nostra Soprintendente.
Quindi, a fronte dell’intervento del Ministro, che conseguentemente alla sua visita, ha convocato una riunione evidentemente per approfondire le problematiche della Reggia, la Soprintendente mette le mani avanti e, nella migliore tradizione burocratica italiana, si affanna ad additare colpevoli, il Sindacato, il Ministero della Difesa, il Sindaco, il Ministero Centrale, (manca solo il destino cinico e baro) contro cui la novella Don Chisciotte combatte inutilmente.
La riunione, dalle scarne notizie sortite sul suo esito, ha sostanzialmente affermato il principio di una azione congiunta interistituzionale a livello territoriale per avviare un progetto di rilancio della capacità attrattiva della Reggia. Vedremo, ma intanto registriamo, almeno dal punto di vista del metodo, una analogia con le nostre proposte rappresentate nel convegno di gennaio. Sebbene avremmo preferito un nostro coinvolgimento al tavolo ministeriale.
Da parte della Soprintendente, invece, si continua semplicemente a tentare di nascondere la polvere sotto il tappeto, di sfuggire alla proprie responsabilità. Da tempo chiediamo un intervento del Ministero che risolva un vulnus gestionale che sta producendo serissimi problemi alla gestione interna del personale e della attività e poco o nulla ha prodotto sul piano dei miglioramenti dei livelli di fruizione del sito.
Vorremmo chiedere pubblicamente al Soprintendente di rispondere alle questioni che da tempo poniamo e sulle quali non abbiamo mai ricevuto risposte.
Ad esempio sui criteri di distribuzione degli incarichi, ad esempio quelli definiti in relazione agli interventi finanziati con i venti milioni di euro dei fondi europei. Perché non rispetta le professionalità interne di cui tanto si vanta nelle pubbliche interviste?
Vorremmo sapere come vengono applicati i criteri di gestione del cosiddetto conto terzi, ovvero le prestazioni extra dei lavoratori retribuite dai concessionari in occasione di mostre ed eventi. Perché non applica i criteri definiti dagli accordi nazionali, perché non rende pubbliche le modalità di retribuzione di questi compensi, per quale motivo esclude ed include a proprio personale piacimento i lavoratori dalla partecipazione a queste attività?
E avremmo molto da dire sulla  gestione del salario accessorio, del tutta avulsa dalla corretta applicazione degli accordi nazionali.
Ancora: veramente si pensa di migliorare la fruizione della Reggia proponendo mostre in continuazione che comportano un aumento del biglietto di ingresso con i maggiori costi scaricati sui visitatori? Questa è la politica della valorizzazione? Cosa comporta in termini di aumento del flusso di visitatori e quanto in termini di agi per i concessionari?
E, in merito allo sbandierato ampliamento degli spazi espositivi come non rilevare la sottrazione continua di personale dal settore della vigilanza, su basi che non esitiamo a definire clientelari, e l’assegnazione esclusiva della vigilanza in quegli spazi di personale di supporto che dovrebbe essere utilizzato in altri compiti? Altro che divise, che peraltro dovrebbe fornire l’Amministrazione, il problema è una gestione particolare e personalistica che definisce entourage buoni o cattivi a seconda del livello di acquiescenza verso il dirigente! Con il risultato dei cicli di vigilanza lasciati a sé stessi e con l’impossibilità di garantire adeguati sistemi di protezione ai varchi.
E perché, da ultimo, chiudere il servizio di assistenza per la visita al Parco Reale ai disabili? Un fatto assai grave per l’evidente negazione del diritto all’accesso ai luoghi culturali ai cittadini più svantaggiati e per l’inesistenza di alcuna motivazione funzionale.  
Infine non possiamo non rilevare, e peraltro emerge evidente dalla famosa intervista, un astio verso le organizzazioni sindacali che viene rivolto in particolare verso le sigle ed i rappresentanti che più di altre hanno esercitato il proprio libero diritto di critica. Diritto verso il quale la Soprintendente ha dimostrato sempre chiari segni di insofferente autoritarismo, fatto che  rafforza sempre più la nostra convinzione sull’esigenza di un profondo cambiamento nel metodo di gestione del sito.
La medesima dirigente, nel corso del convegno sopra citato, ha avuto modo di esporre una teoria biologistica secondo cui la condizione del nostro patrimonio è dovuta all’analfabetismo strutturale del popolo italiano. Noi, che siamo per la teoria dell’evoluzione, riteniamo più concretamente che le responsabilità siano nelle politiche e nella qualità di certa classe dirigente.
Avremmo molto altro da aggiungere, ma ci riserviamo nelle sedi dovute ed in particolare riteniamo che il Ministro, che ha dimostrato lodevole intenzione di affrontare i problemi più volte denunciati da giornali e intellettuali, debba ascoltare anche i rappresentanti dei lavoratori, che avranno modo di chiarire, fatti alla mano, come la permanenza dell’architetto David alla guida di questa prestigiosa Soprintendenza non sia la soluzione più adatta per rilanciarne la tutela e la fruizione.
 

  Il  Segretario generale                        Il Coordinatore Nazionale MIBAC
    FP CGIL Campania                                            FP CGIL
         Antonio Crispi                                        Claudio Meloni
 

 
 
 

Concorso a Capo reparto 2007 del CNVVF, decorrenza 1.1.2007.

13.06.2013 – Modalità di svolgimento dell’esame finale

 

 

Richiesta di sospensione corsi U.S.A.R..

13.06.2013 – Richiesta di sospensione corsi U.S.A.R..

 

 

Brindisi: Richiesta svolgimento corso di riqualificazione presso la sede Brindisi.

13.06.2013 – Richiesta svolgimento corso.

 

 

Monitoraggio part time

13.06.2013 – Circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane.

 

 

ANFFAS – Accordo detassazione – Code contrattuali – Malattia

Nella giornata di lunedì si è svolto l’incontro con Anffas in merito all’accordo sulla detassazione, il confronto sulle code contrattuali e l’applicazione dell’articolo 73 – malattia.
 
In allegato trovate l’accordo nazionale sulla detassazione sottoscritto ed il modello regionale/aziendale.
Vi chiediamo di farci pervenire gli accordi sottoscritti e di darci segnalazione nel caso in cui ci fossero difficoltà nella sottoscrizione degli accordi territoriali.
 
Nel CCNL sottoscritto nel 2012 si era concordato di rinviare la definizione contrattuale degli istituti dall’articolo 21 al 26. Nella giornata di ieri si è concluso il lavoro di rivisitazione degli istituti previsti:
– è stato aggiornato l’articolo in merito all’Apprendistato in base alla normativa vigente e nei prossimi giorni allegheremo i percorsi formativi concordati, in particolare sono state escluse le professioni sanitarie e prevista una percentuale di stabilizzazione superiore rispetto alla normativa vigente;
– sono stati aggiornati gli articoli in merito a tempo determinato e somministrazione inserendo anche una percentuale massima di utilizzo sia per tipologia che complessiva dei contratti atipici;
– nonostante la richiesta della controparte di regolamentare il lavoro a chiamata è stato confermato quanto previsto nel testo previgente;
– mantenuto l’articolo sul lavoro ripartito del testo previgente;
– è stato aggiornato infine il testo sul telelavoro.
 
In allegato trovate gli articoli aggiornati.
 
Infine, in seguito ad alcune segnalazioni dai territori, era stato richiesto un incontro ad Anffas per chiarire l’applicazione dell’articolo sulla malattia in merito alle patologie gravi ed ai casi di ospedalizzazione.
Durante l’incontro è stato richiesto di chiarire che, in caso di patologie gravi, i giorni di assenza non rientrano nel computo del periodo di comporto e che il lavoratore ha diritto alla retribuzione al 100%.
L’altro punto affrontato ha riguardato la questione dei ricoveri ospedalieri.
A seguito del confronto Anffas si è impegnata ad inviare una circolare interna a tutte le sue strutture in cui si ribadisce che in caso di patologie gravi si ha diritto alla retribuzione al 100% e che, in caso di ricovero per tutte le altre patologie superiore ad un giorno, si ha diritto alla retribuzione al 100% come previsto dall’art. 73.


 
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