09.02.2013 – In allegato: Emilia Romagna – Promozioni per merito straordinario….
08.02.2013 – Competenze sisma Emilia – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.
Roma, 7 febbraio 2013
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Dirigente dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: richiesta incontro.
In riferimento alla nota datata 5 febbraio 2013 inviata dalle nostre strutture territoriali del Comando di Napoli, inerente all’esposizione del personale durante le attività di soccorso a sostanze tossico/nocive, tra cui l’amianto, le Scriventi organizzazioni richiedono un incontro urgente per discutere della tematica in questione.
Distinti saluti
F.P. CGIL VVF NAZIONALE FED. NAZ. SICUREZZA CISL
Mario MOZZETTA Pompeo MANNONE
08.02.2013 – Con riferimento alle bozze di regolamento per concorsi pubblici e concorsi interni, oggetto della convocazione di ieri, la delegazione trattante CGIL ha chiesto che prima dell’approvazione degli stessi venga programmato uno specifico incontro per le seguenti motivazioni:
1) Sono state presentate bozze di regolamento per concorso interno e pubblico relative alle qualifiche iniziali del ruolo dei collaboratori e sostituti direttori amministrativo-contabili e tecnico-informatici, per il concorso pubblico per l’accesso alla qualifica iniziale di funzionari amministrativo-contabili e tecnico-informatici e per il concorso interno per la promozione alla qualifica di funzionario amministrativo-contabile direttore vicedirigente, mentre non sono state presentate bozze su concorsi interni relativi alla qualifica iniziale del ruolo dei funzionari amministrativo-contabile e tecnico informatico (per il personale laureato) e per la qualifica iniziale del ruolo dei sostituti direttori amministrativo-contabili (per il personale diplomato) che continuano a rimanere in “un cono d’ombra”;
2) è stato evidenziato che dal demansionamento e declassamento, con conseguente riduzioni di stipendio di circa 300 dipendenti che già rivestivano nel precedente ordinamento la ex VI q.f., 6° liv. retributivo, (si ribadisce, trattasi di personale laureato e diplomato con più di 30 anni di servizio), sono emerse delle gravi irregolarità attraverso l’utilizzo di illeciti strumenti del tutto avulsi dalla dinamica degli inquadramenti e dal rispetto delle norme che guidano l’agire della Pubblica Amministrazione;
3) nel frattempo, dal 2006 al 2013, l’Amministrazione non ha ancora provveduto a sanare la questione più volte esposta continuando ad assumere personale dall’esterno e privando i dipendenti, già in servizio, oltre che dello stipendio anche della dignità.
Conclusivamente, è stato ribadito che solo la difformità di trattamento adottata dall’Amministrazione determina il demansionamento e il declassamento per i dipendenti laureati o diplomati con più di 30 anni di servizio.
All’atto degli inquadramenti, infatti, l’Amministrazione non ha tenuto conto, solo per questo personale, di quanto stabilito dall’art. 162, D.Lgs. 217/2005 (che oltre a prevedere l’inquadramento nel ruolo dei collaboratori per il personale diplomato, prevede l’inquadramento anche in soprannumero nel ruolo dei sostituti direttori).
Inoltre è stato fatto presente che i fondi sono stati regolarmente riassegnati (art. 172, D.Lgs 217/2005) al fine di portare a termine le riqualificazioni di questo personale non portate a termine già nel precedente Ordinamento.
Ai fini del controllo per la valutazione dello stress lavoro correlato, è stato richiesto quindi, un separato incontro con l’Amministrazione che, nella riunione di ieri, ha finalmente mostrato la volontà di approfondire la grave questione esposta per sanare una volta per tutte le situazioni “mortificanti” vissute dal personale.
Per il Coordinamento Nazionale
Rita Cossu, Maria Colantuono
08.02.2013 – Corsi di formazione per aspiranti Istruttori Professionali – Nota al Capo Dipartimento.
08.02.2013 – Circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane – Permessi sindacali fruiti dal personale del Corpo Nazionale VV.F. – Rilevazione GEDAP anni 2012 2013.
COMUNICATO
Il giorno 7 febbraio siamo stati convocati dalla Direzione Generale per le Motorizzazioni, Arch. Maurizio Vitelli, per affrontare le problematiche derivanti dall’applicazione del D.L.vo n. 59 del 2011.
Come sindacato abbiamo informato la Direzione Generale delle tante problematiche presenti negli uffici provinciali che, ad oggi impediscono il corretto svolgimento degli esami così come previsto dalle nuove normative.
Difficoltà che, in alcuni uffici hanno portato alla sospensione delle sedute di guida per le pat. Cat. A, in attesa di un adeguamento delle piste, in altri l’emanazione di ordini di servizio da parte del Direttore dell’ufficio che, stante la necessità di garantire il servizio conferma la vecchia “procedura”, in quanto non gli è possibile adeguare la struttura ed altri uffici nei quali sono assenti direttive ed il personale è lasciato a valutare personalmente l’assenza delle condizioni che consentano lo svolgimento dell’esame.
Tutta questa parte di realtà è sconosciuta alla Direzione Generale.
La DGT Mot ribadisce che restano in capo all’esaminatore tutte le responsabilità di verifica delle condizioni necessarie per il corretto svolgimento delle operazioni ivi compresa la verifica della lunghezza della pista e, se due esaminatori danno parere opposto???
Qualora non sussistano i presupposti normativamente previsti invitiamo l’esaminatore a sospendere l’operatività.
Le nuove procedure, entrate in vigore a far data dal 19 gennaio, hanno visto una notevole produzione di circolari che non ha contribuito a delineare un quadro operativo certo e non ha disciplinato questo periodo di “interregno” che vede la normativa nazionale formalmente adeguata a quella comunitaria ma, nell’impossibilità di essere pienamente operativa a fronte della mancanza di investimenti nelle piste di prova degli UMC.
Le nuove procedure impongono l’adeguamento del nastro operativo, per il quale tutte le sigle sindacali hanno chiesto una durata di 45 min., posizione che dopo ampio dibattito non è stata condivisa dall’Arch. Vitelli che ha chiuso in confronto imponendo 40 minuti (quei 5 minuti rendevano la proposta ridicola!).
Le disponibilità finanziarie, attualmente a diposizione del Dipartimento, sono quanto mai esigue e per il futuro non si prevede un afflusso di liquidità, ciò che rende difficilmente programmabile la prevista attività di formazione per il personale, le operazioni tecniche sono sempre più legate a parametri e modalità dettate dalla Comunità Europea e la “rincorsa” all’adeguamento imposto è sempre più difficile.
Il problema della Motorizzazione è più ampio di quelli fin qui sommariamente affrontati, come O.S. chiediamo un confronto serio su quello che sarà il ruolo degli uffici provinciali e la sostenibilità da parte dell’autorità politica nel garantire lo svolgimento delle funzioni istituzionali in modo pieno e trasparente così che anche il singolo lavoratore riacquisti la propria dignità; qualora ciò non sia possibile valutiamo un diverso percorso che, pur mantenendo pubbliche le attività svolte, possa prevedere una diversa formulazione organizzativa.
Il 12 febbraio l’Ing. Fumero ha convocato i Direttori delle DGT e rappresentanti del personale tecnico per affrontare le difficoltà sopra esposte, consapevoli dell’importanza delle decisioni che verranno assunte abbiamo chiesto un immediato incontro anche con le OO.SS.
Alla riunione era presente anche la Dr.ssa Lanuti, per le Relazioni sindacali, cui abbiamo presentato il problema della limitazione a 12 delle ore di straordinario settimanali per le attività tecniche, problema che si presenta con particolare evidenza nel Nord Italia.
La difficoltà a garantire il servizio è stata rappresentata agli Uffici di Gabinetto che hanno provveduto a chiedere la necessaria deroga legislativa al Dipartimento di Funzione Pubblica.
Si è in attesa di un pronunciamento, nel frattempo permangono le limitazioni imposte.
Roma, 8 febbraio 2013
CGIL FP MIT
La Coordinatrice Nazionale
Alessandra Allegrucci
Al Ministro della Difesa
Ammiraglio Giampaolo DI PAOLA
Egregio Ministro,
Le scriventi Organizzazioni Sindacali ancora una volta sono costrette a rivolgersi a Lei, per notizie e documentazione che appare su siti Internet, relativamente a bozze di decreti legislativi attuativi della legge 244 del 31.12.2012.
Le chiediamo, pertanto un URGENTE INCONTRO, al fine di chiarire la veridicità di quanto pubblicato in rete e di dominio pubblico.
In attesa di un URGENTE SOLLECITO RISCONTRO,
Si porgono distinti saluti.
Roma, 31 gennaio 2013
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
Come ormai noto, il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti, secondo le attuali disposizioni dello Stato Maggiore dell’Esercito, sarà soppresso al 30/09/2013 insieme ad altri 5 Dipartimenti aventi sede in diverse città italiane. La soppressione rientra nel progetto di riorganizzazione della Sanità Militare che avrebbe il fine di costituire un servizio più aderente alle esigenze della Forza Armata e di offrire servizi in convenzione con le aziende sanitarie locali. Ma quelle che sembrano giustificate azioni dirette al risparmio delle risorse, comportano in realtà conseguenze di carattere pratico che annullano in toto le buone intenzioni dell’Amministrazione. Infatti, la riforma della Sanità così come elaborata, se da un lato prevede sulla carta la soppressione dei Dipartimenti di Palermo, Torino, Firenze, Caserta dall’altro invece potenzia, nelle stesse sedi, i relativi Poliambulatori aumentandone gli organici ed i livelli dei servizi offerti: unica eccezione il Dipartimento di Chieti per il quale il provvedimento di soppressione riguarda la totalità dei servizi senza eccezione alcuna. Queste OO.SS., sottolineano, quindi, che il grande progetto di riforma della Sanità Militare, a conti fatti, si concretizza nella sola chiusura del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti penalizzando, in modo ingiusto e discriminante, una struttura ed una città che nulla hanno fatto per meritare una punizione di tale portata. Considerando che la soppressione del 123° Rgt Chieti è avvenuta nel corso del 2012, la soppressione dell’ex Ospedale Militare, ora Dipartimento Militare, è prevista nel 2013 e che anche il Centro Documentale di Piazza Garibaldi viene dato in chiusura per il 2018, sembrerebbe che nei confronti di Chieti sia in atto una sorta di accanimento da parte della Difesa, teso ad annullare qualsivoglia presenza dell’Esercito nella città. I risultato è che questa riforma ha prodotto e produrrà un ulteriore impoverimento del tessuto economico e sociale della città; si pensi che dalla soppressione del Dipartimento di Medicina di Chieti e del Poliambulatorio deriverà il trasferimento fuori Provincia di circa 60 dipendenti con le relative famiglie e la perdita di un bacino di utenza tanto ampio da comprendere, oltre l’Abruzzo, anche il Molise, le Marche e parte dell’Emilia Romagna, utenza che quotidianamente si reca presso il Dipartimento usufruendo dei servizi offerti dalla città: negozi, ristoranti, alberghi. (Per dare una dimensione del fenomeno si pensi che solo nel corso del 2011 sono state effettuate circa 121.000 prestazioni di carattere medico-legale e sanitario.)
Tutto ciò sta avvenendo nella più assoluta inerzia della politica locale e dei rappresentanti politici nazionali di riferimento che non hanno saputo difendere gli interessi di Chieti, come invece altre amministrazioni, nelle altre città colpite dai provvedimenti di chiusura, hanno saputo fare con i risultati sopra evidenziati. A parere di queste OO.SS., è proprio la scarsa resistenza opposta dalla politica locale e nazionale una delle ragioni che ha determinato la Difesa a riservare una trattamento “speciale” alle strutture militari storicamente presenti ed integrate nella città. Come conseguenza dell’immobilismo della politica locale nei confronti delle esigenze della città e dei lavoratori abruzzesi del Dipartimento di Chieti, si è reso necessario l’intervento della Funzione Pubblica per consentire un utile reimpiego dei dipendenti della Difesa presso altre Amministrazioni locali, onde evitare un trasferimento di massa dei lavoratori di Chieti in altre province o, come è stato già formalmente prospettato, a Roma: attualmente gli esiti della procedura sono del tutto incerti. Queste OO.SS. auspicano una concreta presa di posizione di tutte le autorità politiche e sociali, affinché il Dipartimento continui a svolgere la propria opera nella città di Chieti: prima che l’ennesima storica istituzione cittadina venga definitivamente cancellata.
IL COORDINATORE PROV. CISL MINISTERI IL SEGRETARIO PROV. CGIL F.P.
ANNARITA CROGNALE ANDREA GAGLIARDI
IL SEGRETARIO PROV. UIL P.A. IL SEGRETARIO PROV. FLP
DONATO D’ARCANGELO MIMMA ANNA PALDINOLA