Pubblichiamo in allegato la nota nr. 97/V del 31/01/13 della Segreteria Capo del Corpo.
Avevamo richiesto, dopo l’incontro col Direttore del Bilancio, una verifica del rispetto dei criteri nelle nomine, la conseguente informativa e gli elenchi dei nominati Revisori dei Conti nelle istituzioni scolastiche e l’informativa, mai data, sui criteri utilizzati per le nomine relative ad Università, AFAM e Ricerca, ma TUTTO TACE.
Il Capo di Gabinetto, il Capo Dipartimento della Programmazione, il Capo Dipartimento dell’Università e della Ricerca, il Direttore Generale del Bilancio, il Direttore Generale dell’AFAM, il Direttore Generale dell’Università e il Direttore Generale della Ricerca non hanno fornito alcun riscontro né hanno ritenuto opportuno dare alcuna ulteriore informazione alle Organizzazioni Sindacali.
Nonostante l’ esistenza di norme che prevedono “l’accessibilità delle informazioni su ogni aspetto dell’organizzazione e dell’attività amministrativa, del perseguimento delle funzioni istituzionali e dell’utilizzo delle risorse pubbliche”, al MIUR TUTTO TACE.
La trasparenza è, infatti, il cardine del decreto legislativo che ha ricevuto l’ok preliminare del Consiglio dei Ministri in questi giorni ed ora passa al garante della privacy e alla conferenza unificata. Poi la norma sarà operativa, ma al MIUR TUTTO TACE:
Al Dipartimento della Programmazione si dice di applicare i criteri di una direttiva ministeriale del 2010 per l’assegnazione degli incarichi, ma non si forniscono gli elenchi nominativi degli incaricati per la verifica.Al Dipartimento dell’Università, della Ricerca e dell’Alta Formazione vengono applicati criteri mai comunicati e assegnati incarichi senza fornire nessun elenco, nessuna informativa, senza alcuna possibilità di controllo.
Eppure si tratta di incarichi retribuiti con risorse pubbliche
Sia i Revisori dei Conti delle Istituzioni Scolastiche, che quelli degli Istituti di Alta Formazione, delle Università, degli Enti di Ricerca sono retribuiti con soldi pubblici sul cui uso occorre adottare la massima trasparenza vista anche la normativa in materia che, peraltro, contiene anche sanzioni per la sua eventuale mancata applicazione e non basta una postuma pubblicazione sui siti Internet.
FP CGIL e UIL PA, che segnalano questa assenza di trasparenza e di correttezza nelle relazioni sindacali sugli incarichi al MIUR sino dalla unificazione delle due ex Amministrazioni (Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e Ricerca), non sono abituate a rappresentare le problematiche all’esterno, svolgendo il proprio ruolo di tutela del personale del MIUR nel rispetto dei contratti e delle norme vigenti.
Affinché si contribuisca alla riuscita dell’operazione “trasparenza” anche al MIUR, si richiama, pertanto, l’Amministrazione ad ottemperare all’obbligo di divulgazione dei dati sugli incarichi concessi e sui compensi percepiti da funzionari e dipendenti, ribadendo l’esistenza di sanzioni alle Amministrazioni “per il mancato, il ritardato o l’inesatto adempimento delle nuove regole sulla pubblicazione e sulla trasparenza”.
Persistendo un atteggiamento omissivo dell’Amministrazione FP CGIL e UIL PA, insieme al personale del MIUR, adotteranno tutte le iniziative idonee per consentire il rispetto delle regole e della trasparenza anche nel nostro Ministero.
Roma, 1.2.2013
FP CGIL UIL PA
Boccuni Ripani
Si è svolta la scorsa settimana una riunione avente per oggetto: Verso la Conferenza di Programma e il Piano del Lavoro della CGIL: IL Nuovo Inail è anche innovazione e ricerca.
L’iniziativa promossa dalla Confederazione ha visto la partecipazione, oltre che dei Vertici dell’Istituto, De Felice, Lotito e Lucibello, del Presidente del CIV Inps Abbadessa, del sen. Nerozzi, componente della Commissione Parlamentare sui fenomeni infortunistici da lavoro, del Responsabile del Dipartimento della Funzione Pubblica CGIL Gentile, dei Consiglieri CIV della CGIL, di Inca, Ires e delle delegazioni della Funzione Pubblica e FLC della CGIL.
Presente all’iniziativa il Segretario Confederale Fabrizio Solari.
La discussione si è aperta con la relazione del Consigliere del CIV Inail Francesco Rampi che ha illustrato l’evoluzione normativa che ha interessato l’Ente negli ultimi anni, le iniziative messe in atto dall’attuale Consiliatura CIV fino alle problematiche relative al processo di incorporazione di Ispesl e Ipsema.
E’ seguita la relazione (che vi alleghiamo) del Coordinatore Nazionale FP CGIL Inail che, a nome delle due categorie ha evidenziato il punto di vista relativo al processo di riorganizzazione e le prospettive di sviluppo dell’Ente sia rispetto alla valorizzazione del settore ricerca che della costruzione del nuovo Inail alla luce delle nuove competenze.
Nel corso della riunione ci sono stati gli interventi dei Vertici dell’Istituto, di altri invitati dove tutti hanno posto l’accento sulle potenzialità che l’Inail può esprimere e la sua peculiarità nel panorama del welfare italiano.
Non sono state eluse le difficoltà che questo percorso di riorganizzazione presenta in un periodo in cui tutte la Pubblica Amministrazione è interessata da una crescente e penalizzante serie di interventi normativi che tendono a restringerne il perimetro di intervento.
Ha concluso i lavori il Segretario Confederale Solari che, nell’apprezzare lo spirito dell’iniziativa ha sottolineato la capacità di mettere in rete le varie componenti che sono interessate e che interagiscono nell’ambito della sicurezza sul lavoro e come queste riflessioni possono trovare spazio dentro il più vasto progetto del Piano del Lavoro che la CGIL ha presentato nel corso della recente Conferenza Programmatica.
L’impegno è quello di proseguire nel confronto sia all’interno dell’Istituto che all’esterno per dare concreta attuazione al Polo Salute e Sicurezza di cui Inail ne è il perno centrale.
Roma, 31 gennaio 2013
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
E’ passato quasi un anno da quando, in attesa, di conoscere le esatte modalità di espletamento delle prove, esprimevamo tutte le nostre preoccupazioni rispetto ad una selezione interna che si prospettava problematica: per scelta dell’Agenzia, a differenza di altre procedure selettive, i lavoratori, in questa occasione non hanno avuto altro ausilio che una quantità ingente di dispense, in qualche caso non aggiornate, essendo stato preclusa per loro la possibilità di ottenere un pacchetto-formazione in orario di lavoro.
Considerato che la normativa rispetto ai passaggi di area (definita “passaggio di carriera” dalla riforma Brunetta) è pesantemente cambiata. Infatti, d’ora in avanti, salvo ripensamenti del legislatore, sarà previsto il solo concorso pubblico per poter transitare da un’area all’altra, con tutti i limiti del caso, a partire dal possesso del requisito per l’accesso dall’esterno. E’ evidente che questa procedura ha costituito l’ultima chance per tantissimi dipendenti.
Allora ci chiediamo:
perché nella nostra regione non sono stati ricoperti tutti i posti disponibili?
E’ storia di questa Amministrazione avere utilizzato dipendenti che per anni hanno svolto mansioni superiori e hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi. Perché non è stato utilizzato questo strumento che avrebbe potuto riconoscere l’impegno profuso dai dipendenti, almeno nel limite della capienza dei posti? E come si potrà d’ora innanzi richiedere a coloro che sono stati dichiarati “inidonei” di continuare a svolgere con diligenza il loro ruolo?
Il clima è molto pesante, alcuni lavoratori lamentano infatti la mancata trasparenza dei criteri di valutazione utilizzati per rendere comprensibile la ragione dei giudizi espressi, sì da non ostacolare il diffondersi di voci che non aiutano il sereno svolgimento dell’attività lavorativa.
A parere di chi scrive una seria verifica da parte dell’amministrazione, e una presa di coscienza di situazioni critiche, potrebbe sgombrare il campo da dubbi e possibili censure.
Conclusa questa prima fase, sarebbe importante lavorare per coprire al più presto i posti rimasti scoperti, e aprire prospettive che ridiano fiducia ai lavoratori esclusi.
Noi ci impegneremo in questa direzione.
Bologna, 31 gennaio 2013
FP CGIL – Emilia Romagna
Coord. Reg.le Agenzia Entrate
Pubblichiamo di seguito l’informativa sull’attribuzione incarichi dirigenziali di vertice.
Comunicato stampa Fp-Cgil Medici
Roma, 31 gennaio 2013
“Il rinvio da parte della Cassazione della condanna ai danni di un chirurgo per omicidio colposo, motivato con la necessità di appurare se siano state seguite le linee guide scientifiche così come previsto dalla Legge Balduzzi, è solo un atto dovuto che non cambia la sostanza del problema della responsabilità professionale”, con queste parole Massimo Cozza, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil Medici, commenta la sentenza della quarta sezione penale della Cassazione.
“La Legge Balduzzi ha semplicemente assunto una prassi già largamente diffusa nella giurisprudenza – aggiunge il sindacalista – confermando giustamente anche in sede civile il risarcimento del danno subito dal cittadino. È ovvio che se il medico ha seguito le indicazioni accreditate dalla comunità scientifica e le comuni regole di perizia e prudenza non dovrebbe essere condannato neanche per colpa lieve”.
“Il vero problema irrisolto è rappresentato dall’aumento esponenziale delle denunce strumentali alimentate dalle campagne pubblicitarie di chi vuole speculare sulla salute dei cittadini e sulla professionalità dei medici. Anche se poi il medico viene quasi sempre assolto, ha comunque pagato tanto in termini professionali e di immagine quanto dal punto di vista umano e psicologico, per non parlare del punto di vista economico, a partire dalle spese per avvocati e periti fino ad arrivare ai premi assicurativi sempre più onerosi. Alla fine – conclude Cozza – a pagare è tutto il sistema salute con l’esplosione del fenomeno della medicina difensiva, il cui costo è stimato in circa 10 miliardi di euro all’anno, e gli stessi cittadini che devono aspettare anni per i giusti risarcimenti”.
31.01.2013 – Promozioni per merito straordinario – Circolare sulle linee guida per la formulazione delle proposte.
Il Verbale e le delibere adottate.
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
E p.c.: Al Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Interventi in collaborazione con le forze dell’ordine.
Come evidenziato a margine della riunione di ieri, presso il Comando provinciale di Napoli è stato emanato un Ordine del Giorno relativo all’utilizzo di equipaggiamenti non in dotazione al personale del Corpo.
A tale proposito, non si comprendono le ragioni che hanno spinto il Dirigente locale ad emettere un provvedimento assolutamente lesivo dei diritti e della professionalità dei Vigili del Fuoco ponendo fortemente a rischio l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori del CNVVF.
Nell’assoluta convinzione che si tratti di un increscioso episodio che non trae origine da specifiche direttive impartite a livello centrale, a tutela della salute e della sicurezza di tutto il personale, si richiede un Suo autorevole intervento al fine di ottenere l’immediata revoca dell’Ordine del Giorno in questione.
Coordinatore Nazionale
FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Ancora una nuova aggressione ad un operatore presso l’IPM di Roma. La FP CGIL lancia al Ministro Severino il suo grido d’allarme sulla giustizia minorile!!!
31.01.2013 – Brescia – Dichiarazione unitaria stato di agitazione.