Equipaggiamento Specialisti Nautici – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali.

31.01.2013 – Equipaggiamento Specialisti Nautici – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali.

CS 13-2013 Al Ministro sulla giustizia minorile

Roma,  30 Gennaio 2013
                                                                                                                                
Al Ministro della Giustizia
On.le Paola Severino


e, per conoscenza     
Al Capo del Dipartimento Giustizia Minorile
Dr.ssa Caterina Chinnici
R  o  m  a
 
Alle Segreterie regionali e territoriali FP
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil
Polizia Penitenziaria – settore minorile

 
 

 Oggetto: Emergenza Giustizia Minorile – preoccupante il silenzio del vertice del Dipartimento.
 

            Egregio Ministro,
 

            circa quattro mesi fa ormai la scrivente O.S. indirizzò a Lei e al nuovo Capo del Dipartimento della Giustizia minorile, dr.ssa Caterina Chinnici, una lettera avente ad oggetto la “emergenza giustizia minorile”.
            Una nota a cui a tutt’oggi non è ancora stata data alcuna risposta, esattamente come a tutte le altre che la scrivente O.S. ha fin qui inoltrato al Dipartimento della Giustizia Minorile: un modo davvero singolare di interpretare il sistema delle relazioni sindacali previsto dalla normativa contrattuale vigente, sul quale da ultimo, in perfetta continuità d’inerzia, si era soffermato anche il nuovo capo dell’amministrazione minorile nel giorno della sua presentazione – ovvero nell’unica riunione avuta con le rappresentanze sindacali del personale, e si era al 5 settembre 2012 – che nell’occasione aveva espresso considerazione per quanto rappresentato dagli esponenti dei sindacati intervenuti, le cui argomentazioni trattate avrebbero dovuto costituire << una piattaforma su cui lavorare ed iniziare un proficuo confronto auspicio di una buona collaborazione>>. Frase, quest’ultima, contenuta nel verbale della predetta riunione che peraltro fa il paio con quella declinata lo scorso 19 ottobre dal direttore generale del personale in un informativa fatta pervenire alle organizzazioni sindacali del personale, che preannunciava l’intenzione del predetto Capo del Dipartimento di fissare un incontro “entro la prima metà del mese di novembre”(2012), rimasta anch’essa priva di seguito.  
            Comprenderà, dunque, quanto sia anche giustificato lo spirito con cui la scrivente ha approcciato alla stesura di quel documento, concepito per richiamare l’attenzione politica sulla scadente condizione traversata dal sistema penitenziario minorile, sulle conseguenze da questa prodotte anche sul mondo del lavoro in carcere e, in particolare, sul personale di Polizia Penitenziaria rappresentato, reso suo malgrado ostaggio di una condizione lavorativa davvero disgraziata e non più ulteriormente tollerabile.
            Un tema di grande rilevanza sociale fin troppo sottovalutato, a nostro giudizio, che si sta ormai frequentemente imponendo all’attenzione dell’opinione pubblica solo per le criticità che quotidianamente lo affliggono, piuttosto che per i risultati conseguiti nella complessa attività istituzionale condotta. Forse, ad avviso della scrivente, anche per la discutibile capacità di analisi, pianificazione e intervento fin qui dimostrata dalla struttura dirigenziale minorile centrale, poco incline al coinvolgimento del sindacato – laddove previsto – e, più in generale, restia ad assumere anche preventivamente le decisioni che pure le spettavano.
            E il sintomo di quanto sta accadendo ormai da diverso tempo nelle strutture minorili del Paese, in maniera assai più preoccupante in questi ultimi 8/10 mesi, lo si evince dal dato concernente le numerose risse, i reiterati episodi di violenza e intolleranza consumati tra i ragazzi, gli incendi delle celle, le aggressioni portate ai danni degli operatori e poliziotti, i tentativi di suicidio sventati dal personale di Polizia Penitenziaria – l’ultimo qualche giorno fa a Bologna – oltre alle frequenti evasioni dagli istituti, come testimonia quanto accaduto proprio ieri presso l’I.P.M. di Roma, ove due detenuti maggiorenni hanno aggredito, riducendolo in fin di vita, un operatore per poi darsi alla fuga scavalcando il muro di cinta. I due saranno poi catturati dal personale di Polizia Penitenziaria coaudiuvato da una unità dell’arma dei carabinieri dopo circa una ora. Uno dei due, stando a quanto riferitoci, avrebbe già dovuto essere trasferito circa 10 giorni fa in una struttura penitenziaria per adulti. I detenuti, si apprende, svolgevano attività di fattoria non vigilata, malgrado pare siano state avanzate diverse segnalazioni dagli operatori. Uno di questi, in particolare, il 21 enne sembra sia stato piu volte sottoposto ad “attenta sorveglianza” e responsabile di episodi particolarmente  violenti. Entrambi, secondo quanto riferito, pare debbano scontare pene lunghe.
            Una serie di gravi/gravissimi accadimenti, cronologicamente ricostruibili in un numero mai registrato prima, a cui non è stata fin qui contrapposta, ad avviso della scrivente, una politica appropriata dal parte del Dipartimento giustizia minorile, che continua imperturbabile a manifestare un silenzio assordante sul tema.
            Difficile, anche, ad esempio, comprendere le ragioni che nel passato hanno indotto l’amministrazione centrale a far permanere negli stessi istituti detenuti minori che sono evasi e sono stati ripresi solo grazie alla professionalità dei poliziotti penitenziari che in essi operano, come nel caso di Bologna, ove lo stesso minore è evaso una volta dall’ospedale S. Orsola e l’altra dall’istituto penale, sebbene risulti alla scrivente che la stessa direzione dell’I.P.M ne avesse chiesto per tempo il trasferimento, probabilmente anche a causa del protrarsi dei lavori di ristrutturazione che da 6/7 anni ormai continuano ad interessare la struttura e che con ogni probabilità hanno determinato e tuttora causano la significativa contrazione della sicurezza di quell’istituto e, dunque, forse anche l’evasione dei giovani ristretti.
            Su quest’ultimo istituto, se vorranno le SS.LL potranno certamente appurare le reiterate segnalazioni non raccolte che da anni stiamo invano destinando al Dipartimento e a tutti i suoi livelli di responsabilità periferica per segnalarne la compromessa condizione, avvertimenti che riguardavano tanto la sicurezza quanto l’igiene della struttura, considerato che il cantiere, stando a quanto ci risulta, è oltretutto divenuto un vettore di topi e di zecche. Si valuti attentamente la possibilità di chiudere temporaneamente la struttura fino alla loro conclusione, non si può far altro, a giudizio della scrivente, nell’interesse dell’amministrazione, della salute dei detenuti minori ristretti e del personale rappresentato, poiché a condizioni date quest’ultimo è quello che più di altri sta rischiando di pagare un prezzo altissimo all’inefficienza del sistema.
            Una situazione che segnala un quadro d’insieme divenuto allarmante, a giudizio della Fp Cgil, talmente rilevante da non poter rimandare oltre l’avvio di una discussione approfondita sui temi rimessi normativamente al confronto tra le parti, un momento di riflessione comune che abbia anche la capacità di valutare la attuale tenuta del sistema e, più in generale, la sua reale capacità di produrre oggi quei risultati che le norme in vigore legittimamente pretendono, anche a tutela del lavoro in carcere.
            Il periodo traversato dal sistema penitenziario minorile non lascia presagire nulla di buono nemmeno per il futuro, signor Ministro, lo dicono i fatti ormai, a maggior ragione se non si interviene prontamente sull’inerzia per lo più manifestata dal dipartimento giustizia minorile che, a parere di questa O.S., continua a dimostrarsi distaccato dal mondo del lavoro e dalle sue rappresentanze sindacali, apparentemente incapace di elaborare una strategia, un progetto complessivo di intervento che tenda a cogliere i bisogni del sistema, anche sul versante sicurezza, oltre che degli operatori impiegati naturalmente.
            E ci creda, non è che avviando estemporanei e discutibili iniziative e/o provvedimenti come quello della distribuzione delle ore di lavoro straordinario del personale di Polizia Penitenziaria – a proposito, malgrado questa O.S. lo sostenga inascoltata da anni, perché in luogo delle strutture detentive che ne hanno assoluta necessità continuano ad essere destinate così tante ore al Dipartimento? – e, soprattutto, di movimentazione unilaterale di quello stesso personale che si da prova di effettiva presenza. Non quando, per giunta questi movimenti sono ritenuti necessari a far fronte ad una situazione deficitaria che quella stessa direzione generale, stando a quanto ci risulta, ha in qualche misura contribuito a generare, ad esempio proprio su Milano, con il distacco sine die di circa 27 agenti in altre realtà detentive del Paese disposto con l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’istituto milanese. In proposito, sarebbe anche utile conoscere la ragione che ha fin qui suggerito al D.G.M. – a differenza del D.A.P.  che sulla mobilità ordinaria della Polizia Penitenziaria ha concordato con le OO.SS. le procedure da utilizzare a garanzia della trasparenza e degli interessi di tutto il personale – di non emanare un interpello nazionale che è uno negli ultimi 10 anni tra il personale di Polizia Penitenziaria dell’intero contingente minorile, provvedendo solo ad emanare di volta in volta interpelli straordinari con il solo scopo di tamponare le presunte esigenze di servizio riscontrate che si sono succedute nel tempo e che si stanno manifestando ancora oggi presso le varie strutture minorili site sul territorio.   
            Molto altro ci sarebbe da dire, signor Ministro, il grido di allarme che la Fp Cgil oggi Le consegna non è da intendersi fine a se stesso, esso vuole rappresentare un invito alla riflessione e alla predisposizione degli interventi che saranno da Lei ritenuti necessari ad offrire soluzioni tangibili alle gravi problematiche che da tempo stiamo invano denunciando e che allo stato attuale affliggono la giustizia minorile, i ragazzi reclusi e gli operatori del settore che ne patiscono le conseguenze più pesanti.
             Attendiamo con fiducia un Suo pronto riscontro.
            Con viva cordialità                                                  
 
                                                       Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
                                                                  Polizia Penitenziaria                                                                                                                         
                                                                    Francesco Quinti  


Relazione CdA ONA.

 
 

Roma, lì 31 gennaio 2013
 

A TUTTI I LAVORATORI DEL  CNVVF

 
 
 

 Oggetto: rendiconto riunione del CDA dell’ONA VVF del 30 gennaio 2013.
 

            Cari Colleghi,
 

Nella  mattinata di ieri, abbiamo svolto la riunione in oggetto per deliberare nel merito dei seguenti punti all’ordine del giorno:

·        Polizza assicurativa sanitaria;
·        Gestione del patrimonio immobiliare dell’ONA VVF;
·        Spacci di consumo, bar e stabilimenti balneari.
 

Al riguardo delle polizza assicurativa sanitaria, il Consiglio di Amministrazione , in considerazione delle insufficienti disponibilità economiche a disposizione per il corrente anno, ha deliberato quanto segue:

·      L’attuale copertura assicurativa, la cui scadenza era prevista per il 31 gennaio 2013, sarà prorogata, senza variazioni, per ulteriori due mesi e ciò da un lato per darne  puntuale informazione a tutto il personale, dall’altro per consentire la soluzione di procedure avviate o in corso di risoluzione .
·      A partire dal 31 marzo l’attuale polizza assicurativa dovrà ritenersi scaduta ed il relativo contratto disdettato.
 
Riteniamo opportuno sottolineare la grande sofferenza nella circostanza  manifestata dagli scriventi  unitamente ai restanti componenti (meno uno) del Consiglio di Amministrazione. 
Grande rammarico, infatti, è stato espresso poiché tale strumento di tutela è stato ed è ancora ritenuto, estremamente valido e rispondente alle esigenze del personale del Corpo Nazionale dei VVF
 
Per tali considerazioni e su nostra sollecitazione, si è deciso di procedere, ricorrendo a nuova gara europea, alla predisposizione di un nuovo prodotto assicurativo che, tenendo conto delle disponibilità economiche dell’Ente, attraverso una significativa contrazione dei costi di detta nuova polizza, continui a  garantire  al personale VVF un’adeguata copertura assicurativa.
 
Resta inteso che l’Opera Nazionale continuerà ad assistere quei dipendenti e quelle famiglie che versano in precarie e gravi condizioni sanitarie, con le forme di contribuzione attualmente praticate.
 
Nell’occasione e per le attuali condizioni in cui l’ONA VVF versa dal punto di vista economico, il Presidente, da noi sollecitato, si è impegnato a rappresentare nuovamente  al  Governo, che da qui a poco si insedierà, la necessità di ricorrere ai necessari provvedimenti che rimettano l’Ente nelle condizioni di adempire pienamente ai propri fini istituzionali.
 
Nel merito del patrimonio immobiliare del nostro Ente, constatate le difficoltà nel destinare le risorse economiche necessarie alla ristrutturazione di centri di soggiorno inattivi di nostra proprietà ( Passo del Tonale (BS), Borgio Verrezze (SV), Salice D’Ulzio (TO) e Borgo A Buggiano (PT) ), il Consiglio ha impegnato il Presidente, Prefetto TRONCA, ad elaborare uno studio di fattibilità che consenta di ottimizzare e razionalizzare l’utilizzo dell’attuale patrimonio immobiliare.
Si tratterà in sostanza di predisporre una proposta che, da un lato, tenda a rendere il patrimonio maggiormente produttivo, dall’altro di prevedere anche l’eventuale alienazione di quelle strutture che non potranno essere messe in produzione.
Per quanto ci riguarda, sulla base di quanto ci verrà proposto al riguardo, renderemo note le nostre eventuali osservazioni nel merito. Sull’argomento, abbiamo ritenuto inoltre, sollecitare il Consiglio perché venga assicurata comunque la necessaria guardiania in tutti i centri allo scopo di evitare le ipotizzabili e negative conseguenze .
 

E’ stata rinviata alla prossima riunione del CDA dell’ONA VVF la questione relativa alle attività (spacci di consumo, bar e stabilimenti balneari) svolte presso le strutture centrali e periferiche del Corpo Nazionale. Nell’odierna circostanza, comunque, ci è stata consegnata una bozza del nuovo regolamento su dette attività, sulla quale esprimeremo le nostre osservazioni.
Possiamo sin da ora affermare che il nostro obiettivo mira ad agevolare lo svolgimento di tali attività che riteniamo utili e complementari all’attività complessiva dell’ONA VVF stessa.
 

Per quanto sopra e invitando tutti i lavoratori a diffidare delle distorte informazioni che qualche ” buontempone” è solito ultimamente dare, ribadiamo la nostra disponibilità per qualsivoglia ulteriore chiarimento.
 

Cordiali saluti.
 

Firmato i consiglieri designati


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

TAGLIO ORGANICI E DPCM DI ORGANIZZAZIONE

 

 MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
 

Il DPCM del 22 gennaio scorso formalizza i tagli definitivi degli organici del personale dirigenziale e delle aree di  9 ministeri tra cui il nostro. In allegato la tabella relativa al MIUR.
 
scarica il documento

 
 

Relazione incontro del 30 gennaio 2013

 
 

Nel pomeriggio del 30 gennaio 2013, presso la sala riunioni del Dipartimento,  si è svolto il programmato incontro tra l’Amministrazione e le OO.SS. rappresentative del personale VV.F..
L’incontro, presieduto dal Capo Dipartimento Prefetto Tronca, aveva per oggetto l’informativa sulle assunzioni, le problematiche connesse all’attuazione del D.Lgs. 9.1.2012 n. 192 e la proposta di riordino della Direzione Centrale per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico.
Relativamente al primo punto, siamo stati informati che le cessazioni del 2012 sono state di 874 unità e che le risorse messe a disposizione sull’apposito fondo costituito sulla base della legge di stabilità consentono di raggiungere la quota del 50% di assunzioni.
Pertanto oltre le 136 unità relative al 20% del turn over 2011 (già autorizzate) verrà richiesta, in questi giorni, l’autorizzazione per l’assunzione di ulteriori 437 unità (50% delle 874 cessazioni del 2012).
Le cessazioni del 2012 sono state suddivise nel 20% derivante dalla spending review e 30% derivante dalla legge di stabilità.
Pertanto l’Amministrazione avrebbe deciso di riservare l’intero 30% (262 unità) all’assunzione dei Vigili Permanenti e la quota relativa al 20% (175 unità) così suddivisa:
 

–         137 Vigili Permanenti;
–           11 V.C.A.C.  (SATI) ad esaurimento dell’unica graduatoria ancora aperta;
–             6 unità per assunzione diretta relativa alla Legge sui familiari e orfani dei caduti in servizio;
–          10 posti a concorso per Vice Direttori Antincendi;
–          10 posti a concorso per Vice Direttori Amministrativi (SATI).
 

Ovviamente per poter procedere alla pubblicazione dei bandi di concorso si dovrà attendere l’emanazione di un apposito Decreto poichè i posti ulteriormente risultanti dalle cessazioni saranno ricoperti dallo scorrimento delle graduatorie degli idonei che scaturiranno dai concorsi stessi.
Relativamente alle assunzioni per Vigili Permanenti ed al problema delle due graduatorie aperte, l’Amministrazione ha prospettato uno studio, prettamente matematico sulle rimanenze dei due elenchi a disposizione, dal quale risulterebbe, in forma prettamente asettica, una quota relativa al 33% per la stabilizzazione ed al 67% per gli 814, in quanto le indicazioni costituzionali  prevedono almeno una percentuale non inferiore al 50% riservata all’acceso dall’esterno.
Al riguardo, dal tavolo è emersa l’unanime posizione che tale decisione dovrà essere presa dall’Amministrazione e dalla politica, in quanto determinata da scelte non imputabili alle OO.SS. che, tra l’altro, avevano indicato soluzioni diverse e più idonee alla risoluzione del problema.
Da parte di tutte le OO.SS. è stata, comunque, avanzata la richiesta di procedere immediatamente all’avvio del 72° corso, qualora le procedure di autorizzazione per il 2013 richiedano tempi non accettabili data la lunga attesa ed il danno già sofferto da coloro che per un anno hanno atteso invano la chiamata nel Corpo Nazionale VV.F..
Relativamente alle problematiche connesse all’attuazione del D.Lgs. 192, Il Dott. Italia e l’Ing. Pellicano hanno diramato ai Dirigenti territoriali una circolare in merito agli stanziamenti forniti a disposizione sui capitoli di spesa relativi al primo semestre 2013.
In particolare, è stata nuovamente sollecitata, da parte della nostra O.S., l’emanazione di una apposita circolare a firma del Capo Dipartimento, a chiarimento e sostegno dell’azione amministrativa dei Funzionari Delegati strettamente connessa all’attività di soccorso.
Per quanto attiene, invece, al ripianamento dei debiti 2012 si provvederà a livello centrale.
E’ stata poi illustrata la bozza relativa alla riorganizzazione della Direzione Centrale per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico sulla quale sono state espresse molte criticità da parte di tutte le OO.SS., in particolare sulle modalità di reperimento delle qualifiche dirigenziali da mobilitare e delle relative funzioni da ridistribuire.
Il Capo Dipartimento ha assicurato che, in settimana, verrà fornita una nuova proposta che terrà conto delle osservazioni sollevate.
I tempi per tale riorganizzazione sono particolarmente ristretti data l’imminenza del trasferimento della flotta dei Canadair.
Nel corso della riunione abbiamo colto l’occasione per ribadire nuovamente le nostre richieste e sollecitare l’Amministrazione sulle questioni da tempo sul tavolo e non ancora risolte.
A tale riguardo ci è stata preannunciata una convocazione, che verrà formalizzata in questi giorni, per il giorno 6 febbraio nella quale si affronterà, in modo si spera decisivo, la questione delle dotazioni organiche.
La soluzione di questa partita è assolutamente urgente in quanto siamo stati informati che i lavori delle Commissioni sui passaggi di qualifica stanno per essere ultimati.
A giorni verrà formalizzata la graduatoria dei Capi Reparto 2007 e, a quel punto, dovrà essere stata definita la ridistribuzione delle unità in pianta organica per consentire, dopo i tempi tecnici per eventuali richieste di accesso agli atti, la scelta delle sedi.
A seguire si avranno le graduatorie per Capi Reparto 2008 e Capi Squadra 2009.

 

Per il Coordinamento Nazionale
Danilo ZULIANI 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Napoli – Impiego Vigili del fuoco in operazioni di contrasto alla criminalità.

31.01.2013 – Impiego Vigili del fuoco in operazioni di contrasto alla criminalità.

Napoli – Comunicato stampa unitario

31.01.2013 – In allegato comunicato stampa unitario

Carceri: Poliziotti Penitenziari-imbianchini, Ministero conferma nostra denuncia avrebbero lavorato fuori dall'orario di servizio

 
“La risposta del Vice Capo Vicario del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, arrivata con oltre un mese di ritardo rispetto alla nostra contestazione, conferma quanto avevamo affermato e denunciato con un flah mob davanti la sede di Via Arenula. Al Ministero della Giustizia i Poliziotti Penitenziari sono stati utilizzati come imbianchini, violando le normative sul corretto impiego delle risorse umane del Corpo, oltre che quelle altrettanto vincolanti per l’amministrazione che normano la ristrutturazione e gli interventi di natura manutentiva per i luoghi della pubblica amministrazione. La cosa peggiore è che lo avrebbero fatto gratuitamente e fuori dall’orario di servizio”, con queste parole Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Fp-Cgil, rende nota la risposta ricevuta dall’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Dap.

“Per le ristrutturazioni si effettuano gare d’appalto. È intollerabile che in una situazione di difficoltà come quella vissuta nelle carceri italiane i Poliziotti Penitenziari siano impegnati in attività improprie. A tal proposito chiediamo alla Ministra Paola Severino di garantire che cose di questo genere non accadano più e la sollecitiamo a rispondere alle nostre richieste in merito allo scandaloso protrarsi della pratica dei distacchi di agenti presso altre strutture non deputate al servizio penitenziario o a funzioni ad esso affini. Il suo silenzio – conclude il sindacalista – potrebbe apparire un tacito consenso”.
 
Roma, 29 gennaio 2013

 
 

Approvato il DPCM sugli organici: l'ennesimo misfatto ai danni del MIBAC e dei lavoratori

 

Il giorno 25 gennaio sono state pubblicate le nuove dotazioni organiche tramite il DPCM di riferimento che potete consultare al seguente link:  http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1050953/dpcm_22_01_2013_50_amministrazioni.pdf

Naturalmente la previsione della dotazione organica teorica rispecchia in tutto e per tutto quanto già descritto nel nostro comunicato del 15 novembre scorso e  pertanto nella definizione complessiva delle eccedenze, che vi alleghiamo, purtroppo rientrano anche 280 lavoratori  del MIBAC della prima area.
Cosa succederà adesso?
Le eccedenze dovranno essere dichiarate dalle singole amministrazioni e di conseguenza trattati con i criteri previsti dal D.L. 95/2012, ovvero pensionamenti con i criteri pre-Fornero per coloro che maturano i requisiti previsti entro il 2014 e pensionamenti ordinari entro 48 mesi. E non vogliamo nemmeno citare quello che succederebbe nel caso, assai improbabile per la verità, che queste due condizioni non fossero sufficienti all’assorbimento dell’eccedenza. Nelle more, sarà impossibile qualunque assunzione dall’esterno.
Il giudizio sull’intera operazione è del tutto negativo: il taglio alla fine risulta superiore al 10% previsto, in quanto il 10% assorbe da solo le vacanze in organico teorico (da 21232 a 18947 unità previste complessivamente). Pertanto l’eccedenza dei lavoratori in prima area non era dovuta, e non doveva essere prevista. Noi avevamo avanzato una proposta, la quale, pur subendo la decurtazione del 10%, avrebbe consentito una previsione, nella distribuzione all’interno delle aree, di copertura organica senza la determinazione di eccedenze e garantendo, senza costi aggiuntivi, lo scorrimento degli idonei dalla prima alla seconda area ed anche di quelli dalla seconda alla terza. Si è invece preferito di scegliere la strada della contrattazione al ribasso sui tagli, strada del tutto improponibile ed in effetti ha solo prodotto una minima contrazione del taglio ai dirigenti. Così magari il governo dei falsi tecnici può presentarsi in questa campagna elettorale come tagliatore di statali, che, come si sa, fa sempre audience. La stessa vacanza che si è determinata in terza area (380 unità) non serve a nulla, poiché non consente l’effettuazione di concorsi esterni e per il blocco ingiustificato sullo scorrimento degli idonei. La nostra prima preoccupazione sarà quella di avere un quadro completo di trattamento di questa eccedenza, ma per noi rimane obiettivo principale modificare radicalmente questa politica sugli organici che ha effetti esiziali su ogni prospettiva di rilancio dei servizi del MIBAC.

Sulle riqualificazioni:
la pubblicazione delle graduatorie ha immediatamente posto la questione riferita allo scorrimento degli idonei e naturalmente ci giungono notizie di iniziative anche legali al proposito.
Noi vogliamo fare chiarezza con i lavoratori: fermo restando che ciascuno può decidere legittimamente di fare ciò che ritiene, noi però vogliamo ricordare che ogni lavoratore iscritto ha la possibilità di avere una consulenza gratuita dai nostri uffici legali territoriali sulla percorribilità di vertenze davanti ai giudici amministrativi tese al riconoscimento ed alla imposizione all’amministrazione dello scorrimento degli idonei. Ma sulla percorribilità di questa iniziativa ci permettiamo di esprimere ragionevoli dubbi, ricordiamo una recente iniziativa attivata su temi analoghi dai precedenti idonei presso il TAR che non ha avuto esito favorevole. Per questo rieniamo opportuno, per i nostri iscritti, una consulenza con gli uffici legali della CGIL prima di attivare ricorsi dalla efficacia dubbia, ma dal costo sicuro.
Ancora: noi abbiamo già chiesto all’amministrazione di applicare l’accordo del 2007, contenuto nella circolare 170/2007, sulla vigenza delle graduatorie e l’amministrazione, in sede di trattativa nazionale, ci ha risposto positivamente. Né ci risulta alcun atto che determini la conclusione delle stesse. Naturalmente verificheremo ulteriormente, ma allo stato non ci risulta alcuna intenzione di chiudere queste graduatorie.
Rispetto ad alcune preoccupazioni che ci sono pervenute: non esiste alcun problema circa l’attribuzione, ai lavoratori vincitori del passagio di area ed eventuali vincitori della progressione economica, del trattamento economico previsto per quest’ultima. Questo perchè lo scorrimento per la posizione economica è precedente alla data di sottoscrizione del contratto relativo al passaggio di are (1 gennaio 2010) e quindi è un trattamento stipendiale fisso acquisito che non può essere decurtato in nessun caso.
Esiste invece un problema vertenziale relativo alla mancata attribuzione del trattamento economico al personale vincitore del passaggio di area ed inquadrato solo agli effetti giuridici. In questo caso, che riguarda un passaggio di carriera giuridico, a nostro avviso, è sicuramente rivendicabile l’attribuzione del trattamento economico, essendo palesemente illegittima l’applicazione del blocco degli avanzamenti economici, sia per la previsione costituzionale che riguarda il diritto alla retribuzione commisurata alla prestazione che per il fatto che questo processo ha avuto iniziato antecedentemente all’approvazione della normativa del blocco delle retribuzioni. Pertanto tutti i lavoratori interessati possono attivare i nostri uffici legali per la predisposizione della relativa vertenza, coscienti però del fatto che la richiesta di valutazione sulla incostituzionalità del siffatto inquadramento può essere solo proposta dagli avvocati al giudice, che è l’unico soggetto competente a richiedere una decisione della Corte Costituzionale.
Quale proposta per gli idonei, allora?
Noi abbiamo già fatto delle proposte all’Amministrazione, che riguardano sia lo scorrimento degli idonei della prima area che quello degli idonei di seconda.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di avviare le richieste in tal senso, utilizzando le somme disponibili e non spendibili per le nuove assunzioni per far scorrere un numero di idonei pari al numero delle assunzioni effettuate nell’ultimo biennio o pari al numero delle vacanze determinate in terza area. Naturalmente i nipotini di Brunetta che attualmente ancora impazzano al Dipartimento della Funzione Pubblica hanno risposto picche. Questo non significa che, in un clima politico auspicabilmente più favorevole, non si possa riprendere la questione ed in effetti noi abbiamo già iniziato a porla ieri, nel partecipato Convegno di Roma alla presenza della compagna Camusso e della compagna Dettori, unitamente alle varie questioni che attualmente affliggono l’organico del Ministero. E pertanto per noi la questione non è affatto chiusa, anzi si è appena aperta. Noi riteniamo del tutto possibile che vengano autorizzati gli scorrimenti di idonei anche a normativa vigente, per fare questo occorre una volontà politica che al momento è assente o impegnata nel fronte delle promesse elettorali. Ma è del tutto evidente che la cifra della qualità della futura gestione politica del MIBAC si misurerà soprattutto nella capacità di governo adeguato delle politiche occupazionali e di riqualificazione dell’organico, in particolare modificando questa logica aberrante dei tagli orizzontali e della compressione delle professionalità e del costo del lavoro che hanno portato alla definitiva asfissia il servizio che il Mibac stesso dovrebbe garantire ai cittadini.
 

Convegno sulla Cultura al lavoro.
Ieri abbiamo avuto questo importantissimo appuntamento, la discussione è stata molto interessante ed il confronto con gli esponenti politici presenti dal nostro punto di vista assai costruttivo. In allegato la nostra relazione introduttiva, in attesa di avere gli interventi dei nostri interlocutori tecnici e politici presenti ai quali daremo ampia diffusione.
 

Girolamini.
È di oggi la notizia di ulteriori sviluppi nelle indagini che vedrebbero il coinvolgimento anche del Sen. Dell’Utri ed altri arresti. Vedremo gli sviluppi delle indagini e siamo convinti che magistratura e forze dell’ordine sapranno dipanare i fili di questa aberrante vicenda. Ma la cosa che ci ha fatto pensare molto è la mancata costituzione come parte civile al processo del MIBAC. Piacerebbe sapere i motivi, ma sicuramente, come nelle migliori prassi, il Ministero si guarderà bene dal fornirli. Ecco, su queste incredibili decisioni si misura il livello del degrado morale e civile: il Comune di Napoli si è costituito parte civile per danno all’immagine. Il MIBAC no. Questo MIBAC non si sente danneggiato, a differenza di migliaia di lavoratori onesti pieni di vergogna per questo squalificante episodio. Il sito dei Girolamini, grazie al paziente e competente lavoro dei nostri lavoratori che ne hanno la custodia giudiziaria, è adesso un bene fruibile dai cittadini. E sarà anche nostra cura vigilare che non venga ulteriormente dato in pasto ai nuovi barbari.
 
Roma, 29 gennaio 2013

 
                    FP CGIL NAZIONALE MIBAC
                             Claudio Meloni
 

 
 

 
 

Ministero Beni e Attività Culturali (Mibac)

Convegno 28 GENNAIO 2013

28 GENNAIO 2013 – LA CULTURA AL LAVORO

 
 
CONVEGNO ROMA

SALA DELLE TERME DI DIOCLEZIANO
ore 9,30

 

 

documenti allegati:
 
 


 
 

 
 

A TUTTO IL PERSONALE ACI

 

Nell’incontro di stamattina il Vertice dell’Ente ha esposto le linee generali sulle quali si articolerà il piano triennale dell’ACI. Tali linee verranno esplicitate in un documento che sarà consegnato, in bozza, alle OO.SS. scriventi, per le dovute considerazioni e suggerimenti, nel corso del prossimo incontro previsto per il 5 febbraio p.v.

L’obiettivo primario di tale piano è il raggiungimento del pareggio di bilancio per l’anno 2013.

Il piano, dovrebbe prevedere la riorganizzazione della Federazione, delle società collegate e dell’assetto interno dell’Ente, anche attraverso la reinternalizzazione di alcune attività.

Nell’ottica del contenimento dei costi sarà necessaria una governance delle società e della Federazione più stringente ed efficace.

Le scriventi, sull’intero piano triennale, si riservano di esprimere le proprie valutazioni dopo che sarà stato consegnato il documento.

Nel corso dell’incontro le OO.SS hanno chiesto delucidazioni in merito al fatto che nei DPCM emanati, venerdi scorso, dalla Funzione Pubblica sulle riduzioni delle dotazioni organiche, in applicazione dell’art. 2 della Legge 135/2012, non è presente l’ACI.

Le scriventi hanno fatto notare che “l’assenza” del DPCM sull’ACI può avere riflessi sul nuovo assetto organizzativo dell’Ente e di conseguenza sul Piano Triennale. Quale è la dotazione organica che deve essere considerata quella effettiva o quella determinata in applicazione della norma e quindi con il taglio?

L’ACI non è nel DPCM perché al nostro ente non si applicano tali disposizioni?

L’Amministrazione si è riservata di approfondire l’argomento e di dare risposta non appena possibile.

Vi terremo tempestivamente informati sull’esito del prossimo incontro nel quale dovremmo avere le soluzioni ai numerosi quesiti ancora rimasti irrisolti.

 

Roma, 29 gennaio 2013

 
 

FP CGIL ACI FP CISL ACI UILPA ACI ACP CISAL FIALP ACI USB PI ACI
D.Figliuolo M.Semprini S.Pagani L. De Santi R.Sirano

 

 
 

CCNI 2012 – comunicato

 

   Serve un atto di coraggio
 

La FP CGIL, nella riunione di ieri, prima di entrare nel merito della discussione del CCNI 2012 ha chiesto all’Amministrazione un atto di coraggio.
Visto il particolare contesto in cui ci troviamo e la difficile sfida che ci vedrà impegnati, in una fase di integrazione non semplice, abbiamo chiesto all’Amministrazione di avanzare, con forza, una richiesta di deroga alle attuali normative al fine di:
–  reperire risorse economiche funzionali al progetto di integrazione;
–  ottenere una deroga al blocco dei passaggi tra le aree per dare il giusto riconoscimento professionale ai colleghi attualmente in area A e B di INPS ex INPDAP ed  ex ENPALS.
 
Le motivazioni ci sono tutte, stiamo costruendo il più grande Ente d’Europa nonché il baluardo pubblico dello stato sociale nel nostro Paese e occorre che le basi siano solide e che il progetto sia chiaro e contempli tutte le forze in campo, dall’Area A alla Dirigenza dei tre Enti.
 
Abbiamo, inoltre, avanzato la richiesta di sottoscrivere, già da subito, il fondo di Ente per il 2013 o, in alternativa, un accordo tra le parti che dichiari l’inapplicabilità del ddl stabilità rispetto all’art. 18 della l.88, questo ci consentirebbe di ragionare più tranquillamente anche sul contratto 2012, poiché è matematico che qualsiasi somma impegnata quest’anno avrà ripercussioni anche sul prossimo anno e sul pro capite retributivo di tutti quanti.
 
Continuano ad esser presenti sul CCNI 2012 aumenti legati alla sperimentazione di integrazione.
 
LA FP CGIL resta fermamente contraria all’erogazione di somme legate a progetti di integrazione mai conosciuti e condivisi.
 
Gli aumenti di sap e tep, ora previsti per i tre enti, devono essere garantiti, a prescindere dalla fantomatica sperimentazione, a tutto il personale e in una logica di omogeneizzazione dei trattamenti economici tra il personale dei tre Enti.
Omogeneizzazione che, si può attuare da subito, per quanto riguarda la vigilanza INPS e ENPALS
 
Si farà la commissione tecnica bilaterale che entrerà nel merito dell’attività dei colleghi addetti al contenzioso INV. CIV.
Così come già espresso a suo tempo, riteniamo la proposta di aumento del loro parametro incentivante da parte dell’Amministrazione,  di fatto un riconoscimento di un’attività extra che a nostro avviso potrebbe prevedere una specifica posizione organizzativa.
Vogliamo capire in sede tecnica l’effettivo ruolo svolto, e soprattutto le possibilità di sviluppo di tale attività.
 
Nell’ultima bozza presentataci ritroviamo anche un’indennità di sportello che cosi come è scritta rischia di  non essere percepita da nessuno ed è in  netto contrasto con l’organizzazione per processi.
Abbiamo proposto, in alternativa, di prevedere un’indennità oraria (equiparabile, come concetto, all’indennità di turno)  legata  all’attività di sportello e consulenza da finanziare con le risorse dello straordinario che a suo tempo l’Amministrazione stralciò dal fondo.
 

 
Circolare 7 ” integrazione organizzativa del soppresso ENPALS”

Ci è stata fornita l’informativa sulla circolare 7. La circolare 7 era già uscita e fu poi oscurata dietro NOSTRA richiesta di confronto.
La circolare 7 è la circolare che, di fatto,  elimina l’ENPALS non di certo integrandolo ma annettendolo.
Una circolare che prevede scelte unilaterali senza alcun coinvolgimento delle parti sociali.
Una circolare che non prevedeva alcun periodo di sperimentazione proprio mentre l’integrativo proposto lega delle cifre alla sperimentazione.
Abbiamo chiesto che tale circolare abbia un periodo sperimentale di attuazione e che ci sia uno step di verifica, attraverso osservatori bilaterali, dell’andamento dell’integrazione.
 
La circolare 7 è l’esempio di come si sta procedendo con l’integrazione.
Un’integrazione non condivisa, che parte senza che ci sia un “piano industriale”  di riorganizzazione discusso con le parti sociali.
La sensazione, al momento, è che ci troviamo di fronte a una banale somma dell’esistente piuttosto che  a un progetto di rilancio del sistema previdenziale e assistenziale che doveva essere posto come prioritario all’indomani dell’accorpamento di ENPALS e INPDAP.
 
Di certo,  al tavolo di trattativa una cosa è emersa chiara: gli unici che si stanno ponendo il problema di quale integrazione e soprattutto di come questa integrazione avrà delle ricadute sul personale siamo noi della CGIL.
 
Abbiamo, inoltre, denunciato le precarie condizioni logistiche cui sono sottoposti gli informatici ex Enpals transitati in Direzione Generale e il fatto che agli ispettori di vigilanza, sempre ex Enpals, siano state fornite valigette informatiche dismesse.
Sono anche questi piccoli particolari che danno un segnale chiaro di cosa è, per l’amministrazione, ad oggi l’integrazione: Una mera annessione.
 
La trattativa proseguirà il 4 febbraio restiamo ancora in attesa della promessa riunione sui comandati e, nel frattempo,  ci è stato preannunciato, cosi come da noi richiesto, un incontro con all’o.d.g. i tagli agli organici alla luce del recente DPCM.

Roma, 30 gennaio 2013            
 
                                          Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS                                                                                                                                                       Oreste Ciarrocchi
 

 
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