ORGANICI
Lunedì 28 novembre u.s. abbiamo avuto un primo incontro con l’Amministrazione. Oggetto della consultazione era la riduzione degli organici per la dirigenza di seconda fascia, in conseguenza della legge 148/ 2011.
Questa stessa legge ci ha portato ieri, nel corso di un lungo incontro pomeridiano, con la delegazione trattante del Mef, ad essere consultati sullo stesso tema, a norma della stessa legge, sull’analoga riduzione degli organici per il personale delle aree.
Nel caso della dirigenza si passa dall’organico precedente di 789 all’attuale di 712 unità. Detratte 19 posizioni rimaste invariate e presenti presso le Commissioni tributarie, l’organico teorico sottoposto all’attuale riduzione del 10% è di 770 unità (-77). I 693 dirigenti quindi previsti, cui vanno aggiunti i 19 rimasti invariati presso le Commissioni tributarie, segnano un totale complessivo di 712, come sopra evidenziato.
Lo stesso taglio percentuale viene apportato al precedente organico del personale delle aree che ammontava a 13.542 e che viene complessivamente ridotto a 12.645 unità. Tuttavia, in questo caso, oltre ad esentare dal taglio delle dotazioni il personale delle Commissioni tributarie, l’Amministrazione ha modificato la precedente condizione che vedeva il personale presente nella seconda area più numeroso (6.143 unità al settembre 2011) di quanto previsto dal precedente organico teorico (pari a 5.876 unità). In conclusione quindi le dotazioni prevedono in area terza 5.732 unità rispetto ad una presenza di 4.676 lavoratori (+1.056), in area seconda 6.252 unità rispetto ad una presenza di 6.143 lavoratori (con + 109 posti è rientrato il sovra organico cui abbiamo fatto cenno sopra) ed infine in area prima 661 unità rispetto ad una presenza di 624 lavoratori (+37).
Pur apprezzando questa attenzione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del MEF, in particolare avendo sanato il differenziale negativo presente tra forza ed organico nell’area seconda, vogliamo sottolineare con nettezza all’Amministrazione la nostra contrarietà ai tagli esclusivamente lineari degli organici del personale delle aree e della dirigenza.
Tali tagli nulla hanno a che vedere con le strategie organizzative del lavoro che da tempo stiamo sollecitando all’Amministrazione che continua, in proposito, a non evidenziarne alcuna.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Ci riferiamo alla qualità e quantità dei prodotti lavorati oggi al MEF, alla loro dislocazione sui diversi territori, ad una presenza numericamente insufficiente dei lavoratori nei vari posti di lavoro (a seguito dell’esodo di circa 1.400 colleghi verso i Monopoli) ed infine ad organici di sede, tuttora a noi sconosciuti.
Più semplicemente, questo abbiamo chiesto ieri all’Amministrazione: se non sapremo quanti lavoratori ci sono materialmente nelle sedi, a lavorare su quali e quanti prodotti e quante unità per ciascuna sede costituiscono il numero ottimale per assolvere funzioni e raggiungere obiettivi, non sapremo mai quanto la distribuzione dei carichi di lavoro è “squilibrata”, e conseguentemente non potremo mai costruire, tra l’altro, un equilibrato sistema di valutazione.
SISTEMA DI VALUTAZIONE
Abbiamo ieri chiarito all’Amministrazione, (anche rispetto ad alcuni massimalismi che tendono ad interpretare singole frasi estrapolate dal contesto complessivo), che non potremo mai condividere un sistema di valutazione quale quello previsto dalla L. 150, dove, a prescindere dai contratti, si individuano percentualmente già a monte gli inadempienti, da escludere da quote d’accessorio: un film tragicomico ed invedibile.
Abbiamo anche precisato come la normativa oggi presente sia contraddittoria. Infatti la valutazione prevista dalla legge 150, a nostro avviso, non è praticabile, se non in presenza di rinnovi contrattuali; questi di contro sono bloccati, a norma della legge 78, fino al 2014.
Per questi motivi, se l’Amministrazione ha l’esigenza comunque di sperimentare un sistema di valutazione noi proponiamo i criteri reperibili sui CCNL che abbiamo sottoscritto. Se il sistema partito da luglio al Mef, già in fase di verifica con la fine di novembre, è sperimentale, non può comportare alcuna conseguenza economica o giuridica.
Per questo abbiamo unitariamente chiesto all’Amministrazione, il giorno 29 u.s., sia di protrarre il periodo di sperimentazione, sia di aprire un tavolo di confronto per concordare criteri e parametri per una valutazione oggettiva ed esente da discrezionalità.
Per questo, successivamente ad un’analisi da fare sui dati pervenuti in questi giorni, abbiamo invitato l’Amministrazione a condividere con il confronto la costruzione degli obiettivi di lavoro, il contesto organizzativo nel quale si persegue il loro raggiungimento, ed infine il sistema di valutazione con il quale vagliare professionalità e attività dei dipendenti.
L’Amministrazione si è, al riguardo, impegnata a fissare un incontro nei prossimi giorni.
In ultimo, durante l’incontro, è giunta notizia e sono già da ieri pubblicati i nominativi dei destinatari delle ulteriori progressioni economiche, a seguito dell’approvazione dell’accordo sottoscritto alla fine di luglio. La corresponsione degli arretrati dovrebbe essere erogata nel mese di gennaio prossimo.
Chiederemo all’Amministrazione se sussistono ancora ulteriori residui da utilizzare.
Roma, 1 dicembre 2011
FP CGIL naz. MEF
Daniele Nola
In allegato copia dell’ipotesi di accordo integrativo sottoscritto in data odierna, inerente l’erogazione dei compensi, ai sensi dell’art. 32, comma 2, del CCNL 16/2/1999. Ed il comunicato unitario FP–CGIL e UIL PA in merito all’accordo.
ACCORDO NAZIONALE DEFINITIVO SIGLATO IL 22 GENNAIO 2013
Accordo nazionale siglato il 22 gennaio 2013
Di seguito vi alleghiamo l’ipotesi di Accordo FUA del Ministero dell’Economia e delle Finanze sottoscritta ieri sera al MEF.
L’Accordo ricalca sostanzialmente quello dello scorso anno sia nelle quantità destinate (80% dal livello nazionale, 20% alla contrattazione di sede) sia nei criteri validi per l’attribuzione (assiduità partecipativa e parametri di riparto, come previsto dal CCNL, per singola area, tranne che per la terza area stessa, dove la compresenza di due coefficenti è motivata dalla necessità di prevenire disallineamenti fiscali). In apertura del testo che vi alleghiamo, troverete anche l’attribuzione delle quantità economiche collegate al 730 che per il 2011 abbiamo identificato con una quota media pro capite Dovremo in successione confrontarci con la Delegazione dell’Amministrazione per alcuni singoli istituti, quali i turni, le progressioni economiche interne alle aree, le posizioni organizzative etc.
Roma, 21 giugno 2012
FP CGIL NAZIONALE
Daniele Nola
In allegato, copia dell’ipotesi di Accordo sottoscritto ieri, riguardo al servizio di assistenza fiscale ed alle economie di gestione, nonchè la costituzione del Fondo unico di Amministrazione per l’anno 2011. L’ipotesi di Accordo inerisce per ora la suddivisione, sia per l’assistenza fiscale che per le economie di gestione, delle relative cifre tra il Personale delle aree e la Dirigenza. Nel caso delle economie di gestione, i risparmi conseguiti nel 2011 (pari a 3.110.493 euro) affluiranno nel FUA del personale delle aree per l’87% della cifra complessiva, mentre il 13% andrà nel fondo dell’area della Dirigenza. Il testo è stato modificato, a favore del Personale delle aree, rispetto alle percentuali precedentemente presentate dall’Amministrazione di qualche punto, con una variazione che testimonia simbolicamente il valore della solidarietà. L’ipotesi è stata sottoscritta da quasi tutte le sigle presenti al tavolo. Nel corso della riunione abbiamo sollecitato, oltre ad una doverosa informativa circa le caratteristiche del nuovo stabile che andrà ad ospitare il Dipartimento delle Finanze e le Commissioni tributarie della capitale, un deciso cambiamento nelle relazioni sindacali, per quanto riguarda il settore della Giustizia tributaria. E’ infatti ormai intollerabile l’assenza di qualsiasi informativa inerente le Commissioni tributarie, quasi fossero estranee al corpo unitario del Mef: se mai fosse così per l’Amministrazione, certamente non lo è per la FP CGIL. Abbiamo infine chiesto all’Amministrazione un impegno a procedere fin dalle prossime riunioni all’apertura del confronto riguardo il completamento delle progressioni economiche interne alle aree, senza penalizzare il Fondo. La Delegazione di parte pubblica ha dato la sua disponibilità.
Roma, 18 aprile 2012
FP CGIL Naz. MEF
Daniele Nola
Pubblichiamo l’accordo relativo all’incentivazione e remunerazione delle attivita’ di front office sottoscritto in data 23 Gennaio 2013. La fp cgil ha sospeso la firma ritenendo necessario sottoporre l’accordo al giudizio dei lavoratori.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Rapporto anno 2012 sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e previdenza
Ministero Istruzione, Università e Ricerca
Il 18 gennaio abbiamo sottoscritto l’ipotesi di accordo sulla retribuzione di risultato della dirigenza del MIUR relativa al 2011.
Il contratto ricalca quello del 2010 ma viene integrato dal sistema dei coefficienti già certificato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal MEF nel CCNI di Ministero sul FUA 2011 del personale delle aree.
Proprio l’introduzione dei coefficienti, in analogia a quanto definito per il personale delle aree, soluzione che oltre ad essere stata certificata ha evitato l’applicazione del piano della performance e quindi la legge 150 (leggi Legge Brunetta) non applicabile al MIUR per il 2011 per le stesse ragioni per cui non è stata applicata al personale delle aree, ha convinto FP CGIL e UIL PA a sottoscrivere l’ipotesi di accordo.
Tra l’altro, a causa dei numerosi pensionamenti del 2011 la quota media pro capite rimane elevata, ma, rispetto al contratto del 2010 subisce una visibile riduzione.
Riduzione che sarà ancora maggiore nel 2012 considerato che per tale anno il calcolo della somma destinata al risultato dei dirigenti sarà effettuato sul numero delle unità in servizio e non sull’organico.
Come FP CGIL e UIL PA abbiamo nuovamente rilevato quanto forte sia la differenza delle risorse economiche stanziate sul Fondo della Dirigenza rispetto a quelle destinate a quello del personale delle aree e abbiamo constatato l’aumento del numero delle reggenze, collegato alla fortissima carenza di dirigenti sul territorio.
Tale situazione, oltre a far lievitare la quota media dei dirigenti in servizio per quest’anno, rende ancora più difficile la gestione e conduzione degli attuali uffici provinciali e una efficace riorganizzazione.
Anche per la dirigenza, come per il personale delle aree, riteniamo che per il 2012 sarà impossibile applicare la Legge Brunetta in quanto anche per l’anno di riferimento l’Amministrazione non ha reso operativi gli adempimenti previsti dalla Legge stessa.
Vi invieremo quanto prima il testo dell’ipotesi di accordo sottoscritta che nei prossimi giorni, con la relazione tecnica, sarà trasmessa agli organi di controllo per la necessaria certificazione.
Roma, 24 gennaio 2013
FP CGIL UIL PA
Boccuni Ripani
24.01.2013 – Chiusura per disinfestazione dello stabile di via Cavour n. 5. dalle ore 13,00 di venerdì 25 alle ore 9,30 di lunedì 28 gennaio.
“Le ragioni dello sciopero dei ginecologi-ostetrici del 12 febbraio, dai tagli della spending review al contenzioso medico-legale, riguardano una estesa platea di medici e di operatori sanitari e si possono risolvere solo con un ampio coinvolgimento di tutti per un cambiamento reale delle politiche portate avanti dai Governi Berlusconi e Monti”. Questo il contenuto di una nota congiunta di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil, e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici, in riferimento allo sciopero proclamato da associazioni e sindacati dei ginecologi-ostretici.
“Siamo sempre stati in prima linea a contestare i tagli lineari della spending review, oltre 30 miliardi tra il 2011 e il 2015, e la crescita strumentale delle denunce in sanità. In tal senso siamo stati i primi a contestare le campagne mediatiche ospitate anche dalla tv pubblica. E’ paradossale -aggiungono i due sindacalisti – che i medici e i professionisti siano costretti ad assicurarsi mentre questo obbligo decade per le strutture sanitarie sia pubbliche che private”.
“Adesso su questi temi servono impegni concreti da parte di chi si candida a Governare. Per quanto ci riguarda, in questi giorni di campagna elettorale porteremo avanti iniziative nei confronti della politica per la difesa e la riqualificazione del servizio pubblico – conclude la nota – a partire dall’assemblea della Cgil ” Una sanità. Di tutti” del 22 gennaio a Roma”.
Roma, 18 Gennaio 2013
“In merito al rinvio a luglio del pagamento della Tares, è chiaro come in questo momento nessuno abbia compreso il rischio a cui si espone il sistema dei rifiuti e preso in considerazione le ricadute occupazionali. Da tempo registriamo il costante ritardo nei pagamenti degli stipendi, mentre aumentano casi di crisi aziendali, ricorso alla cassa integrazione e licenziamenti. Questo ennesimo spostamento, se non modificato alla Camera, peggiorerà la situazione”. Con queste parole Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Fp-Cgil, lancia l’allarme sulle ripercussioni che il provvedimento approvato dal Senato produrrà nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
“I costanti interventi normativi, sovrapponendosi tra loro, hanno generato confusione. Oggi si è abbandonando il sistema tariffario senza però aver messo in campo un progetto di riforma. Nello stesso tempo – aggiunge il sindacalista – peggiora la situazione debitoria delle società del settore, soprattutto nel centro-nord, aumentano i casi di vere e proprie crisi aziendali, come l’Aimeri o le municipalizzate di Foggia e Palermo, si verifica un’esplosione del fenomeno del mancato pagamento degli stipendi, che rischia di divenire, soprattutto al sud, un’odiosa prassi. Pesano le serie responsabilità di alcune aziende, ma soprattutto influisce la scleroticità del sistema”.
“È necessaria l’apertura di una trattativa nazionale tra organizzazioni sindacali, Governo, Enti Locali e parti datoriali per dare al sistema sostenibilità finanziaria e mettere in campo un progetto industriale per un ciclo integrato dei rifiuti. In una fase in cui tanto si blatera di spending review, noi sosteniamo che nel settore un’operazione di quel tipo sarebbe auspicabile. Permetterebbe di valorizzare il lavoro degli operatori riducendo gli sprechi, abbattendo i costi di gestione e il peso sui cittadini, come nei migliori casi del nord Europa. Lo spostamento del pagamento della Tares – conclude Sgrò – appare come un’operazione pre-elettorale, inutile per i cittadini e disastrosa tanto dal punto di vista della tenuta occupazionale quanto del funzionamento del sistema”.
Roma, 18 Gennaio 2013