‘Una sanità. Di tutti. Salute, qualità, lavoro, diritti’ è con questo slogan che la CGIL organizza per il 22 gennaio un’assemblea pubblica a Roma presso il Centro Congressi Frentani (Via dei Frentani, 4) a partire dalle ore 9.30.
L’iniziativa sarà un’occasione per denunciare ancora una volta la drammatica situazione in cui versa il Servizio Sanitario Nazionale nel nostro Paese a causa dei continui tagli che, con il Governo Berlusconi prima e quello Monti poi, hanno raggiunto i 30 miliardi di euro. “Anziché riqualificare la spesa, recuperare la sua efficacia ed efficienza, contrastare realmente gli sprechi e l’illegalità – denuncia la CGIL in una nota -, si è deciso di operare attraverso i tagli lineari”.
Inoltre, torna a farsi strada l’idea di ridurre la copertura dei livelli essenziali di assistenza sanitaria con il rischio di ampliare lo spazio all’intervento privato. “Se si prosegue su questa strada – avverte la CGIL – si compromette il carattere universalistico del nostro Servizio Sanitario Nazionale, non si risponde ai nuovi bisogni di salute, si colpisce il lavoro in un settore che invece può contribuire ad uno sviluppo di qualità”.
Per la CGIL c’è bisogno di un cambiamento radicale e per questo presenterà le sue proposte. “Non solo bisogna finanziare adeguatamente il sistema ma si deve agire per una sua diversa organizzazione: più prevenzione, più servizi territoriali, più qualità nella programmazione pubblica”.
Saranno queste, dunque le questioni al centro dell’assemblea pubblica del 22 gennaio e che sono parte importante anche del confronto politico-elettorale che si è aperto nel Paese. L’iniziativa verrà introdotta da Vera Lamonica, Segretaria Confederale della CGIL e conclusa dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Inoltre sono previsti gli interventi Giovanni Bissoni Presidente Agenas, Carla Cantone, Segretario Generale dello SPI, Rossana Dettori, Segretario Generale della F.P., Claudio Di Berardino, Segretario Generale CGIL Roma-Lazio, Franco Martini, Segretario Generale FILCAMS, Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia Romagna, Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana, Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia e Nicola Zingaretti, già presidente della Provincia di Roma.
Roma, 14 gennaio 2013
“La madre di tutte le domande non ha ancora una risposta certa”
La CGIL, ieri, prima di entrare nel merito del CCNI 2012 ha posto all’Amministrazione una semplice domanda:
“per effetto dell’art. 4 del decreto stabilità, l’Amministrazione è in grado di garantire che nel 2013 il fondo di Ente non sarà decurtato per la parte relativa all’art. 18 l. 88?”
L’Amministrazione ci ha risposto che al momento non è previsto il taglio dei fondi ma visto l’enorme sforzo richiesto occorrerà verificare a ottobre se i risparmi sono stati ottenuti o no.
Di fatto nessuna certezza circa le risorse per la contrattazione 2013.
Abbiamo nuovamente avanzato la richiesta di attivare immediatamente un confronto al fine di verificare i tagli previsti ai vari capitoli di spesa e garantire ai lavoratori che non un solo euro venga tagliato dai fondi per la contrattazione integrativa 2013 per effetto del DDL Stabilità.
La richiesta è doverosa, anche perché è inevitabile che qualsiasi impegno preso con la contrattazione 2012 avrà delle ripercussioni anche sul 2013 e in epoca di blocco dei contratti e tagli alle risorse diventa prioritario, prima di lanciarsi in voli pindarici, garantire il mantenimento dei livelli retributivi di tutto il personale.
Fatta questa doverosa premessa ed entrando nel merito del CCNI 2012, abbiamo verificato non solo un arretramento rispetto alla volta precedente per quanto riguarda l’aumento del Tep e assegno di garanzia ma anche che l’Amministrazione sta sperimentando l’integrazione(???).
L’aumento (parliamo della sola sezione INPS) dei 55 euro ora sarebbe dato da 30 euro per tutti più 25 euro da destinare al solo personale delle sedi di sperimentazione dell’ integrazione degli enti soppressi.
Stesso ragionamento è stato fatto sul Sap che aumenta di 25 euro per tutti più ulteriori 20 euro per il solo personale delle sedi di sperimentazione.
Premesso che stiamo parlando del 2012, abbiamo chiesto:
Quali sono le sedi sperimentali?
Di quale sperimentazione stiamo parlando?
Perché se è un compenso legato all’integrazione riguarda solo la sezione INPS?
ENPALS e INPDAP avranno solo un ruolo passivo?
Come al solito l’Amministrazione se la canta e se la suona da sola e poi chiede ai lavoratori di sovvenzionare, con il loro fondo, scelte organizzative o inesistenti o del tutto unilaterali.
La riorganizzazione del nuovo INPS deve passare attraverso il confronto e nessun confronto è stato mai fatto su eventuali sedi di sperimentazione dell’integrazione. Sperimentazione che solo ora appare, in modo del tutto anomalo, sulla bozza di CCNI.
Prima di dare il nostro assenso all’erogazione di somme per processi riorganizzativi vogliamo esser coinvolti attivamente nella discussione del progetto stesso, e portare il fattivo contributo di chi poi quel progetto dovrà farlo funzionare: i lavoratori
Nel CCNI 2012 gli aumenti dei suddetti istituti contrattuali, devono essere dati in ragione di un processo di omogeneizzazione dei trattamenti accessori, e di riconoscimento, per le Aree A e B, dell’alto livello professionale raggiunto.
Altro elemento emerso dalla lettura della nuova bozza è la scomparsa della maggiorazione dell’incentivo inizialmente prevista per i funzionari addetti al contenzioso inv. civ.
Abbiamo ribadito la necessità di aprire un tavolo tecnico (vedi comunicato precedente) anche perché la CGIL ritiene che una nuova organizzazione dell’attività di questi colleghi possa portare notevoli risparmi e ridurre gli affidamenti all’esterno.
Nel frattempo occorre ragionare, non solo per i funzionari addetti al contenzioso Inv. Civ. ma per esempio anche per i colleghi informatici che sono costretti a viaggiare da una sede all’altra della regione visto il sempre più esiguo numero di addetti, a uno specifico riconoscimento che indennizzi l’attività esterna.
La riunione di ieri si è conclusa abbastanza velocemente ed è stata aggiornata a martedì 29 data in cui dovremmo affrontare, più nello specifico, i vari argomenti compreso il processo di omogeneizzazione dei trattamenti accessori tra i tre Enti, il ruolo del front office e della consulenza e soluzioni, non solo meramente economiche, per i colleghi delle aree A e B.
Nel corso della riunione è stato sottoscritto anche l’accordo per la ripartizione dello stanziamento per interventi di natura assistenziale.
Il documento contiene la previsione di un accordo sindacale per la ripartizione di eventuali residui derivanti dal pagamento della polizza sanitaria e l’impegno a definire entro aprile 2013 un’unica disciplina che contempli quanto ora previsto per INPDAP, ENPALS e INPS.
Gli avanzi della gestione INPS, unica gestione ad averne, sono stati redistribuiti tra borse di studio e sussidi, con una particolare attenzione a chi ha subito danni a causa del sisma del 20 e 29 maggio. Vi forniremo il testo dell’accordo non appena disponibile.
Situazione comandi
Siamo ancora in attesa che venga convocata un’apposita riunione cosi comeassicurato dal Direttore Generale
Roma, 23 gennaio 2013
il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
COMUNICATO AI LAVORATORI CIVILI DELLA DIFESA – 23 gennaio 2013
FORMAZIONE
Il Consiglio dei Ministri del 22/1/2013, tra i vari argomenti esaminati, si rende noto che nell’ambito del sistema di RECLUTAMENTO DEI FUNZIONARI PUBBLICI, ha approvato in via preliminare, due regolamenti che attuano la legge n.135 del 2012 (spending review).
Tali regolamenti, su proposta del Ministro della P.A. e semplificazione, verranno trasmessi al Consiglio di Stato e alle Commissioni Parlamentari per l’acquisizione dei pareri.
Il primo regolamento riguarda il riordino del sistema di reclutamento e formazione dei dipendenti pubblici delle scuole pubbliche di formazione.
NOVITA’
La scuola superiore della P.A. (rinominata scuola nazionale dell’Amministrazione) assieme all’Istituto diplomatico”Mario Toscano”, la scuola superiore dell’economia e delle finanze, la scuola superiore dell’amministrazione dell’interno, SSAI, la SCUOLA DI FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO DEL PERSONALE CIVILE DELLA DIFESA e la scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche, costituisce IL SISTEMA UNICO DEL RECLUTAMENTO E DELLA FORMAZIONE PUBBLICA.
CIVILSCUOLADIFESA
Viene quindi inserita nel Sistema Unico del reclutamento e della formazione pubblica.
IN allegato troverete il seguito della seduta. Sarà nostra cura illustrare ai lavoratori civili, le informazioni che chiederemo in sede politica relativamente agli sviluppi di questo provvedimento.
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
SEDUTA N. 66 del 22 gennaio 2013 – PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
sistema di RECLUTAMENTO DEI FUNZIONARI PUBBLICI
“……Il nuovo sistema garantisce la riconduzione a unità dell’azione delle singole Scuole, necessaria per ottimizzare l’allocazione delle risorse e migliorare la qualità delle attività formative: il sistema diventa, infatti, il punto di riferimento al quale le amministrazioni e gli enti pubblici devono rivolgersi per la formazione del proprio personale, in assenza di ragioni che giustifichino il ricorso a istituti di formazione diversi.
2. L’azione del Sistema unico verrà indirizzata dal “Comitato per il coordinamento delle scuole pubbliche di formazione”, presieduto dal Presidente del Consiglio e composto dagli organi di vertice delle Scuole del Sistema unico, che coordina la pianificazione dell’attività di formazione e reclutamento di funzionari e dirigenti, ma anche l’utilizzo delle risorse umane (in particolare del personale docente), finanziarie e logistiche (sedi e locali delle Scuole).
3. Il Dipartimento della funzione pubblica elabora ogni anno il “Piano triennale previsionale di reclutamento di dirigenti e funzionari nelle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo e negli enti pubblici nazionali”, che viene successivamente approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il Piano stabilisce il numero e la tipologia dei posti da destinare al reclutamento di dirigenti e funzionari tramite corso-concorso selettivo bandito dalla Scuola nazionale di amministrazione, il numero e la tipologia dei posti da destinare al reclutamento diretto da parte delle singole amministrazioni, il numero dei posti destinati al reclutamento del personale della carriera diplomatica, della carriera prefettizia e da assegnare all’albo dei segretari comunali.
4. Il reclutamento dei funzionari delle amministrazioni statali, anche a ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici, avverrà per metà dei posti con il sistema unico di reclutamento.
5. Le amministrazioni sono tenute ad adottare, entro il 30 giugno di ogni anno, un Piano triennale di formazione del personale, da trasmettere al Comitato che provvede a redigere il “Programma triennale delle attività di formazione dei dipendenti pubblici”, secondo il criterio della programmazione a scorrimento entro il 31 ottobre di ogni anno….”
Alleghiamo il comunicato unitario, specificando che LA FPCGIL si riserva di fare una valutazione globale SULLA SERIE DI INCONTRI CON LE VARIE FORZE ARMATE SULLA RIORGANIZZAZIONE CHE SI STA ATTUANDO in attuazione della legge delega pubblicata in gazzetta ufficiale e in previsione dei decreti legislativi attuativi. Tali studi che le varie Forze Armate stanno illustrando alle OO.SS., necessitano a nostro avviso di ulteriori incontri, relativamente alle dotazioni organiche Nazionali, che verranno determinate con il nuovo D.P.C.M.
Roma, 23 gennaio 2013
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca Grazie
COMUNICATO UNITARIO
MINISTERO DIFESA
RIORGANIZZAZIONE MARINA
In data odierna si è svolto un incontro, in sede tecnica, presso lo Stato Maggiore della Marina sul progetto di riorganizzazione della Forza Armata.
In apertura di riunione sono stati illustrati i provvedimenti oggetto dello studio, di cui agli allegati prospetti, che dovrebbero essere realizzati nel triennio 2013-2015, sui quali lo Stato Maggiore ha dato la propria disponibilità a proseguire il confronto sui singoli interventi.
Nel corso del nostro intervento abbiamo rappresentato quanto segue:
1. nel dare atto della disponibilità al dialogo da parte di SMM, così come avvenuto per il riordino della Sanità militare, abbiamo richiamato l’esigenza di avviare un confronto con il vertice politico del Ministero sui provvedimenti in esame;
2. abbiamo richiesto di integrare il prospetto fornito, con particolare riguardo alla quantità di personale civile interessato. Al riguardo, ci è stato fornito un primo documento concernente i provvedimenti d’urgenza, che si allega in copia;
3. abbiamo sottolineato che le procedure di reimpiego dovranno essere effettuate secondo le modalità del contratto integrativo;
4. è stata richiesta l’apertura di uno specifico tavolo di confronto per ciò che concerne il distaccamento di Messina, che dovrebbe cessare le funzioni entro il 31.12.2013. Al riguardo è stata data una disponibilità in merito, con la precisazione che comunque il termine indicato non è perentorio;
5. abbiamo richiesto di quantificare i risparmi che si realizzeranno con i provvedimenti di riorganizzazione in esame, per poi destinare una quota degli stessi per incrementare il Fondo Unico di Amministrazione.
Lo Stato Maggiore si è dichiarato disponibile a proseguire il confronto nel senso indicato dalle scriventi e a tal fine, previ ulteriori approfondimenti, la riunione è stata aggiornata.
Vi terremo informati degli sviluppi.
Roma, 22 gennaio 2013
FP CGIL CISL FP UIL PA
Noemi Manca Paolo Bonomo Sandro Colombi
I sindacati medici e della dirigenza sanitaria sono stati convocati il giorno 30 gennaio presso il Ministero della Salute per un incontro sulla “responsabilità professionale della dirigenza sanitaria”.
Ancora l’apertura di un nuovo padiglione senza aver previsto un congruo rinforzo all’organico di Polizia Penitenziaria.
Lo stop della FP CGIL ad un modus operandi che non può andare avanti.
Al Sottosegretario di Stato all’Interno
Dott. Giovanni FERRARA
e, p.c. Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Dirigente dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Problematiche Vigili del Fuoco urgenti e non prorogabili – Riapertura confronto sindacale.
Illustrissimo Sottosegretario,
la FP–CGIL intende evidenziare, con la presente, alcune problematiche rimaste ancora aperte e che suscitano la preoccupazione dei Vigili del Fuoco.
Segnatamente, in relazione alla definitiva ufficializzazione della pianta organica del CNVVF, si è tutt’ora in attesa della convocazione di uno specifico incontro per avere la possibilità di analizzare la nuova distribuzione del personale e delle sedi territoriali, ivi compresa la dislocazione dei nuclei specialistici.
Al riguardo, si intende porre in evidenzia la grave e reiterata violazione delle relazioni sindacali conseguente alle decisioni unilaterali assunte dall’Amministrazione e concernenti, in particolare, l’organizzazione del personale specialista relativamente all’istituzione di nuove figure professionali non previste dalle norme contrattuali, alla rimodulazione dell’orario di lavoro dei nuclei ed alla ripartizione dei posti resi disponibili, sia nel XXV corso basico sommozzatori, sia nella procedura di selezione per specialisti nautici VVF, recentemente emanata senza la minima discussione con le OO.SS..
Dalla lettura dei citati bandi di selezione, peraltro, sono emerse delle incongruenze circa i criteri di selezione del personale, quali ad esempio l’anzianità minima degli anni di servizio richiesti, già segnalate con allegata nota dell’8 novembre u.s..
Si ritiene necessario segnalare, altresì, le pesanti ricadute sulle nuove procedure per i concorsi a Capo Reparto e Capo Squadra che verranno causate dalla mancata definizione delle dotazioni organiche.
Infatti, senza un’effettiva ripartizione numerica di tali qualifiche, non sarà possibile determinare le reali carenze nelle diverse sedi di servizio da rendere disponibili per i concorrenti utilmente collocati nelle rispettive graduatorie.
Inoltre, l’assoluta carenza di informazioni, la totale assenza di un confronto con le OO.SS. e la reiterata inosservanza delle norme contrattuali rappresentano i temi ricorrenti che hanno contraddistinto la gestione di tutti gli eventi calamitosi, non ultimo la prosecuzione dell’impegno dei Vigili del Fuoco nel sisma della pianura emiliano-romagnola.
Nonostante da oltre due anni si sia costituito tra Amministrazione e OO.SS. un tavolo tecnico sul riordino del sistema nazionale delle Colonne Mobili, mai concluso, sebbene i criteri per far fronte alle particolari esigenze di servizio aventi carattere straordinario o di emergenza siano definiti dal Contratto Collettivo Integrativo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e malgrado il collaudato schema operativo relativo a tutte le fasi dell’emergenza sia regolato da specifica normativa, si persevera nell’emanazione di disposizioni tese a destrutturate siffatto sistema e mortificanti per la professionalità espressa dai Vigili del Fuoco negli ultimi decenni di attività operativa.
Nello specifico, l’invio in missione nelle aree operative di personale che ha esclusivamente effettuato corsi di puntellamento e le richieste pervenute sul territorio direttamente dalla Direzione Centrale per l’Emergenza riguardo l’impiego nelle zone alluvionate soltanto di soccorritori acquatici, immancabilmente senza la benché minima informazione sindacale, hanno provocato anche una disparità di trattamento del personale in termini economici.
L’allegata nota inviata alla Direzione Centrale per la Formazione dalla nostra O.S., in data 9 gennaio 2013, relativamente all’istanza di chiarimenti sui vigili permanenti che, pur avendo effettuato il corso propedeutico presso le S.C.A., non risultano abilitati alle tecniche di puntellamento, resta tutt’oggi in attesa di risposta.
Ancora più grave risulta l’esclusione delle OO.SS. dalla predisposizione dell’ultimo dispositivo di soccorso per il prosieguo delle attività post sima Abruzzo, in quanto sull’argomento si è svolta una procedura di conciliazione presso la Direzione Regionale per l’Emilia Romagna, al termine della quale è stata verbalizzata, come da allegato, l’intenzione dell’Amministrazione di valutare il reintegro, presso i Comandi interessati, del Personale trasferito al Comando Provinciale VV. F. di L’Aquila senza obblighi per l’Amministrazione.
L’ennesima richiesta di un’apposita disposizione, avanzata in tal senso da questa Organizzazione Sindacale, non ha meritato alcun cenno di risposta da parte di nessuno degli uffici competenti.
Tali comportamenti implicano, in modo evidente, una violazione delle relazioni sindacali ed una delegittimazione della funzione e del ruolo delle OO.SS. non più tollerabile dalla FP CGIL in ragione degli interessi dei lavoratori coinvolti in scelte dell’Amministrazione che, oltretutto, generano riflessi fortemente negativi nella gestione dei Comandi Provinciali.
Un caso emblematico è dato dalla superficialità con la quale è stata interamente ridisegnata l’organizzazione del soccorso, modificato il riassetto delle cosiddette colonne mobili regionali e mutato l’orario di lavoro del personale amministrativo nel Comando Provinciale di Nuoro, che ha portato all’esasperazione dei rapporti tra i colleghi, in un clima teso ed allarmante, con il rischio di provocare pericolose conseguenze sulla sicurezza e sull’incolumità della popolazione residente.
Il degenerare della situazione ha costretto le OO.SS. territoriali a dichiarare lo stato di agitazione del personale, proseguito con il tentativo obbligatorio di conciliazione esperito a livello regionale.
Ciò nonostante, nel corso dell’incontro non è stato raggiunto alcun accordo a seguito della mancata apertura da parte dell’Amministrazione che, negando la possibilità di aprire un tavolo di discussione, ha dichiarato nell’allegato verbale l’intenzione di attuare provvedimenti organizzativi, tra turni e sedi di servizio, senza dover consultare le OO.SS. come, viceversa, previsto dall’art. 34 del D.P.R. 7 maggio 2008 di recepimento dell’accordo sindacale per il personale non Direttivo e non Dirigente del C.N.VV.F. relativo al quadriennio normativo 2006-2009.
Pertanto, è ferma intenzione della FP CGIL di denunciare agli Organi Istituzionali, deputati al rispetto delle garanzie e dei diritti sindacali, il permanere di tali violazioni normative e di procedere per le vie legali, qualora il corretto sistema delle relazioni non venga ripristinato, con la massima urgenza, attraverso il legittimo confronto tra le rispettive parti sociali.
Infine, la scrivente O.S. ha già espresso più volte la propria preoccupazione per la condizione del personale SATI relativamente a diversi aspetti sia contrattuali che di organizzazione.
L’interpretazione che viene data dai diversi Dirigenti territoriali riguardo l’orario ordinario di lavoro, gli istituti contrattuali quali flessibilità e banca delle ore, l’accesso al servizio mensa e l’erogazione dei buoni pasto rende urgente e necessario l’avvio di un confronto sull’applicazione delle modalità di articolazione dell’orario per tutto il personale del C.N.VV.F..
Tutto ciò, oltre alle questioni di carattere ordinamentale e previdenziale, offre un panorama desolante e di diffusa insoddisfazione che vede il personale S.A.T.I. ogni giorno sempre più separato dal resto del Corpo.
In ragione di quanto rappresentato, la FP CGIL auspica un Suo autorevole ed immediato intervento, a testimonianza della concreta volontà di ristabilire il clima di corrette e serene relazioni sindacali, necessario all’avvio di una costruttiva discussione per superare le problematiche dei Vigili del Fuoco fin qui esposte e per garantire l’efficienza di un servizio fondamentale reso a favore della popolazione e del Paese.
Certi di un positivo riscontro, si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
(Patrizia Tomaselli, Segretaria; Pino Tamma, Coord.Agenzie Fiscali)
Lo avevamo previsto e adesso siamo convinti ancora di più, vale a dire dell’inutilità delle incorporazioni dell’Agenzia del Territorio nell’ Agenzia delle Entrate e dei Monopoli nelle Dogane, così come previsto dal d.l. 95, art. 23 quater.
Eravamo certi che tale processo avrebbe compromesso tutti gli sforzi che le quattro Agenzie, sia a livello dirigenziale che esecutivo, avevano effettuato per combattere il malcostume fondamentale che pervade il paese: l’evasione e l’elusione fiscale, il vero male mai affrontato con reale e decisa volontà.
Avevamo più volte evidenziato che la riorganizzazione necessaria per dare carburante e avviare di nuovo la macchina dovesse necessariamente passare attraverso un cambiamento sostanziale e dai tempi lunghi e che di fatto la decurtazione applicata agli organici della P.A, perpetrata dalla Spending review, riportata nella sua logica sulle Agenzie, le avrebbe snaturate e destrutturate, uno dei pochi contesti all’avanguardia, sia sotto l’aspetto organizzativo che gestionale.
E’ stato come mummificare la vitalità e le acquisite professionalità che i lavoratori delle Agenzie Fiscali hanno realizzato relativamente alla consapevolezza che il loro contributo potesse dare la svolta alla risoluzione di un problema atavico.
Era fin troppo chiaro, ahinoi, che accorpare attività con funzioni completamente diverse tra loro, avrebbe comportato disorientamento e confusione fra i lavoratori.
Anche la politica, pur se ininterrottamente succube del governo dei tecnici, aveva capito che si trattava di un incredibile e rovinoso passo indietro di anni e che sarebbe stato meglio respingere l’assunzione del progetto del Ministro dell’Economia, votando all’unanimità in commissione finanze contro l’accorpamento delle Agenzie, definito da molti parlamentari un “macroscopico errore”.
Se anche la politica, in un unico e isolato momento di rispetto della propria dignità, ha girato le spalle al governo, i lavoratori hanno ingenuamente pensato che l’esecutivo si sarebbe ricreduto e avrebbe avviato una riflessione più realistica, insieme alle parti sociali e professionali.
Ma il governo, con sicumera intollerabile, ha di fatto non solo umiliato il parlamento, ma ha sconfessato ogni tentativo di obiettività, ponendo la fiducia al maxiemendamento alla delega fiscale.
Ora, trascorsi due mesi a raccogliere cocci, scopriamo che tutto è fermo, che nessuno risponde alle sollecitazioni, che i processi avviati sono fermi alle intenzioni…..che nessuno sa cosa fare…..che la lotta all’evasione è stata rimandata a data da destinarsi.
Che fine hanno fatto la Riforma del Catasto, l’Agenzia dei Giochi,ecc…?..
Sono state inserite in tutti i programmi, come questioni fondamentali, delle compagini elettorali e come tutti i programmi che i gruppi parlamentari propongono diventeranno merce da vendere durante la campagna elettorale e niente più……tutto come prima e peggio di prima.
L’unica direttiva concretizzatasi riguarda la chiusura di uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate, uffici che rappresentavano veri e propri baluardi di democrazia e di prossimità all’utenza, imposta di imperio dalla Direzione centrale, anticipando di fatto la legge 135. Paradossalmente in controtendenza con quanto avvenuto qualche anno fa, quando la stessa Direzione aveva aperto nuovi uffici e investito notevoli risorse per la loro funzionalità, con l’approvazione e condivisione delle parti sociali.
In questo momento invece ci si affretta a chiuderli, spendendo denaro pubblico per riorganizzare le strutture territoriali….alla faccia della revisione di spesa.
Un fallimento che comincia ad avere le conseguenze più incredibili, vedi l’errore fatto dal ministro riguardo il comma 165, bloccato per aver dimenticato di considerare 1400 lavoratori del MEF, transitati nei Monopoli, per cui la somma ripartita per quell’Agenzia non è congrua, pertanto sarà necessario emanare un altro decreto che vada a rettificare il precedente, che nel frattempo era stato registrato dagli organi competenti.
Dimenticanze a volte davvero surreali… basti pensare alla riforma delle pensioni del Ministro Fornero, che ha dimenticato 350.000 di cosiddetti esodati oppure alla Riforma del lavoro, che non ha creato lavoro e messo fuori dal mondo del lavoro migliaia di giovani precari, riforma lanciata come risolutiva del problema del lavoro per i giovani.
E che dire del cinismo dimostrato nei confronti della disabilità, tassando i cani delle persone affette da cecità e gli interpreti dei sordomuti, beni essenziali che consentono ai diversamente abili di poter espletare funzioni fondamentali quali quella di poter vivere, di poter camminare e di poter sentire.
Dulcis in fundo, qual è il criterio che ha adottato il Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate per bloccare l’inquadramento economico e l’erogazione degli arretrati derivanti dalla stessa progressione, previsto dall’accordo del 2010, dal momento che le graduatorie sono già state pubblicate il 29 dicembre 2012?
Forse si nutre qualche dubbio di dover rispondere ai lavoratori dell’Agenzia delle Entrate della bontà dell’accordo? Accordo che ha previsto solo un terzo di passaggi economici, con un 10% indicato dalla Direzione, invece che del 75% abbondante, concordato alle Agenzie del Territorio e delle Dogane.
Una diversità che ha lasciato alquanto interdetti e arrabbiati i lavoratori di quella Agenzia.
Un vero sfregio alle intelligenze di tutti, lavoratori ,utenti e persone di buon senso.
Bari, 22.01.2013