10.11.2012 – In allegato la nota della FP CGIL provinciale che ha più volte chiesto, anche nel recente passato, specifici incontri per l’organizzazione del lavoro e degli uffici, richiesta ad oggi, sempre inevasa sebbene essa resti norma contrattualizzata.
10.11.2012 – Di seguito, in allegato, la nota inviata al Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco Umbria sul cambio personale del 6 Novembre 2012 per recarsi presso il Comando di Potenza, sisma del Pollino. Ancora una volta sono giunte alle OO.SS. nazionali lamentele riguardanti il calcolo delle competenze e delle ferie per i periodi in cui il personale interviene per rispondere alle varie calamità, ma nessuna informativa sulla gestione sull’organizzazione del soccorso e dell’emergenza in atto.
Roma, 9 novembre 2012
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
E p.c.: Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: DPR n°64 – Regolamento del C.N.VV.F. art. 66 comma 4.
Esimio Capo Dipartimento,
con nota inviata dalle delegazioni sindacali regionali del Piemonte (all. 1), la scrivente O.S. è stata informata dell’interpretazione fornita dal Dirigente del Comando Provinciale VVF di Torino in merito alla sostituzione di personale autista permanente, con l’impiego di vigili volontari, nella composizione delle squadre di supporto.
In relazione al concorde parere (all. 2), rilasciato successivamente dal Capo del Corpo, si rappresenta la necessità di dover definire la problematica in oggetto attraverso un chiarimento complessivo della normativa vigente che regola l’interazione tra il CNVVF e la componente volontaria.
In attesa della convocazione di uno specifico incontro, si chiede la sospensione delle disposizioni in parola e si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
9.11.2012 – Di seguito, in allegato, la nota inviata al Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per il Piemonte che dissentono dall’interpretazione fornita dal Comandante Provinciale Vigili del Fuoco di Torino espresse, con O.d.G. n° 562/35 del 7/8/2012, sulla interpretazione dell’art. 66 comma 4 del regolamento di servizio – composizione delle squadre di supporto-.
8.11.2012 – Di seguito, in allegato, la nota inviata al Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia dalle OO.SS. regionali che denunciano con indignazione la completa disattenzione relativa alla gestione dei nuclei specialistici.
In data odierna il Sottosegretario di Stato, Dr. Magri, a seguito della nostra richiesta di incontro, ha informato le OO.SS. Nazionali, sullo stato attuale di quanto stabilito nella direttiva che il Ministro aveva diramato sul Riordino della Sanità Militare che si allega in copia.
Relativamente ai provvedimenti presenti nella direttiva il Sottosegretario ha espresso quanto segue:
– La soppressione dei Comandi Sanitari Nord e Sud avverrà nel corso del mese di novembre;
– Ridimensionamento dei DMML con soppressione di alcuni(Palermo- Chieti- Firenze- Caserta e Torino),per i quali si avrà l’interruzione dell’attività medico legale.
– Personale civile operante presso le strutture DMML che verranno soppresse, a tal proposito, il Sottosegretario si è impegnato alla tutela di tutti i lavoratori civili e al mantenimento delle professionalità civili, pur evidenziando che per alcuni dipendenti si dovrà procedere ad un reimpiego per via del riordino funzionale di tali aree.
CGIL e UIL nei loro interventi hanno ribadito che del Riordino della Sanità Militare se ne sente parlare dal 2006 e che in merito a quest’ultima direttiva del Ministro ne sono venuti a conoscenza solo dopo la sua emanazione.
Pur condividendo l’obiettivo di rendere la sanità Militare interforze, hanno rivendicato il ruolo di confronto che permetterebbe una equa e proficua discussione sui servizi resi dagli Enti della sanità Militare, non ultima la riorganizzazione delle funzioni dei DMML, per i quali abbiamo richiesto il costo e i relativi risparmi di una tale operazione e se questo riordino non sia l’inizio di una esternalizzazione dei servizi che ora sono pubblici.
Abbiamo posto una questione di METODO: qualsiasi riforma che interessi il personale civile, deve avere il coinvolgimento delle parti sociali, non è più accettabile che le OO.SS., vedi il caso di Persociv, non siano informate dei progetti di Riforma del Ministro in atto, nonostante il ddl di revisione dello strumento militare, pur approvato dal Senato deve seguire ancora l’iter procedurale che prevede la discussione alla camera dei Deputati.
A seguito dell’Assemblea cittadina del 26 ottobre si è ribadita la necessità manifestata già al Vice Capo di Gabinetto di avere un urgente incontro con la parte politica sull’ipotesi di accorpamento delle tre DD.GG. che trattano il personale della Difesa.
Nello specifico riordino della sanità Militare, abbiamo richiesto di essere costantemente informati sul proseguio delle azioni che SMD intenderà adottare in merito e sulla sostenibilità COSTI/RISPARMI, viste le strutture prese in considerazione, sia per quanto concerne le professionalità civili che apparecchiature sanitarie funzionanti che verrebbero messe fuori uso, pur essendo acquistate in tempi recenti.
Abbiamo proposto che l’utilizzo delle strutture e professionalità, sia gestita in un ottica di fattiva collaborazione con le istituzioni locali e il Servizio sanitario Nazionale con gli strumenti normativi vigenti che consentono convenzioni ed altro, così come effettuato nell’ambito della regione Lazio con l’organo competente a gestire attività tra strutture sanitarie militari e Servizio sanitario, creando in tal modo un efficientamento utile per i dipendenti e per i cittadini tutti.
La richiesta in relazione ad un EVENTUALE REIMPIEGO DEL PERSONALE INTERESSATO DAL PROCESSO DI RIORDINO, è stata quella di mantenere le procedure previste ed adottate in tutti i processi di riorganizzazione inserite nel CCNI DIFESA.
La riunione si è conclusa con la richiesta di un urgente incontro per la nota vicenda di Persociv e con l’impegno da parte del Sottosegretario a convocare una riunione entro la fine del mese di novembre.
Roma, 7 novembre 2012
FPCGIL DIFESA UILPA DIFESA
Noemi Manca Sandro Colombi
NESSUNA PREGIUDIZIALE
MA SOLO UNA QUESTIONE DI OPPORTUNITA’
In questi giorni giungono, da numerosi lavoratori ed RSU, sollecitazioni ed inviti ad unire le forze tra le diverse OO.SS., per contrastare l’iniqua manovra prevista nel DDL di stabilità 2013.
CGIL, UIL e CISAL, nel ribadire che non hanno nessuna difficoltà o pregiudiziale ad unire le forze per un obiettivo comune come l’abrogazione o la modifica dell’art. 4 comma 1 del citato DDL, hanno comunque l’obbligo di chiarire che la data del 15 è stata individuataper rendere la manifestazione più efficace ed incisiva visto che è il 15 novembre il giorno dell’inizio della discussione parlamentare.
Ci piace, comunque, ricordare che sin dall’inizio della mobilitazione le scriventi OO.SS. hanno sempre dato indicazioni, sia alle proprie RSU che ai rispettivi quadri sindacali, di trovare momenti di mobilitazione unitari.
Con questo spirito invitiamo tutti i lavoratori a partecipare il 15 novembre presso piazza Montecitorio alla manifestazione/presidio.
Le scriventi OO.SS. hanno provveduto ad indire per il 15 novembre un’assemblea esterna, per l’intera giornata, di TUTTO IL PERSONALE.
Roma, 09 novembre 2012
F.P. CGIL UIL – PA FIALP-CISAL
(O.Ciarrocchi) (A. Petricca) (A.Giambelli)
PROVINCE: CAMUSSO, NON SONO SOLO UN COSTO, PREOCCUPATI PER ESUBERI
Roma, 9 nov.(Adnkronos) – “Questo governo non ha un’idea di quale debba essere l’assetto istituzionale di questo paese” e si comporta “come se le istituzioni fossero solo un puro centro di costo con nessuna relazione con il Paese”. Cosi’ il leader Cgil, Susanna Camusso, dai microfoni di Radio Articolo 1 commenta la riduzione delle Province. “Siamo preoccupati anche per il futuro del personale in esubero” aggiunge, ricordando ” l’assenza di risorse e di decisioni comprensibili”. Camusso sottolinea che “in realta’ nessuno risponde alla domanda su dove saranno collocati questi lavoratori. C’e’ un teorico tavolo con il ministro Patroni Griffi che continua a dire che non ci sono esuberi”. Qui, conclude, “non si sta discutendo di astratti costi della politica ma di servizi che i cittadini non avranno piu’ a disposizione”. (Tes/Zn/Adnkronos)
COORDINAMENTI REGIONALI AGENZIA ENTRATE CAMPANIA
COMUNICATO SINDACALE
La procedura per il passaggio dalla seconda alla terza area ha dato, in Campania, un esito difficilmente comprensibile.
A fronte di un livello molto positivo nel raggiungimento degli obiettivi e di un’attività istituzionale costantemente magnificata sulla stampa, soltanto il dieci per cento dei candidati, o poco più, è risultato idoneo.
Questo proprio in una Regione in cui il contributo di questi Lavoratori è determinante, vista l’altissima percentuale di unità di seconda area (circa 1.300, pari alla metà del totale).
Se la stragrande maggioranza dei Lavoratori di seconda area svolge, quotidianamente ed inequivocabilmente, mansioni e compiti riconducibili alla terza, appare inspiegabile il motivo per cui l’Agenzia, piuttosto che “valorizzare esperienze e competenze già maturate” (come è testualmente scritto nell’accordo), sentenzia l’inidoneità di tanti, demotivando proprio i principali protagonisti di quei risultati che l’Agenzia stessa definisce brillanti.
Questa palese contraddizione richiede, da parte di chi l’ha prodotta, una profonda riflessione autocritica.
Noi, per parte nostra, ci impegneremo concretamente per ricostruire un percorso di riconoscimento delle professionalità così ingiustamente mortificate, anche alla luce della volontà espressa dall’Agenzia nelle comunicazioni inviate ai candidati del concorso, in cui si afferma che “l’Agenzia è disponibile a cercare la maggiore condivisione possibile, con spirito di apertura ad ogni proposta efficace, improntata ad equilibrio e ragionevolezza”.
Napoli, 9 novembre 2012
Roma, 9 novembre 2012
Al Sig. Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Prof. Elsa Fornero
R O M A
Egregio Ministro,
apprendiamo dalla stampa le dichiarazioni che Lei ha rilasciato, nel corso dell’audizione in Senato tenuta lo scorso 6 novembre, in merito all’umiliazione patita in occasione del riconoscimento del premio di produttività ai dirigenti del Ministero del Lavoro: “Umiliante dare premi uguali a tutti i miei dirigenti“- La Stampa; “Il ministro umiliato e i 188 dirigenti premiati d’ufficio“- Corriere della Sera; “Fornero da il massimo aumento ai dirigenti del ministero del Lavoro“- Libero.
Dello stesso tenore i titoli delle altre testate giornalistiche, alcune delle quali hanno anche pubblicato l’elenco dei dirigenti e la relativa retribuzione di risultato, citando quale fonte lo stesso Ministero (ilSole24ore), senza che nessuna informativa sia stata fornita alle organizzazioni sindacali.
Ebbene Sig. Ministro, è desolante doverLe rappresentare un comune sentire della dirigenza e dei funzionari del Ministero che, a ragione e con cognizione di causa, subiscono l’umiliazione e il dileggio pubblico conseguenti alle sue inesatte dichiarazioni.
Dichiarazioni che tra l’altro contraddicono fragorosamente quanto, invece, in virtù di sistema di valutazione che reca la Sua firma e che per assurdo si pretende essere retroattivo, è imposto ai Dirigenti e a tutto il personale dell’Amministrazione Lavoro.
Le Sue dichiarazioni, oltre a dare una visione distorta del Dicastero nel bel mezzo di una delicata fase di riorganizzazione del settore pubblico, non fanno altro che alimentare il già diffuso disagio del personale del Ministero, determinato da un ormai non più tollerabile mancato riconoscimento delle professionalità e dell’impegno, dai mortificanti livelli retributivi, dalle sciagurate politiche di smantellamento e riduzione delle strutture, del personale e dei presidi di legalità e vigilanza, dall’incertezza sulle prospettive future e dal persistere di una mancata definizione del ruolo e della missione del Ministero.
Evidentemente tale comune sentire non ha accesso alle Sue stanze e d’altra parte non potrebbe essere diversamente quando si nega il confronto e il ruolo di rappresentanza del sindacato.
Veda Sig. Ministro, le donne e gli uomini che con orgoglio sono al servizio dei cittadini e alle dipendenze del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le stesse persone cui Lei ha richiesto di far vivere la riforma che porta il Suo nome, avrebbero potuto spiegarle quanto rilevante e gravosa sia l’attività quotidiana a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, di contrasto al lavoro irregolare e all’evasione contributiva, di attuazione delle politiche conciliative e di regolazione del mondo del lavoro.
Le avrebbero fornito proposte e riflessioni utili a un rilancio dell’Amministrazione, all’affermazione del suo ruolo e alla valorizzazione delle funzioni di tutela e regolazione del mondo del lavoro.
Abbiamo sperato in una smentita o almeno in una rettifica delle dichiarazioni riportate dalla stampa, in una sua dichiarazione a tutela dell’Amministrazione.
Invece nulla, come nulla è stato fatto per salvaguardare le strutture del territorio e il personale.
Nulla è stato fatto per cogliere l’occasione storica, offerta dai risultati dell’indagine dell’apposita Commissione Parlamentare sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, di ricondurre nuovamente allo Stato la vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro in tutti i settori.
Nulla è stato fatto, al contrario di altri Ministeri, per sottrarre le strutture del Ministero alle ragionieristiche politiche di riduzione della spesa portate avanti con irrazionali tagli lineari.
Nulla è stato fatto per evitare i tentativi della lobby prefettizia di un ritorno al passato più remoto, di certo non auspicabile per lo sviluppo di un Paese moderno e tra l’altro in danno del personale e del ruolo del Ministero del Lavoro.
Nella speranza di essere smentiti, sollecitiamo nuovamente il necessario confronto sui processi di riorganizzazione e di attuazione della revisione della spesa.
p. la Segreteria Nazionale FP CGIL
Salvatore Chiaramonte