Lo scorso 14 aprile la Giunta della Regione Friuli ha adottato due delibere che potrebbero cambiare in modo significativo il sistema di welfare regionale.
La prima (dgr 670) ha per titolo : ”Regolamento di definizione dei requisiti, dei criteri e delle evidenze minimi strutturali, tecnologici
e organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani”.
Gli obiettivi dichiarati sono quelli di dare una nuova classificazione alle strutture già autorizzate, fissare requisiti di funzionamento per quelle semiresidenziali, e incrementare lo standard di personale per l’assistenza di base nelle strutture.
Obiettivo questo ultimo che non sappiamo come potrà essere raggiunto visto che non è presente un progetto organico per il supermaneto della figura dell’operatore con “competenze minime”, e che sono presenti e in servizio operatori senza alcuna formazione.
I contenuti più significativi del provvedimento sono all’interno del corposo “Regolamento”, allegato alla delibera, che non mettiamo a disposizone in questo momento dato che su di esso è prevista l’acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia.
Sarà a disposizione sul sito quando l’approvazione sarà definitiva.
La seconda delibera è la n. 672, il cui titolo è: “Fabbisogno regionale di posti letto per anziani non autosufficienti”.
In questo atto vengono stabiliti sulla base delle diverse fasce di età degli anziani residenti, il fabbisogno di posti letto convenzionabili e il “fabbisogno residenzialità”.
Questo ultimo è pari al 25% in più rispetto al precedente.
Su questo provvedimento si sono espresse con forti elementi di criticità le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL e dei tre rispettivi sindacati dei Pensionati, che hanno denunciato come questa scelta di aumento dei posti letto sia in contraddizione con la scelta concordata, e deliberata lo scorso anno dalla stessa Giunta, di sviluppare l’assistenza domiciliare, anche “supportando le famiglie che si prendono cura di anziani e non autosufficienti”
Nella riunione dellos corso 27 aprile Il consiglio delle autonomie Locali (CAL) ha approvato (con voto unanime dei 16 consiglieri presenti), e con alcuni suggerimenti, la delibera della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, avente per oggetto ”Regolamento di definizione dei requisiti, dei criteri e delle evidenze minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani”, di cui vi avevamo dato conto il 24 aprile u.s.
Negli auspici dell’assessore si potrà ora dare avvio al percorso per la definizione dei nuovi standard realativi anche all’assistenza semiresidenziale, ovvero quella diurna, finora mai regolamentata.
Come anticipato mettiamo a disposizione il testo dele regolamento.
Sul BURL
n. 22, supplemnto del 28 maggio 2015, è stta pubblicata la legge
regionale 25 maggio 2015, n. 15 acente per oggetto : Interventi
a favore del lavoro di assitenza e cura svolto dagli assistenti
familiari.
La regione Lombardia sostiene e valorizza il lavoro di assistenza
e cura svolto dagli assistenti familiari. L’assistenza familiare
diventa uno degli elementi integranti della rete regionale dei
servizi alla persona, da implementare in collaborazione tra
Regione, Comuni, le Aziende sanitarie, gli organismi del Terzo
Settore, le organizzazioni sindacali e i loro Enti di patronato,
gli enti accreditati al sistema di formazione.
Per
lavoro di assistenza e cura (prendersi cura) si intendono tutti
gli interventi di natura assistenziale e domestica prestati in
maniera continuativa come attvità di supporto.
Sono
destinatari degli interventi le persone che si trovano in
condizioni di fragilità (parziale e permanente) e le loro
famiglie, oltreché coloro che svolgono o intendono svolgere il
lavoro di assistenza e cura a domicilio.
La
regione promuove corsi di formazione per aspiranti badanti,
per ottenere l’Attestato di competenza di Assistente Familiare.
Verranno
aperti Sportelli
territoriali per l’Assistenza Familiare: gestiranno i
Registri, ma soprattutto dovranno garantire ascolto e orientamento
alle famiglie, all’accesso ai contributi regionali.
Si
prevede l’istituzione di Registri
territoriali degli Assistenti Familiari: per iscriversi
servirà l’Attestato, oppure un titolo di studio in campo
assistenziale o socio-sanitario, oppure esperienze assistenziali
specifiche di 12 mesi certificate da un contratto. I Registri
conterranno tutti gli elementi della storia professionale degli
Assistenti iscritti.
La
Regione sostiene le persone singole fragili e le famiglie che si
avvalgono di assistenti familiari attraverso la concessione di
contributi. L’importo complessivo per l’anno 2015 è quantificato
in 700.000,00 euro.
Nella giornata odierna, il sindaco
di Bari (vedi nota) ha dichiarato di aver dato avvio al
“Reddito di dignità” per i suoi concittadini. 600 Euro al mese
per un massimo di dodici mesi, per un numero di destinatari
stimato in 60mila.
Questo provvedimento, su cui il presidente ha posto la firma e
che deve ancora essere approvato in Giunta, segue di circa un
mese, l’approvazione da parte della Giunta regionale della
Lombardia del “Reddito di Autonomia”. Anche di questo
provvedimento si può leggere il comunicato, che ne illustra le
finalità. Purtroppo si conferma un utilizzo esasperato del
voucher.
Ancora prima, a luglio, la regione Friuli Venezia Giulia,
aveva approvato la “Misura attiva di sostegno al reddito”.
Tre nomi diversi per provvedimenti della stessa natura
che mostrano comunque in maniera
inequivocabile la necessità di una riflessione nazionale che
porti a soluzioni che aumentino la coesione sociale e non le
differenze territoriali.
Egregio Presidente,
malgrado proseguano gli incontri tra le amministrazioni
interessate sul progetto di
revisione degli ordinamenti e dei ruoli delle Forze di
Polizia, il dipartimento dell’amministrazione
penitenziaria ha inspiegabilmente interrotto da tempo
il confronto con le organizzazioni sindacali
sul tema.
Ci duole constatare, inoltre, che l’ultima bozza di
lavoro elaborata dalle amministrazioni
interessate e sottoposta all’attenzione delle
organizzazioni sindacali risale a diversi mesi fa e nulla è
dato sapere sulle modifiche apportate alla stessa nel
tempo.
Considerato che tale bozza era incentrata più su una
riparametrazione stipendiale che su
un progetto in grado di garantire adeguate progressioni
in carriera a tutto il personale e che per
tale motivo la FP CGIL aveva avanzato delle proposte di
modifica dell’elaborato, il silenzio del
DAP sull’argomento non è ulteriormente tollerabile.
Per quanto sopra esposto la FP CGIL le chiede di
riprendere il confronto sindacale e di
convocare con urgenza un incontro al DAP sul tema in
questione.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini
L’odierna riunione, prosecuzione di quella del 1° febbraio,
non ha consentito alle scriventi sigle (che comunque avevano consegnato
all’Agenzia nei giorni scorsi una piattaforma unitaria, inviata anche a tutti i
lavoratori) alcun passo in avanti per la pervicace ostinazione dell’Agenzia in
ordine alla valutazione delle prestazioni individuali nonché su altri criteri
anche legati al requisito minimo di partecipazione alla procedura.
La proposta
dell’Amministrazione sulla valutazione si è modificata, infatti, solo sulla
percentuale che ieri è passata dal 70% al 50%.
Proposta
ritenuta dalle scriventi ugualmente INACCETTABILE.
Il “Ricatto”
poi si è consumato quando il Capo del Personale, preso atto della netta
chiusura delle Scriventi, ha deciso di non proseguire più la trattativa neanche
sugli altri importanti punti all’ordine del giorno decidendo di rinviare
l’incontro al 16 febbraio p.v.
L’indisponibilità
alla prosecuzione del confronto ha impedito alle Scriventi di affrontare
la questione, anch’essa strategica, delle posizioni organizzative sulla
quale, come è noto, avevamo espressamente
e formalmente richiesto una complessiva rivisitazione anche alla luce del nuovo
modello organizzativo scaturente dalla definizione dell’accorpamento con l’ex
Agenzia del Territorio.
Poiché
l’intesa del 14 dicembre u.s. ricomprende la pianificazione di entrambi gli
istituti (passaggi e posizioni), per le Scriventi la chiusura dell’Agenzia su
uno dei due punti mette in discussione l’intero impianto, anche sotto il
profilo del finanziamento.
Roma, 7 febbraio 2017
CGIL FP
CGIL FP
Boldorini Di Leo |
CISL FP
Silveri |
UIL PA
Cavallaro |
CONFSAL/SALFI
Sempreboni Sparacino |
“Orizzonte pensioni – il tuo futuro in un click”.
È il titolo del nuovo E-book della Fp Cgil Nazionale (dopo ‘Rsu2015 – Guida per i delegati Cgil’): un lavoro organico ed esaustivo su l’intero tema delle pensioni. Curato da Concetta Basile, Antonio Marchini e Camillo Linguella, ‘Orizzonte pensioni’ prova a dare spiegazioni e risposte sul tema, sia per le pensioni da contribuzione da lavoro sia per quelle che derivano dalla previdenza complementare.
Un manuale utile non solo per gli eletti nelle Rsu, per i delegati Cgil dei posti di lavoro e per i componenti le RSA (sia pubbliche che private), ma anche per tutti gli iscritti, i militanti e non solo.
Uno strumento operativo per il pubblico come per il privato e che permetterà di avere la giusta conoscenza del nostro sistema pensionistico: provare a pianificare la propria pensione, come chiedere un riscatto, una procedura di totalizzazione oppure la ricongiunzione sono solo alcuni dei punti attorno ai quali il manuale prova a dare indicazioni concrete. Prosegue così e si arricchisce l’offerta editoriale (ovviamente scaricabile gratuitamente) della Fp Cgil, dopo la recente pubblicazione del manuale per le RSU.
A vent’anni dalla
riforma Dini, grazie all’azione del sindacato, è la prima volta
che sulle pensioni si interviene, pur con tutte le cose che non
condividiamo, per dare e non per togliere.
Questo è un risultato
incontestabile. Oggi noi abbiamo 6 possibilità per andare in
pensione prima dell’età prevista dalla legge Fornero:
Ape
volontaria
Ape
sociale
Ape
aziendale
Lavoratori
precoci
Attività
gravose e usuranti
Opzione
donna
In più c’è un serio
rilancio della previdenza complementare nel pubblico impiego,
rilancio che parte dalla necessità ineludibile di equiparare le
regole del mondo del lavoro privato e quello pubblico. Le novità
importanti sono la defiscalizzazione dei premi di produttività e
introduzione della Rita ( Rendita integrativa temporanea anticipata).
Ciò non potrà che
rafforzare ulteriormente il Fondo pensione Perseo Sirio alle cui
elezioni dell’Assemblea dei Delegati dello scorso novembre, la
lista unitaria Cgil Cisl Uil si è affermata con oltre l’80% dei
consensi. Cosa che rafforza il nostro impegno e responsabilità.
Altre misure varate sono:
l’estensione
della No Tax area
l’eliminazione
definitiva delle penalizzazioni per chi va in pensione anticipata
con meno di 63 anni
estensione
della 14^ mensilità .
Di
fronte a queste rilevanti novità abbiamo immediatamente aggiornato
il nostro e book sulle pensioni consultabile nella sezione Previdenza
e lo aggiorneremo costantemente alla luce dei prossimi provvedimenti
attuativi.
‘Urgente intervento del Ministro Minniti, progetto vergognoso di militarizzazione’
Roma, 3 febbraio – “I Vigili del Fuoco
consegnati in mano ai Prefetti e ancora nessun intervento da parte del
Ministro dell’Interno, Marco Minniti”. A denunciarlo è ancora la
Funzione Pubblica Cgil dei Vigili del Fuoco, a distanza di giorni dalla
presentazione del progetto di riordino dei compiti, delle funzioni e
dell’ordinamento del Corpo. “Un progetto che rappresenta decisamente
un’ingiusta modalità di trattamento delle lavoratrici e dei lavoratori
che, senza sosta dal 24 agosto, stanno operando in favore delle
popolazioni duramente colpite dai continui eventi sismici e dallo
straordinario maltempo che ha imperversato su una vasta area del centro
Italia”.
La Fp Cgil, continua il coordinatore
dei vigili del fuoco della categoria dei servizi pubblici Cgil, Danilo
Zuliani, “non intende abbassare la guardia di fronte a questa vergognosa
proposta fatta dal Dipartimento in attuazione della delega della legge
13 agosto 2015, n. 124. Intendiamo insistere affinché il Governo
intervenga per sospendere l’incontro del prossimo 8 febbraio, per
ritirare le bozze della riforma e far sì, in questo modo, che l’intero
impianto venga rimesso in discussione in una modalità che sia
democratica e condivisa con tutte le organizzazioni sindacali di
categoria”.
Contrarietà alla ‘prefettizzazione’
del Corpo, prosegue Zuliani, “che continuiamo a sostenere con forza,
rivendicando la nostra autonomia ed il rispetto per il lavoro che
quotidianamente svolgiamo al servizio della cittadinanza e che invece
qualcun altro incurante del sacrificio, del disagio, della
professionalità e della competenza dimostrate, sta lavorando per far
tornare indietro di decenni i pompieri italiani, offendendo e
mortificando tutti gli appartenenti ai Vigili del Fuoco che ogni giorno
assicurano il soccorso tecnico urgente”.
Per queste ragioni, conclude il
coordinatore Cgil del Corpo, “chiediamo fermamente al Ministro Minniti
un suo tempestivo intervento e siamo pronti e disponibili a discutere
nel merito, pronti e disponibili a portare a termine quanto stabilito
nella delega ma non siamo in alcun modo disponibili ad essere trattati
come manovalanza subalterna ai Prefetti. Se così non sarà, siamo anche
pronti a mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione per
salvaguardare e tutelare l’autonomia dei Vigili del Fuoco”.
07.02.2017 – Non potevamo farne a meno.
Circa un anno di silenzio, pochi giorni dalla scadenza della delega Madia e l’Amministrazione, incurante degli appelli ricevuti da chi rappresenta il personale, ci consegna le sue bozze sul riordino dei
compiti, delle funzioni e dell’ordinamento del Corpo
Nazionale, due partite importantissime per tutti i Vigili del Fuoco.
10 lunghi anni, succubi della 217/05 a rincorrere di chi fosse il coordinamento di questa o quella Direzione Centrale con l’anomalia del doppio vertice del Corpo, dove il nostro Capo del Corpo nulla ha potuto contro il potere prefettizio impostogli dalla politica di turno. Folle l’idea che del personale dei Vigili del Fuoco parlino soggetti che nulla sanno e conoscono di questa straordinaria realtà
.
Questo è quello che sta accadendo, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ingessato, paralizzato lo abbiamo visto con i passaggi di qualifica e non solo.
Tutti sono consapevoli di quanto non abbia funzionato il regime di diritto pubblico e tutti sanno che questo tipo di rapporto di lavoro poco porta ai lavoratori ma, al contrario, tanto toglie.
Nessuna discussione di merito, nessun coinvolgimento della componetene tecnica sulla stesura delle bozze e, come se non bastasse, i contenuti in esse riportati peggiorano
ulteriormente le condizioni di lavoratrici e lavoratori togliendo del tutto l’autonomia tecnica amministrativa e gestionale ai Vigili del
Fuoco. Tutto questo a vantaggio della componente prefettizia e con il benestare di taluni, subalterni al loro potere.
La Fp Cgil dice NO a questa operazione, così come lo ha fatto in passato a maggior ragione lo farà oggi.
Contro una manovra subdola che non porterà alcun beneficio economico in più rispetto a quanto già dichiarato ma che arretrerà ancor di più le condizioni di lavoro del personale limitandone i diritti collettivi.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Paolo GENTILONI
Al Ministro dell’Interno
On. Marco MINNITI
Al Ministro per la semplificazione e la P.A.
On. Marianna MADIA
Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
e, p.c. Al Sottosegretario all’Interno
On. Gianpiero BOCCI
Oggetto: Dichiarazione dello stato di agitazione – Richiesta attivazione procedura di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 e s.m.i.
La Fp Cgil VVF, come noto, ha fortemente sostenuto la necessità che, attraverso la Delega Madia, si potessero correggere tutte le criticità che negli ultimi 10 anni anni hanno caratterizzato negativamente le condizioni economiche e professionali del personale, così come l’efficacia e l’efficienza del servizio attraverso un modello organizzativo del Corpo Nazionale maggiormente adeguato ai bisogni dei cittadini e del Paese.
Abbiamo contribuito con convinzione al lavoro mirato a modificare il decreto che regola l’ordinamento del personale ed il decreto che regola compiti e funzioni del Corpo.
Con i contratti del Pubblico Impiego scaduti dal 2009, senza il bonus degli 80 euro in busta paga, dopo oltre un anno di attesa e guarda caso in prossimità della scadenza della delega, ci sono state presentate bozze di riforma che non solo non tengono in considerazione assolutamente del parere espresso dalle parti sociali, ma peggiorano ulteriormente le condizioni di lavoratrici e lavoratori e tolgono ulteriore autonomia tecnica amministrativa e gestionale ai Vigili del Fuoco, a tutto vantaggio della componente prefettizia.
Negli ultimi giorni abbiamo chiesto insistentemente e con grande senso di responsabilità il ritiro delle bozze e la possibilità di aprire una vera e partecipata discussione di merito.
In ragione di tutto ciò, la scrivente organizzazione sindacale si trova costretta a proclamare lo stato di agitazione del comparto
Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte
Coordinatore Nazionale Fp Cgil VVF
Danilo Zuliani
07.02.2017 – Pubblichiamo il comunicato stampa Emilia Romagna, la vertenza si allarga
Roma, 7 febbraio 2017
Al MIBACT
Sig. Capo di Gabinetto prof. Giampaolo D’Andrea
Direzione Generale Organizzazione
Sig. Direttore Generale dr.ssa Marina Giuseppone
Direzione Generale Bilancio
Sig. Direttore Generale Dr.Paolo D’Angeli
Oggetto: Facoltà assunzionali del Mibact e
quantificazione del relativo budget –
Proposta per lo scorrimento delle graduatorie ai corsi concorsi interni.-
Attuazione della legge 68/99
Egregi
signori,
Come è noto,
con il termine delle procedure di mobilità dagli Enti soppressi, le
Amministrazioni interessate hanno riacquisito le facoltà assunzionali
ordinarie. Si chiede pertanto di conoscere l’esatta quantificazione del budget
ordinario, disponibile sulla base degli accantonamenti operati in relazione
alle percentuali di turn over previste dalla legge. Inoltre si chiede di
conoscere l’eventuale programmazione relativa all’utilizzo del budget
disponibile e, al riguardo, la scrivente O.S. formula la seguente proposta:
considerato il concorso pubblico esterno in atto, nonché la
volontà espressa dal Ministro di procedere allo scorrimento della graduatoria
esterna ed il contestuale impegno ad avviare soluzioni allo scorrimento del
corso concorso interno, la scrivente ritiene che ci siano tutte le condizioni
normative ed economiche per l’applicazione dell’art.24 del D. Lgs. 150/2009 e
pertanto si possa procedere contestualmente all’immissione in ruolo dei neo
assunti allo scorrimento, in misura pari, del personale interno. Tale
operazione può essere finanziata, per gli scorrimenti degli idonei ai corsi
concorsi, con risorse interne, mentre per le assunzioni dall’esterno è
possibile ricorrere anche alle disponibilità di cui al comma 365, lettera b),
della legge 232/2016.
Pertanto,
una volta definito il quadro contabile delle risorse a disposizione, si chiede
un sollecito approfondimento della tematica in una riunione appositamente
convocata.
Sempre
relativamente ai programmi assunzionali si chiede di conoscere lo stato di attuazione
della legge 68/99 e in particolare gli obblighi previsti dagli articoli 3,4, 7,
9 e 11 della stessa legge.
Su quanto
rappresentato si resta in attesa di formale riscontro, ai sensi di quanto
previsto dalla vigente normativa contrattuale.
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
07.02.2017 – Continuano le prese di posizione da parte dei territori riguardo le bozze presentate dall’Amministrazione il primo febbraio u.s.. Pubblichiamo, condividendone i contenuti il comunicato politico delle Marche