Al fine di consentire la prescrizione per principio attivo disposta dall’articolo 15, comma 11-bis, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha reso disponibili per tutti gli operatori sanitari, pubblicandole sul proprio sito, le tabelle contenenti l’elenco dei farmaci di fascia A, dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale, ordinati sia per principio attivo sia per nome commerciale.
Si pubblica l’articolo del Sole 24 Ore “Medici fuori dagli studi” a firma di Paolo Del Bufalo e Sara Todaro, che riprende la posizione della FpCgil Medici sul Decreto Sanità.
Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil
e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici
Roma, 14 settembre 2012
La lettura sulla Gazzetta Ufficiale del testo del Decreto Sanità in vigore da oggi conferma purtroppo l’inutilità del provvedimento per un reale potenziamento delle cure primarie territoriali e l’inconsistenza del fumo mediatico che ha sollevato: “garantire l’attività assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana” è infatti la stessa frase già contenuta da oltre 13 anni nell’art. 8 della legge 502/92 e ricopiata nell’art. 1 del DL 158. La rivoluzione di Balduzzi è di fatto un copia e incolla della legge vigente e inoltre già dal 2005 la convenzione della medicina generale prevede “la realizzazione della continuità dell’assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7”.
Ci sarebbe da sorridere come con Totò, se dietro non ci fosse il dramma dei tagli operati al servizio pubblico che hanno eliminato 18mila posti letto ospedalieri senza prevedere una maggiore assistenza territoriale 24 ore su 24, che servirebbe nella realtà e non solo nella propaganda, con scadenze precise e finanziamenti. Nel testo non si prevede neanche il passaggio alla dipendenza dei medici dell’emergenza sanitaria, fatto fondamentale per dare un’assistenza qualificata proprio nei momenti decisi per la vita dei cittadini.
Lo stesso sbandierato merito professionale in sanità si ferma sulla soglia del direttore generale nominato dai partiti, che continuerà a scegliere il primario, anche se all’interno di una terna. La valutazione dei dirigenti diventa unilaterale, al di fuori del contratto, con il merito professionale “del gambero”: anche se positiva può essere conferito un incarico di valore economico inferiore.
Si colpiscono con effetti immediati medici ed operatori della sanità, che potranno essere spostati da una provincia all’altra, calpestando gli accordi contrattuali. Infine si consente alle regioni, inadempienti nel trovare gli spazi pubblici adeguati, di istituzionalizzare l’attività intramoenia del medico pubblico nello studio privato. Un istituto snaturato che si confonde con la privatizzazione e sul quale si vuole speculare con ulteriori balzelli e consentendo la libera professione negli studi solo a chi fattura almeno 12mila euro annui.
Chiediamo quindi profondi cambiamenti del testo ed avanzeremo le nostre proposte a partire dalla riforma delle cure primarie che sarà presentata in una conferenza stampa il 20 settembre dalla Cgil Nazionale.
14.09.2012 – In allegato, la lettera del Coordinatore Regionale FP–CGIL VVF Umbria, Daniele SCIURPA, sul corso di formazione per Vigili Volontari da svolgersi il 15 Ottobre 2012.
Convocazione incontro 19 settembre 2012.
14.09.2012 – Nella giornata di ieri, presso la sala riunioni del Dipartimento, si è svolto l’annunciato incontro con l’Amministrazione riguardante il corposo ordine del giorno previsto nella nota di convocazione.
Il Capo Dipartimento ha chiarito in premessa che il taglio della riunione non era certamente inteso alla risoluzione di tutte le questioni all’Ordine del Giorno, ma serviva a fare il punto della situazione e a calendarizzare i prossimi incontri per discutere dettagliatamente tali argomenti.
Ovviamente gli argomenti all’ordine del giorno non sono i soli da dover trattare, pertanto è stato richiesto, ed accolto dall’Amministrazione, un ampliamento dei temi da discutere, tra i quali le difficoltà del personale giornaliero sull’orario di servizio e buoni pasto e la situazione del settore Amministrativo.
Il Capo Dipartimento ha ribadito il suo intento di arrivare a soluzioni concrete e condivise in quanto, in questo particolare momento è necessario uno sforzo congiunto che permetta di far riemergere il Corpo Nazionale al fine di poter riconquistare quei compiti e competenze che sono stati sottratti negli ultimi tempi e che si tenta ancora di strappare al Corpo stesso.
E’ stato, quindi, deciso di fare un calendario serrato fatto di uno o più incontri settimanali al fine di portare a soluzione le diverse problematiche.
Nella prima riunione calendarizzata per il prossimo 19 settembre saranno affrontati i temi relativi all’individuazione dei criteri per le sedi di servizio disagiate e alla mobilità del personale specialista.
Nel corso della riunione si è discusso nuovamente il regolamento relativo al concorso straordinario a 334 ispettori, ribadendo le critiche già avanzate nello scorso incontro e che non avevamo visto accolte nel provvedimento definitivo.
C’è stato l’impegno dell’Amministrazione a rivedere le osservazioni delle OO.SS. al fine di valutare ulteriori possibilità di accoglimento.
Visto che, anche su nostra sollecitazione, è intenzione dell’Amministrazione di sollecitare al massimo il percorso amministrativo, nei prossimi giorni ci verrà inviato il provvedimento definitivo contenente le osservazioni eventualmente accolte e, nel giro di massimo 15 giorni, procedere con l’emanazione del bando.
Per il Coordinamento Nazionale FP CGIL VVF
Danilo ZULIANI
Roma, 14 settembre 2012
Al Capo di Gabinetto
Presidente Filippo Grisolia
Al Capo Dipartimento
Presidente Luigi Birritteri
Al Direttore generale del Personale
Dr.ssa Emilia Fargnoli
Abbiamo inviato lo scorso 3 settembre una lettera alla Ministra nella quale segnalavamo la indifferibilità di un incontro in relazione alla mobilità dei lavoratori conseguente alla recente riforma della geografia giudiziaria.
Abbiamo la scorsa settimana incontrato il Presidente Birritteri che ci ha preannunciato informalmente una convocazione sul tema; scopriamo invece con sorpresa che in alcuni distretti sono già stati avviati interpelli su base volontaria riservati ai lavoratori delle sedi sopprimende.
Vi rammentiamo che l’accordo sulla mobilità, tuttora vigente, ha necessità di integrazioni e di criteri da stabilire a livello nazionale, vista l’eccezionalità della situazione, e che i lavoratori hanno diritto ad avere voce in capitolo poiché sino ad oggi le loro ragioni sono state ignorate.
Vi chiediamo a questo punto se è davvero intenzione di codesta Amministrazione occuparsi del futuro di questi lavoratori e convocare le OO.SS o se vuole seguitare in questo atteggiamento di indifferenza da parte della Ministra e di completa violazione delle corrette relazioni sindacali da parte dei vertici dell’Amministrazione.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro,
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Roma, 3 settembre 2012
Alla Ministra della Giustizia
Prof. Avv. Paola Severino
Signora Ministra,
abbiamo appreso da sue dichiarazioni giornalistiche che le conseguenze della riforma della geografia giudiziaria sui lavoratori le stanno a cuore e che vorrebbe favorire la mobilità “volontaria” in modo da crear loro meno disagi.
A questo punto, in considerazione del fatto che le relazioni sindacali si sono bruscamente interrotte lo scorso aprile, è indifferibile una convocazione delle OO.SS per discutere della mobilità dei lavoratori perdenti posto, molto preoccupati del loro destino.
Le rammentiamo che il personale giudiziario è l’unico del comparto stato a non aver avuto alcuna progressione professionale e che le retribuzioni dei lavoratori pubblici sono ferme e tali resteranno per molto tempo anche a seguito di provvedimenti varati dal Governo di cui lei è autorevole rappresentante.
Le rammentiamo anche, qualora non lo sapesse, che la retribuzione media di un lavoratore della giustizia si aggira intorno ai 1300 € e che in alcuni casi gli spostamenti, poiché non si è tenuto conto delle infrastrutture sui territori nel varare la riforma, possono costare molto cari in considerazione dell’aumento progressivo dei carburanti.
La invitiamo dunque a valutare la opportunità di concertare con le OO.SS mobilità e scambi anche con altre amministrazioni oltre alla mobilità su base volontaria in modo che i lavoratori della giustizia non siano ancora un volta gli unici a pagare sulla propria pelle le riforme calate dall’alto che purtroppo, anche in questo caso, avranno gravi conseguenze sul servizio ai cittadini.
Ci aspettiamo una immediata convocazione.
Distinti saluti.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Prospettive e ruolo della Corte dei conti
. . . VARENNA “NOTR’ AMOUR”!
Il prossimo Convegno annuale di Varenna e la recente lettera del Presidente Giampaolino, trasmessa in data 3/09 c.a. a tutte le OO.SS. dal Capo di Gabinetto cons. Luigi Caso, ci danno l’ occasione di tornare sulle problematiche relative alle prospettive politico-istituzionali dell’ Istituto già oggetto di precedenti nostri comunicati.
Per quanto ci riguarda, preferiamo far riferimento a termini come “prospettive”, “ruolo” dell’ Istituto, mentre siamo molto cauti, soprattutto nell’ attuale contesto, nell’ adoperare il vocabolo “riforma” della Corte perché, negli ultimi anni, troppe volte il termine in questione è stato adoperato impropriamente ed è servito a mascherare vere e proprie “controriforme” .
Col “governo dei professori” la negativa tendenza succitata s’è accentuata (basti pensare alla “riforma” delle pensioni, dell’ art. 18, ecc.).
Pertanto, noi non vogliamo contribuire a creare equivoci perché una delle questioni di fondo che intendiamo affrontare unitariamente (e non soltanto con le altre OO.SS. del personale amministrativo, ma anche con i prossimi nuovi organi associativi dell’ ANM) è proprio quella di capire se, nell’ ipotizzata riorganizzazione della Corte di cui all’ apposita Commissione di Studio, possa nascondersi dietro termini come “riordino” o “rafforzamento” delle funzioni dell’ Istituto un pericolo di controriforma.
Il pericolo in questione può celarsi dietro l’ applicazione alla Corte della linea del “ce lo chiede l’ Europa” come testimoniato dal prossimo varo della bozza di “legge rinforzata” istitutiva della mini-Authority per la vigilanza sul pareggio di bilancio, saldi, tetti, ecc. (si veda in proposito l’ articolo di M. Mobili de “IL SOLE-24 ORE” riportato nella rassegna stampa dell’ 11/09);
non a caso, questo sarà uno dei punti in discussione al Convegno della prossima settimana dove sono presenti due Ministri, ma mancano rappresentanti istituzionali delle Regioni e delle Autonomie Locali.
Pensiamo che le direttive europee della “nuova governance economica”, all’ interno della sempre più soffocante strategia liberista, prevedano schemi di controllo prevalentemente centralizzati con una primazia, quindi, dello Stato rispetto alle altre componenti politico-istituzionali.
Ciò, può portarci indietro di decenni, alla fine di ogni approccio collaborativo, al blocco, nei fatti, dell’ evoluzione della Corte come organo dell’ intera Repubblica e non soltanto dello Stato.
Perché, come Sindacato, ci interessano questi aspetti?
Per un fatto molto semplice:
in tempi di “spending review” la difesa integrale e intransigente delle articolazioni regionali del nostro Istituto si può fare soltanto se la Corte non diventa un “cane da guardia” delle Autonomie anche perché ciò può determinare la ripresa, a iniziare dalle Regioni ad autonomia speciale, della tendenza a “fuggire” dalla Corte e darsi organi di controllo “domestico”.
Insomma, non si può avere “la botte piena e la moglie ubriaca”, ossia, da un lato, assecondare il ritorno a modelli di controllo repressivo (compreso forme di rilancio del controllo preventivo sugli EE.LL.) dall’ altro, affermare che si vogliono difendere le nostre articolazioni regionali (non a caso, nel dibattito della Corte sono emerse anche ipotesi di Sezioni con competenze ultraregionali o Sezioni consultive centrali che, al momento, fortunatamente, sembra abbiano avuto poco seguito).
Allora, si comprenderà che il confronto sulla stesura finale dei lavori della Commissione di Studio, confermatoci dal contenuto della citata lettera, apprezzabilmente inviataci, non può permettere “fughe in avanti” e banalizzazioni da parte di nessuno.
Per parte nostra, prossimamente, riproporremo, in coerenza con quanto affermato sinora, la ripresa del confronto già iniziato proficuamente a giugno con l’ ANM e le altre OO.SS.
Roma 14/09/2012
Per la delegazione nazionale trattante
Michele PIETRAFESA
Carissimi,
nei prossimi giorni comincerà tutto il tran tran lavorativo e con esso anche l’attività contrattuale .
Come sapete, a Luglio si è interrotta la trattativa sul fua 2012. Le distanze tra la Cgil e l’amministrazione sono notevoli. Il 3 agosto, nel pomeriggio, in un incontro richiesto dal Vicesegretario generale in partenza per le ferie, c’è stato uno scambio molto franco sulle rispettive posizioni in merito al Fua. Ho ribadito le nostre posizioni già espresse dai compagni Mauro e Susanna negli incontri di Luglio e gli ho manifestato le nostre perplessità ( tra l’altro proprio la mattina del 3 agosto siamo usciti con un comunicato ) sulla liquidazione dei premi 2011. Infatti, anche da alcune/i compagne/i della Commissione Nazionale Trattante, oltre che da molti compagni e colleghi, ho ricevuto mail di protesta e/o di proposta sull’impostazione e sulle modifiche da apportare alla bozza di Fua 2012 consegnataci dall’amministrazione. Ho anticipato al Vicesegretario generale ( come già affermato nel citato comunicato) che avremmo inviato proposte emendative per iscritto alla loro bozza e, in questo lungo mese di agosto e i primi giorni di settembre, insieme ai compagni della Commissione, abbiamo cercato di impostare una bozza che veda , attraverso una impostazione qualitativamente diversa da quella dell’amministrazione, una effettiva ” Equità Distributiva” del fua 2012. Abbiamo fatto uno sforzo di elaborazione complessivo anche sui dati della liquidazione del fua 2011.
L’approccio culturale e metodologico della nostra proposta è sostanzialmente alternativo all’ attuale modello d’ incentivazione quantunque abbiamo scelto uno strumento “dialogante” quale quello degli emendamenti alla bozza dell’ Amministrazione.
Rispetto all’anno scorso, ci sono alcune diversità:
non siamo partiti da una proposta alternativa (v. “flessibilità organizzativa” che sarebbe stata da riproporre se ci fosse stata l’ ipotetica disponibilità di maggiori fondi) ma abbiamo modificato direttamente , con emendamenti, la bozza di Fua presentataci dalla controparte il 21 giugno c.a.
Sono sei i punti-chiave della proposta:
– Innanzitutto, maggiore trasparenza sia attraverso la modifica della struttura della contrattazione integrativa nazionale che la risoluzione di alcuni casi di “conflitti d’interesse” (potenziali o reali) nella delegazione di parte sindacale;
– Annullamento delle asimmetrie nella struttura della contrattazione tra sede centrale e sedi regionali (non ci sembra, ad es., che le differenze nella suddivisione dei budget tra Aggregati/Uffici centrali e Aggregati/Uffici regionali siano dovute all’ “amore”, da parte dell’ Amministrazione per la contrattazione integrativa territoriale, ma, in alcuni casi, soprattutto per le sedi regionali, la proposta di budget unificati, come per le indennità di disagio e le PP.OO. di alta professionalità sembra finalizzata a “incentivare” forme di “guerra tra poveri”);
– Rifiuto dell’indennità di disagio a 2 euro (lordi) con relativa fissazione del tetto minimo ed unico a 3 euro. – A nostro avviso, la proposta dei 2 euro è oggettivamente offensiva data l’ irrisorietà della somma. – Inoltre, anche in questo caso, vanno eliminate le asimmetrie tra le modalità di ripartizione delle indennità di disagio in sede centrale e quelle delle sedi regionali con relativa unificazione degli importi per evitare forme di frammentazione e procedendo a degli accorpamenti delle varie attività disagiate, ove possibile;
– Divieto di cumulo delle indennità o tetto sensibilmente più basso dello stesso;
– Abbassamento dei tetti del premio individuale e dei progetti di produttività per recuperare risorse che permettano (insieme al divieto di cumulo di cui al punto precedente) da un lato, di allargare al massimo i destinatari delle incentivazioni ( nel 2011 ci sono state ben 512 unità di personale che hanno avuto soltanto il misero importo della produttività collettiva) dall’ altro, di accantonare delle risorse per ulteriori (anche se limitate) progressioni ai soli fini giuridici per quote di personale con i prescritti requisiti (come nel caso di alcune unità II-F1 o la ventina di colleghi di area I per cui occorrerà trovare una soluzione in quanto si tratta di una vicenda, ormai, annosa);
– Legame tra FUA e sistema di valutazione con l’ esigenza di un chiaro impegno da parte dell’ Amministrazione di fissare una scadenza precisa per la prevista sessione di confronto con le OO.SS. che, a nostro avviso, deve avvenire in direzione dell’ applicazione dell’ accordo del 3 maggio tra il Ministro della Funzione Pubblica e la maggior parte delle OO.SS. (spostamento del baricentro dalla performance individuale a quella organizzativa).
Come potete ben capire, il primo su elencati punti,è quello che più di altri ” affronta il toro per le corna”;
Infatti, nelle proposte di altre OOSS, c’è il silenzio più totale su quest’aspetto in quanto, in realtà, sull’attuale (e ineguale) struttura della contrattazione integrativa nazionale c’è una complice convergenza tra l’amministrazione e la maggior parte delle altre OOSS che, non a caso, hanno i loro coordinatori nazionali proprio in uffici del segretariato generale.
Ulteriore considerazione, è sulle valutazioni che esprimiamo (anche indirettamente) sui SSAAUURR:
è bene chiarire che un conto è il nostro giudizio politico critico su come è nata questa struttura ( si veda in proposito il nostro documento sull’allora bozza del nuovo regolamento d’organizzazione) un altro è, eventualmente, sottovalutare le problematiche delle/i lavoratrici/i di queste strutture.
Ciò, ovviamente non è mai stato fatto dalla nostra organizzazione , anzi ci sono già stati casi in cui siamo intervenuti con decisione dove ci sono stati forme di discriminazioni verso nostri iscritti/simpatizzanti che lavoravano in alcuni SSAAUURR;
Cosi come, stiamo riflettendo sull’elaborazione di proposte più articolate che riguardano alcune indennità specificamente rivolte alle citate strutture organizzative.
Come ultima considerazione, ribadiamo, la differenziazione da noi sempre fatta tra “Equità distributiva e distribuzione a pioggia” in quanto quest’ultima non è, ovviamente, prevista dal CCNL, ci provocherebbe problemi di linea politica con la federazione nazionale e ci esporrebbe a strumentali critiche da parte dell’amministrazione che così avrebbe un pretesto su un “piatto d’argento” per erigere una barriera sull’insieme delle nostre proposte a cominciare da quelle più scomode politicamente.
Pertanto, non siamo stati mai d’accordo su alcuni suggerimenti che ci sono venuti anche da parte alcuni settori di personale di proporre l’aumento indiscriminato della produttività collettiva perché questi tipi di proposte lasciano inalterati i nodi politici che noi invece vogliamo affrontare (come quelli citati al punto uno del precedente elenco).
INSOMMA,VOGLIAMO:
CAMBIARE IL MODELLO D’INCENTIVAZIONE CON LA MODIFICA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA PER GIUNGERE AD UNA “VERA EQUITA’ DISTRIBUTIVA” .
QUESTA SARA’ LA NOSTRA PAROLA D’ORDINE!
RIPIGLIAMO ALLA GRANDE!!!
Roma, 14 settembre 2012
FP CGIL NAZIONALE
MICHELE PIETRAFESA
Allegati
NOTA D’ACCOMPAGNO: PER L’EQUITA’ DISTRIBUTIVA
(Considerazioni sulla liquidazione del FUA 2011 e proposte/emendamenti per il FUA 2012)
TABELLE
lettere ai componenti della Commissione di studio
Corte dei conti
Roma 12/09/2012
– Al Segretario Generale della Corte dei conti
Presidente di Sezione Giorgio CLEMENTE
– Al Vice-Segretario Generale Cons. Luigi GALLUCCI
e p.c. – Al dott. Gino GALLI-Servizio Relazioni Sindacali
Oggetto: richiesta informazione successiva sulla distribuzione delle ore di lavoro straordinario dell’ esercizio 2011.
Sulla base delle disposizioni contrattuali vigenti, si chiede l’ informazione successiva sulla distribuzione delle ore di lavoro straordinario e relative prestazioni distinte per Ufficio, Aggregato e numero dei destinatari.
In attesa di urgente riscontro
per la F.P.-CGIL Corte dei conti
Michele PIETRAFESA