Roma, 11 settembre 2012
Al MIBAC
Al Direttore Generale Dott Mario Guarany
Oggetto: trattamento economico del personale in regime di esonero anticipato dal servizio (ai sensi dell’art. 72 della legge 133/2008 e succ. mod.) –
Egregio Direttore,
le inviamo questa nota per richiedere opportuni chiarimenti in merito al trattamento economico che si intende applicare al personale di cui all’oggetto.
La lettura della norma e la successiva esplicazione nella Circolare n.10/2008, emanata dal Dipartimento della funzione Pubblica ricomprende esplicitamente nel trattamento economico spettante al dipendente in caso di esonero quota parte del trattamento accessorio, collegato alle perfomances di produttività e di raggiungimento dei risultati. La Circolare sopra citata precisa testualmente:
“Quanto alle voci retributive, si precisa che il riferimento al “trattamento complessivamente goduto per competenze fisse ed accessorie” implica che siano considerate nella base di calcolo tutte le componenti salariali in godimento, con esclusione di quelle direttamente collegate alla prestazione lavorativa (es.: lavoro straordinario, compensi per turno, oneri, rischi, e disagio, trattamento accessorio all’estero ecc.) o spettanti una tantum (es.: incentivi alla mobilità, indennità di trasferimento ecc.). Oltre alle voci costituite da stipendio ed indennità fisse (es.: nel comparto ministeri, indennità di amministrazione e, per i dirigenti dell’area I, retribuzione di posizione fissa e variabile) vanno considerate altresì eventuali componenti legate alla produttività ed ai risultati. Le voci di retribuzione accessoria da considerare sono quelle riferite all’anno solare precedente quello del collocamento in esonero e vanno considerate nella misura, rapportata a mese, riconosciuta a consuntivo. Ciò anche se la liquidazione del compenso avviene in data successiva a quella del collocamento in posizione di esonero”.
Pertanto, sulla base di quanto sopra esposto, la scrivente ritiene che ai lavoratori in regime di esonero dal servizio ai sensi della normativa in oggetto, vadano considerate tutte le voci accessorie, riferite all’anno precedente del collocamento in esonero, non direttamente collegate alle prestazioni in servizio e quindi, specificatamente, gli importi dei progetti nazionali di produttività ed efficienza e gli importi dei progetti locali, precisando che analogo orientamento si è registrato in tutte le PP.AA., a partire dal MEF e dalle Agenzie Fiscali.
Si prega pertanto di voler formalizzare la propria posizione al riguardo precisando che la presente nota viene inviata ai sensi dell’art.6 CCNL.
Nel rimanere in attesa di formale riscontro si inviano distinti saluti.
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
Di seguito la nota di risposta del Direttore Generale AID sulla questione della sicurezza.
Rialleghiamo la lettera da noi inviata in data 4 settembre 2012.
Roma, 4 settembre 2012
Al Direttore Generale AID
On. Ing. Marco Airaghi
Egregio Direttore Generale,
in merito all’ultimo incontro con le OO.SS. nazionali, durante il quale la S.V. ha dichiarato la propria disponibilità al rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza, si richiedono informazioni dettagliate sullo stato e sull’attuazione di tale normativa presso tutti gli Stabilimenti dell’Agenzia Industria Difesa.
Si resta in attesa di un urgente riscontro in merito.
Distinti saluti
FP CGIL DIFESA
Noemi Manca
COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA 11.9.2012
La revisione dello strumento militare si delinea nelle varie dichiarazioni che i vertici militari man mano approntano sulle linee direttive del Ministro e informano l’opinione pubblica.
Dimenticandosi che oltre alle linee direttive, ci piacerebbe conoscere in rappresentanza di tutti i lavoratori impiegati in questo Ministero e per le dichiarazioni di esuberi che appaiono sulla stampa,
QUALE E’ LA DIFESA ITALIANA?
A QUALE OPERATIVITA’ CI SI RIFERISCE? POLITICA ESTERA ED INTERNA SI INTRECCIANO IN UNA DIVERSA FUNZIONE DELLA DIFESA ITALIANA?
Secondo le ultime dichiarazioni stampa del Capo SMM il ruolo della marina italiana si sviluppa secondo tre direttive:
· Garanzia del libero uso dei mari;
· Promozione del made in Italy (navi più moderne coinvolgimento industria cantieristica e difesa);
· Apporto marittimo alle finalità delle politiche dell’Unione Europea e Nato.
Il tutto riorganizzando la struttura dei Comandi in Comando Logistico -Comando Squadra navale -Comando delle Scuole, dichiarando i Poli aeronavali (Arsenali) fondamentali per l’operatività della flotta, riducendo gli stabilimenti di lavoro e aperti all’indotto industriale locale.
Diviene sempre più un luogo comune conoscere l’attuazione della Riforma dalla stampa senza che le OO.SS. ne conoscano il disegno “organico”.
Continuiamo a sostenere che una Riforma di un apparato così importante per lo Stato debba avere la condivisione delle parti sociali, tanto più che nel disegno generale di riforma, a pagare la crisi economica e politica sono lavoratori civili che negli ultimi anni come gli altri dipendenti pubblici hanno solo subito continui tagli al potere di acquisto del loro salario.
Il disegno di legge delega fermo al Senato, sembra già produrre i suoi effetti all’interno della Difesa, con procedure di riorganizzazione non condivise.
Per questo saremo in piazza il 28 settembre per manifestare il nostro dissenso su una riorganizzazione del lavoro pubblico che emargina i rappresentanti dei lavoratori e relega il sindacato ad un esame congiunto, non per avere un confronto politico ma solo per come decidere il licenziamento.
FPCGIL DIFESA UILPA DIFESA
Noemi Manca Sandro Colombi
Roma, 11 settembre 2012
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Direttore Centrale per le Risorse Umane
Dott.ssa Carla CINCARILLI
Al Direttore Centrale per l’Emergenza
ed il Soccorso Tecnico
Dott.Ing. Pippo Sergio MISTRETTA
Al Direttore Centrale per la Formazione
Dott. Ing. Gregorio AGRESTA
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Programmazione didattica – Richiesta incontro.
Negli accordi recentemente sottoscritti in relazione al settore della Formazione veniva ribadita da parte di tutte le OO.SS. la necessità di procedere alla programmazione didattica annuale, dando attuazione anche alle stesse procedure in ambito regionale.
Si chiede, pertanto, di prevedere uno specifico incontro al fine di valutare le priorità sulla programmazione didattica dell’ultimo trimestre dell’anno in corso, anche per fornire una giusta risposta al personale specialista da anni ormai penalizzato nelle procedure di mobilità a causa delle gravi carenze di organico nei diversi settori.
Certi di un sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Convocazione incontro 13 settembre 2012.
10.09.2012 – Con la nota del 31 agosto u.s. inviata al Dipartimento, a seguito delle operazioni di soccorso effettuate dal CNVVF in occasione del naufragio della nave Costa Concordia, avevamo evidenziato tutto il disagio e l’imbarazzo espresso dal personale del Comando Provinciale di Grosseto di fronte a talune iniziative finalizzate alla promozione nella qualifica superiore per merito straordinario e ipotizzate, da parte dei Dirigenti VVF, esclusivamente sulla base di criteri assolutamente soggettivi ed unilaterali.
Di seguito, in allegato, pubblichiamo un articolo comparso su “Il Tirreno.it” che riassume la posizione assunta dalla CGIL riguardo gli sviluppi della situazione.
GROSSETO.
Disastro della Costa Concordia, la Cgil funzione pubblica fa sapere di essere «contraria a riconoscimenti individuali, visto che quella notte a condividere rischi, difficoltà e preoccupazioni erano davvero in molti e vestiti in modo diverso».
Insomma, il balletto su possibili promozioni ed encomi pare proprio non fermarsi.
In quei giorni spiega il sindacato che dice di riportare il pensiero di iscritti, simpatizzanti e vigili del fuoco operativi e amministrativi in molti hanno preso parte alle operazioni di soccorso:
«Hanno lavorato con corde, imbracature e discensori riuscendo a raggiungere tutti coloro che a portata di voce e di altoparlante portatile davano cenni di risposta. Hanno nuotato nellacqua gelida e in mezzo alle lamiere, recuperando corpi ma anche persone vive. Il tutto mentre la nave continuava a muoversi minacciosamente, ma non si sono sentiti eroi».
Ecco, è proprio questo il succo della faccenda: secondo la Cgil non esistono eroi, ma solo «Tanti bravi professionisti del soccorso».
Una bella differenza, specie alla luce delle forti polemiche che, nelle scorse settimane, hanno messo in agitazione la base del Corpo.
Inizialmente i pompieri che sembravano essere stati indicati dal comando provinciale dei vigili per una promozione erano otto.
Qualcuno mancava all’appello, come molti testimoni hanno poi precisato.
Ma quel limitato gruppo per il ministero era sin troppo folto.
Domanda dunque apparentemente archiviata e promozione sfumata.
È stato però lo stesso comandante Ennio Aquilino, appena dieci giorni fa, a rilanciare: «Nulla è ancora deciso.
Probabilmente avremo encomi di tipo nominativo per il gruppo che è intervenuto durante la prima notte.
Questo oltre a una possibile medaglia al Comando».
Nulla dicendo, tuttavia, su eventuali scatti di carriera e lasciando presagire qualcosa di simile a una pacca
sulla spalla e a una medaglia sul petto. La procedura di promozione vera, quella per meriti straordinari tramite lapplicazione del decreto legislativo 217, articolo 32, sembra stia andando avanti.
Ma non per qualcuno del gruppo maremmano, bensì per due tecnici romani intervenuti al Giglio il giorno dopo la tragedia.
Un apporto professionale importante, come evidenziato da numerosi operatori presenti durante quelle frenetiche giornate , ma forse non paragonabile a quello dei sommozzatori non in servizio che, rispondendo volontariamente allimprovvisa chiamata avvenuta nel cuore della notte, si sono precipitati sul posto e calati
in acqua alla ricerca di sopravvissuti.
Il tutto a poche decine di minuti dal naufragio.
Ma dalla Cgil precisano che tra il 13 e il 14 gennaio tutti i Corpi dello Stato erano presenti con uomini e mezzi e che non vi erano eroi, ma tante gente impegnata ad aiutare altra gente: «La promozione per i vigili è avvenuta con il privilegio di prestare la propria opera nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco».
Non la pensa così Francesco Barzagli, rappresentante del sindacato più rappresentativo tra i pompieri, la Cisl:
«Non sta a noi individuare chi ha rischiato di più o di meno. Certo è che chi ha lavorato attorno al disastro della Concordia è andato ben oltre il proprio lavoro. Molti sommozzatori erano a casa liberi. Non sono certo pagati per essere reperibili».
Poi la presa di distanza dalla Cgil: «Come Cisl non siamo certo contrari a riconoscimenti individuali. Eroi? Chi mette a rischio la propria vita per gli altri credo sia un eroe».
Ma alla luce di tutto questo, loro, i pompieri che hanno fatto il loro meglio durante eventi incredibili come quello della Concordia, o del recente incendio di Marina, cosa pensano? Non possono rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma lo sconcerto e la rabbia emergono forti quando si fanno due chiacchiere con uno dei tanti che ogni mattina presta servizio:
«Non esistono eroi? Forse, ma credo esistano persone che compiono gesti eroici. Faccio il mio lavoro con passione, come tutti, ma che mi si butti fango addosso non lo accetto. In questo Paese diventano eroi persino i ladri. Noi per mille euro al mese rischiamo la vita, ma si vede che siamo fessi. Non ci gratificano mai. Mi dispiace, qui si vive di invidie e gelosie. Si è scatenata una guerra tra poveri. Politicamente i vigili non contano nulla, sindacalmente uguale. Per lo Stato non contiamo niente. Meno male che ogni tanto ci arrivano lettere
e ringraziamenti della gente comune. La cosa più bella».
Data 10-09-2012
Testata
Pag. ILTIRRENO.IT (WEB)
Articolo «NON CI SONO EROI, NO ALLE PROMOZIONI» LA CGIL SPIAZZA TUTTI
Roma, 06 settembre 2012
Al Capo Dipartimento VV.F.,S.P. e D.C.
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Prevenzione e sicurezza sul lavoro – Cantieri sisma pianura padana emiliana.
Gli infortuni sul lavoro subiti recentemente dal personale hanno riacceso i riflettori sulla sicurezza legata al lavoro dei Vigili del Fuoco.
Nella speranza di non dover assistere alla scoperta della classica punta di iceberg, corre l’obbligo di rammentare il vuoto legislativo che continua a caratterizzare il riconoscimento di alcune malattie professionali conseguenti, per esempio, allo spegnimento degli incendi in presenza di materiale realizzato con fibre di amianto, oltrechè a trascurare in maniera evidente la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’evento sismico emiliano ha evidenziato con forza queste ultime perplessità, in particolare, durante la fase di ripristino della sicurezza, recupero beni, opere di conservazione e provvisionali.
E’ di tutta evidenza che nel lavoro effettuato dagli operatori del soccorso esiste comunque una percentuale non quantificabile di rischio ma, da notizie e documentazioni pervenute alla scrivente, nei cantieri aperti in Emilia Romagna si è assistito ad interventi operativi eseguiti in condizioni di sicurezza non tollerabili, persino nella fase successiva all’emergenza.
Nell’ottica di un crescente miglioramento qualitativo dell’attività lavorativa, sarebbe opportuno aprire un confronto, tra Amministrazione e OO.SS., per appurare se il lavoratore Vigile del Fuoco è assoggettabile alla normativa che regola in genere la sicurezza in tutti cantieri edili, sia pubblici che privati, a partire dalla nomina del responsabile della sicurezza che, di certo, in questi casi non può essere assimilato al Capo Squadra di turno.
Per le ragioni fin qui evidenziate, si chiede che, nelle more di una più approfondita disamina della tematica in materia di sicurezza nei posti di lavoro, l’Amministrazione impartisca in merito ai cantieri del sisma Emiliano più precise disposizioni volte a creare condizioni “sostenibili”, in linea con quanto sopra rappresentato.
Infine, per quanto concerne le problematiche emerse sull’utilizzo dei guanti da intervento, verificato il contenuto della circolare del Capo Dipartimento prot. 4096 del 21 Agosto e del relativo comunicato, si ritiene sia conveniente intraprendere al riguardo iniziative più incisive.
Infatti, le raccomandazioni impartite ai Sig.Direttori e ai Sig. Comandanti sembrano palesemente insufficienti a garantire opportunamente il personale operativo, il quale continua ad usare un DPI della cui efficienza, comunque, non si ha ancora certezza.
Dunque, in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio, già avviati da codesto Dipartimento, si ritengono necessarie ulteriori determinazioni, finalizzate a tutelare maggiormente il personale in possesso di guanti da intervento considerati perfettamente efficienti, dal momento che l’Amministrazione non ne ha tuttora vietato l’uso.
Distinti Saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
VIGILI DEL FUOCO
L’EFFICIENZA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nel momento in cui il Parlamento italiano si affretta ad approvare esclusivamente provvedimenti legislativi mirati alla drastica riduzione dei servizi erogati dallo Stato a favore dei cittadini, i Vigili del Fuoco continuano a rappresentare, in virtù dell’eccellente lavoro svolto quotidianamente, un esempio di vera efficienza della Pubblica Amministrazione.
Con la Legge n. 100 del 12 luglio 2012, relativa alle disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile, il Governo pone una limitazione alla presenza dello Stato sui territori colpiti dalle calamità e stabilisce, all’interno del “Decreto Sviluppo 2012”, la chiusura dello stato di emergenza determinatasi nella regione Abruzzo a seguito del sisma del 6 aprile 2009.
Ciò nonostante, il CNVVF proseguirà la propria attività sul territorio abruzzese, a testimonianza del forte legame che si è creato con una popolazione così duramente colpita dalla triste sciagura, dimostrando al Paese intero come una struttura pubblica possa raggiungere, con grande professionalità, eccellenti risultati a costi che nessun privato potrà mai rispettare.
Oltre alle proprie funzioni istituzionali, l’impegno dei Vigili del Fuoco ha riguardato anche l’opera di rimozione e trattamento delle macerie del terremoto, i cui sviluppi hanno mostrato la totale incoerenza dell’attuale Esecutivo rispetto, in particolar modo, al “sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti”, già annunciato dal governo Prodi, avviato nel 2009 su iniziativa del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e sospeso, infine, il 12 luglio scorso fino al dicembre 2013.
Un progetto costato milioni di euro che al momento si è trasformato in una serie di fallimenti e pertanto, con la legge n. 134 del 7 agosto 2012, il Governo ha di fatto revocato il contratto stipulato tra il ministero dell’Ambiente e l’azienda che ha realizzato il sistema.
In Abruzzo, diversamente, i Vigili del Fuoco hanno letteralmente inventato un impianto tecnologico per monitorare lo smaltimento delle macerie del terremoto, grazie al lavoro svolto dal Dirigente Generale VVF, Ing. Giuseppe Romano, il quale ha costruito, in collaborazione con un ingegnere informatico e al costo di circa ventimila euro, un segnalatore Gps che registra tutti i dati necessari, ovvero, trasportatore, percorso, quantità e tipologia del rifiuto, luogo di carico e scarico:
un’autentica lezione di efficienza, utilità e trasparenza dei servizi pubblici.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Di seguito, in allegato, pubblichiamo il link dell’intervista al Dirigente Generale VVF, Ing. Giuseppe Romano e l’articolo: SISTRI, una commedia all’italiana.