Al Direttore Generale
Direzione Generale Personale e Risorse DAP
Dott. M. Parisi
pec: prot.dgpr.dap@giustiziacert.it
Al Direttore Generale
Direzione Generale Personale, Risorse e Attuazione
dei provvedimenti del giudice minorile DGMC
Dott. V. Starita
dgpram.dgmc@giustizia.it
Al Direttore Generale
Ufficio centrale degli archivi notarili
Dott. R. Romano
ucan@giustizia.it
pec: prot.ucan@giustiziacert.it
OGGETTO: richiesta di convocazione per un confronto sul lavoro agile.
Altre amministrazioni stanno già provvedendo ad aprire un confronto con le
organizzazioni sindacali sulle tematiche relative allo smart working; anche nel Ministero
della Giustizia l’organizzazione giudiziaria ha già avviato il medesimo confronto.
Considerata l’importanza del tema anche per i lavoratori di codesti
dipartimenti e la necessità di definire con urgenza un accordo su come dopo il 30 luglio si
modifica l’organizzazione del lavoro e si individuano le attività da svolgere in modalità
agile, si chiede di aprire al più presto un confronto con le organizzazioni sindacali anche su
questo importante tema.
Si resta in attesa di urgente riscontro in merito.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini/Meloni Marra Amoroso
LE QUATTRO GIORNATE DELL’INPS
Si è appena conclusa l’ultima delle quattro giornate di assemblee nazionali del personale
dell’INPS.
Assemblee partecipatissime, con decine di interventi ogni giorno e migliaia di lavoratori
partecipanti, che hanno seguito anche tramite le dirette sui social.
A tutte e a tutti loro, va il nostro sentito e sincero: GRAZIE!
La foltissima partecipazione di queste belle giornate è la plastica dimostrazione della sintonia
con i lavoratori e della condivisione delle scelte finora compiute, con buona pace dei gufi di ieri e
di oggi.
E’ stata una lunga grande assemblea che ha coinvolto tutte le sedi d’Italia, da nord a sud, in
un confronto collettivo ricco di spunti e suggerimenti di cui faremo tesoro in vista dell’incontro
odierno, nel quale chiederemo anzitutto all’Amministrazione i numeri, che sono la base di un
serio monitoraggio della situazione in corso.
Il richiamo al rispetto dell’accordo del 3 giugno sarà la nostra stella polare, come anche la
richiesta di avviare subito un tavolo di contrattazione per regolamentare lo smart-working, per
far sì che l’emergenza COVID non sia avvenuta invano e che diventi, invece, l’occasione per
proiettare definitivamente l’INPS nel futuro.
Roma, 09 luglio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti
FPSRUP 2018: OBIETTIVO RAGGIUNTO!
SOTTOSCRITTO ACCORDO CHE RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI PREFISSATI
Dopo lunghe ed impegnative trattative abbiamo sottoscritto, nella serata del 7 luglio u.s., l’accordo sul salario accessorio anno 2018.
L’accordo è basato su un’impostazione comunque da considerare “transitoria” rispetto alla necessaria organica rivisitazione dei criteri da adottare a regime e rispetto ad un modello che dovrà essere più coerente con le esigenze di premialità delle elevate professionalità esistenti nell’ambito della nostra amministrazione.
Nello specifico e sotto il profilo dell’ammontare complessivo delle risorse economiche, evidenziamo, sin da subito, che rispetto all’annualità del 2017 è inferiore di circa il 16% ma, almeno per questo aspetto, dobbiamo dire che questa differenza è già nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori in quanto sono le risorse utilizzate per finanziare le progressioni economiche dell’annualità 2018 che le Scriventi hanno ottenuto. Sotto il profillo “innovativo”, ci è sembrato corretto individuare una modalità, sebbene transitoria e certamente da migliorare, rispetto ad una effettiva unificazione dei criteri di riparto del salario accessorio prima distinto a secondo se dell’Area Entrate o dell’Area Territorio, evitando incoerenti distinzioni rispetto quantomeno alle strutture delle cc.dd. Direzioni Provinciali “unificate” (Entrate e Territorio).
Con soddisfazione, inoltre, dobbiamo evidenziare che, dopo i necessari e positivi approfondimenti effettuati anche con la parte pubblica, le previsioni degli artt. 77 e 78 del vigente CCNL Fc, da applicare con decorrenza dal 2018, sono soddisfatte dal vigente sistema adottato da anni per la produttività individuale che, come è noto, diversifica in maniera importante il salario individuale dei lavoratori delle Entrate.
Difficoltà non da poco, invece, abbiamo dovuto affrontare per ridefinire i criteri di riparto dalla c.d. “indennità di verifica”. Infatti, il rapportare la liquidazione sulla base delle ore a MUV, dal 2018, determinava un sistema non coerente con quello adottato negli anni precedenti in quanto, nel dicembre del 2017, una specifica direttiva modificò le modalità di consuntivazione delle ore. Non nascondiamo sul punto la molteplicità di ipotesi di soluzione rappresentate al tavolo sia di parte sindacale che di parte pubblica e la complessità di dare soluzione alla problematica. Responsabilmente, però, tutte le parti sono pervenute ad una soluzione di positivo equilibrio e che fornisce la possibilità di intervento delle RSU e OO.SS. territoriali nell’individuare il corretto e specifico criterio di riparto dell’indennità tra i funzionari che hanno partecipato, anche con apporti diversificati, alla verifica. Permane, purtroppo, la criticità che come tutte le indennità anche quella di “verifica” ha subito il taglio di circa il 16% per i motivi prima esposti.
Positivo, infine, la rimodulazione della previsione della c.d. “sanzione accessoria” derivante dalle sanzioni disciplinari che, di fatto, determinava la perdita integrale per il lavoratore dell’intero salario accessorio anche nei casi di sanzioni disciplinari di lieve entità. Risultava, infatti, particolarmente odiosa la “non proporzionalità” tra le sanzioni minime e quelle massime/gravi che di fatto prevedevano il medesimo effetto senza alcuna progressività. Ricordiamo, infine, che il nostro compito non si chiude qui in quanto dovremo vigilare che l’accordo superi indenne il vaglio di tutti gli organi di controllo a cui sarà sottoposto nelle prossime settimane nonché per la definizione dei necessari accordi sui singoli posti di lavoro.
Roma, 8 luglio 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Cavallaro Sempreboni Patricelli
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott.ssa Maria Grazia Sampietro
per il tramite del Dott. Aldo Falzone
Dirigente Area Relazioni Sindacali
Oggetto: differimento del termine del 15 luglio 2020 per la presentazione delle domande di accesso ai benefici ai dipendenti per l’anno 2019.
I messaggi Hermes n.2094, n.2095 e n.2096 del 20 maggio 2020 in tema di benefici assistenziali e sociali per l’anno 2019, rispettivamente “Contributi per asili nido, sussidi educativi, assegni di studio e contributi per soggiorni a favore dei figli del personale dell’Istituto”, “Sussidi straordinari a favore del personale dell’Istituto” e “Concorsi per titoli a borse di studio … riservati ai figli, fiscalmente a carico dei dipendenti dell’Istituto in attività di servizio nell’anno 2019”, fissano al 15 luglio 2020 il termine di scadenza per la presentazione delle relative domande.
Poiché la possibilità di accedere in misura piena ai benefici citati è legata all’attestazione ISEE 2020, pena l’assegnazione d’ufficio del livello ISEE più alto con conseguente incidenza negativa sul beneficio per il quale si è fatta domanda, considerando che i CAF e gli altri soggetti autorizzati al rilascio della DSU, propedeutica all’ISEE, fissano da tempo appuntamenti ben oltre il 15 luglio e che la modalità cosiddetta “precompilata” presenta non poche difficoltà di aggiornamento dei dati, si chiede un differimento del termine indicato in oggetto.
In attesa di un riscontro si porgono cordiali saluti.
Roma, 09 luglio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti
OPERAZIONE VERITA’
Un antico detto contadino recita che non è importante che la gallina faccia l’uovo, quanto piuttosto che canti forte quando ciò accade. Al di là della metafora bucolica, l’adagio ben si adatta alla situazione attuale del nostro Istituto che, nonostante i risultati raggiunti in termini di prestazioni erogate in un contesto di piena emergenza sanitaria senza mai interrompere la relazione in remoto con l’utenza, non veicola all’esterno l’enorme lavoro svolto dai colleghi, diventati, come tutto il pubblico impiego, il facile bersaglio in queste settimane di una pubblica opinione aizzata contro il mondo del lavoro pubblico da organi di stampa che hanno qualificato come “vacanza” il lavoro svolto in remoto nella forma dello smart working oppure da singoli rappresentanti politici nazionali e locali, in cerca di facili consensi, che hanno additato, con la complicità di qualche masochistica “quinta colonna” della nostra Amministrazione, l’INPS come capro espiatorio di tutti i problemi legati all’erogazione dei benefici economici previsti dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese.
È di oggi l’episodio gravissimo, rivendicato dall’associazione di estrema destra “Casa Pound Italia” sui social e stranamente non riportato sui siti web di quegli stessi organi di stampa pronti a “sparare” sull’INPS, dell’affissione, su quasi tutto il territorio nazionale, presso le sedi del nostro Istituto, di volantini listati a lutto che inveiscono contro l’INPS, definito, nel loro delirante comunicato, quale “baraccone indecente” che “ … si è fatto trovare impreparato a fronteggiare l’emergenza aggravando una situazione già critica con disservizi e lentezza nella lavorazione delle pratiche …”. Il gesto non ci stupisce affatto, non solo perché in linea con le modalità di azione di questo gruppo di neofascisti che ancora oggi occupa abusivamente a Roma un immobile di proprietà della Banca d’Italia, ma anche perché si pone nel solco della ripresa di un più generale attacco al lavoro pubblico.
E’ bastato, infatti, che l’emergenza pandemica si attenuasse, per far sì che i tanti ringraziamenti verso i lavoratori pubblici si trasformassero in attacchi, rispolverando stereotipi sempre utili all’occorrenza: fannulloni, sempre in vacanza, privilegiati.
Non v’è dubbio che c’è chi mira a creare una frattura tra lavoratori, contrapponendo strumentalmente il lavoro pubblico a quello privato. Allo stesso modo, non v’è dubbio che una eccessiva sovraesposizione mediatica dell’Inps abbia contribuito a far finire l’Ente nel mirino di chi, attaccando l’Istituto di previdenza sociale, vorrebbe attaccare il lavoro pubblico, facendo credere che i dipendenti siano al momento inattivi. La realtà, noi lo sappiamo, dice altro: i lavoratori dell’INPS hanno lavorato tutti i giorni per garantire ai cittadini le prestazioni sociali cui hanno diritto e a loro va il nostro ringraziamento e sostegno.
Ciò che necessita di una seria e approfondita riflessione, invece, è l’infrastruttura tecnologica dell’Istituto, che abbisogna di urgenti investimenti per poter proiettare nuovamente l’INPS nella modernità. In questa prospettiva intendeva muoversi anche l’accordo siglato lo scorso 3 giugno; con esso, l’Istituto si impegna a innovare il proprio rapporto con la
cittadinanza, implementando maggiormente i canali telematici e telefonici, così da non rendere più sempre necessario per i cittadini recarsi nelle proprie Sedi. E’ questa la svolta – che dimostra come la Pubblica Amministrazione possa essere anche fonte di innovazione – che chiediamo all’INPS, al di là di attacchi, beceri e strumentali, costruiti a uso e consumo di chi magari pensa di ridurre il perimetro del lavoro e della previdenza pubblici.
Per questo motivo chiediamo ai vertici dell’Istituto, Presidente, Vicepresidente, Consiglio di Amministrazione e Direttore generale di non limitarsi agli atti di solidarietà interni, ma di far sentire nella comunicazione esterna, con la forza dei numeri di produzione che sono nella disponibilità dell’Amministrazione, la voce dell’INPS: rappresentare e veicolare all’esterno, su tutti gli organi di comunicazione, l’enorme mole di prestazioni erogate in questi mesi è un doveroso atto di giustizia e di rispetto a tutela della dignità e del lavoro di tutto il personale.
Quando accadrà tutto ciò?
Roma, 08 luglio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti
Contrattazione del 7 luglio: le spine del Contratto Integrativo e i nuovi progetti locali
La riunione di ieri, che ha visto il debutto della nuova Dirigente alle Relazioni Sindacali, la dr.ssa
Conversano a cui rinnoviamo i migliori auguri di buon lavoro, purtroppo non è stata foriera di buone notizie rispetto all’iter di certificazione Contratto Integrativo. La Direttrice Generale ci ha informato di una riunione con Funzione Pubblica nel corso della quale l’ipotesi di Accordo è stata pesantemente messa in discussione sia dal Mef che da Funzione Pubblica, con una serie di rilievi che interessano l’intero impianto dell’articolato.
Noi sapevamo che il percorso di questo accordo sarebbe stato periglioso proprio per i suoi contenuti innovativi e per il modello partecipativo che propone ai vari livelli del confronto sindacale: la virulenza dell’affondo portato, almeno stando a quanto ci hanno riferito sul tavolo, conferma che c’è un problema di governo delle forme di democrazia sindacale legato ad una visione autoritaria ed unilaterale ancora dominante per la quale il modello partecipativo che ha caratterizzato la storia sindacale negli ultimi venti anni al MIBACT diventa il modello da abbattere.
Questo indipendentemente dai risultati straordinari nei termini di aumento della produttività che
quel modello ha prodotto.
Naturalmente noi faremo una valutazione attenta e approfondita dei rilievi prodotti, una volta che ci saranno forniti, ma deve essere chiaro che non accetteremo soluzioni che mortificano le prerogative dei lavoratori o affossano la contrattazione di produttività sulla base di determinazioni ideologiche ed autoritarie. E valuteremo unitariamente con tutte le sigle firmatarie le opportune risposte.
Inoltre grande assente in questa vicenda risulta la Direzione politica del Ministero, a cui avevamo
chiesto, conoscendo gli organi di controllo, un affidamento politico nell’iter di certificazione del Contratto Integrativo. Nulla di questo è stato fatto e anche ieri abbiamo ribadito la necessità di un confronto urgente con il Ministro sui temi del piano occupazionale e della riorganizzazione, a cui oggi si aggiunge anche questo. Un ulteriore rinvio di questo confronto, la cui urgenza ci pare indiscutibile, sarebbe un ulteriore, inaccettabile, segnale di disinteresse verso i lavoratori e la situazione di grave crisi organizzativa del Ministero.
Progetti locali 2020.
Ieri abbiamo inoltre discusso la proposta di accordo per la definizione dei nuovi progetti locali
2020. L’amministrazione ci aveva fatto pervenire una bozza di accordo sul quale abbiamo chiesto
alcune modifiche, in particolare chiedendo di precisare meglio le macro attività verso le quali orientare i progetti, di eliminare il riferimento al D. Lgs. 150/09 (legge Brunetta) in quanto non attinente alle finalità di questi progetti, che devono servire per accompagnare le fasi di ripartenza delle attività incrementando l’offerta di servizi, affrontare il problema di eventuali arretrati determinatesi nel periodo Covid, delle rimodulazioni organizzative e tecnologiche connesse al ricorso al lavoro agile ed al conseguente coinvolgimento dei lavoratori interessati nei progetti di produttività, aiutare le fasi di transizione per gli Istituti coinvolti nella riorganizzazione, ecc. In questo contesto le parametrazioni retributive devono differenziare sulla base del grado di responsabilità nella gestione dei progetti o dei carichi di lavoro assegnati. E questo abbiamo proposto, comunemente a quasi tutto il tavolo sindacale: l’Amministrazione sembra aver recepito, ci riconvoca il 14 luglio ed in quella riunione dovremmo chiudere l’accordo.
Il diritto al riposo dei lavoratori turnisti.
L’ultimo punto in discussione è il chiarimento più volte richiesto sul trattamento dei lavoratori turnisti per i quali non è prevista la presenza in turno nei festivi. Questo a seguito dell’abolizione del codice RIF dal sistema di rilevazione delle presenze, che ha prodotto in moltissimi e significativi luoghi di lavoro l’imposizione illegittima di una giornata di ferie o di riposo compensativo. Il chiarimento, quanto mai opportuno, ha prodotto intanto la comune consapevolezza sulla chiara illegittimità di comportamento nella imposizione delle ferie e dei riposi compensativi
E l’Amministrazione si è impegnata ad identificare una soluzione tecnica, tramite un codice ad hoc,
o una soluzione amministrativa, con una circolare che chiarisce che i lavoratori che, per effetto della programmazione ordinaria, non sono chiamati a prestare servizio nelle giornate festive infrasettimanali o la domenica perché hanno raggiunto il limite percentuale dei festivi lavorati, fruiscono di riposo come tutti gli altri lavoratori. Naturalmente verificheremo il rispetto di questi impegni.
Fp Cgil nazionale
Claudio Meloni
SECONDA GIORNATA DI ASSEMBLEE: LA PARTECIPAZIONE CONTINUA!
Proseguono, per il secondo giorno consecutivo, le assemblee in remoto organizzate da FP/CGIL CISL/FP CONFINTESA/FP e CONFSAL/UNSA sulla violazione da parte dell’Amministrazione dell’accordo del 3 giugno 2020 in materia di sicurezza delle sedi dell’Istituto.
Utilizzando anche altri canali social, aggiuntivi rispetto alla piattaforma Zoom individuata per i collegamenti da remoto, siamo riusciti a raggiungere un maggior numero di colleghi ben oltre il limite tecnico di capienza, già ampiamente superato alle 8.30.
Domani terza giornata di assemblee: partecipate numerosi attraverso la piattaforma Zoom e tramite i canali social Facebook, Twitter.
Vi ricordiamo la piattaforma Zoom alla quale vi potete collegare tramite il seguente link https://zoom.us/join Meeting id: 7223868421 Password: Gaiph4da%
Roma, 07 luglio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti
Roma, li 07 luglio 2020
Al D.G.P.R. – D.A.P.
cons. dott. Massimo PARISI
Roma
E, per conoscenza Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma
Oggetto: corresponsione salariale accessoriale della c.d. “presenza esterna” al personale di Polizia Penitenziaria posto in stato di quarantena con sorveglianza attiva, o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva durante il periodo emergenziale COVID-19 RICHIESTA CHIARIMENTI
Egregio Direttore Generale,
questa Organizzazione Sindacale intende chiederLe opportune chiarificazioni in merito a quanto meglio indicato in oggetto, considerate alcune erronee applicazioni amministrative negli Istituti Penitenziari.
Durante l’emergenza sanitaria de qua, l’aspetto normativo giurisprudenziale e le circolari esplicative di Codesto Dipartimento definivano e disciplinavano quanto in discussione, fatta eccezione dell’indennità sostitutiva di mensa. Ciononostante, come già esposto in premessa, giungono doglianze della mancata corresponsione in discussione al personale di Polizia Penitenziaria avente diritto. Pertanto, alla luce di quanto sin ora argomentato, e atteso che l’attività sindacale della scrivente Parte é volta a garantire tutela alle lavoratrici e lavoratori, Voglia la S.V. attivare gli accertamenti ed adempimenti del caso.
Distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI
L’accordo e il regolamento recante norme e criteri per la ri partizione dell’incentivo di cui all’art.113
del d.lgs 50 del 2016 è stato siglato ormai da quasi due anni , il lontano 19 settembre 2018, ma è
fermo per motivi burocratici al Mef.
Numerose volte abbiamo sollecitato l’ Amministrazione a rimuovere ogni ost acolo che ne impedi-
sce l’attuazione . Siamo intervenuti anche presso il MEF personalmente, sollecitando una soluzione. Il regolamento non vede la luce perché vittima di un sistema farraginoso , un’inutile burocrazia che
ostacola in molti casi le attività e si dota di regole per certi versi inutili e insensate.
L’arco temporale di due anni non individua tempi fisiologici siamo in presenza di una vera e pr o-
pria patologia del sistema che ha bloccato per due anni quanto già contrattato, penalizzando il pe r-
sona le che quotidianamente invece espleta le attività tecniche ivi indicate con professionalità e
senso del dovere.
Chi deve intervenga . Si ponga fine in tal modo, a questa ridicola vicenda che si trascina ormai da
troppo tempo.
La Coordinatrice Fp Cgil Mit p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
L’emergenza Covid 19 e tutto ciò che ne è conseguito ha rallentato la conclusione del procedimen-
to per l’attribuzione delle PEO 2019 e di quello per la pubblicazione dei bandi per i passaggi di area.
Tali procedimenti, da noi fortemente sostenuti, si sono resi necessari per garantire ai lavoratori del MIT il giusto riconoscimento delle professionalità acquisite in un’amministrazione caratterizzata negli anni da una forte riduzione di personale che costringe buona parte de i lavoratori ad adattarsi a mansioni superiori e a sopperire alle carenze che si sono accentuate gravemente s i no ad arriva-
re alla situazione attuale che vede gli uffici semi vuoti e , in alcuni casi privi delle figure essenziali
sia per il ramo Trasporti che per quello Infrastrutture.
Per le Progressioni Economiche Orizzontali 2019 pare sia pronta la graduatoria definitiva . Tuttavia
in data 3 giugno sono pervenute dal Dipartimento della Funzione Pubblica alcune osservazioni a
cui l’amministrazione ha risposto solo il 2 luglio scorso. A questo punto la graduatoria dovrebbe
essere pubblicata e conseguentemente attribuite le posizioni. Vi inviamo la corrispondenza inter-
corsa. Ricordiamo che il numero delle posizioni è stato ampliato grazie alla nostra richiesta di
ricalcolo del Fondo che ci ha consentito di recuperare circa un milione di euro da destina re alle PEO e aumentare il numero dei lavoratori beneficiari.
Per quel che riguarda i passaggi verticali, essi saranno pubblicati a settembre. Noi pensiamo che si
sia già perso troppo tempo e che sia giunta l’or a della pubblicazione dei bandi. Per quel che attie-
ne l’ espletamento delle prove noi riteniamo che in fase emergenziale COVID sarebbe opportuno
trovare una forma telematica così previsto dal Decreto Rilancio e adottato da altri enti(vedi INPS).
Peraltro tale modalità consentirebbe anche a chi non può spostarsi per problemi di disabilità di
partecipare al concorso.
La Coordinatrice Fp Cgil Mit p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
A QUANDO LA “RIPARTENZA” ANCHEPER I PROFESSIONISTI?
La Funzione Pubblica ha certificato l’ipotesi di CCNI 2019 Professionisti siglata lo scorso mese di marzo.
L’amministrazione ha convocato i sindacati per la sottoscrizione definitiva per lo scorso 3 luglio.
CGIL conferma che non sottoscrive tale contratto, a suo tempo presentato dalla stessa amministrazione come mera fotocopia del CCNI 2018 (e, sostanzialmente, degli anni precedenti).
E’ un contratto che non affronta nessuno dei problemi della categoria, da tempo evidenziati.
Continua a prevedere posizioni indennizzate in assenza di una qualsiasi procedura per l’attribuzione delle stesse, consente il cumulo, senza alcun temperamento, della indennità di coordinamento con l’indennità di mobilità, non prevede alcun aumento della indennità di funzione
nonostante le gravosissime innovazioni nella organizzazione e nei processi lavorativi della categoria introdotte negli ultimi anni, da ultimo con il Piano di lavoro a distanza.
Nel negare la nostra firma lo scorso marzo abbiamo tuttavia contemporaneamente sollecitato l’amministrazione al rispetto degli impegni più volte assunti, anche formalmente, in merito allo svolgimento di tavoli tecnici per la revisione del sistema di valutazione di questi lavoratori e per la implementazione delle procedure informatiche.
La stessa amministrazione è perfettamente consapevole della improrogabilità di un sistema oggettivo di valutazione ponderata dei carichi di lavoro dei professionisti, basato su procedure
informatiche aggiornate ed utili a censire tutti i prodotti dell’attività professionale.
La questione si pone con ancora più urgenza all’indomani della sottoscrizione del nuovo CCNL, che, con disposizioni totalmente innovative, prevede la differenziazione della retribuzione di risultato tra professionista e professionista, sulla base dei diversi livelli di valutazione della performance raggiunti, secondo criteri da definirsi in sede di contrattazione integrativa.
I criteri dei sistemi di valutazione della performance inoltre sono ora oggetto di confronto.
Si tratta evidentemente di aspetti fondamentali del rapporto di lavoro del professionista.
IL CCNI 2020 NON POTRÀ ESSERE PERTANTO LA FOTOCOPIA DEI PASSATI CCNI. NÉ È IPOTIZZABILE ATTENDERE IL 2021 PER LA CONVOCAZIONE.
Ma il nuovo CCNL impone anche di metter mano con urgenza ai criteri per l’attribuzione degli incarichi di coordinamento, ai criteri per l’attribuzione dei livelli differenziati di professionalità, al codice disciplinare per i professionisti, tutti istituti rispetto ai quali la regolamentazione di ente (ivi compresa quella della selezione per l’attribuzione dei livelli differenziati di professionalità appena conclusa) si discosta ormai inammissibilmente dalle previsioni del CCNL.
Un gran lavoro ci attende per porre in linea tutti questi istituti rispetto alle sopravvenute disposizioni contrattuali.
Sollecitiamo l’amministrazione ad aprire subito le relative sessioni tecniche e negoziali.
E ad inaugurare una stagione di vero confronto, perché l’importanza dei temi non consente che si prosegua ulteriormente con la tecnica del fatto compiuto.
FP CGIL
Maria Assumma Matteo Ariano
Giuseppe Cipriani Antonella Trevisani
Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo
Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino
Al Segretariato generale della Difesa
Direzione nazionale Armamenti
Gen. di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna
Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli
Al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso
Al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Gen. di Corpo d’Armata Salvatore Farina
Al Capo di Stato Maggiore della Marina
Amm. di Squadra Giuseppe Cavo Dragone
Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno
Oggetto: Disapplicazione/violazione del Protocollo Nazionale sulla Sicurezza e sul Lavoro agile.
Egregio Ministro,
continuano a pervenire numerose rimostranze dalle nostre strutture territoriali che
riferiscono gravi violazioni e/o disapplicazioni del Protocollo in oggetto da parte di alcuni enti delle
FF.AA.
Si segnalano, in tale ambito, i comportamenti assunti dal Direttore dell’Aeroporto Militare
di Capodichino (NA) e, ancora una volta, dal Direttore del Polo di Mantenimento Pesante Nord di
Piacenza, il quale arriva addirittura a contestare e non applicare i punti 6, 7 e 8 dell’accordo
aggiornato e sottoscritto lo scorso 22 giugno dalle scriventi OO.SS. e dalla delegazione trattante
nazionale della Difesa.
Il rifiuto di applicare il lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro, così come stabilito
dall’art. 87 del D.L. 18/20 e successive modifiche ed integrazioni, o di eludere e disapplicare le
indicazioni contenute nell’accordo sul Protocollo per la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero
della Difesa, costituiscono azioni illegittime e inaccettabili per le scriventi Organizzazioni sindacali
nazionali – e tali dovrebbero essere anche per codesta A.D., parimenti firmataria.
In proposito, vale forse la pena di ricordare che gli accordi sottoscritti tra l’A.D. le OO.SS.
non possono prestarsi alle più fantasiose interpretazioni avanzate dai singoli Direttori di Ente o dai
loro consiglieri giuridici, né tantomeno dai vari comandi periferici, che non hanno alcun ruolo
discrezionale, ma solo l’obbligo di eseguire quanto indicato e trasmesso loro per via gerarchica.
Metterli in discussione o, ancora una volta, addirittura ignorarne l’esistenza, indica, non
solo assenza di rispetto per le leggi e i decreti, ma anche non avere alcun riguardo per la salute e la
sicurezza del personale civile, oltre che il tentativo di delegittimare il ruolo delle scriventi e la
stessa credibilità dell’A.D. e dei vertici delle FF.AA.
Atteggiamenti davvero incomprensibili che, se non immediatamente corretti, produrranno
inevitabilmente un irrigidimento delle relazioni sindacali a partire dai territori coinvolti.
In ogni caso, pur riservandoci il diritto di segnalare tali episodi all’Ispettorato della Funzione
Pubblica, FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono opportuno invitare il vertice politico a disporre
l’esatto adempimento dei contenuti del Protocollo in argomento su tutto il territorio nazionale,
richiamando le responsabilità di tutti i destinatari della presente nota.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi