Sport e Salute Spa e delle FSN LL.SS.

– SPORT E SALUTE DECIDE CHE SIAMO LIBERI DAL COVID-19! –

Con una nota dell’8/9 u.s. indirizzata a tutte le OO.SS. firmatarie, Sport e Salute ha unilateralmente
disdettato l’accordo sindacale del 15 maggio scorso sulle misure gestionali adottate per la ripresa delle
attività. In ragione di tale inopinata azione, l’accordo cesserà di produrre i suoi effetti per le lavoratrici e i
lavoratori a far data dal 21/9 p.v.
Ma procediamo con ordine… La stipula dell’accordo disdettato in queste ore dalla parte datoriale era stata
preceduta dalla sottoscrizione, lo scorso 12/5 c.a., di un Protocollo di settore per la regolamentazione delle
misure rivolte al contrasto e al contenimento della diffusione del Corona virus negli ambienti di lavoro.
Obiettivo dei due accordi, tra loro complementari (il Protocollo di settore del 12/5 è parte integrante
dell’accordo del 15/5), era quello di consentire una graduale ripresa delle attività garantendo il progressivo
rientro in sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori di Sport e Salute Spa e delle FSN. Da un lato, definendo
una serie di prescrizioni vincolanti per tutti i datori di lavoro – accesso ai locali aziendali, obbligo di messa a
disposizione e di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, distanziamento fisico, ventilazione dei
locali, sanificazione delle superfici, ecc…- e, dall’altro, modificando/integrando la disciplina di alcuni istituti
contrattuali vigenti (banca delle ore, permessi, lavoro a turni, part-time, regimi orari, lavoro da remoto
come modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa, ecc….).
Oltre che irrispettosa delle basilari regole di corretta gestione delle relazioni sindacali, la scelta di Sport e
Salute e delle FSN di disdettare l’accordo del 15/5 è, ad avviso delle scriventi, incomprensibile ed
intempestiva.
E’ incomprensibile perché fa venir meno una delle due gambe su cui poggiava l’intero impianto
contrattuale attraverso il quale le parti, peraltro a conclusione di un lungo e complesso negoziato, avevano
responsabilmente individuato le misure rivolte a contrastare la diffusione del Corona virus all’interno dei
posti di lavoro, e a consentire il graduale riavvio delle attività. Cosa accadrà quando, a partire dal prossimo
21 settembre, le novità di carattere normativo introdotte con l’intesa del 15 maggio non saranno più
utilizzabili?
E’ intempestiva perché, esattamente come la ripresa della curva ascensionale dei contagi sta in questi
giorni inequivocabilmente dimostrando, le condizioni che condussero alla stipula di quell’accordo sono
tutt’altro che venute meno… Salvo sostenere che per Sport e Salute e per le Federazioni Sportive Nazionali
l’emergenza sanitaria è terminata con almeno un mese di anticipo rispetto a quanto avverrà nel resto del
Paese…
E’ ferma opinione delle scriventi OO.SS. che il vuoto di disciplina prodotto dall’incauta decisione di
disdettare l’accordo vada con urgenza colmato riaprendo immediatamente il tavolo delle trattative per
addivenire alla stipula di una nuova intesa che, in continuità con quella oggetto di disdetta, inizi a
dispiegare i suoi effetti a far data dal 21 settembre. E’ ovvio che ciò sarà possibile nella misura in cui, dal
canto suo, la parte datoriale – dalla quale peraltro attendiamo ancora risposte sul versante del ripristino dei
livelli retributivi pre-COVID, e su quello dell’apertura dei tavoli negoziali per il rinnovo dei CCNL scaduti –
desisterà dalla tendenza ad assumere decisioni unilaterali contro i lavoratori ed abbandonerà quella strada
di sistematica chiusura alle richieste volte a soddisfare le legittime aspettative di tutela del diritto al rispetto
della salute e della sicurezza dei lavoratori dello Sport che negli ultimi mesi sembra con pervicacia avere
intrapreso.
Vi terremo tempestivamente aggiornati circa l’evolversi della vicenda.

FP CGIL                            CISL FP                        UILPA                CISAL FIALP
Francesco Quinti          Alessandro Bruni         Paolo Liberati            Dino Carola

Roma, 9 settembre 2020

Alla c.a.

Ministro per i Beni e le attività culturali
e per il Turismo
On. Dario Franceschini

E, p.c.
Capo di Gabinetto del MiBACT
Prof. Lorenzo Casini

Segretario Generale del MiBACT

Dott. Salvatore Nastasi

Consigliere per il Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Direttore Generale Bilancio
Dott. Paolo D’Angeli

Direttore Generale
Organizzazione Dott.ssa
Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano
Egregio sig. Ministro,
con la presente nota siamo a manifestare il nostro disappunto in merito ai tempi con
cui vengono pagate le spettanze al personale del MiBACT. Nello specifico, come già
rappresentato nei diversi incontri avuti con l’Amministrazione, assistiamo a inspiegabili ed
immotivati ritardi da parte del MEF in merito alla predisposizione degli atti amministrativi e
contabili necessari alla liquidazione delle competenze del personale. Questi ritardi sono
evidenti ad esempio per il Piano di valorizzazione 2019, per il Conto terzi 2019, per lo
straordinario e, non ultimo, per l’incremento dell’indennità di Amministrazione fortemente
voluto con l’ultima Legge di Bilancio. L’importo complessivo delle somme non ancora
percepite dal personale, a distanza di oltre un anno, arriva a circa 30 milioni di Euro. È
davvero inaccettabile.
A nulla sono servite le numerose sollecitazioni al MEF da parte della competente
Direzione Generale, sempre disponibile a venire incontro alle esigenze del personale e dei
Dirigenti proponendo spesso soluzioni per velocizzare l’erogazione di compensi e salario
accessorio. Solo il grande senso di responsabilità delle nostre organizzazioni sindacali e
dei lavoratori tutti ha consentito in questi anni lo svolgimento delle numerose attività di
valorizzazione, pur in presenza di questi ritardi nei pagamenti. Senso di responsabilità
ancor più evidente in questi mesi di emergenza dovuta alla pandemia.
La misura però è colma. Ci troviamo nella situazione surreale per cui nelle prossime
settimane i lavoratori del MiBACT daranno vita a decine di iniziative per il Piano di
valorizzazione 2020 (appuntamenti vitali per tutto il mondo della cultura in questo
momento storico) ma nel frattempo attendono ancora il pagamento di quanto lavorato
nell’anno 2019. Intollerabile.
Chiediamo pertanto un Suo personale e risolutivo intervento affinché in tempi
celerissimi il MEF risolva tutte le partite ancora sospese e dia seguito quanto prima ai
pagamenti. Senza una immediata soluzione della vicenda, ovvero entro 10 giorni, siamo
pronti a ritirare le firme dagli accordi sul piano di valorizzazione 2020 ed a proclamare lo
stato di agitazione.
Certi di un Suo intervento risolutivo porgiamo cordiali saluti.

FP CGIL             CISL FP                    UIL PA             FLP          CONFSAL
Meloni                  Nolè -Di Stefano   Trastulli         Satolli        UNSA Urbino

Pubblichiamo il comunicato unitario relativo alla nota trasmessa in data 08.09.2020 dall’Agenzia che ha recepito le richieste di CGIL CISL UIL in merito allo SMART WORKING.

In sintesi:

  • viene definitivamente riconosciuto il buono pasto in caso di attività in SMART WORKING previa verifica degli orari che, come accaduto nel periodo di lock down, possono essere anche autocertificati
  • vengono sollecitati i tavoli a livello territoriale per il confronto sulla sicurezza anche in funzione al numero di personale che dovrà essere in presenza negli uffici
  • viene data la possibilità di effettuazione della prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile formulate da dipendenti, genitori di figli sino ai 14 anni, in caso di difficoltà connesse all’eventuale sospensione, presso istituti scolastici, delle attività didattiche da svolgersi in presenza.

 

Riteniamo questo un ulteriore passo positivo conquistato grazie agli Accordi sottoscritti con l’Amministrazione tra i quali quello ultimo del 03 agosto 2020 (di cui qualche altra O.S. ne denigrava la portata per fini prettamente strumentali finalizzati a raccogliere consenso) e grazie alle nostre successive richieste fatte all’ Agenzia in applicazione dello stesso Accordo.

Su questo percorso intendiamo continuare a tutela di tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Agenzia per dare risposte concrete alle difficoltà che in questo periodo, purtroppo ancora emergenziale, si potrebbero presentare.

A Tutto il Personale della Corte dei conti

Rispetto Convenzione UniCredit-Corte dei conti

Facendo seguito alla Nota Unitaria sottoscritta da CGIL CISL UIL, in data 1°settembre u.s., per stigmatizzare la mancata osservanza della Convenzione stipulata tra UniCredit e Corte dei conti, da parte di alcune Agenzie UniCredit dislocate in diverse città italiane, Vi trasmettiamo la risposta ufficiale pervenuta da UniCredit-Italia – CUST SATISFACTION E CLAIMS CENT.,
con la quale si conferma la valenza nazionale della Convenzione e si esprime “la disponibilità dei colleghi della filiale Corte dei conti per supportare altre agenzie sul territorio nazionale nel caso in cui non avessero piena cognizione della stessa.”
A tal riguardo, invitiamo tutto il Personale a prendere atto di quanto suesposto e a contattare la filiale UniCredit Roma Corte dei conti ai seguenti recapiti 06.87827705 – 06.87827777, laddove non venisse rispettata la Convenzione in essere in tutto il territorio nazionale.
Inoltre, con riferimento alla chiusura della filiale UniCredit Corte dei conti, nel periodo estivo, le scriventi OO.SS. pur rispettando l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e il preavviso del Segretariato generale della Corte dei conti (INTRANET), ribadiscono il forte disagio arrecato al Personale, anche in considerazione dell’autonomia gestionale della filiale UniCredit Corte dei conti, non più dipendente dalla filiale Unicredit di Piazza Mazzini.
Si allegano:
• la risposta UniCredit-Italia – CUST SATISFACTION E CLAIMS CENT;
• la Nota Unitaria CGIL CISL UIL problematiche UniCredit;
• la Convenzione in vigore tra UniCredit e Corte dei conti.

Roma, 8 settembre 2020

Susanna Di Folco                        Alessandro Guarente                 Fernanda Amidani

NUOVO PROTOCOLLO SICUREZZA
LAVORO IN MODALITÀ AGILE E RICONOSCIMENTO BUONI PASTO

Il 7 settembre si è tenuto l’incontro sindacale per la definizione del nuovo protocollo di sicurezza
dell’INL in attuazione dell’art.263 del DL n.34/2020, come modificato dalla legge di conversione n.77
del 17 luglio 2020 ed in coerenza con la circolare n. 3 del 24 luglio 2020 del Ministro per la Pubblica
Amministrazione unitamente al protocollo quadro “Rientro in sicurezza” sottoscritto con le
organizzazioni sindacali. E’ seguita poi una informativa per illustrare i contenuti della direttiva sul lavoro
agile inviata dall’INL alle proprie strutture.
Il Protocollo – che vi trasmettiamo in allegato – aggiorna le misure di sicurezza al quadro sanitario
concretizzatosi; la sua più importante novità, poi ribadita nella direttiva sul lavoro agile, è il
riconoscimento dei buoni pasto al personale che è stato posto in smart-working in tutti
questi mesi. Il riconoscimento avverrà a partire da marzo – inizio dell’emergenza sanitaria -, secondo
l’orario di lavoro seguito da ciascun dipendente.
Con serio e consapevole impegno e pervicacia siamo riusciti a conseguire questo importante risultato,
condividendo con l’Amministrazione le ragioni che erano alla base della rivendicazione. Lo abbiamo
fatto portando avanti un dialogo serrato e basato su dati di fatto concreti e di legittimità, senza mai
scadere in sguaiati quanto altisonanti comunicati. Registriamo ancora una volta che, a risultato raggiunto,
i soliti, che mai hanno apportato un supporto costruttivo, si sono affrettati a rivendicare il
raggiungimento dell’obiettivo anche se, già dalla precedente riunione, erano disponibili a firmare il
protocollo senza riconoscimento dei buoni pasto.
La Direttiva – in allegato –, che decorre dal 15 settembre e sarà valida fino al 31 dicembre 2020, prevede
che le strutture centrali e territoriali dell’INL devono organizzare il lavoro dei dipendenti applicando il
lavoro con le misure semplificate al 50% del personale per le attività esercitabili in tale modalità. Non
possono essere svolte in modalità agile le attività che per necessità funzionali non sono eseguibili a
distanza come, ad esempio, l’ispettore di turno o le conciliazioni che non è stato possibile attivare da
remoto.
Il personale ispettivo accede al lavoro agile per le giornate in cui non effettua attività esterna, escluse le
giornate in cui debba svolgere attività in ufficio, e comunque dopo aver svolto l’attività in presenza la
giornata lavorativa potrà essere completata in modalità agile.
Il restante personale potrà accedere, a richiesta, al lavoro agile nella misura del 50% delle unità di servizio,
per un massimo di quattro giornate a settimana, con rientro in sede almeno un giorno settimanale.
Potrebbe essere richiesta la presenza in ufficio per particolari incombenze, svolte le quali il
COORDINAMENTI NAZIONALI ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO
completamento dell’orario potrà essere svolto in modalità agile. I lavoratori rientranti nelle categorie
“fragili” avranno automaticamente accesso al lavoro agile, come anche coloro che usufruiscono di
particolari tutele rivenienti dalle norme in vigore.
A tutti i lavoratori che ne faranno richiesta è garantita, a rotazione, la possibilità di svolgere la prestazione
lavorativa al lavoro in modalità agile nella misura massima del 50% contemporaneamente.
L’Amministrazione fornirà un modulo da compilare per inoltrare richiesta di adesione.
Per coloro che effettueranno l’attività in presenza, resta ferma la flessibilità dell’orario di ingresso nella
fascia oraria dalle 07:30 alle 10:00.
Nel prossimo incontro, previsto per il 15 settembre, chiederemo all’Amministrazione di sapere
dell’avvio delle progressioni orizzontali e verticali, ma anche della situazione delle assunzioni,
visto che il quadro generale si fa sempre più drammatico.
Roma, 09 settembre 2020

FP CGIL
f.to Matteo ARIANO

CISL FP
f.to Michele CAVO

UIL PA
f.to Bruno DI CUIA

SALDO INCENTIVO ORDINARIO E SPECIALE 2019

Come avevamo preannunciato con il nostro comunicato dello scorso 3 agosto, con la retribuzione del mese corrente saranno corrisposti i saldi dell’incentivo ordinario e dell’incentivo speciale di competenza del 2019 per il personale delle aree A, B e C.
Gli importi sono quantificabili in circa 1.700 euro lordi medi pro-capite e saranno correttamente assoggettati a tassazione separata, tesi da noi sostenuta già lo scorso anno, vedi nostro comunicato di ottobre 2019, quando l’INPS applicò il regime ben più oneroso della tassazione corrente, essendo compensi imputabili ad annualità precedente a quella della materiale erogazione.
A tale riguardo abbiamo avuto notizia che con la retribuzione di ottobre/novembre l’Amministrazione dovrebbe operare la restituzione del maggiore prelievo IRPEF effettuato nel corso del 2020 con riferimento al pre-saldo 2019 erogato lo scorso mese di giugno ed assoggettato a tassazione corrente. Resta da definire lo strumento tecnico per la restituzione delle maggiori trattenute IRPEF (tassazione corrente anziché tassazione separata) applicate ai compensi incentivanti erogati nel corso del 2019 ed imputabili all’esercizio finanziario 2018.
Roma, 09 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi – Sergio Peppetti

Circolare 207 sui festivi infrasettimanali: nessun ragionamento unitario?

La pubblicazione della Circolare 207 tocca certamente un argomento molto sensibile per i lavoratori
turnisti. Ma è un tema noto già da tempo al tavolo nazionale e la stessa Circolare 207 è conse –
guente a sollecitazioni della parte sindacale tutta relativamente alla singolare e illegittima abitudine
ad imporre ferie o riposo compensativo al personale turnista che per motivi ordinari non è presente
in turno nella giornata festiva infrasettimanale. Comportamento conseguente esattamente alla decisione
dell’amministrazione di non riconoscere il diritto al riposo compensativo ai lavoratori turnisti
in servizio nei festivi infrasettimanali. Che è una decisione datata, di molto precedente alla Circolare
207. Decisione come al solito applicata dai dirigenti periferici a macchia di leopardo sul territorio.
I motivi sono anch’essi noti e riguardano un orientamento giurisprudenziale consolidato purtroppo
da una sentenza della Cassazione di fine 2018 e un orientamento ARAN. Che possono essere discussi
o discutibili, ma che sono presenti sul tavolo nazionale da tempo, tant’è che nella ipotesi di
contratto integrativo, sottoscritta dalla quasi totalità delle sigle sindacali ministeriali, è stato previsto
un aumento della indennità erogata per i festivi infrasettimanali.
Per questo accogliamo con una certa sorpresa le prese di posizione di altri sindacati, compreso il
restante fronte sindacale confederale, che sembrano soprattutto condizionate dalla paura dei riflessi
che può avere questo problema nel rapporto con i lavoratori. Non la riteniamo una scelta esattamente
coerente con un percorso unitario.
Sappiamo che il tema purtroppo supera le competenze del tavolo MIBACT e ha una valenza generale
che riguarda tutti i settori pubblici. Affrontarlo come argomento di rivalsa e propaganda da parte
della singola sigla non aiuta nemmeno ad avviare un ragionamento utile al confronto con la controparte,
così come non aiuta proporre soluzioni già discusse sul tavolo nazionale come la monetizzazione
spinta della prestazione.
Per questo, senza voler fare alcuna polemica ma con sincero spirito costruttivo, invitiamo i nostri
colleghi a riprendere la via del confronto e della sintesi unitaria. Altrimenti alle tante bandierine
piantate corrisponderanno scarsi risultati concreti.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Mibact

Ieri si è tenuta la prevista riunione di “riapertura” dei tavoli sindacali dopo l’intervallo
estivo.
E’ ripresa quindi la contrattazione sul “protocollo condiviso di regolazione delle misure di
contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro”,
alla luce dei nuovi interventi normativi finalizzati alla graduale riapertura in sicurezza delle
attività.
L’accordo sulle modifiche al protocollo dovrà mantenere il personale in Smart Working,
cosi come dice la legge, per il 50% delle giornate lavorative, a partire dal 15 settembre e
fino al 31 dicembre.
Sarà garantito, fino alla fine dell’emergenza epidemiologica fissata al 15 ottobre 2020 dal
decreto legge 30 luglio 2020 n. 83, il diritto pieno allo Smart Working ai lavoratori fragili e a
chi è beneficiario o assiste nel proprio nucleo familiare beneficiari della legge 104/1992.
Sarà prevista la possibilità per queste ultime categorie del rientro volontario nelle
rotazioni, per i fragili previa verifica del medico competente.
Nel rispetto delle norme di sicurezza previste dal protocollo, sarà prevista una presenza di
un numero massimo di dipendenti pari al 50% della forza in ruolo dell’ufficio a cui si
andranno ad aggiungere il RUT o il Vicario e gli eventuali “delocalizzati” ivi compreso il
personale delle reti.
Le OO.SS. hanno sottolineato che è ulteriormente importante salvaguardare i genitori di
figli in età scolare fino a 12/14 anni (argomento di discussione) nel momento in cui dovesse
capitare la chiusura parziale o totale della scuola frequentata e garantire in quel caso il
pieno diritto allo Smart Working. Hanno inoltre sottolineato la necessità della creazione di
un meccanismo di compensazione nelle presenze legato alle disponibilità personali e alle
esigenze funzionali dell’ufficio.
Le OO.SS. hanno poi ritenuto indispensabile prevedere una fase di contrattazione locale
per definire una graduale riapertura a regime degli uffici e li dove possibile di un maggior
numero di sportelli, utilizzando così come dice l’art. 263 della legge 77/202 tutti gli
strumenti di flessibilità oraria e giornaliera.
Inoltre è stato stabilito che in caso di peggioramento della situazione dei contagi i
protocolli precedenti potranno essere riattivati in qualsiasi momento previo confronto con
le OO.SS.
I prossimi appuntamenti per proseguire la discussione sono previsti per i primi giorni della
prossima settimana dove sarà affrontata anche la questione dei buoni pasto.
Ieri si arrivati a conclusione dell’accordo sulle indennità a partire dal 1 maggio u.s. che
invieremo non appena in nostro possesso, che prevede:
– Indennità di sportello esterno prestata in presenza (legata al contatto con l’utenza e
non al il maneggio valori) da riconoscere al personale delle strutture territoriali ACI
pari a 2 euro ora e riconosciuta sulla base dell’effettivo orario di apertura dello
sportello.
– Indennità di responsabilità correlata allo svolgimento dell’attività di Cassiere
Principale U.T. una posizione giorno per ogni U.T. per un importo di 3,35 euro su
base giornaliera.
– Indennità di rischio maneggio valori sportello interno per attività prestata in
presenza una posizione giornaliera per i giorni di effettiva contabilizzazione dei
buoni pasto e/o gestione piccola cassa.
Nello stesso accordo è stato previsto di avviare al più presto l’apertura di un tavolo per
l’applicazione coerente degli istituti contrattuali allo Smart Working cosi come previsto dal
Protocollo quadro “Rientro in sicurezza” sottoscritto dal Ministro per la Pubblica
Amministrazione e tutte le Organizzazioni Sindacali in data 24 luglio 2020.

Roma 8 settembre 2020

FP CGIL ACI                     FP CISL ACI                            UILPA ACI  ACP
D. Figliuolo                         M. Semprini                              P. Piccirilli

Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo

Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino

Al capo di Stato Maggiore della Difesa
Generale Enzo Vecciarelli

Al Direttore Generale del Personale Civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno

Oggetto: Rientro in sicurezza del personale civile Difesa e lavoro agile. Rif. Lettera Udg del
02/9/2020. Inadempimenti

Con lettera del 2/9 u.s. l’Udg ha richiesto alla delegazione di parte pubblica dell’AD di
aggiornare, “curando il dialogo con le OO.SS.”, il Protocollo di sicurezza dei dipendenti civili del
Ministero della Difesa in tema di emergenza sanitaria sottoscritto il 22 giugno 2020, adeguandolo –
fra l’altro – alle novità introdotte dall’art. 263 del D.L. n. 34/2020 (convertito in legge n. 77/2020),
dalla circolare n 3/2020 del Ministro della PA e del relativo Protocollo applicativo del 24 luglio
2020.
Peraltro, diversi Responsabili di Enti e Comandi, disponendo unilateralmente il rientro
generalizzato dei dipendenti senza alcun confronto con le locali rappresentanze sindacali,
continuano a disattendere il quadro normativo in materia di sicurezza e prevenzione della
pandemia ignorando, altresì, che il richiamato accordo del 24/7/20 ha confermato l’efficacia “dei
protocolli e accordi eventualmente sottoscritti nelle singole amministrazioni”, compreso il
Protocollo tra A.D. ed OO.SS. del 22 giugno 2020, rimasto spesso largamente disapplicato.
La ripresa della curva ascensionale dei contagi e l’imminente rientro fisico nei luoghi di
lavoro di milioni di dipendenti pubblici richiederebbe, invece, un maggior senso responsabilità,
adeguato alla circostanza drammatica, nonché provvedimenti uniformi e coordinati tra le FF.AA.
I dipendenti civili del Ministero della Difesa si sono, invece, trovati di fronte un quadro
differenziato tra personale militare e civile, spesso contrastante, anche con riferimento alla diversa
tempistica di esecutività tra Persomil e Persociv la quale, ricordiamo, senza delega può disporre
solo per il personale direttamente dipendente, anomalia unica della P.A.
Tanto premesso le scriventi OO.SS., nelle more del richiamato incontro con la Delegazione
di parte pubblica per l’aggiornamento del Protocollo di sicurezza per i dipendenti civili del
Ministero della Difesa, rappresentano la necessità che siano sospese le iniziative unilaterali
attualmente in corso, adoperandosi con maggiore incisività affinché:
a) Siano immediatamente condivisi in tutti i posti di lavoro i protocolli attualmente in
vigore e ne sia verificata l’attuazione;
b) Venga avviata in ogni ente, propedeuticamente al rientro in servizio del personale una
mappatura di tutte le attività che possono essere svolte in modalità di lavoro agile,
rammentando che questo prescinde dagli accordi individuali, contrariamente a quanto
avviene in numerosi posti di lavoro;
c) Vengano verificate la compatibilità degli ambienti di lavoro, i sistemi di riscaldamento,
le condizioni e l’organizzazione di ogni processo o servizio da svolgere in presenza con
le misure di prevenzione e tutela della salute e della sicurezza aggiornando e/o
integrando i Protocolli e i DVR;
d) Siano garantite in particolare tutte le misure di pulizia, igiene e sanificazione degli spazi
comuni, quali mense, bar, spogliatoi, docce e servizi igienici;
e) Si provveda, con particolare riferimento ai servizi di mensa, qualora non sia possibile o
consigliabile la loro riapertura a pieno regime, ad articolare nuovi e più flessibili orari di
lavoro (orario multiperiodale o ridotto con rientri pomeridiani), provvedendo
all’erogazione del buono pasto;
f) Sia predisposta la verifica della condizione dei lavoratori fragili ricercando, ove
possibile, il mantenimento dell’esenzione dal lavoro in presenza e valutando, nella
ipotesi contraria, una specifica sorveglianza sanitaria comprensiva di soluzioni di tutela
e sicurezza, anche ulteriori e maggiori rispetto a quelle individuate per tutti gli altri
lavoratori, come previsto dalla circolare n 13 del Ministero del Lavoro e Politiche
Sociali e del Ministero della Salute del 4/9/2020 e come, ad es., indicato nella nota
operativa dell’ANMA – Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti del 18
agosto 2020.
In questa delicata fase, forse ancora più impegnativa delle precedenti, nella quale si
dovranno ricercare soluzioni inedite per la convivenza con un virus ancora in gran parte
sconosciuto, FP CGIL, CISL FP e UIL PA, nel ribadire che la disponibilità al dialogo deve essere
concretamene esercitata e non solo enunciata, confermano la propria ferma funzione di vigilanza,
denuncia e attribuzione di responsabilità nei confronti di chiunque adotti comportamenti
superficiali, di inadeguata stima dei rischi o si renda protagonista di qualsiasi episodio di elusione o
sottovalutazione del complesso articolato quadro normativo esistente sulla materia de quo.
Cordialmente,

FP CGIL                  CISL FP                   UIL PA
Francesco Quinti        Massimo Ferri         Sandro Colombi
Roberto De Cesaris     Franco Volpi

Alle Federazioni Territoriali FP CGIL CISL FP UIL PA di
Roma
Milano
Napoli
Palermo
Bologna

e per conoscenza

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Dott.ssa Alessandra Cataldi
Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati

Con provvedimento del 3 settembre scorso, non comunicato alle organizzazioni sindacali, il Direttore
Generale per i servizi informativi automatizzati ha inviato ai dirigenti dei CISIA (Roma, Milano,
Napoli, Palermo, Bologna) una direttiva recante i criteri di impiego del personale informatico in
servizio sia presso i CISIA sia presso i presidi distrettuali ed i presidi delle sale server nazionali,
fissando anche l’orario di servizio delle predette articolazioni territoriali.
Considerato che, secondo quanto risulta, alcuni CISIA hanno già provveduto ad emanare ordini di
servizio attuativi della predetta direttiva e tenuto conto anche della necessità di tutelare i lavoratori
dei predetti uffici dal rischio di contagio da COVID-19, in attuazione della vigente normativa
emergenziale e del protocollo sottoscritto dal Ministro della Funzione Pubblica con le organizzazioni
sindacali confederali, recepito lo scorso 4 agosto nella Giustizia, le scriventi strutture nazionali
invitano le Federazioni Territoriali in indirizzo a valutare la opportunità di chiedere ai dirigenti dei
CISIA l’attivazione del sistema di partecipazione (informazione, confronto, contrattazione) in materia
di organizzazione ed orario di lavoro ed in tema di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le
medesime Federazioni vorranno inoltre segnalare ogni eventuale violazione delle prerogative
sindacali da parte dei predetti dirigenti. Ed invero, tenuto conto del fatto che il sistema delle relazioni
sindacali presso la Direzione Generale dei sistemi informativi automatizzati e presso le sue
articolazioni territoriali è stato completamente disatteso fino ad oggi, le scriventi strutture nazionali
sono pronte a proclamare la mobilitazione del personale della DGSIA e dei CISIA ed a porre in essere
tutte le successive iniziative previste dalla legge e dal CCNL.
Si allegano la direttiva a firma del Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati e copia
del DM 23 aprile 2020.
Cordiali saluti

Roma, 7 settembre 2020

FP CGIL         CISL FP         UIL PA
Russo               Marra           Amoroso

P.O. = ATTI UNILATERALI

Siamo venuti a conoscenza dai messaggi Hermes emessi nel mese di agosto relativi a bandi per l’attribuzione di P.O., della determinazione n. 276 del 07 agosto 2020 in merito ai requisiti di accesso alle selezioni per il conferimento delle P.O.
Registriamo un nuovo atto unilaterale dell’amministrazione, che produce una grave violazione delle relazioni sindacali e crea sterili contrapposizioni tra lavoratori.
Consideriamo sconcertante questa prassi dell’Amministrazione, che non solo reitera la scelta degli atti unilaterali, in merito ai criteri per accedere alle P.O., ma addirittura salta i passaggi sindacali previsti, mancando anche dell’informativa preventiva alle OO.SS.
… Incredibile ma tristemente vero, purtroppo!
Alla luce di questa ulteriore violazione delle reazioni sindacali da parte ell’amministrazione, ribadiamo l’urgenza di un incontro con il CdA.
Sono passati mesi dall’insediamento del CdA senza un incontro con le OO.SS.,
nonostante le nostre reiterate richieste e l’unica cosa che finora abbiamo avuto è il suo silenzio assordante.
Le scriventi OO.SS. considerano grave la scelta del CdA di non ascoltare la voce di chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto.

Roma,7 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Alla c.a.
Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Sig. Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Sig. Segretario Generale MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi

E, p.c.
Sig. Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Oggetto: Definizione dello smart working e tutela della fragilità – richiesta incontro

Egregi dirigenti,
il susseguirsi di disposizioni normative inerenti alla gestione del lavoro agile ne ha prolungato,
attraverso il decreto Rilancio, il ricorso fino al 31 dicembre prossimo. Il prolungamento dello stato di
emergenza, determinato il 29 luglio passato, ha fissato alcune regole applicative con termine
previsto per il 15 ottobre prossimo. Nel frattempo abbiamo avuto modo di registrare su tutto il
territorio l’insorgere di fenomeni organizzativo-gestionali affatto diversi l’uno dall’altro, con
conseguenze talvolta potenzialmente molto pericolose per lavoratrici e lavoratori.
Pur apprezzando l’opera di coordinamento avviata da tempo dal Segretario Generale con una serie
di circolari dispositive, non possiamo non notare che il tenore “generalista” delle medesime non è
più in grado di evitare il crearsi di situazioni del tutto discrezionali.
Pertanto siamo a chiedere l’urgente convocazione di un incontro da cui scaturisca un protocollo
dettagliato sull’applicazione dello smart working anche e soprattutto in considerazione di tre fattori:
1) la necessità di arrivare entro il prossimo gennaio alla definizione del POLA (Piano Operativo
Lavoro Agile) previsto dal decreto Rilancio all’art. 263, comma 4 bis; 2) la necessità di prevedere le
modalità attuative per le lavoratrici e i lavoratori genitori di figli in età scolare, laddove si rendesse
necessaria una nuova chiusura del sistema scolastico nazionale; 3) la tutela della categoria dei
lavoratori fragili, clamorosamente trascurata dalla serie di norme finora emanate e la cui
individuazione oggi ricade quasi esclusivamente sui medici competenti e – di riflesso – sui dirigenti.
Su questo specifico argomento è appena il caso di dire che una nota operativa dell’ANMA
(Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti) datata 18 agosto sottolinea la necessità
di rivedere la filosofia dell’approccio gestionale al lavoratore fragile e individua condivisibili prassi
operative che si allegano alla presente con spirito propositivo nel comune intento di eliminare il
contenzioso e facilitare la gestione nel periodo attuale.
In attesa di riscontro e conseguente convocazione porgiamo distinti saluti.

FP CGIL                 CISL FP                   UIL PA
Meloni             Nolè/Di Stefano          Trastulli

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