Siamo arrivati al 15 settembre, data in cui la modalità di lavoro agile non verrà più considerata
attività “ordinaria”. L’attuale quadro normativo prevede che ogni singola Amministrazione debba
fare un elenco delle cosiddette attività “smartabili”, per le quali il personale potrà chiedere di essere
messo in smart working. La quantità di lavoratori da porre in sw sarà del 50%. Evidenziamo il fatto
che, a tutt’oggi, nessuna comunicazione è pervenuta dal MEF e che nel frattempo la maggioranza
dei dirigenti sta chiedendo al proprio personale di rientrare in ufficio, bypassando l’emanazione
della “policy” che l’Amministrazione si era impegnata a condividere con le OO.SS., così come
previsto dal Protocollo sulla sicurezza firmato a fine luglio.
Di solito assistiamo a “fughe in avanti” da parte di dirigenti che operano in “periferia”, ma come
infettati da uno strano virus, questa volta dobbiamo purtroppo segnalare che anche negli uffici
centrali si stanno verificando casi di questo genere.
Crediamo che sia giunto il momento di avere questo elenco, non sono più accettabili ritardi che
incidono direttamente sulle condizioni di lavoro del personale, a maggior ragione se in attesa, i
dirigenti decidono di attivarsi in ordine sparso senza il benchè minimo confronto sindacale.

Fp Cgil Nazionale
Americo Fimiani

Roma, 11 settembre 2020

SMART WORKING
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI

Si è svolta in data odierna la prevista riunione in tema di Smart Working presso l’amministrazione
giudiziaria. Alla predetta riunione hanno partecipato per la parte pubblica il Capo Dipartimento
Fabbrini ed il Direttore Generale del personale e della formazione Leopizzi. La riunione è stata
preceduta dall’invio, nella serata di ieri, di una nuova bozza dell’accordo sullo Smart Working ai sensi
della normativa eccezionale in tema di contrasto alla pandemia COVID-19, che pubblichiamo.
All’inizio della riunione il Direttore Generale del personale Leopizzi ha illustrato per sommi capi i
contenuti della proposta dell’amministrazione e le motivazioni che hanno indotto la stessa a proporre
la conclusione dell’accordo sullo Smart Working emergenziale con precedenza rispetto alla
definizione dell’accordo sullo Smart Working ordinario.
Nel loro intervento CGIL CISL e UIL hanno rappresentato innanzitutto la disponibilità a discutere da
subito dello Smart Working emergenziale (e successivamente dello Smart Working ordinario) sia per
l’interesse manifestato dai lavoratori soprattutto in ragione dei benefici che derivano in termini di
conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro sia per la necessità di definire con chiarezza i criteri
applicativi di questa nuova modalità di svolgimento della prestazione di lavoro.
CGIL CISL e UIL hanno poi chiesto di procedere alla lettura della bozza articolo per articolo nonché
la calendarizzazione dei lavori al fine di pervenire in tempi celeri ad una positiva conclusione dei
lavori del tavolo negoziale sul modello di quanto già avvenuto nel corso della trattativa sul nuovo
accordo di mobilità.
CGIL CISL e UIL hanno quindi illustrato le principali criticità da affrontare e risolvere: a) nella
individuazione delle attività che possono essere svolte da remoto; b) nella individuazione dei
lavoratori che possono accedere a questa modalità; c) nel trattamento giuridico ma soprattutto
economico dei lavoratore in SW (in merito al trattamento economico CGIL CISL e UIL hanno
denunciato una discriminazione in danno dei lavoratori in SW ai quali non è stato riconosciuto il
buono pasto sebbene lo SW emergenziale sia stato sostanzialmente un telelavoro e non uno SW in
senso tecnico); d) nella valutazione del lavoratore in SW sia con riferimento alla valutazione della
performance individuale sia con riferimento alla valutazione della performance collettiva.
CGIL CISL e UIL hanno inoltre rappresentato la necessità che l’accordo, specie quello sullo Smart
Working ordinario, abbia natura sperimentale. Infatti la materia dello SW è ancora un work in
progress e pertanto la stessa non può essere cristallizzata in un articolato, sia pure condiviso, ma deve
essere oggetto di continue e periodiche rivisitazioni.
CGIL CISL e UIL hanno ancora posto il problema delle multivideoconferenze segnalando la necessità
di disciplinare la materia nell’ambito della discussione sull’aggiornamento del sistema di
classificazione del personale del DOG e del contenuto dei profili professionali. Infatti, per CGIL CISL
e UIL le innovazioni tecnologiche cambiano le modalità di erogazione della prestazione lavorativa e
la stessa organizzazione degli uffici e le parti, sindacale e pubblica, non possono non mettere mano a
questa materia che la legge ed il contratto riservano alla contrattazione collettiva. Su tale argomento
si è registrata una disponibilità da parte dell’amministrazione ad aprire in tempi brevi un confronto
sulla materia.
CGIL CISL e UIL hanno evidenziato che è esigenza prioritaria la informatizzazione degli uffici NEP,
con riferimento alla applicazione dell’art. 492 bis cpc ed alla realizzazione del progetto tablet, e che
la stessa costituisce il presupposto per l’applicazione dello SW in questo importante settore della
Giustizia. Per CGIL CISL e UIL l’informatizzazione degli uffici NEP è fondamentale non solo per
dare efficienza ai servizi ma anche per sostenere ed incrementare gli introiti per le casse dello Stato.
Per tale motivo CGIL CISL e UIL hanno invitato l’amministrazione a costituire una commissione
tecnica specifica sulla informatizzazione degli uffici NEP ed hanno chiesto la inclusione tra le attività
cd smartabili di ricezione e restituzione telematica delle notifiche, degli atti di esecuzione, dei
pagamenti degli emolumenti UNEP e del deposito degli atti presso la cancelleria del giudice
dell’esecuzione.
La riunione si è successivamente sviluppata su di un primo esame dell’articolato nel corso del quale
CGIL CISL e UIL hanno chiesto, tra l’altro, di: ampliare l’elenco delle attività cd smartabili inserendo
anche quelle svolte dall’amministrazione centrale (vedi ad es. quelle svolte con i programmi
PASSWEB e SIAM); prevedere la partecipazione sindacale anche nella organizzazione del lavoro
agile, il pagamento del buono pasto, l’ampliamento della platea dei potenziali fruitori dello SW;
inserire una specifica disposizione inerente la possibilità di utilizzare il coworking ed una inerente la
obbligatorietà per il dirigente di concedere lo SW ove ne ricorrano i presupposti.
La riunione è stata rinviata in prosieguo al prossimo 17 settembre, ore 10.00.
A margine della riunione CGIL CISL e UIL hanno chiesto notizie anche in merito a: pagamento
differenze retributive in favore dei lavoratori che sono risultati utilmente collocati nelle graduatorie
relative alla seconda procedura di progressione economica (sul punto l’amministrazione si è riservata
di inviare una formale comunicazione a partire dalla settimana prossima); le assunzioni degli ultimi
idonei del concorso per assistenti giudiziari e la pubblicazione dei bandi di concorso per direttore, per
cancelliere esperto e per operatore giudiziario a tempo determinato (sul punto l’amministrazione ha
affermato che prestissimo ci saranno delle novità). Sulle progressioni tra le aree degli ausiliari e di
contabili, assistenti informatici e linguistici nonché sull’ulteriore scorrimento delle graduatorie ex art.
21 quater L. 132/15 per funzionario giudiziario e per funzionario NEP, CGIL CISL e UIL, nel
riproporre la problematica all’amministrazione si sono riservate fa far pervenire all’amministrazione
un formale intervento scritto.

 

FP CGIL                                CISL FP                                  UIL PA
Russo                                    Marra                                   Amoroso

IL GIOCO DELLE TRE CARTE!

Con il comunicato di ieri pomeriggio abbiamo dato conto a tutto il personale dei contenuti della riunione sindacale con l’Amministrazione sul tema dello smart working e della definizione di un messaggio Hermes che avrebbe dovuto indicare le nuove modalità di applicazione del lavoro agile al personale dell’Istituto ai sensi dell’art. 263 del DL n.34/2020, convertito con la Legge n.77/2020.
Da quell’incontro erano emerse quattro richieste che le scriventi organizzazioni sindacali avevano formalizzato al tavolo di confronto:
• esplicitare nel testo del messaggio (la delegazione di parte datoriale lo ha solo detto, su nostra richiesta, nel corso della riunione) che dal computo percentuale del personale ammesso allo smart working fossero esclusi i soggetti fragili i quali accedono “di diritto” sempre che ne facciano richiesta;
• prevedere un periodo transitorio che permettesse alle strutture di organizzare e pianificare le presenze, visto che il 15 settembre è dietro l’angolo e siamo arrivati al confronto solo il giorno 11 settembre (convocazione del 10 settembre!), quando è da luglio scorso che chiediamo un confronto con l’Amministrazione su questo argomento, visto che la Legge n.77, che ha modificato in sede di conversione il DL n.34, porta la data del 17 luglio 2020;
• eliminare la non cumulabilità dei giorni di smart working, secondo il Messaggio Hermes n.3295 legata solo a particolari situazioni logistiche che non garantiscono condizioni di sicurezza nelle sedi, e garantire la rotazione a tutto il personale per il 50% dei giorni lavorativi.
Ebbene su questi punti, mentre sulla richiesta di erogazione del buono pasto vi è stata un’alzata di scudi da parte della delegazione trattante benché altre Amministrazioni Pubbliche lo abbiano riconosciuto anche in questa nuova fase (vedi INL), avevamo registrato una disponibilità a modificare/integrare la bozza di messaggio inviataci la sera prima. Ieri scopriamo che il messaggio Hermes n.3295, pubblicato alle 18:49, non recepisce nessuna delle richieste avanzate!
È una modalità non corretta di impostare le relazioni sindacali all’interno dell’Istituto, una modalità irrispettosa non solo del confronto sindacale, come del resto dimostra la vicenda della determinazione direttoriale del 7 agosto u.s. che ha modificato la disciplina sulle modalità di conferimento delle posizioni organizzative approfittando della pausa estiva, ma soprattutto irrispettosa nei confronti di migliaia di colleghi che, con il loro lavoro svolto prevalentemente in modalità “agile” in questi mesi, hanno fatto sì che l’INPS incrementasse, lo ha detto ieri il Presidente, del 27% la produttività rispetto allo scorso anno.
Cosa succederà a questo punto, a partire dal 15 settembre? Già in queste ore riceviamo richieste di chiarimenti, anche dalla dirigenza, in ordine alla rigidità del messaggio rispetto ai cui contenuti l’Amministrazione a parole si era resa disponibile ad apportare delle rettifiche/integrazioni.
Ci meravigliamo anche del Presidente, che prima rassicura di essere tra i propugnatori del lavoro agile e poi lascia emanare un messaggio in totale contrasto con le sue parole e i suoi impegni.
Chiediamo quindi all’Amministrazione di chiarire immediatamente i punti su cui si era impegnata e nel frattempo vigileremo sul rispetto delle misure sanitarie e di sicurezza, intervenendo se necessario.
Ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte dell’Istituto verso il suo personale, ma così evidentemente non è e se l’Amministrazione vuole essere madre e non matrigna verso i suoi dipendenti ha l’occasione per dimostrarlo modificando subito i contenuti del messaggio Hermes n.3295!
Roma, 12 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

SMART-WORKING:
SERVONO CHIAREZZA E CORAGGIO

Finalmente, a pochissimi giorni dalla scadenza normativa del 15 settembre, data in cui lo smart-working cessa di essere la modalità ordinaria di lavoro nella Pubblica Amministrazione, abbiamo avuto l’atteso incontro.
Preliminarmente abbiamo sottolineato il ritardo con cui l’amministrazione affronta un tema così importante e sentito dal personale dell’Istituto.
Che dire? La bozza di messaggio Hermes inviataci ieri sera dall’Amministrazione – un po’ di tempo prima non avrebbe guastato … – ci è apparsa troppo al di sotto delle aspettative, per cui abbiamo chiesto di inserire una serie di modifiche sostanziali, che mirano a incentivare sul serio l’uso dello smart-working, dimostratosi strumento efficace anche al fine di garantire i servizi alla cittadinanza.
Anzitutto, considerando i tempi così ristretti di applicazione del messaggio, abbiamo chiesto che sia data la possibilità di non considerare il 15 settembre come termine perentorio, ma come termine flessibile, così da dare la possibilità ai dirigenti di approntare tutte le misure organizzative e logistiche a tutela della salute dei dipendenti e dell’utenza.
In primo luogo, abbiamo chiesto che nel messaggio sia espressamente chiarito che dal computo del 50% del personale che sarà posto in lavoro agile su richiesta, vadano scomputati i lavoratori fragili, anche per le condizioni sanitarie in cui si trovano, che giornalmente stiano in smart working.
In secondo luogo, dalla bozza presentataci non appare chiara la possibilità per tutto il personale di presentare domanda di accesso al lavoro agile, per cui va precisato che tutti i lavoratori – ivi compresi dirigenti, professionisti e medici – possono accedere allo smart-working per il 50% dei giorni lavorativi, così che giornalmente davvero la metà del personale sia posta in modalità agile e tutti possano accedere a rotazione a tale modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. Altrimenti, il rischio è che non si arrivi nemmeno al 50%.
Ancora, abbiamo chiesto di superare aspetti eccessivamente rigidi, come la non cumulabilità delle giornate di smart in prosecuzione. Ridefinire questi aspetti è fondamentale, per poter definire realmente agile, questa modalità di  lavoro.
Su tutti questi aspetti, l’Amministrazione ha concordato con i nostri rilievi e ha chiarito che provvederà a modificare la bozza di messaggio in tal senso.
Altra questione che è già sulle cronache di questi giorni, riguarda i genitori di figli in età scolare: troppo spesso le scuole stanno imponendo, sperimentalmente, turni, orari di entrata ed uscita davvero difficilmente compatibili con lo svolgimento regolare del lavoro in presenza per i genitori ed inoltre cosa accade se una scuola o una classe dovesse essere chiusa per contagio? Ai genitori dipendenti dell’Istituto deve essere garantito, in questo caso, l’immediato  riconoscimento del lavoro agile, ed in ogni caso per tutti gli altri una reale tutela, almeno fino alla durata dello Stato di Emergenza, per poter conciliare le esigenze di vita familiare con quelle lavorative.
Accanto al lavoro agile, reputiamo comunque necessario inserire ampie forme di flessibilità orarie in ingresso e in uscita, utili a evitare assembramenti nel percorso casa-lavoro, e per conciliare con la flessibilità degli orari delle scuole in considerazione che non tutti i nuclei familiari sono composti da 2 genitori.
Questione su cui siamo totalmente in disaccordo rispetto all’Amministrazione, riguarda il mancato riconoscimento del buono pasto al personale in smart-working, d’ora in poi. Questo, non solo rischia di essere un disincentivo all’utilizzo dello strumento e un passo indietro inaspettato rispetto a quanto accaduto sinora, ma non è vietato da alcuna norma. Anzi, se altre Amministrazioni hanno riconosciuto il buono pasto al personale in smart-working, non vediamo ragioni valide per cui anche l’INPS non possa farlo.
Resta ancora sullo sfondo un’altra questione molto importante, quella del diritto alla disconnessione. Nella bozza di messaggio si rinvia all’elaborazione del Piano Operativo del Lavoro Agile, ma nel frattempo?
Superata la fase emergenziale, che ha visto le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto impegnati a tutti gli orari e in tutti i giorni, compresi i festivi, noi riteniamo che quell’eccezione non possa affatto divenire, ora, la regola, per cui anche su questo è importante far chiarezza.
Chiediamo più coraggio all’amministrazione per non sprecare un’occasione importante e non deludere il proprio personale che in questi mesi difficili lavorando in emergenza ha dato prova all’istituto ed al Paese del grande  impegno ed abnegazione al lavoro che lo caratterizza.
Last but not least, abbiamo chiesto lumi anche riguardo alla situazione delle assegnazioni temporanee esistenti, per evitare che si possano creare contraddizioni rispetto ai precedenti messaggi dell’Amministrazione. Sul punto, ci è stato detto che ci sarà a breve una successiva convocazione per trattare specificamente l’argomento ma che, nel frattempo, non si ritiene di tornare indietro rispetto alle indicazioni precedentemente date.

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Roma, 10 settembre 2020

A tutti i lavoratori
Agilità e Sicurezza!

Sulla base delle disposizioni legislative vigenti si è attivato il confronto con
l’Amministrazione in tema di rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro così come previsto ai
sensi dell’art. 263 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, conv. Legge n. 77/2020.
Data la delicatezza dei problemi connessi al rientro, si tratta di un tema molto sentito dai
lavoratori dell’Istituto soprattutto per la necessità di riuscire a conciliare le esigenze
lavorative di erogazione dei nostri servizi con quelle familiari.
Il quadro, peraltro, è complicato dal mancato superamento della fase pandemica che anzi
– come noto – si sta riaffacciando in questi giorni di ritorno dal periodo estivo e dall’esigenza
di sgombrare dubbi rispetto alla possibilità che le varie attività siano realizzabili in remoto
ovvero debbano, comunque, essere rese in presenza.
Era necessario, inoltre, disciplinare in modo intellegibile l’ulteriore complicazione recata
dalla previsione legislativa di avere una presenza in servizio costante, visto che solo il 50
per cento del personale dovrà quotidianamente continuare a svolgere il proprio lavoro in
modalità agile e, conseguentemente, delicato l’impegno sindacale di garantire la sicurezza
dei lavoratori che, ricordiamo, è anche obbligo per i datori di lavoro.
Non meno importante, infine, l’interesse collettivo di evitare al massimo concentrazioni sui
mezzi pubblici e congestioni nei luoghi di lavoro, con la preoccupazione ulteriore derivante
dalla ripresa delle scuole di ogni ordine e grado.
Tutto ciò premesso, l’Amministrazione ci ha presentato un documento di lavoro aggiornato
rispetto a quello esposto nella prima riunione del 4/9 e che recepisce buona parte delle
richieste sindacali che le scriventi avevano ritenuto utile raccogliere per iscritto. Abbiamo,
inoltre, convinto l’Amministrazione a condividere anche gli ulteriori suggerimenti
migliorativi ragionati al Tavolo nel corso della discussione, in alcuni frangenti
particolarmente animata, portandola ad operare ulteriori limature.
Il testo definitivo, che si muove nel solco dell’accordo siglato il 15 maggio u.s. da alcune
sigle, nonché dei successivi documenti tecnici da questo scaturiti, e dell’esperienza
effettuata con lo smart working emergenziale (che ha dimostrato come tutte le attività
presenti in INAIL siano eseguibili in maniera agile, pur con necessari distinguo per alcune
tipologie), consentirà a tutti i lavoratori di proseguire la propria attività in modalità agile.
L’accesso alla predetta modalità, fruibile anche ad ore, è consentito purché sia garantito
il servizio offerto, riconoscendo margini operativi ai responsabili in relazione alle differenti
esigenze territoriali, mantenendo in massima sicurezza i lavoratori fragili, ed impegnando
l’amministrazione a tenere conto “(…) del criterio della volontarietà, nonché di particolari
situazioni di carattere personale”, quali la presenza di minori, anziani, utilizzo mezzi
pubblici, ecc.
I piani di rientro dovranno essere oggetto di apposita informativa alle RSU e alle OO.SS.
locali, le quali, laddove riterranno opportuno, avranno cura di attivare il previsto confronto.
Inoltre, le soluzioni organizzative adottate saranno oggetto di ricognizione, monitoraggio
ed informativa alle OO.SS. nazionali e, oltre a verificare il corretto andamento su tutto il
territorio delle indicazioni fornite, saranno di valido supporto per la definizione del Piano
Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) che dovremo adottare nel prossimo mese di gennaio.
Per quanto riguarda i colleghi dell’Area sanitaria, gli Ispettori, gli Assistenti Sociali, ed i
Formatori (questi ultimi, solo per la parte di erogazione di formazione in presenza), ferme
restando le esclusioni previste per i lavoratori “fragili”, non saranno compresi nel calcolo
della percentuale prescritta pur potendo accedere al lavoro agile ricorrendone le ragioni
organizzative.
Analoga previsione è stata estesa anche ai Responsabili di strutture dirigenziali e non, i
quali, pur chiamati ad esercitare la propria funzione in presenza, potranno accedere al
lavoro agile per “casi eccezionali”.
Inutile ribadire come la scelta di rendere maggiormente adattabile il contenuto del
documento alle varie esigenze territoriali e centrali, nonché la previsione di apposito
incontro di monitoraggio, nasce dalla positiva esperienza vissuta con il richiamato
protocollo del 15 maggio u.s., dove ad un primo atto di indirizzo alle strutture per poter
avviare in rapidità una prima fase di rientro (cd. fase 2), seguirono ulteriori note tecniche
volte a “ritarare il tiro” trovando risposte alle varie difficoltà riscontrate in fase di attuazione
del predetto protocollo.
Possiamo sostenere con estrema serenità che l’intenso e difficile lavoro svolto nel corso di
tutta la fase emergenziale da queste Organizzazioni Sindacali, con particolare riferimento
al Protocollo Inail, ci sta mettendo nelle condizioni di poter affrontare con moderata
tranquillità questa nuova delicata fase. Ovviamente, molto dipenderà da quanto i
Responsabili “terranno conto” di quegli accorgimenti avanzati dalle organizzazioni
sindacali e che il documento in questione ha recepito: non vorremmo dover registrare
nuove fughe in avanti vissute in precedenza.

A. Mercanti  M. Molinari    F. Savarese    P. Romano

RIENTRO IN SICUREZZA, SMART WORKING, FLESSIBILITA’ E ORARI DI LAVORO
INFO FRD (FUA) E PROGRESSIONI ECONOMICHE

Si è svolto il 9 settembre 2020 il programmato incontro in call conference in ordine alla ripresa dello svolgimento della prestazione di lavoro in presenza che avverrà in modalità graduale a decorrere dal prossimo 15 settembre.
Come è noto lo smart working nel pubblico impiego in questa nuova fase è disciplinato sostanzialmente dall’art. 263 del DL Rilancio il quale prevede che ciascuna amministrazione organizza il lavoro dei propri dipendenti, applicando il lavoro agile al 50% del personale che svolge attività esercitabile in tale modalità. Sul punto CGIL CISL e UIL nel corso dell’incontro hanno invitato l’amministrazione a non considerare il personale con “fragilità” nella predetta percentuale in modo tale da consentire ad un maggior numero di lavoratori la possibilità, anche in questa nuova fase, di accedere allo smart working. CGIL CISL e UIL hanno chiesto all’amministrazione di addivenire rapidamente alla sottoscrizione di un accordo ovvero di un protocollo congiunto che dia uniformità di gestione delle istanze di smart working pervenute dai lavoratori in questi giorni.
Relativamente alla flessibilità e agli orari di lavoro l’amministrazione ha trasmesso alle oo.ss. una bozza di accordo con il quale si prevede l’estensione della flessibilità in entrata (7:30 – 11:30), l’eliminazione della fascia di compresenza (9:30-13:00) senza nulla dire sulla flessibilità in uscita. A tal proposito CGIL CISL e UIL hanno rappresentato all’amministrazione la necessità di intervenire anche sulla flessibilità in uscita consentendo ai lavoratori un’uscita anticipata di due ore in luogo dell’ora attuale. In relazione a ciò è stata rappresentata anche la necessità di consentire il recupero delle ore entro i due mesi successivi in luogo del mese previsto attualmente.
Su tutte queste tematiche, dopo ampio dibattito, è stato previsto un ulteriore incontro che dovrebbe tenersi a breve e sulle quali ovviamente daremo tempestiva informazione ai lavoratori.
A margine della riunione il Direttore Generale ha informato le oo.ss. che gli accordi sulle progressioni economiche e sul Fondo per le risorse decentrate (ex Fua) sono stati definitivamente certificati dagli
organi di controllo e che pertanto a breve verrà posto in liquidazione il Fondo e verrà dato avvio alle procedure di progressione economica mediante pubblicazione dei bandi. L’amministrazione ha altresì annunciato che la procedura sarà gestita interamente in modo telematico.

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

Pubblichiamo la ministeriale GDAP-0313313.U del 10.9.2020 relativa a quanto in oggetto indicato

 

Roma,10 settembre 2020
Alla c.a.
Segretario Generale del MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi

Consigliere per il Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

Oggetto: CCIM e Accordo sugli incentivi tecnici richiesta acquisizione informazioni su rilievi degli organi di controllo

Egregi,
nel corso delle ultime trattative di livello nazionale ci è stato comunicato che sul CCIM e sull’Accordo relativo agli incentivi tecnici (ex legge Merloni) gli organi di controllo hanno eccepito obiezioni di varia natura sospendendo il naturale iter d’approvazione degli stessi.
In quegli incontri ci è stato annunciato che alle Organizzazioni Sindacali sarebbe stato comunicato il contenuto dei rilevi ma, a tutt’oggi, non ve n’è traccia. Per una leale e proficua collaborazione tra le parti all’interno delle relazioni sindacali di questo Dicastero e in ossequio alla normativa contrattuale che impon e obblighi di natura informativa rispetto alle materie che impattano l’organizzazione del lavoro e dei lavoratori, chiediamo che tutte queste informazioni ci vengano immediatamente trasmesse. Anche per poter consentire alle parti di proporre soluzioni alternative che non vadano ad intaccare il già depauperato potere d’acquisto dei salari, per molti già pesantemente compromesso dalla forzata collocazione in lavoro agile con conseguente rinuncia alle indennità connaturate alla presenza in servizi.o Si rammenta, in oltre, che ancora non ci è pervenuto riscontro in merito alla nota unitaria con cui le scriventi chiedevano un incontro urgente in merito all’applicazione del lavoro agile e alla tutela dei lavoratori fragili, nota rispe tto alla quale rinnoviamo la necessità di conferire con urgenza.
Certi di un suo intervento risolutivo porgiamo cordiali saluti.

FP CGIL                              CISL FP                                            UIL PA
ClaudioMeloni        Giuseppe Nole’ – Valentina Di Stefano    Federico Trastulli

Riunione del 9 settembre Smart working: la proposta dell’Agenzia è irricevibile

Il tema della conciliazione dei tempi di vita/lavoro è, da mesi, al centro
delle rivendicazioni di questa Organizzazione. Il perno della rivendicazione
sindacale è, come più volte detto, l’applicazione delle tutele contrattuali
(fruizione dei giustificativi di assenza orari e giornalieri e buono pasto, per fare
alcuni esempi) anche alle modalità di lavoro che prevedono lo svolgimento
della prestazione lavorativa in un luogo diverso rispetto alla postazione in
ufficio, limitando gli spostamenti territoriali e il pendolarismo, definendo una
modalità di assegnazione degli obiettivi e verifica dei risultati coerente con un
rapporto di lavoro subordinato. Ovviamente, rendendo l’adesione a questi
strumenti volontaria da parte del dipendente.
Le sollecitazioni rivolte all’Agenzia finalizzate alla convocazione di una
sessione negoziale che affrontasse la regolamentazione dello smart working
con il contestuale consolidamento e potenziamento del telelavoro e del coworking
hanno determinato, nel pomeriggio di ieri, la formalizzazione della
proposta dell’Amministrazione sul tema.
L’Agenzia, semplicemente, ha gettato la maschera: dopo che per
settimane ha fatto riferimento al “benessere organizzativo” e all’attenzione
per i dipendenti, presenta una proposta limitata ad una forma di smart
working che, fatte salve alcune situazioni, determina un vantaggio
esclusivamente lato datoriale: abbattimento dei costi e aumento della
produttività in un contesto di riduzione delle tutele per i dipendenti.
“Parole volanti”, quindi, questa dichiarata attenzione nei
confronti dei colleghi che, in questi mesi, in un contesto emergenziale
molto complesso, hanno saputo garantire alla collettività la propria
professionalità utilizzando strumenti personali e a proprie spese.
Chiedere loro di continuare a sostenere questi costi anche oltre l’emergenza è
quantomeno la manifestazione di una mancanza di rispetto.
La proposta dell’Amministrazione, come FP CGIL, l’abbiamo rispedita
al mittente e lo abbiamo fatto nel corso della trattativa e non solo in questo
comunicato sindacale.
Chiedere la firma sindacale in calce ad un dispositivo che comprime i
diritti e scarica parte dei costi produttivi sui lavoratori ha come conseguenza
l’inasprimento dei toni e rende ancora più complesso il raggiungimento di un
obiettivo soddisfacente per le parti in causa.
In un recente comunicato abbiamo scritto che “tergiversare è inutile e
dannoso” riferendoci all’attendismo dell’Agenzia in perenne attesa che un
“elemento esterno” intervenga per limitare ulteriormente gli spazi negoziali
consentendo l’adozione di atti unilaterali o vincolati nella loro discussione.
Valuteremo se, come è sembrato, l’Agenzia rimodulerà il contenuto della
proposta presentata ieri alle OOSS in un’ottica di “effettivo accoglimento” delle
istanze sindacali: come detto, a titolo di esempio, abbiamo rinnovato la
richiesta del riconoscimento di un rimborso forfettario per i consumi, la
corresponsione del buono pasto, l’applicazione di tutti gli istituti contrattuali
inerenti alla fruizione di permessi orari. Faremo questa valutazione non solo
analizzandone il contenuto ma, provando a inserire il ragionamento in un
contesto più ampio: il rischio di isolamento dei colleghi dal contesto lavorativo
e dal CCNL, la necessità che gli istituti di conciliazione rispondano anche
all’esigenza di offrire una soluzione al divario stipendiale di genere e, non da
ultimo, che l’adozione di questi strumenti non abbiano come conseguenza nel
medio periodo un piano di dismissione degli spazi e di arretramento nel
territorio.
La FP CGIL non si sottrarrà ad un confronto finalizzato a far
coesistere una Struttura efficace ed un ambiente lavorativo sicuro,
orientato al più ampio benessere organizzativo pur consapevoli che le
premesse tracciano una differenza culturale di approccio tra l’Agenzia
e la FP CGIL.

10 settembre 2020

FP CGIL Nazionale Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini

Prot. CS 118/2020 Roma, li 10 settembre 2020
Al D.G.P.R. D. A.P.

dott. Massimo PARISI
Roma

E, per conoscenza

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Direttore G.O.M. D. A.P.
gen. B Mauro D AMICO
Roma

Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali
D. A.P.
dott. ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto:mancata corresponsione deg li emolumenti accessoriali (lavoro straordinario anni 2015
2019 al personale di Polizia Penitenziaria in forza al Gruppo Operativo Mobile.
Richiesta intervento

Egregio Direttore Generale
giungono giuste doglianze, da parte del personale interessato , circa l’esposizione in oggetto.
Nella fattispecie, sussisterebbe ancora una vacanza rispetto a quan to disciplinato dall art.50, D.L. n°124 del 26/10/2019, convertito con modificazioni dalla Legge n°157 del 19/12/2019 , in riferimento alle prestazioni da lavoro straordinario non re munerate per gli anni 2015 2019, effettuate dai poliziotti penitenziari in servizio nelle varie articolazioni di Codesto Ufficio.
Pertanto, con la presente al fine di chie derLe utili attività di accertamento ed intervento, volte a perequare quanto in discussione, nell interesse dei beneficiari.
Certo di una Sua costante attenzione, l occasione è gradita per inviarLe distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Passaggi di area, finalmente una realtà

Con la pubblicazione dei decreti, avvenuta
l’ 8 settem bre scorso, si concretizza per 284 lavora tori del MIT la possibilità di essere collocati nell ’are a superiore Noi riteniamo che questo sia un traguardo importantissimo , fortemente sostenuto dalla nostra organizzazione, che fa il paio con le circa duemila progressioni recentemente assegnate, nel percorso di rivalutazione del personale MIT per anni mortificato nelle proprie capacità professionali e privato della possibilità di uno sviluppo di carriera.
Con il D.Lvo 75/2017 (cosiddetto Decreto Ma dia) alle Pubbliche Amministrazioni è stata data facoltà di i n-
dire procedure selettive riservate ai dipendenti interni al fine di valorizzarne le professionalità acquisite n e-
gli anni . Solo attraverso un’azione sindacale costante e continua , si è riusciti a tradurre tale facoltà in questo
risultato che riteniamo un successo per la nostra organizzazione e per i lavoratori del MIT e che noi pensi a-
mo debba dar vita a ulteriori passaggi d’area posto che la norma è stata prorogata al 31/12/2022 .

I decreti pubblicati sono tre: il primo consente a consente a 110 lavoratori inquadrati in prima area di effettuare il passaggio in seconda se in possesso del titolo di studio di accesso ai pr o fili professionali di
seconda area.
Il secondo bando, relativo a 174 passaggi dalla seconda alla terza area, risponde parzialmente
all’esigenza di dare una giusta collocazione a chi da circa vent’anni, pur avendo un titolo di studi che con-
sente l’accesso alla terza area, si è visto relegare nella seconda pur svolgendo, in moltissi mi casi, mansioni
afferenti la terza. Si tratta d i una platea di circa 550 unità . L’amministrazione si è attenuta
nell’individuazione delle lauree , a quelle previste dal decreto sui profili professionali che consente l’accesso
alla terza area sia a lauree triennali che magistrali. Come Fp CGIL chiederemo un incontro per verificare i
requisiti di accesso, ponendoci l’obiettivo di consentire la massima partecipazione dei lavoratori aventi
titolo.
Il terzo bando risponde all’esigenza di consentire agli addetti di seconda area di passare ad assistenti
se in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado. Finalmente in questo modo sarà ampli a-
ta , di 80 unità la platea degli assistenti che potranno svolgere l’incarico di es a minatori per il momento n on
possibile per chi, pur essendo formato, non è inquadrato nel profilo di assistente.

La Coordinatrice Fp Cgil Mit                                 p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                       Paolo Camardella

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