Cara/o collega,
si è svolta oggi una riunione tra Amministrazione e OO.SS sui seguenti temi.

ACCORDO SULLA REVISIONE DELLE TARIFFE SULLE TURNAZIONI

È stato definito il testo dell’accordo e del protocollo per l’incremento delle tariffe delle turnazioni. Ricorderete che nel dicembre 2019 avevamo sottoscritto in ipotesi il nuovo Contratto Collettivo Integrativo di Ministero, che prevedeva l’incremento di queste tariffe. Purtroppo il CCIM è ostaggio degli organi di controllo che hanno fatto tanti rilievi, mai formalizzati. Per questo motivo avevamo richiesto nella scorsa estate di fare un “accordo stralcio” solo per la parte delle turnazioni. Tale richiesta era stata accolta e ci era stato presentato un testo, che non ci aveva convinto completamente perché modificava nella sostanza quanto previsto nell’ipotesi di CCIM.
In questi mesi c’è stato un costante confronto con l’Amministrazione che, nella riunione odierna, ha recepito tutte le osservazioni formulate unitariamente da CGIL, CISL e UIL. Nei prossimi giorni ci verrà inviato il testo definitivo, che auspichiamo quanto prima di poter sottoscrivere. Il testo dovrà superare il vaglio degli organi di controllo e solo dopo questo passaggio saranno liquidabili gli aumenti.
Rimane non risolto il problema del riposo compensativo per chi lavora in un giorno festivo infrasettimanale su cui abbiamo chiesto all’Amministrazione, con apposita nota a verbale, di continuare il confronto sia in merito al ripristino del riposo che alla modifica delle tariffe già previste del CCIM. Abbiamo comunque apprezzato il lavoro fatto dalla DG Organizzazione e dalla DG Bilancio sui due testi,  on i quali si mantiene operativo un impianto, quello delle turnazioni, che rappresenta una importante voce di salario accessorio per i colleghi.

REVISIONE DELL’ACCORDO SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Abbiamo aperto il confronto per apportare dei miglioramenti rispetto all’accordo del 2020 per le Posizioni Organizzative, in particolare specificando la validità triennale delle stesse e la necessità di assegnarle in seguito ad interpello. Per questo motivo abbiamo richiesto che ogni Direzione Generale provveda a definire le linee guida per l’interpello per il conferimento  degli incarichi di posizione organizzativa: le linee guida devono contenere la scheda con i criteri di valutazione degli aspiranti candidati, oltre a prevedere la dovuta trasparenza della procedura e l’informativa alle OO.SS. Il budget deve essere leggermente incrementato per sanare alcune incoerenze evidenziate sul 2020. Sul punto la riunione è stata aggiornata alla prossima settimana.

RIORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO

Tra le varie ed eventuali abbiamo segnalato le diverse criticità riscontrate in merito alla riorganizzazione ed alla definizione degli organici degli uffici di nuova creazione sulla base del DPCM 169/2019; emblematico è il caos che si sta generando per le Soprintendenze ABAP del Lazio o quanto fatto per il Museo nazionale d’Abruzzo. Devono essere definiti rapidamente i passaggi orizzontali e la mobilità volontaria: sono delle priorità e deve essere convocato subito il tavolo tecnico.

CHIUSURA DEL SISTEMA SICOGE E NUOVO SISTEMA INIT

Abbiamo segnalato le preoccupazioni pervenute da diversi colleghi in merito alla chiusura del sistema SICOGE ed all’utilizzo del nuovo sistema INIT. Il rischio, senza indicazioni da parte della Direzione Generale, è che si blocchi tutto il sistema di gestione contabile, oltre al fatto che, se tale applicativo dovrà essere utilizzato dal personale, dovrà essere previsto un percorso formativo per i colleghi. Le preoccupazioni sono condivise anche dalla Direzione Generale, che ha comunicato che non sono previsti percorsi formativi da parte del MEF, se non quanto già fatto in modalità e-learning. Saranno comunque attivati dei percorsi formativi on line per il personale del MiC.

VERTENZA REGGIA DI CASERTA

È stato poi segnalato quanto sta avvenendo in merito alla vertenza sulla Reggia di Caserta: in merito alla propria richiesta dalle OO. SS. regionali avanzata al Segretariato Regionale per la Campania lo scorso 26 febbraio che, con grande disappunto, ha visto un rimbalzo di note tra il Segretariato Regionale e la Reggia di Caserta con conseguente convocazione del tavolo di raffreddamento per il prossimo 13 aprile p.v. Tale atteggiamento “dilatorio dei tempi” è inqualificabile. Abbiamo chiesto un intervento urgente del Segretario Generale e della Direzione Organizzazione per ripristinare il rispetto delle relazioni sindacali.

BUONI PASTO

La DG Bilancio ha richiamato i contenuti della Circolare 33 e ci ha comunicato che ha azzerato tutti i lotti ordinari per poi attivare quelli accessori: sono stati già fatti gli ordini accessori per le regioni del Nord e del Centro. I buoni pasto per queste regioni saranno erogati quanto prima, andando a coprire anche i primi mesi del 2021. Per le regioni del Sud invece non è stato possibile attivare il lotto accessorio perché è stato già esaurito: i buoni pasto arriveranno solo dopo la definizione della nuova convezione Consip, che non sarà pronta prima dell’estate. L’Amministrazione ci ha poi comunicato che il giorno 16 aprile p.v. incontreremo il Ministro Franceschini, a seguito della richiesta formulata nei giorni scorsi.

Con l’occasione porgiamo i nostri sentiti auguri di buone festività pasquali.

Roma, 2 aprile 2021.

FP CGIL
Claudio Meloni
CISL FP
Giuseppe Nolè
Valentina Di Stefan0
UIL PA
Federico Trastulli

Passaggi di area, FRD 2021 e differenziazione del premio individuale

Nei giorni scorsi, in vista della convocazione odierna, l’Amministrazione ci aveva inviato un’ipotesi che prevedeva una riconsiderazione relativa ai titoli di studio necessari per l’accesso ai passaggi di area, presupponendo, nel contempo, la pubblicazione di un nuovo bando che sostituisse integralmente quello emanato a settembre 2020. Per quanto ci riguarda, abbiamo posto la questione che tale procedura sarebbe sicuramente oggetto di ricorsi giurisdizionali con tutti i rischi che ne conseguirebbero. Considerato il punto in cui siamo, meglio procedere secondo le regole già stabilite e già oggetto di un bando, sulle quali i lavoratori interessati hanno prodotto le domande, al fine di consentire, nel più breve tempo possibile, lo svolgimento delle prove determinando, per tal verso, l’esito finale. Sul punto abbiamo ribadito la necessita di procedere urgentemente, attraverso modalità telematiche, all’espletamento delle prove così come peraltro previsto dallo stesso MIMS per i passaggi di area dalla I alla seconda e Addetto/assistente.

Inoltre, considerando che il decreto milleproroghe ha esteso le progressioni verticali anche al 2022, ampliando la percentuale che può raggiungere il 30%, abbiamo richiesto, a partire dai piani del fabbisogno triennali 19/20/21 e 20/21/22 e dalla dotazione organica annessa al DPCM di riorganizzazione, di attivare ulteriori procedure concorsuali che potrebbero svolgersi nel 2022 aggiungendosi quindi a quelle già bandite.

A tale scopo diventa importante porre mano alla questione dei profili professionali, ormai datati dieci anni, per un riallineamento degli stessi alle competenze professionali di cui oggi deve avvalersi il nuovo MIMS, a partire anche dalla ricognizione effettuata dall’Amministrazione in tema di equiparazione dei titoli di studio.

Per quel che riguarda il FRD 2020 abbiamo posto la necessità di rimodularne le voci attraverso il reperimento di ulteriori risorse stabili per l’implementazione del fondo del personale dei livelli e della dirigenza, anche al fine di consentirci di poter strutturare una nuova progressione economica orizzontale.

Infine, in merito alla differenziazione del premio individuale, previsto dall’art.78 del CCNL 2016/18, abbiamo ribadito quanto previsto dall’accordo siglato lo scorso anno che prevede che la maggiorazione del 30% del valore medio pro-capite venga distribuito tra tutti i lavoratori che hanno conseguito la valutazione complessiva più elevata.

 

La Coordinatrice Fp Cgil MIMS                                       p. la Fp Cgil Nazionale

Carmen Sabbatella                                                      Paolo Camardella

Militari transitati e indennità di amministrazione

Tanto rumore per nulla!

 

La scelta compiuta dell’organo politico di aumentare l’indennità di amministrazione dei lavoratori civili non deve spaventare il personale ex militare transitato all’impiego civile, ma deve essere considerata come una vittoria di tutti i lavoratori.

La FP CGIL è ben conscia che senza l’adozione di una adeguata misura, lo spostamento di una qualsiasi somma dall’assegno ad personam a favore dell’indennità di amministrazione determinerà la contestuale diminuzione di 1/12 di tale importo sul reddito complessivamente percepito e un conseguente peggioramento delle condizioni economiche e pensionistiche di coloro che percepiscono quell’assegno.

Come noto, il DM 18 aprile 2002, che disciplina il procedimento di transito dai ruoli militari a quelli civili della Difesa, all’articolo 2 comma 8 prevede l’attribuzione di un assegno ad personam al fine di compensare il nuovo trattamento economico con quello goduto da militare.

In forza di questa norma, è del tutto evidente che il reddito maturato dagli ex militari transitati non può essere in alcun modo toccato, se non in presenza di un’altra disposizione di legge che allo stato attuale non esiste e che, semmai, comunque contresteremo, perché l’impegno che la FP CGIL promuove a sostegno delle ragioni e delle istanze dei lavoratori è a beneficio comune.

Pertanto, tralasciando le opportunistiche e teatrali corse in avanti condotte da talune organizzazioni sindacali, che sortiscono il solo effetto di creare confusione tra il personale transitato promettendo di portare all’evidenza dell’organo politico – forse solo per tentare diacquisire facili consensi – eccezioni che sono di fatto irricevibili, perché le norme non sono cambiate, la FP CGIL non appena la legge di bilancio 2021 entrerà in vigore, e sarà confermata quella misura, promuoverà azioni concrete nei confronti di PERSOCIV a tutela delle posizioni di tutto il personale ex militare transitato.

Preme sottolineare che la potenziale problematica riguarda esclusivamente l’ambito tecnico-amministrativo, non quello politico, e che dovrà essere risolta a livello di Direzione Generale del Personale Civile della Difesa, l’unica amministrazione competente a determinare l’importo dell’assegno ad personam degli aventi diritto, in base alle norme vigenti.

Pertanto, non appena sarà concretamente possibile, la FP CGIL inviterà PERSOCIV a procedere alla rideterminazione del nuovo assegno, tenendo conto della concorrenza di quanto riassorbito dall’indennità di amministrazione ai fini del calcolo della tredicesima mensilità e del montante pensionistico, promuovendo, in caso di avviso diverso, ogni utile azione volta a tutelare l’interesse dei lavoratori civili interessati.

Vi terremo come sempre aggiornati dell’evolversi della vicenda.

Cari saluti

FP CGIL Nazionale

Francesco Quinti

Roberto De Cesaris

Roma, 23 dicembre 2020

Al Ministero della Difesa

Direttore generale del Personale civile

Dr.ssa Gabriella Montemagno

 

All’Ufficio di diretta collaborazione del

Ministro della Difesa

 

OGGETTO: domande di quantificazione del TFR ai fini della cessione ex Dl 4/2019.

 

Egregi,

 

come noto da circa un mese a questa parte è finalmente possibile accedere al modulo INPS per la domanda di quantificazione del TFR ai fini della cessione prevista dal Dl n. 4/2019.

Ora, sappiamo che l’INPS inoltra la domanda ricevuta al datore di lavoro che, nel nostro caso, viene identificato con il Ministro della Difesa pro tempore, all’indirizzo PEC udc@postacert.difesa.it, e che l’Ufficio di diretta collaborazione del Ministro dopo averla ricevuta dovrebbe tempestivamente inoltrarla all’ufficio competente – si presume possa essere il IV Reparto, 10^ divisione di codesta direzione generale – per ottenere i dati giuridici ed economici ritenuti necessari ai fini del calcolo della prestazione.

Quello stesso Istituto dovrà poi produrre, al termine del giro di corrispondenza e comunque entro 90 giorni dalla presentazione della domanda del lavoratore interessato, idonea certificazione che, però, il mancato aggiornamento della posizione entro i tempi stabiliti metterebbe a forte rischio, al punto da impedire la cessione del TFR maturato dal richiedente.

Nei fatti ciò è già accaduto, purtroppo, perché a quanto ci risulta la domanda presentata da un ex dipendente civile della difesa e protocollata dall’INPS in data 24 novembre u.s., addirittura non risulta ancora acquisita al protocollo del predetto Ufficio di diretta collaborazione.

Al fine di evitare che si riproponga quanto già accaduto in danno di quel lavoratore, la scrivente Organizzazione sindacale invita codesta Direzione generale e Ufficio di diretta collaborazione a promuovere una sollecita iniziativa volta a snellire la procedura menzionata, avendo cura di indicare all’INPS a quale ufficio destinare le domande fatte pervenire dai lavoratori e, al tempo stesso, di sollecitare l’ufficio preposto a dare tempestivo riscontro alla richiesta dell’INPS.

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro

FP CGIL Nazionale

Francesco Quinti

Roberto De Cesaris

PCM. Sfuma il Contratto 2016/2018: un danno per le lavoratrici e i lavoratori.

 

Come previsto è continuata, ieri e oggi, la trattativa tra le organizzazioni sindacali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ARAN.

L’Agenzia di rappresentanza ha presentato il testo di una ipotesi di contratto collettivo in tutte le sue parti comprese le tabelle economiche (che alleghiamo) per la distribuzione delle risorse complessivamente disponibili.

Il testo, frutto della trattativa che dura da oltre due anni ormai, presenta le seguenti norme di innovazione rispetto ai precedenti contratti.

Nel sistema di relazioni sindacali si sono introdotti gli strumenti di partecipazione delle organizzazioni sindacali alle scelte dell’amministrazione che, per legge, non possono essere assoggettate alla contrattazione integrativa (informazione, confronto, organismo paritetico per l’innovazione) e, in più, si è finalmente riconosciuto ruolo e funzione alla Rappresentanza Sindacale Unitaria eletta da tutte le lavoratrici e i lavoratori, finora prevalentemente esclusa dalla contrattazione integrativa per una presunta supremazia delle OO.SS. che esaurivano ogni confronto in una unica sede negoziale ad esse riservata.

In più, relativamente alle materie di contrattazione integrativa si è previsto che a livello di RSU si potranno definire “indennità correlate alle condizioni di lavoro a particolari o gravose articolazioni dell’orario di lavoro – ivi inclusa la concreta disponibilità ad una estensione dell’orario di lavoro – alla reperibilità collegata a servizi che richiedono interventi di urgenza o di cui deve essere necessariamente assicurata la continuità, a specifiche responsabilità e professionalità richieste per lo svolgimento delle attività, alla piena flessibilità organizzativa”. Una formulazione, per noi, utile a dare risposta certa e strutturale, tra le altre, alle attività di coordinamento e monitoraggio dell’allertamento.

Nella parte normativa, tra le innovazioni più importanti:

  • l’estensione di tutti gli istituti finora previsti in favore dei coniugi anche ai soggetti delle Unioni Civili, il congedo straordinario per le donne vittime di violenza di genere;
  • 19 ore di permessi retribuiti per motivi personali e familiari;
  • 20 ore di permessi per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici;
  • la parificazione delle assenze dovute all’emergenza Covid (malattia o in quarantena con sorveglianza attiva, o in permanenza domiciliare fiduciaria) a quelle per ricoveri ospedalieri con esclusione dal periodo di comporto (periodo superato il quale si perde il diritto alla conservazione del posto di lavoro);
  • l’esclusione dal computo delle assenze per malattia, per i lavoratori con gravi patologie richiedenti terapie salvavita, sia dei giorni per sottoporsi alle terapie sia le assenze derivanti da effetti collaterali, senza limiti di tempo;
  • l’incremento da 30 a 60 minuti per raggiungere il posto di lavoro in caso di richiamo da reperibilità.

Sulla parte economica il contratto porterebbe benefici medi complessivamente pari a 126 euro al mese (x 13) pro capite. Così ripartiti: 83 euro medi sul tabellare; 10 euro sull’indennità di presidenza; 27,11 euro sul fondo di contrattazione integrativa.

Per il periodo 1.1.2016/31.12.2020 gli arretrati derivanti ammonterebbero a circa 5.387 euro medi. Infine, a decorrere dal 2020, una quota dell’indennità di presidenza, per un valore medio di circa 456 euro/mese verrebbe conglobata nella retribuzione tabellare unitamente all’indennità di vacanza contrattuale già corrisposta dal 2010 in avanti. Così come, dagli stanziamenti della legge di bilancio 2020 (5 milioni) deriverebbero ulteriori 146 euro medi mensili e dalla riduzione della spesa per straordinari ancora 43 euro medi mensili, da ripartire con la contrattazione integrativa.

Infine, l’ipotesi di accordo prevede l’istituzione di due nuove fasce economiche (A – F10 e B – F10) per mettere in condizione la contrattazione integrativa di dare finalmente sviluppo economico a chi è apicale di categoria da lungo tempo.

Purtroppo, l’ipotesi di accordo non ha trovato la condivisione di tutte le organizzazioni sindacali. In particolare hanno dichiarato la contrarietà a questa intesa Snaprecom, Sipre e Ugl impedendo così di dare finalmente il contratto collettivo di lavoro alle lavoratrici e ai lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri che vedono le loro retribuzioni ferme dal 31.12.2009.

Come Funzione Pubblica CGIL, abbiamo confermato ancora una volta che i lavoratori hanno diritto al contratto; che i contratti non sono mai di una sola parte ma di tutte e tutti e rappresentano il frutto di mediazioni tra tutte le parti al tavolo. Anche noi vediamo risolte solo parzialmente alcune nostre richieste e per nulla accolte tante altre ma continuiamo a ritenere inaccettabile la conclusione negativa del negoziato: equivale a negare il diritto al contratto per le lavoratrici e i lavoratori della presidenza del consiglio realizzando per gli stessi un grave danno, normativo ed economico. E come organizzazione ce ne sentiamo comunque responsabili, sia pure in quota parte per il nostro tasso di rappresentatività. Analogamente non possiamo tacere le responsabilità di altri, sicuramente più rappresentativi, che hanno continuato a porre questioni giuste e legittime assieme a questioni che non possono, per legge, trovare soluzione in questa trattativa.

Non sappiamo se nel corso delle imminenti feste natalizie almeno parte delle organizzazioni oggi non disponibili cambieranno opinione. Di certo sappiamo che da questo momento in avanti nessuno più potrà arrogarsi dentro la Presidenza il diritto di agire la contrattazione in esclusiva negando la titolarità ad altri. Anche per questo continueremo in ogni modo a rivendicare il nostro diritto a rappresentare le lavoratrici e i lavoratori.

Alle lavoratrici e i lavoratori i nostri migliori auguri per un sereno Natale e un migliore anno 2021.

Il Segretario Nazionale

Florindo Oliverio

Roma, 22 dicembre 2020

Al Presidente Goffredo Zaccardi
Capo di Gabinetto del Ministro della Salute

Al Dr. Giuseppe Ruocco
Segretario Generale Ministero della Salute

Al Dr. Giuseppe Celotto
Direttore generale del Personale
dell’Organizzazione e del Bilancio

e, p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

OGGETTO: Mancata iscrizione agli elenchi speciali ad esaurimento . D.M. 9 agosto 2019 .
Personale USMAF SASN e PIF del Ministero della Salute .
Assistente di prevenzione e sanità e Funzionario tecnico della prevenzione.

Queste OO. SS. in data 11 novembre u.s., con una nota di pari oggetto (all.1)hanno portato all’attenzione delle SS.LL., per l’ennesima volta, la annosa questione del corretto espletamento della attività di istituto svolta dal personale presso uffici USMAF- SASN, PIF e centrali del Ministero della Salute inquadrato nei profili di Assistente di prevenzione e sanità e di Funzionario tecnico della prevenzione.
Al fine di aderire a quanto previsto dal D.M. 9 agosto 2019, gli Assistenti di prevenzione e sanità e i Funzionari tecnici della prevenzione hanno presentato le previste istanze di iscrizione agli elenchi speciali ad esaurimento presso gli Ordini dei Tecnici sanitari di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, per continuare ad espletare, con piena dignità professionale, tutti i compiti svolti in nome e per conto dell’amministrazione da venti anni a questa parte.
Con la nota sopracitata queste OO.SS. hanno segnalato la precisa volontà dei responsabili degli Albi professionali dei Tecnici della Prevenzione nell’ambiente e Luoghi di lavoro di non iscrivere gli Assistenti di prevenzione e sanità e i Funzionari tecnici della prevenzione dipendenti dal Ministero della Salute negli elenchi speciali ad esaurimento di cui al D.M. 9 agosto 2019, emergente da un documento recante le “Istruzioni Operative per l’iscrizione all’Albo ed all’Elenco Speciale ad esaurimento dei Tecnici della Prevenzione negli Ambienti e Luoghi di Lavoro”.
Codesta amministrazione ha risposto con la nota del 16 novembre u.s., prot. n. 37125, (all.2) rassicurando le scriventi OO. SS. comunicando di aver “fornito a suo tempo – in riscontro ad apposita richiesta della federazione –tutte le informazioni utili per il buon esito delle domande di iscrizione del personale del Ministero ai predetti elenchi, in quanto in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente”.
Al riguardo, si segnala che i lavoratori del Ministero della Salute inquadrati nei profili di Assistente di prevenzione e sanità e di Funzionario tecnico della prevenzione, proprio in questi giorni stanno ricevendo i dinieghi alle istanze di iscrizione agli elenchi speciali ad esaurimento di cui al D.M. 9 agosto 2019 .
Questi immotivati provvedimenti, contrari a tutti i principi, i criteri e le modalità previsti dal D.M. 9 agosto 2020, per la fattispecie in esame, all’art.1, comma 2, punti 1 e 2, hanno completamente disorientato i lavoratori che stanno valutando, anche tramite le scriventi OO.SS., eventuali ricorsi alla magistratura amministrativa a tutela dei propri diritti .
Va segnalato, inoltre, il differente atteggiamento dei vari dirigenti degli Uffici o delle UU.TT. : alcuni hanno di fatto demansionato i lavoratori relegandoli allo svolgimento di funzioni effimere; altri continuano a far espletare ai lavoratori i compiti di istituto come se nulla fosse accaduto .
Tutto questo si riflette, inevitabilmente, sull’andamento operativo degli Uffici preposti a dei controlli sanitari importanti e delicati.
Pertanto, si rinnova ancora una volta la richiesta alle SS.LL. di un concreto intervento a tutela della professionalità dei lavoratori del Ministero della Salute inquadrati nei profili di Assistente di prevenzione e sanità e di Funzionario tecnico della prevenzione e della conseguente operatività degli USMAF e dei PIF, per evitare una evidente ingiustizia motivata solo da anacronistiche pulsioni corporativistiche già denunciate in passato.

Si resta in attesa di un cortese riscontro.

FP CGIL
Lupi
CISL FP
Garroni

– COMUNICATO ESITI RIUNIONE
SPORT E SALUTE –

Care colleghe e cari colleghi,
ieri mattina abbiamo incontrato l’amministrazione per riprendere il confronto sul tema dello Smart Working strutturale (legge 81/2017) che avevamo concordato di rimandare alla definizione del Protocollo d’intesa sulla sicurezza e lavoro agile.

Dopo aver ascoltato l’introduzione del Dott. Meloni, abbiamo rappresentato all’amministrazione che è nostra intenzione procedere quanto prima possibile alla regolarizzazione e valorizzazione della prestazione lavorativa resa in Smart Working, che intendiamo inserire nel prossimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per quanto attiene ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, al luogo, tempo, disconnessione e misurazione dei risultati sugli obiettivi delle prestazioni rese, buono pasto, rimborsi ecc., prevedendo di consentirne l’accesso non solo ai lavoratori cosiddetti fragili, ma riservando una quota proporzionata alle presenze e ai compiti che possono essere svolti in quella modalità anche per coloro che su base volontaria la richiederanno e la utilizzeranno a rotazione con tutte le lavoratrici e i lavoratori che intenderanno avvalersene.

Sul lavoro agile, di seguito degli incontri tenuti tra Sport e Salute e i segretari di Federazione, l‘Amministrazione ci ha comunicato la disponibilità ottenuta da quest’ultimi a partecipare al tavolo tecnico, possibilità che abbiamo accolto con favore ritenendo che il loro contributo possa arricchire la discussione e facilitare il raggiungimento di un accordo che poi gli stessi avranno cura di osservare e applicare in maniera omogenea nelle proprie federazioni.

Abbiamo poi nuovamente ribadito l’esigenza di affrontare quanto prima possibile, ovvero alla ripresa delle ordinarie attività post festività, il tema dei rinnovi dei C.C.N.L. delle Aree, scaduto da quasi 4 anni, e dei Dirigenti, addirittura da 8, nella consapevolezza che l’emergenza sanitaria se da un lato ha contribuito a rallentare pesantemente l’avvio dei lavori tra le parti, dall’altra ha determinato un impoverimento pressoché generalizzato delle retribuzioni dei lavoratori che deve essere tempestivamente affrontato e risolto, al pari delle questioni afferenti i cosiddetti ruoli apicali e, più in generale, il sistema delle progressioni che, a nostro giudizio, e lo stiamo comunicando all’Amministrazione in queste ore, dovranno costituire specifici temi da avviare al confronto tecnico preliminare e definire in un ragionevole lasso di tempo, peraltro predeterminato.

Premesso quanto sopra, e in ragione di quanto concordato ieri, la prima riunione sui due temi poc’anzi trattati sarà convocata per il prossimo 15 gennaio 2021.

Di seguito, abbiamo poi inteso trattare due temi che non erano all’ordine del giorno: gli effetti conseguenti l’applicazione del decreto Cura Italia per i lavoratori, e la destinazione vincolata della quota delle risorse pubbliche necessarie al pagamento degli stipendi dei lavoratori, compresi i costi diretti e indiretti del personale.

Sul Cura Italia è emerso un elemento di grande preoccupazione per le scriventi OO.SS., in merito alla eventuale mancata/e imputazione/i, a partire dalle buste paga del mese di aprile, delle ore lavorate in più nell’arco della giornata/settimana, durante le notti, i fine settimana e in alcune festività. In proposito, abbiamo quindi invitato l’amministrazione a procedere senza ulteriori indugi a una rapida verifica della correttezza delle buste paga dei lavoratori e a provvedere, laddove si riscontrino errori, con altrettanta rapidità al ristoro di quanto dovuto. Osserveremo da vicino lo svolgersi delle verifiche, pronti a imporre il rispetto del vigente CCNL.

In ultimo, abbiamo rappresentato forti perplessità sul documento presentato dal Presidente e Amministratore delegato di Sport e salute – Avv. Cozzoli -, avente ad oggetto “Assegnazioni contributi 2021”, in quanto riteniamo non condivisibile il metodo e il merito delle decisioni assunte circa l’utilizzo non vincolato delle risorse da destinare al pagamento degli stipendi e delle premialità previste dal sistema di valutazione in uso, oltre alla copertura degli oneri diretti e indiretti, interrompendo così una consuetudine positiva nel mondo dello Sport.

A maggior ragione se si considera che l’origine delle predette risorse è in larga misura di provenienza PUBBLICA, ovvero dello STATO che deve assicurare la tenuta generale del sistema economico e sociale del paese garantendo la tutela dei servizi offerti alla collettività e la salvaguardia delle retribuzioni dei lavoratori che li erogano, compresi quelli dello Sport.

A ben vedere, questo è un tema che affrontammo già nell’incontro avuto a suo tempo con il Presidente di Sport e salute, che non ci sembrò affatto contrario ad aprire una riflessione in tal senso. È giunto quindi il momento di incontrarci ed esaminare la questione in tutti i suoi aspetti peculiari, poiché trattasi di argomento davvero molto sentito dai lavoratori.

Vi terremo puntualmente aggiornati sugli sviluppi delle prossime discussioni.

Con l’occasione, permetteteci di augurare a voi e ai vostri cari un sereno Natale e un più felice anno 2021, pandemia permettendo, ovviamente.

Cari saluti

FP CGIL
Francesco Quinti

CISL FP
Alessandro Bruni

UILPA
Paolo Liberati

CISAL FIALP    
Dino Carola

Ricorso per riconoscimento indennità di rischio per i lavoratori in possesso di tesserino di P.S.
– Alcuni chiarimenti

A seguito delle numerose segnalazioni che ci stanno pervenendo in ordine ad un vertenza relativa al riconoscimento dell’indennità di rischio per i lavoratori in possesso del tesserino di P.S., attivata da altre sigle sindacali, riteniamo utile fornirvi alcuni utili chiarimenti per i lavoratori.
La vertenza ha avuto esito favorevole in primo grado di giudizio presso il Tribunale di Roma, ma ancora non è possibile visionare il suo dispositivo in quanto non risulta sia stata pubblicata la sentenza. Stiamo esattamente attendendo questo per poter procedere ad una valutazione nel merito ai fini della sua percorribilità. È noto a tutti che una sentenza di primo grado non fa giurisprudenza e può essere ribaltata nei successivi gradi di giudizio. Nelle more abbiamo già preso contatto con alcuni uffici legali sul territorio per definire gli aspetti procedurali e stiamo valutando l’eventuale avvio di una vertenza e le condizioni convenzionali di miglior favore da offrire ai nostri iscritti. Non riteniamo che ci sia alcuna fretta per avviare la vertenza, in quanto non c’è una tempistica a scadenza ma più semplicemente il riferimento agli ultimi cinque anni della vita lavorativa, ovvero il periodo non soggetto a prescrizione, calcolati all’atto dell’avvio della richiesta. Riteniamo invece utile quanto già proposto da altre sigle, ovvero l’invio di una semplice richiesta di pagamento dell’indennità di rischio che produce l’effetto di interruzione dei termini di prescrizione e di prolungamento del periodo rivendicabile. Per facilitare il vostro lavoro vi inviamo un fac simile dell’istanza.
Nel momento in cui sarà disponibile il dispositivo della sentenza sarà nostra cura fornire tempestive informazioni per agevolare le adesioni dei lavoratori nostri iscritti: alcuni territori sono già partiti con la richiesta di adesioni, nei prossimi giorni forniremo ulteriori indicazioni anche sulla individuazione concreta degli uffici legali a cui rivolgersi valutando, nel caso, il possibile utilizzo di un unico studio legale verso cui convogliare le adesioni.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori e le loro famiglie buone feste e un anno nuovo che ci possa consentire di metterci alle spalle questo periodo così difficile.

Cari saluti

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Mibact

Pubblichiamo la nota n. 0462279 del 21.12.2020 relativa a quanto in oggetto indicata.

MINISTERO DELLA
DIFESA

ASSUNZIONI STRAORDINARIE DI 431 UNITÀ’ LAVORATORI CIVILI NEGLI ARSENALI E POLI DI MANTENIMENTO
La Commissione bilancio della Camera approva l’emendamento. Il segnale di un cambiamento!

La Commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento, recependo le nostre sollecitazioni, che prevede assunzioni straordinarie di 431 unità di personale civile per le esigenze degli Arsenali della MM e dei Poli di mantenimento dell’Esercito.

Il provvedimento autorizza l’assunzione straordinaria di professionalità tecniche civili, non dirigenziali, negli Arsenali di La Spezia (138), Augusta (49), Brindisi (40), Aulla (17) e nei Poli di mantenimento di Piacenza (154) e Terni (33) nel triennio 2021-2023.

I reclutamenti approvati nell’occasione, i cui numeri non rappresentano certo la soluzione all’alto numero di lavoratori che sono andati o che andranno presto in pensione, costituiscono però il chiaro segnale di un cambio di indirizzo nelle politiche del Ministero, che FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno sempre rivendicato, e rappresentano l’inversione di una tendenza fissata da una legge sciagurata, la 244/12, che impone la riduzione degli organici a 20.000 unità sino al 2024 e che sta penalizzando le attività produttive degli enti e le economie di interi territori.

Se è diventato un patrimonio comune la consapevolezza che la costante riduzione dei lavoratori civili sta portando al collasso la capacità operativa delle FF.AA., è altrettanto evidente che il mancato ripianamento degli organici e la perdita continua di professionalità uniche, aprirà la strada a possibili privatizzazioni selvagge, molto più costose per la collettività, che in ogni caso contrasteremo con assoluta determinazione.

In tale ambito è necessario ribadire, tenuto conto dell’attuale trend di pensionamenti, che il vertice politico del Ministero dovrà comunque avere il coraggio di pianificare, per l’immediato futuro, l’assunzione di almeno 3.000 lavoratori sino al 2024 anche attraverso la modifica della legge 244/12.

Lo pretende il buon senso, lo chiedono le comunità, lo reclama un paese che, analogamente agli altri paesi europei, richiede di affidare ai dipendenti civili compiti e funzioni anche a garanzia delle istituzioni democratiche.

Il percorso non è completato ed occorre continuare a lavorare per raggiungere questi obiettivi.

FP CGIL
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

CISL FP
Massimo Ferri
Franco Volpi

UIL PA
Carmela Cilento

 

50 MILIONI DI EURO ANNUI AI LAVORATORI CIVILI DELLA DIFESA!

La Commissione Bilancio della Camera approva l’emendamento che assegna le risorse economiche.

La Commissione bilancio della Camera ha approvato l’emendamento, sostenuto da FP CGIL, CISL FP e UIL PA, per complessivi 50 milioni di euro annui da destinare, a partire dall’anno 2021, alle lavoratrici e ai lavoratori civili della Difesa.

La disposizione approvata oggi prevede che 20 milioni di euro annui siano destinati al Fondo Risorse Decentrate, per realizzare le progressioni economiche in favore di tutti i dipendenti, e 30 milioni di euro annui siano destinati a incrementare l’Indennità di amministrazione, come più volte richiesto, da ultimo tre giorni fa con la nota allegata, al Ministro Guerini da FP CGIL – CISL FP e UIL PA.

A quegli stanziamenti andranno poi aggiunti per l’anno 2021 anche i risparmi derivanti dalla legge 244/12 e i 21 milioni di euro destinati a retribuire la performance organizzativa.

UN GRANDE RISULTATO!

Nel riconoscere l’impegno straordinario del Ministro Guerini che ha sostenuto sino in fondo le ragioni del personale civile, contrastando sul piano politico le spinte che cercavano di impedirne il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo, si afferma ancora una volta l’impostazione del Sindacato Confederale che, con tenacia e determinazione ha consentito di raggiungere il risultato odierno.

Sono state unicamente FP CGIL CISL FP UIL PA ad aver creduto in un obiettivo, da molti ritenuto non realizzabile, contribuendo con le loro proposte, avanzate con caparbietà in questi ultimi tre anni, a costruire l’impianto dell’emendamento approvato.

Sono i lavoratori civili della difesa ad affermare la volontà di superare l’emarginazione in cui il sistema tentava di relegarli.

Non appena approvata la legge di bilancio 2021 sarà cura di FP CGIL – CISL FP e UIL PA accelerare i tempi per rendere effettivamente disponibili le risorse ai lavoratori.

Oggi è un grande giorno, ma il cammino continua.

FP CGIL  
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
CISL FP
Massimo Ferri
Franco Volpi
UIL PA
Carmela Cilento

SMART-WORKING:
RIBADIAMO LE NOSTRE RICHIESTE

Dopo il messaggio Hermes 3295 sulle nuove modalità di lavoro agile, con il quale l’Istituto sembra fare un passo
indietro rispetto a quanto accaduto finora, abbiamo reiterato con un precedente comunicato le nostre richieste già
presentate al tavolo dell’11 settembre, che qualche altra sigla non ha sentito o compreso, visto che c’è chi sostiene
che eravamo silenti o addirittura compiacenti.
Per questo, ribadiamo per la terza volta le nostre istanze:
– va previsto un periodo transitorio, così da garantire a tutte le strutture di potersi organizzare per tempo
ed evitare l’effetto caos che deriverebbe da tempi così risicati. Del resto, alcune Regioni lo hanno già
previsto, quindi è ora necessario garantire che tutte le altre lo prevedano, compresa la Direzione Generale.
– va esplicitato che i lavoratori fragili devono essere esclusi dal computo del 50% del personale ammesso
allo smart-working;
– va eliminata la non cumulabilità dei due giorni, elemento di eccessiva rigidità che non permette
un’organizzazione flessibile, che tenga presente i vari interessi da contemperare.
– Vanno riconosciuti i buoni pasto.
Nei giorni scorsi, altre Amministrazioni hanno emanato direttive sul lavoro agile; alcune hanno espressamente
chiarito che “la quota di personale da collocare in lavoro agile possa essere anche superiore alla percentuale
indicata”, ovvero la fatidica soglia del 50% del personale, “a condizione che la soluzione adottata consenta il
regolare svolgimento dell’azione amministrativa e il soddisfacimento delle esigenze dell’utenza, nel pieno rispetto
dei protocolli di sicurezza”. Altre Amministrazioni ancora, hanno riconosciuto i buoni pasto al personale in lavoro
agile e hanno previsto la possibilità per le strutture di porre il personale in questa modalità lavorativa fino a quattro
giorni a settimana, ovviamente ferme restando le garanzie dello svolgimento dei servizi.
Ci chiediamo cosa impedisca all’INPS, che fino a qualche anno fa era l’avanguardia dell’innovazione nella Pubblica
Amministrazione, di fare altrettanto.
Se si vuole, si è ancora in tempo per correggere la rotta.

 

 

FP CGIL

Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

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