In data 3 agosto 2020 è proseguito il confronto fra le OO.SS. e l’Amministrazione su:

• IPOTESI ACCORDO STRALCIO CCI 2020 SU INDENNITA (sportello interno e esterno e cassiere principale)
• IPOTESI MODIFICA AL PROTOCOLLO SICUREZZA NAZIONALE COVID19
Sul primo punto, dopo una approfondita discussione, anche relativa alla ipotizzata previsione di una indennità per lo sportello tasse precedentemente non individuata, si era giunti ad una possibile condivisione.
Nell’affrontare invece il punto successivo all’ordine del giorno si sono evidenziate tutte le difficoltà relative alle proposte di modifiche all’attuale protocollo sicurezza le cui evidenti ricadute sull’organizzazione degli uffici , specialmente in periodo feriale,avrebbero richiesto un adeguato approfondimento che però evidentemente confliggeva con i tempi stretti a disposizione che, infatti, non hanno consentito la conclusione di nessun accordo.
Quindi, stante l’approvazione del DL 83/2020 che proroga lo stato di emergenza,il PROTOCOLLO SICUREZZA COVID 19 ACI del 6 maggio 2020 con la sua prima integrazione del 5 giugno 2020 rimane a tutt’oggi in vigore.

FP CGIL ACI                         FP CISL ACI                          UILPA ACI ACP
Derna Figliuolo                    Marco Semprini                        Paola Piccirilli

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

E, per conoscenza Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA
Roma

Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: mancato pagamento “una tantum” correttivi riordino delle carriere Forze di
Polizia (D.Lgs. n°172 e n°173 del 27/12/2019, pubblicati in G.U. il 05/02/2020).
RICHIESTA CHIARIMENTI ED INTERVENTO.

Egregio Direttore Generale,
corre il doveroso obbligo, da parte di questa Organizzazione Sindacale, stigmatizzare quanto meglio indicato in oggetto.
Sembrerebbe, infatti, che il suddetto pagamento avrebbe avuto luogo nel mese di agosto corrente anno, invece spiace constatare che ciò non è avvenuto, a palese nocumento dei poliziotti penitenziari.
Pertanto, esposto quanto sopra, Voglia la S.V. attivare utili attività accertative in tal senso. A mezzo Uffici competenti, con debite perequazioni alla vacanza in discussione.
Si resta in attesa di cortese riscontro e si inviano distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

 

A  seguito dell’intervento unitario sulla questione del rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro il Segretario Generale ha emanato questa importantissima nota di precisazione agli Uffici, nella quale ricorda la puntuale applicazione di tutte le misure previste dal Protocollo 24 luglio 2020 e la necessità di pieno coinvolgimento delle OO.SS. territoriali, delle RSU e dei RLS nella valutazione delle misure adottate per garantire il rientro in sicurezza dei lavoratori e la tutela di tutte le condizioni di fragilità e quelle derivanti dalla necessità di cura dei figli e dai pendolarismi di media lunga distanza. Nelle more della convocazione di una riunione del tavolo nazionale riteniamo questo un risultato significativo che consente in sede territoriale un controllo effettivo delle disposizioni adottate dai dirigenti e gli opportuni interventi correttivi, ricordando che qualunque inadempienza rilevata, qualora non adeguatamente corretta, va segnalata all’Amministrazione, in particolare al Segretariato Generale, oltre che alle autorità più volte indicate (prefetto, autorità sanitarie e ispettorato funzione pubblica).

Buon lavoro

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Mibact

 

Sottoscritta Intesa sullo SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020
In data 03/08/2020, a seguito della nostra richiesta di attivare un incontro per disciplinare lo
SMART WORKING dal 01 agosto 2020, ciò in applicazione di quanto previsto dal Decreto
Rilancio e dal successivo Protocollo d’Intesa siglato col Ministro Dadone in data 24.07.2020, si è
tenuto l’incontro con il Direttore del Personale alla fine del quale è stato sottoscritta una Intesa che
regolamenta la nuova fase dello SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020.
Riteniamo l’intesa positiva, in quanto innanzi tutto viene superato l’atto unilaterale dello scorso 28
luglio con il quale l’amministrazione si limitava ad una definizione autonoma delle previsioni del
Decreto rilancio, dandone una semplice informativa alle rappresentanze sindacali e, di più, perchè
sono state recepite gran parte delle nostre proposte, tra le quali l’apertura al confronto con le
rappresentanze sindacali territoriali per concordare protocolli connessi alla sicurezza sui posti di
lavoro, proprio sulla base delle previsioni dell’Accordo Quadro del 24 luglio 2020 sottoscritto con il
Ministro della Funzione Pubblica.
Inoltre viene mantenuto l’impegno dell’Amministrazione a garantire una informativa preventiva
sulle attività da svolgere in presenza – fatto che consentirà il confronto in sede territoriale – nonché
la disponibilità a continuare a riconoscere il buono pasto ai dipendenti che svolgono la propria
attività in smart working, una volta ricevuto il parere dal Dipartimento di Funzione Pubblica,
considerate le differenti interpretazioni susseguitesi negli ultimi periodi sulla materia.
Purtroppo non è stata recepita dall’Amministrazione la nostra proposta di prorogare la possibilità di
lavoro in “smart working” per i genitori con figli inferiori ai 16 anni considerate tutte le difficoltà
ancora connesse alla situazione emergenziale in corso.
Sull’argomento abbiamo allegato apposita nota a margine rimarcando la nostra contrarietà al non
inserimento di questa salvaguardia.
Al termine della riunione abbiamo inoltre sollecitato l’Amministrazione a calendarizzare già per i
primi giorni di settembre una data per proseguire la sessione contrattuale per la definizione del
nuovo CCNI dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Roma, 04/08/2020

FP CGIL               CISL FP                  UIL PA                       CONFSAL/UNSA
Iervolino              Fanfani           Procopio/Diodati          Fiorentino/Lamberti

Roma 4 agosto 2020

SOTTOSCRITTO IL PIANO DI VALORIZZAZIONE 2020

Nella riunione odierna abbiamo chiuso l’accordo sul Piano di valorizzazione 2020, un piano che
coinvolge tutti gli istituti del Mibact e tenta, nei limiti del possibile, di armonizzare le iniziative riferite
ai due filoni del processo: quello riferito alla dimensione ordinaria che riguarda l’utilizzo dei 5
milioni di euro extra Fondo e quello che deriva dall’applicazione della legge 132/2019 per quel che
riguarda la possibilità, per gli Istituti autonomi, di predisporre progetti di valorizzazione
autofinanziati.
Un incrocio complesso, reso particolarmente delicato dalla assoluta mancanza di dati per quel che
riguarda la programmazione dei Musei autonomi, ammesso e non concesso che sia stata fatta.
L’equilibrio si è trovato rimodulando le risorse assegnate nel piano ordinario e incrementando i
progetti che riguardano gli altri settori (Archivi, Biblioteche e Soprintendenze), per una cifra pari a
400mila euro circa. Per quel che riguarda i progetti degli Istituti autonomi vanno precisate alcune
questioni: anzitutto la possibilità di attivare questi progetti vale per tutti gli Istituti dotati di
autonomia e non solo per i Musei autonomi. La seconda riguarda il fatto che, per gli Istituti che non
dispongono di budget da bigliettazione è possibile attingere ad una riserva di fondi del 20% che
rimane accantonata presso la DG Musei nell’ottica di un riequilibrio nella distribuzione di risorse,
che in conseguenza dei mancati introiti, sono state incrementate con100 milioni di euro stanziati
dal governo. La terza si riferisce appunto alla necessità di avviare sin da subito una attività di
programmazione a valere sul 2020. Per tale motivo, nell’Accordo Nazionale, la cui stipula con
cadenza annuale è atto indispensabile, si è stabilito di verificare entro il mese di ottobre prossimo
quale programmazione sia stata avviata e quali risorse impegnate nei limiti della loro dimensione
teorica, che, ricordiamo può arrivare a coprire fino al massimo del 15% del reddito annuale del
lavoratore. E, a regime, con una programmazione ordinaria che si dovrà fare entro il mese di
gennaio di ogni anno. È di conseguenza assolutamente necessario che, a livello territoriale, si attivi
sin da subito il confronto con i dirigenti su questa materia, altrimenti, conoscendo i nostri, il rischio
fortemente concreto è quello che questi progetti rimangano lettera morta.
Scuola e patrimonio culturale
Abbiamo fortemente chiesto e poi ottenuto di inserire nell’accordo una clausola che impegna
l’Amministrazione al coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nel piano di valorizzazione. Lo
riteniamo un elemento estremamente qualificante che potrebbe cogliere una occasione unica di
diffusione della conoscenza del nostro straordinario patrimonio culturale tra gli studenti. Ci
auguriamo pertanto che tale opportunità venga colta e valorizzata nelle contrattazioni locali: in
particolare vanno sollecitati i dirigenti a prendere contatto con gli Uffici Scolastici Regionali per
avviare progetti che coinvolgano le scuole sul territorio.
I testi degli accordi li trasmetteremo non appena ci verranno inviati.
Quale sicurezza per le riaperture?
Nei giorni scorsi abbiamo inviato una nota unitaria all’amministrazione con la quale si è chiesto di
attivare subito il confronto per il recepimento nel Ministero del Protocollo di Intesa del 24 luglio
scorso sottoscritto dalla quasi totalità delle sigle sindacali con il Ministro Dadone ed avevamo
chiesto che l’argomento venisse inserito nell’ordine del giorno della riunione odierna. Nulla di tutto
questo è avvenuto e allora abbiamo posto la questione in termini pregiudiziali. Anche perché le
notizie che ci giungono dal territorio non sono affatto rassicuranti: ordini di servizio che pretendono
il rientro totale dei lavoratori da un giorno all’altro, senza che ci siano stati i passaggi propedeutici
che riguardano la tutela dei lavoratori e dei cittadini, sono quotidiani. Abbiamo quindi rappresentato
alla amministrazione l’esigenza di arrivare subito, anche con un semplice verbale di intesa, al
recepimento del Protocollo 24 luglio 2020. In caso contrario noi valuteremo le opportune iniziative
conseguenti a partire dallo stato di agitazione. Quindi auspichiamo un pronto riscontro. Nelle more
però ricordiamo che il Protocollo rimane applicabile e con esso tutta la normativa in materia di
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Pertanto vanno tutelate tutte le situazioni di fragilità riconosciute e le particolari situazioni afferenti
le condizioni di tutela sociale e dei pendolari di medie lunghe distanze. Che possono continuare a
fruire dello smart working che tuttora permane come soluzione a queste situazioni. Pertanto vi
chiediamo di intervenire tempestivamente laddove si dovessero determinare queste situazioni di
grave rischio per i lavoratori.
Il pasticcio di Gradara
L’ultima, purtroppo triste, notizia riguarda la sorte della Rocca di Gradara. La cui gestione è stata
ceduta al Comune di Gradara con una manovra politicante che non esitiamo a definire vergognosa
e autolesionistica. Comune che ha festeggiato con una nota che trionfalmente celebra il ritorno del
monumento nelle mani dei cittadini, come se prima fosse occupato da truppe straniere. I motivi
sono in verità molto meno ideologici e molto più attenti agli interessi di alcune categorie
economiche. Una tipica operazione da sottobosco della politica che mette gravemente a rischio la
tutela di un monumento nazionale tramite un progetto di deregolamentazione degli orari e dei flussi
di visitatori. Insomma un pasticcio, come giustamente l’ha definito il Segretario Generale del
MIBACT, fatto sulla pelle dei lavoratori e anche dei cittadini di Gradara e delle Marche. Su questa
vicenda torneremo con una analisi più approfondita non appena saremo in grado di valutare l’atto
sottoscritto da MIBACT e Comune, chiesto oggi alla DG Musei, che si è impegnata a fornircelo. Al
momento esprimiamo la nostra più ferma indignazione e tutta la nostra fattiva solidarietà ai
lavoratori.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Al Sig. Segretario generale della Corte dei conti
SEDE

Ch.mo Sig. Segretario generale,
con la presente missiva la scrivente Organizzazione sindacale Le chiede un incontro in cui dibattere delle seguenti questioni:
1) il pagamento relativo alla parte variabile dello stipendio dirigenziale avente ad oggetto la gestione del 2018. Sia consentito far presente che sono trascorsi ben 19 mesi dalla chiusura dell’esercizio in questione;
2) la revisione del sistema di valutazione del personale dirigenziale che deve essere ispirato, esclusivamente, alle capacità ed ai risultati concreti del dipendente;
3) la stipula del contratto per il Fua 2019;
4) la composizione dei nuovi organi previsti dal vigente CCNL;
5) le politiche assunzionali del personale dirigenziale.
Certi della Sua disponibilità ci sia consentito inviarLe cordiali saluti.

Roma, 4 agosto 2020

Susanna Di Folco

Coordinatrice nazionale della FP CGIL

Dirigenti della Corte dei conti

In data odierna, con documento sottoscritto per la parte pubblica dal Capo di Gabinetto, abbiamo recepito per tutte le articolazioni del Ministero della Giustizia il “Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19” sottoscritto dalle confederazioni e dalle federazioni di categoria CGIL CISL e UIL con il Ministro della Funzione Pubblica lo scorso 24 luglio.

L’odierna sottoscrizione innanzitutto consente al Ministero della Giustizia di uniformarsi alle altre
pubbliche amministrazioni che, sin dall’aprile scorso, hanno recepito le determinazioni assunte dal
Ministro della Funzione Pubblica, di concerto con le organizzazioni sindacali maggiormente
rappresentative, in materia di misure di protezione dal contagio da Covid-19 a partire dalla
sottoscrizione del protocollo su tale materia avvenuta il 3 aprile 2020. Si rammenta che la scelta del
Ministero di non recepire il protocollo del 3 aprile fu dettata in particolare dalla inspiegabile decisione
del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria di aderire alla richiesta delle sigle sindacali non
firmatarie del predetto atto negoziale pur avendo le stesse una irrilevante rappresentatività nel
comparto funzioni centrali ed ancor di più nell’intero pubblico impiego. Tale decisione ha creato
gravissimi problemi negli uffici in quanto ha consegnato la gestione della fase due dell’emergenza
nelle mani dell’amministrazione la quale ha deliberato unilateralmente mediante l’emissione di
circolari che hanno consentito agli uffici di disapplicare progressivamente la normativa emergenziale
con particolare riferimento all’utilizzo dello Smart Working ed alla fornitura dei DPI.
La ricezione del protocollo inoltre rende immediatamente precettive nella Giustizia le importanti
previsioni in esso contenute ed in particolare:
– La necessità del coinvolgimento del responsabile del servizio prevenzione e protezione e
del medico competente e nel rispetto delle competenze del RLS, al fine della integrazione
del documento di valutazione rischi secondo le specificità delle singole attività mediante la
identificazione, durante il periodo di emergenza, delle misure organizzative, di prevenzione e
protezione adeguate al rischio da esposizione a SARS-CoV-2, nell’ottica della tutela della
salute dei lavoratori e dell’utenza, ponendo particolare attenzione alla gestione dei casi di
sospetta sintomatologia da Covid-19 che dovessero rilevarsi negli uffici tra il personale e
l’utenza, garantendo misure di controllo ai fini del mantenimento, in tutte le attività e nelle
loro fasi di svolgimento, della misura del distanziamento interpersonale di almeno un metro
tra il personale e, negli uffici aperti al pubblico, tra l’utenza, garantendo, se del caso, oltre alla
sorveglianza sanitaria già prevista dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, anche la
sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’articolo 83 del decreto-legge 19 maggio 2020, n.
34.
– La necessità che sia garantita adeguata formazione ed informazione sulla materia della
protezione dal contagio.
– La necessità che sia garantita, come condizione per l’espletamento delle prestazioni lavorative
e qualora per complessità dell’attività e/o difficoltà oggettive non sia possibile garantire
continuativamente il previsto distanziamento interpersonale, la dotazione di appropriati
dispositivi di protezione individuale quali quelli previsti dall’articolo 34 del decreto-legge 2
marzo 2020, n. 9 in combinato con la disposizione di cui all’articolo 16, comma 1, del decretolegge
17 marzo 2020, n. 18, e successive leggi di conversione, per i lavoratori che svolgono
attività in presenza o che lavorino in maniera ordinaria in postazioni di lavoro in spazi
condivisi.
– La necessità che la protezione dei lavoratori sia garantita, ove possibile, anche attraverso
l’utilizzo di barriere separatorie e che per i lavoratori che svolgono attività a contatto con il
pubblico e/o che prestano servizi esterni, in aggiunta ai dispositivi di protezionale individuale
per le vie respiratorie, sia previsto, ove possibile, l’impiego di visiere, garantendo adeguata
formazione al loro utilizzo.
– La necessità che all’ingresso dei luoghi di lavoro sia rilevata la temperatura corporea del
personale interno e dell’utenza esterna tramite idonea strumentazione che garantisca
l’adeguato distanziamento interpersonale, anche mediante la stipula di convenzioni con
associazioni di volontariato (nel caso in cui la temperatura sia superiore ai 37.5° C non sarà
consentito l’accesso del lavoratore o dell’utente e, in ogni caso, il lavoratore deve avvisare
tempestivamente il datore di lavoro).
– La necessità che l’orario dei servizi erogati al pubblico e quello di lavoro siano organizzati
in maniera più flessibile, in particolare, per le fasce di entrata e uscita al fine di prevenire
aggregazioni, di facilitare il distanziamento interpersonale nei luoghi di lavoro, di ridurre il
rischio di affollamenti nei mezzi pubblici nel tragitto casa lavoro dei lavoratori.
– La necessità che sia garantita quotidianamente la pulizia e l’igiene accurata degli ambienti
lavorativi, delle postazioni individuali di lavoro, dei servizi igienici e degli spazi comuni e
degli impianti prevedendo frequenti interventi sia sugli spazi di fruizione condivisa che sulle
dotazioni strumentali, (a mero titolo esemplificativo: la sanificazione periodica di tastiere,
schermi touch, mouse); nel caso di presenza di una persona affetta da Covid-19 all’interno
dei locali dell’amministrazione, sia garantita pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le
disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della salute, nonché
alla loro ventilazione; siano garantite operazioni routinarie di sanificazione negli ambienti
e sugli impianti di condizionamento dell’aria, in funzione dell’orario di attività; sia
assicurato adeguato e costante ricambio d’aria nei luoghi di lavoro al fine di evitare nelle
aree comuni e negli ambienti condivisi da più lavoratori il ricircolo interno dell’aria; sia
favorita una corretta e frequente igiene delle mani anche attraverso ampia disponibilità e
accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; per gli spazi comuni, comprese le attività
di ristoro, le mense e le aree fumatori, siano favorite misure di fruizione alternata, anche
limitando i tempi di permanenza all’interno degli stessi e, ove non sia possibile mantenere il
distanziamento interpersonale, assicurando l’utilizzo di mascherine e favorendo la
ventilazione continua dei locali; sia garantita la informazione capillare del personale sulle
misure tecniche, organizzative e procedurali adottate per il contenimento del contagio fuori e
dentro i locali; sia garantito l’accesso di fornitori esterni secondo modalità, percorsi e
tempistiche ben definiti (per le attività di carico/scarico si dovrà rispettare il previsto
distanziamento; la collaborazione con altra impresa per appalto di servizio o d’opera, oltre ad
essere espletata nel rispetto della norma vigente per quanto concerne il rischio di interferenza,
richiede il rispetto da parte degli addetti delle raccomandazioni anti contagio disposte
dall’Amministrazione).
– La necessità di evitare assembramenti negli uffici in cui si erogano servizi in presenza
all’utenza, attraverso gli istituti contrattuali di riferimento, introducendo modalità di
interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con
l’utenza, nonché attraverso il ricorso alle modalità organizzative del lavoro agile;
– La necessità di promuovere la formazione del personale in modalità e-learning e il ricorso
alle riunioni con modalità telematica ove non sia possibile garantire il distanziamento
interpersonale.
– La opportunità che, qualora siano adottati regimi di articolazione dell’orario di lavoro
giornaliera o settimanale diversi da quelli precedenti all’entrata in vigore delle misure di
contrasto all’emergenza epidemiologica, le amministrazioni favoriscano la conciliazione dei
tempi vita-lavoro dei dipendenti, tenendo conto delle eventuali condizioni peculiari di
disagio e di fragilità del personale interessato, ovvero della presenza di patologie preesistenti
che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto, anche rispetto
al rischio di esposizione a contagio, e di quanto previsto relativamente alle condizioni
personali o familiari nelle parti normate dai CCNL sull’orario flessibile, adottando misure di
flessibilità oraria a beneficio degli stessi, e a condizione che tale modalità sia compatibile con
le caratteristiche della prestazione.
– la necessità di prevedere adeguata formazione ai dirigenti nello svolgimento del ruolo e delle
funzioni di indirizzo, direzione, coordinamento e controllo degli uffici cui sono preposti, ai
fini dell’attuazione delle misure di protezione da Covid-19.
Particolarmente pregnanti sono le previsioni in tema di partecipazione sindacale. Ed invero il
protocollo prevede:
– La necessità di garantire le prerogative sindacali di partecipazione sui luoghi di lavoro, di
promuovere canali di comunicazione e confronto continuativi con le OO.SS. e le
rappresentanze sindacali al fine di condividere informazioni e azioni in tema di misure di
protezione dal contagio.
– La necessità di garantire modalità di comunicazione e confronto con le rappresentanze
sindacali, gli RLS e gli RSSP, sulle misure anti-Covid, secondo quanto già previsto dai sistemi
di relazioni sindacali del vigente CCNL, in particolare in materia di igiene e sicurezza dei
luoghi di lavoro e di flessibilità degli orari in entrata e uscita, al fine di condividere
informazioni e azioni volte a contemperare la necessità di tutela del personale e dell’utenza,
con quella di garantire l’erogazione di servizi pubblici essenziali e indifferibili.
– La necessità che, nelle more di una definizione contrattuale specifica del rapporto di lavoro
agile, le amministrazioni attivino il confronto con i soggetti sindacali ai sensi della disciplina
contrattuale vigente, al fine di contemperare l’esigenza di pieno riavvio delle attività
amministrative, produttive e commerciali e dell’erogazione dei servizi all’utenza, con la
necessità di fronteggiare le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica e all’evolversi
del suo contesto, anche prevedendo la coerente applicazione degli istituti del rapporto di
lavoro previsti dai CCNL vigenti alle attività di lavoro svolte in forma agile;
– la necessità di monitorare periodicamente l’applicazione delle misure previste nel
protocollo per realizzare piena efficacia ed effettività delle misure ivi richiamate, anche
attraverso segnalazioni all’Ispettorato per la Funzione pubblica, che provvederà ad
aggiornare le parti in maniera costante e continuativa sugli esiti delle segnalazioni
ricevute.
L’avvenuta ricezione anche nella Giustizia del protocollo siglato dalle nostre confederazioni e dalle
nostre federazioni di categoria costituisce un importante passo in avanti in quanto dota le strutture
sindacali aziendali, provinciali e regionali di maggiori strumenti per porre in essere una difesa più
efficace della salute dei lavoratori messa a rischio dalla pandemia in atto dal alcuni mesi.
Vi invitiamo pertanto a porre in essere ogni utile iniziativa per la tutela dei lavoratori potendo contare,
come sempre, sull’apporto e sul sostegno delle scriventi strutture nazionali.

Buon lavoro

Roma, 4 agosto 2020

FP CGIL                                           CISL FP                                         UIL PA
Meloni \ Prestini                              Marra                                              Amoroso

II° ACCONTO INCENTIVO ORDINARIO 2020 E TEP

Nei giorni scorsi abbiamo avuto conferma che con la retribuzione del mese di
agosto sarà corrisposto a tutto il personale delle aree il secondo acconto
dell’incentivo ordinario 2020 così come previsto dalle vigenti norme della
contrattazione collettiva nazionale di Ente.
Contrariamente a quanto preannunciato da altri a luglio con comunicati che
preannunciavano l’erogazione del saldo incentivante 2019 già a partire dallo
scorso mese, ipotesi inverosimile, le somme residue dell’incentivo ordinario
e speciale 2019 saranno erogate con la retribuzione del prossimo mese di
settembre applicando il regime tributario della tassazione separata: con
l’occasione si auspica che l’Amministrazione definisca in tempi celeri non solo la
questione relativa alla tassazione separata sui compensi incentivanti 2019 erogati
nel corso del 2020, ma anche quella dei compensi incentivanti 2018 erogati nel
corso del 2019.
Con la retribuzione del mese corrente sarà corrisposto il TEP (tassazione
separata sulla quota 2019), comprensivo dei relativi arretrati, a chi nel corso del
2019 abbia maturato il requisito dei 12 mesi di servizio in INPS (gli analisti di
processo C1 immessi in ruolo con determinazione n.133 del 30 ottobre 2018 i
103 C3 amministrativi assunti con determina n.108 del 27 giugno 2017, i 114
+ 4 C1 ispettori assunti con determina n.110 e n.111 del 27 giugno 2017 ed
infine gli 88 C3 informatici assunti con determinazione n.168 del 22 novembre
2017).

Roma, 03 agosto 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

BANDI DI MOBILITA’ PER IL PERSONALE COMANDATO

Il giorno 30 luglio u.s., sono stati pubblicati sulla Intranet i bandi per la
procedura riservata al personale comandato appartenente alla seconda e terza
Area, per l’immissione nei ruoli della Corte dei conti, sulla base dei posti
disponibili riportati nei citati bandi.
Vi inviamo, in allegato, i decreti segretariali e le istanze di partecipazione.
Le istanze dovranno pervenire entro e non oltre il trentesimo
giorno successivo a quello di pubblicazione sulla INTRANET.
Le domande dovranno essere inviate esclusivamente attraverso la posta
elettronica ai seguenti indirizzi:
procedura.mobilita2@corteconti.it (per l’Area seconda);
procedura.mobilità3@corteconti.it (per l’Area terza);
per il tramite del Dirigente dell’Ufficio di assegnazione, corredate del parere
favorevole dell’eventuale Vertice istituzionale della struttura.
Posti disponibili: Area seconda: 26 – Area terza: 48
REQUISITI
a) avere svolto, alla data del 1° luglio 2020, almeno un anno di servizio in
posizione di comando;
b) avere almeno 15 anni di servizio prima della cessazione del rapporto di
lavoro per raggiunti limiti di età;
c) diploma di istruzione superiore di secondo grado (Area seconda); diploma
di laurea v.o./laurea specialistica o magistrale (Area terza);
d) essere in possesso del parere favorevole espresso dall’ufficio di
assegnazione circa la proficua collaborazione prestata nel periodo di comando;
e) assenza di procedimenti disciplinari e/o penali in corso.
Ai dipendenti che hanno conseguito l’idoneità all’alta qualificazione
professionale, è richiesto soltanto il requisito di cui ai punti d) ed e).

Susanna Di Folco  Alessandro Guarente   Fernanda Amidani

Pubblichiamo la ministeriale n.0276271.U del 3.8.2020 di cui all’oggetto

Presidenza del Consiglio dei Ministri: incontro per il CCNL 2016-2018 del 3 agosto 2020.

È proseguita la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018 per
il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nell’incontro di lunedì 3 agosto si è proceduto alle osservazioni al testo proposta da Aran sulle parti
normative relative a:
– Permessi, assenze e congedi (permessi retribuiti, permessi orari per particolari motivi personali
o familiari, permessi e congedi previsti da particolari disposizioni di legge, congedi per
le donne vittime di violenza, assenze per l’espletamento di viste, terapie, prestazioni specialistiche
od esami diagnostici, permessi brevi, assenze per malattia, assenze per malattia in
caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita, infortuni sul lavoro e malattie dovute a
causa di servizio, aspettative, aspettativa per ricongiungimento con il coniuge che presti servizio
all’estero, altre aspettative previste da disposizioni di legge, norme comuni sulle aspettative,
congedi dei genitori, tutela dei dipendenti in particolari condizioni psicofisiche, diritto
allo studio, congedi per la formazione, servizio militare, unioni civili);
– Formazione del personale (principi generali e finalità della formazione, destinatari e processi
della formazione);
– Responsabilità disciplinare (obblighi del dipendente, sanzioni disciplinari, codice disciplinare,
sospensione cautelare in corso di procedimento disciplinare, sospensione cautelare in
caso di procedimento disciplinare, rapporto tra procedimento disciplinare e procedimento
penale, determinazione concordata della sanzione);
Anche in questo incontro diverse sono state le proposte di modifica e integrazione del testo presentate
dalle organizzazioni sindacali.
Aran, a conclusione dell’incontro, si è impegnata a presentare un nuovo testo con le modifiche accolte
tra quelle presentate nei diversi incontri unitamente alle proposte relativamente alla parte economica,
prima del prossimo incontro che sarà convocato per i primi giorni di settembre.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

Roma, 31 luglio 2020
Alla c.a.
Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Sig. Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Sig. Segretario Generale MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi

Sig. Direttore Generale ABAP
Arch. Federica Galloni

Sig. Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Oggetto: Indicazioni per il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro – richiesta incontro e confronto

Egregi,
abbiamo ricevuto e letto le circolari n. 39/2020 del Segretariato Generale e n. 33/2020 della
Direzione Generale ABAP con cui vengono notificate ai lavoratori le novità normative introdotte sia
dalla circolare n. 3/2020 della Funzione Pubblica che dal Protocollo siglato da Governo e parti
sociali lo scorso 24 luglio.
Ci aspettavamo che a livello centrale – pur nel rispetto dell’autonomia dei dirigenti – venissero
assunte decisioni d’indirizzo su alcuni temi importanti, onde evitare arbitrarie interpretazioni delle
norme ed evitare sia all’Amministrazione che alle Organizzazioni Sindacali un iperlavoro
francamente non necessario; purtroppo così non è stato.
I problemi, dunque, permangono. Frasi come «(…) si rappresenta la necessità che vengano
garantiti anche in presenza i servizi istituzionali (…)» contenuta nella predetta circolare 33 della
DG ABAP si trasformerà, con ogni certezza, in un rientro indiscriminato dei lavoratori e delle
lavoratrici, anche di coloro che risiedono in una regione diversa da quella in cui prestano servizio,
anche di genitori di figli in età scolare, anche del personale in condizione di fragilità.
Ed è purtroppo quanto sta succedendo su tutto il territorio, da dove giungono sempre maggiori
segnalazioni di ordini di servizio che prevedono il rientro indiscriminato dei lavoratori senza che al
riguardo siano state minimamente attivate le procedure di verifica delle condizioni di sicurezza,
quali quelle previste nel citato Protocollo di Intesa che contemplano peraltro il dovuto
coinvolgimento delle parti sociali e degli RLS.
Certamente la situazione non è agevolata dalle generiche affermazioni normative riguardanti il
50% del personale da adibire alle attività telelavorabili; per questo nelle scorse settimane e nei
mesi scorsi abbiamo più volte invocato un confronto con la parte politica del Mibact! Perché
riteniamo, forse ingenuamente, che la prevenzione sia da preferirsi alla cura.
Tutto ciò premesso, alla luce del confronto sindacale previsto e raccomandato nel già citato
Protocollo a disciplina del rientro negli uffici, chiediamo un confronto urgente a livello centrale per
la definizione dei seguenti temi:
– Revisione e aggiornamento dei DUVRI in relazione alla mutata presenza del personale ed
alla conseguente valutazione dei rischi connessi all’emergenza COVID;
– 50% del personale da adibire al telelavoro;
– Necessità di tutela delle categorie fragili e dei lavoratori pendolari regionali ed extra regionali che utilizzano i mezzi pubblici, dei lavoratori genitori con figli in età scolare.
Si rammenta che nel Protocollo è esplicitamente prevista la possibilità di sottoscrivere ulteriori protocolli di sede che organizzino in maniera più flessibile ««l’orario dei servizi erogati al pubblico e quello di lavoro»». Si rammenta, altresì, il necessario coinvolgimento del RSPP, del RLS e delle rappresentanze sindacali. Pertanto appare urgente, opportuno e necessario che si addivenga ad un recepimento formale del Protocollo di Intesa 24 luglio 2020, tramite una valutazione congiunta sugli aspetti specifici relativi ai cicli lavorativi del Ministero e delle misure adottabili a tutela della salute pubblica e delle categorie di lavoratori sopra descritte.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali sono disponibili anche martedì prossimo, in quanto già presenti in sede per altra convocazione.
In attesa di convocazione urgente porgiamo distinti saluti.

FP CGIL          CISL FP                UIL PA
Meloni        Nolè  Di Stefano        Trastulli

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