Pubblichiamo la risposta del Dipartimento in merito la richiesta di scorrimento della graduatoria interna ruolo Ispettore Antincendio di scorrimento della graduatoria interna ruolo Ispettore Antincendio
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione, riguardo l’inizio del corso per il ruolo Ispettore Antincendio proveniente dal concorso interno
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo in merito la mobilità interna
Nessuna risposta pervenuta sull’incresciosa vicenda degli arretrati perequazione.
Nessuna possibilità affinché, come previsto per altre amministrazioni, si incrementi il Fondo Risorse Decentrate in favore di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori dell’INL.
Nessuna notizia relativa alla contrattazione FRD 2022 e Decreto incentivi personale ispettivo 2023.
Nessuna notizia sulla possibilità di impiegare in favore del personale dell’INL le risorse derivanti dall’applicazione delle sanzioni in materia di sospensione e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nessun cenno affinché al personale ispettivo (gli unici in Italia a non averla) venga riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria in ragione dell’esercizio delle competenze di U.P.G., dei relativi rischi professionali e dell’attribuzione di più gravose responsabilità.
Nessuna novità che confermi l’intenzione di dare seguito e completare entro il 2023 le procedure previste per le progressioni orizzontali.
Nessun aggiornamento sulle progressioni verticali.
Le condizioni materiali in cui tutto il personale dell’INL si trova ad operare, sin dalla sua istituzione, dovrebbero rappresentare una delle principali preoccupazioni del Ministero del Lavoro. Che fine hanno fatto le mirabolanti promesse della Ministra Calderone sulla parità retributiva con i dipendenti di INPS e INAIL? Non abbiamo avuto alcuna risposta concreta.
Dunque, è giunta l’ora di riprendere con forza la mobilitazione!
E’ tempo di affrontare e risolvere le criticità presenti e di ottenere la valorizzazione professionale dell’intero personale dell’INL impegnato ad assicurare servizi essenziali, combattere l’illegalità e garantire tutela ai diritti dei lavoratori.
Sono mesi che ascoltiamo promesse e, intanto, garantiamo il raggiungimento degli obiettivi strategici per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Se non si riesce a pretendere dal MEF che i lavoratori vengano trattati come tutti gli altri, allora, è necessario incidere sugli obiettivi strategici del Ministero.
E stiamo parlando dello stesso MEF che riesce sempre a garantire risorse aggiuntive ai propri dipendenti già perequati, il medesimo Tesoro che non consente la destinazione dell’avanzo di bilancio INL per la liquidazione degli arretrati delle perequazione dell’indennità di amministrazione.
A questo punto e fino a quando non verrà riconosciuto quanto ci spetta, le scriventi sigle sindacali, nel pieno rispetto delle disposizioni contrattuali e delle tutele da garantire, produrranno ogni sforzo per evitare che il vertice politico raggiunga, mediante il personale dell’INL, gli obiettivi strategici che aveva fissato.
E’ inaccettabile che a fronte del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione e della riduzione del salario accessorio (a fronte delle nuove assunzioni) venga imposto l’incremento del 20% del numero di ispezioni entro il 2024.
Per questo vanno dati segnali concreti negli uffici con iniziative sindacali unitarie che incidano sugli obiettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Alle lavoratrici e ai lavoratori dell’INL giova ricordare che le lotte possono essere lunghe, avere percorsi complicati, ma se praticate con consapevolezza, unità e coraggio possono portare a conquiste rilevanti. Così come è utile ricordare che solo grazie alla grande mobilitazione abbiamo ottenuto lo stanziamento dell’una tantum per il 2022 ed il riconoscimento a regime della perequazione dell’indennità di amministrazione.
Se pretendiamo il riconoscimento di quanto è giusto per le funzioni che svolgiamo possiamo ottenerlo solo attraverso l’impegno costante nella lotta quotidiana su ogni luogo di lavoro.
Per questo abbiamo deciso di fissare una prima serie di iniziative di mobilitazione che, in assenza di risposte del vertice politico, culmineranno con la proclamazione di una giornata di sciopero con manifestazione nazionale a Roma.
Cominceremo lunedì 25 settembre con un’ ASSEMBLEA NAZIONALE DA REMOTO indetta da tutte le sigle sindacali, mettendo al centro le iniziative di mobilitazione che dovranno attuarsi presso le sedi centrali, interregionali e territoriali dell’INL.
Per il mese di ottobre stiamo organizzando ASSEMBLEE IN PRESENZA presso gli uffici di Roma, Milano e Napoli. Assemblee unitarie che vedranno la partecipazione di tutti i rappresentanti nazionali delle OO.SS. e che avranno lo scopo di compattare il personale nell’adozione delle forme di protesta in vista della proclamazione dello sciopero nazionale.
Nel frattempo, invitiamo le RSU e i delegati sindacali di ogni sede territoriale, interregionale e centrale a convocare immediatamente assemblee unitarie al fine di discutere e adottare le seguenti forme di mobilitazione:
– assemblee permanenti e quotidiane (anche di 15-30 minuti, per l’intera settimana), così da discutere l’attuazione delle iniziative di protesta condivise presso ciascuna sede;
– indisponibilità a qualsiasi prestazione che esuli dal “minimo contrattuale”;
– indisponibilità al lavoro straordinario;
– indisponibilità all’uso dei telefoni/dispositivi personali;
– blocco immediato di tutte le attività ispettive sui territori mediante la revoca della disponibilità dei mezzi personali;
– indisponibilità e/o revoca della disponibilità alla partecipazione alle task force;
– rinuncia agli incarichi di posizioni organizzative;
– rifiuto alla formulazione dei ricorsi in appello.
Torniamo a praticare le forme di lotta ed a rilanciare la mobilitazione su ogni luogo di lavoro per incidere sull’incremento degli obiettivi numerici voluto da un Ministero del Lavoro sordo e immobile di fronte alla richiesta di valorizzazione dell’intero personale dell’INL.
AVANTI UNITI!!!
FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
FLP |
CONFINTESA FP |
CONFSAL-UNSA |
USB P.I. |
M.ARIANO |
M. CAVO |
I.CASALI |
A. PICCOLI |
N. MORGIA |
V. DI BIASI |
G. DELL’ERBA V. SANTURELLI |
“Ieri pomeriggio nel carcere di Terni un detenuto si è suicidato in attesa di essere trasferito dopo essere stato uno dei protagonisti di una violenta rissa scoppiata nella Sezione detentiva dei detenuti comuni tra ristretti stranieri. Durante la rissa sono rimasti feriti quasi una decina di Poliziotti intervenuti per separare i gruppi e un detenuto è riuscito a ferire ad un braccio con una lametta il Vice Comandante che era intervenuto subito per coordinare l’intervento dei Poliziotti. L’aggressore però era ben determinato ad arrecare ferite ben più gravi. La rissa è stata fermata solo con l’uso legittimo della forza altrimenti le conseguenze per i Poliziotti e i detenuti sarebbero state ben più gravi.”
Lo comunica Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Dichiariamo lo stato di agitazione per il carcere di Terni. Nel penitenziario si sono verificati decine di eventi critici con ben cinque decessi/suicidi quest’anno da parte di detenuti ristretti nel carcere ternano.”
Valentina Porfidi Segretaria Generale Terni: “Direttore e Comandante del carcere di Terni rivestono i loro rispettivi incarichi da svariati anni. E’ indispensabile un avvicendamento immediato. Sarà compito dell’Amministrazione penitenziaria valutare eventuali responsabilità ei disordini che si susseguono ormai con una preoccupante escalation, ma è chiaro che il prolungarsi per tanti anni di incarichi al vertice di un istituto penitenziario così delicato come quello di Terni, non è una buona prassi.”
“Chiediamo un incontro urgente con il Capo Dipartimento – conclude Manna – anche per discutere della gestione dell’intero Provveditorato dell’Umbria-Toscana, dove il Provveditore in carica si rifiuta di spostare i detenuti dopo che abbiano commesso eventi critici.
Terni, 17 settembre 2023
Pubblichiamo il resoconto Fp Cgil VVF riguardo la circolare formativa settore NIA discussa al tavolo tecnico per la formazione
Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF riguardo il grande lavoro di lotte, richieste e informazioni che la Struttura Nazionale Fp Cgil VVF sta mettendo in campo da anni su un argomento importante come la salute e la sicurezza per le donne e gli uomini dei Vigili del Fuoco
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF riguardo la scarsa gestione organizzativa che sta accompagnando le donne e gli uomini del Corpo nell’emergenza Libia
La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha pubblicato la circolare per la scelta della sede di servizio di prima assegnazione degli Allievi Vigili del Fuoco in prova del 94° corso
Al Direttore dell’INL
Dott. Paolo Pennesi
E P.C.
All’ufficio della Consigliera Nazionale di Parità
OGGETTO: CRITICITA’ FREQUENZA CORSO DI FORMAZIONE
Pervengono a questa sigla numerose segnalazioni di varie situazioni tutelate da norme vigenti (lavoratrici nel c.d. periodo di allattamento; genitori di figli di età inferiore a 3 anni; genitori con figli fino a 12 anni di età; caregivers di persone titolari di L. 104) in relazione alla frequenza del corso di formazione in materia di salute e sicurezza, che inizierà il prossimo 18 settembre e terminerà il 27 ottobre.
Dalle istanze arrivate a questa sigla, sembrerebbe che il corso sia stato organizzato con una modalità unica per tutti/e i/le discenti, senza alcuna differenziazione delle situazioni sopracitate, espressamente tutelate da normativa anche sovranazionale.
La modalità organizzativa prescelta implica delle aule formative, in cui vengono convocati i neo-ispettori provenienti da varie ITL, anche di regioni diverse; in tali aule “di raggruppamento” –spesso distanti molti chilometri dalla sede di assegnazione –si segue il citato corso non in presenza, ma con modalità a “remoto” dei docenti, seppur “ in diretta”.
Altresì, risulta a questa sigla che il citato corso abbia natura obbligatoria e che sia stata prevista espressamente la partecipazione ad almeno l’80% delle ore complessive, specificando che “gli esiti di tale percorso formativo verranno valutati anche ai fini del superamento del periodo di prova ed ai fini del conseguimento della tessera ispettiva”.
A tal proposito, considerata la previsione di un’unica modalità organizzativa, che non tiene conto della necessaria differenziazione delle situazioni tutelate, si contesta, anzitutto, la possibilità di condizionare gli esiti della prova e il conseguimento della tessera ispettiva.
Si chiede, quindi, che con estrema urgenza siano disposte modalità alternative di frequenza da remoto, presso le sedi di assegnazione di ogni ispettore/ispettrice del lavoro, laddove gli stessi siano portatori di una situazione giuridica differenziata e tutelata; in subordine, che siano disposti con la medesima urgenza e la necessaria trasparenza più corsi di recupero del citato corso obbligatorio, in modo da permettere ai colleghi e alle colleghe con situazioni degne di tutela, di poter assolvere al proprio obbligo formativo.
Infine, sia consentito evidenziare che l’Ispettorato del Lavoro –che quotidianamente svolge funzioni di tutela sul lavoro anche riguardo alla maternità e alla genitorialità –, avrebbe dovuto evitare, per l’ennesima volta, di mostrarsi così indietro sul tema della parità e del necessario corollario della
conciliazione dei tempi vita-lavoro, prevedendo per tempo modalità idonee di partecipazione del corso attente al rispetto della normativa vigente.
In attesa di riscontro alla presenza con cortese urgenza, si porgono cordiali saluti.
Coordinatore nazionale FP CGIL –INL |
Matteo Ariano |
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF riguardo il mantenimento e il retraining
“Lascia basiti la risposta del governo sul futuro dell’Ufficio per il Processo e la prospettiva di stabilizzazione dei Funzionari assunti grazie al Pnrr per la riduzione dei tempi del processo e lo smaltimento degli arretrati accumulati da anni di ritardi e disinvestimenti nella giustizia del nostro Paese”. Così in una nota Florindo Oliverio, segretario nazionale della Funzione Pubblica CGIL.
“Rispondendo ad una interrogazione parlamentare in rappresentanza del governo – spiega Oliverio – l’On. Frassinetti ha ripetuto cose già più che note alle lavoratrici e ai lavoratori assunti a febbraio 2021. Ricevono corali attestati di apprezzamento sulla propria attività ma, nonostante i loro contratti a tempo determinato si avvicinino alla scadenza, nulla ancora si dice sulla possibilità di stabilizzarli mettendo a frutto l’esperienza maturata e, dunque, sulla volontà di confermare l’UPP a regime, come struttura portante del sistema giudiziario italiano. Emerge, inoltre, l’impreparazione e l’inadeguatezza di una amministrazione che ha ritardato l’entrata in funzione dell’Ufficio per il Processo (fino all’intervento della Commissione Europea) nonostante la sua attivazione fosse stata stabilita fin dal 2014”.
“La Funzione Pubblica CGIL – si legge nella nota – continuerà per questo a interloquire con i vertici dell’amministrazione della giustizia nella costruzione condivisa di percorsi di stabilizzazione di tutti i funzionari oggi addetti all’UPP, nessuno escluso, con i tempi e i modi che saranno possibili, col duplice obiettivo di non disperdere le risorse messe a disposizione dall’Europa e di non perdere questa formidabile occasione per ammodernare e migliorare l’organizzazione della giustizia. Ci mobiliteremo per ottenere impegni e risorse precise nella Legge di bilancio”.
“Infine, è ancor più allarmante la risposta data sul tema del riconoscimento della dirigenza penitenziaria. Dal 2005 la legge stabilisce la definizione di una distinta area contrattuale per queste lavoratrici e lavoratori che dirigono istituti penitenziari, per adulti e minori, e gli uffici per l’esecuzione penale esterna. Ma la sottosegretaria fa sapere che il governo dovrà trovare le risorse per l’avvio della contrattazione facendo riferimento al trattamento economico dei dirigenti della Polizia di Stato. Ma quest’ultima, oltre ad avere altri compiti, è amministrata dal Ministero dell’interno. La dirigenza penitenziaria dipende dal Ministero della Giustizia, fino a prova contraria. Siamo quindi alle solite: se va bene, i dirigenti penitenziari dovranno accontentarsi di quello che deciderà il governo con chi si occupa di altro”, conclude Oliverio.