Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Dott.ssa Marina Elvira Calderone
Al Direttore Generale
dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
Dott. Paolo Pennesi
e p.c. Alla Direzione Centrale Amministrazione
finanziaria e logistica – INL Dott. Stefano Marconi
Oggetto: richiesta chiarimenti importo arretrati perequazione/diffida
In data 25 settembre durante l’incontro con tutte le Organizzazioni sindacali, presente anche il Capo di Gabinetto del Ministro Dott. Nori, ci è stato – en passant – comunicato che l’importo previsto per gli arretrati della perequazione 2020 – 2021 – 2022 del personale dell’Ispettorato del Lavoro, sarebbe di 26 milioni, mentre in precedenti occasioni, l’importo previsionale era di 37 milioni di euro.
Ci è parso di aver capito, ma proprio su questo chiediamo un rapido e formale chiarimento, che tale ‘deminutio’ sarebbe da imputare all’ “una tantum” già erogata al personale dell’INL.
Il chiarimento è urgente perché “l’una tantum” di cui all’art. 32-bis del DL. N. 50/2022 (cd. Decreto Aiuti), convertito in Legge n. 91/2022, è stata prevista letteralmente ”Al fine di dare riconoscimento all’impegno straordinario richiesto per il contrasto del lavoro sommerso, per la vigilanza sul rispetto della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’attuazione delle misure previste nel PNRR, ai dipendenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro è attribuita, per l’anno 2022, un’indennità una tantum nelle misure e secondo i criteri da stabilire con decreto del direttore del medesimo Ispettorato nazionale del lavoro, adottato sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative…(omissis)”.
Riportare il testo di quella norma serve a rammentare che si tratta di tutt’altro rispetto alla perequazione. Una norma di legge, quella contenuta nel Decreto Aiuti, che non pone alcun riferimento al diritto per il personale dell’INL alla perequazione dell’indennità di amministrazione e dei suoi arretrati.
A tal proposito, considerare l’indennità una tantum, a valere sull’FRD 2022, come “un anticipo o un acconto sul trattamento di perequazione dell’indennità di amministrazione” rappresenta ancora oggi un’operazione di mistificazione della realtà, se non un vero e proprio imbroglio.
Siamo stati disponibili, al solo fine di garantire un’equa ripartizione tra il personale, a prendere in prestito il criterio per fasce economiche fissato dalla tabella 2 allegata al DPCM del 23/12/2021; ma deve essere altrettanto chiaro che nessun tipo di effetto giuridico può discendere da quel tipo di decisione, peraltro condivisa con tutte le OO.SS. in sede di confronto con il Direttore Pennesi.
Quello che preme sottolineare in questa sede è l’indispensabile e ormai non più differibile (anche in vista dell’approssimarsi della nuova tornata di rinnovo del CCNL) completa equiparazione stipendiale del personale di INL rispetto a quello del Ministero del Lavoro, a far data dal 01/01/2020. Un eventuale liquidazione con importi diversi (perchè decurtati dell’una tantum) porterebbe ad un riconoscimento minore rispetto a quello ottenuto dai colleghi del Ministero e non giustificabile alla luce della diversa natura e differente imputazione specificata nel testo di legge.
Chiediamo cortese ma estremamente sollecito riscontro alla presente, che vale anche come diffida, poiché la necessità di capire con chiarezza quali siano i reali intendimenti dell’Amministrazione è cruciale nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INL, in questa fase di organizzazione delle contromisure sindacali e delle conseguenti azioni di lotta.
|
FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
FLP |
CONFINTESA FP |
CONFSAL- UNSA |
USB P.I. |
|
M.ARIANO |
M. CAVO |
I.CASALI |
A. PICCOLI |
N. MORGIA |
V. DI BIASI |
G. DELL’ERBA V. SANTURELLI |
Ridare immediatamente dignità a lavoratrici e lavoratori attraverso un vero contratto
Roma, 27 set – “La pazienza è finita!”. È il monito lanciato dalle lavoratrici, dai lavoratori e dai professionisti sanitari che operano nelle Rsa e a cui viene applicato il contratto Aiop Rsa, oggi in sciopero nelle principali città italiane, per la mancata apertura del tavolo per il nuovo contratto Rsa, mettendo fine al dumping e ai contratti pirata. A riferirlo, in una nota stampa, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che sottolineano la grande partecipazione allo sciopero, con migliaia di lavoratrici e lavoratori a manifestare per i loro diritti.
“Aiop Rsa è un contratto sottoscritto nel 2012 con organizzazioni sindacali non rappresentative che a distanza di 11 anni non garantisce salari dignitosi, diritti e tutele alle donne e agli uomini che operano nelle RSA di tutta Italia. Come abbiamo ribadito negli incontri ottenuti oggi con i rappresentanti istituzionali, ora è necessario che Ministero e Regioni intervengano, riaffermando insieme a noi un principio sacrosanto: il rinnovo degli accordi, la rivalutazione delle tariffe a chi lavora in accreditamento con il pubblico (che è legittima solo quando vengono rispettate le corrette relazioni sindacali), aprendo tavoli di trattativa e firmando periodicamente i rinnovi contrattuali con le organizzazioni rappresentative, così come avviene nei settori pubblici”.
“Chiediamo, pertanto, un tavolo sul tema in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Continueremo a farci sentire! La nostra mobilitazione proseguirà perché il sistema di assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale privato è un pilastro del servizio sanitario nazionale e le donne e gli uomini che operano nelle RSA, da 11 anni senza un contratto adeguato, vanno rispettati nella loro professionalità”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Nella mattinata di ieri è stato firmato il protocollo di intesa sulle competenze professionali – posizioni di lavoro. È un risultato importante, dopo la stipula dell’accordo sulle famiglie professionali, perché declina le posizioni di lavoro all’interno delle stesse. Scompaiono, quindi i profili professionali previsti dall’accordo del 2010, ed entrano in vigore le nuove posizioni di lavoro. Nel verbale d’intesa allegato potrete notare nuove posizioni quali, ad esempio, il Funzionario Giuridico Legale, l’Ingegnere della Sicurezza e lo Psicologo, posizioni sulle quali noi, come Fp Cgil, ci siamo spesi sin dall’avvio dei lavori. Abbiamo voluto il Funzionario giuridico legale per dare un’identità precisa a chi si occupa di contenzioso e aspetti legali, l’ingegnere della sicurezza che, oltre a svolgere il compito di RSPP, potrà occuparsi, in particolare nei Provveditorati, del coordinamento della sicurezza sui cantieri e lo psicologo per tutti gli aspetti riguardanti gli ambienti di lavoro e lo stress da lavoro correlato, figure importanti e necessarie per un’amministrazione che sta cambiando. A questo punto è possibile, dopo la definizione dei criteri, avviare le progressioni verticali in deroga che, lo ricordiamo, per noi vuol dire dare risposte a chi, nel corso di questi anni che sono stati caratterizzati dal blocco del turnover, si è speso nei nostri uffici svolgendo attività relative all’area superiore, senza aver avuto alcun ritorno, sia in termini economici che professionali, e che dovranno consentire agli idonei della precedente procedura di essere inquadrati nell’area superiore. Lo reputiamo un risultato importante, frutto dell’impegno della nostra organizzazione, che ci consentirà, finalmente, di dare attuazione agli istituti del nuovo CCNL per valorizzare i lavoratori del MIT.
La coordinatrice nazionale FP Cgil MIT per la Segreteria Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
Si è svolto nella tarda mattinata di oggi, nelle adiacenze del Ministero della Giustizia (piazzetta Cairoli), il previsto sit in di protesta dei lavoratori assegnati alla verbalizzazione delle udienze penali i quali, a seguito della cd. Riforma Cartabia, sono stati incaricati anche di realizzare la videoregistrazione delle udienze. Nel corso del sit in, cui hanno partecipato decine di cancellieri, assistenti giudiziari e funzionari giudiziari, sono intervenuti il Capo Dipartimento, Campo, ed il Direttore Generale del personale, Gandini, i quali si sono intrattenuti per lungo tempo con i lavoratori. Questi ultimi, con riferimento alla videoregistrazione dell’udienza, hanno invocato il dato normativo (in particolare CPP e CCNL) che non attribuisce al cancelliere le attività di videoregistrazione ed hanno elencato le innumerevoli difficoltà, di carattere anche tecnico, nella realizzazione delle riprese contestualmente alla redazione dei verbali. Soprattutto i lavoratori hanno lamentato la impossibilità di curare in contemporanea la verbalizzazione e la videoregistrazione nelle udienza monocratiche, tenuto conto dell’elevato numero di processi. Il Capo Dipartimento ed il Direttore Generale hanno riconosciuto le difficoltà denunciate dai lavoratori ed hanno dichiarato la disponibilità ad intervenire in tempi brevi per risolvere soprattutto le difficoltà organizzative, le quali sono state riscontrate in una recente visita da loro effettuata presso le aule di udienza del Tribunale di Roma. Al termine dell’incontro CGIL CISL e UIL hanno ringraziato il Capo Dipartimento ed il Direttore Generale per l’attenzione dimostrata nei confronti del lavoratori. Vi terremo informati sugli sviluppi.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Pubblichiamo la lettera di solidarietà di Jan Willem Goudriaan, Segretario generale dell’EPSU, a sostegno della nostra azione di sciopero coordinata di domani (27 settembre) contro l’organizzazione datoriale degli ospedali privati AIOP.
Stop al dumping e allo sfruttamento di Aiop. Ministero e Regioni intervengano su tariffe e risorse
Roma, 26 set – “La pazienza è finita!”. È il monito lanciato dalle lavoratrici, dai lavoratori e dai professionisti sanitari che operano nelle strutture AIOP di tutta Italia e che sciopereranno nella giornata di domani, 27 settembre, per la mancata apertura di un tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo, mettendo fine al dumping e ai contratti pirata.
A riferirlo, in una nota stampa, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che proseguono: “Aiop Rsa è un contratto sottoscritto nel 2012 con organizzazioni sindacali non rappresentative che a distanza di 11 anni non garantisce salari dignitosi e diritti alle donne e agli uomini che operano nelle RSA di tutta Italia”.
“Ora è necessario che Ministero e Regioni intervengano, riaffermando insieme a noi un principio sacrosanto: il rinnovo degli accordi, la rivalutazione delle tariffe a chi lavora in accreditamento con il pubblico è legittimo solo quando vengono rispettate le corrette relazioni sindacali, aprendo tavoli di trattativa e firmando periodicamente i rinnovi contrattuali con le organizzazioni rappresentative, così come avviene nei settori pubblici. Chiediamo pertanto un tavolo sul tema in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”, specificano.
“Domani – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – ci faremo sentire davanti le sedi Regionali e le Prefetture di tutta Italia. La nostra mobilitazione proseguirà perché il sistema di assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale privato è un pilastro del servizio sanitario nazionale e le donne e gli uomini che operano nelle RSA, da 11 anni senza un Contratto adeguato, vanno rispettati nella loro professionalità”.
“Il sindacato chiama e il ministro non risponde. Basta annunci, vogliamo il confronto”
Roma, 26 set – “Sollecitiamo il ministro della Pubblica amministrazione, Zangrillo, affinché convochi le nostre federazioni sulle emergenze in corso nelle pubbliche amministrazioni: dal rinnovo dei contratti all’estensione anche ai lavoratori pubblici fragili della proroga per beneficiare del lavoro agile fino al 31 dicembre 2023, allo scorrimento delle graduatorie e stabilizzazione dei precari”.
Così i Segretari generali Serena Sorrentino (Fp Cgil), Maurizio Petriccioli (Cisl Fp), Domenico Proietti (Uil Fpl) e Sandro Colombi (Uil Pa).
“La proroga del ricorso allo Smart working per i lavoratori fragili è a brevissima scadenza. Altrettanto vale – spiegano – per precari e contratti. Per questo sollecitiamo un incontro tempestivo e un intervento almeno sul tema delle tutele dei lavoratori pubblici fragili che intervengano ad horas senza creare disparità intollerabili tra pubblici e privati”, concludono Sorrentino, Petriccioli, Proietti e Colombi.
Nella mattinata del 25 settembre abbiamo avuto incontro con l’INL e i rappresentanti della parte politica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Abbiamo ribadito le tante questioni rimaste irrisolte e, soprattutto, l’urgenza di affrontarle in tempi rapidi e certi.
Le risposte ricevute sono deludenti o, addirittura, inesistenti e questo peggiora ulteriormente il quadro complessivo, già fosco.
Riguardo agli arretrati della perequazione – il cui costo è stato quantificato in 26 milioni di euro – ci è stato comunicato che si intende presentare un’apposita norma solo nella prossima legge di bilancio, non avvalendosi degli altri veicoli normativi (Decreti-Legge in via di presentazione o in fase di conversione) che in questi mesi saranno presentati.
Da parte nostra, oltre a non condividere affatto questa scelta, che preclude la possibilità di utilizzare ulteriori strumenti normativi, non siamo affatto convinti del conto di 26 milioni di euro prospettato: fino a poco tempo fa ci era stato detto che sarebbero stati necessari circa 37 milioni di euro per definire la questione degli arretrati. Ora come mai si è scesi di importo? Non vorremmo che si giochi al ribasso, ad esempio scomputando le cifre dell’una tantum, che non c’entrano nulla con gli arretrati, come avevamo condiviso al tavolo del Ministero del Lavoro, tempo fa.
Nulla ci è stato risposto riguardo alla possibilità di presentare norme che:
1) aumentino il Fondo Risorse Decentrate dell’INL e il Decreto Poletti;
2) cambino la “destinazione d’uso” degli introiti delle sanzioni in materia di salute e sicurezza, al momento inutilizzabili;
3) riconoscano una reale e non finta autonomia organizzativa e finanziaria all’INL, anche rispetto all’uso degli avanzi di bilancio.
Questo deve far supporre che l’INL con le sue attività non è tra le priorità di questo Governo e del vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonostante tanti proclami e tante belle parole di facciata.
Ci si ricorda di INL solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o ci sono vigilanze strategiche da fare. Per il resto, nulla! I lavoratori dell’INL sono tra i meno pagati del comparto!
Ad aggravare il quadro, è stato comunicato che gli organi di controllo interni a INL non si sono ancora riuniti per deliberare sulle ipotesi di accordi relative a famiglie professionali e progressioni orizzontali. Considerato che dopo la deliberazione degli organi di controllo interni sarà necessario inviare le ipotesi agli organi di controllo esterni, questo significa che nel 2023 non si faranno né le progressioni orizzontali né le verticali e lo riteniamo uno schiaffo sia alle lavoratrici e ai lavoratori che alle loro rappresentanze sindacali.
Ma il non plus ultra è la vicenda dell’FRD 2022 (sul quale dovrebbe essere programmata la spesa per le progressioni orizzontali) a quanto pare impantanato al MEF. Di fronte alle nostre specifiche richieste di chiarimenti ci è stato riferito che il MEF sta tardando nella certificazione del fondo a causa delle assunzioni effettuate nel 2022 e per le quali sembrerebbe che stiano chiedendo ancora numeri.
Non ci sono parole! Oltre al grottesco abbiamo assistito ad un vero e proprio scarico di responsabilità tra Amministrazioni a danno dei lavoratori!
Notiamo che mentre si è stati veloci nel far approvare la riorganizzazione, in ordine alla quale, su specifica domanda, nulla è stato risposto con quel che ne consegue (ad esempio in termini di aumento dei posti della dirigenza di prima fascia), la stessa celerità scompare del tutto quando si tratta di occuparsi delle questioni relative al personale.
Non è possibile, né accettabile che siano sempre e comunque le lavoratrici e i lavoratori a doverci rimettere. Quelle lavoratrici e quei lavoratori cui si chiede di continuare a fare numeri, a raggiungere obiettivi strategici per farsi belli.
Proprio per questo, riteniamo di andare avanti nella nostra mobilitazione in modo compatto e vi chiediamo di adottare tutte le iniziative di lotta già poste in essere in questi mesi, coinvolgendo anche gli organi di stampa, perché l’opinione pubblica sia messa a conoscenza delle condizioni in cui il personale dell’Ispettorato del Lavoro è costretto a lavorare.
Dopo l’assemblea nazionale in videoconferenza, abbiamo indetto tre ulteriori date di assemblee nazionali, già comunicate all’INL, che si terranno in modalità mista (in presenza e in videoconferenza):
– 2 ottobre a Roma, presso l’ITL, dalle 11 alle 13;
– 12 ottobre a Milano, presso l’ITL, dalle 11 alle 13;
– 26 ottobre a Napoli, presso l’ITL dalle 11 alle 13.
Non appena ci saranno inviati i link per la partecipazione, ve li faremo avere.
Seguirà la proclamazione di una giornata di sciopero nazionale, la cui data vi comunicheremo in questi giorni.
Andiamo avanti e ricordiamoci che la lotta paga sempre!
|
FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
FLP |
CONFINTESA FP |
CONFSAL-UNSA |
USB P.I. |
|
M.ARIANO |
M. CAVO |
I. CASALI |
A. PICCOLI |
N. MORGIA |
V. DI BIASI |
G. DELL’ERBA / V. SANTURELLI |
Lo abbiamo scritto il 9 agosto scorso che per sottoscrivere il nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Corte dei conti 2022-2024 serve un cambio di passo da parte dell’Amministrazione. Nei precedenti incontri di contrattazione, pur sempre utili per approfondire le rispettive posizioni, non si è giunti a nulla di totalmente condivisibile perché non in linea con le giuste aspettative di tutti i colleghi. Abbiamo presentato il 9 giugno u. s. una Piattaforma unitaria con l’obiettivo di dare attuazione in tempi brevi alle importanti novità contenute nel CCNL Funzioni Centrali 2019/2021:
• Nuovo Ordinamento Professionale Corte dei conti;
• Nuove Progressioni Economiche Orizzontali;
• Progressioni tra le Aree in deroga al titolo di studio. L’Amministrazione ha replicato formulando controproposte ancora lontane dal consentire a queste OO.SS. la sottoscrizione di un accordo.
Al momento, essendo sempre più breve il tempo a disposizione, si rischia fortemente di non poter dare inizio alle procedure PEO 2023 soprattutto a discapito di quel Personale che ancora oggi attende di essere riqualificato. Per non parlare del rischio di non riuscire ad espletare, entro il 31 dicembre 2024, le procedure per i Passaggi di Area, in deroga al titolo di studio, dall’Area degli Operatori a quella degli Assistenti e da quest’ultima all’Area dei Funzionari. Sarebbe un danno per i Lavoratori che si vedrebbero privati di un’importantissima opportunità riconosciuta dal CCNL 2019/2021! E in tutto questo, c’è ancora un Fondo Risorse Decentrate 2022 da contrattare, con risorse utilissime per fronteggiare le ben note difficoltà economiche soprattutto di questo periodo. Per questo chiediamo all’Amministrazione che si riparta senza più tentennamenti dalla Piattaforma Unitaria Sindacale, affinché si arrivi al più presto ad una Intesa per dare risposte concrete alle aspettative di crescita professionale ed economica del Personale della Corte dei conti. IL PERSONALE NON PUO’ PIU’ ATTENDERE!!!
S. Di Folco A. Guarente F. Amidani U. Cafiero C. Visca M. Centorbi
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo l’assegnazione dei buonu pasto durante l’AIB
A seguito del Decreto del Ministro riguardo il lavoro agile pubblichiamo le note di specifica emanate dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane