Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF riguardo la scarsa gestione organizzativa che sta accompagnando le donne e gli uomini del Corpo nell’emergenza Libia
La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha pubblicato la circolare per la scelta della sede di servizio di prima assegnazione degli Allievi Vigili del Fuoco in prova del 94° corso
Al Direttore dell’INL
Dott. Paolo Pennesi
E P.C.
All’ufficio della Consigliera Nazionale di Parità
OGGETTO: CRITICITA’ FREQUENZA CORSO DI FORMAZIONE
Pervengono a questa sigla numerose segnalazioni di varie situazioni tutelate da norme vigenti (lavoratrici nel c.d. periodo di allattamento; genitori di figli di età inferiore a 3 anni; genitori con figli fino a 12 anni di età; caregivers di persone titolari di L. 104) in relazione alla frequenza del corso di formazione in materia di salute e sicurezza, che inizierà il prossimo 18 settembre e terminerà il 27 ottobre.
Dalle istanze arrivate a questa sigla, sembrerebbe che il corso sia stato organizzato con una modalità unica per tutti/e i/le discenti, senza alcuna differenziazione delle situazioni sopracitate, espressamente tutelate da normativa anche sovranazionale.
La modalità organizzativa prescelta implica delle aule formative, in cui vengono convocati i neo-ispettori provenienti da varie ITL, anche di regioni diverse; in tali aule “di raggruppamento” –spesso distanti molti chilometri dalla sede di assegnazione –si segue il citato corso non in presenza, ma con modalità a “remoto” dei docenti, seppur “ in diretta”.
Altresì, risulta a questa sigla che il citato corso abbia natura obbligatoria e che sia stata prevista espressamente la partecipazione ad almeno l’80% delle ore complessive, specificando che “gli esiti di tale percorso formativo verranno valutati anche ai fini del superamento del periodo di prova ed ai fini del conseguimento della tessera ispettiva”.
A tal proposito, considerata la previsione di un’unica modalità organizzativa, che non tiene conto della necessaria differenziazione delle situazioni tutelate, si contesta, anzitutto, la possibilità di condizionare gli esiti della prova e il conseguimento della tessera ispettiva.
Si chiede, quindi, che con estrema urgenza siano disposte modalità alternative di frequenza da remoto, presso le sedi di assegnazione di ogni ispettore/ispettrice del lavoro, laddove gli stessi siano portatori di una situazione giuridica differenziata e tutelata; in subordine, che siano disposti con la medesima urgenza e la necessaria trasparenza più corsi di recupero del citato corso obbligatorio, in modo da permettere ai colleghi e alle colleghe con situazioni degne di tutela, di poter assolvere al proprio obbligo formativo.
Infine, sia consentito evidenziare che l’Ispettorato del Lavoro –che quotidianamente svolge funzioni di tutela sul lavoro anche riguardo alla maternità e alla genitorialità –, avrebbe dovuto evitare, per l’ennesima volta, di mostrarsi così indietro sul tema della parità e del necessario corollario della
conciliazione dei tempi vita-lavoro, prevedendo per tempo modalità idonee di partecipazione del corso attente al rispetto della normativa vigente.
In attesa di riscontro alla presenza con cortese urgenza, si porgono cordiali saluti.
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Coordinatore nazionale FP CGIL –INL |
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Matteo Ariano |
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF riguardo il mantenimento e il retraining
“Lascia basiti la risposta del governo sul futuro dell’Ufficio per il Processo e la prospettiva di stabilizzazione dei Funzionari assunti grazie al Pnrr per la riduzione dei tempi del processo e lo smaltimento degli arretrati accumulati da anni di ritardi e disinvestimenti nella giustizia del nostro Paese”. Così in una nota Florindo Oliverio, segretario nazionale della Funzione Pubblica CGIL.
“Rispondendo ad una interrogazione parlamentare in rappresentanza del governo – spiega Oliverio – l’On. Frassinetti ha ripetuto cose già più che note alle lavoratrici e ai lavoratori assunti a febbraio 2021. Ricevono corali attestati di apprezzamento sulla propria attività ma, nonostante i loro contratti a tempo determinato si avvicinino alla scadenza, nulla ancora si dice sulla possibilità di stabilizzarli mettendo a frutto l’esperienza maturata e, dunque, sulla volontà di confermare l’UPP a regime, come struttura portante del sistema giudiziario italiano. Emerge, inoltre, l’impreparazione e l’inadeguatezza di una amministrazione che ha ritardato l’entrata in funzione dell’Ufficio per il Processo (fino all’intervento della Commissione Europea) nonostante la sua attivazione fosse stata stabilita fin dal 2014”.
“La Funzione Pubblica CGIL – si legge nella nota – continuerà per questo a interloquire con i vertici dell’amministrazione della giustizia nella costruzione condivisa di percorsi di stabilizzazione di tutti i funzionari oggi addetti all’UPP, nessuno escluso, con i tempi e i modi che saranno possibili, col duplice obiettivo di non disperdere le risorse messe a disposizione dall’Europa e di non perdere questa formidabile occasione per ammodernare e migliorare l’organizzazione della giustizia. Ci mobiliteremo per ottenere impegni e risorse precise nella Legge di bilancio”.
“Infine, è ancor più allarmante la risposta data sul tema del riconoscimento della dirigenza penitenziaria. Dal 2005 la legge stabilisce la definizione di una distinta area contrattuale per queste lavoratrici e lavoratori che dirigono istituti penitenziari, per adulti e minori, e gli uffici per l’esecuzione penale esterna. Ma la sottosegretaria fa sapere che il governo dovrà trovare le risorse per l’avvio della contrattazione facendo riferimento al trattamento economico dei dirigenti della Polizia di Stato. Ma quest’ultima, oltre ad avere altri compiti, è amministrata dal Ministero dell’interno. La dirigenza penitenziaria dipende dal Ministero della Giustizia, fino a prova contraria. Siamo quindi alle solite: se va bene, i dirigenti penitenziari dovranno accontentarsi di quello che deciderà il governo con chi si occupa di altro”, conclude Oliverio.
“Una volta terminato il periodo di prova, i neoassunti potranno accedere allo Smart Working inviando la propria richiesta in AULA. Non c’è alcuna preclusione”.
Con queste indicazioni l’Amministrazione, in occasione dell’incontro dello scorso 9 agosto, delineava il percorso previsto per consentire l’accesso al lavoro agile alle colleghe e ai colleghi entrati in servizio nel 2023. In quell’occasione, e anche nel corso dell’ultimo incontro, evidenziammo come fosse fondamentale garantire uguali possibilità a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, consci della flessibilità che l’istituto dello Smart Working impone.
Il nostro timore non era tanto quello di imbatterci in applicazioni diverse – ad esempio – tra Udine e Catania, poiché differenti sono le situazioni che caratterizzano ogni territorio. La nostra preoccupazione verteva, semmai, su situazioni di difficoltà o malumore che sarebbero potute emergere qualora all’interno di una stessa sede o di una stessa Direzione fossero state adottate scelte organizzative diverse. Per questo avevamo chiesto un quadro chiaro, comune e condiviso.
Da alcune segnalazioni che stiamo ricevendo il rischio paventato sembra essere concreto: alcune realtà, infatti, sembrano orientate a concedere un numero di giorni di Smart estremamente ridotto ai colleghi assunti nel 2023, “suggerendo” di non richiedere più di quattro/cinque giorni in procedura AULA pena il possibile respingimento dell’istanza.
Ora, chiaramente i lavoratori che accedono allo Smart working devono essere autonomi e il percorso di formazione in atto richiede valutazioni specifiche. La procedura Aula, però, definisce le basi dell’accordo, istituendo la cornice in cui sarà inquadrato il lavoro agile: sono poi le paperless a consentire ai responsabili delle unità di determinare il numero di giorni anche in relazione al grado di autonomia. Cristallizzare una situazione legata a eventuali momentanei vincoli formativi, stabilendo a monte un trattamento diverso all’interno delle stesse realtà lavorative, rischia solo di creare confusione e tensioni. E questo ci sembra del tutto controproducente. In un ente che ha una naturale tendenza a dividersi, non è il caso di costruire l’ennesimo fronte.
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COORDINAMENTO FP CGIL – INPS |
Ieri si è tenuto l’incontro con l’Agenzia in cui è stata definito l’accordo sui passaggi economici anno 2023. L’Accordo riguarda un totale di 3.479 dipendenti di cui:
• 2.054 Funzionari
• 1.402 Assistenti
• 23 Operatori
Riteniamo l’Accordo sottoscritto positivo perché, grazie anche all’apertura dell’Agenzia, risponde a tutte le esigenze numeriche (e quindi le aspettative) del personale che non ha avuto progressioni economiche con decorrenza da almeno 2 anni. I criteri, che per la prima volta vedono applicare il nuovo CCNL, assegnano 37 punti all’esperienza professionale (ovvero l’anzianità di servizio), 23 punti ai titoli di studio e 40 punti alla valutazione (ovvero il minimo previsto dal CCNL). Nel dettaglio l’Accordo prevede un maggior riconoscimento all’anzianità dell’ultima fascia di attuale appartenenza (per dare un riconoscimento maggiore a chi da più tempo non ha un passaggio di fascia) e una maggiore attenzione ai titoli di studio, in particolare a quelli più alti. A fronte delle richieste sindacali nell’ultimo incontro della scorsa settimana, in questo Accordo non saranno riconosciuti Incarichi a qualsiasi titolo (che avrebbero tra l’altro influito sul totale dei punti di anzianità o di titoli di studio, diminuendo gli stessi). Sulla valutazione siamo riusciti a dare un giusto equilibrio alla griglia cambiando l’impostazione iniziale avanzata dall’amministrazione, visto ancora il forte margine discrezionale che viene posto dai Direttori di Ufficio su questa materia. L’Accordo sarà materialmente sottoscritto nei prossimi gg e sarà poi inviato agli organismi di controllo per eventuali osservazioni. Come previsto dal nuovo CCNL la decorrenza sarà quella dell’anno della firma dell’Accordo (01.01.2023) e non più quella della pubblicazione della graduatoria, come invece avvenuto negli ultimi anni.
A seguire si è poi affrontato, alla presenza del Direttore di Amministrazione e Finanza, la questione degli Incentivi per Funzioni Tecniche. Al riguardo abbiamo appreso positivamente che l’Amministrazione, a seguito della nostra nota e delle motivazioni portate nell’ultimo incontro, ha comunicato la sospensione della Determina che era stata pubblicata il 14 agosto. Abbiamo quindi proposto, sul metodo, di attivare immediatamente un tavolo tecnico per affrontare nel merito alcune questioni dal quale dovrà scaturire, a nostro avviso, una intesa condivisa. L’Amministrazione ha pertanto condiviso di vederci per dipanare le questioni tecniche manifestando l’intenzione di convocare già la prossima settimana un incontro specifico. La trattativa, che era partita da una proposta iniziale dell’amministrazione molto diversa da quella finale, è stata lunga e dibattuta che però ha poi portato ad una condivisione di mediazione del tavolo.
A fine incontro abbiamo chiesto al Direttore che al più presto dobbiamo affrontare e chiudere la trattativa sui passaggi di area che possa dare adeguate risposte sia ai 151 idonei e sia al restante personale di prima e seconda area. Seguiranno ulteriori aggiornamenti appena disponibili.
FPCGIL
Iervolino Florindo
Pubblichiamo la nota della Struttura territoriale Fp Cgil VVF riguardo i servizi incentivati per il personale delle specialità e delle specializzazioni
“Ancora un’aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria nel carcere di Salerno: ieri, all’ora di pranzo, un Assistente di Polizia Penitenziaria è stato afferrato alla gola da un detenuto il quale, senza alcun motivo, lo ha sbattuto a terra lungo il corridoio della sezione detentiva ed ha messo in atto un tentativo di soffocamento.” Lo dichiara Orlando Scocca, coordinatore regionale Campania della FP CGIL.
Mirko Manna della FP CGIL Nazionale aggiunge: “La settimana scorsa avevamo evidenziato la nostra preoccupazione spiegando che le carceri campane sono diventate sempre più ingestibili. Ieri, l’ennesima aggressione che per fortuna si è risolta in breve tempo grazie ai riflessi del collega che è riuscito a lanciare l’allarme. Il soccorso degli altri colleghi è giunto poco dopo, ma per la vittima sono stati minuti concitati in quanto, in quel momento, il Poliziotto si trovava da solo nel Reparto detentivo “Sesta Sezione” durante la pausa pranzo dell’altro collega di servizio. Oltretutto, quel Reparto è isolato rispetto al resto di quella parte del carcere.”
“E’ impensabile – prosegue Manna – pensare di continuare a gestire un carcere senza un reparto adibito all’isolamento disciplinare e non si può pensare di gestire un istituto con oltre 140 detenuti in esubero rispetto alla capienza regolamentare. Il sistema penitenziario in Campania è al collasso e anche le linee di comando, spesso, sembrano mostrare pesanti lacune, con il risultato che se non verranno presi provvedimenti urgenti, gli Istituti penitenziari campani imploderanno.”
Comitato Unico di Garanzia (CUG)
Convocazione straordinaria 13 settembre 2023 ore 11.00
Incontro per l’informativa e parere in merito
allo schema del DPCM di riorganizzazione del MIM
In data 13 settembre la FP CGIL MIM ha partecipato attivamente alla seduta del Comitato Unico di Garanzia (CUG) per esprimere il parere sullo schema di DPCM recante il regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione e del merito.
Nell’occasione abbiamo espresso parere favorevole in quanto la nuova riorganizzazione è finalmente improntata al miglioramento dei servizi e delle funzioni del Ministero e non nell’ottica del risparmio come le ultime riorganizzazioni. Nella riorganizzazione, in particolare, si migliorano le funzionalità e i servizi relativi agli Affari internazionali, all’istruzione tecnica e professionale, alla formazione tecnica superiore e all’edilizia scolastica.
La FP CGIL ha evidenziato l’importanza di attuare un raccordo efficace tra i vari dipartimenti e le varie direzioni ha chiesto di attuare una politica di valorizzazione del personale interno, anche mediante corsi di formazione ad hoc sulle nuove competenze richieste anziché ricorrere alle esternalizzazioni.
Inoltre, l’occasione è stata propizia per ricordare la problematica sull’applicazione del lavoro agile e chiedere di convocare presto i tavoli tecnici, sembrerebbe, infatti, che in alcuni territori stiano negando senza apparente giustificazione la possibilità di accedere al lavoro agile anche a personale con esigenze particolari e di fragilità.
Il Presidente del Comitato, la dott.ssa Palermo, ha confermato la volontà di convocare i tavoli tecnici tra una settimana.
Vi aggiorneremo.
I componenti del CUG per FP-CGIL
Vincenza Precone e Antonio Alì