Martedì 27 giugno si è tenuto l’incontro con l’Amministrazione che, con assoluta urgenza, avevamo richiesto lo scorso 22 maggio (sic!) per risolvere le molteplici criticità che interessano i medici dell’Istituto.
La riunione è iniziata con una prolusione della Dott.ssa Nunzia Minerva, Direttrice della DCM Roma, che ha esposto le difficoltà dell’Area metropolitana romana per la gestione dell’invalidità civile: qui si registrano tempi di attesa per il cittadino di oltre 9 mesi prima di essere convocato a visita. Minerva ha quindi sottolineato come il problema sia legato prevalentemente al volume di pervenuto, in costante aumento, un dato anomalo rispetto alle stime registrate nelle altre Regioni e per il quale ha già chiesto controlli da parte della DC Antifrode.
La proiezione di smaltimento, in relazione alle risorse professionali presenti, è stata parametrata su un range temporale di almeno tre anni. Per tale motivo, sentito il Direttore Generale e con l’avallo del Coordinatore Generale Medico Legale, si è avviato il programma di sussidiarietà da parte dei medici del CGML.
Prendiamo atto che il Coordinatore e la dr.ssa Minerva hanno riconosciuto ai medici del CGML la presenza e l’assoluta disponibilità in ogni momento di “crisi”, non solo in riferimento alla situazione dei CML romani ma su tutto lo scenario nazionale. Una disponibilità oramai pluriennale e consolidata. Constatiamo, al tempo stesso, che l’investimento sulla sussidiarietà non è una novità: più volte abbiamo espresso il nostro parere favorevole sul punto.
Il dott. Rocco Lauria, DC Inclusione, intervenendo successivamente ha presentato delle diapositive con lo schema analitico dei numeri relativi all’invalidità civile.
DOPO UNA COSÌ LUNGA ATTESA, ERA LECITO ASPETTARSI LA DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA UTILE PER AFFRONTARE IL PROBLEMA: PURTROPPO LE RISPOSTE SONO MANCATE.
Abbiamo ribadito con forza la necessità di riportare la gestione dell’invalidità civile nell’alveo naturale delle competenze dei medici dell’Istituto e di bloccare l’innaturale ingerenza del personale amministrativo nella definizione dei calendari di visita e delle Commissioni. Abbiamo ricordato un principio base, troppo spesso trascurato: i medici, come tutti i professionisti, hanno autonomia gestionale e organizzativa nelle materie di propria competenza. Non è più tollerabile, pertanto, che vengano costituite Commissioni che non rispettino i parametri previsti dalle norme vigenti.
Non possiamo accettare che ogni Commissione sia chiamata a visitare in tempi risicati 15 persone, ciascuna delle quali presenta più richieste di beneficio (invalidità civile, handicap, legge 68/99). Tale condizione non solo rende impossibile garantire la “qualità” della prestazione, recando un grave pregiudizio all’utenza, ma determina carichi di lavoro che non consentono ai componenti di usufruire di tempi di recupero utili. Non dimentichiamo, inoltre, che tali carichi di lavoro possono essere forieri di errori, con conseguenti responsabilità professionali.
Va fatta, da parte dell’Amministrazione, una rapida valutazione sulla validità o meno del “verbale agli atti”. A nostro parere anche questo ha portato all’aumento esponenziale delle revisioni, delle cause giudiziarie e delle nuove domande. Bisogna chiedersi: il cittadino accetta tranquillamente il non essere sottoposto a visita?
Non è più tollerabile che il CGML venga progressivamente svuotato delle sue prerogative e che i medici, pur nella piena disponibilità di sussidiarietà, vengano inseriti in Commissioni che pervengono su un anonimo pezzo di carta. Tale situazione genera difficoltà, non avendo un referente medico al quale comunicare eventuali assenze.
ABBIAMO QUINDI CHIESTO:
maggiore informazione e confronto per quanto viene deciso su materie di natura medico-legale;
una corretta calendarizzazione delle visite su tutto il territorio nazionale;
la definizione urgente del concorso di II livello, con l’immissione in ruolo dei vincitori e l’assegnazione delle Sedi;
la nomina tempestiva delle Commissioni di Valutazione per i medici convenzionati, in modo da garantire ulteriori risorse professionali;
la previsione di visite periodiche per i medici in relazione all’elevato numero di ore trascorse dinanzi al computer;
il perfezionamento delle procedure informatiche;
l’incremento dei medici di I fascia, la soluzione organica per la risoluzione del problema, non solo per l’invalidità civile ma per tutte le incombenze correlate al passaggio delle competenze dal MEF.
Sull’ultimo punto INPS è in attesa del decreto che sancirà le reali incombenze per l’Istituto. Abbiamo chiesto approfonditi corsi di formazione e abbiamo altresì espresso la nostra assoluta contrarietà alla istituzione di Commissioni monocratiche che non solo sono “contra legem” ma che, data la delicatezza della materia, esporrebbero il medico a potenziali rischi di responsabilità professionale. Abbiamo chiesto, infine, che vengano trovati finanziamenti atti ad implementare il Fondo visto il crollo della retribuzione di risultato.
La riunione si è chiusa con la previsione di “tavoli tecnici” volti a instaurare un confronto sulle possibili soluzioni. Per quanto ci riguarda, riteniamo di avere già abbondantemente indicato la strada maestra. Sappia l’Amministrazione che non rimarremo inerti in mancanza di rapide soluzioni.
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FP CGIL Antonella Trevisani Francesco Reali |
UIL PA INPS Sergio Cervo Gian Paolo Cioccia |
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale con la quale ancora una volta chiede che siano rispettate le relazioni sindacali
Il giorno 26 Giugno si è svolto un nuovo incontro tra ARAN e OO.SS. di categoria, in modalità ristretta ai Segretari Nazionali, per completare il percorso avviato ad inizio Giugno di condivisione
dei nodi contrattuali più rilevanti ai fini di una conclusione positiva delle trattative.
Qui il resoconto integrale dell’incontro.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL 75/2023 che, all’art. 3, contiene rilevanti novità anche per l’INL. In particolare, non sfugge il comma 15 dell’articolo, nella parte in cui dispone un raddoppio delle posizioni dirigenziali di prima fascia, fissandole in un numero massimo di otto, rispetto alle attuali quattro. Peraltro, non appare chiaro il motivo per cui una delle otto posizioni dirigenziali di prima fascia dovrà essere conferita ai sensi dell’articolo 19, comma 10, del TU Pubblico Impiego…
Auspichiamo che l’occasione sia utile a favorire il ripensamento dell’organizzazione territoriale dell’INL, anche al fine di definire meglio il ruolo degli Ispettorati Interregionali.
Già da anni, come FP CGIL, abbiamo evidenziato la necessità di riformare in profondità il ruolo e le funzioni degli IIL, trasformandoli in effettivi centri di costo con ruolo di reale sostegno al territorio, che potrebbe essere così sgravato di alcune funzioni, creando un’organizzazione che potrà portare efficienza e risparmio.
Ad esempio, agli IIL si potrebbe affidare il compito di gestire il personale negli ambiti territoriali di competenza, così da agevolare l’omogeneità di trattamento dei lavoratori che spesso manca, anche perché si avrebbero solo quattro sedi cui fornire istruzioni in quest’ambito.
Similmente, gli IIL potrebbero occuparsi degli appalti che riguardano il proprio ambito territoriale, così sgravando le sedi anche da questo compito e magari creare un’economia di scala che possa produrre risparmio di spesa.
Ancora, potrebbero essere un importante supporto nella gestione – spesso complessa – degli immobili in cui sono ubicate le sedi territoriali.
Tutto ciò permetterebbe di avere degli Ispettorati Territoriali più snelli e vicini ai bisogni di lavoratori e delle imprese che operano nel rispetto delle regole.
In buona sostanza, riteniamo che il DL 75/2023 possa rappresentare – se lo si vorrà – il trampolino di lancio per una più efficiente riorganizzazione del territorio, che suddivida al meglio i compiti.
Considerando che la norma non è stata finora discussa con il tavolo sindacale, chiediamo la convocazione di un incontro per meglio comprenderne l’impatto e per poter discuterne.
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Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
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Matteo Ariano |
Una rete europea dei sindacati che contrasti tutti i fascismi e, in questa cornice, inneschi una grande mobilitazione sulle grandi emergenze sociali: sanità, contrasto alle privatizzazioni, investimento su un numero maggiore di assunzioni e sugli aumenti salariali per contrastare l’inflazione a due cifre che impoverisce lavoratori e lavoratrici dei servizi pubblici. Sono alcuni dei temi che sono stati al centro di un vertice dei sindacati dei servizi pubblici dei Paesi del gruppo Mediterraneo (Spagna, Italia, Portogallo, Cipro e Israele, invitati rappresentanti del collegio Francia e Benelux ed il segretario generale di Epsu, federazione europea servizi pubblici) che, il 26 e il 27 giugno a Madrid, si è concentrato su questo percorso di mobilitazione delineato dal sindacato confederale europeo (Ces), iniziativa che risponde anche all’esigenza di contrastare un ritorno alle misure di austerità in seguito alla revisione del patto di stabilità e della governance economica da parte della Commissione. “Il pericolo nei singoli Stati e in Europa è quello della prevalenza di politiche economiche e sociali che aumentano la disuguaglianza sociale attraverso la privatizzazione dei servizi pubblici, l’indebolimento della sicurezza sociale, il definanziamento della sanità e dei servizi fondamentali”, ha spiegato la Segretaria generale di Funzione pubblica Cgil Serena Sorrentino nel corso del dibattito che ha affrontato anche una panoramica dettagliata della situazione delle vertenzialità dei singoli Paesi e approfondito gli scenari economici internazionali.
“L’attacco al lavoro passa dall’aumento della precarietà, dal mancato rinnovo dei contratti, dai salari bassi, e nessun piano straordinario di assunzioni. Le esternalizzazioni stanno indebolendo le reti sociali pubbliche che possono dare risposte alle fasce della popolazione più deboli. Lo stato sociale privatizzato discrimina in base alla condizione economica”, è il suo allarme.
Sorrentino ha auspicato “un maggior dialogo sociale e maggiore partecipazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali sulle riforme necessarie a garantire redistribuzione della ricchezza, nonché potenziamento dei servizi pubblici per rilanciare il modello sociale europeo improntato allo giustizia sociale, alla pace e alla solidarietà”.
Il panorama europeo, purtroppo, appare sempre più a tinte fosche: “L’avanzata dell’estrema destra, l’attacco in tutta Europa ai diritti civili, sociali e di cittadinanza preoccupano le forze di rappresentanza del lavoro pubblico anche dal punto di vista democratico: il Parlamento europeo è chiamato a fare scelte sul budget e il superamento dell’austerity che sono messe in discussione dal Patto di Stabilità. Non sarà indifferente quale maggioranza sarà determinata con le prossime elezioni viste le proposte di modifica costituzionale che l’estrema destra propone a livello nazionale e che potrebbero avere effetti su processo di integrazione europea”.
La Segretaria generale ha così avanzato la proposta di Fp Cgil: “guardare a soglie di garanzia nel finanziamento dei servizi essenziali che garantiscano qualità del lavoro e qualità dei servizi alla cittadinanza. Lavoratori dei servizi pubblici e cittadini sono alleati in questa battaglia per una società più giusta e più equa in tutti i Paesi europei, una politica fiscale progressiva e politica sociale universale e inclusiva, come paradigma di modello sociale che contrasti gli egoismi sociali e torni a rendere concreta la scelta della solidarietà tra generazioni, classi sociali, provenienza geografica”.
Nel corso del vertice è stata approvata una apposita risoluzione, di seguito il testo.
Risoluzione dei Sindacati del Mediterraneo 26-27 giugno 2023
L’Europa e l’arco del Mediterraneo si trovano in una situazione difficile, a causa
della crisi economica causata dalla pandemia e della guerra che imperversa nel
cuore del continente.
La crisi economica ha avuto un grave impatto sui lavoratori, con un forte aumento
del costo della vita e salari insufficienti a far fronte all’inflazione.
I governi europei e l’UE sembrano non aver imparato nulla dalla pandemia, che ha
evidenziato l’importanza e la necessità dei servizi pubblici; la sanità pubblica in tutti
i Paesi europei e nel mondo è stata messa a dura prova, ma è stata l’unico
baluardo contro la pandemia, anche a costo della vita delle persone che lavorano
nel settore.
Quanto fatto durante la pandemia dai servizi sanitari dei diversi Stati, e dai servizi
pubblici che non hanno mai smesso di fornire servizi ai cittadini, ha dimostrato che i
servizi pubblici non possono essere considerati un costo ma un investimento
virtuoso che restituisce valore sociale, migliorando la vita dei cittadini, e uno
strumento fondamentale per la riduzione delle disuguaglianze.
I sindacati che firmano questa risoluzione sostengono quindi con convinzione la
decisione adottata al congresso della CES per una mobilitazione europea volta a
impedire il ritorno alle misure di austerità in seguito alla revisione del patto di
stabilità e della governance economica da parte della Commissione.
La risoluzione afferma chiaramente che c’è il rischio di spingere i nostri sistemi
nazionali verso politiche restrittive che ostacolano i necessari investimenti
economici e sociali, e che è necessario che tutti i sindacati europei si mobilitino per
investire in servizi pubblici di qualità che garantiscano i diritti delle cittadine e dei
cittadini, la sanità, l’assistenza e i servizi pubblici.
I sindacati firmatari uniscono le loro lotte in difesa dei servizi pubblici alla grande
mobilitazione europea della CES, alla quale parteciperanno insieme all’Epsu.
I servizi pubblici, in quanto portatori dei diritti di tutte le cittadine e i cittadini, devono
essere difesi in tutta Europa e nel mondo e, con questa risoluzione, i firmatari si
impegnano, anche in vista del prossimo Congresso di Epsu, a difendere un servizio
pubblico efficiente, nonché a difendere il diritto alla contrattazione collettiva, al
dialogo sociale, a salari adeguati e condizioni di lavoro dignitose.
Il Gruppo del Mediterraneo ritiene importante la questione della crescita
associativa, che è una responsabilità di tutte le organizzazioni nazionali, ma che
deve essere promossa anche attraverso Epsu, a tutti i livelli e con tutti i mezzi,
soprattutto promuovendo la contrattazione collettiva e i contratti collettivi nazionali.
In Europa e nel mondo soffiano venti di destra che colpiscono i diritti dei cittadini,
dei migranti e della comunità LGBTIQ+.
I firmatari si impegnano quindi, anche nell’ambito di Epsu, a rilanciare la rete
Eucare dei lavoratori dell’accoglienza e a lottare contro le violazioni dei diritti civili a
tutti i livelli.
Pertanto, lo Stato sociale ed il welfare in Europa e nell’arco mediterraneo, nato
dopo la seconda guerra mondiale e basato su servizi pubblici universali, accessibili
a tutte le cittadine e i cittadini e in grado di rispondere ai bisogni fondamentali e alle
aspettative della popolazione, è un diritto consolidato che le politiche neoliberiste
esercitate in modo radicale negli ultimi 15 anni hanno deteriorato soprattutto
attraverso un finanziamento carente nelle leggi di bilancio e attraverso un cronico
sottofinanziamento relativo al personale necessario per il corretto funzionamento di
questi servizi pubblici.
Tutto ciò ha portato gradualmente a una riduzione del grado di soddisfazione dei
cittadini nei confronti dei servizi essenziali, che ha aperto la strada all’espansione
dei servizi privati, sia quelli finanziati tramite contratto o esternalizzati dai bilanci
statali, sia quelli forniti direttamente dai settori che potevano permettersi di pagarli,
aumentando ulteriormente le disuguaglianze sociali.
Di fronte all’avanzata nel nostro continente e nel mondo di ideologie di estrema
destra, che accentuano l’individualismo escludente e combattono gli sforzi collettivi
per il progresso della società nel suo complesso, come movimento sindacale
europeo, e in particolare come organizzazioni che difendono i diritti dei lavoratori
nei servizi pubblici, riteniamo che sia necessario e urgente un cambiamento nelle
politiche che faccia sì che dalle istituzioni europee e da ciascuno degli Stati europei
si sviluppino politiche che proteggano e rafforzino i diritti delle cittadine e dei
cittadini, e pertanto proponiamo un PATTO SINDACALE EUROPEO PER I
SERVIZI PUBBLICI.
Un impegno comune da riaffermare e rilanciare, anche al prossimo congresso di
Epsu e in vista delle elezioni europee, è infatti quello di contrastare l’avanzata
dell’estrema destra, che da anni sta facendo arretrare l’intera Europa e il mondo,
con politiche economiche regressive volte a privatizzare i servizi pubblici e ad
aumentare i profitti riducendo il perimetro sociale dello Stato.
I sindacati firmatari condividono la volontà di portare avanti le richieste qui
condivise anche all’interno di Epsu e al prossimo congresso, dando il loro
contributo a:
1. Una forte difesa dei servizi pubblici, del loro valore sociale, di fronte alla
privatizzazione e agli attacchi delle multinazionali.
2. La difesa di una contrattazione collettiva sempre più forte in tutta Europa e
nell’arco del Mediterraneo, per un dialogo sociale a livello nazionale ed europeo
che non veda gli Stati e la Commissione tirarsi indietro.
3. Per una riforma della governance che riconosca il pubblico come un valore, non
come un costo, e che garantisca i diritti e i servizi fondamentali.
4. Per nuove assunzioni di personale per garantire un organico e servizi adeguati
5. Per salari adeguati, per il rinnovo dei Contratti nazionali e per la difesa dei diritti
fondamentali e sociali dei cittadini.
6. Per una difesa del potere d’acquisto reale dei salari, minacciato anche da
decisioni unilaterali degli organismi europei, come l’aumento dei tassi di interesse
su prestiti e mutui.
7. Per un’Europa di pace che ripudia la guerra e si impegna in una forte azione
diplomatica, che è solidale e non si chiude in una fortezza e che garantisce canali
umanitari per le migrazioni.
8. Contro l’avanzata delle destre e una cultura dell’arretratezza che viola i diritti civili
e sociali delle persone
9. Per leggi di bilancio e misure fiscali che garantiscono le politiche pubbliche di
assistenza e lo stato sociale.
10. Per la garanzia di appalti pubblici che rispettino i diritti dei lavoratori,
promuovano clausole sociali e rispettino la contrattazione collettiva.
11. Inoltre, il Gruppo Mediterraneo richiama l’attenzione sulle nuove tecnologie e
sui metodi dell’Intelligenza Artificiale (AI). Naturalmente, dobbiamo utilizzare questi
nuovi strumenti come parte delle nostre attività a livello locale, settoriale e
nazionale, sempre nell’ottica del miglioramento dei servizi pubblici per evitare la
privatizzazione e perseguendo la garanzia che non ci siano perdite di posti di
lavoro.
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia la carenza di personale a discapito della sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratrici e del soccorso alla cittadinanza
Pubblichiamo la nota di chiarimenti inviata dalla Fp Cgil VVF in merito la Campagna estiva AIB 2023 il pronto intervento COAU gli incarichi di missione per la gestione tecnico-logistico e operativa degli elicotteri AB 412 presso l’elisuperficie di Viggiano (Pz) e l’aeroporto di Lamezia terme
Arriva finalmente l’accordo sulla mobilità volontaria
Oggi si è svolto il confronto conclusivo sulla delicata materia della mobilità volontaria con la conseguente sottoscrizione dell’accordo. Possiamo dire che gli obiettivi principali che ci eravamo posti all’inizio di questo lungo confronto sono stati raggiunti, e questi riguardavano in particolare i profili unici, la periodizzazione dell’accordo, nonché una valutazione dei limiti percentuali che tenesse conto dei livelli di copertura degli organici. È stato superato ogni ostacolo per i profili unici, i quali possono partecipare ai bandi di mobilità alle medesime condizioni degli altri lavoratori. È prevista una periodizzazione annuale del bando e questo rende esigibile l’accordo anche per il futuro. Per quanto riguarda la percentuale fino a 4 unità previsionali del profilo professionale in uscita, praticamente la possibilità è per tutti e il vincolo del 50% in uscita vale solo per gli uffici la cui dimensione teorica è superiore. Inoltre è previsto un secondo step di scorrimento della graduatoria sulla base delle vacanze che si rendono disponibili all’esito della prima fase. Infine i criteri di precedenza sono stati identificati dalla tabella che è parte integrante dell’accordo in modo che noi riteniamo equilibrato.
Pertanto esprimiamo soddisfazione per questo risultato, frutto dell’impegno comune di tutto il tavolo e che ha visto un contributo utile a superare alcuni ostacoli anche dalla parte politica.
Appena ci perverrà il testo definitivo sarà nostra cura trasmetterlo.
Esaurito questo argomento la prossima settimana saremo convocati per definire, speriamo nei suoi termini conclusivi, l’accordo sulle progressioni economiche, per poi affrontare il delicato tema dei passaggi di area nella seconda metà di quest’anno. Noi ne abbiamo approfittato per chiedere al rappresentante della direzione politica una particolare attenzione sull’iter di certificazione non ancora concluso degli accordi già siglati (FRD 2023 e nuovo ordinamento professionale) e quelli che sigleremo (progressioni economiche). Nonché una valutazione sul confronto per i passaggi di area alla luce dell’esiguità dell’importo contrattuale, che potrà coprire più o meno il 10% dei potenziali interessati dalla seconda alla terza area, al netto della totalità dei passaggi previsti dalla prima alla seconda area, finalizzata ad aumentare il contingente tramite il ricorso al budget ordinario riservato alle assunzioni con l’utilizzo della riserva concorsuale.
Infine abbiamo, non solo noi, sollecitato l’amministrazione ad individuare un percorso in applicazione della legge Madia per quel che riguarda la previsione della stabilizzazione dei contratti flessibili. Su questo le risposte ottenute le riteniamo al momento insufficienti. Ci ritorneremo.
Il calendario delle assunzioni
A margine dell’incontro abbiamo chiesto di avere informazione sui processi di reclutamento in corso e riferiamo:
Assistenti amministrativi – scelta delle sedi entro luglio e presa servizio entro settembre;
Funzionari amministrativi CUFA: scorrimento graduatoria a ottobre;
AFAV: per i 750 occorre un DPCM integrativo ai precedenti del 2022 e la previsione è scelta delle sedi a settembre e presa servizio entro novembre;
Funzionari a tempo determinato PNRR: stabilizzazione tra settembre e novembre.
È stato inoltre annunciato un prossimo concorso per autisti.
Tirocinanti: con la Circolare emanata ieri la presa servizio è fissata al 1 settembre prossimo.
Elevate professionalità
Con l’ultimo provvedimento normativo del Governo è arrivata la previsione della dotazione organica dell’Area delle Elevate Professionalità nel numero di 100 unità. Una misura rivendicata con un certo orgoglio dalla Direzione politica come la prima adottata nell’ambito delle Funzioni Centrali e rivendicata nel modo solitamente improprio da qualche collega sindacalista in cerca di autore.
Noi invece sottolineiamo il fatto di non essere stati informati preventivamente di questa misura, che certamente riteniamo del tutto insufficiente rispetto alle caratteristiche della dotazione professionale del Ministero. Perché la possibilità per i passaggi interni si riduce a sole 50 unità con la prevedibile guerra che si potrà scatenare tra tutti coloro che legittimamente, sulla base delle condizioni professionali rivestite, possono legittimamente aspirare ad entrare in questa Area. Poiché ci è stato fatto capire che il Ministro intende percorrere in tempi stretti la via del reclutamento, resta da capire a quali professionalità ed a quali criteri si riferirà il bando. Ma su questo scenario sarà nostra cura mantenere la dovuta attenzione e tempestivamente informarvi.
p.la FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni
In data odierna le parti hanno convenuto di prorogare al 31 ottobre 2023 l’accordo sindacale sottoscritto l’11 maggio 2022, già prorogato al 30 giugno 2023 dall’accordo sottoscritto il 27 marzo 2023. Pubblichiamo il verbale d’accordo.
p.la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
A seguito del perdurare di chiusure delle sedi di servizio per mancanza di personale pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Territoriali Fp Vgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF
Alle mancate relazioni sindacali le Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF dichiarano lo sciopero della categoria
Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per la Formazione riguardo il sistema formativo della specialità del ruolo Elisoccorritore