Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione riguardo l’attività concessa ai formatori nel ruolo delle specialità

Pubblichiamo la nota del dipartimento in merito l’assegnazione ore di straordinario per il III° trimestre 2023  per carenze del ruolo Capo Squadra e Capo Reparto

On.le Francesco Paolo Sisto

Viceministro della Giustizia

Dott. Alberto Rizzo

Capo di Gabinetto

Dott. Gaetano Campo

Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott.ssa Mariaisabella Gandini

Direttore Generale del personale e della formazione

Dott. Lucio Bedetta

Direttore Generale del bilancio e della contabilità

Ing. Ettore Sala Capo Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione

Ing. Vincenzo De Lisi

Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati

Dott. Giovanni Russo

Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

Dott. Massimo Parisi

Direttore Generale del personale

Dott. Antonio Sangermano

Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott. Giuseppe Cacciapuoti

Direttore Generale del personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Domenico Giuseppe Arena

Direttore Generale dell’esecuzione penale esterna e di messa alla prova

Dott. Renato Romano

Direttore Generale degli Archivi Notarili

Come è noto l’art. 18 del CCNL 2019/2021 comparto funzioni centrali contiene le norme di prima applicazione del CCNL. Lo stesso, in particolare, ponendo un termine dilatorio di cinque mesi dalla firma del CCNL, ha previsto in particolare che:

entro il 1° novembre 2022, in sede di contrattazione integrativa, siano definite le famiglie professionali all’interno delle quali confluiscono i profili professionali definiti sulla base del precedente sistema ordinamentale (il termine del 1° novembre non è stato rispettato per l’omessa convocazione del tavolo negoziale da parte di codesta amministrazione);

siano portate a termine, sulla base della previgente disciplina le procedure per l’attribuzione di progressioni economiche definite dai contratti integrativi già sottoscritti alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale (anche nella ipotesi in cui alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale sia stata firmata solo l’Ipotesi di contratto integrativo);

siano portate a termine e concluse, sulla base del precedente ordinamento professionale, le procedure concorsuali di accesso alle aree o posizioni di inquadramento giuridico del precedente ordinamento professionale, ivi incluse quelle riservate al personale già in servizio presso l’amministrazione, già bandite prima dell’entrata in vigore del nuovo ordinamento;

in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e comunque entro il termine del 31 dicembre 2024, sia realizzata la progressione tra le aree del personale con procedure valutative, definite previo confronto con le oo ss e finanziate anche mediante l’utilizzo delle risorse determinate ai sensi dell’art. 1 comma 612 della legge di bilancio 2022 (n. 234 del 30 dicembre 2021) in misura non superiore allo 0,55% del monte salari dell’anno 2018, cui sono ammessi i dipendenti in servizio in possesso dei requisiti indicati nella tabella 3 di corrispondenza del CCNL.

È anche noto che presso l’amministrazione giudiziaria tutti gli accordi che prevedevano (e finanziavano) le progressioni giuridiche dei lavoratori, dentro e tra le aree, non sono stati applicati per infausta ed immotivata decisione della precedente amministrazione. Il riferimento è all’accordo sul transito di 270 ausiliari in area seconda, figura professionale dell’operatore giudiziario, sottoscritto il 29.7.2010 ed all’accordo sottoscritto il 26.4.2017, recepito nel DM 9.11.2017, il quale ha previsto, tra l’altro, il transito degli ausiliari in area seconda, il passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza ex art. 21 quater L. 132/15, lo scorrimento integrale della graduatoria formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari NEP, i passaggi giuridici con i cambi di profilo per tutte le figure previste all’interno della seconda e terza area.

PER FPCGIL CISLFP E UILPA L’ART. 18 VA APPLICATO NELLA INTEREZZA, SENZA ECCEZIONI E/O DILAZIONI, TOTALI O PARZIALI.

Pertanto per FPCGIL CISLFP e UILPA è indispensabile che, insieme alla definizione delle famiglie professionali, che è materia di contrattazione e che, ferme restando le specificità di settore, deve avvenire secondo criteri univoci per tutti i dipartimenti e per gli Archivi Notarili in quanto unico è il contratto integrativo per tutto il Ministero, si proceda senza ulteriori indugi: alla definizione dei passaggi tra le aree in deroga previsti dall’art. 18, previa quantificazione (e comunicazione alle oo ss) delle risorse determinate ai sensi dell’art. 1 comma 612 della legge di bilancio 2022 in misura non superiore allo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 e dei risparmi di spesa derivanti dalle progressioni giuridiche concordate e non realizzate, e previa individuazione dei criteri dei passaggi attraverso l’istituto del confronto; allo scorrimento integrale della graduatori per funzionari UNEP formata in attuazione dell’art. 21 quater L. 132/2015; all’attuazione dei citati accordi siglati il 29.7.2010 (passaggio degli ausiliari in area seconda) ed il 26.4.2017 (passaggi giuridici dentro e tra le aree delle altra figure professionali). Con particolare riferimento allo scorrimento integrale della graduatoria per funzionari UNEP ex art. 21 quater L. 132/2015, si rappresenta che non sussistono impedimenti di carattere normativo al predetto scorrimento in quanto nel PIAO 2022/2024 e nel successivo DPCM 11.5.2023, pubblicato in GU il 12.6.2023, sono state previste ed autorizzate le assunzioni nella figura del Funzionario UNEP. Pertanto, nulla osta alla emissione immediata dei relativi decreti di inquadramento.

Per questo ritengono che nella definizione delle famiglie professionali del Ministero della Giustizia si deve tener conto della necessità di determinare un nuovo sistema di classificazione e inquadramento del personale, che tenga conto sia delle specificità professionali e della storia di ciascun dipartimento sia della necessità di superare steccati legati all’appartenenza ai dipartimenti ma non al concreto svolgersi dell’attività professionale, e, soprattutto, di individuare nuovi percorsi di carriera e valorizzazione del personale attraverso i passaggi tra le aree per tutte e tutti.

Per arrivare alle due finalità citate, nel definire le competenze e le funzioni delle varie famiglie professionali, bisogna tener conto della necessità di individuare chiaramente i futuri percorsi di sviluppo di tutte le varie figure professionali. In tal senso, nel definire le competenze all’interno delle famiglie professionali, bisogna evitare che si possano generare blocchi nei percorsi di carriera, derivanti dalla mancanza nell’area superiore di competenze professionali che corrispondano ad una evoluzione di quelle individuate nell’area inferiore. Allo stesso tempo diventa fondamentale, nell’individuazione dei nuovi fabbisogni di personale di tutti i dipartimenti del Ministero della Giustizia, individuare il numero di unità di personale necessario in ciascuna area, per favorire il riconoscimento dei percorsi di valorizzazione delle competenze già acquisite dal personale e il passaggio all’area superiore del maggior numero di unità possibile.

Quindi se si vuole utilizzare al meglio la possibilità, che ci viene offerta dall’articolo 18 comma 6 del CCNL 2019/2021, di effettuare in fase di prima applicazione progressioni tra le aree in deroga, bisogna costruire un progetto che consenta di svuotare l’area degli operatori, portare il maggior numero possibile di unità dall’area degli assistenti a quella dei funzionari e, contemporaneamente, creare le condizioni per possibili futuri sviluppi di carriera verso l’area EP per il personale che attualmente si trova in terza area.

Tanto premesso, FPCGIL CISLFP e UILPA, al fine di evitare ulteriori, dannose ed ingiustificate perdite di tempo, chiedono che, entro il prossimo 30 giugno (data indicata dalla delegazione di parte pubblica nel corso dell’ultimo incontro di contrattazione quale termine finale per l’invio alle oo ss di una proposta di definizione delle famiglie professionali per tutti i dipartimenti e per gli Archivi Notarili), codesta amministrazione fornisca tutte le informazioni, a partire dalla quantificazione delle risorse economiche disponibili e delle scoperture di organico, necessarie ad aprire il negoziato anche sui passaggi in deroga, sullo scorrimento della graduatoria per il passaggio degli ufficiali giudiziari in area terza ex art. 21 quater L. 132/2015 e sulla attuazione degli accordi per i passaggi giuridici dentro e tra le aree per tutte le altre figure professionali.

CGIL CISL e UIL, che non hanno mai revocato lo stato di agitazione, si riservano libertà di iniziativa in caso di negativo riscontro.

                   FP CGIL

CISL FP

                  UIL PA

             Russo / Prestini

Marra

Amoroso            

Al Capo di Stato Maggiore Marina

Amm. Sq. Enrico Credendino

e.p.c.

Al Capo di Stato Maggiore Difesa

Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa

Matteo Perego di Cremnago

Al Vice capo di Gabinetto personale civile

dr. Francesco Rammairone

OGGETTO: Cessione posizioni tabellari n. 2 funzionari civili dell’Arsenale di Augusta all’Ente circoli Marina Militare.

Egregio Ammiraglio,

desta forti e giustificate perplessità l’inopinata disposizione impartita di recente dal 1° Reparto di codesto Stato maggiore alla direzione dell’Arsenale di Augusta sul tema in oggetto.

Una iniziativa discutibile, che rischia peraltro di costituire un pericolosissimo e inaccettabile precedente per come è stata evidentemente concepita e assunta.

Dal punto di vista strettamente formale, non v’è chi non veda nella procedura avviata da quel reparto fondati prodromi di illiceità amministrativa.

Ciò, a giudizio delle scriventi, per almeno due ragioni.

  •  La precipua singolarità dell’ordine arbitrario impartito, comunicato non con atto formale ma “per le vie brevi” alla predetta direzione;
  • L’assenza della prevista e preventiva informazione alle rappresentanze sindacali territoriali e nazionali delle lavoratrici e dei lavoratori civili del Ministero della Difesa sulla variazione organica che quel reparto pretende di imporre all’Arsenale di Augusta, quantunque in presenza del decreto di struttura del 15 dicembre 2015 che ne ha fissato la consistenza numerica e professionale.

Una determinazione che reca tratti irrazionali e autoritari, a giudizio delle scriventi, visto che non tiene in alcuna considerazione il drammatico contesto in cui è stata irragionevolmente calata, né dimostra di avere riguardo e rispetto per la compromessa condizione occupazionale che affligge ormai da tempo l’Arsenale di Augusta e i lavoratori presenti – ai quali viene poi comunque chiesto di adempiere ai propri aumentati carichi di lavoro attribuiti dall’amministrazione -, preferendo destinare due posizioni così rilevanti per l’economia del predetto Arsenale addirittura all’Ente circoli della Marina che, con il dovuto rispetto, tenuto conto delle attività da quest’ultimo prodotte, in questo particolare momento storico non dovrebbe rappresentare una priorità per codesto Stato maggiore.

Premesso quanto sopra, appare finanche superfluo invitarla cortesemente a far tenere al reparto de quo l’immediata revoca del provvedimento testé adottato.

Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro e, con l’occasione, le rinnoviamo la richiesta di incontro a suo tempo consegnata al sottocapo in riunione.

FP CGIL                     CISL FP            UIL PA

Francesco Quinti       Massimo Ferri   Carmela Cilento

Roberto De Cesaris   Franco Volpi

Nella serata dello scorso 14 giugno 2023 il Capo di Gabinetto del MIM Dott. Recinto ha convocato le OO.SS. per alcune comunicazioni.

In particolare ha anticipato come nel testo dello schema di decreto legge sulla pubblica amministrazione che nel pomeriggio successivo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri siano contenute alcune previsioni che riguardano il Ministero dell’Istruzione e del Merito, relative ad un aumento delle risorse del Fondo Risorse Decentrate e all’ampliamento dell’organico del Ministero sia nelle posizioni dirigenziali che su quelle dei funzionari.

Si tratta nello specifico di un aumento del fondo di 6 milioni di euro per l’anno 2023, 7,5 milioni di euro per l’anno 2024 e 9 milioni a decorrere dall’anno 2025., nonché di un incremento di due posizioni dirigenziali di livello generale e di otto posizioni dirigenziali amministrative di livello non generale con conseguente riorganizzazione a cui si provvederà “con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell’articolo 13 del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204.”

Lo schema di decreto contiene inoltre l’autorizzazione, nei limiti della vigente dotazione organica, a reclutare, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, un contingente pari a 40 unità di personale da inquadrare nell’Area dei funzionari del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2021 mediante l’indizione di procedure concorsuali pubbliche o anche attraverso lo scorrimento di vigenti graduatorie di concorsi pubblici.

Su questi temi, ferma restando che bisognerà verificare che il veicolo normativo faccia il suo corso senza che eventuali emendamenti in sede di conversione ne snaturino il contenuto, abbiamo chiesto di prevedere in tempi utili il confronto per valutare l’utilizzo delle eventuali risorse aggiuntive, ai fini di utilizzare appieno le opportunità previste dal CCNL, dalle progressioni economiche all’attribuzione di posizioni organizzative o di particolare responsabilità.

Con l’occasione abbiamo poi rammentato una serie di criticità che più volte abbiamo segnalato e che ancora non trovano risposta:

– mancata nomina da parte del MEF dei revisori da affiancare a quelli del MIM

– mancata conclusione delle procedure per la stabilizzazione del personale comandato da altre amministrazioni

– ritardo nella nomina dei dirigenti di alcuni uffici regionali

– proposta di semplificazione delle procedure in capo agli uffici territoriali presentata in sede di Organismo Paritetico

Rispetto a quanto sopra sono state date le seguenti risposte:

– l’amministrazione è consapevole della inadempienza da parte del MEF che è stato più volte sollecitato anche a seguito delle segnalazioni da parte sindacale. Provvederanno ad ulteriori solleciti. E’ stato comunicato su questo punto che sono stati definiti gli aumenti dei compensi dei revisori che avranno decorrenza da gennaio 2023.

– anche per quanto riguarda le procedure di stabilizzazioni la mancata conclusione è da ricondurre al mancato invio dei documenti necessari da parte delle amministrazioni di provenienza. Anche su questo provvederanno ad ulteriori solleciti ma non è assolutamente in dubbio la conclusione della procedura.

– la nomina dei dirigenti degli uffici regionali dovrebbe essere ormai imminente.

– sulla proposta di semplificazione hanno convenuto di convocare a breve un incontro informativo con le OO.SS. per illustrare le iniziative già intraprese dall’amministrazione per la semplificazione delle procedure relative all’anno in corso e hanno dato la disponibilità a proseguire l’approfondimento in sede di Organismo Paritetico.

Ricevute le informazioni richieste abbiamo raccomandato per il futuro una maggiore attenzione alle comunicazioni sui temi che riguardano il personale, anche al fine di evitare preoccupazioni ai lavoratori coinvolti in mancanza di risposte chiare alle legittime istanze presentate.

Valuteremo nelle prossime settimane se l’approccio collaborativo indubbiamente dimostrato durante la riunione sarà seguito da atti concreti.

FP CGIL

FP CISL

Anna Andreoli/ Davide Perrelli

Michele Cavo

Pubblichiamo la nota delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF e Confsal VVF con la quale evidenziano la necessità di garanzie per le lavoratrici e per i lavoratori del Corpo nell’effettuare il soccorso alla cittadinanza a seguito delle scelte del Dipartimento

Per la tutela del diritto alla Salute, per un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche e organizzative ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura; serve, per questo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura; per garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza. Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute. 
A difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: il diritto al lavoro e la tutela del lavoro rappresentano i pilastri della nostra Costituzione ma i numeri degli infortuni mortali, gli infortuni e le malattie professionali sono ancora inaccettabili. Nei primi 4 mesi dell’anno sono morti 264 lavoratori e lavoratrici; nel 2022 i morti sul lavoro sono stati 1.090; gli infortuni nell’anno 2022 sono stati circa 700.000; Inoltre, di lavoro ci si ammala: le malattie professionali denunciate, nei primi 4 mesi dell’anno sono in aumento del 24% (23.800). 
Altre informazioni
Vigili del Fuoco: Fp Cgil, ecco perché non sottoscriviamo accordo su specialità
Roma, 16 giugno – “Siamo in presenza di un accordo che dal 1 gennaio 2023 disapplica le precedenti previsioni contrattuali e negoziali che regolamentavano le indennità specialistiche. Da oggi, nell’ottica del principio della pubblicizzazione del rapporto di lavoro, si cancellano diritti e tutele precedentemente acquisiti che hanno segnato la storia del Corpo e delle specialità”.
Lo scrive in una nota Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf, a commento dell’accordo nazionale per il personale specialistico dei Vigili del Fuoco.
“Nel rivendicare il ruolo della negoziazione come elemento virtuoso della discussione – scrive Giulianella – rimaniamo convinti che si dovevano e potevano trovare i margini per raggiungere un testo di larghe intese, dirimendo ogni singola perplessità ed evitando divisioni e malcontenti tra il personale. Siamo altresì consapevoli che le risorse economiche oggi a disposizione, grazie anche a quelle da distribuire con la contrattazione integrativa di secondo livello, saranno in grado di dare un ristoro economico alle lavoratrici e ai lavoratori, ma il prezzo pagato è talmente alto da cancellare i diritti e le tutele precedentemente acquisiti. Per le lavoratrici e i lavoratori questo sarà l’inizio di una regressione storica rispetto al modo di concepire il rapporto di lavoro”.
“Per tali motivi – conclude il coordinatore nazionale – Fp Cgil Vvf non ha sottoscritto l’accordo sulle risorse economiche per le specialità dei Vigili del fuoco”.
NO alla sottoscrizione https://youtu.be/XTapx_JrCkU

Pubblichiamo il Decreto della Direzione Centrale per gli Affari Generali riguardo la graduatoria del concorso Capo squadra decorrenza 2020

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito l’inizio del 96° corso AAVVP

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale con la quale evidenzia la necessità di garanzie per le lavoratrici e per i lavoratori del Corpo nell’effettuare il soccorso alla cittadinanza a seguito delle scelte del Dipartimento

In data 14.06.2023 si è tenuto l’incontro tra ADM e OO.SS. nazionali avente per oggetto le Famiglie Professionali, i criteri di selezione per i passaggi verticali in deroga e i criteri di selezione delle POER.

Vogliamo tuttavia informarvi che, preliminarmente all’avvio della riunione, come CGIL – CISL e UIL, abbiamo chiesto al Direttore del Personale di calendarizzare un incontro per iniziare a contrattare l’ulteriore procedura per i passaggi economici all’interno delle aree come concordata ad inizio 2022.

Al riguardo l’Amministrazione, rappresentando la necessità di completare alcuni passaggi tecnici per formulare una proposta, ha preannunciato che sull’argomento sarà convocato uno specifico incontro entro la fine del mese.

Si è proceduto quindi a continuare la trattativa sulle Famiglie Professionali che ha portato alla sottoscrizione di un Accordo che, di fatto, supera e chiude la scelta di spezzettare le funzioni in una molteplicità di profili professionali adottata dalla precedente gestione e sulla quale a suo tempo avevamo rappresentato la nostra netta e ferma contrarietà.

Le nuove Famiglie Professionali – introdotte dal CCNL Funzioni Centrali nell’ambito del nuovo ordinamento del personale inquadrato per aree – sono improntate, con criteri di omogeneità, per tipologie e posizioni di lavoro. In tal modo il personale ADM, con questo accordo, si vede ricostruiti i contenuti delle attività, delle professionalità e, finalmente, delle possibilità di carriera.

L’accordo può essere sintetizzato così: una Famiglia inquadrata nell’Area degli Operatori, due Famiglie nell’Area degli Assistenti e quattro famiglie nell’Area dei Funzionari dove a quelle speculari con l’Area degli Assistenti (amministrativo/tributaria e tecnica) si aggiungono quelle per cui è prevista l’iscrizione all’albo (chimici/biologi e Ingegneri).

Sono previste per le stesse 4 famiglie anche le figure delle Elevate Responsabilità nella neo quarta Area.

Ma, come detto, l’accordo consente a tutti i lavoratori, a partire dagli operatori fino alla quarta Area (quando sarà istituita), la possibilità di sviluppo di carriera, restando nell’ambito delle competenze della propria famiglia e/o in un altra Famiglia se in possesso dei requisiti di accesso previsti dal CCNL.

I dipendenti ADM in sostanza saranno inquadrati all’interno delle nuove Famiglie Professionali sulla base della tabella di equiparazione tra i vecchi profili e le nuove Famiglie e, grazie alla nostra specifica richiesta, potranno chiedere nel primo semestre dell’anno, di transitare in un’altra Famiglia Professionale se in possesso dei requisiti necessari.

Grazie alla sottoscrizione dell’accordo, a seguire, è subito iniziato il confronto sui criteri per i prossimi passaggi verticali, previsti “in deroga” dall’art. 18 del CCNL. In proposito abbiamo immediatamente ribadito la necessità di trovare soluzioni per i 151 idonei alla selezione per la terza Area. Tale soluzione è per noi condizione necessaria per determinare anche i nuovi criteri delle procedure, sui quali comunque il confronto ha fatto passi avanti. Nel merito abbiamo rappresento che i criteri dovranno avere il giusto equilibrio tra riconoscimento dei titoli (anzianità, titoli di studio, esperienza) per non vanificare lo spirito contrattuale sulla applicazione della norma in deroga. Ma, proprio per la nostra posizione che, come noto, è finalizzata ad ampliare le possibilità di carriera in favore dei nostri colleghi, abbiamo anche ribadito la necessità, con l’occasione della definizione delle Famiglie Professionali, di rivedere le nuove dotazioni organiche in modo da attuare una operazione di “apicalizzazione” della dotazione organica della terza Area, proprio per permettere ulteriori passaggi verticali già nell’ambito delle procedure in deroga previste dal CCNL. L’amministrazione ha fatto proprie tutte le proposte del tavolo e si è riservata in uno dei prossimi incontri di presentarci una proposta più dettagliata. Si è infine proceduto a continuare il confronto sui criteri di selezione delle POER. L’Amministrazione, recependo buona parte delle nostre proposte, ha riformulato una proposta che valorizza in maniera marcata l’anzianità di servizio e i titoli di studio, ha ridimensionato il peso degli incarichi ricoperti precedentemente e facendo incidere la valutazione individuale con i criteri dell’ultimo passaggio di fascia . Inoltre è prevista una sola prova orale su competenze specifiche per la Posizione a cui si partecipa che, di fatto, supera la farsa del videomessaggio adottata dalla precedente gestione negli ultimi mesi. Come CGIL-CISL-UIL abbiamo chiesto di rinviare al prossimo incontro la chiusura del “confronto” sull’argomento POER per valutare meglio la proposta e eventualmente suggerire ulteriori correttivi. L’incontro pertanto si è aggiornato ad una data presumibilmente dell’ultima settimana di giugno.

FPCGIL    CISLFP     UILPA

Iervolino    De Caro   Procopio

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