Pubblichiamo la nota di convocazione del Dipartimento in merito la distribuzione del Fondo di Amministrazione anno 2020 e problematiche relative la Banda Musicale
Pubblichaimo l’avviso di pubblicazione decreto di rettifica della graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 300 posti nella qualifica di Vigile del Fuoco
Roma, 22 mag – “Le assunzioni previste dal DPCM recentemente emanato dal governo non sono sufficienti per colmare le gravi carenze che si registrano negli organici del personale delle funzioni centrali e della dirigenza di tutti dipartimenti del Ministero della Giustizia”.
Ad affermarlo è la Fp Cgil in relazione al decreto che interviene sull’organizzazione del sistema della Giustizia.
“Alcune delle nostre proposte sono state recepite – si legge nella nota – ma per avere un sistema capace di sostenere l’enorme carico di lavoro a cui è sottoposto il personale giudiziario, dell’amministrazione penitenziaria, dell’esecuzione penale esterna, della giustizia minorile, degli archivi notarili, del dipartimento della transizione digitale e della dirigenza delle funzioni centrali e penitenziaria, bisogna fare di più”.
“E’ prioritario colmare i vuoti di organico creati da anni di blocco delle assunzioni, e bisogna farlo subito. É possibile agire attraverso la stabilizzazione degli assunti con contratti a tempo determinato, con lo scorrimento immediato delle graduatorie degli idonei del personale amministrativo e dei dirigenti. Bisogna da subito attivarsi per reperire le risorse necessarie per la stabilizzazione dei funzionari addetti all’Ufficio per il Processo e di tutti gli altri precari alla scadenza del contratto”.
“Inoltre – scrive ancora Fp Cgil – bisogna procedere alla valorizzazione del personale già in servizio attivando immediatamente le procedure di cui all’art . 18 del CCNL 2019/21 per consentire le progressioni in carriera, riconoscendo a tutti i dipendenti di questo dicastero le competenze acquisite. Per questo proseguiremo la mobilitazione per il contratto integrativo, la definizione delle famiglie professionali e la piena applicazione del CCNL sulle progressioni economiche con i nuovi criteri e l’applicazione dei nuovi differenziali stipendiali. Occorre inoltre dare finalmente il primo contratto di lavoro alla Dirigenza Penitenziaria. Tutte questioni fondamentali che i vertici del Ministero della Giustizia continuano a rinviare”, conclude la Fp Cgil.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito l’invio del personale volontario del CNVVF nei territori interessati dall’emergenza maltempo
Dott. Giovanni Russo
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Dott.ssa Lina Di Domenico Vicecapo
Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Dott. Massimo Parisi
Direttore Generale del personale e delle risorse
Le scriventi organizzazioni sindacali segnalano il grave comportamento del Provveditore del Lazio, dell’Abruzzo e del Molise il quale, travisando il contenuto di una circolare del Direttore Generale del personale sui criteri di corresponsione dei buoni pasto, unilateralmente ha disposto per tutti i lavoratori del distretto la trasformazione ex officio dell’orario articolato su cinque giorni, con cinque rientri settimanali, in orario articolato su cinque giorni, con due rientri settimanali (allegato 1). Successivamente lo stesso Provveditore ha invitato tutti i responsabili degli uffici a rivedere l’orario di lavoro del personale, partendo dal presupposto che l’orario articolato su cinque giorni, con cinque rientri settimanali non risponde a criteri di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa e fornendo alle organizzazioni sindacali una mera informativa sulla materia (allegato 2). A seguito delle proteste soprattutto di CGIL CISL e UIL (allegato 3), il menzionato Provveditore alla fine ha convocato una riunione in tema di orario di lavoro per il prossimo 31 maggio. L’iniziativa della Direzione Generale del personale di illustrare i criteri di pagamento dei buoni pasto facendo riferimento alle tipologie di orario di lavoro potenzialmente adottabili in ciascun istituto o ufficio, non è stata condivisa dalle scriventi sigle sindacali perché suscettibile di fraintendimenti. Essa, infatti, va ad incidere, di fatto, su una materia, l’orario di lavoro, la cui disciplina è rimessa al confronto ed all’autonomia negoziale di ciascuna sede RSU che incontrano un unico limite: il rispetto delle norme di legge e di contratto. CGIL CISL e UIL inoltre ritengono che il comportamento del Provveditore sia lesivo dei diritti dei lavoratori e delle stesse prerogative sindacali. Invero, ogni tipologia di orario di lavoro, nessuna esclusa, è potenzialmente idonea a soddisfare le esigenze degli uffici e nella definizione dell’orario di lavoro in ogni caso si deve tenere in conto, nei limiti del possibile, delle esigenze dei singoli lavoratori. Inoltre, la disciplina dell’orario ope legis non è rimessa al potere discrezionale del datore di lavoro ma deve essere il risultato del confronto con le organizzazioni sindacali e la RSU e, per taluni istituti (quali ad esempio la flessibilità), deve scaturire dell’accordo raggiunto al tavolo negoziale con i medesimi soggetti. Tanto premesso, CGIL CISL e UIL chiedono l’intervento di codesta Centrale Amministrazione al fine di evitare che le relazioni sindacali presso il PRAP del Lazio, Abruzzo e Molise, già compromesse, peggiorino ulteriormente e che le stesse siano ricondotte, nel più breve tempo possibile, nell’alveo dei principi di lealtà e correttezza sanciti dalla normativa vigente. CGIL CISL e UIL si riservano libertà di iniziativa in caso di negativo riscontro.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Mascagni Marra Amoroso
Dott. Gaetano Campo Capo
Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Maria isabella Gandini
Direttore Generale del personale e della formazione
e per conoscenza
On.le Francesco Paolo Sisto
Viceministro della Giustizia
Dott. Alberto Rizzo
Capo di Gabinetto
Non è esagerato affermare che il settore UNEP è stato abbandonato a se stesso da tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni. Particolarmente grave è stata la decisione di tenere gli uffici NEP fuori dalla digitalizzazione delle procedure ed in particolare fuori dal Processo Civile Telematico. La situazione, invero, sta obbligando il personale UNEP ad operare con metodologie e strumenti del tutto inadeguati alla realtà dei tempi, con incommensurabile pregiudizio per la funzionalità dei servizi e, quindi, per la stessa utenza. Ancor più grave è stata la totale assenza di una politica degli organici per gli uffici NEP. L’ultimo concorso per funzionario UNEP, infatti, risale a circa vent’anni fa. La condizione in cui versano gli uffici UNEP oggi è gravissima, soprattutto a causa della carenza di risorse umane e materiali, e sta minando la funzionalità stessa dell’intero settore dell’esecuzione civile, sta mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal PNRR Giustizia. In tale contesto si colloca anche il mancato scorrimento della graduatoria per Funzionari UNEP, formata in attuazione dell’art. 21 quater L.132/2015. Tale norma, invero, ha previsto per le figure professionali del cancelliere e dell’ufficiale giudiziario il transito in area terza, rispettivamente nelle figure del funzionario giudiziario e del funzionario UNEP, attraverso la procedura del corso-concorso prevista dal CCNL 1998/2001 ossia attraverso un percorso formativo, con superamento di un esame finale. Orbene mentre lo scorrimento della graduatoria per funzionario giudiziario è stata integralmente effettuato, quello per funzionario UNEP non è stata mai realizzato benchè previsto anche dall’accordo siglato il 26.4.2017, successivamente recepito nel DM 9.11.2017. Una scelta in controtendenza, con riferimento alla politica degli organici, risulta essere la previsione, nel Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale, anni 2022-2024, dell’assunzione di 418 funzionari UNEP. Emanato il DPCM autorizzativo delle assunzioni, sarà possibile non solo bandire uno specifico concorso per funzionari NEP, ma anche operare immediatamente lo scorrimento integrale della graduatoria per la medesima figura professionale formata in applicazione dell’art. 21 quater cit. Orbene, è notizia di questi giorni la sottoscrizione da parte dei Ministri della Funzione Pubblica e dell’Economia del DPCM che autorizza le assunzioni programmate nel triennio 2022/2024 e l’invio dello stesso alla Corte dei conti per la registrazione. Tenuto conto della gravissima situazione degli Uffici NEP e delle assicurazioni ricevute lo scorso 16 maggio in occasione dell’incontro avvenuto a margine del sit in di protesta degli ufficiali giudiziari innanzi al Ministero della Giustizia, CGIL CISL e UIL chiedono che, subito dopo la pubblicazione del DPCM di cui in premessa, si proceda senza ulteriore indugio allo scorrimento della graduatoria per Funzionari UNEP, formata in attuazione dell’art. 21 quater L.132/2015, e successivamente alla pubblicazione del bando di concorso per Funzionario UNEP. CGIL CISL e UIL si riservano libertà di iniziativa in caso di negativo riscontro. Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Lo scorso 27 aprile si è riunito il Consiglio della Cassa di Previdenza ed Assistenza. È stato approvato il verbale n.455, relativo alla riunione del 12 dicembre 2022.
A seguire il Presidente, Dott. Quinzi Lorenzo, ha presentato la nuova segretaria della Cassa di Previdenza e Assistenza, la Dr.ssa Laura Leoni, già vice segretario, chiedendo, ai componenti della medesima Cassa, la ratifica.
Come Fp Cgil abbiamo condiviso la scelta dell’Amministrazione, esprimendo il parere favorevole; parere che è stato condiviso da tutti gli altri componenti della CPA.
È stato illustrato il bilancio consuntivo 2022 ed è stata acquisita la relazione del competente collegio dei revisori; dopo l’esame dello stesso il Consiglio della Cassa ha approvato il Bilancio 2022.
Nel corso della riunione il dott. Lorenzo Quinzi, in qualità di Presidente della Cassa, ha chiesto la ratifica di delibere adottate in via d’urgenza e riguardanti l’erogazione del “piccolo prestito” e del “sussidio urgente”.
Successivamente si è provveduto:
• a deliberare il pagamento delle domande presentate nel bimestre maggio – giugno 2022 per “assistenza” e per “casi particolari superiori a € 3.000,00”
• a deliberare il pagamento “cronicità” competenza anno 2022
• a deliberare il pagamento della “indennità una tantum” relativo alle richieste del personale cessato entro il 01/11/2022 che ha presentato domanda entro il 05/12/2022.
Abbiamo affrontato il problema del personale che utilizza l’APE Sociale. Si tratta di personale in possesso di particolari condizioni: deve aver compiuto 63 anni di età; essere in possesso di almeno 30 o 36 anni di contributi e deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:
• assistere da almeno 6 mesi il coniuge o la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave ovvero, dal 1° gennaio 2018, un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
• riconosciuti invalidi civili con una percentuale almeno del 74%.
Dopo attenta disamina, sulla nostra proposta come FP Cgil, e insieme a tutti i componenti della CPA, è stato deliberato che: il dipendente che, suo malgrado, utilizza l’APE Sociale sarà considerato tra gli assistibili “cessati dal servizio” fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Nel corso della riunione, in considerazione della eccessiva liquidità a disposizione, è stato messo in evidenza l’opportunità di prevedere una prospettiva di valutazione per nuovi investimenti, la cui discussione e conseguente delibera verrà demandata a successiva riunione.
Come più volte auspicato dai consiglieri della Fp Cgil, l’amministrazione si sta impegnando al reperimento delle risorse umane da affiancare alle poche risorse rimaste in servizio alla CPA; ormai annoso e improcrastinabile problema. L’Amministrazione sta anche provvedendo, altresì, a creare nuove procedure atte a informatizzare la lavorazione delle pratiche presentate attraverso l’adeguamento del Sito e dei relativi processi; anche queste procedure saranno presentate nella successiva riunione.
I Consiglieri Fp Cgil della CPA
Massimo Bassani – Pompili Deborah
Le Strutture Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF nella nota che pubblichiamo, evidenziano la mancata applicazione della circolare della Direzione Centrale per la Formazione in merito la formazione del personale per l’abilitazione SFA
Pubblichiamo la nota della Direzione centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo con la quale definisce la I^ fase operativa per l’emergenza maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia la mancata esecuzione della circolare della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo n° 4966.12-02-2018 inerente il rilascio di carte di credito per il personale aeronavigante.
Al Direttore della Direzione generale del personale
Dott. Massimo Parisi
Dipartimento Amministrazione penitenziaria
e, p.c. Ai signori Provveditori
Loro sedi
OGGETTO : Orario di lavoro personale Funzioni Centrali
Mentre tutti gli operatori penitenziari, compresi i dirigenti direttori degli istituti, affrontano quotidianamente le note difficoltà, gestionali ed organizzative, cercando di rispettare i mille adempimenti amministrativi e tentando di mantenere serenità e sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie, costantemente sovraffollate e afflitte da croniche carenze di risorse, la Direzione da Lei diretta con nota a Sua firma alla quale hanno fatto seguito le solerti indicazioni di alcuni Provveditori, con diligenza incomparabile ha ricordato a tutti i dipendenti la disciplina sull’orario di servizio (omettiamo di declinarne i contenuti per brevità posto che la materia è da tutti ben conosciuta).
Nonostante tale questione sia già prevista dal CCNL e debba essere meglio articolata nelle singole realtà territoriali ( essendo oggetto di contrattazione con le OOSS) in ragione delle peculiari esigenze operative, degli assetti e delle unità di personale a disposizione, la Direzione generale da Ella diretta ha valutato come non rinviabile richiamare i direttori ad applicare nei confronti dei dipendenti delle Funzioni centrali, l’orario di servizio strutturato su due rientri settimanali in luogo delle sette ore e 12 minuti (7 ore e 42 minuti con l’osservanza della pausa pranzo), limitando quindi il diritto ad avere accesso al servizio mensa ovvero, nei casi residuali, all’erogazione del buono pasto.
Tale indicazione pare dimenticare che l’articolazione dell’orario di servizio su cinque o sei giorni settimanali all’interno della maggior parte delle organizzazione periferiche, ma
anche centrali, assicura una maggiore efficacia dell’azione amministrativa consentendo una presenza più articolata e diffusa durante tutta la settimana ed in particolare nelle ore pomeridiane quando con più calma si possono affrontare questioni e predisporre approfondimenti per i quali si ha la necessità di poter contare anche sulla presenza dei collaboratori amministrativi.
Ma questo aspetto, ben noto a chi lavora in periferia, evidentemente non è stato mai volutamente preso in considerazione né tanto meno è stato portato in evidenza ai tavoli interministeriali.
Alcuni Provveditori hanno preso spunto da questa Sua iniziativa, per ricordare anche ai direttori e vice direttori di disciplinare il proprio orario di servizio secondo queste disposizioni sempre sulla scorta di note di codesta Direzione generale che ricordavano ai dirigenti che non potevano superare il tetto del monte ore di straordinario ( fissato in una risibile quota) per carenza di fondi e di attenersi all’orario di servizio.
Tutto questo è molto triste, inaccettabile e pericoloso.
Da sempre questa Amministrazione ha omesso di rappresentare al mondo delle PA ed ai governi dei diversi orientamenti politici che si sono succeduti, il peculiare lavoro svolto dal direttore penitenziario e dal personale che con esso collabora , per la sua specificità e particolarità, gestendo insieme aspetti legati alla sicurezza, al disagio sociale e ai relativi percorsi di inclusione, e che quindi riveste una connotazione unica nel panorama della pubblica amministrazione.
Inaccettabile, anche perché questa Amministrazione continua a gestire la questione penitenziaria in maniera schizofrenica!
Da un lato solleva (come necessario) le questioni un tempo emergenziali, ora purtroppo di ordinaria amministrazione, legate alle note carenze di organico, ed alle risorse mai sufficienti per affrontare e garantire la gestione delle complessità quotidiane, dall’altro da diligente impiegato adempie all’obbligo di ricordare i limiti di orario ed il tetto del monte ore straordinario. Poi se accade un “evento critico” il direttore (che è di fatto in servizio H24, senza nessuna copertura giuridica essendo vacante la relativa contrattazione ed al quale non è neanche riconosciuta la reperibilità) personalmente risponde di tutto in ossequio al noto paradigma di una responsabilità oggettiva praticamente illimitata e senza ristoro alcuno.
Prendiamo atto della performance del bravo amministratore che agisce una leadership adempitiva, ma non possiamo riconoscerci in questo modello né tanto meno apprezzarlo.
Omettiamo di ricordare il reiterato comportamento colpevole di questa Amministrazione che in 30 anni, governo dopo governo, non è riuscita a concretizzare l’accordo negoziale per la dirigenza penitenziaria.
Nonostante questa gravissima inadempienza e in assenza di norme contrattuali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dirigenti penitenziari, questa Amministrazione ha solo umiliato e preteso da questa categoria senza essere in grado di tutelarne il ruolo, le funzioni e le responsabilità che sono dal 2005 ad oggi cresciute in proporzione esponenziale.
Prendiamo atto delle comunicazioni che sono state inviate. Da lavoratori ma anche quali datori di lavoro terremo conto degli esiti della contrattazione con le OOSS e delle istanze del personale alle nostre dirette dipendenze che come noi vive disagio per il sovraccarico di lavoro, per la frustrazione di non riuscire a fare fronte a tutte le richieste dei detenuti che spesso sono post-poste per gli obblighi adempitivi (a tratti bulimici) delle articolazioni superiori.
Come sempre adempiremo ma nel modo che il nostro ruolo ci impone: quello di utilizzare la nostra leadership emotiva; competenza professionale indispensabile per riuscire a gestire una organizzazione complessa come quella del carcere.
Spiace dovere ancora una volta rilevare la iniqua valutazione del ruolo del dirigente d’istituto penitenziario.
La Coordinatrice Nazionale della Dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella
Su disposizione del Presidente della Delegazione Trattante di Parte Pubblica, Direttore Generale f.f. della Direzione Generale del Personale Civile, Dr. Lorenzo Marchesi, si comunica – acquisita la disponibilità delle SS.LL. con congruo anticipo – che la riunione di avvio della contrattazione collettiva nazionale integrativa triennio 2023-2025 – parte giuridica ed economica – si terrà, a tavoli separati, martedì 30 maggio p.v. dalle ore 10.00 nel rispetto della seguente modalità temporale:
– CGIL CISL UIL 10.00/11.00
– CONFINTESA 11.15/ 12.00
– FLP 12.15/13.00
– USB 14.00/14.45
– CONFSAL 15.00/15.45