“E’ iniziata in queste ore la consultazione di lavoratrici e lavoratori delle Funzioni locali sulle previsioni del contratto 2022-2024: Fp Cgil ha infatti deciso di restituire ai circa 400 mila lavoratori e lavoratrici di Comuni, Province, Regioni, Camere di Commercio, Asp, il diritto a un autentico esercizio di democrazia partecipativa sul testo dell’accordo”.
Lo annuncia Funzione Pubblica Cgil in una nota.
“Lavoratrici e lavoratori del comparto – prosegue Fp Cgil – potranno esprimersi su un contratto che, lo ricordiamo, prevede aumenti inferiori al 6% per un triennio in cui l’inflazione è schizzata al 16%: un contratto che, di fatto, impoverisce i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie. Firmare un accordo che fa perdere 10 punti di potere d’acquisto, che vuol dire avere più difficoltà di prima a pagare per esempio l’affitto, il mutuo, la spesa, avrebbe significato tradire la nostra missione e la nostra coerenza. Valori che, per noi, sono imprescindibili e non negoziabili”.
Alla consultazione si potrà votare nei luoghi di lavoro, su tutto il territorio nazionale, per esprimere liberamente e nella massima riservatezza la propria opinione. La nostra è una scelta di democrazia diretta e uno strumento di prosecuzione della vertenza, perché noi non ci fermiamo: continueremo a chiedere risorse, assunzioni, valorizzazione del personale e a difendere la dignità del lavoro pubblico. E il 12 dicembre saremo in piazza per lo sciopero generale promosso dalla Cgil”, conclude la nota.
“Siamo amareggiati e indignati per i 137.370 professionisti dell’Area Sanità che si sia deciso di interrompere precocemente, in solo 3 sedute, la trattativa per il rinnovo del CCNL 2022-24”: lo afferma Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, in merito alla sottoscrizione della preintesa del CCNL 2022-2024 avvenuta oggi presso l’ARAN.
“È preoccupante che, a fronte della fuga dai servizi sanitari ospedalieri e territoriali dei professionisti in cerca di rispetto del valore sociale della loro professione e di migliori condizioni di lavoro per migliorare la qualità delle cure offerte alla cittadinanza, si risponda con un contratto definanziato che non affronta temi centrali per l’organizzazione dei servizi. Tanti i punti negativi che non possono essere accettati da chi nel recente passato era un ‘eroe’ e oggi è maltrattato e squalificato: risorse contrattuali che impoveriscono le buste paga di ben 10 punti percentuali, con una perdita di 537 euro lordi medi mensili rispetto all’inflazione, un aumento tabellare di soli 92 euro lordi al netto dell’anticipo, aumenti contrattuali degli incarichi, maggiori per le posizioni apicali ed in extramoenia, rispetto a quelle più basse da sempre sacrificate come quelle dei giovani e dei neoassunti, indennità di specificità, seppur già finanziata da gennaio 2026, congelata fino al prossimo contratto e ancora non adeguatamente finanziata per i Dirigenti sanitari, mancato finanziamento dell’indennità di esclusività dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie che attende da anni una soluzione. Con la firma di oggi si chiude una trattativa che mortifica professionalmente ed economicamente le lavoratrici ed i lavoratori della salute”.
“Per questo – prosegue – noi non lo abbiamo firmato e siamo pronti a radicalizzare la nostra vertenza coinvolgendo, con la sciopero generale del 12 dicembre, anche i Dirigenti Medici, Veterinari, Sanitari e delle Professioni Sanitarie che non accettano un contratto imposto dal Governo, firmato passivamente senza nessuna negoziazione. Si potevano trattare per tutta la legge di bilancio ancora in discussione alle Camere, per ottenere le risorse aggiuntive per l’indennità di specificità già finanziate dal 2026, che mancano per i Dirigenti Sanitari e che anche per medici e veterinari potevano essere erogate da subito in busta paga. Stiamo parlando di 3000 euro l’anno in più che avrebbero dato ossigeno ai salari, poteva essere un minimo segnale di equità e di rispetto per i professionisti che, invece, dovranno aspettare il prossimo contratto, mentre in tanti abbandonano il SSN”.
“Siamo sconcertati per la precipitazione di una sottoscrizione frettolosa utile solo alla propaganda del Governo, ma siamo pronti a ripartire da subito con lo sciopero del 12 dicembre contro la legge di bilancio e con la consultazione su tutte le Aziende del Servizio Sanitario Nazionale”, conclude Filippi.
Sacrificate attività strategiche come ispezioni di bordo, monitoraggio e vigilanza su spettro radioelettrico. Rischio esternalizzazione
“Le sedi territoriali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy da troppo tempo affrontano una situazione insostenibile: la carenza diffusa di personale rende difficile persino svolgere le attività minime con conseguenti ritardi, inefficienze, aggravi economici e carichi di lavoro pesanti. L’Amministrazione centrale e la politica ignorano la realtà, trattando questi uffici come luoghi di esclusiva propaganda. Sono state introdotte attività di supporto alle nuove ‘Case del Made in Italy’ con incarichi spesso privi di reale utilità. Il progetto, pur avendo la onorevole missione di avvicinare il Ministero ai territori, viene attuato senza personale formato o motivato, chiedendo a chi svolge funzioni fondamentali di occuparsi di compiti non propri, sacrificando attività strategiche e di sicurezza, storicamente del Ministero, tra le quali ispezioni di bordo su navi mercantili, pescherecci, passeggeri e naviglio internazionale, controlli e monitoraggio dello spettro radioelettrico, protezione delle frequenze aeroportuali e dei servizi pubblici essenziali (forze dell’ordine, aeronautica, protezione civile, VV.FF., sanità, ecc.); sorveglianza del mercato e sicurezza dei prodotti (marchio CE, dispositivi radio, prodotti elettronici, D.Lgs. 128/2016), verifica impianti di telefonia mobile e interventi su stazioni radiobase, monitoraggio e gestione dei fondi per l’editoria locale. Il rischio è che si riduca l’attività a un insieme di ‘compitini’ formali invece di valorizzare le professionalità e migliorare l’efficacia del servizio, disperdendo forze, energie e competenze preziose finendo banalmente nell’assistere a feste e inaugurazioni di luoghi senza reale identità”.
Lo si legge in una nota di Funzione Pubblica Cgil.
“Come Fp Cgil avevamo segnalato il rischio di un progressivo indebolimento delle strutture e di una perdita di attività e competenze in favore delle Case del Made in Italy. Nonostante le iniziali rassicurazioni e promesse di valorizzazione i fatti confermano le nostre preoccupazioni. È evidente il disinteresse, mentre si punta chiaramente a esternalizzare le attività. Pensiamo, per esempio, a quanto previsto nel testo trasmesso al Senato della Repubblica del disegno di legge n. 1624 ‘valorizzazione risorse mare’, che spinge l’attività e il servizio di ispezioni di bordo sulle navi all’estero a società accreditate, frutto delle pressioni di chi quel servizio non lo vuole più svolto dal Ministero temendo la terzietà e la fermezza con cui è oggi garantito dal personale rimasto in servizio. Inoltre – prosegue la nota – diverse sedi versano in condizioni precarie: emblematico il caso di Napoli, con piani inagibili e ponteggi su piazza Garibaldi, o di Salerno, recentemente chiusa”.
“Nonostante queste criticità, il personale garantisce con senso di responsabilità, impegno e professionalità la propria presenza sul territorio. Altro che ‘Case del Made in Italy’, esclusive vetrine di facciata a fronte di chi garantisce davvero il funzionamento dell’apparato e continua a operare con risorse limitate e riconoscimenti insufficienti. Anche per queste ragioni il 12 dicembre prenderemo parte allo sciopero generale perché serve cambiare la legge di bilancio, investire risorse non in armi ma nei servizi pubblici per i cittadini assumendo personale”, conclude Fp Cgil.
Una collaborazione sostenuta anche dall’emergenza umanitaria che vede coinvolta Medici Senza Frontiere in numerosi teatri operativi
Roma, 14 nov – Italian Resuscitation Council, Medici Senza Frontiere e Fp Cgil hanno promosso, per il 17 e 18 novembre prossimi, un corso ALS (Advanced Life support) nella sede Spazio Pubblico (Roma) di Fp Cgil per il personale di MSF.
Nel luglio scorso, infatti, il contatto tra IRC, Medici Senza Frontiere e Fp Cgil ha prodotto una collaborazione senza precedenti, con l’obiettivo comune: fare qualcosa di utile e concreto per chi è presente nei luoghi più difficili del mondo.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
Grazie a questa iniziativa, promossa grazie alla volontà della presidente del Comitato formativo di IRC Samantha di Marco, 20 professionisti di Medici Senza Frontiere potranno essere formati da medici e infermieri esperti di Italian Resuscitation Council con le ultime linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare in uno spazio moderno e tecnologico che la Fp Cgil nazionale e Fp Cgil Roma e Lazio hanno messo a disposizione gratuitamente, occupandosi anche dell’organizzazione logistica del corso, con l’impegno di Formazione e Partecipazione e l’esperienza del Centro di formazione nazionale IRC della Fp Cgil che già da tempo organizza corsi gratuiti di rianimazione cardiopolmonare (adulto e pediatrico) per il personale sanitario italiano di aziende pubbliche e private.
“Come Fp Cgil siamo da tempo impegnati nella battaglia per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato nei progetti del PNRR. Uno strumento nato per rafforzare l’efficienza della Pubblica Amministrazione si è trasformato, purtroppo, in un meccanismo che alimenta nuova precarietà nel lavoro pubblico. Nell’ambito della Giustizia Amministrativa (Consiglio di Stato e TT.AA.RR.) operano circa centosessanta lavoratrici e lavoratori nell’Ufficio per il Processo, i cui contratti a tempo determinato scadranno il 30 giugno 2026. Secondo le norme attuali, solo novanta di loro potranno essere stabilizzati. Noi riteniamo invece che la stabilizzazione debba riguardare tutte e tutti, affinché possano continuare a svolgere le attività essenziali per il buon funzionamento dell’Ufficio per il Processo”.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
“Nei giorni scorsi abbiamo organizzato tre assemblee molto partecipate: a Milano per le sedi del nord, a Roma per quelle del centro e a Salerno per il sud. Da questi momenti di confronto è maturata la decisione di promuovere, nella giornata di domani venerdì 14 novembre, iniziative presso le prefetture delle città in cui questi lavoratori sono incardinati: Milano, Venezia, Roma, Napoli, Salerno, Catania e Palermo. Delegazioni composte dalle segreterie territoriali e da rappresentanze dei lavoratori precari consegneranno ai Prefetti un documento, con richiesta di trasmissione al Governo nazionale, per ribadire che come Fp Cgil solleciteremo la presentazione di un emendamento alla legge di bilancio volto alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari PNRR della Giustizia Amministrativa. La nostra priorità è evitare che competenze e professionalità già acquisite vengano disperse. Occorre invece valorizzarle, consentendo a questi lavoratori di continuare a dare il proprio contributo all’interno dell’Ufficio per il Processo, anche attraverso un pieno inserimento nelle famiglie professionali esistenti. Noi, da sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, stiamo facendo la nostra parte: il Governo Meloni cosa intende fare?”, conclude la nota.
“Questo Accordo Collettivo nazionale mantiene intatte tutte le criticità del precedente e per certi versi le peggiora nella direzione imprenditoriale di una professione che invece è il cuore valoriale dell’impegno sociale a garanzia di salute dei cittadini”: lo si legge in una nota di Fp Cgil in rappresentanza dei medici di medicina generale “che sentono il peso del degrado verso cui si sta portando questa nobile professione. La conferma la troviamo nell’ostinata, medioevale e antistorica remunerazione a quota capitaria che persevera nell’errore di trasformare il rapporto medico-paziente in professionista-cliente, così come l’apertura all’ingresso delle società di servizi e delle cooperative nelle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali), preludio all’affidare loro la gestione delle case della comunità come ulteriore deriva del SSN verso il privato più agguerrito. Addirittura si arriva all’assurdo di consentire ai medici di medicina generale di svolgere attività in favore dei fondi integrativi privati, rappresentazione plastica del progressivo ritorno alle mutue assicurative. La completa rinuncia alla lotta sindacale per salvare il SSN pubblico e universale conquistato con la legge 833 del 1978. Tutto poi a danno degli stessi professionisti che al contrario chiedono più tutele, più supporto e più risorse per svolgere al meglio il proprio lavoro”, prosegue la Fp Cgil.
“E invece con questo accordo si introduce un ruolo unico imposto in modo da opprimere ulteriormente i medici di medicina generale, già soffocati da burocrazia crescente, caricandoli di sempre più compiti e mansioni, ma lasciandoli orfani delle tutele del contratto nazionale della dirigenza medica, e che costringerà i colleghi più giovani a ulteriori oneri in termini di attività oraria, carico e complessità professionale, senza offrire loro una corrispondente valorizzazione contrattuale”.
“Tutto questo per un aumento economico, che manco a dirlo, come per tutti i dipendenti pubblici è al di sotto di ben 10 punti percentuali rispetto all’inflazione registrata nel triennio di riferimento. Non ci è chiaro se chi ha firmato questa trappola normativa dall’esca economica avvelenata sia del tutto consapevole del danno arrecato ai colleghi, di certo però si dovrà assumere la responsabilità di una deriva professionale voluta dalla politica, non certo dalla maggioranza dei Medici di Medicina Generale che non si sentono rappresentati in questo ACN”, conclude la nota.
‘Non parteciperemo all’incontro di oggi, la nostra mobilitazione prosegue in tutto il Paese’
“Con un tempismo che lascia sgomenti la capo di gabinetto del ministro della Giustizia ha convocato per oggi pomeriggio le organizzazioni sindacali per discutere delle prove selettive per decidere chi lasciare a casa, dal prossimo 1° luglio 2026, dei 12 mila tra operatori data entry, funzionari tecnici e funzionari addetti all’ufficio per il processo assunti a partire dal febbraio 2022 grazie ai finanziamenti europei del PNRR. Come Funzione Pubblica CGIL non parteciperemo all’incontro perché preferiamo continuare il nostro impegno confrontandoci con i parlamentari, le rappresentanze della magistratura e degli avvocati, far crescere nell’opinione pubblica la consapevolezza che per migliorare la giustizia del nostro Paese bisogna rafforzare la capacità di dare risposte in tempi rapidi. Oggi a Salerno, domani a Firenze, così come nei prossimi giorni e settimane”.
Lo si legge in una nota del Segretario nazionale Fp Cgil Florindo Oliverio.
“Perché la legge sia davvero uguale per tutti – prosegue – bisogna che le sentenze siano giuste e rapide e il lavoro dei magistrati possa trovare nell’organizzazione giudiziaria un valido supporto fatto di lavoratrici e lavoratori motivati, consapevoli, professionalmente preparati e riconosciuti. Accettare di discutere oggi di criteri selettivi per ridurre gli attuali organici di almeno 6 mila unità significa accompagnare la giustizia al suo funerale. Noi preferiamo lavorare perché in questi giorni si possano convincere i parlamentari di tutte le forze politiche che nella prossima legge di bilancio ci siano le risorse che il Governo e il ministro Nordio non hanno voluto mettere per stabilizzare tutti i 12 mila precari alla scadenza dei loro contratti il 30 giugno prossimo”.
“Se la stabilizzazione di tutte e tutti è davvero l’obiettivo condiviso di amministrazione e di tutti i sindacati, ci aspettiamo che l’incontro di oggi non discuta di alcun criterio selettivo ma inchiodi il ministro alle sue responsabilità. La Funzione Pubblica Cgil non ha dubbi sul da che parte stare. Stiamo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori che dopo quattro anni da precari per lo Stato chiedono di poterci rimanere. Stiamo dalla parte dei cittadini che vogliono una giustizia che funzioni davvero perché sia uguale per tutti e non più uguale per qualcuno”, conclude la nota.
“Il prosieguo del confronto al Ministero della Salute è un passo avanti, ma il tempo non è una variabile indipendente. Gli oltre 250.000 lavoratori e lavoratrici della Sanità Privata, che attendono il rinnovo del contratto da oltre 8 anni, sono stanchi di attendere il recupero del proprio potere d’acquisto: questi tavoli dovranno fornire a breve garanzie concrete per lo sblocco della situazione, per riconoscere adeguamenti normativi ed economici per chi lavora nelle sedi ospedaliere e nelle strutture socio-assistenziali della Sanità Privata, pur svolgendo a tutti gli effetti un servizio pubblico per la popolazione”. Lo scrivono in una nota Federico Bozzanca, Roberto Chierchia e Rita Longobardi, Segretari Generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Abbiamo chiesto – prosegue la nota dei sindacati – che il ddl Bilancio recepisca il vincolo di condizionalità all’applicazione del Ccnl sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, nell’ambito dell’adeguamento dei Drg. Infine, abbiamo ottenuto la convocazione per il 25 novembre, alla presenza della Conferenza delle Regioni, di un tavolo finalizzato a definire le modalità di accreditamento in funzione del rinnovo del contratto. Contestualmente, il Ministero della Salute si è impegnato ad avviare un tavolo insieme al Ministero del Lavoro per affrontare la vertenza per il rinnovo del contratto delle RSA, problema segnalato come prioritario visto il blocco che, per le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti di questo delicato settore, perdura da oltre 13 anni. Parliamo di operatori che si fanno carico delle persone più fragili della nostra società e anche loro hanno il diritto di vedersi riconosciuto un pieno adeguamento economico e normativo”, concludono.
“Non acceleriamo la sottoscrizione del contratto senza aver prima risolto il problema della disparità grave di finanziamento per l’indennità di specificità dei Dirigenti Sanitari, rispetto a medici e veterinari”: è la proposta che la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN ribadisce al Governo e al tavolo delle trattative in corso per il rinnovo del Ccnl 2022-24.
“Ci riferiamo al fatto che l’indennità di specificità è stata finanziata, nella precedente legge di bilancio per medici e veterinari a regime dal 2026, ma non allo stesso modo per i dirigenti sanitari. Risorse che sono state ulteriormente aumentate per medici e veterinari nella finanziaria in discussione attualmente, ma sempre in maniera iniqua a danno dei Dirigenti Sanitari”.
“Questa grave sperequazione – prosegue il sindacato – riguarda psicologi, biologi, farmacisti, chimici, fisici e Dirigenti delle professioni sanitarie che ogni giorno, al fianco e in collaborazione con i colleghi medici e veterinari, contribuiscono con specifiche e infungibili attività professionali a garantire la salute di tutte e tutti. Non capiamo perché differenziare il trattamento economico di questi professionisti; è inaccettabile che si vogliano differenziare gli aumenti economici per lavoratori appartenenti alla medesima area contrattuale. Forse si vuole far credere che queste linee di attività e i dirigenti che ne hanno la responsabilità siano meno importanti e strategiche di quelle mediche e veterinarie?”.
“E’ una grave ed inaccettabile ingiustizia, che mina l’unita’ dei professionisti e divide il sistema di cura”, denuncia ancora la Fp Cgil. “Queste scelte realizzano inevitabilmente un modello di sanità errato, medicocentrico, incentrato solo sull’emergenza e sugli ospedali, sulla prestazione invece che sulla presa in carico globale della persona, che rende insostenibili i servizi pubblici e favorisce il privato, più che investire sulla salute e sulla prevenzione, in palese contrasto con quello che ci chiedono l’Organizzazione Mondiale di Sanità, il PNRR e il DM77″.
“Chiudere il rinnovo contrattuale adesso che il tavolo è appena al terzo incontro significherebbe non solo abdicare a una contrattazione accurata e ponderata sulle parti economiche e normative, ma sancire la volontaria rinuncia a quelle stesse richieste di equità che le Organizzazioni sindacali hanno avanzato e che il Ministero ha positivamente accolto nell’incontro avuto la settimana scorsa. Rinnoviamo quindi l’appello al tavolo a non precipitare la sottoscrizione del CCNL prima della definizione delle risorse con la legge di bilancio. Fare una vertenza dopo la firma non serve a nulla: lottiamo prima compatti e poi, alla luce dei risultati ottenuti, decideremo casomai se firmare”, conclude la nota.
“Ribadiamo con ancora più decisione che per chiudere le trattative del rinnovo contrattuale 2022-2024 di Medici, Veterinari e Dirigenti Sanitari, è necessario prima chiarire il nodo delle risorse destinate all’indennità di specificità dei professionisti, finanziate per medici e veterinari a regime dal 2026 già dalla legge di bilancio 2024, aumentate in quella in discussione attualmente, ma ancora non equamente finanziate per tutti i Dirigenti Sanitari dell’Area”. Lo evidenzia Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN.
“Il contratto di categoria che stiamo negoziando in questi giorni – osserva – è una leva fondamentale per sanare, con la legge di bilancio, questa grave ingiustizia che mina l’unità dei professionisti. Inoltre, dal primo incontro in ARAN, la Fp Cgil ha proposto di inserire già in questo contratto, senza ulteriori attese, le risorse precedentemente finanziate a regime dal 2026 per l’aumento dell’indennità di specificità, anche per ridurre gli effetti del definanziamento del contratto 2022-24 che, ricordiamolo, è di ben 10 punti percentuali rispetto all’inflazione del triennio; si sta parlando di circa 180 euro lordi al mese in più, contro i 92 ad oggi previsti per l’aumento del tabellare, al netto degli anticipi già percepiti in busta paga”.
“Anche la cabina di regia del Ministero della Salute, nell’incontro avuto la settimana scorsa, ci ha dato ragione aggiunge Filippi – assumendo sia l’impegno a sanare con la legge di bilancio l’ingiustizia della indennità dei Dirigenti Sanitari sia ad erogare da gennaio queste risorse in busta paga. Infatti il Capo Gabinetto del Ministero, Marco Mattei, coadiuvato dall’ufficio legale, ci ha confermato che non è necessario congelare queste risorse per 2 anni fino al prossimo contratto, ma possono essere erogate da subito con autorizzazione del Mef. In altri termini, è solo un problema politico, non tecnico”.
“Davvero non capiamo – prosegue -perchè dovremmo sottoscrivere di fretta un contratto che perpetuerebbe gravi problemi che invece la legge di bilancio, ormai alle porte, può risolvere. Non stiamo chiedendo di dilatare i tempi della trattativa, ma di attendere la legge di bilancio nel mese di dicembre; questo può fare la differenza tra firmare un contratto definanziato e divisivo ed un contratto dignitoso ed almeno equo. D’altra parte il contratto a tutt’oggi non ha risolto nessuno dei temi economici e normativi utili a migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti. Siamo solo al terzo incontro e non abbiamo neanche risolto il problema di come distribuire equamente le poche risorse finanziate per il rinnovo; sulla parte normativa, che pure avrebbe bisogno di pochi ma importanti interventi, ancora non ci è stato proposto nulla di rilevante”.
“È questo il momento di fare una vertenza per ottenere risorse eque anche per i dirigenti sanitari sin da questo contratto; rimandarla a dopo la firma è un segnale di debolezza sindacale che avalla le scelte sbagliate del Governo e non garantisce nulla a lavoratrici e lavoratori. Speriamo che nessuno abbia intenzione di far precipitare i tempi della sottoscrizione, senza aver prima risolto, in tempi rapidi, questi nodi cruciali”, conclude Filippi.
Aumento sfiora il 6% ma inflazione nel triennio è al 16%, si perdono 10 punti
“Non abbiamo firmato il contratto 2022-24 delle funzioni locali perché la proposta è inaccettabile. Meno del 6% di aumento non basta perché l’inflazione in quel triennio era al 16%. Vuol dire che, quando sarà reale l’aumento, le lavoratrici e i lavoratori troveranno il 10% in meno in busta paga. Perderanno 10 punti”.
Lo dichiara la segretaria nazionale Fp Cgil Tatiana Cazzaniga, in relazione al contratto funzioni locali 2022-24.
“Abbiamo ottenuto qualcosa, certo: cento milioni di euro. Ma li hanno inseriti dal 2028! E intanto come si farà? Lavoratrici e lavoratori – osserva – non possono aspettare il 2028 per pagare le bollette della luce e del gas, il mutuo, l’affitto. Quelle risorse servono adesso in un comparto, quello degli enti locali, che da tempo attende la valorizzazione dovuta, che da tempo sta aspettando di trovare la soluzione del problema di un giusto salario. Noi siamo coerenti e questo contratto non lo possiamo firmare: chiediamo alla nostra controparte, al ministro, di mettere più risorse economiche nel Fondo, di anticiparlo e di renderlo possibile per tutti. Cento milioni di euro non sono ancora sufficienti, e sono solo per i Comuni. Noi li vogliamo per le lavoratrici e i lavoratori immediatamente, non tra due anni”.
“Se c’è una ragione per cui i giovani non partecipano ai concorsi o lasciano le amministrazioni dopo 1\2 anni dall’assunzione è perché è basso lo stipendio rispetto alle responsabilità che una lavoratrice o un lavoratore dei Comuni, delle Province, delle Regioni, delle Camere di commercio, Asp, sostiene tutti i giorni nella propria attività. E’ assolutamente necessario, inoltre, trovare una soluzione ai percorsi di valorizzazione e di carriera che oggi in questi enti non si possono realizzare perché mancano le risorse economiche”.
Area
|
Ex posizione economica
|
Stipendio
|
IVC 2022–2024
|
Anticipo CCNL 2022–2024
|
Aumento proposto CCNL 2022–2024
|
Differenza da percepire
|
Arretrato anno 2024
|
Arretrato anno 2025
|
Arretrati se il CCNL fosse sottoscritto il 31.12.2025
|
| FUNZIONARI ED ELEVATE QUALIFICAZIONI |
D7 |
2.699,18 |
13,50 |
103,95 |
144,11 |
40,16 |
522,08 |
522,08 |
1.044,16 |
| D6 |
2.569,18 |
12,85 |
98,95 |
144,11 |
45,17 |
587,15 |
587,15 |
1.174,29 |
| D5 |
2.403,29 |
12,02 |
92,55 |
144,11 |
51,56 |
670,23 |
670,23 |
1.340,46 |
| D4 |
2.304,22 |
11,52 |
88,70 |
144,11 |
55,41 |
720,28 |
720,28 |
1.440,56 |
| D3 |
2.212,81 |
11,06 |
85,16 |
144,11 |
58,95 |
766,32 |
766,32 |
1.532,65 |
| D2 |
2.025,66 |
10,13 |
78,00 |
144,11 |
66,11 |
859,42 |
859,42 |
1.718,83 |
| D1 |
1.934,36 |
9,67 |
74,46 |
144,11 |
69,65 |
905,46 |
905,46 |
1.810,93 |
| ISTRUTTORI |
C6 |
2.054,58 |
10,27 |
79,08 |
132,81 |
53,73 |
698,50 |
698,50 |
1.397,01 |
| C5 |
1.997,48 |
10,00 |
77,00 |
132,81 |
55,81 |
725,53 |
725,53 |
1.451,06 |
| C4 |
1.929,26 |
9,65 |
74,31 |
132,81 |
58,50 |
760,56 |
760,56 |
1.521,13 |
| C3 |
1.872,48 |
9,36 |
72,07 |
132,81 |
60,74 |
789,59 |
789,59 |
1.579,19 |
| C2 |
1.823,88 |
9,12 |
70,22 |
132,81 |
62,59 |
813,62 |
813,62 |
1.627,24 |
| C1 |
1.782,74 |
8,91 |
68,61 |
132,81 |
64,20 |
834,64 |
834,64 |
1.669,28 |
| OPERATORI ESPERTI |
B8 |
1.860,20 |
9,30 |
71,61 |
118,17 |
46,56 |
605,28 |
605,28 |
1.210,56 |
| B7 |
1.820,36 |
9,10 |
70,07 |
118,17 |
48,10 |
625,30 |
625,30 |
1.250,60 |
| B6 |
1.754,66 |
8,77 |
67,53 |
118,17 |
50,64 |
658,33 |
658,33 |
1.316,67 |
| B5 |
1.724,36 |
8,62 |
66,37 |
118,17 |
51,80 |
673,35 |
673,35 |
1.346,70 |
| B4 |
1.697,03 |
8,49 |
65,37 |
118,17 |
52,80 |
686,36 |
686,36 |
1.372,72 |
| B3 |
1.672,74 |
8,36 |
64,37 |
118,17 |
53,80 |
699,37 |
699,37 |
1.398,75 |
| B2 |
1.611,31 |
8,06 |
62,06 |
118,17 |
56,11 |
729,40 |
729,40 |
1.458,81 |
| B1 |
1.586,21 |
7,93 |
61,06 |
118,17 |
57,11 |
742,42 |
742,42 |
1.484,83 |
| OPERATORI |
A6 |
1.659,66 |
8,20 |
63,14 |
113,51 |
50,37 |
654,81 |
654,81 |
1.309,62 |
| A5 |
1.631,99 |
8,06 |
62,06 |
113,51 |
51,45 |
668,82 |
668,82 |
1.337,65 |
| A4 |
1.600,63 |
7,90 |
60,83 |
113,51 |
52,68 |
684,84 |
684,84 |
1.369,68 |
| A3 |
1.574,35 |
7,77 |
59,83 |
113,51 |
53,68 |
697,85 |
697,85 |
1.395,71 |
| A2 |
1.543,52 |
7,62 |
58,67 |
113,51 |
54,84 |
712,87 |
712,87 |
1.425,74 |
| A1 |
1.523,61 |
7,52 |
57,90 |
113,51 |
55,61 |
722,88 |
722,88 |
1.445,76 |
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