Pubblichiamo il Decreto del Dipartimento riguardo lo schema di decreto ai sensi degli articoli 125 e 128 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217 riguardo il personale non più idoneo a svolgere l’attività della Banca Musicale

Pubblichiamo un breve resoconto dell’incontro avvenuto il 22 giugno in contrattazione con l’amministrazione.
Sull’impianto presentato dalla amministrazione abbiamo chiesto alcune modifiche in modo da individuare indennità adeguate al periodo pandemico che nello stesso tempo diano risposta a tutto il personale.
In premessa abbiamo ribadito, unitariamente con CISL e UIL, anche alla luce del pericolo dell’aumento di casi, di concludere celermente il Confronto sulle nuove forme di lavoro flessibili legate alla sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro affinché divengano usufruibili per tutti prima possibile.
Su questo tema il Direttore alla fine dell’incontro ci ha dato indicazioni di una proroga di un mese sulla base dello status attuale dello smartworking con in più la possibilità di poter aprire al più presto tutti i nuovi accordi di telelavoro con una scadenza il 31/12. Questi accordi poi confluiranno nelle nuove forme di lavoro previste dal contratto e quindi nel nuovo regolamento, in particolare il telelavoro domiciliare. Infine è già stata fatta la proroga per effetto legge (come già indicatovi) per le persone in situazioni di maggiore rischio fisico (che non dovranno effettuare nessuna altra richiesta). Ci è stato garantito che a breve riceveremo una risposta alle nostre richieste e cambiamenti sulla bozza inizialmente presentataci.
Passando al tema fondi RSU, la prerogativa in questo caso per noi era, oltre a dare il giusto compenso a chi era stato in presenza, quella di pensare che in futuro non sarà più giusto non prendere in considerazione chi lavora da casa.
Ovviamente un accordo sul 2020 non prevedeva dal punto di vista legale il riconoscimento e l’equiparazione delle due situazioni lavorative, anche contrattualmente, riconoscendo le indennità come esclusiva della timbratura al tornello.
La nostra proposta migliora dal punto di vista alcuni punti alzando il compenso ad alcune indennità e portandone alcune a forfait come quella dei responsabili di servizio di prevenzione e protezione e passandone alcune al riconoscimento in presenza giornaliera. Abbiamo anche notato l’aumento sul fondo per chi effettuava lavori che avevano diritto a indennità di disagio lavorativo come sportelli e segreterie.
Successivamente abbiamo anche pensato che fosse giusto rimodulare la nuova proposta sul periodo lock-down in modo da dare giuste indennità durante il periodo di chiusure per chi realmente è stato presente e perché preposto ad attività indifferibili alla presenza in ufficio.
Tutto questo ci ha portato ad un successivo ragionamento che era quello sulle non cumulabilità di alcune indennità che andrebbero prese in considerazione garantendo ad ogni lavoratore quella più vantaggiosa.
Ovviamente questo ci permetterà a questo punto di poter utilizzare ulteriori fondi da mettere nella produttività e permettere anche a chi non è stato presente perchè ha lavorato da casa, attivando l’esperienza inedita di lavoro che tutti sappiamo, di avere un giusta forma di riconoscimento (anche se piuttosto bassa rispetto alle risorse e capacità proprie improvvisate), senza scordarci che lo stesso tornerebbe comunque anche a chi era stato in presenza non sottraendo nulla a nessuno.
Altri delegati RSU si sono aggregati alla nostra proposta fatta con i delegati di CISL e UIL portando il numero degli aderenti all’accordo da noi proposto molto sopra la maggioranza. Purtroppo riscontriamo l’assenza intera di 3 RSU neoeletti di altra sigla, la stessa che per voce di un proprio delegato territoriale si è mossa in maniera contraria alle nostre proposte di modifica dell’accordo.
Ricordiamo che non è ancora stato sottoscritto nulla e attenderemo una controproposta della amministrazione.

 

Per la FPCGIL Roma e Lazio                I delegati RSU CGIL

Manuela Benevento                             Roberto Copioli
Luca Giovinazzo
Alessandra Loriedo

In data odierna il Ministero della Giustizia ha convocato le organizzazioni sindacali per illustrare il Piano Organizzativo del Lavoro Agile 2022, predisposto per i quattro dipartimenti in cui è articolato.

In sostanza il documento recepisce i P.D.G. precedentemente disposti dalle direzioni generali dei vari dipartimenti e cerca di attualizzare il piano, integrando le novità sulla materia introdotte dall’entrata in vigore del nuovo CCNL delle Funzioni Centrali.

Proseguendo il confronto sul tema già effettuato precedentemente con i singoli dipartimenti, la FP CGIL ha apprezzato le parti del documento che hanno recepito le nostre proposte e ha chiesto nuovamente ulteriori modifiche su temi già evidenziati, come ad esempio su alcuni punti dell’accordo individuale, dell’elenco delle attività smartabili, della fascia di contattabilità e ha ribadito, inoltre, la necessità di prevedere anche la possibilità di effettuare il lavoro da remoto.

Malgrado abbia ribadito dall’inizio che il confronto sul tema era stato già effettuato con i singoli dipartimenti, la parte pubblica ha espresso la volontà di fare un’ulteriore riflessione sulle richieste di modifica da noi avanzate e ha aperto alla possibilità di rivedere il testo.

Ovviamente, come sempre, aspettiamo la parte pubblica alla prova dei fatti e rinviamo la valutazione complessiva sul piano alla lettura del testo finale.

Per la FP CGIL Nazionale

Russo/Prestini

Si è avviato oggi il confronto sulla bozza di regolamento che disciplina il lavoro a distanza, sia nella forma del lavoro agile che come lavoro da remoto, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL.

Abbiamo apprezzato, nell’introduzione dell’Amministrazione, il riconoscimento del lavoro svolto dal personale dell’INL durante il periodo di pandemia. L’Amministrazione, infatti, ha espressamente dichiarato che in questi due anni il personale dell’INL ha lavorato di più e bene, con il lavoro agile emergenziale. E’ anche questo un modo per far giustizia di affermazioni – anche di Ministri dell’attuale Governo – che hanno denigrato i lavoratori pubblici i quali, anche in modalità agile, hanno continuato a garantire servizi alla cittadinanza. Senza fare nomi!

Venendo al merito della bozza, abbiamo chiesto che l’accesso al lavoro agile sia riconosciuto a tutto il personale, almeno una volta terminato il terminato il periodo di prova e che possa essere riconosciuto anche al personale in comando, altrimenti tale personale sarebbe penalizzato e discriminato. Riteniamo che anche questo possa rendere più attrattiva quest’Amministrazione.

Abbiamo inoltre chiesto di eliminare la previsione per cui l’accesso al lavoro agile sia inibito ai destinatari di provvedimenti disciplinari, essendo questa una disposizione che configura il lavoro agile come premio, mentre non è così: il lavoro agile è solo una diversa modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, una modalità organizzativa del lavoro stesso. Su tutto questo, l’Amministrazione si è detta disponibile a rivedere le previsioni della bozza.

E’ necessario, inoltre, prevedere espressamente l’invio della comunicazione all’INAIL dei lavoratori agili, così come dispone la normativa.

Riguardo all’accordo individuale, abbiamo chiesto che sia prevista la possibilità di farsi assistere da un rappresentante sindacale e che siano meglio precisati i contorni del potere direttivo e di controllo del dirigente, per evitare interpretazioni fantasiose o arbitrarie che potrebbero solo creare inutili problemi. A tal proposito, abbiamo chiesto l’inserimento di termini precisi per l’effettuazione del monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi e che non sia considerata, a tal fine, la valutazione intermedia.

La bozza di accordo prevede che l’Amministrazione doti il personale in lavoro agile di strumentazione informatica: rispetto a questo abbiamo ribadito la necessità di dotare il personale di telefoni e cellulari di servizio, come già accade in altre Amministrazioni.

Riguardo al numero di giorni di lavoro agile abbiamo chiesto di prevederne la cumulabilità e la fruibilità su base plurimensile (es. trimestrale), oltre alla necessità di prevedere la possibilità di svolgere anche solo una parte della giornata in lavoro agile, proprio perché questo può riguardare anche “fasi” di attività.

Sul punto, l’Amministrazione ha precisato che al momento intende partire con una previsione di otto giorni al mese, come già accade ora, non escludendo però la possibilità di ampliarlo nei prossimi mesi, a seguito del monitoraggio sull’andamento delle attività. Noi riteniamo che uno sforzo maggiore sia possibile, proprio partendo dalle parole iniziali dell’Amministrazione, che ha riconosciuto come il lavoro agile emergenziale non abbia determinato un calo di produttività.

Non siamo stati affatto d’accordo nel prevedere che solo per il personale ispettivo siano stati proposti addirittura tre soli giorni al mese di lavoro agile (!!!). A parte la distinzione tra profili professionali (ispettori e amministrativi) che non ci trova d’accordo e creerebbe inutili malumori, discriminazioni e disparità di trattamento tra lavoratori, non si capisce come questa proposta possa conciliarsi con la percentualizzazione del personale ispettivo, che ormai dilaga negli uffici periferici. La nostra proposta è stata di inserire un adeguato numero di giorni minimo e un numero di giorni massimo uguali per tutti i profili professionali, con ampliamento per alcune categorie (es. lavoratrici con figli di età fino a tre anni e lavoratori con figli in condizioni di grave disabilità o per lavoratori che assistono familiari portatori di handicap grave, cd caregivers), così da ridurre la discrezionalità dei territori ed evitare sperequazioni che i lavoratori non comprenderebbero.

Naturalmente va chiarito una volta per tutte che ferie, malattie e permessi non rientrano nel computo massimo delle giornate di lavoro agile che verranno previste.

Sulle fasce di contattabilità non abbiamo condiviso che sia indicato un periodo pari all’orario di lavoro medio giornaliero e abbiamo proposto una fascia più ristretta, eventualmente anche frazionabile. Riguardo al riconoscimento del buono pasto in lavoro agile, alla luce del nuovo CCNL, abbiamo chiesto un approfondimento all’Amministrazione, per evitare di avere problemi con gli organi di controllo. L’Amministrazione, legando i due temi ci ha comunicato di aver effettuato dei primi approfondimenti, da cui sembrerebbe che la possibilità di erogare il buono pasto in lavoro agile non sia esclusa laddove vi sia una fascia di contattabilità coincidente con l’orario di lavoro giornaliero – comprensiva della pausa pranzo – e una tracciabilità della prestazione. Naturalmente, il tema andrà approfondito bene, per garantire adeguate tutele e ristori al personale.

Quanto al monitoraggio dell’attività svolta dell’attività svolta a distanza si è suggerito di uniformare e limitare al minimo la reportistica necessaria, immaginando una attività che veda impegnato il personale con cadenza almeno mensile.

Sul lavoro da remoto, abbiamo chiesto di prevederlo anche in centri satellite non solo per gli uffici del Centrale ma anche per quelli del territorio – laddove ve ne siano le condizioni logistiche –, in quanto questo consentirebbe anche di risolvere problemi relativi alla mobilità del personale e su questo l’Amministrazione si è detta disponibile.

Quanto alla proposta di contingentare pesantemente il ricorso al lavoro da remoto domiciliare da remoto non siamo assolutamente d’accordo, sul punto bisogna intervenire ampliando la sfera dei potenziali partecipanti a tutto il personale, prevedendo chiaramente una priorità per i colleghi che versano in particolari condizioni (invalidità civile, caregiver, fragili ecc.).

Abbiamo inoltre chiesto di inserire una specifica disposizione sul coworking, che consentirebbe al personale dell’INL di svolgere la propria attività anche presso gli uffici di altre Amministrazioni, aumentando l’efficienza dei servizi e con benefici anche per i lavoratori coinvolti. Ad esempio, perché non partire con progetti pilota nelle grandi aree metropolitane del Paese, in cui INL può erogare alcuni servizi alla cittadinanza presso i Comuni o loro dislocazioni periferiche?

Se quello che stiamo affrontando è, per ammissione stessa dell’Amministrazione, un forte cambio culturale del paradigma organizzativo del lavoro, si abbia il coraggio e la forza di mettere in campo progetti ambiziosi e sfidanti.

Infine, considerando che l’intero regolamento introdurrà nuove regole, abbiamo chiesto che sia previsto un monitoraggio periodico di quanto accadrà nei territori, così da poter “tarare” al meglio le esigenze che via via verranno in rilievo e correggere le storture. Sul punto, abbiamo concordato che il luogo naturale in cui discutere di questo sia l’organismo paritetico per l’innovazione.

Naturalmente considerati i tempi assai ristretti che ci separano dal 30 di giugno, abbiamo chiesto di valutare la possibilità di emanare disposizioni agli uffici per prorogare le attuali previsioni sul lavoro agile nelle more della definizione del regolamento.

Roma, 23 giugno 2022

FP CGIL

Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

 

UILPA
Ilaria Casali

Nella giornata di martedì 21 giugno 2022 è stata sciolta la riserva sull’ipotesi di Accordo di Settore 18 maggio 2022.
Il CCNL del settore dei Servizi Ambientali è ufficialmente in vigore.
Accordo approvato con il 98% di SI.

Dopo aver tenuto in tutte le regioni le assemblee per la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori per il rinnovo del CCNL 2022/2024, prendendo atto di un consenso praticamente totale, come Segreterie Nazionali abbiamo comunicato alle Associazioni datoriali lo scioglimento della riserva sull’ipotesi di Accordo di Settore 18 maggio 2022, valido per il rinnovo del CCNL dei servizi ambientali.
Lo storico risultato, che ci ha consegnato l’unificazione dei CCNL di settore, assolutamente necessario anche per contrastare il “dumping” contrattuale, è stato raggiunto con un’impressionante mobilitazione della categoria, forte, persuasiva e incentrata su linee e obiettivi unitariamente e largamente condivisi dai lavoratori.
Questo risultato ci permetterà, in considerazione del crescente sviluppo delle attività legate all’economia circolare e alle iniziative legislative sui servizi pubblici locali, sulla concorrenza e sugli appalti, di avere uno strumento forte come il CCNL unificato (a sintesi di una rivendicazione sindacale di oltre 40 anni), fondamentale per affrontare con più forza le trasformazioni in atto nel settore e opporsi alla logica di un mercato senza regole.
Ora inizia una ulteriore fase di confronto con le associazioni datoriali su temi già condivisi nelle assemblee e contenuti nella piattaforma di rinnovo. Sarà necessario estendere le tutele del personale nei cambi di appalto, identificare nella classificazione le nuove professionalità presenti in un settore in continuo cambiamento, migliorare la normativa contrattuale dei lavoratori degli impianti, definire un nuovo perimetro contrattuale con un nuovo campo di applicazione che ricomprenda tutte le attività della filiera legate all’economia circolare e regolamentare le modalità dei tempi di vestizione.
In sintesi, l’evoluzione contrattuale in tre fasi ci permetterà di raggiungere l’obiettivo di tutelare al meglio i salari, di sostenere la buona occupazione e la giusta retribuzione, di rafforzare le tutele anche sulla sicurezza e i diritti nei luoghi di lavoro e di allargare il perimetro dei lavoratori coinvolti.
Riconoscere ai 100.000 lavoratori del settore, protagonisti nel garantire un servizio essenziale in tutto il periodo della pandemia, un rinnovo contrattuale adeguato alle loro attese e ai loro bisogni è motivo di soddisfazione ma, soprattutto, è un ulteriore stimolo per continuare nell’azione sindacale capace di sconfiggere la precarietà e, attraverso nuove tutele e diritti, capace di dare risposte ai nuovi bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori in una società che si trasforma velocemente.

Roma 22 giugno 2022

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL           FIT CISL       UILTRASPORTI         FIADEL

Un percorso ad ostacoli quello che separa tutto il personale INL dall’ indennità di amministrazione “armonizzata”, senza alcuna distinzione fra qualifiche funzionali e dirigenza.

Questo lo stato dell’arte fotografato dalle delegazioni CGIL CISL UIL, Area dirigenza, a seguito dell’’incontro svoltosi il 22 giugno u.s, con il capo di Gabinetto del Ministro del Lavoro Orlando, dr Scarafoni.

Ultima della difficoltà registrate e riferite la bocciatura del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) dell’emendamento proposto al più recente dei cd decreti PNRR convertiti, che avrebbe permesso l’iniziale riconoscimento, annualità 2022, dei benefici della cd perequazione attingendo da residui “ampiamente capienti” del bilancio INL.

Non una bocciatura politica, ma tecnica ad opera del MEF Dipartimento RGS, secondo il quale i fondi in questione, sebbene non utilizzati, risponderebbero alla finalità di contribuire a limitare l’indebitamento dello Stato, cioè all’emissione di BOT – CCT ecc.

Così, ad una eventuale spesa “aggiuntiva” dovrebbe corrispondere una superiore entrata secondo il principio, tutt’altro che chiaro anche, per diretta ammissione, al capo di gabinetto del Ministro, della cd compensazione, sempre secondo i tecnici del Ministro Franco

Tenute presenti queste obiezioni, il dr Scarafoni ha garantito che Il Ministero del Lavoro riproporrà l’intervento volto ad armonizzare l’indennità di amministrazione INL, fallito in precedenza, proseguendo l’interlocuzione con il MEF, superando le difficoltà tecniche e sempre facendo ricorso a risorse proprie dell’Ispettorato.

Questo dovrebbe avvenire già con il prossimo decreto-legge “utile”, da adottarsi, per quanto stato riferito, entro la fine del mese di giugno.

E’ stato inoltre assicurato che i conteggi fatti tengono ovviamente conto di tutto il personale INL, dirigenza compresa.

Le scriventi OO.SS hanno stigmatizzato la paradossale posizione del MEF: estremamente rigida quando si tratti negare ciò che per legge dovrebbe essere riconosciuto a tutto il personale INL, ma assai più elastico quando si tratta di incrementare, autarchicamente, l’indennità di amministrazione ovvero salario accessorio che vede interessato lo stesso Mef.

E’ stata inoltre rappresentata la difficile e perdurante situazione in cui versano gli uffici dell’Agenzia, in conseguenza della “mancata perequazione” alla quale si aggiunge la necessità di ripensare l’organizzazione degli uffici e armonizzazione dei processi lavorativi, con una nuova governance, fattori interni all’ INL.

Si è posto l’accento sul fatto che l’ennesimo rinvio sul tema della perequazione rischia non solo di demotivare ulteriormente tutto il personale INL, che finora comunque non ha mancato di garantire il suo impegno, ma anche di generare un segnale di scarsa attenzione a tutto il mondo del lavoro.

Un INL di per sé già debole, che non riesce in alcun modo a decollare, data la mancanza di quell’autonomia patrimoniale, amministrativa e finanziaria riconosciuta invece ad altre agenzie, ed alcune discutibili scelte organizzative, rischia ora di essere definitivamente relegato in una posizione del tutto marginale anche in relazione al trattamento economico, oltremodo penalizzante, dei suoi dipendenti.

Sarebbe questo un pessimo segnale anche verso quel mondo del lavoro che reclama invece maggiore attenzione e servizi più efficienti, in considerazione dei gravi problemi che lo affliggono: dal lavoro nero, al caporalato, dalla sicurezza dei luoghi di lavoro, alle evasioni contributive e assicurative, dalla strage per i morti sul lavoro, alle verifiche sul corretto utilizzo delle casse integrazioni, legittima percezione del Reddito di cittadinanza, ecc.

Le OO.SS. confederali della dirigenza ribadiscono il proprio sostegno alle iniziative che verranno intraprese da tutto il personale INL a sostegno di una rapida e definitiva soluzione circa la mancata armonizzazione dell’indennità di amministrazione, auspicando, possibilmente, una ponderata e incisiva unità d’azione fra tutte le sigle sindacali rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori, siano esse rappresentative della dirigenza ovvero delle aree funzionali.

Roma, 23 giugno 2022

 

FP CGIL

Alberto Gardina

CISL FP
Michele Cavo

 

UILPA
Ilaria Casali

 

Sulla Gazzetta Ufficiale di oggi è stato pubblicato il Decreto legge 21 giugno 2022, n. 73: Misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, in cui è stato inserito un articolo relativo all’assunzione, attraverso agenzie di  somministrazione, di nuovi lavoratori interinali per consentire una più rapida definizione delle procedure di semplificazione di rilascio del nulla osta al lavoro.
In particolare, l’art. 45 recita: Rafforzamento delle strutture e disposizioni finanziarie , “ Per consentire una più rapida definizione delle procedure di cui agli articoli 42,42e 44 il Ministero dell’interno e’ autorizzato ad utilizzare, tramite una o più agenzie di somministrazione di lavoro, prestazioni di lavoro a contratto a termine, anche in deroga agli articoli 32, 36, da 59 a 65 e 106 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50, nel limite massimo di spesa di 5.663.768 euro per l’anno 2022, da ripartire tra le sedi di servizio interessate dalle procedure menzionate.
2. Per l’attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 42, 43 e 44, è autorizzata la spesa di euro 1.417.485 per l’anno 2022 per prestazioni di lavoro straordinario per il personale dell’Amministrazione civile del Ministero dell’interno; di euro 4.069.535 per l’anno 2022 per prestazioni di lavoro straordinario eccedente rispetto al monte ore previsto per il personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’interno di cui all’articolo 3, secondo comma, lettere a) e b), della legge 1° aprile 1981, n. 121, in servizio presso l’ufficio immigrazione delle questure e presso la Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno; di euro 818.902 per l’anno 2022 per l’utilizzo di servizi di mediazione culturale, anche mediante apposite convenzioni con organizzazioni di diritto internazionale operanti in ambito migratorio; di euro 484.000 per l’adeguamento della piattaforma informatica del Ministero dell’interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a euro 12.453.690 euro per l’anno 2022 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2024, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze l’anno 2022, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’interno.”
Malgrado le nostre richieste rivolte al vertice politico della nostra amministrazione sulla necessità di avere personale a tempo  indeterminato assunto con concorso, presso gli sportelli immigrazione e gli uffici immigrazione, l’amministrazione continua nella scelta di assumere personale precario attraverso agenzie di somministrazione.
Stiamo parlando di una emergenza ormai strutturale e cronicizzata, che si affronta ricorrendo a strumenti inidonei senza un approccio sistemico.
Le gravi carenze di organico dei servizi all’immigrazione vengono solo in parte risolte proprio grazie al contributo dei lavoratori interinali, il cui impegno lavorativo è stato fondamentale in questi mesi.
Siamo molto preoccupati per la tenuta di questi servizi e per l’immagine che stiamo dando alla collettività. La CGIL è da sempre stata contraria al precariato ed a tutte le forme di lavoro atipico e ne ha fatto un punto centrale delle vertenze di questi anni, pertanto ribadiamo la nostra ferma contrarietà alla scelta assunta.
Come sempre la Fp Cgil è vicina ai lavoratori precari presenti nella nostra amministrazione e lo sarà anche per i nuovi ragazzi che andranno ad aggiungersi agli altri, arrivati ormai lo scorso anno.
A tutti garantiremo supporto e sostegno, ma continueremo a ribadire la nostra ferma contrarietà ad ogni forma di precariato perché non potremo mai acconsentire che il lavoro nel futuro, dovrà essere solo precario e senza diritti, anche nella pubblica amministrazione.
Il nostro impegno continuerà nei prossimi mesi a fianco del Nidil CGIL.

Adelaide Benvenuto
Coordinatore Nazionale FP Cgil
Ministero Interno

Pubblichiamo la documentazione concernente il Piano Organizzativo del Lavoro Agile 2022.

p. la FP CGIL Nazionale
Massimiliano Prestini

Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento dei decreti dei corsi di formazione per Ispettori Antincendi in prova con accesso a concorso interno e da concorso pubblico –

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale in merito l’organizzazione al contrasto per  l’emergenza presso Brisighella, tale gestione sottolinea ancora una volta la mancanza di rispetto e sicurezza per gli operatori del soccorso

Pubblichiamo l’accordo per l’utilizzo del Fondo Risorse Decentrate per l’anno 2021 sottoscritto dall’Amministrazione e dalle Organizzazioni sindacali in data 21/06/2022, dopo il parere favorevole avuto degli organi di controllo.

Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno

pubblichiamo la nota del Dipartimento riguardo il centro alti studi per la difesa CASD istituto superiore di stato maggiore interforze 43° corso di cooperazione civile e militare

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