Siamo giunti a metà dell’anno e registriamo una serie di ritardi da parte dell’Amministrazione nell’affrontare tematiche fondamentali per il personale.

Abbiamo assistito al grave ritardo delle assunzioni dovuto alle scelte incomprensibili dell’Amministrazione di non voler adottare la procedura semplificata prevista dalla norma, determinando così una grave carenza di organico in tutte le strutture dell’Istituto. Secondo i dati forniti dall’Inps stessa, la consistenza del personale al 1° giugno era di 22.500 unità in tutta Italia, a fronte di un fabbisogno sostenibile di 29.690. E nel frattempo continueremo a diminuire, per i pensionamenti. Tranquilli, però: si è pensato di voler supplire ai propri ritardi con procedure di comando rivolte anche a lavoratori ultracinquantenni …

Denunciamo la fatica del personale dell’Istituto, che non può sostenere tutto il carico di lavoro che incombe sull’Inps; il rischio di ricadute negative sui servizi alla cittadinanza appare sempre più inevitabile, in questa situazione. Ancora più impossibile appare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla pianificazione, proprio nell’anno in cui l’Inps ha una riduzione di personale mai vista prima.

A questo si collega, poi, il nuovo Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) che, ribadiamo, è da considerare sperimentale e non può né deve produrre effetti su quegli aspetti che non sono stati opportunamente analizzati e contrattati, quali l’alta formazione e i percorsi di carriera. Su questo punto, ribadiamo che per noi il confronto non è terminato e chiediamo risposte a quanto evidenziato in merito alla valutazione intermedia, anche con una rivisitazione della determinazione n. 30 del 2021 del CDA per garantire trasparenza, oggettività e verificabilità in merito alla valutazione.

Contro la disinformazione posta in essere da alcune OO.SS., ci corre obbligo ricordare ancora una volta che la valutazione del personale è prevista dalla normativa Brunetta del 2009, contro cui come FP CGIL facemmo molteplici scioperi da soli, denunciando quello che alcuni solo ora vedono.

Inoltre, ricordiamo che il SVMP, in quanto atto organizzativo interno all’Amministrazione, non è oggetto di accordo sindacale, ma deliberato da un atto dell’Amministrazione (determinazione del CDA).

Tuttavia, grazie al CCNI 2020/2021 noi abbiamo tutelato i lavoratori dagli effetti di un sistema arbitrario sul salario accessorio.

Abbiamo un percorso impegnativo ed innovativo che ci consegna il nuovo CCNL e che deve portare risposte concrete a tutti i lavoratori, ma i ritardi dell’Amministrazione ci appaiono incomprensibili.

Partendo dal lavoro agile, che in Inps è ormai di fatto strutturato grazie alle piattaforme informatiche dell’Istituto, alla strumentazione fornita al personale e alla grande capacità del personale ad accogliere positivamente questa nuova modalità organizzativa del lavoro. Ma l’Amministrazione sfugge, lasciando spazio a quel pezzo di dirigenza retrograda ed ottocentesca che svilisce il ruolo manageriale nel controllare con il contagocce i giorni da concedere per il lavoro agile al personale.

Ci chiediamo: l’Inps guarda al futuro o vuole ritornare nel passato?

Le OO.SS. hanno dimostrato con la loro piattaforma contrattuale di essere innovative, costruttive e lungimiranti, ci aspettiamo lo stesso anche dall’Istituto che in passato rappresentava l’avanguardia della Pubblica Amministrazione.

Ci aspettiamo anche maggiore attenzione al personale nel riconoscimento della sua professionalità, e quindi chiediamo di attivare subito il percorso per le progressioni verticali rimasto in sospeso l’anno scorso e di cui si sono perse le tracce, per poi attivare il percorso in deroga previsto dal nuovo CCNL.

Chiediamo inoltre di riattivare tavoli permanenti di confronto su materie fondamentali come formazione, produttività, SMVP e benessere (o malessere?) organizzativo, per iniziare.

Alla luce delle ultime informative ricevute in materia di missioni e STT, chiediamo un incontro in merito.

Infine, a seguito delle evoluzioni parlamentari sulla società “3-I spa” occorre che l’Amministrazione ci informi sullo stato dell’arte. Nel corso dell’unico incontro avuto sul punto, abbiamo evidenziato la necessità di fare chiarezza sia sulla “mission” di questa società, che ci appare ancora poco chiara, ma anche sull’eventuale coinvolgimento dei dipendenti dell’INPS in una società che non applicherà, molto probabilmente, il CCNL delle Funzioni Centrali ma uno di carattere privato. Il coinvolgimento delle OO.SS. è per noi essenziale, per il ruolo dell’informatica nell’erogazione dei servizi alla cittadinanza e per la tutela delle professionalità interne all’Istituto.

FP CGIL INPS

Antonella Trevisani

A seguito delle molte sollecitazione dei partecipanti alla prova preselettiva concorso pubblico 300 posti per la qualifica Vigile del Fuoco, sulle criticità che stanno vivendo i partecipanti, la Fp Cgil VVF e la Confsal VVF chiedono un intervento chiarificatore da parte del Sottosegretario On. Sibilia Carlo

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF e Confsal VVF, con la quale  ribadiscono la necessità di risolvere la ataviche problematiche in merito l’organizzazione e la gestione dei Comandi e del soccorso alla cittadinanza

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale chiedono un intervento del Ministro dell’Interno Prefetto Lamorgese Luciana, in merito le problematiche del settore ruolo tecnico professionale

Nel corso della riunione odierna, ci si è concentrati sulla mobilità territoriale e sui cambi di profilo, entrambe procedure rimaste sospese per troppo tempo.

Riguardo alla mobilità territoriale, abbiamo preliminarmente ribadito all’Amministrazione la necessità di accogliere tutte le richieste presentate, come ci era stato prospettato sin dall’avvio della procedura (ormai un anno fa); intanto, visto che sono trascorsi già alcuni mesi di discussione sull’argomento si sarebbe potuto riattualizzare l’interpello sulla mobilità accogliendo nuove istanze prima dell’immissione dei nuovi assunti, come avevamo chiesto. Considerando che potrebbero esserci difficoltà nell’accoglimento immediato di tutte le domande, abbiamo concordato su un differimento solo temporale, a condizione che i tempi siano chiari, preventivamente comunicati agli interessati e non siano spostati troppo in avanti.

L’Amministrazione, concordando con questa impostazione, ha proposto di dare avvio alla mobilità territoriale a partire dal 1° settembre, ma con degli aggiustamenti; più precisamente, dovrebbero spostarsi, dal 1° settembre, il personale di seconda area, i funzionari sociostatistici e i funzionari amministrativi. Anche gli ispettori del lavoro potranno spostarsi dal 1° settembre, ma per gli ispettori del lavoro in forza a Brescia e Bergamo che, in tanti, hanno fatto richiesta di trasferimento, si prevedono tre diversi scaglioni (1° settembre, 1° novembre e 1° gennaio) visto l’alto numero di richieste presentate.

Molto più delicata è la situazione degli ispettori tecnici, considerandone il numero ridottissimo. Per questi colleghi, fermo restando l’accoglimento della richiesta, si prevede che il trasferimento avverrà solo dal momento in cui si avrà maggiore certezza sui tempi di svolgimento del concorso da ispettore tecnico, per il quale si prevede lo svolgimento delle prove entro l’estate.

A seguito di una ricognizione dell’organico di sede, è emerso che le sedi incapienti (ossia con un organico relativo ad alcuni profili professionali più alto di quello teorico) sarebbero: Lecce, Reggio Calabria e Cagliari-Oristano (sia per ispettori che amministrativi), Bari, Ancona, Ascoli Piceno e Terni-Rieti (solo per il profilo amministrativo). In questi casi, verrà anzitutto rappresentata la possibilità di andare in altre sedi limitrofe e noi abbiamo ribadito che – come ci era stato già detto – sia comunque previsto un distacco da stabilizzare in futuro, in relazione ai futuri pensionamenti in quelle sedi.

Come avevamo già concordato con l’Amministrazione, resta ferma l’intenzione di stabilizzare coloro che erano già in distacco e di ricomprendere in questa mobilità anche le richieste di spostamento fatte ai sensi dell’art. 42 bis del TU Maternità e Paternità.

A conclusione di questa parte della discussione, abbiamo comunque chiesto i dati di dettaglio che riguardano le istanze e le criticità sulle singole sedi e che tutti questi criteri e le tempistiche della procedura fossero riportati in un documento da condividere con le OO.SS.

Il secondo argomento affrontato riguarda i cambi di profilo o meglio la nota dei mesi scorsi con cui l’Amministrazione – anche in questo caso a conclusione di una procedura avviata in precedenza – aveva effettuato una ricognizione del personale ispettivo adibito alle attività amministrative, chiedendo di compiere una scelta rispetto al profilo. La stessa Amministrazione ha ammesso che tale scelta ha assunto toni drammatici che non avrebbe dovuto avere e che non è sua intenzione cristallizzare alcuna scelta. Da parte nostra, abbiamo ben chiarito che tale drammaticità è spesso avvenuta anche per i toni perentori che alcuni dirigenti hanno imposto ai lavoratori, dando una valenza che quella scelta non avrebbe dovuto avere, non essendoci alcuna procedura di cambio di profilo in atto. Anche perché non ci si può focalizzare solo su cambio profili a senso unico: sarebbe bene consentire questa opportunità anche per la mobilità dal profilo amministrativo verso quello ispettivo, ad esempio.

L’Amministrazione, a seguito di nostra esplicita richiesta, ha quindi concordato con la necessità di congelare questa procedura e di aprire un ragionamento generale sui cambi di profilo, da vivere come una opportunità di crescita e non come una “gabbia” che imprigiona le professionalità. Abbiamo quindi chiesto che questo aspetto venga chiarito ai lavoratori con una nota esplicativa.

In tal senso, abbiamo evidenziato le esperienze positive che da tempo si fanno in altri Enti, in cui la procedura di cambio di profilo avviene periodicamente, sulla base di un accordo con il tavolo sindacale, e abbiamo chiesto di mutuare questa “buona prassi” anche in INL, ricevendo il consenso a questa proposta da parte dell’Amministrazione.

Inoltre, abbiamo evidenziato la necessità di inserire la discussione sui cambi di profilo all’interno della più ampia rivisitazione delle famiglie professionali (i profili professionali) che il nuovo CCNL impone di realizzare nei prossimi mesi. In questa prospettiva, va inserita anche la scelta – da noi ampiamente contestata – di non prevedere più assunzioni di funzionari informatici sui territori. A tal proposito, abbiamo evidenziato l’anacronisticità di una scelta simile, ed abbiamo invece ricordato l’importanza di avere funzionari informatici anche nei territori. Sul punto, l’Amministrazione ha precisato che non ha l’intenzione di far scomparire la funzione informatica nelle sedi territoriali, ma di aver ereditato questo progetto precedente e di essere pronta a tornare indietro. Ci sembra una scelta di buon senso, se davvero si ritiene di dare un ruolo a questi lavoratori e alle attività che questi svolgono. Ovvio che questo comporterà anche una parallela rivisitazione delle dotazioni organiche appena diffuse. Sulla questione abbiamo in ogni caso ribadito la necessità di un apposito incontro dedicato.

Il prossimo incontro si terrà il 14 giugno, per avviare la discussione sulla bozza di FRD 2021 di cui ci è stato anticipato solo il presunto ammontare complessivo delle risorse perché, inspiegabilmente, ancora non si è proceduto alla costituzione ed alla conseguente certificazione del FRD.

Roma, 9 giugno 2022

 

FP CGIL

Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

 

UIL PA
Bruno Di Cuia

 

Nella giornata dell’8 giugno si è avuto un incontro con l’Amministrazione per aprire il confronto sulla bozza di nuovo sistema di Misurazione e Valutazione della Performance del Ministero. 

Si tratta di un elemento importante perché aggiorna questo documento, che è centrale per i suoi tanti risvolti; proprio per questo, la discussione è stata lunga e approfondita e dovrà avere un suo seguito.

Un elemento rilevante è che ora tutto il personale del Ministero sia valutato. In questo modo, anche ai lavoratori prima non valutati sarà data pienamente la possibilità di partecipare alle progressioni orizzontali. 

Non abbiamo affatto condiviso, invece, che si sia dato più peso ai comportamenti dei lavoratori che al raggiungimento degli obiettivi. Questo per due ragioni: anzitutto, perché c’è un disallineamento fra quanto è previsto per i dirigenti (per i quali correttamente si dà più peso agli obiettivi che ai comportamenti) e quanto è previsto per il resto del personale (per il quale, al contrario, si dà più peso ai comportamenti che al raggiungimento degli obiettivi).

Il maggior rilievo attribuito ai comportamenti introduce un importante e pericoloso parametro discrezionale che può certamente provocare aumento della conflittualità e del contenzioso interno, interamente nelle mani del dirigente di turno. Per questo abbiamo chiesto di riallineare le percentuali previste per il personale delle aree funzionali a quanto hanno già previsto per la dirigenza: 70% rilievo agli obiettivi e 30% ai comportamenti, così da dare anche una coerenza all’impianto. 

Inoltre, abbiamo chiesto come verrà effettuata la valutazione partecipativa da parte dei cittadini, visto che secondo il documento ci potrebbe essere un impatto sulla performance organizzativa e quindi sul salario accessorio dei lavoratori. La nostra richiesta sul punto è stata di concentrarsi sulla creazione di valore pubblico nella relazione con la cittadinanza, piuttosto che considerare subito un impatto sulla performance organizzativa. 

Il documento, inoltre, considera anche la possibilità che vi siano lavoratori con una valutazione negativa – come previsto dalla normativa vigente – senza peraltro specificarne le conseguenze. Considerato che l’impatto sui lavoratori potrebbe essere molto negativo, non soltanto abbiamo chiesto chiarimenti, ma abbiamo altresì richiesto di ridurre il peso di tali valutazioni. Il documento proposto dall’Amministrazione definisce “valutazione negativa” l’attribuzione di un punteggio di 50/100. Abbiamo chiesto di portare questo parametro a 20/100.

Quanto ai termini per l’impugnativa della valutazione, abbiamo rappresentato che i cinque giorni previsti dalla presa visione della valutazione affinché il lavoratore interessato possa richiedere il riesame della propria valutazione, sono decisamente troppo pochi e, pertanto, abbiamo chiesto che questi vengano allungati. Abbiamo, pertanto, invitato l’Amministrazione ad indicare almeno dieci giorni lavorativi ed abbiamo chiesto che sia nella fase del riesame che in quella della conciliazione il lavoratore possa essere assistito da un rappresentante sindacale.

Abbiamo inoltre chiesto di chiarire meglio il ruolo del conciliatore rappresentando all’Amministrazione che quest’ultimo all’esito di una necessaria istruttoria, deve fare una proposta conciliativa ad entrambe le parti – ossia al valutatore e al valutato – i quali potranno decidere di accettare ovvero di non accettare tale proposta.

Nel corso dell’incontro, ci è stato anche presentato il piano di fabbisogno del personale 2022-2024, rispetto al quale abbiamo chiesto che sia allineato con il riordino dei profili professionali previsto dal CCNL.

Infine, abbiamo ribadito la richiesta di incontro sul nuovo lavoro agile e sulla sistemazione logistica delle sedi.

Roma, 10 giugno 2022

FP CGIL

Matteo Ariano

Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo

Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia

Ilaria Casali

Nel pomeriggio di ieri le scriventi OO. SS. hanno incontrato i Vertici dell’Ente insieme al Capo del Personale, Dott. Ventura.

Allo scopo di giungere ad una composizione della vertenza in atto è stata formulata unitariamente una proposta ponte che ,in attesa delle assunzioni future, che comunque riteniamo assolutamente necessarie, e preso atto del fatto che i concorsi non sono stati annullati ma rinviati all’anno prossimo, consenta almeno di tamponare, nel brevissimo periodo, le difficoltà in cui versano soprattutto gli uffici più piccoli.

Si procederebbe all’inserimento in servizio, attraverso formule assunzionali diversificate, di nuovo personale per le sedi in cui al momento risultano in servizio meno di otto unità fino al raggiungimento del numero minimo di otto.

Contestualmente si è chiesta la rimodulazione degli obiettivi di performance organizzativa assegnati ai dirigenti, in relazione all’apertura di più sportelli in mancanza di alcuna considerazione circa la dimensione e l’organico degli uffici.

Si è chiesto all’Amministrazione di impegnarsi a promuovere una complessiva riorganizzazione dei processi PRA e di intervenire, nell’immediato, con interventi mirati sulle procedure che, attraverso il ricorso a procedure di emergenza, consentano di superare le attuali rigidità del sistema, causa delle lungaggini operative e della conseguente disaffezione del cittadino nei confronti dei servizi offerti.

L’Amministrazione ha convenuto con le scriventi OO.SS. sulla necessità di un adeguato reclutamento di personale intervenendo sulle sedi in difficoltà e ha ribadito che l’espletamento del concorso è solo rinviato all’anno prossimo (16 gennaio 2023 individuazione date espletamento prove), ha manifestato nel contempo l’esigenza di una eventuale rimodulazione delle professionalità richieste in considerazione delle mutate esigenze rispetto al 2018 .

Potrebbe rendersi necessario a tale riguardo un intervento anche alla luce della ridefinizione delle famiglie professionali e della applicazione del nuovo sistema professionale come previsto dal CCNL 2019-2021 Funzioni Centrali.

Alla luce di quanto sopra, avendo raggiunto un’intesa in relazione alle proposte presentate dalle OO.SS. e confidando negli impegni assunti per l’Amministrazione dal Presidente e dal Segretario Generale, si sospende lo stato di agitazione sindacale e si riprendono le normali relazioni.

Ci si riserva la ripresa delle iniziative sindacali, laddove non venga dato seguito agli impegni assunti.

FP CGIL ACI    FP CISL ACI   UILPA ACI ACP   CONFSAL UNSA   FP ACI  CONFINTESA     USB P.ACI

D. Figliuolo      M. Semprini    P. Piccirilli                 A. G. Cappelli                 P.Piccione  B.     Stramaccioni

 

In sede di conversione del decreto-legge n. 24 del 24/03/2022, è stato introdotto, all’articolo 10, il comma 1-bis, il quale prevede che “Esclusivamente per i soggetti affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della salute adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2022, n. 11, la disciplina di cui all’articolo 26, commi 2 e 7-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, è prorogata fino al 30 giugno 2022”. Si ricorda che il citato art. 26, comma 2 del D.L. n. 18/2020 prevede che per determinate categorie di lavoratori fragili, laddove non sia possibile effettuare il lavoro agile, in presenza di certificazioni rilasciate dall’ autorità sanitaria competente, l’assenza sia equiparata a ricovero ospedaliero.
Inoltre, il comma 1-ter aggiunto al medesimo articolo 10 stabilisce che “Sono prorogate fino al 30 giugno 2022 le misure in materia di lavoro agile per i soggetti di cui all’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 1 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27” quindi, in particolare, a tutti i soggetti ai quali è riconosciuta la disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della L. n. 104 del 1992 ovvero siano in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita.
Pertanto, per effetto delle intervenute novità di natura normativa, invitiamo il Personale che si trova o già si trovava nelle casistiche di fragilità, a presentare istanza per l’applicazione del Decreto-Legge n. 24/2022, per il tramite del dirigente/preposto, anche in assenza della circolare precipua, ai fini della prosecuzione dell’attività lavorativa da remoto 5 giorni su 5, fino al 30 giugno 2022.

S. Di Folco            F. Amidani              U. Cafiero           C. Visca              M. Centorbi

Al Ministero dell’Economia e delle Finanze

Capo Dipartimento DAG

D.ssa Valeria VACCARO

capodipartimento.dag@mef.gov.it

Al Ministero dell’Economia e delle Finanze

DAG – Direzione del personale

Dott. Alessandro Bacci

dcp.dag@mef.gov.it

E, p.c.

Al Ministero dell’Economia e delle Finanze

DAG – Ufficio Relazioni Sindacali

Dott. Ernesto PERNA

relazionisindacali.dag@mef.gov.it

Oggetto: Modalità di lavoro a distanza – sollecito convocazione

Il 30 giugno p.v. decadrà la disciplina “ponte” del lavoro a distanza al MEF.

Stante l’approssimarsi di tale scadenza, sollecitiamo l’avvio della trattazione con le Organizzazioni sindacali della disciplina del lavoro a distanza (lavoro agile, telelavoro, co-working, lavoro da centri satellite) finalizzandone la discussione alla normazione di queste modalità di lavoro al fine di renderle inserite e fluide nel più ampio contesto organizzativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Con l’occasione, oltre a rappresentare nuovamente la necessità che codesta Amministrazione attivi l’iter per la costituzione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, rappresentiamo la necessità che vengano socializzate con le Organizzazioni sindacali le linee del Piano Integrato Attività e Organizzazione.

09 giugno 2022

FP CGIL Nazionale

Daniele Gamberini

Pubblichiamo il Decreto  del Ministro dell’Interno 23 marzo 2022 recante l’individuazione dei datori di lavoro del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e del CNVVF, ai sensi dell’art. 2 comma 3, del decreto del Ministro dell’Interno 21 agosto 2019, n. 217.

Corona virus

Pubblichiamo la circolare del dipartimento riguardo le misure per il contrasto al rischio da contagio da Sars-Cov-2 bei luoghi di lavoro per i personale del CNVVF

Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito la nuova procedura in tema di adempimenti del dipartimento della funzione pubblica in materia di scioperi ex legge 12 giugno 1990 n. 146 smi

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto