Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil , Fns Cisl e Confsal VVF riguardo l’assenza del Direttore Centrale per le Risorse Umane
Pubblichiamo la documentazione concernente l’adozione del Piano di lavoro agile ordinario del personale appartenente alle aree del CFC del DAP.
p. la FP CGIL Nazionale
Massimiliano Prestini
L’incendio al Tmb di Malagrotta ha solo confermato confermato i dei nostri timori.
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF e il comunicato stampa della struttura Fp Cgil Roma e Lazio in merito la conferma dei timori da sempre denunciati in merito le forti carenze di mezzi e uomini e l’assenza di tutele per la salute delle donne e gli uomini del Corpo
Il 13 giugno u.s., in sede di Comitato Unico di Garanzia (CUG), è stata discussa la direttiva del Segretario Generale in materia di lavoro agile nella PCM, ai fini della relativa delibera.
La FP CGIL ha partecipato attivamente al dibattito, formulando alcune proposte di modifica rispetto al testo originario. Di seguito gli elementi salienti:
– qualora dovesse ripartire la pandemia, il limite dei due giorni di lavoro agile dovrà essere modificato automaticamente, senza prevedere un nuovo accordo tra dipendente e Dirigente. Su questo punto l’Amministrazione si è impegnata a riconsiderare gli attuali limiti in presenza di un nuovo scenario epidemiologico;
– parità di trattamento tra i dipendenti nell’applicazione dello smart working: la CGIL ha proposto di sensibilizzare l’amministrazione a favorire l’utilizzo dello strumento anche da parte del personale assunto di recente: la proposta è stata accolta;
– migliore controllo e monitoraggio da parte del Segretario Generale rispetto alla corretta applicazione dello smart working da parte dei capi dipartimento e dei dirigenti, onde evitare qualsiasi impropria discrezionalità. Tale richiesta, avanzata da tutte le Organizzazioni Sindacali, è stata recepita. Vigileremo comunque affinché la possibilità di lavoro agile non sia utilizzata in modo discriminatorio da parte della dirigenza della PCM;
– previsione di una durata dell’accordo a tempo indeterminato: la norma madre prevede la possibilità di accordi a tempo determinato o indeterminato, la direttiva prevede invece solo il tempo determinato.
Con la nostra proposta abbiamo fatto riferimento al contratto delle funzioni centrali, che dovrebbe essere preso a modello per futuri interventi regolatori, nelle more del nuovo contratto di Presidenza.
Ciò anche per evitare applicazioni discriminatorie tra comparti. La nostra proposta è stata accolta;
– proroga degli accordi: il testo della direttiva del segretario generale della PCM non prevedeva la possibilità di proroga degli accordi. Anche su nostra richiesta, il CUG ha chiesto all’Amministrazione l’inserimento di questa possibilità, che si aggiunge a quella del rinnovo.
Inoltre, la CGIL ha sostenuto con forza:
– la necessità di riconoscere al dipendente la libertà di scegliere il numero delle giornate di SW nel rispetto della prevalenza del lavoro in presenza su base annua;
– la riduzione dei tempi di approvazione degli accordi da 15 a 7 giorni lavorativi, proposta accolta;
– la possibilità che il rinnovo dell’accordo possa essere proposto fino a 20 giorni prima della scadenza del precedente, per evitare inutili interruzioni, proposta accolta.
Per le condizioni date, e auspicando che quanto richiesto nella delibera CUG sia accolto nella direttiva del SG che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio, la FP CGIL considera fondamentalmente positiva l’evoluzione dell’istituto del lavoro agile all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tuttavia, ritiene che questa modalità di lavoro non debba essere una “eccezione” organizzativa, né una concessione dell’Amministrazione al singolo dipendente, ma debba diventare parte integrante dell’organizzazione,
regolamentata dal CCNL e dal contratto integrativo, per il miglioramento dei servizi ai cittadini.
La FP CGIL lavorerà per colmare questo ritardo del nostro comparto, certamente non imputabile a questa Organizzazione:
per la qualità della vita, per la qualità dei servizi pubblici, per la sostenibilità ambientale del lavoro pubblico.
In questa cornice, la FP CGIL offre la disponibilità di un rappresentante sindacale/RSU ai lavoratori e lavoratrici nella stipula degli accordi individuali.
17/06/2022
Giancarlo D’Ortenzi
Coordinatore FP CGIL PCM
Pubblichiamo la nota di risposta della Direzione centrale per l’Emergenza il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo la procedura di selezione per 27 posti specialista nautico di macchina
Pubblichiamo la direttiva operativa emanata dalla direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito la campagna AIB 2022
Pubblichiamo gli esiti della prova pre selettiva del concorso 300 ruolo Vigile del fuoco
Nella giornata di ieri si è svolto il tavolo di trattativa del CCNL Federcasa 2019-2021.
La discussione ha ruotato intorno alla dimensione economica necessaria per chiudere il triennio 2019-2021.
Dopo una lunga trattativa, a fronte di una controparte che si ostinava a fare proposte al limite del ricevibile, siamo riusciti ad ottenere un’ ipotesi di accordo che approssimerebbe ragionevolmente i nostri obiettivi.
La controparte formalizzerà entro la prossima settimana una proposta che, a chiusura del triennio 2019-2021, dovrebbe prevedere un riadeguamento del tabellare al 2022 del 3,7% consolidato, con un arretrato distribuito sui tre anni: 1,2 (2019), 1,2 (2020), 1,3 (2021).
Al termine della discussione si è prospettata una possibile convergenza su una dichiarazione congiunta in cui le parti condividono la necessità che una serie di argomenti (per noi adeguamento tabellari, revisione del sistema di classificazione, lavoro a distanza; per loro: produttività aziendale) siano affrontati nel rinnovo 2022-2024. La prossima settimana, dopo martedì 22, la Federcasa ci invierà la proposta per la chiusura del triennio 2019-2021.
Appena ricevuta procederemo alla convocazione del coordinamento nazionale per una valutazione.
Roma, 17/06/2022
Per la Fp Cgil Nazionale
Paolo Camardella Alessandro Purificato
Precari della Giustizia: bisogna e crederci e lottare!
Passato l’emendamento per la stabilizzazione
Dopo 13 lunghi anni di vertenza, con presidi, manifestazioni, ecco il risultato: stanotte è passato l’emendamento per la stabilizzazione delle lavoratrici e lavoratori precari della Giustizia.
L’emendamento prevede che il ministero della Giustizia può, fino al 31 dicembre 2023, assumere con contratto a tempo indeterminato, in numero non superiore alle 1.200 unità complessive, personale non dirigenziale, da inquadrare nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria, area funzionale seconda, posizione economica F1, che risulti in servizio, successivamente alla data del 30 maggio 2022, con contratto a tempo determinato, con la qualifica di operatore giudiziario.
Detto personale è assegnato, con immissione in possesso non antecedente al 1° gennaio 2023, alla sede presso cui presta servizio alla data del 30 maggio 2022.
Sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito in tutti questi anni al buon andamento degli uffici giudiziari.
La lotta è stata aperta, in piena solitudine, dalla Fp Cgil, da sempre in prima linea nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, contro ogni forma di precariato e sfruttamento.
Sì al lavoro, al buon lavoro, pari dignità per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Stesso lavoro stessi diritti e salario.
È un primo risultato, la vertenza continua perché nessuno resti nel precariato. Nel Ministero della Giustizia tante lavoratrici e lavoratori sono precari, interinali o con appalti, svolgono attività assolutamente indispensabili per erogare i servizi e pertanto vanno assunti in modo stabile.
La Giustizia è un diritto costituzionalmente garantito, non può essere erogato ad intermittenza a seconda di quanto personale c’è a disposizione!
Nonostante il piano assunzionale in atto, non si riesce a colmare le attuali carenze di organico che aumenteranno con i pensionamenti. Insistiamo: bisogna assumere di più per non creare ulteriori arretrati e disservizi.
E per velocizzare le procedure si devono scorrere le graduatorie degli idonei. Così come bisogna prepararsi per tempo a dare stabilità concreta all’Ufficio per il Processo ponendosi l’obiettivo di non disperdere le competenze che proprio lì si formeranno nei prossimi mesi e fino al 2026.
Roma, 17/06/2022
Fp CGIL Nazionale
Felicia Russo
Nella giornata di mercoledì 15 giugno 2022 si è svolta una nuova riunione fare le parti per il rinnovo del CCNL FICEI triennio 2022-2024.
La parte datoriale ha presentato alcune parziali modifiche al testo normativo sui cui le OO.SS. si sono riservate di comunicare le loro valutazioni tenuto conto anche delle proposte avanzate invece di parte sindacale. Complessivamente si ritiene di potere su questi punti addivenire ad un accordo. Particolare riguardo andrà comunque posto alle modalità attuative dello smart-working, alle maggiori certezze sull’effettivo svolgimento delle attività formative e del riconoscimento degli istituti legati al welfare contrattuale e previdenza complementare.
Più complessa la parte per il rinnovo economico. Gli indici IPCA pubblicati il 7 giugno, proiettano l’inflazione, per il triennio di riferimento a un valore prossimo al 9%, pertanto la proposta di parte datoriale fissate inizialmente al 4%, pur apprezzabile nella volontà, è stata ritenuta del tutto insufficiente.
La parte datoriale ha riconosciuto che il quadro economico generale è tale che si impone un ripensamento del valore proposto che consenta di poter assicurare l’esito positivo della trattativa in corso. Le OO.SS, hanno valutato positivamente tali considerazioni, chiedendo altresì di proiettare per l’anno 2022 la parte più consistente dell’aumento stipendiale in ragione della fiammata inflazionistica che sta caratterizzando l’anno in corso.
Le parti si sono riaggiornate per il 28 giugno p.v. con l’obiettivo di poter raggiungere rapidamente un’ intesa sulla base delle considerazioni suesposte.
CGIL FP CISL FP UIL FPL
Camardella C. Petriccioli M. Galante B.
Si è tenuto oggi un incontro fra i vertici di INPS, INAIL e ISTAT, le tre istituzioni pubbliche coinvolte dalla costituzione della nuova società, “3-I” spa, e le relative rappresentanze sindacali.
Dobbiamo confessare che, anche a seguito di questo incontro, restano da chiarire gli stessi dubbi che avevamo posto nel corso degli incontri che si sono tenuti prima presso l’INPS poi presso l’INAIL.
Anzitutto, l’oggetto sociale continua a essere “nebuloso”: si è parlato di software house, ossia di una società capace di produrre e sviluppare software per i tre Enti che lo compongono e – fino a un massimo del 20% di attività – anche per altre Istituzioni pubbliche; si è parlato di centrale unica di appalti, così da produrre economie di scala e quindi risparmi di spesa (solo per i tre soggetti che la compongono o anche per altri?); si è parlato di soggetto che dovrà occuparsi anche di cybersicurezza. Insomma, la società “3-I” dovrebbe svolgere diverse attività ma rispetto a questo aspetto abbiamo evidenziato il rischio di creare una competizione/sovrapposizione con altri soggetti pubblici che già se ne occupano, con una forma societaria (quella della società per azioni) che forse non era realmente necessaria.
Considerando che a noi sta a cuore la tutela di lavoratrici e lavoratori, abbiamo posto alcuni temi: anzitutto, ci è stato comunicato che s’intende procedere all’assunzione di circa un migliaio di persone ma che, nel frattempo, la 3-I “si appoggerà” sulle tre strutture esistenti, attraverso forme di mobilità volontaria. Ma quale sarà il CCNL che questa società intende applicare ai lavoratori? Cosa succede se non si dovessero raggiungere i numeri desiderati per la mobilità volontaria?
Per il futuro non ci è stato chiarito come saranno reclutati i futuri lavoratori della “3-I”, né che salario accessorio sarà loro corrisposto, limitandosi genericamente a petizioni di principio sulla necessità di rendere attrattiva questa società rispetto alle società private.
Con specifico riferimento all’INPS, abbiamo ricordato che proprio in queste settimane, invertendo un pericoloso trend pluriennale, sono entrati in servizio centinaia di funzionari informatici. Sarebbe davvero paradossale immaginare che questi lavoratori – che spesso provengono proprio dal privato – vadano ora a finire in una società diversa dall’INPS.
Ci sembra francamente ancora troppo poco quanto ci è stato detto e per questo, raccogliendo l’invito che è venuto dalla parte datoriale a “essere parte integrante dell’operazione”, abbiamo chiesto che si aprano dei tavoli di confronto sindacale permanente e che lo si faccia ora, non a cose fatte.
È necessario aprire un confronto sul personale, per rispondere anzitutto alle questioni sopraindicate e non solo; è necessario aprire un confronto sullo Statuto, per capire bene cosa dovrà fare questa società e come dovrà farlo.
Rispetto a queste ultime due richieste, abbiamo registrato un’apertura da parte dei vertici delle tre Amministrazioni, con la disponibilità ad aprire dei tavoli congiunti su queste questioni.
Ci auguriamo che il confronto sindacale su simili temi strategici sia vissuto da tutte le parti in campo non come un momento formale, ma come elemento di riflessione utile per poi agire di conseguenza anche a tutela dei lavoratori che, ricordiamolo, sono il vero motore di questa operazione dai contorni ancora troppo incerti.
Roma, 16 giugno 2022
FP CGIL INPS |
FP CGIL INAIL |
La coordinatrice nazionale Antonella Trevisani |
Il coordinatore nazionale Alessio Mercanti |
A tutte le strutture
Ai lavoratori MIMS
Si è concluso da poco il confronto sul lavoro agile previsto dal CCNL Funzioni Centrali 2019/2021. Nel precedente incontro avevamo fornito all’Amministrazione un testo da cui partire che è stato oggetto di modifiche e integrazioni da parte della stessa.
La nuova stesura, inviata nella giornata di ieri alle OOSS, è stata oggi oggetto di ampia discussione.
In particolare:
-sulle le attività smartabili, proposte dall’Amministrazione, abbiamo chiesto che queste venissero integrate con le attività tecniche. Come OO.SS. abbiamo sottolineato due questioni: che, per quel che attiene le attività smartabili, si può far riferimento anche a quelle attività identificate come tali dai Capi Dipartimento e dal Comando Generale della Capitanerie di Porto durante la pandemia e abbiamo ribadito (concetto ripreso nella stesura definitiva) che le attività individuate nella sintesi del confronto non sono esaustive ma potranno essere integrate in aumento, in sede periferica, previo confronto con le OOSS aventi titolo e le RSU;
-circa la fascia di contattabilità si è stabilito che essa non sia superiore alle 5 ore giornaliere (l’amministrazione aveva proposto l’orario medio giornaliero) e abbiamo definito la disconnessione, periodo in cui il lavoratore disattiva i dispositivi utilizzati per lo svolgimento dell’attività;
-sulle fasce di contattabilità, periodi in cui il lavoratore può essere raggiunto telefonicamente o via mail, si è convenuto, così come previsto dal CCNL, che si possono richiedere i permessi orari. Inoltre si è precisato che il divieto di lavoro straordinario non si applica per attività diverse da quelle oggetto dell’accordo di lavoro agile (funzioni di particolari abilitazioni/incarichi);
-sui diritti del lavoratore agile si è convenuto che il dipendente conserva il diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello applicato nei confronti dei lavoratori che svolgono le stesse mansioni all’interno dell’amministrazione.
A tal fine l’amministrazione si è impegnata a definire strumenti di trattamento economico accessorio specifici destinati ai dipendenti che effettuano le prestazioni in modalità agile.
Per quanto ci riguarda riteniamo di aver raggiunto un buon risultato, frutto del lavoro di tutte le OO.SS., che consentirà a coloro che ne faranno richiesta di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile stipulando un apposto accordo con il dirigente di riferimento, sul format fornito dalla DIAGEPER, a decorrere dal prossimo 1 luglio.
Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti e assistenza nella redazione dell’accordo individuale.
Con l’amministrazione ci siamo dati appuntamento al 28 giugno per il confronto sul lavoro da remoto, oltre che sul contenuto dell’accordo individuale. Come organizzazione sindacale siamo impegnati a concludere la discussione rapidamente, in modo tale da rendere possibile, dal 1 luglio, l’esigibilità di tutta la strumentazione approntata dal nuovo CCNL a proposito del lavoro a distanza (lavoro agile e lavoro da remoto).
La Coordinatrice Fp Cgil MIMS p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella