Pubblichiamo la nota del coordinamento territoriale  Fp Cgil VVF con la quale evidenzia ancora una volta un’ organizzazione approssimativa in merito l’assegnazione dei generi alimentari integrativi peril personale che quotidianamente è chiamato a fare soccorso

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale a seguito della direttiva del dipartimento sull’emergenza sanitaria in atto, chiede garanzia di trattamento per il personale  che espleta i servizi a pagamento

Al Segretario generale
SEDE

e, p.c. Al Servizio Relazioni Sindacali
SEDE

Oggetto: Contrattazione Fondo 2019/2020/2021 – PEO 2021 – Sussidi 2020.
Richiesta urgentissima calendarizzazione incontri.

Le scriventi OO.SS., a seguito della pubblicazione, nella intranet di Istituto, sia della comunicazione concernente l’imminente liquidazione degli importi dei Sussidi 2018 e 2019, sia del decreto recante le graduatorie PEO 2020, nell’esprimere soddisfazione per il conseguimento, nonostante il perdurare delle difficoltà legate alla pandemia, di obiettivi a suo tempo pianificati in favore del personale, evidenziano che le relative procedure sono state il risultato di accordi che sono stati sottoscritti dalle parti.

Con la comunicazione del 28 luglio u.s., l’Amministrazione informava che nel cedolino di agosto saranno liquidati gli importi dell’indennità per la performance organizzativa afferente al Fondo 2019 per effetto dell’applicazione dell’atto unilaterale del 28 giugno 2021 in merito al quale queste sigle sindacali, continuando a considerare inopportuna la scelta effettuata, manifestano preoccupazione per le conseguenze che potrebbero generarsi a causa della mancata osservanza di alcuni importanti vincoli imposti dai CCNL.

Queste OO.SS. ritengono che l’Amministrazione si sia avventurata su un sentiero ricco di incognite, attuando una scelta senza precedenti, assumendosi tutte le responsabilità per una decisione che tende a favorire una distribuzione delle risorse che avvantaggia pochi, penalizzando un’ampia fascia di lavoratori appartenenti soprattutto alla I e alla II Area. La strada intrapresa potrebbe essere caratterizzata da nuovi ritardi e criticità in sede di erogazione degli importi in grado, ad avviso delle scriventi, di pregiudicare la funzionalità dell’azione amministrativa.

Poiché le procedure di liquidazione degli importi dei vari istituti, di per sé molto complesse, sono state molto spesso caratterizzate da problematiche legate, ad esempio, all’inserimento dei dati negli applicativi in uso, ulteriori problemi potrebbero manifestarsi per il fatto che quota parte delle risorse, con particolare riferimento agli importi delle indennità di rischio, disagio, ecc., presso le sedi territoriali, necessitano delle contrattazioni decentrate, così come, seppure per una ridotta percentuale, necessitano di essere contrattate le indennità legate alla performance individuale e a quella organizzativa.

Si chiede, pertanto, in applicazione di quanto comunicato dal Servizio relazioni sindacali d’ordine del Segretario generale (nota del 23 luglio 2021 in risposta alla lettera aperta di queste sigle al Presidente della Corte dei conti), che si proceda all’immediata calendarizzazione di incontri per riprendere, così come previsto dalla normativa vigente, il negoziato sul Fondo 2019, avviando parallelamente, nel rispetto delle regole che disciplinano le relazioni sindacali, la trattativa sui Fondi Risorse Decentrate 2020 e 2021.

Nello stesso tempo, essendo state pubblicate, come già ricordato, le graduatorie PEO 2020, queste OO.SS. ritengono non più rinviabile, a tutela delle legittime aspettative del personale che non è ancora riuscito a riqualificarsi a seguito delle procedure 2019 e 2020, la convocazione di un incontro di contrattazione, al fine di pervenire, nel più breve tempo possibile, ad un accordo che consenta lo svolgimento della procedura PEO 2021 entro il termine del 31 dicembre dell’anno in corso, con l’obiettivo di trovare adeguate soluzioni anche ad alcune criticità verificatesi in sede di procedura 2020.

Allo stesso modo, queste sigle sindacali chiedono la convocazione del tavolo negoziale per addivenire ad un accordo per i Sussidi 2020, al fine arrivare a distribuire al personale le risorse già disponibili in bilancio e quelle che sono eventualmente residuate dalla tornata 2018-2019 appena conclusa.
In attesa di un riscontro alla presente, si saluta cordialmente.

 

S. Di Folco  F. Amidani  U. Cafiero  A. Benedetti  F. Stefanangeli

Pubblichiamo la nota inviata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito la dotazione organica epurata dalle cosiddette leggi speciali.

Pubblichiamo la nota di convocazione della Direzione Centrale per la Formazione riguardo la circiolare TAS  e le specifiche annotazione apportate dalla stessa Direzione in  merito i corsi di
formazione per l’estensione della guida dei veicoli targati VF trasportanti merci pericolose (ADR);

Prof.ssa Marta Cartabia
Ministra della Giustizia

Ancora una volta le scriventi organizzazioni sindacali devono segnalare il pessimo comportamento dei vertici di codesto Ministero, questa volta in tema di pagamento del salario accessorio. I lavoratori della Giustizia percepisco un salario accessorio gravemente sottodimensionato rispetto alla quantità ed alla qualità dei carichi di lavoro evasi e delle responsabilità sopportate. Lo stesso, inoltre, è tra i più bassi tra quelli corrisposti nelle pubbliche amministrazioni.

I criteri di pagamento del salario accessorio per le prestazioni lavorative rese nell’anno 2019, con gravissimo ed ingiustificato ritardo, sono stati definiti con la ipotesi di accordo sottoscritta il 29 luglio 2020. Tale atto negoziale, inviato agli organi di controllo dopo la firma, è stato oggetto di rilievi comunicati al Ministero nel mese di gennaio 2021. Tali rilievi, senza alcuna plausibile giustificazione, per mesi e mesi sono rimasti fermi nei cassetti dell’organizzazione giudiziaria e non sono stati comunicati né agli altri dipartimenti, secondo quanto risulta, né alle organizzazioni sindacali in violazione degli obblighi di trasparenza e di informazione in favore delle organizzazioni sindacali previsti dalla legge. Per tali aspetti si formalizza, sin d’ora, la richiesta di “accesso agli atti” per conoscere la data di inoltro della preintesa FUA 2019 a F.P. e MEF ed i “rilievi” formulati da questi ultimi. Il pagamento di somme a titolo di retribuzione accessoria è materia per la quale sussiste ope legis una riserva di contrattazione.

A seguito delle richiese e delle vibrate proteste delle rappresentanze dei lavoratori, il 16 luglio scorso si è svolta, in sede di tavolo tecnico, una riunione sulla materia de qua alla quale ha partecipato per la parte pubblica il (solo) Direttore Generale del bilancio e della contabilità. Nel corso dell’incontro CGIL CISL e UIL, nell’apprendere, solo verbalmente, il contenuto di parte dei rilievi degli organi di controllo, hanno censurato il lassismo dell’amministrazione, hanno chiesto copia dei documenti contenenti i predetti rilievi ed hanno sollecitato la convocazione, entro il mese di luglio, di un nuovo incontro per emendare la ipotesi di accordo sottoscritta un anno fa ma anche per aprire il confronto sui criteri di pagamento del salario accessorio relativo agli anni 2020 e 2021, previo inoltro di una proposta da parte dell’amministrazione sia di modifica della ipotesi di accordo sottoscritta nel luglio 2020 sia di accordo relativo agli anni 2020 e 2021.

Ad onta delle assicurazioni ricevute nel corso della riunione, ancora una volta la parola data non è stata mantenuta! L’ennesimo schiaffo è stato tirato ai lavoratori della Giustizia! La gravità delle conseguenze di tale ulteriore negligenza è di facile comprensione: dopo la firma dell’accordo, che verosimilmente avverrà in autunno, occorrerà definire i criteri per il pagamento delle somme presso le centinaia di uffici – sede di RSU presenti sul territorio nazionale e, all’esito delle procedure di controllo dei singoli accordi e degli ulteriori adempimenti contabili previsti dalla legge, il pagamento effettivo delle spettanze avverrà (forse) nell’estate del 2022 ossia con tre anni di ritardo.

Nella vicenda di cui innanzi sono innegabili le responsabilità di tutti i vertici del Ministero, nessuno escluso, in quanto la materia del salario accessorio coinvolge tutti i dipartimenti. Le conseguenze di tale comportamento negligente sono ormai sotto gli occhi di tutti: il ritardo nel pagamento degli emolumenti, per somme accreditate dallo Stato annualmente con assoluta regolarità, ha negli ultimi anni raggiunto livelli inimmaginabili ed inaccettabili, del tutto sconosciuti nelle altre pubbliche amministrazioni.
I pessimi risultati nella gestione del salario accessorio sopra illustrati si aggiungono alle altre inadempienze il cui elenco nell’ organizzazione giudiziaria è impressionante:
– mancata attuazione dell’accordo del 26 aprile 2017, recepito nel DM 9.11.2017, che prevedeva le progressioni giuridiche tra le aree (transito degli ausiliari in area seconda, passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza nonché lo scorrimento integrale delle graduatorie formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari giudiziari e per funzionari NEP) e nelle aree attraverso l’istituto della flessibilità (cambio di profilo: da conducente di automezzi ad operatore giudiziario; da operatore giudiziario ad assistente giudiziario; da assistente giudiziario a cancelliere esperto; da funzionario giudiziario a direttore);
– mancata applicazione dell’art. 21 quater L.132/15 nella parte in cui dispone il transito dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza;
– mancata attuazione dell’art. 492 bis CPC, introdotto dal Decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132 convertito dalla Legge 10 novembre 201, che consente all’ufficiale giudiziario di accedere alle banche dati gestite dal MEF al fine di ricercare i beni da pignorare e che pertanto rende effettivo ed efficiente il recupero crediti;
– mancata attuazione del progetto tablet e conseguente mancato inserimento dell’UNEP nel Processo Civile Telematico;
– applicazione solo parziale dell’art. 149 bis CPC sulle notifiche telematiche;
– violazione dell’accordo di mobilità (i pochi interpelli di assestamento pubblicati non rispecchiano i parametri definiti dall’accordo il quale per tutti gli aspetti rimane completamente disapplicato);
– mancato inoltro alle organizzazioni sindacali delle informazioni sulle dotazioni organiche (organici dei singoli uffici giudiziari e relative scoperture) indispensabili per verificare la corretta applicazione degli istituti di mobilità;
– mancato avvio della terza procedura di progressione economica, nonostante il relativo impegno di spesa fosse stato concordato nell’ambito dell’accordo FUA 2019 (il pensiero corre ai tanti colleghi che nelle more dell’avvio delle procedure sono andati o andranno in pensione senza beneficiare di alcuna progressione);
– mancata istituzione del Comitato Unico di Garanzia (art.57 D.L.vo 165/2001) e dell’Organismo Paritetico per l’innovazione (art. 6 CCNL 2016/2018 Funzioni Centrali);
– mancata emanazione del regolamento di attuazione dell’art. 113 del D.Lgs. 50/2016 (incentivo riconosciuto alle figure tecniche ed amministrative che rivestono i ruoli previsti dal Codice dei Contratti Pubblici);
– mancata definizione delle dotazioni organiche delle articolazioni periferiche della DGSIA.

La situazione sopra descritta impone la necessità di aprire una riflessione anche sulla capacità dell’attuale management del Ministero di attuare il PNRR e le strategiche finalità che lo stesso persegue.
Il grave ritardo con cui sarà pagato il salario accessorio si abbatte come un macigno anche negli altri dipartimenti (Amministrazione Penitenziaria e Giustizia Minorile e di Comunità) e negli archivi notarili.

Nell’ Amministrazione Penitenziaria e nella Giustizia Minorile e di Comunità le carenze di personale, mal compensate dalle esigue recenti assunzioni, la inadeguatezza delle dotazioni organiche, soprattutto alla luce delle recenti riforme del fine pena e del sistema sanzionatorio (il riferimento in particolare è agli organi delle strutture dell’esecuzione penale esterna), la cronica carenza di risorse materiali (il riferimento in particolare è alle strutture penitenziarie inadeguate ad accogliere una popolazione carceraria che non accenna a diminuire), il mancato riconoscimento di percorsi agevolati di transito in area terza (estensione dell’applicazione dell’art.21 quater L.132/2015 anche al DAP ed al DGMC, richiesta con forza da CGIL CISL e UIL e mai concessa) hanno reso molto più difficoltoso lo svolgimento della prestazione lavorativa. Ebbene questi lavoratori che, tra mille difficoltà, hanno assicurato comunque il funzionamento delle strutture penitenziarie, anche minorili, riceveranno con tre anni di ritardo il salario accessorio (comprese le posizioni organizzative corrisposte per incarichi di particolare responsabilità e le particolari posizioni riconosciute per lo svolgimento di attività delicate e gravose) che, è bene precisare, non supera la media pro capite di cento euro all’anno.

Non certo migliore è la situazione degli Archivi Notarili. Questa amministrazione, nonostante le cospicue e pregnanti attribuzioni, soffre di un grave sottodimensionamento dell’organico determinato dal taglio degli organici imposto dalle leggi sulla Spending Review, che gli Archivi Notarili hanno subito sull’intero organico (a differenza delle altre amministrazioni della Giustizia ove il taglio è stato circoscritto agli uffici del ministero) nonché dall’incremento delle attribuzioni per gli uffici previsto dalla recente legislazione (con un conseguente aumento del carico di lavoro). La stessa, inoltre, con un trend destinato a peggiorare, presenta una grave carenza di personale che trae origine dal blocco del turn over: su un organico di 502 unità (cui si aggiungono 17 dirigenti di seconda fascia ed un dirigente di prima fascia), già largamente insufficiente, il personale attualmente in servizio è ben al di sotto delle 400 unità.

I lavoratori in servizio devono coprire oltre 100 uffici presenti sul territorio nazionale, compreso l’Ufficio Centrale che ha sede a Roma, e stante la carenza di personale, molti, a partire dai conservatori, sono costretti a lavorare (senza alcun riconoscimento economico-giuridico) su più sedi giusta provvedimenti di applicazione disposti talvolta discrezionalmente dall’amministrazione centrale e quindi anche contro la volontà degli interessati, nonostante la pandemia in atto, in attesa di una disciplina pattizia dell’istituto (le relative trattative sono in corso). Orbene anche i lavoratori degli Archivi Notarili, i quali, a differenza di tutti gli altri lavoratori della Giustizia, non hanno beneficiato di alcuna progressione tra le aree, percepiranno con un ritardo di tre anni il salario accessorio che, diversamente da quanto avvenuto per gli altri dipartimenti, non ha subito alcun adeguamento al rialzo.

Tanto premesso CGIL CISL e UIL Le chiedono il suo personale ed urgente intervento affinchè siano adottati i provvedimenti necessari ad invertire la rotta. Le stesse si riservano di comunicare le iniziative di lotta che saranno adottate a partire dal prossimo mese di settembre in caso di negativo riscontro.
Distinti saluti

Roma, 2 agosto 2021

FP CGIL                        CISL FP                 UIL PA
Russo / Prestini            Marra                     Amoroso

CGIL CISL e UIL RESPINGONO LE PROPOSTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Si è svolto il 28 luglio scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione in ordine alla definizione di una bozza di protocollo condiviso contenente le linee guida del rientro in sicurezza dei lavoratori e sul piano dei fabbisogni assunzionali per il triennio 2021-2023.
Per l’amministrazione erano presenti il Segretario generale Dott. Andrea Bianchi e il Direttore generale del personale dott.ssa Stefania Cresti.

Preliminarmente CGIL CISL e UIL hanno stigmatizzato l’atteggiamento posto in essere dall’amministrazione in ordine al tardivo invio della documentazione oggetto di discussione.
Nel merito e quindi sui contenuti della bozza di protocollo per il rientro in sicurezza CGIL CISL e UIL hanno espresso la loro netta contrarietà. Il documento proposto dall’amministrazione (cfr. allegato) è stato ritenuto dalle scriventi organizzazioni del tutto generico in quanto privo di qualsivoglia indicazione concreta sul rientro dei lavoratori in presenza. Lo stesso, infatti, non dice nulla in ordine alla decorrenza cioè non indica un periodo preciso dal quale i lavoratori dovrebbero dare avvio al rientro in sede, non dice nulla in ordine alla misura, alle percentuali, molto poco sulle fragilità e sulle specificità ed inoltre nega, a differenza del precedente protocollo, il riconoscimento del buono pasto per coloro che effettuano la prestazione lavorativa in modalità agile. Su quest’ultimo punto, abbiamo espresso la nostra totale opposizione, considerando che non si capirebbe per quale motivo il Ministero debba fare questo passo indietro e abbiamo chiarito che senza tale riconoscimento verranno garantite solo le tre ore di reperibilità, così come previsto dall’accordo dell’Organismo Paritetico.

Per tutti questi motivi, CGIL CISL e UIL hanno respinto la proposta dell’Amministrazione, proponendo una ricognizione nel personale per verificare, nel mese di settembre, chi sia disponibile al rientro in sede su base volontaria, anche alla luce delle future evoluzioni del quadro pandemico.
Le scriventi – nel ricordare che la materia della salute e sicurezza è oggetto di contrattazione ai sensi dell’art. 7 del CCNL delle Funzioni Centrali – hanno ribadito ancora una volta che il personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in tutta la fase emergenziale ha sempre assicurato piena operatività a tutte le attività dell’amministrazione garantendo – sempre – elevati standard di produttività, di efficienza, di efficacia dell’azione amministrativa. Per tale motivo hanno invitato l’amministrazione a mantenere le più elevate percentuali di lavoro agile. A tal proposito le scriventi hanno richiamato i contenuti del recentissimo decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021 il quale proroga lo stato di emergenza al 31/12/2021 e le tutele speciali per fragili al 31/10/2021.

Abbiamo inoltre ricordato che ci pare quantomeno azzardato ipotizzare rientri in sede, non avendo ancora un quadro chiaro sia della riorganizzazione – su cui non abbiamo avuto aggiornamenti – sia della situazione logistica delle sedi, anche considerando che i lavori di via Flavia non sono ancora iniziati.
Su tale questione l’Amministrazione si è impegnata a incontrare nuovamente le OO.SS. e la RSU, non comunicando però una data precisa entro cui aggiornare la riunione, cosa che ci sembra grave.
In ogni caso CGIL CISL e UIL, nel ribadire la propria volontà di arrivare a un protocollo condiviso senza dubbi atti unilaterali sul punto, anche alla luce del buon protocollo sottoscritto in precedenza, hanno invitato il Segretario generale a prestare la massima attenzione alle iniziative unilaterali dei singoli CDR che, a quanto risulta, hanno già invitato il personale a rientrare. CGIL CISL e UIL hanno chiesto espressamente di sedare le spinte in avanti delle singole Direzioni Generali e di garantire comportamenti omogenei all’interno del Ministero.

Relativamente al Piano dei fabbisogni assunzionali per il triennio 2021-2023, avuto modo di leggere finalmente i contenuti del documento ufficiale dell’amministrazione (cfr. allegato), CGIL CISL e UIL hanno ritenuto lo stesso insoddisfacente poiché oltre a riportare le facoltà assunzionali già note, nulla dice in ordine ai passaggi verticali. Sul punto, l’Amministrazione ha assunto un generico impegno, che CGIL CISL e UIL ritengono del tutto insufficiente, ad inserire gli stessi nell’anno 2022.
Relativamente alle future assunzioni, si è chiesto se vi fossero aggiornamenti ma senza ricevere sostanziali novità. Nel ribadire l’urgenza di premere sugli organi competenti, perché vengano finalmente banditi e rapidamente chiusi i concorsi da troppo tempo bloccati, abbiamo anche ricordato che non basta assumere personale, ma occorre trattenerlo. L’emorragia di dipendenti degli ultimi anni si è prodotta per la scarsità di risorse economiche su salario accessorio e indennità di Amministrazione, non in grado di costituire un elemento attrattivo per il personale, nonostante l’importanza delle attività svolte in questa Amministrazione. Si è pertanto ribadita l’urgenza di fare pressioni sul vertice politico perché siano finalmente trovare risorse adeguate in grado di valorizzare i dipendenti.

Abbiamo infine ricordato che occorre chiudere rapidamente l’accordo sul Fondo Risorse Decentrate, altrimenti rischia di non essere pagato entro l’anno e abbiamo chiesto informazioni sul pagamento delle progressioni economiche ma la risposta è stata tragicamente vaga…

Roma, 30 luglio 2021

FP CGIL
Giuseppe Palumbo –  Matteo Ariano
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo – Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia- Orlando Grimaldi

 

Roma 30 luglio 2021

Si è tenuta in mattinata – su richiesta di FPCGIL – CISLFP – UILPA, una riunione volta a
calendarizzare una serie di incontri per trattare una molteplicità di materie che, a nostro avviso,
necessitano di approfondimenti e definizioni certe.
Questi i temi che abbiamo chiesto di trattare:
– Aggiornamento del Protocollo di accordo applicativo per la definizione delle misure di
prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza
sanitaria da COVD 19 e la defininizione degli asseti del lavoro agile;
– .C.N.I. parte normativa;
– Mobilità;
– Incompatibilità:
– Benefici pensionistici derivanti da maggiorazioni per polverifici e lavori insalubri.
Sul 1° punto abbiamo concordato che al momento sarà emanata dalla D.G. una circolare che
richiamerà gli ultimi riferimenti normativi unitamente all’invito di mantenere le percentuali più
elevate possibili di lavoro agile. Immediatamente dopo la pausa estiva sarà adeguato il Protocollo.
Sul 2° punto abbiamo ribadito la necessità di aprire immediatamente il confronto per l’adeguamento
della parte normativa del C.C.N.L. La richiesta è stata condivisa dalla D.G.
Per quanto riguarda la mobilità, è stato sottolineato – ancora una volta – che la latitanza degli SS.MM.
nel fornire le dotazioni organiche non è più tollerabile. E’ utile ricordare che il precedente bando non
ha dato i risultati attesi proprio per effetto di numeri forniti dagli Organi di Vertice non corrispondemti
alla realtà, confusi e – a volte – non adeguati. Anticipando che su tale punto sarà richiesto l’intervento
della politica è stata ribadita con forza la necessità di ridisegnare l’intero accordo nel modo più
favorevole per il personale adeguando anche la mobilità straordinaria ai reali bisogni delle lavoratrici
e dei lavoratori.
Sull’incompatibilità è stato riferito che la D.G. sta già predisponendo una direttiva in merito. E’ stata
ribadita – ed accolta – la necessità che prima dell’emanazione ci sia un confronto con le scriventi.
Inutile negare che le maggiori criticità sono state registrate sull’ultimo punto. E’ anche difficile negare
le difficoltà che l’applicazione della norma, così come è stata intesa da Persociv, sta determinando in
un momento in cui si registra l’uscita dal lavoro di molti colleghi che, assunti negli anni ‘70 e ‘80
rappresentano la platea più significativa di personale che potrebbe beneficiare della norma. Su questo
punto è stato chiarito che FPCGIL – CISLFP – UILPA non intendono lasciare inevaso alcun tentativo
per ripristinare la giusta interpretazione della norma. Alla fine, anche su tale punto, è stata accolta la
richiesta di confronto.
Da tutto quanto detto si evince che ci aspetta un “autunno caldo” denso di impegni, per definire le
importanti questioni messe oggi in cantiere.
Nell’assicurare la più capillare informazione a tutti voi l’augurio di poter trascorrere serene vacanze.

FP CGIL                         CISL FP                        UIL PA
Francesco Quinti       Massimo Ferri               Carmela Cilento
Roberto De Cesaris      Franco Volpi

“Incendi che devastano il territorio, dalla Sardegna alla Puglia, dalla Sicilia all’Abruzzo, ferito soltanto pochi giorni fa dal mal tempo e dalle forti piogge, con il carico di frane e di allagamenti. Per i Vigili del Fuoco sono stati, sono e saranno giorni di lavoro intenso. È ora di potenziare il soccorso: serve arrivare a 40 mila unità operative”. Ad affermarlo è il coordinatore nazionale della Funzione Pubblica dei Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella.

La dotazione organica reale del corpo dei Vigili del Fuoco, precisa il dirigente sindacale, “è attualmente di circa 35 mila unità, le assunzioni non coprono neanche i pensionamenti e il personale è chiamato al raddoppio dei turni, al prolungamento di orario e agli straordinari. Questo continuo correre ai ripari non permette agli uomini e alle donne del Corpo di fare formazione e aggiornamento. Come se non bastasse l’Amministrazione con il prossimo rinnovo del contratto pensa di istituire la reperibilità del personale: una follia. Anziché assumere si spinge sui carichi di lavoro aumentando l’orario”.

Ci sono lavori, aggiunge Giulianella, “che possiamo fare solo noi Vigili del Fuoco, professionisti del soccorso. Solo noi possiamo dare certezze in termini di tutele e salvaguardia della vita ai cittadini. La Fp Cgil lo dice da sempre: i Vigili del Fuoco sono insostituibili. Ma siamo sempre gli stessi: pochi, con scarsi Dpi e con automezzi storici e personale anziano (47 anni l’età media), senza una assicurazione Inail contro infortuni e malattie professionali. La politica deve capire che senza previsione e prevenzione dei rischi in ogni ambito del soccorso, a pagarne le spese sarà sempre e solo la collettività. Contratto, assunzioni, Inail e previdenza complementare saranno le nostre continue richieste al governo”, conclude.

Pubblichiamo il resoconto della struttura territoriale Fp Cgil VVF dell’incontro tenutosi con il Direttore della Direzione Centrale per la Formazione, a seguito delle richieste unitarie da parte del personale dei poli didattici della DCF in merito la scarsa attenzione della logistica e dell’organizzazione dei poli didattici SCA e SFO .

Pubblichiamo la nota unitaria della struttura territoriali Fp Cgil VVF, con la quale ribadisce a garanzia del soccorso e a tutela del sicurezza del personale la necessità di formare personale con il livello operativo SAF avanzato

Corona virus

Pubblichiamo la nota del Dipartimento, con la quale definisce i modi per lo svolgimento delle attività a pagamento svolte dal personale operativo

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