Pubblichiamo l’informativa  della presidenza del Consiglio dei Ministri per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, per la stagione estiva 2021

Pubblichiamo il comunicato stampa unitario delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito all’emergenza incendi in atto.

“Com’era prevedibile è alta l’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dei servizi ambientali allo sciopero di oggi, 30 giugno, per l’abrogazione immediata dell’articolo 177 del codice degli appalti, visto che mette a rischio migliaia di posti di lavoro nel comparto: registriamo una media nazionale del 70%”. È quanto dichiarano Fp-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, spiegando che: “Torniamo a chiedere a Governo e Parlamento di intervenire con urgenza sull’articolo 177, le cui proroghe applicative scadranno a fine anno. Esso infatti obbliga le aziende concessionarie a esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui queste vengano svolte direttamente dal proprio personale, azzerando di fatto un servizio essenziale per le comunità locali. Come si può immaginare le conseguenze saranno sia economiche, obbligando le aziende a spezzettare rapidamente il servizio con gare al ribasso, sia sociali, anche in previsione della perdita dei posti di lavoro e del dumping contrattuale che ne deriverebbe”.

Proseguono le tre Federazioni: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è incentrato sullo sviluppo sostenibile, di cui l’economia circolare è un pilastro. Ne consegue che è necessario che il settore implementi la sua capacità impiantistica e diventi sempre più industrializzato. Lo ricordiamo: come sindacati non siamo contrari al mercato, ma è doveroso che esso sia regolamentato in modo da favorire l’aggregazione aziendale e quindi impedire l’eccessiva frammentazione, al contrario di quanto impone l’articolo 177 impone. Alle promesse di chi assicura agli utenti un servizio sempre migliore seguano i fatti: è tempo di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori, alle aziende dei servizi pubblici e a tutte le comunità locali, azioni incisive per lo sviluppo di un settore fondamentale e smettere di inseguire lo sciagurato progetto di ‘privatizzazione spezzatino’, senza nessuna regola e senza nessuna tutela per gli operatori del settore. Se non si vogliono capire questi punti dirimenti, la vertenza non potrà che proseguire”.

L’Indennità di funzione ai lavoratori civili è realtà!

Firmato lo storico accordo che riconosce, con l’aumento della indennità di Amministrazione, il particolare ruolo del personale civile della Difesa

Abbiamo sottoscritto, come FP CGIL CISL FP UIL PA, l’ipotesi di accordo relativo alla parte del CCNI 2021/2023 che prevede l’aumento dell’indennità di amministrazione, con decorrenza 1 gennaio 2021.
Ricorderete tutti come, fin dall’inizio, abbiamo sostenuto la possibilità di arrivare con la contrattazione integrativa del Ministero Difesa, alla distribuzione delle risorse stanziate con la finanziaria 2021 (30 milioni di euro!), superando le resistenze dell’A.D. attraverso l’avvio della mobilitazione dei lavoratori
Un risultato straordinario (che dovrà ora essere approvato degli organismi di controllo), raggiunto dopo anni di impegno di FP CGIL CISL FP e UIL PA in un percorso di riconoscimento del ruolo e della dignità dei lavoratori civili della Difesa e che riavvicinasse la loro retribuzione a quella dei colleghi di altri dicasteri.

La paternità del risultato conseguito è, per chi ha memoria, ascrivibile esclusivamente al sindacato confederale e non certo a coloro che hanno sostenuto proposte fantasiose pensando di barattare la militarizzazione del personale civile e la diminuzione dei loro diritti in cambio di nulla.

FP CGIL CISL FP e UIL PA rivendicano con orgoglio di essere il sindacato che accoglie e sostiene le istanze di tutti i lavoratori, nessuno escluso, che siano prime o terze aree, che siano operai o impiegati, che siano nuovi colleghi (gli ex militari) oppure no, in una visione che unisce e non divide per categorie, come qualcuno cerca da tempo di fare per ricavarne un effimero consenso.

Avremo ora cura di seguire la procedura di approvazione degli organismi di controllo e daremo notizia della concreta attribuzione dell’incremento delle somme ai lavoratori.

 

 

 

 

          FP CGIL                              CISL FP                               UIL PA
Francesco Quinti                   Massimo Ferri               Carmela Cilento
Roberto De Cesaris                   Franco Volpi

Roma, 29 giugno 2021

Al Capo DAP
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Vice Capo DAP
cons. Roberto TARTAGLIA
Roma

Al DGPR – DAP
dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c.
Alla Direttrice URS – DAP
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: tutela della privacy e dell’immagine del Corpo di Polizia Penitenziaria.

La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento alla delicata questione che sta interessando gli episodi della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, non volendo entrare nel merito giudiziario, nel pieno rispetto degli approfondimenti procedurali del caso, ritiene doveroso stigmatizzare la diffusione mediatica, specie a mezzo stampa locale, delle specifiche generalità (compreso foto) dei poliziotti penitenziari coinvolti nei fatti argomenti.

Appare del tutto discutibile ed aberrante, tenendo altresì conto delle eventuali violazioni normative in materia di privacy, che non vi sia alcun garbo professionale e deontologico nella giusta narrativa dei fatti, bensì un mero gettito alla berlina dei social che, inevitabilmente, oltre a non preservare la costituzionale presunzione di innocenza, potrebbe ledere la nobile, indiscussa e bicentenaria immagine del Corpo di Polizia Penitenziaria: donne ed uomini che ogni giorno servono le Istituzioni e contribuiscono egregiamente alle attività trattamentali per il reinserimento sociale dei detenuti.

Pertanto, alla luce di quanto sopra descritto, Vogliano le SS.L.L. avviare impellenti valutazioni ed interventi, con gli uffici competenti, al fine di salvaguardare eventuali compro-missioni ed arginare ulteriori pubblicazioni di tale portata.

Il coordinatore nazionale
Fp Cgil Polizia penitenziaria
Stefano Branchi

Pubblichiamo la  nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito il proseguo dell’attività in presenza degli allievi del 91° corso presso la struttura SCA

Pubblichiamo le note uniarie delle strutture territoriali in merito l’annoso problema della mancanza di strutture per l’erogazione di acqua a servizio del personale, dei formatori e degli allievi, che frequentano la struttura delle Scuole Centrali Antincendi

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF  in merito la richiesto dell’adeguamento delle tariffe economiche per i servizi di vigilanza svolti dal personale del Corpo

Al Direttore Generale del Personale
Dott. Marco Guardabassi

Alla Div. 2 Gestione e Sviluppo Risorse Umane
Dott. Gianluca Torriero

Oggetto: Attività di formazione R.U.P.

Come è noto l’art.31, comma 9, del Codice dei Contratti Pubblici prevede che la
stazione appaltante organizzi “un’attività formativa specifica per tutti i dipendenti che hanno
i requisiti di inquadramento idonei al conferimento dell’incarico di RUP”; tale concetto viene
poi ripreso dalle Linee Guida A.N.A.C. n.3 ai punti 4.1, 7.2 e 9.1. le quali ribadiscono che la
formazione deve essere specifica e che al RUP, oltre ad aver maturato un’adeguata esperienza
professionale nello svolgimento attività analoghe a quella conferite o alle dipendenze
di una stazione appaltante, sempre nel ruolo di RUP, o nell’esercizio di attività autonoma,
subordinata o di consulenza, deve essere assicurata una formazione soggetta a continuo
aggiornamento.

Ne consegue che:
1) per i neo assunti deve essere prevista una specifica formazione, propedeutica all’assegnazione
di incarichi di RUP; tale specifica formazione deve essere effettuata mediante attività
di intensità e durata coerente con le esigenze di inserimento del personale nei contesti
organizzativi giusto quanto previsto dall’articolo 53, c. 2 CCNL Comparto Funzioni Centrali
2106/2018;
2) per tutti coloro che, pur non essendo neo assunti, vengono richiesti di svolgere attività di
Rup, debbono porsi in essere analoghe iniziative di formazione specifica e di successivo aggiornamento delle competenze anche tenendo conto di quanto previsto dall’articolo 53, c. 4 CCNL Comparto Funzioni Centrali;
3) infine, tali attività di aggiornamento, debbono porsi in essere anche nei confronti di coloro
che hanno già svolto l’attività di Rup, configurandosi l’attività di formazione e aggiornamento
come continua, costante e ricorrente per tutto l’arco della vita lavorativa.

Ancora, sarebbe opportuno, sia per neo assunti che per tecnici che per la prima
volta ricoprono incarichi di RUP, che detta formazione, propedeutica all’assegnazione di
incarichi, sia soprattutto commisurata alla tipologia e alla complessità dell’intervento da realizzare
(7.2 linea ANAC).

Pertanto, al fine di consentire a detto personale di poter svolgere gli incarichi assegnati
con le adeguate conoscenze specifiche, anche in vista dell’attuazione degli investimenti
pubblici previsti dal PNRR, si chiede di voler intensificare tali attività formative, non lasciandole
alla sporadicità dei singoli Provveditorati, ma programmando un piano di formazione
per tutti i tecnici che hanno i requisiti per ricoprire l’incarico di RUP.

Si chiede, inoltre, a mente dell’articolo 53, c. 13 CCNL Comparto Funzioni Centrali, che
venga convocato l’Organismo Paritetico per l’Innovazione per consentire di svolgere tutte le attività
che in quell’articolo vengono elencate.

la Coordinatrice nazionale MIMS                    p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                  Paolo Camardella

“È giunto il momento che il Ministero della Giustizia e i vertici dell’Amministrazione prendano coscienza che il sistema penitenziario necessita di una profonda rivisitazione”. Così la Fp Cgil in merito all’operazione di polizia giudiziaria di oggi in relazione agli eventi avvenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile dello scorso anno.

“Le rivolte – prosegue – sono state la chiara dimostrazione di una gestione organizzativa inadeguata, e in strutture fatiscenti, nel sistema penitenziario. Da tempo abbiamo chiesto ai vertici un incontro finalizzato ad una riorganizzazione, resa ancor più necessaria nella pandemia, per garantire agli agenti di polizia penitenziaria carichi di lavoro sostenibili e un nuovo modello custodiale, insieme ad interventi di ristrutturazione e di implementazione delle tecnologie. Ferma restando la fiducia nella magistratura nell’accertamento delle responsabilità individuali, il nostro obiettivo deve essere quello di ridurre le situazioni di disagio ridando da subito dignità a tutti gli agenti di Polizia penitenziaria, anche a tutela degli stessi detenuti e della qualità del sistema penitenziario”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo il decreto in merito l’inquadramento del personale elisoccorritore

“Un dicastero che non c’è alla ricerca di capri espistori”

“Il ministro Garavaglia e il Governo devono assumersi le loro responsabilità: il Ministero del Turismo non si costituisce per decreto, servono investimenti organizzativi che ne garantiscano la funzionalità”. Così la Fp Cgil replica a quanto registrato in questi giorni, ovvero: “Il virulento battage mediatico aizzato su alcuni media del circuito Mediaset, con accuse personali nei confronti di funzionari pubblici, colpevoli di presunti boicottaggi che impedirebbero il pagamento dei sostegni alle imprese turistiche, avrebbe il sapore di una boutade se non fosse per la gravità delle accuse che mettono in discussione l’integrità etico-professionale degli stessi, sulla base di non meglio precisate contestazioni, in particolare rivolte ad una funzionaria che non risulta essere più in servizio presso quel Ministero”.

Secondo questi media, spiega ancora la Fp Cgil, “la dipendente pubblica, citata per nome e cognome, sarebbe ‘fuggita’ con la password necessaria ad autorizzare i pagamenti. Una contestazione che appare ridicola per chiunque ha una minima conoscenza delle prassi burocratiche interne agli uffici e che con ogni probabilità viene utilizzata per additare cinicamente un colpevole a chi in questi giorni è sceso in piazza per protestare contro i ritardi nei pagamenti legati ai sostegni”.

In realtà, precisa il sindacato, “le cose stanno diversamente e non basteranno questi tentativi di criminalizzazione per nascondere uno stato dell’arte che vede un ministero costituito solo sulla carta, senza personale e senza una sede, ancora in attesa di vedere approvato il Dpcm di organizzazione e tutti i successivi atti regolatori. Con una situazione di stallo destinata ancora a durare per molto tempo: solo a fine anno sarà forse possibile disporre di una sede funzionale e per quel che riguarda le integrazioni necessarie di personale siamo all’anno zero, così come ci ha dichiarato lo stesso Segretario Generale Quinzi in un recente incontro. Per quanto concerne  lo stato dei pagamenti a noi risultano erogati 700 milioni di euro fino al 31 dicembre scorso, i restanti 300 milioni a cui si aggiungono i 150 milioni ulteriori sono fermi unicamente per le lungaggini burocratiche conseguenti appunto alla costituzione del nuovo ministero”.

“Il Ministro Garavaglia e il Governo si assumessero le loro responsabilità: un ministero non si costituisce solo per decreto ma deve essere accompagnato da investimenti organizzativi conseguenti che garantiscano la sua funzionalità, in particolare in un contesto nel quale si deve garantire rilancio di un settore che incide per il 14% sul prodotto interno lordo. Invece di cercare e additare, con metodi che non esitiamo a definire assolutamente discutibili, comodi capri espiatori”, conclude la Fp Cgil.

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