Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, con la quale ancora una volta chiedono chiarezza sull’operato delle selezione del personale per l’ accesso al corso per formatori per patenti terrestri

Rientro in presenza e l’obbligo del rispetto degli accordi

La decisione dell’Amministrazione, formalizzata dalla famigerata Circolare del Segretario Generale che
impone il rientro in presenza di almeno il 70% del personale, sta producendo, come era ampiamente
prevedibile, i suoi effetti a pioggia sui territori con l’emanazione di ordini di servizio emessi in applicazione di queste disposizioni.
A tal riguardo è opportuno sottolineare la piena vigenza degli accordi sottoscritti sia per quanto riguarda
la riapertura dei luoghi della cultura,- rintracciabile al seguente link: https://www.fpcgil.it/2020/05/15/
mibact-comunicato-su-protocollo-sicurezza-e-allegati/ – che per la regolamentazione del lavoro agile –
che invece trovate a questo link: https://www.fpcgil.it/2020/10/27/mibact-testi-accordo-smart-e-frd-2020- e-nota-di-valutazione-lavoro-agile/. Accordi che hanno vigenza fino al termine dello stato di emergenza, al momento stabilito entro il 31 luglio 2021.
È di conseguenza molto importante una puntuale verifica della piena applicazione delle clausole contenute negli accordi citati ed in particolare rivendicare il coinvolgimento preventivo delle RSU, della
OO.SS. territoriali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, tramite la convocazione dei Comitati per la gestione delle riaperture e per l’aggiornamento delle misure di sicurezza. Qualora ciò non
sia avvenuto, occorre procedere con le opportune diffide ai dirigenti, che, indipendentemente dalle decisioni del Segretariato Generale, restano gli unici responsabili come Datori di Lavoro delle misure di sicurezza adottate. Nel caso in cui tali procedure non vengano rispettate, occorre valutare una opportuna
segnalazione al Prefetto ed alla ASL competente per territorio, in quanto Autorità che devono garantire
la salute pubblica. Avendo cura di segnalare tutte le eventuali violazioni riscontrate anche allo stesso
Segretariato Generale del MIC.
Inoltre la vertenza nazionale che unitariamente abbiamo avviato sulla messa in sicurezza dei luoghi
della cultura riguarda anche le condizioni organizzative con le quali ci si appresta alle riaperture: una situazione in moltissimi casi drammatica ed a rischio concreto di chiusura per effetto del depauperamentodegli organici. Anche in questo caso è opportuno valutare una puntuale iniziativa di denuncia all’opinione pubblica della situazione di abbandono in cui versano molti Uffici tramite comunicati stampa e prese di posizione a livello locale.
Infine: non è nostra abitudine polemizzare con altre OO.SS., in particolare quando per levarsi le castagne dal fuoco si inventano i polveroni. Ci riferiamo alla FLP, la quale ha pensato bene di lavarsi le mani rispetto ai problemi che unitariamente abbiamo evidenziato, tirando fuori la curiosa teoria secondo la quale il vero responsabile sarebbe il Patto per il lavoro pubblico sottoscritto dal Governo con CGIL, CISL e UIL.. Patto che ha consentito l’avvio concreto delle trattative per il rinnovo del CCNL, e nel quale uno dei punti principali è proprio la regolamentazione per via contrattuale del lavoro agile. A noi semplicemente pare una scusa per non affrontare i problemi che la decisione del MIC ha generato e d’altronde la stessa FLP, qualche mese fa, esattamente in piena recrudescenza della pandemia, aveva propugnato pubblicamente la piena riapertura dei luoghi della Cultura. E questo a noi pare il vero motivo per il quale questa O.S. non ha aderito alla stato di agitazione, tutto il resto sono chiacchiere e attacchi strumentali.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC

                    -C O M U N I C A T O –

 

Dopo un anno di vuoto pneumatico, il 10 maggio 2021 si è tenuto il terzo incontro on line tra OO.SS. e Amm.ne per discutere le ipotesi di Accordo per l’Art.7 del 2019 e la ripartizione del Fondo Risorse decentrate (ex FUA) 2019 (la prima si tenne il 24 marzo e la seconda il 29 aprile: un incontro al mese …passi da lumaca).

Il dott. Celotto ha detto, relativamente alla nota formale al Ministero dell’Economia e delle Finanze promessa dal Capo di Gabinetto del Ministro Speranza per chiedere il rifinanziamento pluriennale del Fondo delle Risorse decentrate per 6.000.000 di euro, periodo 2021/2026, che ci sarebbero state obiezioni, non meglio chiarite, del Ministero dell’Economia, ma nessun riscontro ufficiale. Su richiesta di queste sigle sindacali, ha detto che chiederà “il permesso” alla parte politica di poter dare una copia della nota alle OO.SS..

Ha poi assicurato che la Direzione del Personale sta mettendo in campo tutte le iniziative tecnico-amministrative (su risparmi di spesa per servizi, risparmi sui buoni pasto 2020, risparmio sul finanziamento degli oneri per i nuovi assunti) per poter cercare di dare un po’ di respiro ad un FDR arrivato allo stremo.
La questione della norma ad hoc è chiaramente misura della inconsistenza dell’azione politica del Ministero, e deve essere presa in mano dal Ministro Speranza in persona, se veramente vuole ottenere risultati nei confronti del Ministro dell’Economia.

A margine il dott. Celotto ha comunicato che il testo del Piano operativo per il lavoro agile -POLA- verrà riproposto recependo alcune osservazioni delle OO.SS. e con i parametri coerenti con il nuovo D.L. proroghe, che dovrebbero attestarsi almeno al 30% dell’accesso al lavoro agile al netto delle condizioni particolari dei lavoratori.

Su esplicita domanda di queste OO.SS. l’Amm.ne si è ricordata che ancora non sono state pagate (dopo 4 anni) le spettanze della Decentrata del FUA 2017 (sarebbe tutto in ordine) e pure del FDR 2018, per il quale ci sarebbero ancora dei documenti tecnici da acquisire dagli Uffici periferici (non è dato a sapersi di quali) e questo ritarderà ancora il pagamento dell’indennità.
Troppi sono i censori per le procedure economiche partendo dall’ufficio IV, passando per la Ragioneria, per il MEF e, non da ultima, dalla Funzione pubblica la quale rilascia sempre più pareri di dubbia interpretazione!

Si è passati poi alla richiesta di sottoscrizione degli accordi FDR e articolo 7 del 2019.

L’Amm.ne ha detto che non vuole rimandare oltre la sottoscrizione di questi due accordi, più di quanto non abbia giù fatto, trattandosi di spettanze del 2019.
Vista le ben poche certezze su un vero impegno per il rifinanziamento del FRD o per l’adeguamento dell’art.7 che altrimenti, anche alla luce degli oneri fiscali, dei mancati aumenti per le nuove posizioni economiche “F” e per le nuove assunzioni avviate fin dal secondo semestre del 2019, Le uniche sigle favorevoli a sottoscrivere gli accordi sono rimaste la USB e la CONFSAL.

La FP CGIL, la CISL FP e la UILPA hanno dovuto ribadire la propria delusione per la mancanza totale di atti e fatti certi dell’Amm.ne, che impediscano a tutti i colleghi, pur inquadrati, nuove e maggiori posizioni economiche dal 2017-2019, di incassare cifre nettamente inferiori a quelle del 2016. Hanno pertanto confermato la loro posizione già espressa 10 giorni fa di NON essere disponibili a sottoscrivere gli ennesimi accordi “a perdere” presentati dall’amministrazione senza atti certi.

Hanno chiesto ancora che gli impegni assunti dal presidente Zaccardi a nome dell’intera Amministrazione siano rispettati.
Ogni volta che c’è una iniziativa per tutelare i diritti dei lavoratori del comparto, i vertici del Ministero della Salute riscontrano problemi, hanno “difficoltà” con gli uffici MEF o con funzione pubblica a tutti i livelli; abbondano i cavilli e le interpretazioni negative, mentre l’Amministrazione, supinamente, si pone in modo dimesso e non pressante.

In altri casi ben noti l’Amm.ne tutta, da lungotevere Ripa a viale Ribotta, ha trovato energie e lumi per ottenere tutto e rapidamente.
Preso atto della situazione che si è venuta a creare in riunione e delle forte critiche e opposizioni di CGIL, CISL e UIL, il dott. Celotto ha preso l’impegno formale a sollecitare i vari collaboratori del Ministro Speranza per organizzare un incontro con il Ministro stesso (mai più incontrato da due anni), al fine di consentire finalmente alle OO.SS. di rappresentare direttamente le proprie ragioni al vertice politico dell’Amministrazione.

VI TERREMO INFORMATI

PARTE LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA 2020/2021

Nel corso della giornata di ieri si è formalmente aperta la contrattazione integrativa di Ente 2020/2021 per le Aree A, B e C con l’esame dei primi articoli della bozza presentata dall’Amministrazione e trasmessa alle Organizzazioni sindacali lo scorso 30 aprile.

La discussione si è incentrata sui primi 4 articoli ed in particolare su quelli dedicati alle progressioni orizzontali ed alla ripartizione delle risorse del salario accessorio nell’ambito del Fondo 2020 e 2021.
Sul primo tema abbiamo richiamato nei nostri interventi l’esigenza di dare piena attuazione alle dichiarazioni congiunte n.2 del CCNI 2019 e n.3 del CCNI 2018 finalizzate ad una riqualificazione del personale delle aree A e B che non sia limitata ad una collocazione apicale dei colleghi A2 (212) e B2 (630), ma che coinvolga tutto il personale delle stesse aree, compresi i colleghi collocati ancora oggi nella posizione ordinamentale di partenza A1 (65) e B1 (194) di modo che tutti abbiano la possibilità di conseguire un passaggio individuando le relative risorse a ciò dedicate all’interno del Fondo che ne costituisce la fonte di finanziamento.

A tale riguardo, poiché riteniamo che le politiche di riqualificazione del personale debbano investire tutti i colleghi, compresi quelli attualmente inquadrati in area C, abbiamo chiesto all’Amministrazione di formalizzare, nel contratto oppure in un accordo a latere, un impegno ad avviare, nella prospettiva che possano affluire nuove risorse a seguito dell’auspicato superamento del tetto alla costituzione di fondi previsto dall’art.23, comma 2, del D.lgs. n.75/2017, tetto che in INPS ci costa circa 38 milioni di euro, progressioni orizzontali anche nell’area del funzionariato dando continuità alle riqualificazioni del triennio 2016/2017/2018 che coinvolsero tutto il personale dell’Istituto in posizione non apicale.
Su queste nostre richieste abbiamo registrato da parte dell’Amministrazione la disponibilità ad un loro accoglimento previa verifica con gli Organi dell’Istituto.

Sull’altro tema, quello della ripartizione delle risorse all’interno del Fondo per gli anni 2020 e 2021, fermo restando il limite dei 471.499.305,60 € ereditato dal CCNI 2019, limite suscettibile, ad oggi, di deroghe solo nei casi espressamente previsti dal legislatore, abbiamo chiesto un ridimensionamento dello stanziamento destinato a finanziare la performance individuale e di converso un’integrazione delle risorse previste per gli sviluppi professionali tale da permettere sul 2021 ai colleghi delle aree A e B di conseguire almeno un passaggio orizzontale.

Restando in tema di risorse del salario accessorio, nel dare applicazione alla norma contenuta nella Legge di Bilancio 2021 sulla destinazione dei risparmi certificati, sono all’incirca 10 milioni di euro, derivanti dal mancato utilizzo nel 2020 degli stanziamenti del lavoro straordinario e di quelli destinati all’acquisto dei buoni-pasto non erogati per effetto dello smart working (scelta dell’Amministrazione da noi non condivisa ed adottata dall’Istituto unilateralmente nonostante i margini di discrezionalità offerti dalla norma e dagli atti di indirizzo ministeriali), abbiamo suggerito di operare una distribuzione omogenea che coinvolga tutto il personale delle aree fino ad una certa data, il 15 settembre 2020, procedendo, per la fase successiva, ad una distribuzione correlata alle giornate di lavoro agile che hanno comportato da quella data la mancata fruizione del buono pasto.

Pur non entrando nel merito dell’articolo 5 della bozza di CCNI abbiamo anticipato nel corso della discussione la nostra proposta di trasferire alla contrattazione decentrata, rispondendo in questo modo anche ai rilievi ministeriali sull’esigenza di dare piena attuazione all’art.77, comma 4, del CCNL 2018/2021, le risorse finalizzate a remunerare la maggiorazione oraria del 20% per lo svolgimento delle attività di front-office, estendere il compenso, portandolo da 50 € a 80 €, legato alla sperimentazione del modello di servizio a tutto il personale delle sedi progressivamente coinvolte e rivisitare in termini incrementali gli importi previsti per lo svolgimento di particolari funzioni e compiti, compresi le indennità per i profili specialistici.

Il “confronto” sul CCNI 2020/2021 proseguirà sui successivi articoli della bozza martedì 18 maggio, ma esprimiamo sin da adesso la necessità di serrare i tempi della contrattazione, anche con due riunioni settimanali da concordare con l’Amministrazione, al fine di definire i contenuti del CCNI 2020/2021 e dare risposte sull’esigibilità di tematiche negoziali, per es. le progressioni orizzontali e l’erogazione del TEP, legate indissolubilmente al contratto integrativo.

Roma, 12 maggio 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Comunicat0

Com’è noto, a settembre 2018, abbiamo firmato accordo e regolamento di ripartizione incentivi
per le funzioni tecniche: sono trascorsi due anni e otto mesi e ancora non si vede la luce del
relativo decreto. Riteniamo tutto questo assolutamente indecoroso; l’ipertrofia dei controlli e i vari
lacci e lacciuoli della occhiuta burocrazia, di fatto non hanno ancora permesso l’emanazione dello
stesso, ponendo in essere una situazione di incertezza nei confronti dei lavoratori, i quali, invece, su
incarichi dell’Amministrazione, hanno continuato a lavorare assumendosi tutte le relative responsabilità.

Rileviamo inoltre che, per quanto riguarda il periodo cosiddetto transitorio, antecedente al
2016, nonostante siano state emanate circolari dal Ministero, e fornito, dalla scrivente organizzazione,
un parere dell’Avvocatura dello Stato, a tutt’oggi, la maggior parte dei Provveditorati non ha
provveduto al pagamento delle prestazioni rese. Tutto ciò non è più tollerabile e pertanto chiediamo
un intervento, da parte dell’Amministrazione, volto a una rapida soluzione del problema. La
scrivente organizzazione sindacale metterà in atto ogni azione, anche legale, laddove dovesse rendersi
necessario, a tutela dei lavoratori del MIMS. Non è più tollerabile che organi di controllo blocchino
per rilievi del tutto pretestuosi (come è accaduto anche per il ritardo con cui sono state pagate
le PEO 2019) l’erogazione di parte della retribuzione.

Infine, si ribadisce che, per quanto ci riguarda, il finanziamento della Cassa di Previdenza e
Assistenza del MIMS, anche con risorse provenienti dall’incentivo di cui all’art. 113 D.Lgs 50/2016,
resta un’esigenza prioritaria. A tal fine, continuiamo a pensare che le modalità previste dall’articolo
9, comma 7 del Regolamento sottoscritto con l’Amministrazione siano le più corrette. In ogni caso,
laddove si volesse intervenire su tale finanziamento, bisognerà trovare forme alternative che raggiungano il medesimo risultato.

la Coordinatrice nazionale MIMS                                          p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                              Paolo Camardella

Al Segretario generale Cons. Franco Massi

Al Vice Segretario generale
Cons. Saverio Galasso

Al Cons. Sergio Gasparrini

Al Dirigente generale Risorse Umane
Dott. Pasquale Le Noci

Al Presidente della Commissione PEO 2020

e, p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

A tutto il personale

Oggetto: Richiesta prova suppletiva per le PEO 2020.

In previsione della prova selettiva per le PEO 2020, prevista, come da comunicazione via mail da parte del Segretario generale, a decorrere dal 24 maggio p.v., le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono di prevedere e calendarizzare, per tutte le sedi di esame, una prova suppletiva.
La richiesta è sostenuta dall’attuale ed eccezionale situazione epidemiologica e, in particolare, si chiede che venga valutata positivamente, per coloro che formulino richiesta con formale istanza, la necessità di partecipare alla prova suppletiva per le seguenti ragioni:
– ricovero ospedaliero per Covid-19;
– quarantena fiduciaria poiché affetti da Covid-19 in attesa di tampone negativo;
– quarantena disposta dalla USL competente per aver avuto contatti con un positivo conclamato;
– postumi da vaccino inoculato, come da certificato medico da allegare;
– data della prova di esame che coincida con l’appuntamento per la vaccinazione.
Inoltre, in considerazione del fatto che ad oggi non è stata ancora pubblicata la circolare con il dettaglio delle date delle prove selettive a partire dal 24 maggio, si chiede di prevedere la partecipazione alla prova suppletiva dei lavoratori che, a causa di indifferibili impegni di natura personale/familiare nel frattempo maturati (da giustificare con idonea documentazione/certificazione), vedrebbero preclusa irrimediabilmente la loro partecipazione alla selezione in occasione delle date che saranno previste dalla citata circolare.
Si fa presente, tra l’altro, che la materia sia già stata trattata dal TAR Lazio, con l’approvazione del Consiglio di Stato, su iniziativa di un ricorrente che non avendo potuto partecipare al concorso pubblico come docente, si era rivolto al giudice amministrativo, risultando vincitore del ricorso stesso. Si allega alla presente, documentazione a chiarimento di quanto rappresentato.
Si allega, infine, un possibile schema di richiesta di partecipazione alla prova suppletiva PEO 2020.
In attesa di un urgente riscontro, si saluta cordialmente.

Roma, 11 maggio 2021

S.Di Folco         F.Amidani         U.Cafiero      A.Benedetti      F.Stefanangeli

Pubblichiamo lo stato di agitazione unitario delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl Uil Pa VVF e Conapo, per il persistere della violazione delle corrette relazioni sindacali

Al Direttore della Direzione generale del personale civile
Dr.ssa Gabriella Montemagno

e, p.c.

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. Mauro D’Ubaldi

Al Segretario generale della Difesa e Direzione
Nazionale degli Armamenti
Gen. Nicolò Falsaperna

Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli

Al Capo di Stato Maggiore Aeronautica
Gen.Alberto Rosso

Al Capo di Stato Maggiore Esercito
Gen. Pietro Serino

Al Capo di Stato Maggiore Marina
Amm. Giuseppe Cavo Dragone

OGGETTO: Circolare n. M_DGCIV REG2021 0031274 del 10.05.2021 –

In riferimento alla circolare in oggetto, riteniamo incomprensibile la decisione assunta da codesta direzione generale, che tende a disporre il rientro in servizio e in presenza della stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa collocate/i in lavoro agile. Un provvedimento adottato proprio nel momento in cui – stando ai dati allarmanti pubblicati oggi sul corso della pandemia, e ai provvedimenti di contrasto al contagio che stanno per essere assunti dal governo – occorrerebbe invece ispirarsi a maggiore cautela nelle determinazioni assunte sul lavoro agile e sul tema della tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa, pure in presenza di un quadro normativo mutato, che in ogni caso lascia ampi spazi di flessibilità e autonomia alle pubbliche amministrazioni.

Una scelta inspiegabile, perché assunta nel pieno dello stato di emergenza sanitaria nazionale e in violazione del “Protocollo di accordo applicativo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” e la definizione degli assetti del lavoro agile”, sottoscritto – come certo rammenterà – il 27 novembre dello scorso anno, e tuttora in vigore. In particolare dei punti 19 e 20 dell’accordo, laddove si stabilisce che “le Parti si impegnano a proseguire con un tavolo permanente a monitorare l’efficacia e ad aggiornare il presente accordo, anche in funzione dell’effettivo andamento epidemiologico sul territorio nazionale”, e che “saranno attivate le procedure di confronto con le OO.SS., RSU e RLS per l’attuazione in sede locale dei principi del presente protocollo e l’attuazione delle relative disposizioni organizzative costituendo in ogni UU.OO, Comitati per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, con la partecipazione delle OO.SS., delle RSU e degli RLS”.

Altrettanto incomprensibili sono le ragioni che hanno indotto ad ignorare quanto inviato dalle Segreterie Nazionali delle scriventi il 30 aprile u.s. a tutte le Amministrazioni Centrali, compresa Persociv. In tale nota era espressa una richiesta di convocazione ad horas, prima di adottare “provvedimenti che modifichino quanto stabilito fin qui sia con proprie determinazioni sia per effetto di protocolli condivisi con le stesse”.

L’adozione di un provvedimento unilaterale divulgato senza aver convocato le rappresentanze sindacali inciderà fatalmente sul lavoro, sulla salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori civili dell’A.D., scaricandone il peso, o costituendo alibi, sui responsabili di Ente, che si sentiranno autorizzati a disporre il rientro in servizio di tutto il personale, pur in assenza delle condizioni necessarie a garantire le misure di prevenzione e protezione da contagio, oltre che per l’interruzione del sistema di vaccinazione della Difesa.

Altrettanto discutibile la circolare del 29.04.2021 0028851, con la quale sono state date indicazioni volte a considerare attività di servizio le assenze dovute all’effettuazione del vaccino anti COVID, unicamente per il personale che ha aderito alla campagna vaccinale della Difesa. Tale iniziativa non ha tenuto conto, infatti, che il vaccino ha una valenza di protezione sociale oltre che individuale, che c’è stata una interruzione della campagna vaccinale e che la stessa Difesa non è stata in grado di assicurare a tutti gli aderenti il vaccino più idoneo, soprattutto ai lavoratori fragili.
La violazione degli obblighi che derivano da accordi sottoscritti dall’amministrazione, come nella circostanza, integrano un vulnus alle relazioni sindacali che richiede almeno un rapido chiarimento e, quindi, un’urgente convocazione, in assenza della quale saranno assunte le necessarie iniziative di mobilitazione.

Si resta in attesa di urgente riscontro

FP CGIL                            CISL FP                 UIL PA
Quinti                                  Ferri                       Cilento
De Cesaris                          Volpi

Pubblichiamo la nota inviata dalla Direzione Centrale per la Formazione alle Direzioni/Uffici Centrali,  in merito i fabbisogni formativi anno 2022 per il personale che espleta funzioni operative , tecnico-professionali e di specialità dei vari ruoli del personale del CNVVF

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, con la quale da il via ad una sessione di prova in videoconferenza per l’assegnazione delle sedi per il personale del ruolo elisoccorritore

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla proroga per le candidature all’emergenza Coronavirus 19

Pubblichiamo la nota con la quale il Dipartimento annuncia che presso l’Istituto Superiore Antincendi, il giorno 13 maggio, ci sarà il convegno in videconferenza riguardo i “Sistemi innovativi di spegnimento e difesa dalle conseguenze degli incendi”

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