Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, in merito l’organizzazione e l’inquadramento per il  personale del settore Aeronavigante ruolo Elisoccorritore

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito l’ulteriore sollecito riguardo la procedura di gara per l’affidamento del servizio di ristorazione presso le sedi VV.F. della Regione Lazio per il periodo 01/05/2021 – 30/04/2024

Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf chiedono “che si faccia chiarezza sul destino del Reparto Volo di Rieti, temendo che dietro l’inerzia del Dipartimento dei Vigili del Fuoco si nasconda la volontà di chiudere il reparto”. Quest’ultimo, denunciano i sindacati, “a distanza di 4 anni dall’istituzione ancora non ha una sede propria nonostante nel corso di questi anni il Dipartimento dei Vigili del Fuoco sia stato sollecitato a trovare una soluzione alla luce della temporanea ospitalità offerta dai Carabinieri, presso la base aeronautica del 16° Nucleo Elicotteri dell’Arma, e delle ripetute difficoltà emerse nell’ambito della gestione operativa del Reparto”.

“Né si è avuta risposta – precisano i sindacati – da parte dell’Enac, rispetto alla richiesta, effettuata nel corso del 2019 dalla Direzione Regionale Vigili del Fuoco del Lazio, per la concessione di un terreno per la costruzione della sede del Reparto Volo nel sedime aeroportuale di Rieti. Inoltre, sul piano organizzativo, ad oggi su 6 piloti presenti in base a Rieti solo 2 sono stati abilitati al volo operativo sull’elicottero di stanza a Rieti, mentre gli altri 4 sono con abilitazione scaduta, senza che ne siano note le motivazioni e le responsabilità dirigenziali”

Per queste ragioni, Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf sollecitano “le istituzioni politiche nazionali e locali affinché intervengano sul Ministro dell’Interno per adottare urgenti iniziative solutorie delle problematiche che investono il Reparto Volo di Rieti”, temendo “che dietro l’inerzia del Dipartimento dei Vigili del Fuoco si nasconda la volontà di chiudere o trasferire il Reparto Volo di Rieti”. In assenza di urgenti risposte, concludono Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf, “riterremo non più rinviabile la dichiarazione dello stato di agitazione del personale e l’adozione di tutte le altre iniziative ritenute opportune”.

“Ora basta lungaggini e tentennamenti, si apra subito il tavolo per il rinnovo dei contratti dei lavoratori dello Sport”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp, precisando che: “Ci era stato garantito dai rappresentanti dei datori di lavoro che al termine degli incontri tecnici propedeutici all’apertura della stagione del rinnovo dei contratti dei dirigenti e dei lavoratori del mondo dello sport, scaduti rispettivamente ben 9 e 4 anni fa, si sarebbe aperto il confronto tra le parti”.

Ebbene, rilevano i sindacati, “a distanza di più di un mese dalla chiusura di quei tavoli a tutt’oggi non si ha alcuna notizia o convocazione che riguardi l’avvio ufficiale del confronto tra le parti per discutere del rinnovo del contratto di quei lavoratori, come pure della definizione dell’accordo sullo smart working, che era stato avviato e poi inopinatamente bloccato da sport e salute malgrado avessimo espresso la volontà di continuare la discussione”.

Per Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp, “giunti a questo punto, serve che l’avvocato Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, e i presidenti delle federazioni sportive nazionali, comprendano le legittime e non più ulteriormente rimandabili esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori di sport e salute e delle federazioni sportive nazionali, e avviino formalmente quanto prima possibile, nel rispetto degli impegni a suo tempo assunti nei nostri confronti, e più in generale dei loro dipendenti, l’apertura del confronto tra le parti per il rinnovo dei contratti”, concludono.

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF co la quale chiedono il chiarimento sugli organici e le modalità adottate per la mobilità

Al Direttore Centrale Tutela, Sicurezza e Vigilanza sul Lavoro
Dott. Orazio Parisi

OGGETTO: VIGILANZA ASSICURATIVA – RICHIESTA CHIARIMENTI

Abbiamo letto con attenzione la nota sulla vigilanza assicurativa inviata nei giorni scorsi agli uffici del territorio e non possiamo non manifestare alcune perplessità.
Ricordiamo, anzitutto, che la formazione assicurativa avrebbe dovuto riguardare tutto il personale ispettivo dell’INL, nell’ambito di un processo di osmosi tra professionalità diverse. Per questa ragione, quando qualche anno addietro le attività formative ebbero avvio, non fu scelto un preciso criterio di selezione del personale da parte dell’Amministrazione. Successivamente, l’interruzione delle attività ha invece creato effetti paradossali: l’aver avviato un processo di formazione solo per alcuni e non per tutti ha creato sperequazioni e divisioni tra lavoratori. Altra questione: furono individuati, ad esempio, colleghi prossimi alle soglie della pensione ovvero non su base volontaria, mentre invece un’adesione volontaria avrebbe di certo trovato la partecipazione dei lavoratori.
A ciò si aggiungano altri due aspetti di non poco conto: a seguito dell’attività di formazione, si è registrato – anche per la pandemia – un sostanziale blocco di questo tipo di attività, così che praticamente i dipendenti coinvolti siano rimasti nel frattempo fermi. A causa della costante emorragia di personale, alcuni dipendenti inizialmente coinvolti sono stati poi adibiti – in tutto o in parte – ad altre attività. Occorre, quindi, individuare nuovo personale e verificare se la selezione effettuata tempo addietro sia ancora valida.
Noi crediamo che un’adesione volontaria sia la migliore soluzione e chiediamo che questo sia il criterio prioritario nella scelta degli aderenti.
Chiediamo altresì che siano chiariti i seguenti punti:
1) i lavoratori coinvolti saranno immediatamente adibiti a svolgere attività di vigilanza assicurativa? Se così fosse, potrebbero esserci di certo problemi nell’organizzazione e gestione delle attività.
2) i lavoratori che svolgeranno tale attività subiranno penalizzazioni riguardo al percepimento del salario accessorio? Su questo, esprimiamo sin d’ora la nostra assoluta e totale contrarietà a eventuali ipotesi di penalizzazioni.
Il personale ispettivo, già impiegato per svolgere molte altre attività, ha necessità di avere chiarezza e certezza per poter svolgere la propria delicata funzione con serenità.

Cordiali saluti.

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Alla Ministra della Giustizia

Prof.ssa Marta Cartabia

Oggetto: parità di genere nelle progressioni in carriera del personale di Polizia penitenziaria

Egregia Ministra,

Di recente, il Comitato Pari Opportunità dell’Amministrazione penitenziaria ha presentato una proposta di modifica della legge 395 del 1990, con la quale si chiedono pari opportunità di carriera per uomini e donne appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria per i ruoli di Ispettori e Sovrintendenti, ruoli che non prevedono un contatto diretto con i detenuti e non presentano quindi problemi legati al genere.

Ad oggi, infatti, l’organizzazione degli istituti penitenziari è basata sul genere . La normativa vigente, cui si riferisce la modifica richiesta dal CPO, asserisce che “il personale del corpo di polizia penitenziaria da adibire ai servizi in Istituto all’interno delle sezioni deve essere dello stesso sesso dei detenuti”. Nell’interpretazione della legge nel nostro Paese le donne subiscono limitazioni nell’accesso non solo ai ruoli che operano all’interno delle sezioni detentive, ma anche a quelli che non prevedono il lavoro in sezione: ispettori e sovrintendenti. Ne discende che, con una popolazione carceraria che conta ad oggi 2.239 detenute su un totale di circa 53.500 reclusi, la presenza maschile nel Corpo è quasi esclusiva.

In conseguenza di questo gran parte dei ruoli di coordinamento, viste le esigue assunzioni di personale femminile, sono affidati a personale maschile non solo all’interno degli istituti penitenziari, ma anche all’esterno, al punto che i cittadini si sono ormai abituati a non vedere sui nostri mezzi ispettori o sovrintendenti donne a capo delle scorte.

La FP CGIL ritiene che tale discriminazione debba essere superata al più presto, come già avvenuto in molti Stati Europei. In sistemi penitenziari di altri stati membri (come quelli di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Francia e Germania) le donne sono ammesse anche nelle sezioni maschili, salvo che per le operazioni di perquisizione dei detenuti, e queste esperienze ci insegnano che aumentare il numero di donne nel corpo di Polizia Penitenziaria, se fatto con criterio, è possibile.

Ammettere pari opportunità di progressione in carriera per il personale di Polizia penitenziaria, non riguarda semplicemente la carriera, comunque importante per chi lavora, ma anche ciò che questo rappresenta: il fondamentale diritto di essere in grado di partecipare alle scelte del proprio futuro e a quello della propria comunità, senza vincoli legati al genere.

Per quanto sopra esposto la FP CGIL le chiede di prendere in considerazione la proposta presentata dal Comitato Pari Opportunità dell’Amministrazione Penitenziaria e di favorire iniziative di modifica legislativa finalizzate al superamento delle discriminazioni descritte.

Si coglie l’occasione per porre distinti saluti.

           

               Politiche di Genere Fp Cgil nazionale                    Il Segretario nazionale Fp Cgil
                                    Lara Verbigrazia                                                Florindo Oliverio

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione in merito la discussione sulla progettualità del corso in ingresso per AA.VV.F. della durata di 9 mesi,  del corso a Capo Squadra previsto di 6 mesi  e l’abilitazione alla conduzione del motociclo VF

Dott. Giuseppe Cacciapuoti
Direttore Generale del Personale, delle Risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del Giudice Minorile

Con riferimento al provvedimento di rideterminazione delle modalità di svolgimento del concorso pubblico, per esami, a 18 posti a tempo indeterminato, per l’accesso alla carriera dirigenziale penitenziaria del ruolo di dirigenti di esecuzione penale esterna, di livello non generale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – IV serie speciale – n. 99 del 13 aprile 2021, non si rileva l’eventuale pubblicazione della banca dati delle domande che saranno oggetto della prova di selezione. Analogamente anche per il Concorso pubblico, per esami, per l’accesso alla carriera dirigenziale penitenziaria per complessivi 5 posti, a tempo indeterminato, di dirigente di istituto penale per i minorenni di livello dirigenziale non generale non si rileva l’eventuale pubblicazione della banca dati delle domande che saranno oggetto della prova di selezione.
La banca dati delle domande che saranno oggetto della prova di selezione potrebbe essere, invece, fornita dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, come pare evincersi dall’ Avviso pubblicato, sul sito del Ministero della Giustizia, il 14 aprile u.s. con riferimento all’espletamento del concorso pubblico per esami a 45 posti a tempo indeterminato, per l’accesso alla carriera dirigenziale penitenziaria di dirigenti di istituto penitenziario di livello non generale.
Considerato che si tratta di concorsi banditi nell’ambito dello stesso Ministero e per la stessa carriera dirigenziale, seppure per differenti ruoli, si rimane in attesa di conoscere come codesto Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità intenda agire, evidenziando che è auspicabile uniformità nelle procedure concorsuali in un’ottica di parità di condizioni di trattamento dei candidati.
Preme inoltre portare all’attenzione il Dl del 1° aprile 2021, n. 44 che consente l’espletamento dei concorsi in deroga alle norme previste (L 165/01 e L. 154/05). Sarebbe auspicabile che venisse colta l’occasione per riconoscere le competenze del personale interno, da più parti richiamata, sollevando lo stesso dall’espletamento delle prove selettive. Questa decisione, oltre a riconoscere il diritto e l’aspettativa ad un miglioramento della carriera lavorativa per il personale interno che ha oltretutto garantito il conseguimento di importanti obiettivi di ricaduta nazionale (la messa alla prova per gli adulti L 67/14), è la base di partenza per un’Amministrazione che intenda progredire salvaguardando il senso e le buone prassi della propria mission.
Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti

Roma, 19 aprile 2021

FP CGIL             CISL FP             UIL PA
Prestini              Marra                Amoroso

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl Confsal VVF e Usb VVF in merito alla proclamazione dello stato di agitazione per mancanza di corrette relazioni sindacali

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito il reparto volo di Rieti  per il quale ancora non è stata individuata una soluzione logistica-strutturale-organizzativa e operativa

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF dove ancora una volta si ribadisce la necessità di chiarezza e rispetto per il personale che parteciperà al concorso interno per Ispettore Antincendio

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