COMUNICATO AI LAVORATORI

Sottoscritto il nuovo accordo DAP sulla mobilità del personale
Il tavolo di confronto per il rinnovo dell’accordo in materia di mobilità, aperto lo scorso luglio, si
è finalmente concluso questo pomeriggio con la sottoscrizione del nuovo articolato.
Dalla contrattazione, che ha richiesto numerosi incontri per arrivare al risultato odierno, esce un
accordo che reputiamo possa disciplinare con maggiore chiarezza, trasparenza e concreto
riconoscimento dei diritti, una materia nella quale i lavoratori investono giustamente molte
aspettative.
Il testo, nel quale si ritrovano la gran parte delle istanze raccolte fra i lavoratori e rappresentate al
tavolo, appare infatti a nostro parere migliorativo rispetto alla bozza di accordo iniziale e ad ogni
articolato intermedio proposto dall’Amministrazione.
Ed anche rispetto all’accordo precedente, che abbiamo sempre reputato un buon accordo ma che
l’amministrazione non ha mai inteso applicare nella sua interezza, riteniamo che il nuovo testo
contenga quegli elementi di garanzia – da noi proposti e recepiti dal tavolo – che consentiranno
finalmente ai singoli lavoratori di poter fruire di diritti esigibili.
Nell’attesa di potervi inviare l’intero testo sottoscritto, vi anticipiamo dunque quegli elementi
introdotti attraverso le nostre rivendicazioni che – a nostro parere – aggiungono valore ad un
documento finalmente nella disponibilità dei lavoratori:
● La pubblicazione annuale, entro il 30 ottobre, di interpelli suddivisi per sedi e profili professionali,
nei quali sono indicati i posti vacanti da coprire sulla base delle esigenze dell’amministrazione;
● La possibilità di scegliere fino ad otto sedi;
● La piena digitalizzazione della procedura che consentirà di gestire in tempi rapidissimi, attraverso
un gruppo di lavoro appositamente costituito, ciascun interpello;
● Il punteggio precedentemente attribuito alla sola sede particolarmente disagiata di Gorgona
(4 punti per anno di servizio) è ora riconosciuto anche agli istituti di Mamone, Favignana,
Porto Azzurro Is Arenas e Tolmezzo;
● La stabilizzazione del personale distaccato da almeno tre anni a partire dalla data di sottoscrizione
dell’accordo.

Roma, 10 dicembre 2020

 

 

FP CGIL                        CISL FP                  UIL PA
Mascagni / Turbati                 Marra               Amoroso

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Nazionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF a seguito dell’incontro di saluto del Capo Dipartimento

“Il Governo deve dare chiare risposte alla vertenza sull’innovazione e sul rilancio della pubblica amministrazione. È necessario affrontare in modo organico le scelte di riforma che possono e devono qualificare il lavoro pubblico e i servizi ai cittadini”. Così in una nota il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino al termine dell’incontro di oggi con il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e il sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta.

Per i due dirigenti sindacali “vanno quindi affrontate più questioni. Innanzitutto, le risorse del Recovery Fund devono servire a una riforma della PA che guardi alla qualificazione e al potenziamento dei servizi, valorizzando le competenze dei dipendenti pubblici e introducendo nel contratto collettivo nazionale di lavoro il diritto alla formazione continua”. “Il potenziamento dei servizi – sottolineano Landini e Sorrentino – necessita di un piano straordinario di assunzioni che riguardi tutte le amministrazioni pubbliche, a partire dalle stabilizzazioni del personale precario e da un nuovo reclutamento che utilizzi le graduatorie di idonei e acceleri le procedure concorsuali”. Inoltre, secondo i leader di Cgil e Fp Cgil: “Occorre con urgenza rivedere e rafforzare i protocolli per la sicurezza sottoscritti alcuni mesi fa, rispondendo alla domanda di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Infine, il contratto collettivo nazionale e lo sblocco della contrattazione decentrata devono essere lo strumento che, accompagnando le innovazioni e trasformazioni, investa sulla valorizzazione del personale garantendo adeguati trattamenti economici”.

“I Ministeri si sono impegnati a convocare già nei prossimi giorni specifici tavoli tecnici di confronto sia sulle misure che possono essere definite dentro la manovra, sia sulle questioni della riforma della PA e del Recovery Fund. La riapertura di uno spazio di confronto – concludono Landini e Sorrentino – è certamente il primo risultato della mobilitazione di queste settimane. Verificheremo nel rapporto con il Governo la concreta disponibilità a dare risposte all’insieme dei temi posti dal sindacato”.

MI MUR
SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLO SMART WORKING

Sottoscritto il Protocollo sulla regolamentazione dello Smart Working presso i Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e Ricerca.

La firma del Protocollo giunge dopo le reiterate richieste di queste OO.SS. e dopo 2 incontri e successive modifiche apportate alla bozza che in prima battuta era stata presentata dall’Amministrazione e che avevamo giudicato assolutamente insufficiente.

I punti maggiormente rilevanti del Protocollo sono:

  • previsione del coinvolgimento delle OO.SS. e delle RSU nella definizione delle diverse fasi delle modalità organizzative del lavoro agile.

  • riconoscimento del lavoro agile come una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa

  • indicazione della necessità di assicurare il lavoro agile al numero massimo dei dipendenti (oltre al 50% già previsto dalla normativa generale)

  • definizione di una scala di priorità nella individuazione dei lavoratori ai quali assegnare il lavoro agile

  • affermazione del principio secondo il quale i periodi in lavoro agile sono utili a tutti gli effetti anche relativamente alle valutazioni utili per il salario accessorio o per le progressioni economiche o di carriera

  • individuazione del lavoratore fragile anche tramite certificazione del medico competente

  • ampliamento delle attuali fasce di flessibilità in entrata, da applicare previo confronto con le OO.SS. e le RSU, tra le 7.30 e le 11 ed in uscita corrispondentemente fino alle 20.30.

  • possibilità di fruizione, per i lavoratori in SW, dei permessi orari previsti dal CCNL nonché dei permessi per assemblea

  • previsione della possibilità per il personale in SW di svolgere parte dell’attività in presenza

  • previsione della definizione di obiettivi che tengano conto dell’impegno massimo settimanale delle 36 ore contrattuali

  • Previsione di una unica fascia di contattabilità per i lavoratori per i quali non è richiesta l’osservanza di uno specifico orario di lavoro

  • Previsione del diritto alla disconnessione nelle pause e al termine dell’orario di lavoro per i lavoratori tenuti ad osservare l’orario giornaliero

  • Previsione del vincolo al rispetto di quanto previsto dallo Statuto dei Lavoratori nell’utilizzo degli strumenti di monitoraggio dell’attività lavorativa

Tenuto conto che Il Protocollo ha validità fino al 31 dicembre o comunque fino a che sarà in vigore la normativa eccezionale di contrasto al COVID-19 invitiamo tutte le RSU e le OO.SS. territoriali ad attivarsi per l’applicazione delle nuove disposizioni e a segnalarci tempestivamente eventuali disposizioni non conformi a quanto contenuto nel protocollo.

Il protocollo contiene, inoltre, un impegno ad approfondire la fattibilità di quanto da noi richiesto rispetto a soluzioni tecnologiche (piattaforme per videoconferenze, mailing list dei lavoratori etc) per garantire le comunicazioni di carattere sindacale ai lavoratori da parte delle OO.SS. e delle RSU.

Abbiamo invece dovuto registrare l’assoluta indisponibilità dell’amministrazione a trattare la questione relativa ai buoni pasto e alla possibilità di riconoscere lo straordinario ai lavoratori in SW anche laddove sia previsto un orario giornaliero definito in analogia a quanto previsto per i lavoratori in presenza.

Abbiamo ritenuto tuttavia di sottoscrivere il protocollo, che alleghiamo, per i contenuti che comunque rappresentano elementi di garanzia e di omogeneità di trattamento per i lavoratori in Smart Working dei due Ministeri.

Continueremo tuttavia a sollecitare l’Amministrazione affinché, in considerazione della peculiarità dell’attuale attività di smart working e nell’ambito dell’autonomia che anche il recente parere di funzione pubblica le riconosce, possa addivenire a soluzioni che riconoscano, per quanto compatibili, tutti gli istituti contrattuali anche ai lavoratori in Smart Working.

Roma 10 dicembre 2020

                                               FP CGIL                                                    FP CISL
Anna Andreoli/Davide Perrelli/Carmen di Santo                       Michele Cavo

Le patologie di origine professionale nelle lavoratrici e nei lavoratori della Polizia Locale di Roma.
Scarica in basso il Report, dal titolo ‘Abbi cura di te’, condotto dalla Fp Cgil e dall’Inca Cgil, con la collaborazione della Fondazione Di Vittorio.

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA Roma
Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: interpretazione art. 6 L. 395/1990 ai fini di presunti atti discriminatori al personale di
Polizia Penitenziaria.

Egregi,
al fine di eliminare qualunque tipo di disparità di genere all’interno degli istituti penitenziari derivante dalla libera interpretazione dell’articolo di Legge in oggetto specificato, le sottoponiamo il seguente quesito:
– la ratio del succitato articolo è sotteso solo all’espletamento continuativo del servizio in sezione detentiva, ove vige l’obbligo che la sorveglianza all’interno delle sezioni detentive sia affidata a personale dello stesso sesso dei detenuti ivi ristretti o vieta anche l’espletamento temporaneo e saltuario di pratiche connesse ai servizi d’istituto e quindi a posti di servizio ad incarico fisso di sesso diverso al sesso dei detenuti ivi ristretti?
Tale quesito scaturisce da una problematica sorta nella C.R. Noto. In particolare, in tale istituto è stato promulgato un interpello per ricoprire il posto di servizio così detto del “sopravvitto”, al quale hanno partecipato sia personale maschile e sia personale femminile. Al momento della valutazione dei titoli, la commissione interna all’istituto ha escluso il personale femminile poiché secondo loro si violerebbe l’art. 6 della L. 395/90.
Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria
Al fine di derimere tale questione che secondo la scrivente non ha ragion d’esistere proprio in virtù del fatto che il servizio in questione non è espletato in via continuative, le facciamo presente che il servizio di “sopravvitto” viene espletato dal personale di sesso diverso da quello dei detenuti ivi ristretti già in altri istituti dello stesso Prap come per esempio CC Palermo Pagliarelli e la CC Augusta.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la formazione sull’avvio alla selezione per formatori di patente terrestre VF

Rapporto Fp, Inca e FDV centrato su Roma Capitale, in diretta su fb.me/fpcgil dalle ore 10

Roma, 9 dicembre – Le patologie di origine professionale nelle lavoratrici e nei lavoratori della Polizia Locale di Roma. È il tema del Report, dal titolo ‘Abbi cura di te’, condotto dalla Fp Cgil e dall’Inca Cgil, con la collaborazione della Fondazione Di Vittorio, che verrà presentato domani (giovedì 10 dicembre) nel corso di una iniziativa online in diretta sulla pagina Facebook della Fp Cgil (fb.me/fpcgil) a partire dalle ore 10.

Il programma della giornata, presieduta da Federico Bozzanca della Cgil Nazionale, area contrattazione Mercato del Lavoro e Settori Pubblici, prevede la presentazione del rapporto a cura di Daniele Di Nunzio della Fondazione Di Vittorio e Marco Sgarbazzini, medico patronato Inca Cgil. A seguire l’intervento del responsabile della Fp Cgil coordinamento Polizia Locale Roma Capitale, Emiliano Scipioni. Interverranno poi: Bruno Valentini (presidente commissione Sicurezza e Legalità Anci), Debora Serracchiani (presidente commissione Lavoro Camera dei Deputati), Patrizio Rossi (sovrintendente sanitario nazionale Inail). La chiusura dei lavori della giornata a cura di Michele Pagliaro, presidente Inca Cgil, e Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.

In questi ultimi due giorni sono giunti messaggi di solidarietà dall’estero, con un vigoroso sostegno alle ragioni del nostro sciopero ampiamente condivise dai sindacati di molti paesi.

Oltre all’ordine del giorno dell’esecutivo di Epsu (Federazione Europea dei Servizi Pubblici) abbiamo ricevuto il sostegno della CGT Cultura, CGT Sanità (Francia), PCS (United Kingdom), e di PSI, la confederazione mondiale dei sindacati dei servizi pubblici. Alleghiamo le note originali e le traduzioni delle lettere di solidarietà. La solidarietà internazionale rafforza le ragioni della nostra lotta in questo momento difficile ed avere piattaforme comuni ci aiuta a raggiungere il nostro scopo di migliorare i servizi pubblici in Italia, in Europa e nel mondo.

 

Nicoletta Grieco
Head of International Department FPCGIL

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia la carente affidabilità del mezzo di soccorso dell’autoscala, per tale motivo ritiene necessario un assegnazione idonea di tale mezzo, per lo svolgimento delle operazioni di soccorso a tutela del personale e della cittadinanza

Su sblocco graduatorie specilizzandi chiediamo intervento del governo

“Il ministro Manfredi tiene in ostaggio 23 mila aspiranti medici specializzandi che potrebbero essere fondamentali per la lotta al covid-19. Le sue incertezze, insieme a quelle dei dirigenti del Ministero Università e Ricerca, ormai rasentano il ridicolo, ma soprattutto diventano una tragedia che indebolisce le nostre forze per la lotta alla tragica pandemia”. È quanto afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, in merito al blocco delle graduatorie degli specializzandi in medicina.

Per il dirigente sindacale, “è inammissibile l’ostinazione con la quale il Mur continua a rimandare le immatricolazione dei medici specializzandi. La responsabilità è esclusivamente di Manfredi e dei dirigenti del Ministero che hanno prima sbagliato le regole del bando, poi la stesura di due domande del test di selezione e da due mesi bloccano le graduatorie per tutelare esclusivamente se stessi. Il tutto a grave danno degli aspiranti, ma soprattutto dei servizi sanitari, dei cittadini e delle Regioni che nella pandemia stanno disperatamente cercando forze professionali per rispondere alle travolgenti richieste assistenziali”.

La soluzione, osserva Filippi, “è semplicissima. Come Fp Cgil proponiamo da due mesi di sbloccare le graduatorie immediatamente e di predisporre risorse minime aggiuntive per finanziare i contratti in sovrannumero per i 50 o 60 ricorsi che forse potrebbero avere esito positivo. Se non ci fosse una pandemia in corso, la situazione assumerebbe una coloritura ridicola, da anni mancano medici specialisti e ora il Mur paralizza le immatricolazioni per una manciata di posti aggiuntivi, scaricando le proprie responsabilità sui medici, sui cittadini e sui servizi. Al contrario oggi avremmo invece davvero la possibilità di azzerare le gravi carenze di specialisti ammettendo solo per quest’anno tutti i candidati che rappresentano una preziosissima risorsa e non una spesa. La situazione non può più essere lasciata nelle disponibilità del Mur che evidentemente non ha l’autorevolezza per risolverla in tempi certi. Chiediamo un immediato intervento del Governo e di Conte, la Pandemia non può aspettare i tempi del ministro Manfredi”, conclude Filippi.

La replica di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa alla lettera aperta ai sindacati della Ministra Dadone pubblicata da ‘Il Messaggero’

Di cosa parla la Ministra Dadone? Ce lo chiediamo dal giorno della proclamazione dello sciopero del prossimo 9 dicembre leggendo le varie dichiarazioni che tentano di mettere in secondo piano le sue responsabilità agitando l’odio sociale nei confronti dei dipendenti pubblici.
Ricordiamo tutti le sue roboanti e inaccettabili affermazioni sull’irresponsabilità di chi protesta.
PRIMO ERRORE: parlare di innovazione e competenze e non creare strumenti perché questi slogan si traducono in opportunità reale di cambiamento per la PA, di investimento sulle persone. Con quali risorse si pensa di riqualificare il personale? Formazione per il sindacato non è un termine da usare nelle interviste ma un processo condiviso di investimento sulle professionalità, a cui la Ministra, con la sua approssimazione nell’individuare le priorità, non da alcuna risposta.
SECONDO ERRORE: parlare per un anno di quanto sia stata brava a fare un provvedimento che collocava in smart working i dipendenti pubblici facendo credere di aver dato un privilegio a 3 milioni di lavoratori. La Ministra lo dica a chi si è misurato con la didattica a distanza o ai lavoratori che hanno pagato di tasca loro la connessione per dare continuità alla pubblica amministrazione e che sono rientrati tutti al lavoro appena finita l’emergenza. Si perché sullo smart working non c’è stato né un accordo nazionale né una riforma ma solo l’indicazione di collocare il personale impiegato nelle attività che non implicano servizi essenziali al lavoro da remoto come misura di emergenza sanitaria, non perché c’è stata la trasformazione della PA. Tutti i nodi dei ritardi della PA sono lì esattamente come un anno fa. Cosa ha fatto la Ministra? Se pensiamo al lavoro fatto da altri colleghi del suo stesso Governo margini per essere più produttivi come rappresentante delle Istituzioni ce n’erano eccome.
TERZO ERRORE: senza un piano straordinario di assunzioni la PA non coglierà la sfida del Recovery Fund. Neanche quella di strutturare una rete di welfare per proteggere il Paese e il sistema economico, come la pandemia ha insegnato. Con chi traineremo l’innovazione? Con dipendenti la cui media anagrafica è alta e che andrebbero affiancati da nuove competenze? Con quelle poche assunzioni previste nella legge di bilancio per lo Stato? E negli enti locali, dove oramai abbiamo comuni in cui i precari superano il personale strutturato? E in sanità dove mancano addirittura professionalità indispensabili per ricostruire il SSN nel territorio? Non ci crede neanche il Governo che infatti assumerà 300 precari ad hoc per progettare e spendere il Recovery Fund. Non ci crede neanche il Governo nella pubblica amministrazione, ma quei 300 valorosi nulla potranno se non abbiamo competenze nei comuni che siano in grado di accelerare la spesa e garantire l’esecuzione dei progetti.
QUARTO ERRORE: non dire neanche una parola sulla sicurezza e sulla salute dei dipendenti pubblici. Anzi, il personale del settore dei servizi educativi in queste ore si è visto rispondere negativamente ad una richiesta: le maestre e le educatrici si stanno contagiando, non abbiamo supplenti e le sezioni si accorpano, più bimbi più rischi. Chiedono di avere dispositivi di protezione individuale adeguati. Loro sono al lavoro in presenza, curano i nostri figli, il futuro del paese. Si sono viste rispondere dal Governo che la loro salute non è una priorità, basta una mascherina chirurgica. Questo conta di più di quello che la Ministra Dadone scrive sul suo blog e segna la distanza tra il paese reale e palazzo Vidoni.
QUINTO ERRORE: pensare che tutto si decida con le direttive, sempre unilaterali, e affermare contemporaneamente che il contratto 2019/2021 rappresenti la svolta. Innanzitutto quel contratto è scaduto da due anni ed è senza risorse per la valorizzazione professionale e per far crescere la produttività. La Ministra, infatti, si è dimostrata anche in questo caso miope. Non sbloccare la contrattazione decentrata toglie strumenti alle amministrazioni e al sindacato nella singola amministrazione per gestire i cambiamenti dell’innovazione, migliorando i servizi e riconoscendo il giusto valore al lavoro delle persone.
SESTO ERRORE: avere un’idea del sindacato come organizzazioni da audire se qualcuno o qualcosa te lo impone. Il sindacato è un pilastro dell’organizzazione sociale del nostro paese, è disciplinato dalla Costituzione, regolato e pesato nelle pubbliche amministrazioni dalla legge sulla rappresentanza. Non accettare il confronto espone non solo al conflitto ma manda un messaggio all’oltre 75% dei dipendenti pubblici che sono iscritti certificati da Aran e hanno votato alle Rsu per Cgil, Cisl e Uil. La democrazia va rispettata, così come la protesta, quando, come nel nostro caso, è esercitata nel rispetto delle leggi che regolano lo sciopero per i settori pubblici.
SETTIMO ERRORE: non dare prospettiva ai precari di vedersi stabilizzati. Che messaggio devastante da un Governo a chi lavora per i cittadini e ha la tagliola che alla fine quel suo contributo – spesso speso mettendo a rischio anche la propria vita, come la maggioranza dei 36mila assunti con la causale Covid in sanità – non sarà riconosciuto? Lottiamo per abolire la precarietà nel privato e la incrementiamo nel pubblico?
OTTAVO ERRORE: fare sempre riferimenti ai dipendenti dei Ministeri. Lei è il ministro di una Pubblica amministrazione che, evidentemente, non conosce e di cui non parla mai. Le sue “non” scelte ricadono sui lavoratori di tutte le amministrazioni: centrali, di tutta la sanità, delle amministrazioni locali e della istruzione.
Infermieri, educatori, assistenti sociali, ispettori del lavoro, vigili del fuoco e altri ancora subiranno le scelte unilaterali della Ministra, ovvero non avranno risposte sulle assunzioni e sulla maggiore sicurezza a chi si contagia di più perché i protocolli andrebbero rivisti, così come sul contratto subiranno avranno un salario non solo inferiore a quello della tornata contrattuale precedente ma con una sottrazione, viste le decisioni del Governo, dell’elemento perequativo e dell’indennità di vacanza contrattuale, cioè circa 40 euro di media. Tutto perché la ministra della Pubblica amministrazione ha deciso, lei da sola, che i dipendenti pubblici devono rinunciare alla riforma del sistema di riconoscimento e valorizzazione professionale.
NONO ERRORE: se per un anno i sindacati chiedono di essere convocati su contratto, assunzioni e sicurezza del lavoro e non accade, anzi si presenta la legge di bilancio dicendo “cosi è, bere o affogare”, la responsabilità non è di chi protesta ma di chi nega il confronto. Anzi, da ambienti del Governo in queste ore si riporta che la Ministra a chi chiede di riaprire il confronto dica che lei preferisce far scioperare i sindacati.
DECIMO ERRORE: contrapporre pubblici e privati. Si è meno credibili, quando si è un personaggio pubblico, se si dice di voler difendere il dipendente pubblico e poi si dice a quello stesso dipendente che nessuna delle sue rivendicazioni troverà risposta perché c’è chi nel privato sta peggio di lui.
Vede Ministra il mondo del lavoro pubblico in questi anni è stato al fianco delle lotte del settore privato per la dignità del lavoro e il rinnovo dei contratti. Tutti i lavoratori sanno che investire nel settore pubblico e nell’occupazione pubblica significa tutelare anche i loro diritti e infatti i sindacati dei lavoratori precari e atipici scioperano insieme a noi.
Questi errori compromettono la sfida di una Pubblica Amministrazione rinnovata, che dia qualità al lavoro e ai servizi. Le lavoratrici e lavoratori pubblici continueranno a battersi per un futuro migliore per il nostro Paese, anche se professori pluriretribuiti e commentatori che non conoscono nemmeno le ragioni dello Sciopero li attaccano.
Cara Ministra lei dovrebbe ammettere le sue responsabilità e prenderne atto, cambiando le scelte nella legge di bilancio. Appelli al dialogo non li faccia a chi lei stessa nega il confronto, noi non ci siamo mai sottratti. Si ricordi che lei deve rappresentare e lavorare per migliorare tutta la Pubblica Amministrazione e non perché glielo chiede il sindacato bensì perché ha giurato sulla Costituzione.
Il 9 Dicembre chi sciopera rinuncia alla propria retribuzione, chi sarà in servizio – perché dovrà garantire i servizi minimi – aderirà comunque alla protesta. Questo sacrificio è per il Paese, questo sì lo facciamo guardando al Futuro: 500 mila giovani possono entrare nella Pubblica Amministrazione per cambiare il nostro Paese e non rinunceremo a questa battaglia di giustizia per i diritti di tutti.

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto