‘Sanità: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’. È il titolo della manifestazione promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil in programma a Roma sabato 10 ottobre in piazza del Popolo dalle ore 10.30 alle ore 14. Una manifestazione che vedrà interventi di delegate e delegati del settore, insieme a un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, moderato dal giornalista della Rai, Riccardo Iacona.
Tre focus di approfondimento e confronto in vista della manifestazione di sabato ‘Sanità: pubblica e per tutti’. Le nostre proposte per il Servizio Socio Sanitario Nazionale’.
In tre giorni, 7-8-9 settembre, in diretta Facebook sulla pagina della Fp Cgil Sanità (fb.me/fpcgilsanita) si terranno altrettanti focus.
Questo il programma:
Mercoledì 7 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 – “Il valore della prevenzione e della promozione della salute in un nuovo Servizio Socio Sanitario Nazionale”
Giovedì 8 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 – “Dalla centralità del territorio una nuova dimensione della CURA: distretto, case della salute, continuità assistenziale”
Venerdì 9 ottobre dalle ore 10 alle ore 13 – “Bisogni di salute e cura nei luoghi della vita, integrazione sociosanitaria, salute di comunità”
Roma, 30 settembre 2020
All’ENAC
Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo
dr. Mauro Campana
sviluppo.organizzativo@enac.gov.it
OGGETTO: mancata convocazione riunione “Informativa come da CCNL Area e personale del
Comparto Funzioni Centrali 2016/2018, per disposizioni attinenti l’art. 263 legge 17 luglio 2020” .
In relazione alle due convocazioni inoltrate da codesto ente alle organizzazioni sindacali
rappresentative del personale dirigente e, nello specifico, dapprima solo a CIDA e UNADIS, con la
mail delle ore 18.06 del 29 settembre u.s. per il giorno 30 Settembre c.a. ore 15.00 e,
successivamente, con altra inviata alla stessa ora, minuti e data anche a tutte le altre
rappresentanze del personale dirigente sul medesimo argomento, per le ore 14.30 del giorno 1
ottobre p.v., si chiede di conoscere quanto segue:
a) la ragione per la quale sono state convocate solo le OO.SS. CIDA e UNADIS alla riunione
avente per oggetto il medesimo argomento il giorno 30.09.2020 alle ore 15.00;
b) la ragione per la quale l’O.S. CIDA sullo stesso tema è stata poi nuovamente convocata anche
per la riunione del 1 ottobre p.v. ore 14.30 insieme a tutte le altre;
c) la ragione per la quale sia nell’uno che nell’altro caso la FP CGIL non è stata convocata.
Nel rammentare quanto stabilito dal vigente CCNL, anche in tema di informazione, si invita
codesto ente a fornire cortese urgente riscontro alla presente.
Cordiali saluti
Il Segretario nazionale FP CGIL
Florindo Oliverio
Roma, 30 Settembre 2020
Agenzia delle entrate
Direttore Centrale
Risorse Umane e Organizzazione
Dott. Roberto Egidi
dc.ruo@agenziaentrate.it
dc.ruo.relsindacalinormativalavoro@agenziaentrate.it
Oggetto: Accordo Del 17 settembre 2020 – Disciplina dello Smart Working – Fruizione oraria
dei congedi Legge 104/1992 – Riposi allattamento – Congedi parentali ad ore – Esclusione
Gentile Direttore,
è noto che il disciplinare per la regolamentazione del lavoro agile – non sottoscritto da questa Organizzazione sindacale – all’articolo 6, comma 7, esclude espressamente la fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104/1992 in modalità oraria.
Oltre a quanto riportato, più in generale, il disciplinare in parola esclude espressamente la fruizione
di permessi orari sia di natura contrattuale che di natura “normativa” quali, ad esempio, i riposi per allattamento e i congedi parentali.
Tale conclusione non rispetta, pur considerando il più ampio contesto di modalità di lavoro “agili”, la
finalità e il particolare apprezzamento che la Norma riconosce con diversi istituti alla tutela e cura della salute personale, al diritto del portatore di handicap a ricevere assistenza da parte di un suo congiunto/familiare/convivente, alla genitorialità.
Ad avviso della scrivente gli istituti di conciliazione previsti dal legislatore hanno come fine la diminuzione delle ore lavorabili su richiesta del lavoratore, indipendentemente dal luogo dove si svolge l’attività lavorativa.
Per questo, auspicando che l’Amministrazione non intenda violare i diritti soggettivi tutelati dalle norme di legge e contrattuali, riteniamo che l’esclusione prevista nel disciplinare, in particolare nella seconda parte del citato articolo 6 comma 7, debba intendersi come la possibilità di assicurare la fruibilità degli istituti previsti nel rispetto del principio di flessibilità richiamato al comma 1 del medesimo articolo 6 e nella responsabilità dell’autodeterminazione organizzativa del dipendente.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
INCONTRO CON IL CDA INPS
Come richiesto già prima della pausa estiva, accogliendo una sollecitazione che le scriventi organizzazioni sindacali avevano ribadito al Presidente in occasione dell’incontro del 15 settembre scorso, si è svolto ieri, sempre in modalità remota, l’incontro con l’intero Consiglio di Amministrazione dell’Istituto.
Dopo aver rivolto un saluto e formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo Organo di vertice dell’INPS che ritrova una dimensione di collegialità dopo 10 anni di gestione monocratica (introdotta dalla Legge n.122/2010) ed aver ribadito la solidarietà al Presidente, alla Vice-Presidente ed ai Consiglieri per la vergognosa campagna denigratoria messa in piedi da chi è portatore di interessi che non hanno nulla a che vedere con la funzione sociale del nostro Istituto, ci siamo soffermati nei nostri interventi su una serie di problematiche che ben riassumono i temi dell’agenda di confronto con l’Amministrazione, invitando nel contempo il CdA a valutare l’ipotesi, non nuova nella storia dell’INPS, di individuare un Consigliere al quale affidare la delega della gestione politica delle relazioni sindacali e di superare l’attuale regolamento di organizzazione, che ha creato uno squilibrio tra gli organi di vertice.
Un primo tema sul quale abbiamo richiamato l’attenzione del CdA è quello della valorizzazione del personale da realizzare sia attraverso i percorsi di riqualificazione dei colleghi, progressioni verticali e orizzontali, sia attraverso una politica assunzionale mirata ad immettere nei ruoli dell’Istituto nuove energie in grado di tamponare l’emorragia di uscite da pensionamento che negli ultimi 12 mesi hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 2.010 unità di personale: quasi il 7% in meno confrontando il dato di settembre 2020 rispetto allo steso mese del 2019! È necessario invertire la direzione del trend negativo e procedere in tempi brevi non solo all’approvazione ed alla successiva pubblicazione dei bandi per l’assunzione di nuovo personale, personale dell’ambito amministrativo, dei profili specialistici, del settore medico (età media 63 anni!) e degli altri profili professionali, ma serve anche accelerare i percorsi di riqualificazione professionale con particolare riferimento all’area A e B che rappresentano oggi circa il 20% dell’intera forza lavoro dell’Istituto. Su quest’ultimo tema, pur riconoscendo il lavoro di “moral suasion” fatto a dicembre 2019 dal Presidente nei confronti del Ministero della Funzione Pubblica per “rimuovere il macigno” dei titoli di studio per l’accesso all’area superiore valorizzando l’anzianità di servizio, tentativo non riuscito per le rigidità ministeriali, abbiamo invitato tutto il CdA a farsi portatore presso l’ARAN e presso il Governo delle specificità del nostro comparto e del nostro Ente nel momento in cui si andrà a discutere l’ordinamento professionale nel nuovo CCNL delle Funzioni Centrali. Un sostegno dell’INPS alle piattaforme sindacali sarebbe un ottimo viatico per risolvere definitivamente il problema di tanti colleghi che oggi svolgono attività riconducibili a inquadramenti professionali non corrispondenti alle qualifiche possedute.
Altro tema affrontato è stato quello degli investimenti nel settore informatico. Investire sull’implementazione della dorsale informatica dell’Istituto rappresenta un’opzione indifferibile, dopo anni in cui la mannaia del legislatore ha tagliato pesantemente le risorse a disposizione dell’Istituto (4.312.100.000 € nel periodo 2012-2018) per effetto delle riduzioni di spesa che hanno comportato il versamento delle relative economie al Bilancio dello Stato: un taglio che ha colpito tutti i settori, ma in modo particolare l’informatica che, per definizione, considerato l’elevato tasso di innovazione, proprio di quel mondo, necessita di investimenti costanti. L’investimento nell’informatica è, a nostro parere, strategico in una prospettiva di medio termine rivolta all’esterno (ossia nei rapporti con la cittadinanza e che, quindi, riguardi sia un ripensamento del sito internet sia un utilizzo maggiore delle tecnologie) ma anche all’interno (pensiamo all’implementazione dello smart-working e all’acquisto di dotazioni informatiche per i lavoratori, ad esempio).
Affrontando altri argomenti, dal superamento del ruolo ad esaurimento della vigilanza ispettiva alla riorganizzazione dell’area medico-legale, alla eccessiva litigiosità che vede troppo spesso l’Istituto soccombere e rifondere spese, abbiamo ricordato al CdA il tema del welfare rivolto ai dipendenti pubblici, ambito nel quale, lo ricordiamo ai nostri interlocutori, l’INPS non solo cura la gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, il famoso contributo dello 0.35%, 0.15% per i pensionati ex dipendenti pubblici, per il quale abbiamo risollecitato il Presidente ad esercitare pressioni sul MEF in vista dell’emanazione del decreto interministeriale che riaprirà operativamente i termini di adesione al Fondo, ma soprattutto è depositario di strutture sociali, dalle case albergo ai collegi e convitti disseminati in diverse regioni, da rilanciare e sulle quali investire.
I temi da sviscerare in questa sede sarebbero tanti e ci siamo limitati a ricordarne alcuni. Il tempo, quattro anni è l’arco temporale del mandato del CdA, per affrontarli attraverso un percorso di condivisione c’è: noi ci siamo!
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
FIALP/CISAL
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott. Vincenzo Starita
Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile
Il 10 maggio 2019 le scriventi organizzazioni hanno sottoscritto con codesta amministrazione, dopo oltre vent’anni, un importante accordo recante nuovi e più moderni criteri di mobilità del personale dell’amministrazione per la Giustizia minorile e di comunità.
Purtroppo, ad oggi, non è avvenuta la pubblicazione di alcun interpello. E’ vero che il Direttore Generale del personale, con estrema correttezza, ha informato le oo. ss. che a causa della emergenza da COVID–19 non sarebbe stato possibile rispettare i termini previsti nell’accordo per la pubblicazione dei bandi. Tuttavia è altrettanto vero che, trascorse le fasi uno e due dell’emergenza, nulla osta oggi a che si avviino le procedure di mobilità previste dall’accordo, anche in vista delle prossime assunzioni, al fine di dare ristoro alle legittime aspettative di mobilità del personale compreso quello che, distaccato da anni, aspira alla stabilizzazione.
Tanto premesso, CGIL CISL e UIL chiedono l’applicazione del cennato accordo, ed in particolare dell’art. 19 dello stesso (“In sede di prima applicazione del presente Accordo, l’Amministrazione si impegna a bandire ad interpello, tutti i posti disponibili alla data del bando, per tutte le figure professionali, con priorità per quei profili professionali per i quali è prevista la prossima assunzione. Tali procedure di interpello dovranno essere bandite entro il 30 aprile 2020”), con la pubblicazione, senza indugio, se possibile con procedura telematica degli interpelli ordinari per tutte le figure professionali e per tutti i posti disponibili.
CGIL CISL e UIL si riservano l’adozione di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro.
Distinti saluti.
Roma, 29 settembre 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini Marra Amoroso
GRADUAZIONE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E PROGRESSIONI
In data 29 settembre si è svolto un nuovo incontro del tavolo nazionale con all’odg la proposta di graduazione delle posizioni organizzative – art. 5, co. 3, lett. f), CCNL Funzioni Centrali e l’informativa sui bandi per le progressioni economiche e le progressioni verticali.
POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Innanzitutto, l’Amministrazione, accogliendo le nostre osservazioni, ha previsto l’istituzione delle Posizioni Organizzative anche presso la sede centrale dell’INL.
L’amministrazione ha presentato, in sede di confronto sindacale, una graduazione delle PO in 4 fasce, determinate in base alla classificazione degli uffici dirigenziali: le prime tre fasce (ossia i processi) sono differenziate in relazione al numero di teams che si dovranno coordinare mentre la quarta fascia è riservata ai teams, che al momento non saranno messi a bando.
Abbiamo in primo luogo fatto presente che, pur non essendo aprioristicamente contrari alla graduazione delle PO, in questa prima fase sarebbe stato più opportuno prevedere una semplice graduazione tra teams e processi. Questo, anche per analogia con il percorso avviato sulle indennità di funzione che stiamo strutturando e che guardano esclusivamente al ruolo e alle responsabilità ricoperte, piuttosto che al numero e alla complessità delle pratiche lavorate. A ciò si aggiunga che il numero delle PO, da cui deriva la graduazione illustrata nel regolamento, è strutturato esclusivamente sul numero di personale in servizio e non sulle responsabilità assunte e sui reali carichi di lavoro attribuiti a ciascun ufficio e che le competenze attribuite alle singole PO prescindono dal numero delle sotto-articolazioni eventualmente assegnate. Ciò a nostro avviso potrebbe determinare squilibri tra uffici che, per grave carenza di personale, non possono istituire sotto-articolazioni; questo porterebbe inevitabilmente a giuste rivendicazioni del personale inquadrato nei diversi profili professionali e destinatari di responsabilità di PO non ispettive.
Ribadendo che la graduazione su quattro fasce ci sembra eccessiva, proprio per le responsabilità che ne derivano in ugual misura, in qualunque ITL si operi, abbiamo insistito nel rivedere quindi i criteri di differenziazione.
Da ultimo, abbiamo rilevato che l’impianto delineato potrebbe alimentare aspettative sproporzionate nel personale, tenuto conto che la mancanza di adeguate risorse sul FRD comporterà necessariamente un corrispettivo probabilmente limitato ed una differenziazione minima tra le varie fasce previste nel regolamento.
Questo aspetto richiama la persistente scarsità di risorse economiche dell’INL, su cui abbiamo chiesto all’Amministrazione di porre attenzione, sia perché si sta per aprire la discussione sulla nuova legge di stabilità sia per quanto riguarda la discussione sulle risorse economiche che verranno dall’UE. Con particolare riferimento a quest’ultimo aspetto, abbiamo chiesto a INL di aprire una interlocuzione con il Governo per evidenziare il ruolo essenziale della vigilanza sul lavoro e, su quella base, presentare un progetto per chiedere specifici finanziamenti in favore di INL.
Abbiamo inoltre chiesto di rivedere i tempi concessi per la presentazione delle istanze; su questo, l’Amministrazione si è riservata di fare le sue valutazioni.
Nonostante le nostre osservazioni, l’Amministrazione ha preferito mantenere la graduazione su 4 fasce e comunicato che i bandi verranno pubblicati ad ottobre, in novembre si terranno i colloqui così che la procedura possa chiudersi entro fine anno, per rendere operative le PO a far data dal 1° gennaio 2021.
I colloqui si svolgeranno in presenza presso i capoluoghi di regione nel rispetto dei protocolli di sicurezza e la giornata di esame sarà considerata in permesso senza rimborso delle spese di viaggio. Su quest’ultimo aspetto, ci riserviamo un approfondimento, anche tenuto conto di quanto già fatto in altre Amministrazioni, per analoghe procedure.
PROGRESSIONI ECONOMICHE
A seguito delle nostre insistenti rimostranze e delle nostre pressioni, l’Amministrazione ci ha comunicato che l’applicativo per la presentazione delle domande on-line dovrebbe essere disponibile orientativamente entro il 20 di ottobre, così che entro la fine dello stesso mese dovrebbero essere emanati i relativi bandi – pubblicati su intranet e su internet – per consentire di concludere le procedure entro dicembre.
Le credenziali per accedere all’applicativo saranno inviate tramite mail e saranno previsti almeno 20 giorni di tempo per presentare la domanda. L’applicativo dovrebbe dare la possibilità di modificare la domanda presentata, purché ciò avvenga entro i termini previsti dal bando. Sempre allo scopo di velocizzare la procedura, ci sarà una commissione con ulteriori sottocommissioni per l’esame dei documenti.
Sarà inoltre prevista la possibilità di presentare successivamente una istanza alla commissione, per eventuali disallineamenti sui punteggi attribuiti.
PROGRESSIONI VERTICALI
L’Amministrazione ci ha confermato che il bando potrebbe uscire già entro fine settimana e che le prove si svolgeranno in presenza presso le sedi di Napoli, Roma, Milano e Bologna nel rispetto dei protocolli di sicurezza. La giornata di esame sarà considerata in permesso, senza rimborso delle spese di viaggio.
In questo caso, non essendo disponibile un applicativo, le domande potranno essere presentate tramite pec, mail istituzionale ovvero tramite raccomandata a mano direttamente all’ufficio di appartenenza, con possibilità – in ogni caso – di allegare la documentazione necessaria.
FP CGIL CISLFP UIL PA
Matteo Ariano Michele Cavo Bruno Di Cuia
Roma, 30 settembre 2020
On. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
R O M A
e, p. c.
Pres. Bernardo Petralia
Capo del DAP
R O M A
Pres. Gemma Tuccillo
Capo del DGMC
R O M A
Oggetto: Problematiche Corpo di polizia penitenziaria – Richiesta incontro.
On. Ministro,
com’è noto l’emergenza penitenziaria e – ancor più – gli effetti che ricadono sul Personale del Corpo
di Polizia penitenziaria, durano da anni e non accennano a migliorare.
I problemi hanno invece necessità di essere affrontati con misure lungimiranti, strutturali e
organiche, tali da invertire la tendenza ed innescare un percorso di riforme che collochino il sistema
di esecuzione penale al centro del modello di giustizia del Paese.
Le questioni più urgenti e stringenti, solo per citarne alcune, sono ad esempio: la carenza delle
dotazioni organiche, gli equipaggiamenti, il trattamento complessivo (si pensi all’annosa questione
del pagamento degli oneri accessori per le caserme), le aggressioni, il modello custodiale, la
condivisione di un protocollo sanitario per il contenimento dei rischi di contagio da coronavirus ed
altre ancora che tardano ad essere avviate a soluzione.
A ciò si aggiunga il tema del rinnovo del Contratto Nazionale per il Personale non dirigente del
Comparto Sicurezza e la stipula del primo Contratto per l’autonoma area negoziale per i dirigenti
delle Forze di Polizia.
Si tratta di questioni su cui si avverte forte l’esigenza, non più rinviabile, di un confronto, sereno e
costruttivo con la S.V. On.le Ministro, attraverso il quale si auspica si possano individuare strategie
e linee di intervento condivise, anche in previsione dell’impegno delle risorse derivanti dal recovery
fund, nonché della predisposizione della nota di aggiornamento al DEF e della legge di bilancio per
l’anno 2021 che sarà presto discussa nel CdM e dal Parlamento.
Per quanto detto queste OO.SS. chiedono alla S.V. di voler calendarizzare una prima riunione per
l’avvio di una discussione non più rinviabile stante la criticità vissuta dagli Uomini e dalle Donne del
Corpo di Polizia Penitenziaria.
Nell’attesa di un cortese cenno di riscontro, molti cordiali saluti.
SAPPE OSAPP UIL PA PP SINAPPE USPP FNSCISL CGIL FP
Capece Beneduci De Fazio Santini Moretti Vespia Oliverio
Pubblichiamo il comunicato unitario, relativo ai dovuti chiarimenti, a firma di tutte le sigle che hanno sottoscritto l’accordo sul Fondo 2020, sulle motivazioni che hanno prodotto la decisione in oggetto, con l’invito alla massima diffusione tra i lavoratori.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT
Pubblichiamo la circolare dell’Ufficio Coordinamento delle Attività Sanitarie e Medicina Legale con la quale da le indicazioni sulla campagna antinfluenzale 2020-21 , per il personale del Corpo
L’arroganza del governo e dell’amministrazione utilizzata per distribuire le risorse di cui all’art 1, comma 133 della legge di bilancio 2020, frutto di lotte sindacali durate mesi, è l’emblema della violazione delle normative vigenti e delle correte relazioni sindacali. Un atteggiamento, quello del governo e dell’amministrazione ritenuto sin dall’inizio incomprensibile, inadeguato e in contrasto con gli obiettivi prefissati e con il principio di valorizzazione economica del personale del Corpo, a tal punto da penalizzare una cospicua parte di lavoratori, quella più esposta al rischio, costretta, per l’effetto dell’equiparazione agli altri Corpi dello Stato, a beneficiare di incrementi economici irrisori.
Ecco tutti i perché dello stato di agitazione proclamato dalla Fp Cgil VVF
BOERI, DOV’ERI?
In questi giorni, l’ex presidente dell’Istituto, il prof. Tito Boeri, sta presentando il suo ultimo libro, “Riprendiamoci lo Stato”, scritto assieme al giornalista Sergio Rizzo. All’interno del libro, il prof. Boeri non risparmia critiche all’Istituto di cui è stato Presidente e anche nei giorni scorsi, nell’ambito della trasmissione televisiva “Piazza Pulita” su La 7, in cui spesso compare come opinionista, si è perfino espresso sul valore della dirigenza della Pubblica Amministrazione pronunciando testuali parole: ”Purtroppo molti dirigenti nel settore pubblico non hanno le competenze che dovrebbero avere […]. Purtroppo, i criteri di selezione di questi – per ingerenze della politica, ingerenze anche del sindacato – non sono selezionati nel modo giusto. […] Eppure, abbiamo tanti che sono arrivati a quelle posizioni addirittura senza dei concorsi o dei concorsi che non erano per niente competitivi […]”.
Video integrale a questo link: https://www.la7.it/piazzapulita/video/dirigenti-pubblici-boeri-spesso-abbiamo-le-persone-sbagliate-al-posto-sbagliato-17-09-2020-340292
Chissà se il Boeri che parlava era lo stesso che, da Presidente dell’Istituto, ha promosso – davvero per ingerenze esterne? – dirigenti in prima fascia senza specificarne i meriti precisi ovvero dirigenti entrati in Istituto senza concorso, e che ha consentito attribuzioni di incarichi nell’area professionale che oggi i Tribunali dichiarano illegittime, condannando l’Istituto anche al risarcimento dei mancati compensi.
Non sappiamo se a quelle parole si attagli di più una famosa prima pagina del settimanale satirico “Cuore” – “Hanno la faccia come il c…” – o se esse contino sull’ignoranza dei fatti da parte di molta dell’opinione pubblica.
Fatto sta che Boeri, da Presidente dell’Istituto, non ci sembra abbia gestito bene il suo ruolo: ha perpetuato e anzi aggravato, il modello di gestione monocratica che aveva ereditato, immettendo un modello di riorganizzazione che poneva l’Istituto nelle sue mani, svuotando il ruolo del Direttore Generale e del CIV; ha tenuto, per anni, medici convenzionati pagati a ore, senza prevedere concorsi e rischiando (volontariamente?) l’esternalizzazione del servizio; ha provato a snaturare la mission dell’INPS, insinuando l’idea che la previdenza non dovesse essere più il suo core business, partendo dalla proposta di ridenominarlo Istituto Nazionale della Protezione Sociale, ma anche trasformandolo in un centro di elaborazione di proposte legislative.
L’arrivo del CdA è stato da noi salutato con favore proprio perché crediamo che sia arrivata l’ora di reintrodurre una gestione collegiale dell’INPS, in armonia con gli altri organi che sono stati privati del loro ruolo, partendo al più presto da un nuovo regolamento di organizzazione.
P.S.: non intendiamo infilarci nella polemica strumentale riguardo al compenso stabilito per il Cda dell’INPS (… e dell’Inail, non dimentichiamolo!), anche perché crediamo che i vertici della Pubblica Amministrazione debbano ricevere remunerazioni adeguate ai compiti e alle responsabilità. Certo, sarebbe stato più saggio pubblicizzare per tempo il decreto interministeriale del 7 agosto scorso, senza aspettare che un quotidiano lo “scovasse”…
DELEGAZIONE TRATTANTE FP CGIL INPS