FP CGIL, CISL FP e UIL PA per una soluzione immediata per gli ausiliari!
Diciamo no alle strumentalizzazioni!

A fronte delle proteste legittime degli ausiliari occorre trovare da subito una soluzione che dovrà vedere come obiettivo prioritario l’emanazione di un bando che consenta il progressivo svuotamento della prima area. Strumentalizzazioni come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni da parte di alcune organizzazioni sindacali servono solo a fare confusione e creare divisioni inutili e controproducenti tra lavoratori.
Sul punto è bene fare chiarezza anche al fine di evitare che queste strumentalizzazioni, inutili ai fini del risultato, finiscano di produrre l’effetto opposto di rinviare ulteriormente una tematica che è per noi invece ineludibile.
Il transito in area seconda degli ausiliari, così come quello in area terza delle altre figure professionali, è soggetto alla regola costituzionale della riserva dei posti all’esterno del 50%. Ciò significa che dei posti disponibili in area seconda la metà può essere coperto da personale interno, ossia proveniente dalla prima area, la metà deve essere coperto da personale esterno ossia reclutato mediante pubblico concorso. Tale regola, in quanto prevista dalla costituzione, è inderogabile come certificato dalla costante giurisprudenza ossia da decine e decine di sentenze della magistratura anche amministrativa. Le assunzioni mediante concorso, pertanto, non pregiudicano i lavoratori interni in quanto vanno a coprire solo i posti riservati all’accesso dall’esterno (ossia il 50%). Esse, viceversa, costituiscono anzi il presupposto perché il passaggio dall’interno possa avvenire perché l’amministrazione è tenuta a coprire l’altro 50% dei posti con procedura riservata ai lavoratori interni ossia in questo caso agli ausiliari.
Partendo da tale dato normativo, CGIL CISL e UIL, atteso che sono stati pubblicati dei bandi di selezione per 616 operatori e 109 conducenti di automezzi, hanno già provveduto a richiedere senza ulteriore indugio l’avvio immediato della procedura per il transito in prima battuta di almeno 725 ausiliari in area seconda nella figura dell’operatore giudiziario. Su questo punto, pur prendendo atto dell’impegno assunto dal Direttore Generale dr. Leopizzi rispetto ad una breve tempistica per l’emanazione del bando, non possiamo non registrare ritardi pesanti da parte dell’Amministrazione. Non a caso la questione dei passaggi dalla prima alla seconda area è e rimane uno dei punti centrali della vertenza che ci ha portato alla proclamazione dello sciopero.
Per CGIL CISL e UIL la pubblicazione con urgenza del bando per il passaggio degli ausiliari è pertanto una priorità assoluta: ad oggi non ci sono ostacoli di natura giuridica e di natura economica che impediscano all’amministrazione giudiziaria di emanare anche domani un bando aperto a tutti i lavoratori interessati per il passaggio in area seconda di almeno 725 ausiliari mantenendo le graduatorie aperte sì da consentire, mediante lo scorrimento delle stesse, il progressivo svuotamento della figura così come previsto dall’accordo del 26 aprile 2017. Un processo che deve andare di pari passo con la revisione dei profili che, conseguentemente ai processi di digitalizzazione in atto, deve rivederne i contenuti
professionali per renderli adeguati alle sfide proposte dall’innovazione tecnologica e organizzativa. E la riqualificazione di questi lavoratori è un tassello fondamentale.
Per questi motivi riproporremo in sede politica, tramite una specifica richiesta di incontro al Ministro, il tema, unitamente agli altri ancora irrisolti e che riguardano la mancata pubblicazione dei bandi per le figure professionali inizialmente escluse dal 21 quater, assistenti informatici e linguistici, la realizzazione dei cambi di profilo all’interno della seconda area e della terza area e lo scorrimento integrale delle graduatorie per funzionario NEP e per funzionario giudiziario ex art.21 quater cit..
Vi terremo informati sugli sviluppi.

Roma, 22 settembre 2020

FP CGIL                CISL FP                 UIL PA
Russo                    Marra                       Amoroso

Pubblichiamo la nota della Direzione centrale per le Risorse Umane in merito alla mobilità del personale del ruolo operatore e Assistente

RICHIESTA AUDIZIONE AI SENATORI COMPONENTI LE COMMISSIONI:

Commissione speciale atti urgenti del Governo
1^ Affari Costituzionali
5^ Bilancio
6^ Finanze e tesoro
11^ Lavoro pubblico e privato
14^ Politiche dell’Unione europea

Egregi Senatori,
le lavoratrici e i lavoratori dell’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – hanno
chiesto alle scriventi rappresentanze sindacali nazionali di portare alla Vostra cortese attenzione la
loro ferma, preoccupata e motivata contrarietà al progetto politico di trasformazione dell’ente in
soggetto di diritto privato, quale sarebbe l’Ente Pubblico Economico, come testimonia l’allegato
emendamento prodotto all’A.S. 1925 dai senatori Santillo, Lupo e Puglia del M5S.
Stiamo parlando di un Ente pubblico posto sotto l’egida dello Stato che oggi, nello
svolgimento della propria rilevante attività istituzionale di regolazione e di controllo del settore
aereo, promuove lo sviluppo dell’aviazione civile del paese garantendo agli utenti e alle imprese la
sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi e l’equa competitività nel rispetto
dell’ambiente. Organismo responsabile della corretta applicazione dei regolamenti comunitari in
materia di Diritti del passeggero, ha – come noto – il potere di irrogare sanzioni amministrative nei
confronti dei soggetti inadempienti e per assicurare il rispetto degli standard qualitativi e dei diritti
del passeggero l’ENAC monitora e verifica costantemente i parametri di qualità dei servizi
aeroportuali e del trasporto aereo, anche attraverso le attività di certificazione, formazione e
riqualificazione professionale del personale dipendente.
Privatizzarlo e trasformarlo in soggetto privato significherebbe doverlo poi iscrivere al
registro delle imprese e collocarlo sul libero mercato per inseguire il profitto, facendogli perdere la
capacità di esercitare con le dovute garanzie di indipendenza, imparzialità e trasparenza quei poteri
autoritativi pubblici in materia di regolazione, vigilanza, controllo del trasporto aereo e sicurezza
del volo che gli sono stati affidati dal decreto legislativo n. 250/97. Un progetto che appare oscuro
anche nelle sue effettive finalità, non rinvenibili nell’articolato dell’emendamento proposto, che a
nostro avviso non porterebbe alcun reale vantaggio al sistema paese, anzi, specie in un momento
storico in cui si tenta di nazionalizzare Alitalia e si chiede maggior controllo da parte dei
concessionari pubblici.
Contro questo progetto abbiamo presentato circa un anno fa al Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti e al Presidente dell’ENAC delle valide proposte alternative – in particolare
l’Istituzione di un Autority nazionale, come del resto hanno già fatto in altri grandi paesi europei
come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e la Spagna – che, nel consentire un rafforzamento
dell’Ente sotto tutti gli aspetti, lo manterrebbe all’interno del perimetro delle amministrazioni dello
Stato. Idee mai volutamente trattate e discusse al tavolo di confronto, alle quali si è sempre
unicamente preferita l’imposizione ferma e ultra determinata del piano deciso da quegli attori
istituzionali, completamente refrattari al dialogo e al rispetto delle prerogative sindacali e dei diritti
dei lavoratori coinvolti, loro malgrado.
L’ENAC non è un operatore economico, ma l’Autorità nazionale di regolazione, vigilanza e
controllo del settore aereo, e la sua mission non può che essere svolta da un ente pubblico dello
Stato che ne garantisce le funzioni in ragione della difesa dei diritti e della sicurezza dell’intera
collettività.
I lavoratori e le lavoratrici dell’ENAC vogliono difendere il futuro proprio e quello
dell’Ente, che rappresenta un’eccellenza nel panorama delle Autorità del trasporto aereo a livello
europeo e internazionale, e intendono farlo esprimendo l’orgoglio e la consapevolezza di lavorare
nell’interesse della comunità, al servizio esclusivo del Paese come previsto dalla Costituzione.
Per questo sono scesi in piazza numerosi il giorno 16 settembre u.s. sotto il Ministero delle
Infrastrutture aderendo allo sciopero nazionale proclamato dalla scriventi organizzazioni sindacali,
al quale ha partecipato oltre il 60% del personale dipendente ENAC impegnato sull’intero territorio
nazionale, per difendere il diritto dei cittadini a volare in modo sicuro.
La richiesta di audizione che inviamo alla vostra attenzione nasce proprio per questa
ragione, per favorire l’ascolto delle ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, delle proposte
alternative prodotte dal Sindacato per rilanciare il ruolo strategico dell’ENAC, senza condannarlo e
consegnarlo alle logiche d’impresa.
Restiamo in attesa.
Con viva cordialità

Roma, 22.09.2020

FP CGIL               FIT CISL             CISL FP                  UIL PA          FLP                 CIDA             USB PI
F. Oliverio            M. Mascia            A. Marinelli   S. Colombi   M. Carlomagno G. Rembado  D. Mencarelli

Roma, 21 Settembre 2020

QUANDO IL TEMPO RAPPRESENTA UNA VARIABILE INCOSTANTE….

Al Direttore Generale del Personale Civile Difesa
Dr.ssa Gabriella Montemagno

e,p.c.

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. Pietro Serino

Riscontrando la nota di sollecito inviata lo scorso 14 Luglio dalle scriventi OO.SS.
codesta Direzione generale affermava testualmente, nella risposta trasmessa il successivo
20 Luglio: “In merito alla richiesta avanzata da codeste OO.SS. con la lettera a riferimento, si
rappresenta che questa Amministrazione sta ponendo in essere tutte le attività necessarie
all’apertura del tavolo di contrattazione per la distribuzione del FRD 2020 in tempi brevi.
L’emanazione della circolare per la ripresa della ricognizione di PPL, Turni e Reperibilità, sospesa a
causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, è propedeutica all’acquisizione dei dati necessari per
procedere quanto prima alla convocazione del suddetto tavolo, per consentire all’Amministrazione
di elaborare un’ipotesi di Accordo il più equo e favorevole possibile ai dipendenti civili dell’A.D.
Un “QUANTO PRIMA” molto particolare, considerato che sono trascorsi ben due
mesi da quella comunicazione, mentre il tempo rimasto a disposizione per affrontare
quegli argomenti e riuscire a definirli entro la fine dell’anno è ormai estremamente esiguo,
per esclusiva responsabilità dell’A.D.
Appare quindi davvero singolare che nella convocazione pervenuta in data odierna
a queste OO.SS. Nazionali per trattare gli argomenti sopracitati si sia deciso di limitare il
tempo a disposizione nella misura di un ora e mezza quando, a solo titolo di esempio, altre
amministrazioni hanno dedicato intere giornate, stante l’importanza e la delicatezza dei
temi.
Si chiede quindi la modifica della convocazione nella quale chiediamo sia indicato
un tempo congruo all’importanza degli argomenti da trattare

FP CGIL                               CISL FP                                    UIL PA
Francesco Quinti              Massimo Ferri                    Sandro Colombi
Roberto De Cesaris             Franco Volpi

Pubblichiamo l’informativa dell’Ufficio per le Politiche di Tutela della Sicurezza sul Lavoro del Personale del Corpo, finalizzata a definire un sistema di gestione della Sicurezza sul lavoro, che sarà testato presso un numero limitato di sedi

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie in merito alle distribuzioni economiche previste dal decreto per la semplificazione e l’innovo digitale

Pubblichiamo la Circolare SAF e i relatvi allegati, emanata dalla Direzione Centrale per la Formazione

All’Avv. Vito COZZOLI
Presidente/AD Sport e Salute
Spa

p.c. Al Dr. Riccardo MELONI
Direttore Risorse Umane Sport
e Salute Spa

Al Dr. Giuseppe TROIANI
Responsabile Relazioni
Sindacali Sport e Salute Spa
LL.SS.

Gent.le Presidente,
come sa, venerdì scorso è stato faticosamente raggiunto, tra la delegazione di parte
datoriale e quelle di parte sindacale, un nuovo accordo in materia di misure gestionali per la
progressiva ripresa delle attività di Sport e Salute Spa e delle Federazioni Sportive Nazionali. Salvo
proroghe, l’accordo produrrà effetti da oggi fino al 15/10 p.v.
In continuità con quella del 15/5 c.a., l’intesa del 18/9 u.s. persegue, attraverso il
contestuale ricorso al lavoro in presenza ed al lavoro agile, l’obiettivo di contemperare l’esigenza
di una graduale ripresa delle attività produttive con quella di consentire alle lavoratrici ed ai
lavoratori un rientro in servizio in piena sicurezza.
In particolare, l’accordo del 18/9 u.s. stabilisce che, in relazione alla ripartenza delle
attività, il lavoro in presenza possa essere progressivamente incrementato a condizione che
continuino ad essere osservate le misure concernenti salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
individuate con l’accordo del 12/5 c.a. La percentuale di lavoratori in presenza, da definire in ogni
realtà del Comparto nell’ambito del dialogo tra le parti, va quindi integrata con il ricorso al lavoro
agile che resta la principale leva su cui agire per scongiurare rischi di contagio negli ambienti di
lavoro. Oltre a fissare questa regola di carattere generale, l’intesa del 18/9 individua anche una
serie di condizioni di stato cui riconoscere più elevati livelli di tutela.
Il punto di equilibrio tra posizioni inizialmente molto distanti raggiunto con la stipula della
più volte citata intesa del 18/9 u.s. rischia però ora di esser messo in discussione da iniziative
unilaterali che, secondo quanto risulta alle scriventi, taluni datori di lavoro hanno ritenuto di dover
assumere non appena ricevuta la notizia della sottoscrizione dell’accordo. In alcune realtà infatti,
come ad es. in FGCI, sono state unilateralmente impartite al personale istruzioni operative frutto
di una interpretazione non corretta delle disposizioni pattiziamente definite; istruzioni operative
che, ad es., nel richiedere al personale di debitamente motivare e documentare, le istanze di
esecuzione della prestazione lavorativa in modalità agile sembrano perseguire l’obiettivo di
limitare alle sole condizioni di stato indicate nell’accordo le fattispecie di accoglimento delle
relative richieste. Così come appaiono lontane da una corretta interpretazione delle disposizioni
contrattuali le indicazioni che confermano la ripresa delle attività in presenza o quelle che
impongono ai dipendenti con particolari esigenze familiari e logistiche di avvalersi di istituti quali
ferie, permessi ex art. 37, permessi a recupero, banca delle ore, ecc…
Tutto ciò premesso, le scriventi chiedono che, previo confronto con le OO.SS. firmatarie, i
contenuti dell’accordo sottoscritto formino oggetto di una specifica circolare interpretativa da
trasmettere con urgenza a tutti i datori di lavoro. Chiedono altresì un Suo autorevole intervento
rivolto a far sì che, in tutte le realtà, l’individuazione della percentuale di personale da collocare in
lavoro agile avvenga nell’ambito di quel dialogo tra le parti cui l’art. 1, c. 3 dell’accordo del 18/9
u.s. fa esplicito riferimento. In mancanza, le scriventi si vedranno costrette a mettere in campo
tutti gli strumenti utili a far in modo che nessuno possa più mettere in dubbio il principio in base al
quale gli accordi sottoscritti al tavolo negoziale nazionale vanno rispettati. Da tutti.

Roma, 21 settembre 2020

FP CGIL                          CISL FP                              UILPA                             CISAL FIALP
Francesco Quinti              Alessandro Bruni               Paolo Liberati                       Dino Carola

COMUNICATO A TUTTO IL PERSONALE

Come da nota in calce, vi comunichiamo che giovedì 24 settembre alle ore 11:00, in
video conferenza, le Organizzazioni Sindacali sono state convocate per la
Sottoscrizione dell’Accordo Definitivo per le PEO 2020.
Il Segretario generale convoca le Organizzazioni sindacali in indirizzo, per il giorno giovedì
24 settembre 2020, ore 11:00, tramite la piattaforma Teams “Contrattazione Corte dei
conti”, cui seguirà invito sul calendario per la partecipazione, con il seguente ordine del
giorno:
• Sottoscrizione dell’Accordo definitivo per le progressioni economiche finanziate con il
Fondo risorse decentrate dell’anno 2020
Sarete prontamente informati sull’esito dell’incontro.

Roma, 21 settembre 2020

Susanna Di Folco          Alessandro Guarente             Fernanda Amidani

Al termine di un percorso negoziale breve ma complesso la Fp CGIL, valutato attentamente il testo definitivo proposto alla firma delle OO.SS.
dalla delegazione di parte pubblica, ha ritenuto di non sottoscriverlo in quanto eccessivamente sbilanciato verso interessi datoriali.
Poco aggiunge alla quotidianità dei colleghi, limitandosi a recepire alcuni interventi normativi di matrice legislativa e ministeriale consentendo,quindi, all’agenzia di proseguire con questa modalità organizzativa del lavoro scaricando – anche nel periodo post emergenziale – parte dei costi produttivi  sul singolo lavoratore e incrementando, al tempo stesso, la produttività.
L’esplicita previsione dei divieti di fruizione dei permessi orari nelle giornate di lavoro presso una sede diversa dal proprio ufficio include, limitandosi ad un solo esempio, la fruizione delle due ore giornaliere
derivanti dalla legge 104/1992. In questo caso il lavoratore non potrà chiedere le due ore di congedo e dovrà lavorarne 7.12.
Nonostante lo sforzo sindacale, anche unitario, l’Agenzia ha ottenuto il suo risultato: non strumenti di conciliazione dei tempi vita lavoro che bilanciassero l’esigenza di flessibilità organizzativa del dipendente (senza per questo obbligarlo a rinunciare a istituti contrattuali e normativi importanti) con l’esigenza di erogare servizi, bensì un mix tra uno strumento finalizzato a ridurre il contagio e uno strumento che, recuperando produttività, consente un ridimensionamento dei costi produttivi e, in particolare, quello del lavoro.
Il percorso, concluso giovedì 17 settembre, ha avuto avvio su impulso della Fp CGIL nel corso del mese di luglio, oggetto di un impegno sottoscritto il 5 agosto da tutto il Tavolo negoziale e avviato formalmente l’8 settembre.
L’obiettivo della Fp CGIL era noto ed ha rappresentato la base di tutti i contributi offerti da questa Organizzazione nella elaborazione dei contributi sindacali anche di ispirazione unitaria; cioè quello di definire un “catalogo” di strumenti di conciliazione ampio nel quale le diverse esigenze dei colleghi
potessero trovare soddisfazione: una disciplina non più solo emergenziale dello smart working ed il consolidamento del telelavoro e del co-working.
Era essenziale, per la Fp CGIL, arrivare già con questo accordo ad una disciplina degli strumenti di conciliazione che potesse rappresentare un buon punto di avanzamento in vista dei prossimi appuntamenti negoziali anche, ma non solo, su questo tema.
Abbiamo scritto, non più tardi di fine luglio, che tergiversare era inutile e dannoso. È quanto accaduto: si rinvia ad un “dopo”, ad un nuovo accordo futuro, l’approfondimento di aspetti normativi ed economici legati al ricorso dello smart working, telelavoro e co-working tanto per la fase emergenziale quanto in quella ordinaria.
Sulfurea, quindi, la dichiarata attenzione nei confronti dei colleghi che, in questi mesi, in un contesto emergenziale molto complesso, hanno saputo garantire alla collettività la propria professionalità utilizzando strumenti personali e a proprie spese. Chiedere loro di continuare a sostenere questi costi anche oltre l’emergenza è quantomeno la manifestazione di una mancanza di rispetto.
Invece, come effetto dell’accordo del 17 settembre e comunque fino a nuovo accordo, i colleghi continueranno a mettere a disposizione le proprie dotazioni informatiche personali, rinunceranno a diritti contrattuali, metteranno di tasca propria parte dei costi produttivi: servizio sostitutivo
mensa e utenze.

p. la delegazione
FP CGIL Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini

Al Segretario generale
Al Vice Segretario generale
Al Dirigente generale Gestione Risorse Umane
Al Dirigente generale Affari Generali – Datore Lavoro
Sicurezza
Al Comitato Unico di Garanzia
e, p.c.
Al Servizio Relazioni Sindacali

A tutto il Personale

Le scriventi OO.SS., con riferimento alla circolare n. 28 del 13 settembre 2020, recante “Misure
organizzative urgenti in attuazione della legislazione emergenziale in relazione alla pandemia da
Coronavirus SARS-CoV-2 (COVID-19). Aggiornamenti”, rappresentano forti criticità derivanti
da modalità applicative e interpretative definite senza alcun coinvolgimento delle parti
sindacali rappresentative del Personale della Corte dei conti.
Pur comprendendo le ragioni d’urgenza, da parte dell’Amministrazione, non si può non sottolineare
quello che a nostro avviso rappresenta una palese disapplicazione del Sistema delle Relazioni
Sindacali.
La circolare, in argomento, disciplina il graduale riavvio in presenza delle attività istituzionali,
nonché l’applicazione di alcuni istituti contrattuali, che avrebbero necessitato di un preventivo
confronto con le Organizzazioni Sindacali, anche alla luce del Protocollo quadro per la
prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza
sanitaria da “COVID-2”, sottoscritto tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione, on. Fabiana
Dadone, e le Organizzazioni Sindacali Nazionali, in data 24 luglio 2020, di cui si allega copia.
Entrando nel merito della succitata circolare n. 28, facciamo presente che:
• Punto 1 lett. b): Non è mai stato avviato un confronto con le Organizzazioni Sindacali
per un approfondimento sulle modalità di attuazione del Lavoro Agile, nonostante le
reiterate richieste da parte sindacale, tanto da creare una contraddizione in termini quando si
parla di “…assicurare, giornalmente, la presenza in sede di almeno il 50% dei dipendenti
assegnati all’Ufficio…” (pag. 2), e, contestualmente, che “in ogni Ufficio della Corte deve
essere presente una percentuale non superiore al 50% del personale assegnato al singolo ufficio” (pag. 13). Così come risulta poco chiara e difforme l’applicazione della stessa in merito alle diverse tipologie di part time, delle quali va tenuto conto per il calcolo delle giornate lavorative in presenza.
• (Punto 4.1) E’ opportuno evidenziare che la prestazione lavorativa in modalità agile non incide sulla natura giuridica del rapporto di lavoro, né sul trattamento economico. Il lavoro agile è da considerare come servizio effettivo, alla stregua di quello reso in presenza ed è utile ai fini degli istituti della carriera, del computo dell’anzianità di servizio, nonché degli istituti relativi al trattamento accessorio, ivi compresi i nuovi trattamenti economici istituiti dall’art. 2-bis del Regolamento autonomo di amministrazione e contabilità.
• (Punto 4.6): Riguardo al differimento dei debiti orari, le scriventi ribadiscono che le decurtazioni stipendiali già disposte dall’Amministrazione, per il mancato recupero del debito orario entro il mese di marzo 2020, non potevano essere applicate per l’impossibilità materiale del Personale ad effettuare il suddetto recupero a causa della chiusura delle Sedi della Corte dei conti dal 12 marzo u.s. per l’emergenza COVID-19. Si chiede, pertanto, di ripetere al Personale quanto indebitamente decurtato, riconoscendo contestualmente la possibilità di recuperare il debito maturato entro il 31 ottobre 2020, previa istanza degli interessati.
• (Punto 5.1 lettere a e b): In merito ai dipendenti che hanno diritto a svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, e che già fruiscono della specifica normativa di cui all’art. 3, comma 3 della Legge 104/92, per sé o per un familiare, è da considerare pleonastico ed ultroneo dover presentare nuovamente la certificazione sanitaria, di cui l’Amministrazione è già in possesso. Le scriventi ritengono, inoltre, fondamentale individuare soluzioni adeguate in favore del “Lavoratore fragile” con difficoltà a svolgere il lavoro a distanza, quali ad esempio l’esenzione dal servizio, ex art. 87, comma 3, d.l. 18/2020 (disposizione vigente in quanto non espressamente abrogata dall’art. 263, d.l. 34/2020, pur menzionata nella Circolare n. 3/2020 di Funzione Pubblica, così come segnalato al Ministro competente con nota unitaria delle Federazioni Nazionali CGIL CISL e UIL e di cui si allega copia).
Queste OO.SS. segnalano, inoltre, che i “lavoratori fragili” che, come da indicazione dell’Amministrazione, presenteranno istanza per poter continuare a svolgere la propria prestazione lavorativa in regime di smart working, 5 giorni su 5, non devono essere obbligati a rientrare in ufficio prima di essere sottoposti a visita e, comunque, fino all’esito della stessa.
• (Punto 5.1 lettera c): Si chiede lo stralcio di questa lettera, al fine di evitare rischi interpretativi che darebbero luogo a forme di discriminazione nei confronti del Personale con almeno un figlio minore di 14 anni, avendo fissato al 14 settembre u.s. il termine per lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile, quando per tutto il restante del Personale è il 15 ottobre 2020, termine del periodo emergenziale, ex art. 1, comma 3, del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83.
• Prevedere misure di flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, così come previste dall’art. 263, d.l. 34/2020.
Alla luce di quanto suesposto, si chiede un urgentissimo incontro per affrontare le criticità emerse, nel rispetto dei ruoli, delle responsabilità e del Sistema delle Relazioni Sindacali, anche al fine di avviare un proficuo confronto per addivenire ad un Protocollo di Intesa sulla disciplina del “Lavoro Agile Emergenziale”.
Cordiali saluti.
Roma, 18 settembre 2020

Susanna Di Folco   Alessandro Guarente    Fernanda Amidani

COMUNICATO FLASH

– INTESA RAGGIUNTA SUL PROTOCOLLO PER LA RIPRESA DEL
LAVORO IN SICUREZZA E SMART WORKING –

Si è svolto stamane, di seguito alla riunione preliminare tenuta ieri – nella
quale ci era stata inizialmente consegnata una prima ipotesi di accordo da noi
ritenuta inadeguata a garantire il diritto al rientro in sicurezza delle lavoratrici e dei
lavoratori nelle proprie sedi di servizio, e assicurare l’accesso al lavoro agile e agli
altri istituti contrattuali in maniera strutturata e fruibile per tutti – il secondo e,
almeno per quanto ci riguarda, definitivo incontro tra le parti sul tema.
Conclusivo perché la delegazione di Sport e Salute, venendo incontro alle
legittime richieste avanzate dalla scriventi OO.SS., ha dimostrato di saper
interpretare con intelligenza il proprio ruolo, riuscendo a modulare ed armonizzare
il testo dell’accordo sulla base delle diverse esigenze in campo, ovvero
contemperando la necessità di accompagnare il graduale rientro delle lavoratrici e
dei lavoratori in sicurezza con l’affermazione tangibile del principio di attuazione
del lavoro agile per ogni federazione e datore di lavoro, da stabilire in percentuale
attraverso il dialogo tra questi ultimi e la parte sindacale locale.
In ragione di quanto sopra, e con riserva di pubblicazione dell’intesa non
appena ci verrà resa disponibile, vi comunichiamo che le scriventi OO.SS. hanno
dichiarato al vertice di Sport e Salute la propria disponibilità alla sottoscrizione
dell’accordo già in data odierna, al fine di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori il
diritto al rientro in sicurezza e ad avvalersi dei contenuti dell’intesa raggiunta oggi
già da lunedì 21 settembre prossimo, data in cui scadrebbe la precedente lasciando
di fatto senza tutele tutto il personale.

FP CGIL                           CISL FP                        UILPA                     CISAL FIALP
Francesco Quinti               Alessandro Bruni            Paolo Liberati            Dino Carola

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