Si è svolto oggi pomeriggio il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione in merito alle nuove linee guida del lavoro a distanza che INPS intende adottare.
Al di là delle sperimentazioni in atto, su cui ci siamo soffermati in un recente comunicato, il documento presentato dall’Amministrazione ha degli evidenti punti di caduta che smentiscono l’apertura all’innovazione rivendicata da INPS e fanno semmai pensare a un evidente passo indietro, con alcuni elementi inaccettabili.
In apertura dei lavori abbiamo posto la questione dei progetti locali: diverse Direzioni regionali hanno presentato, nelle scorse ore, un’informativa. Come più volte richiesto, anche in condivisione con altre organizzazioni, abbiamo sollecitato nuovamente l’attivazione della fase di negoziazione a livello territoriale. L’art. 50 c. 4 del CCNL è chiaro: qualsiasi interpretazione non conforme da parte di INPS è in palese contrasto col dettato del contratto collettivo. L’esistenza di circolari o delibere che si scontrano contro questo indirizzo richiede un’immediata correzione di rotta e non esistono rilievi o note, pubbliche o riservate, che possano ribaltare la gerarchia delle fonti.
La FP CGIL non accetterà una tecnica dilatoria, non intende subordinare la fase della contrattazione all’adozione di un contratto integrativo che è di là da venire. Ripetiamo che al centro di tutto si pone un tema di relazioni sindacali.
LAVORO AGILE (o SMART WORKING)
Veniamo al merito dell’incontro odierno partendo dal lavoro agile.
INPS dimentica L’ADESIONE SU BASE VOLONTARIA. Identificando la platea di lavoratrici e lavoratori coinvolti, l’Amministrazione modifica la precedente dizione, cancellando il riferimento alla volontaria adesione del singolo. Una simile interpretazione va contro il dettato del contratto collettivo. La FP CGIL è pronta a ogni misura per tutelare le lavoratrici e i lavoratori da qualsiasi obbligo.
La fascia oraria di contattabilità viene fissata in almeno cinque ore giornaliere. Nell’impianto vigente, invece, la fascia andava concordata senza alcun limite minimo, essendo il lavoro agile legato al processo, non al tempo necessario alla realizzazione dell’attività. L’unico tetto imposto era quello massimo, per evidenti ragioni contrattuali.
L’Amministrazione elimina la programmazione plurimensile, che aveva consentito una certa elasticità, confermando il sostanziale irrigidimento del quadro generale.
L’accordo mensile dovrà stabilire il numero massimo di giornate fruibili o, in alternativa, IL NUMERO MINIMO DI GIORNATE DA RENDERE EFFETTIVAMENTE IN PRESENZA. Un clamoroso passo indietro che potrebbe creare non poche criticità, visto e considerato che nel documento non si parla di assenze neutralizzate (permessi sanitari, per gravi motivi, congedi, ecc…). Pensiamo a chi fruisce di un periodo continuativo di lavoro agile: una sopravvenuta influenza che riduce le giornate di presenza effettiva dichiarate in procedura crea un inadempimento su AULA?
Manca un riferimento ai dipendenti fragili. Per tali lavoratrici e lavoratori INPS dimostra di essere più realista del re. Non soltanto recepisce la direttiva Zangrillo con Hermes 861/2024, non soltanto non menziona i lavoratori fragili quali destinatari di trattamenti più tutelanti nelle linee guida, ma addirittura nello stesso messaggio sopra citato esclude il richiamo alle condizioni gravi in cui possono versare i familiari, andando oltre lo spirito della direttiva del Governo.
Sparisce il ristoro economico, peraltro mai erogato, che pure l’Amministrazione si era impegnata a versare sulla base dei risparmi conseguiti! Mentre prima l’Istituto si riservava di “riconoscere annualmente una somma omnicomprensiva e forfettaria a copertura delle spese generali per consumi sostenuti dai dipendenti nell’interesse esclusivo del datore di lavoro (connessione, elettricità e voci analoghe), non superiore a quella dell’importo medio annuo erogato a titolo di buono pasto o, ove previsto, il buono pasto”, oggi questa dizione non c’è più. Né si registra alcuna apertura sull’erogazione del buono pasto stesso, come richiesto a più riprese dalla FP CGIL.
In relazione alle attività si precisa che spetterà ai responsabili delle strutture organizzare le presenze in relazione alle esigenze di servizio. Noi chiediamo che le esigenze siano sempre “debitamente motivate” per evitare ogni disparità. Così come “debitamente motivato” deve essere, nel caso, l’esercizio del recesso da parte datoriale.
Analogamente chiediamo che il dipendente, ove debba rientrare in sede, sia richiamato in presenza non “il giorno prima” ma “ventiquattro ore prima”. La forma fa sostanza: già troppe volte è accaduto che un messaggio a tarda sera abbia costretto lavoratrici e lavoratori INPS a sacrificare le proprie esigenze all’ultimo minuto, senza adeguate motivazioni.
Un’altra prescrizione aggiuntiva, di cui abbiamo chiesto la pronta rimozione, è quella che identifica i destinatari del lavoro agile tenendo “conto delle prestazione rese e del comportamento tenuto negli anni precedenti“. Incomprensibile è poi l’esclusione dal lavoro agile per il personale in comando.
Con riferimento a medici, professionisti e dirigenti – infine – viene sancito il mantenimento della prevalenza in presenza della prestazione lavorativa. Una prescrizione post-brunettiana limitativa, pur al netto delle specificità dei ruoli. Per gli stessi, semmai, andrebbe chiarito meglio chi definisce l’accesso al lavoro agile.
LAVORO DA REMOTO
Il CCNL prevede dei meccanismi di controllo per attestare la presenza in servizio, ma la modalità con cui il controllo si esercita rivelano la volontà o meno d’investire in questo istituto. Serve, in tal senso, chiarezza: quanti controlli vengono effettuati in una giornata? Una codificazione della regola nelle linee guida è un’esigenza di trasparenza.
L’Amministrazione, peraltro, specifica a chiare lettere il proprio impegno a fornire “la strumentazione utile per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità da remoto con vincolo di tempo, ex articolo 41, comma 2, del CCNL”. Malgrado tale disposizione, non viene superato il nodo relativo all’accesso tramite SPID.
È una questione tremendamente seria! Abbiamo chiesto formalmente che l’Amministrazione, ove non possa garantire un accesso tramite matricola, stipuli almeno un accordo con un Gestore dell’Identità SPID al fine del rilascio delle identità digitali di tipo 4, relative a persone fisiche che agiscono in qualità di dipendenti per conto dell’Amministrazione.
È una tutela PER TUTTI: per il dipendente, che ottiene l’identità digitale senza confondere la sfera pubblica e privata con i relativi rischi di data breach, e per i dirigenti, che possono in qualunque momento chiedere la revoca delle stesse credenziali. Diversamente, esistono dei rilievi che possono portare a un interessamento dell’Autorità Garante, tanto più se lo SPID – come avviene in INPS – è uno strumento ordinariamente utilizzato dai dipendenti per erogare prestazioni e servizi (sic).
Al netto delle limitazioni sulle giornate minime, per cui valgono le stesse regole relative al lavoro agile, abbiamo poi fatto presente che il lavoro da remoto è una nuova modalità organizzativa: esso non sostituisce il telelavoro, ma deve essere immaginato come un’alternativa. Un dato, questo, che sfugge all’Amministrazione, laddove si specifica che le linee guida saranno aggiornate a valle delle sperimentazioni in atto, “ai fini dell’eventuale superamento del telelavoro domiciliare e satellitare”.
BILANCIO
Il giudizio non può che essere critico, proprio perché l’Amministrazione conferma le sensazioni emerse nei precedenti incontri: si vuole concepire il lavoro a distanza come un risultato per INPS, a prescindere dalle necessità dei dipendenti dell’Istituto. Si sta, cioè, snaturando la funzione ultima del lavoro agile e del lavoro da remoto, trasformando tali istituti in una mera leva gestionale. È un limite culturale, oltre che organizzativo. Speravamo che il COVID avesse cambiato la visione d’insieme: a oggi è vero l’opposto, ma confidiamo nella volontà di dar senso e significato al confronto. Nel mentre rimaniamo in attesa di dati che possano consentire alle organizzazioni sindacali di valutare gli effetti della sperimentazioni in atto, ivi compresa quella dello Smart Friday.
PIANO FABBISOGNI
L’Amministrazione ha presentato un documento completo, individuando il fabbisogno sostenibile nel prossimo triennio al netto di modifiche normative. Pensiamo al superamento del ruolo a esaurimento del personale ispettivo, apparentemente imminente, laddove è fondamentale che le indicazioni del Governo siano raccolte celermente da INPS. Per questo continuiamo a sostenere l’opportunità di un confronto interno in materia.
Nondimeno già a regole attuali le criticità d’organico sono evidenti: avere una panoramica complessiva sul percorso assunzionale era un elemento centrale che richiedevamo a gran voce.
La FP CGIL insiste, in tal senso, per l’organizzazione di concorsi rapidi volti a sopperire alle carenze, concorsi realizzati su base macro-regionale. Servono regole chiare, per consentire a tutti i partecipanti di sapere a monte quale sarà la sede lavorativa, senza cedere alla tentazione di ridurre i servizi in alcune aree del paese, ridimensionando o smantellando l’attività di consulenza.
Resta la nota dolente dell’assenza di programmazione per la quarta area, per cui continueremo a chiedere un orizzonte chiaro.
Le parti si riuniranno nuovamente mercoledì prossimo.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF Fns Cisl Uil Pa VVF Confsal VVF e Conapo riguardo le continue problematiche del servizio mensa veicolato
Al Direttore Generale
Dott. Vincenzo Caridi
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: REVISIONE MESSAGGIO 861/2024 E TUTELA DEI FRAGILI
Con la pubblicazione del messaggio in oggetto, INPS ha registrato le disposizioni del Ministero per la Pubblica Amministrazione sull’accesso al lavoro agile per i fragili, ritenendo superata la contingenza pandemica e rimettendo la valutazione, al netto dei pareri espressi dai medici competenti, alla discrezionalità dei singoli dirigenti di struttura.
Questo indirizzo, adottato acriticamente, rappresenta già un pregiudizio alla categoria di lavoratrici e lavoratori più esposta, con buona pace delle rassicurazioni fornite sul punto alla platea degli interessati.
Una posizione che l’Amministrazione sembra in realtà avere da tempo, se è vero com’è vero che nelle nuove linee guida per il lavoro a distanza – oggi in discussione – manca qualunque riferimento ai dipendenti che operano in condizioni di fragilità.
Ma c’è di più: perché la direttiva siglata dal Ministro Zangrillo viene superata in termini restrittivi da una singolare interpretazione dell’Istituto. L’accesso, infatti, secondo quanto disposto nella direttiva può essere riconosciuto in via prioritaria a “chi versa in condizioni gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari”. In INPS – cioè nell’Istituto che dovrebbe tutelare la genitorialità per definizione, lo stesso Istituto che sulle assegnazioni temporanee ha già dimostrato un evidente punto di caduta – le motivazioni familiari non vengono considerate.
È un approccio inaccettabile che peraltro si impone con decorrenza immediata.
La FP CGIL ritiene indispensabile agire in modo diverso e richiede alla Direzione Risorse Umane una profonda riformulazione del messaggio. L’auspicio che avevamo espresso era di avere un’estensione fino al 30 giugno, sulla scorta di quanto avvenuto in altre Amministrazioni: mai ci saremmo aspettati che proprio in INPS si adottasse, invece, un criterio ancor più restrittivo di quello voluto a livello politico dal Governo. Perché essere più realisti del re sulla pelle dei lavoratori fragili?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF in merito le assegnazione per le isole minori del personale partecipante al goncorso Capo Squadra dec.2023
È stato segnalato a questa Organizzazione Sindacale che, a distanza di oltre una settimana dalla pubblicazione della circolare sul regime di lavoro agile per i lavoratori fragili, molti dirigenti continuano a tergiversare e ritardare la stipula degli accordi individuali, in attesa di fantomatiche FAQ esplicative da parte del DAG.
La conseguenza è che molti lavoratori fragili, su tutto il territorio nazionale, anche in condizioni di rischio per la propria salute, sono costretti a svolgere la propria attività lavorativa prevalentemente in presenza.
La FP CGIL vuole ribadire che la circolare del DAG del 19 febbraio scorso, oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, è autoapplicativa e non necessitava di alcun ulteriore atto di parte datoriale propedeutico alla sua immediata applicazione.
La circolare del 19 febbraio statuisce chiaramente che i dirigenti possono concedere il 100% di lavoro da remoto, in deroga al principio della prevalenza del lavoro in presenza, a quei lavoratori in possesso di una documentazione medica aggiornata che certifichi la presenza di una maggiore esposizione a rischi per la salute. La stessa Direttiva del Ministro Zangrillo, per altro, è cristallina in tal senso.
Situazioni di immobilismo non sono pertanto attribuibili all’incertezza applicativa della circolare del DAG, ma solo ed esclusivamente al perdurare di una visione eccessivamente burocratica delle modalità di lavoro da remoto di una parte della dirigenza MEF.
Dopo essermi attivato in prima persona nella giornata di ieri, il DAG ha oggi pubblicato le tanto attese FAQ. Si spera quindi che le pretestuose resistenze opposte ai lavoratori saranno infine superate. Chiediamo pertanto alla Capo del Dipartimento e al Direttore del Personale di vigilare con la massima attenzione sulla mancata tempestività della conclusione degli accordi individuali per il lavoro da remoto dei colleghi e delle colleghe fragili.
Invitiamo i dipendenti a segnalare alla FPCGIL i Dirigenti che si rifiutano di siglare l’accordo individuale per il 100% dello smart.
Il Coordinatore Nazionale
Andrea Mosca
A seguito del perdurare delle mancate relazioni sindacali il Coordinamento territoriale Fp Cgil proclama lo stato di agitazione
Pubblichiamo la nota unitaria delle Segreterie e dei Coordinamenti Territoriali Fp Cgil VVF Fns Cisl Uil PA VVF Confsal VVF Usb VVF e Conapo a garanzina della tenuta del soccorso alla cittadinanza e a tutela del personale, vista la carenza del personale qualificato
– Al Sottosegretario alla Difesa On.le Matteo Perego di Cremango
– A SMD – Al Capo di Stato Maggiore Marina
– Al Capo di Stato Maggiore Esercito
– Al Capo di Stato Maggiore Aeronautica
Oggetto: Attività in turnazioni e risorse per lavoro straordinario
Come è noto il tema degli organici, ormai al 50% in tutti gli enti, è il problema principale del Ministero della Difesa così come rappresentato dal sindacato confederale nella recente audizione al Senato.
In tale contesto le attività in turni rese dal personale civile sono le più esposte e le prime a rischio di paralisi perché la mancanza, anche di poche unità, non consente la svolgimento dei servizi a ciclo continuo come il funzionamento delle centrali elettriche, l’assistenza alle unità navali, la vigilanza, ecc.
Da tempo i dipendenti, per mantenere i posti di lavoro, garantiscono i turni con tanti sacrifici e con un sempre maggiore ricorso alla reperibilità a cui, peraltro, non corrisponde il pagamento delle ore di straordinario lavorate. Infatti, mentre il personale militare ha disponibilità di ore di straordinario senza limiti apparenti, i lavoratori civili hanno risorse minime.
Tanto premesso, nelle more di un auspicato ripianamento organico anche nelle professionalità che garantiscono le turnazioni, Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa invitano a ricercare con urgenza risorse aggiuntive dello straordinario nel bilancio della Difesa, prima che attività preziose vadano perdute. Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Marco Campochiaro Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
La FP CGIL Polizia Penitenziaria esprime profonda preoccupazione per le recenti azioni del Sottosegretario Delmastro, che ha convocato l’Organismo Sindacale (OS), includendo in modo inappropriato la partecipazione di un’organizzazione sindacale non rappresentativa e di area vicina allo stesso Sottosegretario.
Questo atto del Sottosegretario Delmastro evidenzia un tentativo di sovvertire le norme e le disposizioni che regolano la rappresentatività sindacale, dimostrando dispregio delle regole democratiche.
Durante l’incontro, il coordinatore nazionale, Mirko Manna ha sollevato obiezioni a questa procedura inusuale, sottolineando che l’assunzione di responsabilità da parte del Sottosegretario del Mastro non è sufficiente a giustificare una tale deviazione dalle norme stabilite. La risposta di Manna è stata chiara: “Nessuno, nemmeno il Sottosegretario o il Ministro stesso, ha l’autorità per alterare i Decreti del Presidente della Repubblica (DPR) relativi alla rappresentatività sindacale”.
La FP CGIL, pertanto, non può accettare tale procedura, che rappresenta un pericoloso precedente.
La FP CGIL Polizia Penitenziaria si impegna a continuare a lottare per i diritti dei lavoratori e per il rispetto delle norme che regolano la rappresentatività sindacale, richiamando l’attenzione delle autorità competenti e dell’opinione pubblica sulla condizione disperate in cui versa la Polizia Penitenziaria: poco personale, retribuzioni insufficienti, poca anzi quasi inesistente formazione, problemi di sicurezza e legati alla salute degli Agenti in carceri sempre di più fatiscenti e sovraffollate. Anziché discutere di questo, il Governo si preoccupa di accreditare soggetti non rappresentativi, riteniamo che i lavoratori meritino ben altre risposte e attenzioni.
Roma, 27 febbraio 2024
Pubblichiamo le circolari del Ministero relative alla valutazione della performance individuale dei lavoratori dell’amministrazione Civile per l’anno 2023, e l’assegnazione degli obiettivi per l’anno 2024.
Le schede di valutazione andranno compilate dai dirigenti entro il 29 febbraio 2024 e sottoscritte dai lavoratori, insieme all’assegnazione degli obiettivi di gruppo o individuali, il cui raggiungimento costituirà oggetto di valutazione per l’anno 2024.
Adelaide Benvenuto
Min. Interno FP CGIL
“Dopo il grave episodio di violenza del 21 febbraio scorso, lo stesso detenuto nordafricano che aveva ferito tre Agenti penitenziari, in questi giorni ha continuato in condotte oppositive minacciando pesantemente altri operatori. Il detenuto oltretutto, non è ancora stato interessato da alcun provvedimento disciplinare né è stato trasferito in altra sede come da direttive dipartimentali che disciplinano i provvedimenti da prendere in caso di aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria.
È quanto afferma in una nota Claine Montecchiani, dirigente sindacale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria di Terni: “Un’Amministrazione immobile che adotta una strategia di minimizzare gli eventi critici che non paga. Chiediamo quindi interventi immediati a cominciare dall’urgente trasferimento del detenuto”.,
“A distanza di pochi giorni siamo costretti a tornare sull’argomento in difesa dei lavoratori della Casa Circondariale di Terni – sostiene Valentina Porfidi, segretaria generale della Fp Cgil di Terni – che sono costretti a subire una situazione determinata dall’inerzia di una Amministrazione che non riesce a porre argine alla vicenda senza ricorrere agli strumenti che la vigente normativa mette a disposizione. Auspichiamo un immediato trasferimento del detenuto violento per ristabilire la sicurezza applicando le disposizioni previste. Invitiamo, inoltre, i vertici dipartimentali ad aprire una fase di riflessione sulla gestione del carcere Ternano con riferimento alle figure apicali della struttura.
Per Mirko Manna, della Fp Cgil nazionale “Continuiamo a denunciare problematiche già sollevate che evidenziano la necessità di un intervento approfondito da parte del DAP. L’istituto di Terni è nell’occhio del ciclone da troppo tempo e riteniamo non più rinviabile un intervento finalizzato a ristabilire l’ordine e la sicurezza in un Istituto penitenziario peraltro molto particolare”.
A questo punto, la Fp Cgil di Terni, insieme alla struttura nazionale, sollecita un incontro urgente con le autorità competenti, per discutere le questioni sollevate, definire un piano d’azione e valutare la conduzione del penitenziario che sembra più preoccupato di inaugurare progetti rieducativi di dubbia utilità senza considerare la ricaduta reale dell’inerzia sulla gestione disciplinare della popolazione detenuta. Pretendiamo semplicemente che vengano applicate le disposizioni previste in questi casi e propagandate dai Sottosegretari sui social network senza che ne verificano poi l’esatta applicazione da parte del DAP”.
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito l’assegnazione delle termocamere