RIPARTE LA CONTRATTAZIONE: NOI SIAMO PRONTI!

Nel corso dell’odierno incontro di “pre contrattazione” avuto con l’Amministrazione in web conference, il Segretario generale ha informato le OO.SS. sulle iniziative che si stanno mettendo a punto per la gestione efficace della cosiddetta “Fase 2”, che dovrebbe partire dal prossimo 4 maggio 2020.
Il Segretario generale ha informato che nei prossimi giorni sarà pubblicata una circolare nella quale saranno previste tutte le misure che saranno ritenute necessarie per garantire la tutela della salute del personale, da applicare in tutte le strutture centrali e regionali dell’Istituto. Nel corso dell’incontro sono state anticipate dal Segretario generale alcune soluzioni che saranno adottate per evitare rischi di contagio per tutti coloro che saranno presenti negli uffici. Il ritorno in ufficio, oltre al rispetto del distanziamento, prevederà l’uso delle mascherine. E’ stato ribadito che l’onere dell’acquisto e della distribuzione delle mascherine sarà a totale carico dell’amministrazione. Il liquido gel disinfettante sarà disponibile in prossimità degli ingressi delle sedi, nei corridoi e nei bagni. I guanti saranno usati dal personale che per ragioni d’ufficio dovrà trasportare o consultare i fascicoli e/o la corrispondenza nei rispettivi uffici di appartenenza. Tutti i dispositivi a tutela della salute saranno forniti dall’amministrazione a titolo gratuito. Si prevede la presenza nelle stanze di una sola persona. Per quanto riguarda lo smart working, tale modalità operativa continuerà ad essere quella ordinaria nella fase emergenziale, almeno fino al 31 luglio 2020. Sarà compito dei vertici istituzionali degli uffici, dei dirigenti e dei preposti agevolare la fruizione dello smart working anche nel corso della “fase 2”. Il Segretario generale ha tenuto ad informare che è in costante contatto con la Funzione Pubblica per trovare una regolamentazione, anche di natura normativa, circa la possibilità di assegnare i buoni pasto a chi presta l’attività in modalità smart working.
In attesa della convocazione della prossima riunione in cui si avvierà la contrattazione sui Sussidi e sulle PEO 2020, che è prevista già per la prossima settimana e che si terrà sempre in web conference, queste OO.SS. hanno chiesto una risposta alle proprie proposte unitarie (che si allegano) già inoltrate nei giorni scorsi. Queste sigle hanno insistito, a tutela delle aspettative dei lavoratori, ed in linea con le richieste contenute nelle recenti note indirizzate ai vertici di Istituto, per avere notizie sui tempi delle liquidazioni degli istituti del salario accessorio (Fondo 2018) e sugli inquadramenti giuridici ed economici relativi alle graduatorie PEO 2019. Ci è stato riferito che pur in presenza di problemi connessi alle carenze di organico dell’Ufficio del trattamento
economico, nonché di criticità derivanti dalla ridotta velocità di connessione da remoto ai sistemi informatici in questo periodo di sovraccarico delle linee, a maggio 2020 saranno liquidati gli importi, con gli arretrati, relativi all’inquadramento delle PEO 2019, con decorrenza 1 gennaio 2019. Per quanto riguarda le liquidazioni degli importi relativi al Fondo 2018, il pagamento degli importi a maggio è subordinato alle conclusione delle attività del collegio dei revisori della Corte dei conti, per cui, nonostante tutto l’impegno e le continue sollecitazioni di queste OO.SS., la procedura potrebbe concludersi non in tempo utile per un accredito sul cedolino di maggio, con liquidazioni che pertanto slitterebbero a giugno 2020.
Si allega al presente comunicato la risposta resa dell’Amministrazione alla lettera aperta al Segretario generale, inviata da queste OO.SS. in data 17 aprile u.s., a seguito della pubblicazione della circolare n. 18/2020 che prevedeva il differimento al 15 luglio della rendicontazione dei progetti incentivanti ad opera degli uffici. A tale proposito, lungi dal “voler stressare gli uffici”, le scriventi ci tengono a ribadire, ancora una volta ed anche in questa sede, il proprio massimo sostegno, da sempre dimostrato anche con precisi riferimenti nelle ultime recenti note unitarie, nei confronti del personale degli uffici, come il Servizio Trattamento economico, l’Ufficio Accessi e mobilità, ecc. che da mesi, nonostante le grandi difficoltà, sta svolgendo il proprio lavoro con impegno, determinazione e senso di responsabilità.
In attesa delle ulteriori novità legate agli sviluppi dell’emergenza sanitaria, dei prossimi atti normativi e dei DPCM che potrebbero richiedere eventuali altre misure, aggiuntive rispetto a quelle in precedenza descritte, nonché la pubblicazione di altre circolari, resta massimo il nostro impegno a tenervi costantemente aggiornati.

Roma, 23 aprile 2020

S. Di Folco     F. Amidani       U. Cafiero     A. Benedetti

Emergenza epidemiologica ed attività di verifica degli ispettori del lavoro – invio format richiesta incontro dirigenti

Considerando il coinvolgimento dell’INL nell’ambito delle verifiche sulle modalità di attuazione – da parte dei datori di lavoro – delle procedure organizzative e gestionali prescritte dalle misure di contenimento stabilite dalle Autorità, ma anche nella futura prospettiva di una parziale ripresa dell’attività ordinaria che appalesa l’esigenza di mettere in sicurezza tutto il personale dell’INL, riteniamo utile proporvi un format di richiesta di incontro al dirigente della struttura territoriale dell’Ispettorato, valutando un possibile coinvolgimento delle OO.SS. territoriali.
Il format considera le principali criticità finora emerse. Naturalmente costituisce semplicemente una traccia di lavoro, che potrà essere modificata e ulteriormente integrata in base alle specifiche situazioni locali.
A disposizione per qualsiasi esigenza in questo difficile momento, vi inviamo fraterni saluti.

Roma, 24 aprile 2020

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Per entrare nella fase due serve un cambio di passo nella Pa e quindi anche nei Vigili del Fuoco: garantire al meglio salute e sicurezza del personale, puntare sul lavoro agile, ripristinare corrette relazioni e investire in formazione, dando piena attuazione al protocollo sottoscritto da Ministero e Sindacati

‘Accolta una nostra proposta, ora avanti a tutela lavoratori e cittadini’

“Primi passi in avanti per rendere i servizi anagrafici fruibili online, in linea con le proposte che abbiamo avanzato al Ministero dell’Interno e all’Anci perché, anche in questa fase di assoluta emergenza, i servizi demografici siano garantiti”. Ad affermarlo è la Fp Cgil, aggiungendo nello specifico che: “L’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 664 del 16 aprile 2020 costituisce un importantissimo passo verso la gestione telematica degli atti di morte, a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori dei servizi demografici”.

Ora, prosegue il sindacato, “che la strada per rendere le comunicazioni telematiche delle autorità sanitarie la modalità ordinaria di trasmissione di questi atti è stata tracciata, ci si aspetta che si prosegua in tal senso anche per le dichiarazioni di nascita. Si tratta di indicazioni che non solo riducono i rischi per la salute dei lavoratori dei sevizi demografici, derivanti dal dover svolgere, in presenza, le attività necessarie non differibili, ma anche di indicazioni che possono semplificare la vita ai cittadini, snellendo gli iter burocratici, evitando il peregrinare tra vari uffici della Pa ed una conseguente esposizione a possibili contagi”, conclude la Fp Cgil.

Al Direttore Generale dell’Agenzia
Delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Dott. Rocco Flore

OGGETTO: Codice di Comportamento – Deviazione di chiamate VOIP

Egregio Direttore,
in vista dell’incontro previsto per domani 24 aprile, riteniamo utile anticiparLe che, in queste ore, siamo venuti a conoscenza che verrebbe richiesta ai lavoratori in smart working di attivare la deviazione di chiamata da Voip verso le utenze personali (fisse e cellulari) che i lavoratori hanno comunicato all’Amministrazione solo per essere raggiunti dal proprio ufficio di appartenenza durante l’orario di lavoro, in caso fossero intervenute cause di necessità improcrastinabili.
In merito facciamo presente che le linee telefoniche fisse e cellulari dei dipendenti non possono essere considerate un mezzo ordinario a disposizione dell’Amministrazione, considerato che l’attività in smart working è posta in essere non su base volontaria (come in una situazione ordinaria) ma a seguito di disposizioni che hanno imposto l’attivazione di tale istituto. Per questo i riferimenti delle utenze comunicate debbono restare tutelati, tanto è vero che la messa a disposizione di terzi, di norma il Direttore dell’Ufficio, è espressamente autorizzata.
Una tale iniziativa ci pare ancora più incomprensibile ed inaccettabile perché interviene sulla sfera privata dei lavoratori e, per come ci viene riferito, pare essere utilizzata ai fini di controlli di “audit”.
Tra l’altro, pur comprendendo e riconoscendo le difficoltà connesse all’emergenza COVID 19 che hanno imposto l’attivazione improvvisa ed urgente
dell’istituto dello smart working, riteniamo che – proprio alla vigilia di nuove e diverse disposizioni governative sulla Fase2 che imporranno una più organica strutturazione del lavoro agile nella PA – debba essere attivata una fase di confronto sindacale sulla organizzazione di questa forma di lavoro che non può essere regolamentata in forma autonoma dell’Agenzia.
Siamo pertanto a richiedere – al fine di fornire un utile contributo alla corretta organizzazione dei servizi, anche in smart working – il ripensamento delle iniziative sopracitate e l’apertura di un confronto sindacale celere volto a definire diritti ed obblighi dei dipendenti che aderiscono a tale istituto.
Cogliamo inoltre l’occasione per tornare su quanto già espostoLe nel corso della videoconferenza di 2 settimane fa, in merito alla Nota prot. 106908/RU del 08/04/2020.
In proposito continuiamo ad essere convinti che la nota enunci principi perentori che rischiano di debordare dalle normative vigenti e dalle regole dello stesso Codice di Comportamento a cui si fa riferimento.
Si fa riferimento, come sa, a principi che garantiscono libertà di pensiero e di espressione che non possono essere compressi né sui social network e ancor di più sulle comunicazioni informatiche di messaggistica istantanea (cosiddette chat), che rientrano nel diritto di privacy di ogni cittadino che non può essere limitato rispetto alla divulgazione di notizie.
I lavoratori sono tenuti ad obblighi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta, ma non per questo possono essere privati da ogni diritto di critica ed espressione nell’ambito della propria sfera privata, principio ribadito anche nello Statuto dei Lavoratori.
In questo ambito una riflessione specifica deve essere fatta per le prerogative sindacali dei delegati sui posti di lavoro che, nell’esercizio della loro attività, non possono rientrare in una sfera di subordinazione gerarchica.
Tuttavia, riconoscendo la Sua disponibilità, espressaci in quella occasione, a riconsiderare quanto disposto nella nota in questione, siamo a chiederLe – restando disponibili a fornire ogni utile contributo – di voler diramare un giudizioso chiarimento teso a sistemare tutti quegli aspetti che, come Le abbiamo sottolineato, possono essere in contrasto con norme vigenti.
Infine, altra problematica rimasta in sospeso, riguarda l’effettuazione delle verifiche di cassa di cui alla nota prot. 106189RU del 2 aprile 2020. Gli spostamenti dei Colleghi incaricati del servizio provocherebbero una situazione contraria al
contenimento e al contrasto del coronavirus. Si ritiene, inoltre, che tale attività non sia indifferibile in quanto i previsti monitoraggi possono rimediare temporaneamente all’incombenza necessaria. Rammentiamo che in molte realtà territoriali gli spostamenti dei funzionari incaricati del servizio richiedono la percorrenza di centinaia di chilometri oltre che il viaggio di due persone nello stesso automezzo e quindi senza distanziamento sociale.
Confidando in un fattivo approfondimento domani, porgiamo cordiali saluti.

Roma 23/04/2020

FPCGIL                   CISLFP                     UILPA                          CONFSAL UNSA
Iervolino                Fanfani                    Procopio                             Veltri

Roma, 23 aprile 2020

FIRMATO IL PROTOCOLLO EMERGENZA COVID AL MIT
UN IMPORTANTE RISULTATO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI

Nella giornata di ieri è stato firmato il Protocollo applicativo per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori del Ministero Infrastrutture e Trasporti. Si tratta del primo protocollo applicativo firmato a livello ministeriale, che discende dai protocolli nazionali per gli ambienti di lavoro e per la sicurezza dei lavoratori pubblici e racchiude un insieme di norme che l’amministrazione si impegna a rispettare per tutelare i lavoratori sia nell’attuale fase di emergenza che nella cosiddetta fase due. Reputiamo questo risultato di estrema importanza per tutti i lavoratori del MIT e per tutti gli utenti dei nostri uffici.
Il protocollo è il risultato delle nostre proposte e richieste inviate in queste giornate all’Amministrazione, anche a seguito delle numerose segnalazioni dei lavoratori e degli accordi firmati con il Ministro della Pubblica Amministrazione da CGIL, CISL e UIL.
Tra i primi punti del protocollo vi è l’impegno di condividere con le OO.SS. tutte le iniziative riguardanti la salute e la sicurezza che ci garantirà un’ informazione costante sui temi riguardanti il contrasto da contagio COVID 19.
Estremamente rilevante è il punto 2 con il quale abbiamo regolamentato alcuni aspetti del lavoro agile, attivato in forma emergenziale, che sono stati oggetto di contenzioso in alcune sedi del Ministero. Anzitutto abbiamo chiarito che il lavoratore non deve essere penalizzato in alcun modo perché è cambiata solo la modalità di rendere la prestazione lavorativa. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto, anche se inizialmente l’amministrazione era contraria, l’erogazione dei buoni pasto al personale in smartworking. Il personale beneficerà di due buoni a settimana uniformando l’orario di lavoro ad un unico profilo orario (quello con due rientri settimanali) previsto dal CCNL e dal nostro accordo sulle tipologie di orario di lavoro, a decorrere dalla data del protocollo purché attesti un orario di lavoro superiore alle sei ore e trentuno minuti. Tale istituto sarà esteso anche ai lavoratori che attualmente sono in telelavoro.
Nello stesso punto 2 abbiamo precisato che il lavoro agile è previsto sia a giornata intera che frazionata, garantendo così a quei lavoratori che devono recarsi nelle sedi per svolgere attività indifferibili di limitare al minimo la presenza in ufficio, contrariamente a ciò che sta avvenendo in alcuni Uffici periferici soprattutto del settore Trasporti nei quali veniva imposta da alcuni dirigenti l’integrale presenza ordinaria relativa al giorno di presenza.
E’ stata chiarita anche la questione delle ferie pregresse, nel senso che, prima dell’applicazione dell’art. 87, comma 3 (esenzione dal lavoro) si dovranno far fruire le ferie maturate entro il 31 dicembre 2019 e non si possono imporre le ferie maturate nel 2020, salvo esplicita richiesta da parte dei lavoratori medesimi.
Dalla lettura del protocollo, che alleghiamo, emergono una serie di misure di carattere organizzativo e igienico sanitario, tra cui la regolamentazione dell’accesso dell’utenza, la pulizia degli ambienti, l’uso dei DPI, il trattamento dei dati del personale e l’impegno dell’amministrazione a seguire le indicazioni del Ministero della Salute e delle istituzioni competenti. Particolare attenzione deve essere
rivolta alla protezione del personale tecnico/esaminatore dei provveditorati delle motorizzazioni e delle capitanerie di porto, maggiormente esposto a rischi in ragione delle attività svolte
Il punto 13 è a nostro avviso uno dei punti più rilevanti perché abbiamo ottenuto l’impegno dell’amministrazione a mantenere rapporti costanti con i Servizi Prevenzione e Protezione delle varie sedi per le opportune variazioni da apportare ai DVR, nonché a dare attuazione al presente protocollo in sede locale. Abbiamo rimarcato che vanno quanto prima assunte iniziative per preservare, con tutte le garanzie necessarie, la salute dei lavoratori che operano sui territori, a cominciare da quelli che hanno contatti con l’utenza. Adesso i protagonisti saranno le RSU e gli RLS che assieme alle OO.SS. aventi titolo nelle singole sedi dovranno far si che il protocollo di sede debba essere adottato con gli adeguamenti e le specifiche dei singoli uffici.
Da ultimo è stata ribadita la richiesta che l’Amministrazione si impegni ad aggiornare quanto prima il decreto ministeriale di individuazione dei datori di lavoro per eliminare qualsiasi ambiguità in merito alle responsabilità e ai doveri di confronto con i rappresentanti dei lavoratori delle diverse sedi territoriali da parte dei Direttori Generali Territoriali, pervenendo per essi ad un assetto di responsabilità chiaro, come quello individuato per i Provveditori interregionali per le opere pubbliche. Invieremo una nota al Gabinetto del Ministro affinché in tempi brevi, non più procrastinabili, si vada a discutere ed eventualmente a modificare detto decreto.

FP CGIL                               CISL FP                             UIL PA
Camardella                                   De Vivo                           Lichinchi
Sabbatella                                 Casamassima                     Carino

Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo

Oggetto: Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine
all’emergenza sanitaria da “Covid-19”.- Richiesta avvio confronto.

Egregi,
con riferimento al tema in oggetto le scriventi organizzazioni sindacali lo scorso 8 aprile hanno
trasmesso alla Vostra cortese attenzione una nota con la quale si chiedeva di diramare le
disposizioni ritenute necessarie alla puntuale applicazione dell’intesa raggiunta tra la Ministra
della P.A. e CGIL – CISL e UIL.
Con lettera inviata il successivo 10 aprile allo Stato Maggiore Difesa, al Segretariato Generale della
Difesa e alla Direzione Generale per Personale Civile, il Capo di Gabinetto, facendo riferimento alla
comunicazione inviata dalle scriventi, chiedeva alla delegazione trattante di parte pubblica “di
fornire riscontro alle organizzazioni sindacali, nella convinzione che il particolare momento
emergenziale in atto richiede un dialogo costante con le parti sociali”.
Da allora, però, solo oggi è pervenuto riscontro da parte della Direzione generale per il personale
civile che fissa alla data del prossimo 6 maggio l’avvio della discussione su una serie di temi, tra i
quali solo accennato quello oggetto della presente comunicazione, mentre invece, a causa
dell’assenza di un tempestivo quadro generale di riferimento nazionale, peraltro già
correttamente definito da altre P.A. con le OO.SS. per il proprio personale, sono già iniziati – e in
taluni casi anche conclusi – diversi confronti a livello territoriale e di sede di RSU sui quali stiamo
registrando notevoli complessità.
Premesso quanto sopra, pur nel rispetto dell’invito tardivamente fatto pervenire dalla predetta
D.G., immaginiamo a nome e per conto della delegazione trattante pubblica – alla quale in ogni
caso andrebbe a nostro giudizio aggiunto anche il vertice di AID – le scriventi organizzazioni
sindacali, in considerazione della ristrettezza dei tempi di attuazione e della natura e della
rilevanza politica delle disposizioni contenute nel protocollo in argomento, ritengono
indispensabile avviare sul tema una urgente discussione in sede politica a mezzo VDC alla presenza
almeno del Sottosegretario di Stato delegato, a maggior ragione dopo gli esiti dell’odierna riunione
tenuta tra la Ministra della P.A. e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria di FP CGIL – CISL
FP e UIL PA sulla cosiddetta Fase 2 dell’emergenza sanitaria determinata dal COVID-19.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità

FP CGIL                        CISL FP                          UIL PA
Francesco Quinti        Massimo Ferri            Sandro Colombi
Roberto De Cesaris     Franco Volpi

Dott. Francesco BASENTINI
e-mail: capodipartimento.dap@giustizia.it
pec: prot.dap@giustiziacert.it

Al Direttore Generale del personale e delle Risorse DAP
Dott. Massimo PARISI
e-mail: dgpersonalerisorse.dap@giustizia.it
pec: prot.dgpr.dap@giustiziacert.it

Al Capo Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità
Dott.ssa gemma TUCCILLO
e-mail: dgmc@giustizia.it
pec: prot.dgmc@giustiziacert.it

Al Direttore Generale del Personale e delle Risorse DGMC
Dott. Vincenzo STARITA
e-mail: dgpram.dgmc@giustizia.it

Oggetto: organizzazione del lavoro finalizzata al contenimento dell’emergenze epidemiologica
relativamente alla cd. 2 fase e programmazione delle attività – convocazione del 29.04.2020

In merito alla convocazione congiunta prevista per il 29 aprile p.v. ed avente il medesimo oggetto, le scriventi OO.SS. ritengono fortemente inopportuno affrontare tale delicatissima problematica per entrambi i dipartimenti nella medesima riunione.
Ciò alla luce delle profonde differenze dei modelli organizzativi che operano all’interno delle due amministrazioni, considerando altresì come le problematiche organizzative non possano esaurirsi solo nell’analisi dei modelli intramurari ma si debba attuare una specifica e peculiare riflessione circa l’organizzazione dei servizi minorili extramurari, con particolare riguardo alle peculiarità dei servizi Uepe (che piuttosto condividono con gli Uffici Nep del Dog la problematica delle visite domiciliari).
In particolare, la forte riserva espressa nasce proprio dalla necessità di approfondire con il DAP quanto sin qui realizzato in termine di rimodulazione organizzativa, alla luce delle gravissime criticità – meglio dire delle convulsioni – che il pianeta carcere sta vivendo.
Non è un caso, infatti, che Dog ed Archivi Notarili abbiano avvertito la necessità di un confronto – non formale – centrato sulle specifiche problematiche organizzative scaturenti dalla cd. “fase 2”.
Alla luce di quanto sopra espresso, si chiede quindi di riconvocare l’incontro, operando due distinte riunioni, auspicabilmente nella stessa giornata del 29 con orari distinti, considerato il ritardo con cui è arrivata la convocazione in questione. In tali distinte riunioni si potranno affrontare con maggior profitto le problematiche sopra menzionate le quali toccano direttamente il futuro e la salvaguardia della salute dei lavoratori dei due dipartimenti.
Inoltre, si chiede che a cura di ciascuno dei due dipartimenti sia inviata quanto prima l’informazione preventiva contenente la proposta di organizzazione del lavoro finalizzata al contenimento dell’emergenze epidemiologica nella cd. 2 fase elaborata alla luce dei contenuti del protocollo sottoscritto il 3 aprile 2020 dal Ministro per la pubblica amministrazione e da CGIL, CISL e UIL.
Distinti saluti.

Roma, 23 aprile 2020

FP CGIL                CISL FP          UIL PA
Prestini                   Marra           Amoroso

Pubblichiamo il resoconto della videoconferenza tenutasi il 23 aprile 2020

Pubblichiamo la nota sullo stato di agitazione, proclamato dal Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF in merito alle non corrette relazioni sindacali

“Per entrare nella fase due serve un cambio di passo nella Pa: garantire al meglio salute e sicurezza del personale, puntare sul lavoro agile, ripristinare corrette relazioni e investire in formazione, dando piena attuazione al protocollo sottoscritto da Ministero e Sindacati. Sono questi alcuni dei punti che Cgil, Fp e Flc hanno posto oggi al Ministro della Pa, Fabiana Dadone, in merito all’incontro per discutere di Fase 2 e lavoro pubblico.

I sindacati ritengono “indispensabile correggere al più presto quanto realizzato da molte amministrazioni in violazione delle misure di contenimento del contagio, nonché in violazione della stessa normativa emergenziale. Punti di criticità che emergono anche nelle istituzioni scolastiche per le quali è mancato un impegno chiaro del Ministero dell’Istruzione. Ancora sono troppe le amministrazioni che risultano inadempienti e per questo chiediamo un cambio di passo sul rispetto delle garanzie a tutela della salute del personale. In particolare, in coerenza con il protocollo del 3 aprile scorso, chiediamo che preliminarmente al 4 maggio si attivi il confronto con Rsu e Rls in ciascun luogo di lavoro per verificare strumenti e spazi per garantire il massimo della sicurezza, per i lavoratori e per gli utenti”.

La fase 2 dovrà inoltre, aggiungono, “prevedere una elevata percentuale di personale in lavoro agile, consapevoli dell’opportunità di sfruttare questo terreno per introdurre elementi di innovazione dell’organizzazione del lavoro. Non solo, il ricorso allo smart working deve diventare uno degli strumenti per rafforzare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, garantendo al tempo stesso il diritto alla disconnessione, alla sicurezza dei dati e alla partecipazione sindacale. Infine, non possiamo però pensare che la fase di emergenza possa divenire la regola: occorre ripristinare corrette relazioni sindacali, con la previsione di strumenti telematici per garantire il pieno rispetto delle prerogative sindacali, e investire in formazione continua. Infine, bisogna accelerare la fase di approfondimento e definizione di un nuovo ordinamento professionale e relativi sistemi di classificazione del personale alla luce delle novità organizzative che, avviate per effetto dell’emergenza, diventano strutturali”, concludono Cgil, Fp e Flc.

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito all’imminente  pubblicazione della mobilità del personale ruolo Vigili del Fuoco non specialista

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