Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali
CONVENZIONI 2019…ma i problemi veri richiedono risposte dalla politica

Ieri alle 17 si è tenuto il confronto sulle Convenzioni al quale, oltre ai direttori delle Agenzie
Fiscali e al direttore del Dipartimento delle Finanze del MEF, era presente il Viceministro all’Economia
Antonio Misiani in rappresentanza del Governo.
La partecipazione di un esponente governativo era stata fortemente voluta dal sindacato che,
con la nota unitaria dello scorso 7 novembre, aveva chiesto che l’incontro sulle convenzioni 2019, del
tutto inutile a novembre, fosse l’occasione per dare un minimo di visione prospettica alle
problematiche del personale delle Agenzie fiscali.
Il direttore del Dipartimento delle Finanze ci ha informato che, a partire dal 2018, andrà a
regime il nuovo meccanismo di finanziamento delle Agenzie, che prevede che tutto il salario accessorio
sia inserito nella Convenzione annuale tra Ministero dell’Economia e Agenzie Fiscali e calcolato in base
a quanto previsto dall’articolo 1, comma 7 del Decreto Legislativo 157 del 2015 (che, in sostanza,
stabilisce l’unificazione in un unico sistema salariale del comma 165 e della quota incentivante)
Questa potrebbe anche essere una buona notizia perché riduce i tempi di erogazione dei fondi
ai lavoratori, se non fosse che, allo stato attuale, le risorse vengono tagliate per effetto di leggi ingiuste
che penalizzano i lavoratori del fisco come, ad esempio, quella sulla spending rewiev che prevede un
“tetto” ai Fondi di incentivazione.
Per questo abbiamo ricordato al Viceministro i contenuti del nostro precedente incontro del 23
ottobre, quando, nel corso del Presidio dei lavoratori delle Agenzie Fiscali sotto il Ministero
dell’Economia, eravamo stati da lui ricevuti e avevamo avuto modo di sottolineare i problemi relativi
alla operatività degli uffici prodotti dalla grave carenza degli organici sia alle Entrate che in Dogana,
nonché i tagli al salario accessorio e l’esigenza di avere chiara la visione del Governo sul futuro delle
Agenzie e del loro ruolo.
Ieri sera, quindi, abbiamo reiterato la richiesta di risposte sia circa la volontà governativa di
fare davvero una lotta serrata all’evasione fiscale, che di procedere a importanti investimenti sulla
macchina fiscale e sui lavoratori che ogni giorno prestano la loro opera al servizio del Paese.
Il Viceministro ci ha confermato la volontà del Governo di aggredire in modo incisivo l’evasione
fiscale, ha assicurato che gli investimenti chiesti dal sindacato sono a pieno titolo nell’agenda
governativa e che il Decreto Legge Fiscale e la Legge di Bilancio saranno i primi “veicoli normativi”
attraverso i quali iniziare ad intervenire sulle questioni poste dalla vertenza unitaria.
Allo stesso tempo, però, il Vice Ministro ha affermato che, per quantificare l’entità degli
investimenti complessivi che il Governo sarà in condizione di assicurare, vi è bisogno ancora di
qualche settimana. Ci ha quindi proposto una nuova riunione allorquando il Decreto Legge fiscale sarà
stato vagliato, almeno in prima lettura, dal Parlamento. Il nuovo incontro è stato fissato al 10
dicembre prossimo,
Per tali motivi, ci dichiariamo moderatamente soddisfatti sia per la disponibilità del Governo
a presentarsi al confronto sulle Convenzioni, cosa che non avveniva da anni, sia perché le parole del
Viceministro lasciano ben sperare per il successo della nostra vertenza.
È altrettanto chiaro che non abbasseremo minimamente la guardia fino a che non avremo la
certezza che, alle dichiarazioni di volontà, non seguano provvedimenti normativi concreti, necessari
per salvaguardare i salari e le condizioni di lavoro del personale.

Roma, 13 novembre 2019

FP CGIL
Boldorini

CISL FP
Silveri
Fanfani

UIL PA
Cavallaro
Procopio

CONFSAL/UNSA
Sempreboni

FLP
Sperandini
Cefalo
Patricelli

Pubblichiamo l’informativa inviata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane relativa alle sedi disponibili per le assegnazioni neo Primi Dirigenti

Pubblichiamo la circolare ei relativi allegati emanata dalla Direzione centrale per le Risorse Umane riguardo la circolare la ricognizione delle aspirazioni alle assegnazioni definitive del personale appartenente ai ruoli speciali antincendio boschivo AIB. La  Direzione Centrale per le Risorse Umane ha segnalato che tale ricognizione non è rivolta al personale appartenente al ruolo dei Capi Squadra AIB e dei Capi Reparto AIB, per il quale sarà emanata a breve un’apposita circolare di mobilità, a domanda.

Pubblichiamo gli allegati e la circolare di ricognizione delle aspirazioni di mobilità per il personale appartenente ai ruoli dei Piloti di aeromobile e Specialisti di aeromobile di cui all’art. 30, commi 2 e 3, del D.L.vo n.217/2005, come modificato e integrato dall’art.2 del D.L.vo 127/2018, e ai ruoli ad esaurimento dei direttivi speciali dei Piloti di aeromobile e Specialisti di aeromobile di cui all’art.13 quater, comma 1, del D.L.vo n.97/2017, come modificato e integrato dall’art.8 del D.L.vo n. 127/2018, emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane

 

Report confronti del 5 e 12 novembre sanità privata e incontro ministero Salute

Come da programma, nelle giornate di martedì 5 e nella mattinata di ieri 12 novembre è proseguito il confronto per il rinnovo del CCNL della sanità privata.
Nel corso delle due giornate la trattativa è avanzata in maniera spedita, tale da portarci alla definizione di ulteriori 14 articoli, fra i quali l’istituzione della nuova commissione paritetica nazionale che sarà preposta alle interpretazioni autentiche di tutte quelle norme che dovessero essere eventualmente oggetto di differente interpretazione contrattuale a livello locale.
Il confronto ci ha permesso inoltre di chiarire alcuni punti fondamentali di articoli che ora dovranno, in ultima fase, essere rivisti nella loro forma.
A seguire, nel pomeriggio, come anticipato nella nota del 30 ottobre scorso, si è tenuto l’incontro al ministero della Salute alla presenza dei nostri Segretari Generali Sorrentino, Petriccioli, Librandi, con le presidenze di Aiop ed Aris Nazionale, la Conferenza delle Regioni a cui ha preso parte anche il Ministro Speranza.
Dopo le verifiche che abbiamo congiuntamente effettuato nelle scorse settimane, rispetto all’impatto economico complessivo del rinnovo del contratto che, come abbiamo sempre rivendicato, dovrà portare il valore tabellare delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata agli stessi valori dei colleghi di pari inquadramento della sanità pubblica, è stato finalmente possibile certificare la tabella dei costi complessivi del rinnovo pari a circa 300 milioni di euro.
Sulla base di tale certificazione è stato confermato l’impegno delle Regioni a concorrere al costo del rinnovo contrattuale con un impegno fino al 50% del costo complessivo da articolare nelle singole regioni, attraverso aumenti del budget delle prestazioni.
Di tale impegno è stato redatto il verbale che trovate in allegato mentre la tabella verrà inviata successivamente dopo le ultime verifiche in corso su alcune strutture.
E’ evidente che questo risultato che pone le condizioni per accelerare il percorso, caricando le controparti dell’onere di concordare soluzioni sulla parte normativa che migliorino le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori che da troppo tempo aspettano il rinnovo del contratto di lavoro.
La trattativa proseguirà, come da impegni, il prossimo martedì 19 novembre alle ore 9,30 e, come sempre, vi terremo prontamente informati.

FP CGIL                                    CISL FP                                         UIL FPL
Barbara Francavilla                   Marianna Ferruzzi                       Mariavittoria Gobbo

Alla Commissione Affari Costituzionali del Senato
Alla Commissione Difesa del Senato

Audizione sulla revisione dei ruoli della Polizia Penitenziaria

Onorevoli Senatori,
innanzitutto grazie per aver convocato questa audizione che ci fornisce l’opportunità di dare un giudizio politico sulla revisione dei ruoli e sui correttivi posti in essere per la Polizia Penitenziaria e di chiedere alcune modifiche, che non sono state prese in considerazione durante il confronto tra le amministrazioni interessate, da apportare durante l’iter parlamentare della norma.
Questo passaggio è fondamentale soprattutto per come è stato condotto il confronto con le organizzazioni sindacali da parte delle suddette amministrazioni. Un confronto che, con l’amministrazione penitenziaria è stato lungo e approfondito, ma non ha prodotto i risultati sperati nelle determinazioni assunte al tavolo deci sionale dove, come per ogni revisione dei ruoli, sono presenti solo i vertici delle amministrazioni interessate che in conclusione assumono decisioni in modo unilaterale.
Per questo motivo, malgrado la Fp CGIL apprezzi lo sforzo fatto dall’attuale Governo che, come chiesto dalla nostra organizzazione sindacale anche ricorrendo a manifestazioni di protesta, ha stanziato ulteriori risorse, circa 60 milioni di euro, per i correttivi al riordino delle carriere, il giudizio sulle modifiche apportate resta negativo.
Tale giudizio ci porta anche a fare una considerazione sull’opportunità di continuare sulla strada dei riordini delle carriere per le Forze di Polizia o destinare le risorse che in futuro verranno stanziate a tal fine per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del settore, dove il sindacato può esprimere a pieno le proprie peculiarità, decidendo se sottoscrivere o meno l’accordo.
Anche perché, il testo elaborato invece di occuparsi delle progressioni in carriera del personale, spesso si
occupa di argomenti di natura prettamente contrattuale. Così è stato per il riordino del 2017, quando si intervenne sui parametri stipendiali dei vari ruoli, ed è così ancora oggi con i correttivi apportati, dove si va a modificare l’assegno di funzione, proposta che non risultava tra quelle avanzate dalle organizzazioni sindacali.
La priorità che la Fp Cgil aveva segnalato, condivisa da gran parte della platea sindacale, era l’apertura del ruolo degli agenti/assistenti con quello dei sovrintendenti. Proposta che avrebbe consentito ai ruoli di base di poter progredire in carriera e vedersi riconosciuta la giusta remunerazione per gli incarichi superiori che comunque l’amministrazione penitenziaria gli aveva assegnato, ma tale proposta non è stata presa in considerazione nel 2017 e neanche durante il recente confronto.
Avevamo chiesto di eliminare tutte le sperequazioni che si erano venute a creare nelle progressioni in carriera nel ruolo degli ispettori e dei funzionari con i precedenti riordini, tenendo in considerazione anche il fatto che per parte di questo personale le procedure concorsuali si erano svolte con colpevole ritardo da parte dell’amministrazione penitenziaria, ma anche su questo versante le nostre proposte non sono state ascoltate.
Tra l’altro, considerato che sempre con i precedenti riordini, avevamo registrato disparità di trattamento nelle progressioni in carriera della Polizia Penitenziaria rispetto ad altre Forze di Polizia, avevamo proposto di equiparare tali progressioni, anche intervenendo sui posti banditi nei concorsi interni, ma anche su questo versante non abbiamo ricevuto segnali di consenso.
Arrivati a questo punto, visto che con i 60 milioni ulteriormente stanziati non è possibile stravolgere il testo dei correttivi, chiediamo che si possa almeno correggere il tiro apportando alcune modifiche che possano dimostrare un minimo di attenzione verso i lavoratori del settore.
Ad esempio si potrebbe allargare la platea di coloro che potranno transitare per concorso interno, con procedure semplificate, al ruolo dei sovrintendenti. Stessa cosa si potrebbe fare per coloro che potranno transitare al ruolo degli ispettori e a quello dei commissari ad esaurimento.
Parimenti importante sarebbe una ulteriore riduzione dei tempi delle progressioni in carriera per i ruoli agenti/assistenti, sovrintendenti ed ispettori. Infine, cosa fondamentale, sarebbe necessario evitare che si creino ulteriori disparità di trattamento tra le varie forze di Polizia e all’interno dei vari ruoli della Polizia Penitenziaria.
A tal proposito, per quanto riguarda il nostro Corpo, vanno recuperate le disparità di trattamento che si sono verificate nel tempo nel ruolo degli ispettori e dei funzionari, dove non tutti hanno fruito degli stessi vantaggi nelle progressioni in carriera, tenendo conto anche della eccessiva durata delle procedure concorsuali e va modificata la dicitura di intendente, inadeguata al ruolo e ai tempi.
Quello che si può sicuramente fare è dare ascolto alla FP CGIL ed eliminare le disparità di genere che esistono nella progressione in carriera del personale di Polizia Penitenziaria.
Solo a titolo di esempio ricordiamo che, in un ruolo di concetto come quello degli ispettori, le dotazioni organiche sono distinte per genere e questo comporta che i posti messi a concorso siano per circa il 90% riservati al personale maschile. Sarebbe un segnale importante di inversione di tendenza unificare la dotazione organica del ruolo con questo riordino.
Per concludere la Fp CGIL ritiene che sia giunto il momento, anche in considerazione delle polemiche che si sono registrate in questi giorni, di aprire un confronto sul futuro della dirigenza penitenziaria. Un confronto che possa vedere coinvolte tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del persoanale che lavora nel sistema penitenziario, sia di livello dirigenziale che non, e che possa portare ad una dirigenza unica in cui si tenga conto dei diritti acquisiti da chi ricopre da tempo il ruolo dirigenziale e di quelli di chi è chiamato a ricoprirlo oggi.
Una figura di dirigente che possa svolgere il ruolo di manager pubblico e sia di garanzia per tutte le varie
aree che oggi operano negli istituti penitenziari , in cui possano trovare adeguato sviluppo in carriera tutte le professionalità presenti, senza il rischio di prevalicazioni da parte di nessuno e soprattutto in cui si possa al più presto arrivare alla sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale di lavoro.
Per fare questo, però, servirà un diverso approccio da parte della parte pubblica, che dovrà tener conto delle proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali, e un diverso approccio anche della parte sindacale, che dovrà eliminare le spinte corporativiste che purtroppo abbiamo registrato nel tempo.

p. la Fp Cgil Nazionale                                      Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Massimiliano Prestini                                                       Florindo Oliverio

Funzioni locali (Federcasa e Federculture) – Assemblea di PREVIAMBIENTE: elezione
dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori dal 3 al 5 dicembre 2019

Nei giorni 3, 4 e 5 dicembre 2019 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti delle
lavoratrici e dei lavoratori in seno all’Assemblea di Previambiente, a collegio unico e lista unitaria
(copia allegata).
La Commissione elettorale nazionale ha deliberato all’unanimità che la modalità di voto sarà online
e sarà possibile esprimere il voto dalle ore 6:00 del 3 dicembre alle ore 12:00 del 5 dicembre 2019.
Gli iscritti dovranno collegarsi al sito www.previambiente.it e cliccando su News troveranno la lista
elettorale e le modalità di espressione di voto elettronico.
Per votare, l’iscritto deve essere registrato al sito di Previambiente: la registrazione si può fare in
qualsiasi momento con Numero di Iscrizione e Codice Fiscale.
A tal proposito vi sollecitiamo a invitare le lavoratrici e i lavoratori iscritti a Previambiente, a recuperare in anticipo i Numeri di iscrizione che si trovano o sulla domanda di iscrizione o presso gli uffici dell’Amministrazione.
Essendo lista unitaria, si può votare solo la lista e non sono possibili voti di preferenza. Vi invitiamo
pertanto a prepararvi a tale evento affinché sia garantita la più alta partecipazione al voto.
Restiamo a disposizione. Per qualsiasi informazione potete contattare la compagna Susanna Giuliani
al numero 339 3466005, email giuliani@fpcgil.it.

 

p. la segreteria nazionale
Federico Bozzanca

COORDINAMENTO NAZIONALE INPS

PERCORSI DI CARRIERA,QUESTI SCONOSCIUTI

Lo scorso luglio, l’Amministrazione ci presentò una bozza relativa al CCNI 2019 per la dirigenza. Ritenemmo quella bozza insoddisfacente perché, nel rimodulare i parametri di alcune sedi, non esplicava in alcun modo i criteri sottesi a tale graduazione.Chiedemmo, proprio per questo, di sederci a un tavolo di lavoro per definire assieme i percorsi di carriera del personale dirigente dell’Ente e sottrarli alla totale discrezionalità (o forse, arbitrio) con cui ora si decide che un dirigente possa avanzare di una casella, un altro debba restare fermo un giro e un altro ancora debba ritornare al punto di partenza, come in un gioco dell’oca in cui i dirigenti di questo Ente non sono una risorsa da valorizzare ma pedine da spostare.
Chiediamo, quindi, ad esempio: in virtù di quale percorso, oggi, un dirigente di seconda fascia può essere promosso a dirigente di prima?
Nell’antica Roma esisteva una parola, per definire tutto questo: il cursus honorum. Si trattava di un vero e proprio percorso regolamentato, che consentiva di arrivare all’apice della carriera politica.
Evidentemente, quello che riusciva duemila anni fa agli antichi Romani, in Inps sembra impossibile da realizzare, forse perché troppo (e non falsamente) rivoluzionario e dirompente. Lo dimostra il fatto che da anni poniamo una richiesta simile senza ricevere risposta e che da luglio a oggi nessun tavolo di lavoro è stato attivato sul punto. Forse si era troppo impegnati a smontare e rimontare Direzioni Centrali e i percorsi di carriera sono stati considerati, anche stavolta, quisquilie e pinzillacchere.
Così, nel CCNI fotocopia dei precedenti, firmato lo scorso 11 novembre da altre sigle, non troviamo nulla di nuovo.
Solo una dichiarazione congiunta con cui ci si impegna a individuare criteri in vista della riorganizzazione.
Ci auguriamo che l’amministrazione voglia concludere una volta per tutte questo percorso di contratti integrativi ciclostilati e sedersi al tavolo per discutere di tutto questo.

 

 

FP CGIL                                           FP CGIL
Antonella Trevisani                                Matteo Ariano

Pubblichiamo il resoconto a seguito dell’incontro riguardo lo schema di DM 28.03.2019 sulla distribuzione territoriale dotazioni organiche

Oggi a palazzo Chigi incontro con Premier e Bonafede

Garantire un rinnovo contrattuale adeguato per lavoratrici e lavoratori della Polizia Penitenziaria che svolgono un ruolo delicato. Provvedere allo stesso tempo ad un aumento del salario accessorio. Il rinnovo conseguente della parte normativa, ferma da oltre dieci anni. Questi i temi che abbiamo posto in apertura del nostro intervento al premier Giuseppe Conte e al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede”. A farlo sapere è il responsabile nazionale della Funzione Pubblica Cgil Polizia Penitenziaria, Massimiliano Prestini, in relazione all’incontro di oggi a Palazzo Chigi.

Non solo, prosegue il dirigente sindacale, “queste cruciali questioni: abbiamo sottoposto al governo anche il tema del riordino delle carriere e il bisogno di superare le sperequazioni tra le forze di polizia e all’interno della stessa Polizia Penitenziaria, così come l’urgenza di superare le disparità di genere che si registrano in termini di possibilità di carriera”. Tra le questioni poste all’attenzione del governo da parte della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, inoltre, “assunzioni straordinarie per il corpo, anche e soprattutto in ragione dell’aumento dei compiti affidati agli agenti di Polizia Penitenziaria. Infine, il bisogno di avviare un ragionamento sul futuro dell’esecuzione penale e, ultima non ultima, l’introduzione della previdenza complementare”, conclude Prestini.

COMUNICATO

Si è svolta oggi la prevista riunione avente ad oggetto il bando di interpello riguardante 106 posti su tutto il territorio nazionale. L’amministrazione ha spiegato i motivi che sottendono questa operazione e cioè dare la possibilità a coloro che lavorano nella sede centrale di poter ottenere un trasferimento verso sedi vicine e al tempo stesso poter creare le condizioni per poter assegnare alla sede centrale il numero maggiore possibile di vincitori delle selezioni ormai giunte alla fase conclusiva. Pur apprezzando lo spirito dell’operazione abbiamo chiesto di aprire la discussione su una mobilità nazionale che potesse rispondere alle legittime aspettative di tutti i lavoratori del Mef e non solo quelli della sede centrale.
La Consigliera Parrella che presiedeva la delegazione pubblica ha assicurato le OO.SS presenti che questo interpello costituisce solo la prima parte di un progetto che prevede a breve, sia una procedura di mobilità nazionale sia una procedura di stabilizzazione dei comandati.
Tutto ciò al fine di integrare le fila di dipendenti del MEF in vista dei prossimi pensionamenti e soprattutto rispondere al problema della vacanza di personale negli uffici. Il bando di interpello opportunamente rivisto sulla base del confronto odierno uscirà entro giovedì, i colleghi dovranno presentare domanda entro i 15 giorni successivi e i trasferimenti dovrebbero essere operativi da gennaio. Infine è stato confermato che il pagamento del FRD dovrebbe essere pagato entro dicembre.

Fp Cgil nazionale
Americo Fimiani

15 novembre non più astensione ma confermati presidi, a partire da Montecitorio

Quattro giornate di sciopero nazionale per i Vigili del Fuoco. Una protesta articolata in quattro ore di astensione dal lavoro, lungo altrettanti giorni, al netto della garanzia dei servizi minimi essenziali. Prima data il 21 novembre, a seguire: il 2, il 12 e, infine, il 21 dicembre. A darne notizia è la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco, aggiungendo che “unitariamente, con Fns Cisl e Uil Pa Vigili del Fuoco, rilanciamo così la vertenza dopo aver ricevuto lo stop da parte della Commissione di garanzia sullo sciopero che, nelle passate ore, ha respinto la richiesta di astensione dal lavoro, unitaria e nazionale, prevista per il 15 novembre”.

Non più sciopero quindi venerdì ma, fa sapere la Fp Cgil Vvf, rimangano in piedi le iniziative di mobilitazione programmate, a partire dal presidio unitario in piazza Montecitorio dalle ore 10 alle ore 13, così come i sit-in previsti in tutti i territori davanti alle Prefetture.

Al centro della protesta dei Vigili del Fuoco, ricorda il responsabile nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella: “Una valorizzazione effettiva dal punto di vista retributivo e previdenziale del lavoro, unico ed insostituibile, dei Vigili del Fuoco; una maggior tutela e garanzia degli infortuni e delle malattie professionali tipiche del lavoro dei Vigili del Fuoco; un riconoscimento reale della specificità e dell’alta professionalità dei Vigili del Fuoco; risorse adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro; potenziamento degli organici del Corpo Nazionale finalizzato a diffondere il servizio sul territorio e a tutela della sicurezza dei Vigili del Fuoco”.

Le quattro giornate di sciopero, insieme alla mobilitazione in calendario venerdì, “si inseriscono nel percorso di approvazione della legge di Bilancio, con l’obiettivo di introdurre nell’iter parlamentare quelle misure concrete per valorizzare la specificità dei Vigili del Fuoco”, spiega Giulianella. “Il nostro è, infatti, il solo corpo nazionale capace di prestare soccorso in Italia ai cittadini. Ed è per questo che rivendichiamo che la nostra specificità, il nostro lavoro, unico e insostituibile, sia – conclude – adeguatamente riconosciuto, sul fronte del salario e dei diritti”.

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